Cosa succede quando ti abitui all’infelicità? Alessio non ci ha mai pensato, fino al giorno in cui Elena entra nella sua vita e gli mostra che esiste qualcosa di bello e luminoso al di là delle responsabilità sul lavoro e della routine. Ma poi Elena sparisce, così com’è arrivata. E Alessio entra in una strana crisi personale: ha 29 anni, vive a Milano e ha un lavoro che gli piace. Però manca qualcosa: qualcosa di suo e di nessun altro.
I sogni di un tempo dove sono finiti? La sensazione è quella di aver accumulato già troppi rimpianti, e così Alessio decide di fare il primo colpo di testa della sua vita: prendendo come riferimento una vecchia lista di desideri mai realizzati trovata per caso (o per destino?), decide di buttarsi in un’avventura che lo aiuti a evolvere nella persona che vorrebbe essere: un viaggio in Centro America, alla riscoperta di quel “buon vivere” che sembra aver dimenticato.
Ispirato dall’esperienza in Costa Rica – dove ha vissuto per alcuni mesi tra il 2020 e il 2021 – in questo romanzo Gianluca Gotto ci accompagna in uno dei paesi più felici al mondo, alla scoperta della filosofia della pura vida. Un atteggiamento semplice ma potente che, come imparerà Alessio, è la risposta giusta alla frenesia e alla paura delle nostre vite sempre più complesse. “Avevo scoperto la pura vida. Ed ero pronto a portare con me la sua essenza, il suo calore e la sua luce ovunque andassi.”
Gianluca Gotto nasce a Torino nel 1990. A vent’anni si trasferisce in Australia e poi in Canada. Oggi è un nomade digitale: scrive articoli e libri mentre gira per il mondo. Sul suo blog “Mangia Vivi Viaggia” condivide esperienze di vita e di viaggio. Nel 2018 ha raccontato la sua storia nel libro Le coordinate della felicità.
Non é il primo libro di Gianluca Gotto che leggo, ormai conosco il suo stile e modo di scrivere. Alcuni concetti per chi conosce le altre opere un po' ripetitivi e ridondanti, ma é pur sempre una lettura piacevole e fonte di ottimi spunti di riflessione. Ogni volta che termino una lettura di Gianluca rivaluto alcune cose della mia vita.
Banale. Benché scorrevole risulta ridondante ed estenuante, nel corso della lettura mi annoiavo. Sembra un manuale sul vivere dedicato a ragazzi problematici ed introversi. Vuol andare sul profondo ma resta incredibilmente superficiale e semplicistico. Proprio no.
Classico libro di Gotto: un ragazzo conduce una vita mesta in una grande città grigia, poi fa un viaggio illuminante e rinasce. Di positivo c'è che è scritto molto bene e fa venir voglia di partire per la Costa Rica.
La pura vida" G. Gotto: 4 Un milanese imbruttito e introverso, dopo l'ennesima delusione, decide di andarsene due settimane in Costa Rica. Qui, ingurgitando casado e gallo pinto ad ogni ora del giorno e della notte, al suon di pura vida pura vida pura vida pura vida pura vida pura vida pura vida pura vida pura vida, "fa cose, vede gente", risolve i suoi conflitti psicologici, sblocca il segreto della felicità, torna dalla sua bella e le dichiara finalmente il suo amore. E vissero tutti nel presente e felici e contenti.
Quasi 4stelle. Mentre leggevo “la pura vida” e mi passavano sotto gli occhi i pensieri e le vicende di Alessio ed Elena c’era una canzone che continuava a risuonarmi nel cuore: follow that dream. Cantata da Bruce , dall’immenso Boss, nella versione live dell’81. Una canzone che parla della necessità di seguire i propri sogni,una canzone che ogni volta mi smuove un universo di cose dentro,tra cui fiumi lacrime (qualcuno direbbe che ho parecchi "nodi"da sciogliere)per tutte le volte che mi sono arresa, che ho avuto paura, che ho scelto la comodità e o ignorato quello slancio che mi diceva: alzati e va. Quello stesso slancio che sente anche Alessio, ma che si sforza di ignorare e che, invece Elena segue e la porta a mollare un lavoro stabile, le certezze, per andare all’altro capo del mondo a studiare yoga. A vivere la vita che desidera.
“ti capita di avere dei rimpianti per non aver fatto qualcosa che desideravi fare: spesso, a volte, mai”. “Non saprei. Chi non ha rimpianti?”(..) “Direi … spesso”
Quasi ad inizio del romanzo è Elena a porre questa domanda al collega, gli sta facendo un test. Questa domanda lo lascia pensieroso: non ha ancora trent’anni ma ha molti rimpianti. Ma non fa nulla per cambiare le cose o se stesso. Probabilmente avrebbe continuato a vivere in quello stato di inerzia fino all’età del pensionamento, affogando il malessere facendo maratone di serie tv e bevendo birra, se non fossero accadute due cose che lo mandano ancor più in crisi . La prima è l’annuale visita dermatologica di controllo dei nei, che rivela qualcosa di insolito e il medico suggerisce ad Alessio di fare una biopsia. (e il tempo dell’attesa del risultato è logorante) La seconda, come dicevo all'inizio, è Elena che annuncia di lasciare il lavoro per andare a frequentare un corso di yoga in thailandia. (Elena non è una superficiale, una che si sveglia la mattina e dice: “oh, che noia! Cosa posso fare oggi di divertente? .Elena è una ragazza che ha sofferto, che si sente morire dentro ogni giorno un po’ di più, rinchiusa in un ufficio otto ore al giorno. E così butta alle ortiche la sicurezza del posto a tempo indeterminato per andare a inseguire un sogno, un’intuizione). Alessio è sconvolto, le due cose accadute quasi simultaneamente lo mettono di fronte alla sua insoddisfazione e alla sua immensa paura di morire….ma è davvero paura di morire o – come dice il collega Giovanni- è più paura di vivere? Arrivato il risultato della biopsia Alessio decide di fare quel viaggio in Costa Rica che molti anni fa aveva annullato e che era rimasto nel cassetto dei sogni di gioventù, inisieme alla bucket list che aveva scritto da ragazzo. Una lista che a rileggerla dopo quasi 15 anni lo fa sorridere e intenerire. È così impossibile depennare quelle voci dopo tutto quel tempo? Andare in Costa Rica è un modo per scoprirlo e iniziare una delle avventure più straordinarie che una persona possa compiere: una rinascita, la sconfitta dei mostri interiori, la voglia di vivere, il ritornare a fiorire. E là, tra un casado e i tamales, tra un tatuatore rastafariano e una curandera comprenderà il significato delle due parole che son sempre sulla bocca e nei modi dei costaricensi: "pura vida". Come tornerà da quel viaggio? E dopo? Scopritelo in questo romanzo, ultima fatica di Gotto.
Avevo già letto "succede sempre qualcosa di meraviglioso", consigliatomi da mia sorella e per quanto carino e utile, non ero sicura di voler leggere altro di questo autore. Ma la settimana scorsa sono capitata per caso(esiste il caso?) su un suo video dove parlava della felicità. Mi ha messo ko. Gli algoritmi di google han fatto il resto, e il romanzo è finito tra le mie mani. Una lettura piacevole che inserisce in un romanzo alcune storie zen e consigli per vivere una vita piena e non lasciarsi vivere dal mondo. L'esempio di Alessandro, uno dei personaggi, mi ha toccato nel profondo, così come la domanda di Giovanni :"quanto ti pagano all'ora per rinunciare ai tuoi sogni?". … Non so quanto di biografico ci sia nel romanzo, mi piace pensare" molto".mi piace pensare che Gianluca ce l'abbia fatta. Che stia vivendo la sua "pura vida". A giudicare dal suo profilo Instagram direi che è così. È un bel romanzo che mi ricorda i lavori di Robin Sharma e che mi ha infuso una nuova sferzata di entusiasmo (e in questo periodo ce ne vuole!) e voglia di lucidare la mia lampada di aladino, esprimere nuovi desideri e andarli a realizzare. Per questo il mio voto è 3 stelle e ¾. Ps. Il paradosso dello yogurt va dritto nelle cose da tenere a mente!
Pura vida……. Pura noia. Dopo avere letto “Succede sempre qualcosa di meraviglioso” ho iniziato entusiasta “Come una notte a Bali” che non mi è piaciuto. Ho iniziato questo libro sperando in una storia diversa ma di nuovo si racconta di un ragazzo che conduce una vita di merda e decide di fare un viaggio e la sua vita svolta completamente. Tre libri stessa storia mi sembra un po’ troppo.
Forse il migliore resta "succede sempre qualcosa di meraviglioso", ma ho rivisto te, noi, in questo libro e forse ti rivedrò in ogni libro che leggerò. Vivrai in ogni libro. Ti amo.
Libro pieno di buoni sentimenti… forse troppi. A volte si dilunga in dettagli non attinenti alla trama ma comunque ha il pregio di far riflettere sull’importanza della vita e del viverla appieno
Non pensavo di metterci tanto onestamente, però me lo sono goduto lo stesso nonostante il periodo! Piacevolissimo, anche se lo considero su un gradino più in basso rispetto a “Succede sempre qualcosa di meraviglioso” e “Le coordinate della felicità”. È stato l’unico autore a farmi sognare davvero, ma soprattutto che mi ha fatto tornare a immaginare come sarebbe il mondo senza covid, insieme alla possibilità di tornare a viaggiare serenamente. Sei un’ispirazione.
Книгата наистина беше едно "Pura vida" изживяване - четеш и преживяваш всичко с героя; не ти се налага да бързаш за никъде, а се наслаждаваш на момента, тук и сега, както и учи романът. Последните 50 страници прочитах/преживявах/прелиствах на един дъх. Много се вълнувах решенията на Алесио къде биха го завели. Чувствам се вдъхновена от смелостта му. Един от хилядите примери за това как няколко секунди кураж могат да преобърнат живота ти и да ти покаже, че няма от какво да се страхуваш; как с решенията, които взимаш постоянно, избираш по коя посока да тръгнеш, какъв да бъдеш и КАКЪВ СИ. Няма невъзможни неща - за пореден път се убеждавам, че единствените граници, до които стигаме са тези, които сами сме си наложили. Може би и затова книгата подтиква да преоткрием детското в себе си - да се научим да "рисуваме" извън очертанията (в случая границите, които си поставяме), както когато сме били деца. Ако искаш нещо и го желаеш достатъчно силно, вярваш в него и работиш здраво за неговото сбъдване - е, то няма как да не се сбъдне! И нека само подскажа, че краят хич не разочарова. (Пре)Открих себе си в тази книга. Накара ме да си помисля много над нещата, които аз бих искала да променя в себе си и които биха ме доближили все повече до сбъдване на моите мечти и цели, свързани с това да живея пълноценно, без страх, със спокойствие и бъдейки възможно най-добрата версия на себе си. И въпреки, че имам много дълъг път да извървя, за да постигна това - в същото време усещам как тази "светлинка" се подава леко навън,за да излезе, и аз съм готова да ѝ позволя да ме завладее. ☺️ "Pura vida"!!!!!
“Ti capita di sentirti solo pur essendo in mezzo ad altre persone?”, l’ho sentito mio dalla prima frase. Parla di vita, di viaggi, di sofferenze e questioni irrisolte. Mi ha trasmesso pace, spensieratezza, serenità e voglia di godermi ogni singolo momento come poche cose hanno mai fatto; perché “la vita è troppo breve per essere infelici”. Mi ha fatta sentire capita come se stessi parlando con qualcuno che sa ascoltare perché anche a me, come ad Alessio, non manca niente, ma ogni volta mi sento fuori posto. Parla di cambiamento, libertà, fiducia negli altri e nel futuro, di amore incondizionato per il viaggiare che mi ha ricordato il mio. Fa capire che le difficoltà vanno affrontate prima che sia troppo tardi perché il tempo è prezioso: “non sprecare nemmeno un attimo, non rimandare a domani la tua felicità, perché anche lei ha una data di scadenza”. Io, ossessionata dall’essere sempre perfetta in ogni momento, ho capito che è normale fallire e che “si può vivere anche con qualche caduta alle spalle e qualche cicatrice sulla pelle, ma non si può vivere con il cuore pieno di rimpianti”. Avrei voluto avesse più pagine, se io fossi un libro sarei questo.
È il primo libro che leggo di Gotto. Era da tanto tempo che non leggevo così di voglia. Gianluca ha un modo molto lineare e semplice di scrivere, arriva subito al dunque ma lo fa con dolcezza. Mi ha fatto riflettere tantissimo, mi ha fatto capire quanto sia importante vivere la propria vita e sopratutto di viverla senza rimpianti
Il viaggio di Alessio parte da qui: dalla Costa Rica. Un viaggio non solo letterale, ma anche viscerale e psicologico. Una lista con le cose da fare prima dei 30 anni come guida e come ancora di salvezza da quella che sembrava una vita monotona e apatica.
A salvare il protagonista è la pura vida. A salvare Gotto è La Pura Vida. Il quarto libro è un azzardo per Gianluca, perché ripropone la struttura narrativa già vista in Come una notte a Bali e in Succede sempre qualcosa di meraviglioso. Un azzardo che ha dato buoni risultati grazie alla scelta di ambientare la storia in Costa Rica.
I loved this book, from the very first page. It gives a simple yet revolutionary way to see life, throughout the story of a journey to Costa Rica. Highly recommended!
“Il suono del mare mi entrava dentro e mi donava una tranquillità profonda e antichissima. Ero stupito: il malumore era sparito, portandosi via anche il pessimismo. Restai lì finché il sole non spese del tutto. Era una giornata stupenda e sorprendentemente anche io mi sentivo pronto a volare da solo. A rinascere”
Letto dall'autore stesso, questo è un romanzo, secondo me, di formazione.
Il protagonista vive un'epifania grazie ad un viaggio in Costarica, dove capisce il senso della Pura Vida. Incontra persone che innescano in lui profonde riflessioni sulla vita, sul come la si affronta e sul come non si dà abbastanza importanza alla propria felicità.
È stato un ascolto piacevole e coinvolgente; ti immergi nelle descrizioni, al punto di voler visitare i luoghi e vivere le esperienze che ha vissuto lui.
È un romanzo scorrevolissimo e adatto a chi cerca un libro che scalda il cuore e che, dopotutto, infonde speranza.
Non ha nulla di letterario, ma ha tanto cuore e molta saggezza. Ogni libro di Gotto mi aiuta a compiere un piccolo grande viaggio dentro me stessa. È perfetto così! 🌞🙏🏽
Fiducia Passione Lentezza Natura Semplicità Spontaneità. Più pura vida per tutti!
Più interessante rispetto al volume precedente ma gli intrecci risultano sempre molto simili. Il viaggio nei libri di gotto rimane il tema fondamentale ma trovo che venga affrontato sempre nella stessa maniera. Scorrevole ma non affascinante.
Ho letto tutti i libri di Gianluca Gotto e questo devo dire che è stato il mio preferito. Una storia delicata e profonda in cui è facile immedesimarsi, con momenti emozionanti e la meraviglia di un viaggio.
Gran bel libro, semplice ma denso di significati. Da leggere per prendere la vita in modo completamente diverso da quello a cui la maggior parte delle persone è abituata. La pura vida ha parecchi significati, primo tra tutti cogliere l'attimo, il qui e ora, senza progetti, piani stabiliti, costrizioni varie, il vivere una vita semplice. Significa godere di ogni momento, consapevoli che anche le cose belle poi finiscono, godersi la felicità e la serenità senza correre all'infinito per trovarla. Felicità può essere un momento, un tramonto, la gioia di camminare, di vivere, di vedere intorno a noi. Certo se non si rallenta ma si corre di continuo il mondo sarà sempre solo bianco o nero, invece ha mille sfumature e mille colori. Il viaggio fatto dal protagonista in Costa Rica fa venir voglia di vederlo quel mare, di camminare su quella sabbia, in quei paesini a contatto con la natura. Bello e consigliato.
Come sempre, Gotto è superficiale e banale. Vive una vita da privilegiato ignorando il mondo circostante e le circostanze altrui. Cerca di far passare il messaggio che sia una vita fattibile da chiunque in qualunque momento e luogo, senza tener conto di…qualunque cosa vivano gli altri. Bello poter evitare i pensieri e le notizie negative, peccato che molti non possano proprio farlo, e anche chi può non dovrebbe perché ti rende una persona egoista e superficiale. Vallo a dire ai Palestinesi che devono vivere la Pura Vida! Gotto gode del benessere delle società occidentali perché è una persona socialmente, economicamente e mentalmente privilegiata, ma sembra non rendersene conto.
3.5 stelle. Una scrittura agile e piacevole. Un libro che può servire da incoraggiamento per chi riconosce i propri sogni, per inusuali che siano, e non si lascia ammaliare da ciò che è presentato come desiderabile e imprescindibile, al solo scopo di controllare e indirizzare i gusti e le tendenze della gente. Un invito alla spontaneità, all'autenticità, a non avere paura di non uniformarsi, alla lentezza per far coincidere il proprio tempo con il tempo — il ritmo della vita, che sboccia, fiorisce, si espande rigogliosa e poi, al declinare delle energie, si ripiega su sé stessa e ritorna alle origini — e viverlo intensamente.
“Mi fermai, fissando lo schermo incredulo. Un euro valeva più o meno settecento colones. Con i miei “miseri” seimila euro sul conto, avevo la bellezza di 4.3 milioni di colones costaricensi. Scoppiai a ridere e presi a girare in tondo sullo stretto marciapiede, le mani tra i capelli. Sembravo uno che ha appena vinto la lotteria: in Costa Rica ero, a tutti gli effetti, un milionario.”
Siamo a pagina 303. Questo libro é la conferma che ciò che in verità il protagonista cerca é il benessere materiale: nella lista di cose da fare vi é appunto “diventare milionario”, altro che spiritualità, altro che integrarsi nella società. A mio parere, c’è proprio l’atteggiamento del voler diventare ricchi senza impegnarsi, studiare. É un pessimo esempio: nella vita non si raggiunge tutto subito!
Inoltre, con questo atteggiamento si crea disparità economica tra le popolazioni locali, che per colpa della precarietà delle società occidentali, si vedono arrivare gente dall’estero che nelle loro terre inizia a vivere meglio di loro. Cosa succede? I locals sono costretti a spostarsi, perché con l’arrivo dei nomadi digitali il costo degli affitti aumenta. Per non aggiungere poi che chi é nativo di quelle terre non sempre ha una vita felice come viene invece spesso condiviso e mostrato su Instagram dai nomadi digitali.
Nei libri di Gotto non c’é nessun accenno alle condizioni di vita dei popoli locali e rispetto a questo testo non vi é menzione della sanità e della criminalità in Latino America. Non é tutto rosa e fiori. Non a caso molti dall’America Latina si trasferiscono in Europa, vanno in Australia, vanno negli USA.
Pura Vida è un libro molto superficiale e soprattutto ripetitivo: ripete la trama di altri libri di Gotto con la differenza che ora il protagonista non va in Vietnam, non va a Bali ma va in Costa Rica. Zero originalità!
In aggiunta, lui ripete di vivere here & now, di essere zen, ma poi aggiunge una pagina che noi dobbiamo completare con ció che vogliamo fare entro tot. anni. Chiaramente é programmare il proprio futuro, proiettarsi nel futuro e vivere nel futuro. Tutto il contrario del vivere la vita spontanea così com’é. Tutto il contrario del lasciare che la vita scorra liberamente. É un libro scritto per monetizzare e per finanziare i suoi viaggi. Se proprio dovete leggerlo, prendetelo in prestito dalla biblioteca (si possono prendere in prestito anche eBook e leggere cosi anche sul Kobo)
A conclusione, la mia é una recensione negativa. Non vi consiglio Gotto, ma leggete altro: -in merito ai nomadi digitali l’articolo: “I nomadi digitali vogliono gentrificare il mondo” di Nero Editions -Le tre Valigie di Elena di Unison Rosanna per capire veramente com’é la vita in latino America e perché si é trasferita in Italia -Un Italiano in Islanda di Pagani perché é un esempio di integrazione.
Malgrado la mia giovane età, mi sono ritrovata molto nel protagonista di questo libro. Alessio è un personaggio in cui noi tutti ci possiamo immedesimare, sia nel dolore del lutto e nella perdita, sia nello stato di infelicità indotto dal grande caos competitivo che la nostra società post-capitalista instilla nelle nostre menti. È un periodo storico nella quale siamo portati, per ansia ecologica o per ansia economica, ad andare avanti di giorno in giorno in uno stato auto indotto di sopravvivenza. Alessio è celebrale, soppesa ogni momento della giornata in prospetto a tante altre cose su cui deve fermarsi troppo prima di prendere una singola decisione. Poi, la vita è un continuo stravolgimento fatto di coincidenze che causeranno situazioni di forte crisi spirituale. E cosa c’è di più sensato di prendere un momento per fare una cosa che avevi messo da parte, a maggior ragione un viaggio che ti porterà a scoprire un modo di vivere completamente dislocato dall’iperproduttività occidentale? Da questo importante passo il protagonista si ritrova a fare conti con ferite del passato che l’hanno costretto ad isolarsi da sé stesso e di conseguenza dagli altri. Questo libro porta con sé importanti consigli e lezioni che spesso dimentichiamo, così coinvolti dalla frenesia del tempo mai sufficiente, ma che è bene riportare a noi con la semplicità con la quale vivono popolazioni che seguono ritmi naturali, nella convivialità e nelle piccole gioie. A volte basta anche prendere un libro per staccare la spina e riportarci ad una dimensione più concreta di vita, e se fosse questo quello che cercate in affanno questo è il libro per voi. Le ferite e il dolore sono una dimensione difficile da sradicare, ma anche piccoli passi come tornare indietro e attuare piccole visioni semplici e materiali possono essere quei piccoli passi verso l’accettazione e una nuova apertura sul mondo circostante.