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Vincenzo Malinconico #6

Sono felice, dove ho sbagliato?

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Vincenzo Malinconico è tornato ed è alle prese con un’ingiusta causa. D’amore. Già, c’è di mezzo l’amore anche stavolta, ma un tipo d’amore con cui Malinconico non ha avuto ancora a che fare, professionalmente parlando: l’amore impantanato, quello di chi pensa di avere diritto a un risarcimento per il dolore. Perché è proprio questo che gli chiedono gli Impantanati, sei donne e due uomini uniti in una strampalata associazione: di intentare una causa epocale per danni da sinistri sentimentali. E l’assurdo può sembrare a tratti possibile, al piú eccentrico avvocato d’insuccesso di sempre.

L’amore può ingolfare una vita, metterla in attesa, in balia degli anni che passano. Tutti conosciamo coppie sfinite da rapporti senza futuro: amori dove i progetti, i desideri e persino i diritti ristagnano. A volte è proprio il legame, il problema. I rapporti di forza, il tempo sul groppone, il presente che dà dipendenza. Poi capita che una mattina la parte debole si svegli e decida che è venuto il momento di fare i conti. È quello che succede nella sesta avventura di Vincenzo Malinconico, l’avvocato delle cause perse ancor prima d’essere discusse, quando Veronica, la sua compagna, gli manda in studio una coppia di amici che gli chiedono d’intentare, con una class action, una causa epocale per l’infelicità di coppia. La pretesa dei due, apparentemente demenziale (ma Malinconico è avvezzo a questo genere di situazioni), si basa su un assunto neanche cosí sbagliato: se esiste un diritto privato, perché la sfera privata dei sentimenti non dovrebbe andare soggetta alla stessa legge che regola i rapporti patrimoniali? Fosse per Malinconico la chiuderebbe lí, anche perché ha altro di cui occuparsi (Alagia che sta per farlo diventare nonno, Alfredo in fibrillazione per il suo primo cortometraggio, uno strano figuro che lo pedina), ma finisce per cedere alle insistenze del suo socio Benny e si ritrova a partecipare con lui agli incontri degli Impantanati. E noi lo sappiamo bene: quando Malinconico si fa trascinare in una situazione che gli sta stretta, sbrocca ma riesce persino a divertirsi. Sicuramente a farci divertire come non mai, in questo che è uno dei romanzi piú mossi e vivi di Diego De Silva. Fra risate, battibecchi, colpi di scena e ordinarie drammaturgie familiari, Malinconico riuscirà ad articolare una stralunata difesa. Ma di se stesso, soprattutto.

248 pages, Paperback

First published March 15, 2022

8 people are currently reading
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About the author

Diego De Silva

44 books158 followers
Diego De Silva, scrittore, giornalista e sceneggiatore, è nato a Napoli nel 1964. Il suo romanzo "La donna di scorta" (1999) è stato finalista del premio Montblanc, "Certi bambini" (2001) è stato selezionato per il premio Campiello e "Non avevo capito niente" (2007) ha vinto il premio Napoli ed è stato finalista al premio Strega. Da "Certi bambini", la crudele storia di un ragazzo di strada assoldato come killer dalla camorra, è stato tratto nel 2004 l'omonimo film diretto dai fratelli Frazzi, vincitore di numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, fra i quali l'Oscar europeo e due David di Donatello. Molti suoi racconti sono apparsi in svariate antologie, fra le quali "Disertori e Crimini". Dal racconto "Il covo di Teresa", in particolare, nel 2006 è stato tratto un film tv interpretato da Lina Sastri per la regia di Stefano Sollima. Con Antonio Pascale e Valeria Parrella ha firmato lo spettacolo teatrale "Tre terzi", interpretato da Marina Confalone e diretto da Giuseppe Bertolucci. Tra i suoi ultimi lavori si ricordano i romanzi "Sono contrario alle emozioni" e "Mancarsi". Oltre a scrivere per il cinema, la tv e il teatro, De Silva collabora al quotidiano "Il Mattino". I suoi libri sono tradotti in Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Olanda, Portogallo e Grecia.

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5 stars
89 (21%)
4 stars
165 (40%)
3 stars
109 (26%)
2 stars
35 (8%)
1 star
13 (3%)
Displaying 1 - 30 of 51 reviews
Profile Image for Rosenkavalier.
250 reviews113 followers
December 27, 2022
Atroce

Metà manuale di autoaiuto sentimentale, metà storiella inverosimile con inutile ricerca di vezzi che dovrebbero dare spunti di ilarità (che non c’è).
Il tutto scritto peggio che male.
Illeggibile.
Profile Image for Giulia Papalia.
342 reviews46 followers
March 31, 2022
Per me Malinconico è tipo il guru di come vorrei essere; in vero siamo un po’ tutti Malinconico quando i nostri inconsci ma persistenti tentativi di autosabotaggio vanno a scatafascio e allora va tutto alla grande e ci chiediamo dov’è che abbiamo toppato per essere davvero sinceramente così felici. Boh. Me lo son chiesto molto spesso anche io ultimamente, ma persevero nel mio piantare semi di legnosi e solidi problemi (non vendo sogni, infatti). Confido nella mia abilità. Insomma, vabbè, parlando di cosa è questa storia di Malinconico, la trama è breve (è su tutto il resto che mi dilungo): viene incastrato in una causa che una class action di sottoni (chiamati così per brevità) vuole intentare contro i propri partner per infelicità amorosa. Qua il mio animo sottone si è davvero sentito colpito nel profondo: siamo davvero così? Ebbene sì (mi fido dell’occhio di De Silva). Siamo lì che deridiamo questi disperati sparando a zero sulla debolezza della loro forza d’animo che gli impedisce di chiudere le relazioni deleterie e poi invece facciamo tutti uguale. Fine della riflessione.
Fatte le dovute presentazioni all’ultimo romanzo, mi rendo conto che tutto ciò che dice/pensa Malinconico io l’ho già dentro di me e lui contribuisce unicamente a sbarbarlo fuori; non si tratta solo di considerazioni romantiche e profonde, ma anche di quanto sia stronzo il bancomat che ci chiede “vuoi donare?” dandoci come scelte “Sì, voglio donare” e “No, non voglio donare” facendo leva sui nostri performanti sensi di colpa. La morale della favola è che vorrei pensare solo cose intelligenti, ma la quantità di futilità prodotte dalla mente durante la giornata è sbalorditiva e De Silva mi fa sentire giustina (nel senso cautamente giusta, non Giustina) nonostante io sia qua a rammaricarmi lo stesso; e infatti il bello di Malinconico è che nella limpidezza dei suoi pensieri più terreni ci ritrovi quell’abbraccio che non sapevi di volere.
La fine di ogni parte di questa saga mi lascia sempre spaesata come quando ti svegli la mattina e pensi che sia ancora notte, come il finale di Inception, come quando stai per bere e ti accorgi che il bicchiere è ormai vuoto, come quando l’aereo al decollo stacca le ruote da terra, come quando in cima ad una rampa di scale metti il piede avanti sul “gradino fantasma”, come quando alla stazione saluti una persona che non sai se rivedrai a breve; nella mia testa sto urlando tipo il Pieraccioni ne Il Ciclone “non partire non partire!” e per l’appunto sul treno c’è nientemeno che Vincenzo Malinconico. Altro che Caterina.
Ma tu vedi un poco la Madonna.
Profile Image for flamentatio.
121 reviews11 followers
July 19, 2025
La quarta di copertina ci promette “intrecci brillanti, impreziositi da massime e divagazioni”, ma io vedo solamente un confuso elenco di flussi di coscienza alla Fabio Volo, con toni ancora più paternalistici e pretenziosi che hanno l’ardire di farci aprire gli occhi su come gira il mondo. Il tono del libro è ironico, ma del tipo “sì, credo di essere divertentissimo e quindi scrivo per la gente che ride alle battute sulle tette”. Il sessismo che condisce questo libro raggiunge il suo apice rendendo un caso giudiziario per stupro una sotto trama che viene accennata vagamente, un argomento tra tanti, e allo stesso tempo non c’è personaggio femminile che non venga sessualizzato o reso come un’isterica irrazionale.

Le intramontabili frasi pseudo intellettuali del tipo “noi uomini siamo sempre sbalorditi davanti al mistero che sono le donne” e “adoro andare al cinema da solo” vengono alternate a interi momenti di prodotto piazzamento Ikea (che a questo punto sospetto fortemente sponsorizzi l’intero ciclo di racconti). Ci tengo a specificare che l’autore è stato abilissimo nel rendere il protagonista il miglior personaggio dell’intero romanzo, semplicemente abbassando il livello di decenza di tutti gli altri.

Un intero libro che alterna sgraziatamente trama inconsistente e opinioni del tutto superflue e fuori contesto dei più disparati argomenti, dall’intero catalogo Ikea presente sul mercato al cinema di Tarantino. Non comprendo il senso di questo romanzo, nemmeno nel contesto di una saga, perché a livello di continuity questo libro è nullo, è praticamente auto conclusivo e non aggiunge nulla nè a chi lo scrive nè tantomeno a chi lo legge. La bestemmia esplicita e completamente fuori luogo a fine corsa, poi, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Volgare, stereotipato, inconcludente, mi ha completamente fatto passare la voglia di leggere qualsiasi cosa dell’autore. Non perdeteci tempo.
Profile Image for Angela.
53 reviews6 followers
April 18, 2022
La sesta puntata dell'avvocato Malinconico si conclude con la domanda che dà il titolo al libro:" sono felice, dove ho sbagliato?".
Perché questo romanzo è un cerchio che si chiude, dove sembra che tutto abbia finalmente trovato il giusto ordine.
Ma quanto durerà, se durerà?
Impelagato nell' ennesima causa persa, affiancato dal suo amico-socio Benny, Vincenzo affronta le vicende tragicomiche della sua vita sempre col sorriso sulle labbra, supportato da una famiglia che, mai prima di ora, sente stretta attorno a sé.
Un romanzo comfort zone per chi ha amato gli scorsi romanzi di De Silva aventi come protagonista Malinconico e il suo entourage.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Elena.
140 reviews3 followers
August 2, 2022
Grazie grazie De Silva per essere tornato con il caro Vincenzo Malinconico. Ho riso tanto e alla fine hai saputo anche commuovermi. Adoro!
16 reviews
August 28, 2023
Attirato dalle recensioni e dal titolo, ne sono rimasto abbastanza deluso.
Non è male ma probabilmente questo libro perde molto leggendolo fuori dal contesto della sua serie di romanzi.
Profile Image for Paola Calcagno.
41 reviews
April 19, 2023
L'ho trovato noioso e inconsistente. Il gioco dei nomi travisati nei primi capitoli è talmente prolungato da diventare irritante e il finale stucchevole completa l'opera
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Dario Delfino.
285 reviews19 followers
April 4, 2022
La maggior parte delle persone troveranno questo libro divertentissimo, ben scritto, simpatico e accattivante.
Questo era il mio pensiero, finché non ho letto una bestemmia completamente gratuita che mi ha dato talmente fastidio da oscurare tutto il resto. Peccato.
Profile Image for StefyL.
47 reviews1 follower
July 28, 2022
Pensavo che questa serie fosse finita, invece... Malinconico è tornato!! Un altro capitolo della sua complessa vita in cui ritroviamo vecchie conoscenze e nuovi originali personaggi.
In linea con gli altri episodi della saga, ma più movimentato. In questo volume De Silva si è lasciato un pò più andare, il linguaggio è più "spontaneo" anche se spesso lo fa essere più scurrile, ma rende i personaggi più "reali". Ovviamente non mancano passaggi esilaranti e... la speranza che ci sia ancora un altro capitolo.
Profile Image for Gianni Ascione.
196 reviews2 followers
April 6, 2022
Inserisci la carta nella bocca del bancomat. Ti appare una schermata di operazioni disponibili tra cui il prelievo, nove volte su dieci tu sei lí per quello, cosí scegli Prelievo e ti appaiono i vari tagli dei contanti. Selezioni, diciamo, 150 euro. La macchina fa due gargarismi e ti chiede il pin. Glielo dai, e alla velocità dell’occhio spunta un’altra videata dove ti viene chiesto di fare una donazione (che so, di due euro) a favore di un’opera socialmente meritoria (l’altro ieri – lo giuro – chiedevano di contribuire alla pulizia di una spiaggia). Già questa intrusione mi fa l’effetto di una molestia (sono lí, sto prendendo due soldi, cosa mi vieni a rompere i coglioni? È come se uno ti mettesse le mani nel portafoglio mentre paghi). Ma quello che mi manda in bestia sono i riquadri bassi che puntellano la richiesta di solidarietà, proponendo due alternative secche: «Sí, voglio donare» e «No, non voglio donare». Come dire: se schiacci il Sí sei una brava persona, se schiacci il No sei una merda. Quale altro scopo può esserci nello sbatterti in faccia un simile aut aut se non colpevolizzarti sul piano etico? La condanna, se non doni, è emessa in partenza. È lí, devi solo puntare il dito e scriverti la sentenza da solo. E hai voglia a dire: «Chi se ne frega, schiaccio il No e non per questo mi sento in colpa. Dono quando decido io». Quell’interrogazione indebita ti disturba, ti lavora ai fianchi, ti spinge a dare una risposta, per quanto non dovuta.
E allora sapete cosa vi dico? Sono una merda. Non voglio donare. Voglio i miei soldi tutti per me. Anzi, fatemi un favore: ai due riquadri aggiungetene un terzo:
Sí, voglio donare
No, non voglio donare
No, non voglio donare, e andate a fare in culo.
Profile Image for Antonio Parrilla.
742 reviews29 followers
May 11, 2022
De Silva a volte mi ha convinto e altre no.
Stavolta è un sì: il suo modo di affrontare i temi dell'amore e del rapporto di coppia è sempre originale e in questo caso all'originalità si unisce una scrittura piacevole e un'ironia sottile mai fuori tono.
Quattro stelle.
Profile Image for Andrea Lerose.
30 reviews2 followers
March 17, 2022
È tornato il mio avvocato preferito: null’altro da aggiungere!
Profile Image for Renato Mite.
Author 9 books12 followers
August 19, 2023
L'avvocato Vincenzo Malinconico si fa convincere ad ascoltare Ega, una donna che vuole fare un processo per affermare la sofferenza d'amore causata dal suo amante. Lei e altri "impantanati in amore", persone che soffrono per una relazione senza sbocco, vogliono addirittura fare una class action per vedere riconosciuto questo tipo di sofferenza. Veronica, compagna di Vincenzo nonché amica di Ega, spinge affinché l'avvocato dia ascolto alla donna e assista ad una delle riunioni del gruppo dalla stessa costituito.
Va da sé che, con il suo pragmatismo, l'avvocato comprende la sofferenza altrui ma è fermamente deciso sul fatto che la questione non abbia rilevanza né sostanza legale. Non vuole rappresentare Ega e gli altri del gruppo, ma il suo collega e socio Benny Lacalamita sì, per interessi personali. Questo da il via ad una serie di eventi che porterà il gruppo e i due avvocati su fronti opposti, e Vincenzo dovrà togliere le castagne dal fuoco a Benny.
Malinconico, nel frattempo, deve fare i conti con chi minaccia lui e la sua cliente Valentina dopo aver vinto la causa per stupro in cui la rappresentava. Per fortuna c'è chi gli guarda le spalle.
In tutto ciò, suo figlio muove i primi passi come regista e sua figlia sta per dare alla luce il suo nipotino. L'avvocato dovrà perciò barcamenarsi fra i vari impegni, personali e lavorativi, per cercare di restare al passo e limitare i danni.

Diego De Silva scrive in prima persona per portare il lettore nella testa dell'avvocato Malinconico con le sue riflessioni sarcastiche, a tratti profonde, sugli eventi tragicomici che gli capitano.
Questo romanzo mi ha dato la sensazione di una sit-com, abbreviazione per situation comedy, ossia una commedia basata sulle situazioni dove alla fine tutto si risolve per il meglio, con un cavillo o un'idea geniale, ma senza grandi cambiamenti. Infatti l'avvocato protagonista vive diverse situazioni che sono in parte collegate ma non imprimono uno sviluppo come farebbe una storia corposa.
Si tratta di una storia che, fra le altre cose, pone anche l'accento su temi importanti, ma nel complesso è per così dire "leggera".
La vita dell'avvocato e le sue relazioni con parenti e colleghi occupano la maggior parte del libro. Il modo in cui Malinconico affronta ciò che gli capita rivela il personaggio con le sue paturnie, le sue fragilità, le sue manifestazioni di orgoglio, le sue capacità di un riscatto non sempre riuscito. Lui è il protagonista ma anche una sorta di "marchio di fabbrica" su ciò che viene raccontato, destinato a diventare uno stereotipo che si evince già nel nome "Malinconico" e soprattutto nella sua centralità.
Nel libro ci sono dei temi importanti che scaturiscono dalle vicissitudini dei clienti dello studio legale, ma a queste storie secondarie è riservato poco spazio e sono risolte con poco sforzo, quasi con l'intervento di un Deus ex machina. E dire che sono di tutto rispetto: il caso di Valentina, una ragazza che ha trovato il coraggio di denunciare il suo stupratore e viene minacciata per ritrattare, e il caso poco ortodosso degli amanti che vorrebbero essere risarciti per la sofferenza d'amore ma finiscono per diventare gli zimbelli della situazione. Gli spunti per riflettere ci sono tutti, ma sembrano sempre un modo per accentuare le doti dell'avvocato Malinconico.
Dal punto di vista stilistico, devo sottolineare che ci sono troppi incisi fra parentesi tonde, anche lunghi, che secondo me potevano essere evitati riformulando il testo. Purtroppo l'eccesso di questi incisi è una cosa che non sopporto.
Per riassumere, il mio giudizio non è certo entusiasta però consiglio il libro a chi vuole una lettura spensierata per divertirsi con le disavventure di un avvocato a tratti maldestro a tratti geniale.
Profile Image for Federica Politi.
223 reviews17 followers
May 28, 2022
📖“La verità è che ho una relazione che mi rende infelice. In fondo il mio dramma è tutto qui.”

📝L’avvocato Vincenzo Malinconico, si trova suo malgrado a gestire una situazione strana, in cui a dire la verità non è raro che si trovi impantanato.
Questa volta è stata la sua compagna a convincerlo a seguire un caso inconsueto. Una sua amica, Maria Egizia, vorrebbe intentare una causa di risarcimento perché sta vivendo da anni una di quelle storie d’amore che non non solo non hanno una prospettiva futura ma addirittura nemmeno una via d’uscita condannando le due parti in un presente stagnante che non prevede alcuna possibilità di felicità ma solo amarezza, in un rincorrersi di rimpianti, rimorsi e ripicche destinate a sprofondare nel vuoto.

📝Ovviamente l’avvocato Malinconico non intende farsi carico di questo mandato di cui non esiste alcun precedente giuridico né tantomeno scorge le basi per crearne uno, ma spinto dalla volontà della sua compagna preoccupata per l’amica e dall’ interesse del socio verso la cliente, di ben altra natura, si costringe a prendere parte a questo dramma dell’assurdo.

📝Divertente, ironico, sarcastico, leggero e profondo allo stesso tempo, tuffarmi nel mondo di Malinconico è stato divertente, spingendomi a guardare ai fatti da diversi punti in maniera inconsueta. Sagace, brillante, spesso scomodo. Il modo in cui tende a dissacrare certi aspetti della società mettendo in evidenza l’ovvio che è sotto lo sguardo di tutti ma del quale sembra impossibile riuscire a scrollarsi restando impigliati in una rete della quale spesso siamo noi stessi a circondarci.
Ma c’è anche la scoperta di una consapevolezza anch’essa scontata ma non sempre ad uso di tutti, di quella specie di felicità che ci colpisce in pieno petto quando siamo circondati dall’ amore dei nostri cari.
Profile Image for Librangolo.
114 reviews1 follower
April 12, 2022
Non so voi, ma io sono tra coloro che alla fine della proiezione di un film al cinema, non si schioda dalla sedia alla parola “fine” (che poi oggi non lo scrive più nessuno, ma per farvi capire…) perchè spera sempre in qualche contenuto extra, siano anche le papere commesse dagli attori durante i ciak, e quando succede, perché succede, esco dalla sala più contenta.
La stessa cosa vale ai concerti: spero sempre che l’annuncio dell’ultima canzone in scaletta, sia un fake (che poi tutti sanno che lo è, ma non si sa mai…) e che l’entusiasmo e l’energia vissuta non sparisca di colpo insieme all’uscita di scena dei cantanti, ma ci si saluti davvero dopo un rientro, cui segue un distacco meglio accolto.
E veniamo ai libri, per i cui finali, difficilmente spendo parole nelle mie recensioni, ma è arrivato il momento di un’eccezione, pur senza spoilerare nulla naturalmente, che mi offre l’ultimo e da me tanto atteso libro dello scrittore napoletano Diego De Silva, che fa vivere per la sesta volta (e spero non ultima!) tra le sue pagine, le vicissitudini dell’avvocato più simpatico e celebrale della narrativa italiana (non per nulla, a breve sarà interpretato in tv dall’attore napoletano Massimiliano Gallo)
Se ci mettiamo poi che il suo protagonista non è un campione di autostima e che con le donne forse se la cava ancor peggio che in aula, possiamo immaginarci la cronostoria sfigata dell’italiano medio, invece l’eccezionalità di De Silva, è aver creato da zero e arricchito nel tempo, la figura di un uomo incredibilmente normale, ma capace di un’ironia, un’autocritica e l’inconsueto mix di tenerezza e cinismo, che ti ci fa affezionare come ad un amico irrinunciabile.
Qui la mia recensione: https://librangolo.altervista.org/vin...
Profile Image for Elvio Mac.
1,023 reviews22 followers
October 19, 2023
L'avvocato Vincenzo Malinconico, è spinto dalla sua compagna Veronica, ad ascoltare il caso di una sua amica, che insieme ad altre cinque donne e due uomini, intende fare causa per danni da sinistri sentimentali. Malinconico è abituato a perdere le cause, ma quella che gli propongono è a dir poco assurda. Infatti la richiesta consiste in una class action per l'infelicità di coppia. Chi ha problemi sentimentali, viene chiamato Impantanato e tra questi ci sono più versioni, ma tutti vorrebbero un risarcimento per l'incapacità di uscire dalla relazione che vivono. Roba da matti! L'avvocato ce la mette tutta per spiegare che la causa pur essendo nobile, non ha alcun appiglio giuridico, quindi è impossibile da portare avanti. Il socio Benny però non è d'accordo e spera di ricavarne qualcosa di prettamente gratificante dal punto di vista economico. Malinconico è un filosofo mancato, un'anomalia, un perditore di cause, uno che tende a modellarsi per cambiare.
Non mi ha coinvolto, devo dire però che è il primo libro che leggo di questo autore e anche il primo con il suo famoso personaggio che però è già alla sesta avventura, l'avvocato Malinconico. Quindi non conosco il pregresso e questo può aver inciso sulla mia valutazione. Certo lui è bello strambo, ma non mi ha suscitato attenzione. Malinconico è socio dello studio con il suo migliore amico, ha una compagna e i figli sono grandi, una vita quasi normale se non fosse per le cause che gli capitano.
De Silva ha un debole per le stranezze, come i nomi che assegna ai personaggi, Alagia, Benny Lacalamita, Maria Egizia, Santacolomba. La storia non ha alcun senso, non parte e non finisce, forse serve solo all'autore per esprimere le sue idee. Ci sono comunque parti divertenti e spunti interessanti così come i dialoghi.
8 reviews
August 25, 2025
la storia è molto scorrevole. la penna di questo autore è molto leggera ed ironica. non era esattamente il libro che cercavo e soprattutto non quello che mi aspettavo. il primo capitolo,prometteva molto bene,c’erano veramente delle belle frasi. da lì in poi ho iniziato a capire sempre meno poiché i personaggi spuntavano dal nulla e venivano chiamati con i soprannomi che il protagonista attribuiva loro. l’idea del ruolo di avvocato mi è sembrata interessante solo verso la fine,per il resto è stato poco utile. trovo che non si venga mai al dunque poiché questa class action non spiega mai nulla se non che era disfunzionale. inoltre il titolo del libro non mi risulta ben chiaro.
non è stato troppo male ma mi aspettavo di meglio. comunque cercavo una lettura leggera da “sotto l’ombrellone” quindi teoricamente il suo lavoro,per gli obiettivi con cui l’ho acquistato,l’ha fatto.
sono riuscita a mettere qualche post-it per frasi prevalentemente “tristi” .
dedica bellissima ma che non ritrovo nel libro.
Profile Image for Fernando Cignola.
56 reviews1 follower
August 30, 2025
Con Sono felice, dove ho sbagliato? Diego De Silva porta di nuovo in scena Vincenzo Malinconico, un protagonista che ormai è diventato un “super personaggio”: ironico, disincantato, ma capace anche di offrire pillole di buon senso e piccole lezioni di vita.

Il tono del romanzo è leggero e divertente, fatto di situazioni spassose e dialoghi irresistibili. Eppure, dietro l’umorismo, non mancano sfumature più serie, che danno profondità e rendono la lettura più ricca.

I personaggi che circondano Malinconico sono altrettanto ben riusciti, capaci di attirare simpatia immediata e di restituire il senso di una quotidianità paradossale eppure familiare.

Nel complesso, un libro che si legge con piacere, capace di catturare e di lasciare il sorriso, senza rinunciare a qualche momento di verità. Una leggerezza ben scritta e intelligente: bello nel suo genere.
159 reviews
November 9, 2022
Sesta installazione della serie di Malinconico, "Sono felice, dove ho sbagliato?" è un po' un rifugio per chi legge serie cercando gli stessi, quasi rassicuranti, elementi. E non è un difetto. De Silva mette in atto una storia divertente che, come sempre, fa sorridere per il suo surrealismo e, contemporaneamente, fa anche un po' riflettere, col suo affondare le radici in storie che hanno un riscontro con la realtà. Allo stesso tempo, la vita di Malinconico e di chi lo circonda evolve, rendendo il protagonista principale una persona credibile, non un personaggio bidimensionale. Il risultato è un libro che riesce nel suo intento e che si destreggia abbastanza bene tra narrazione "tradizionale" ed evoluzione della storia e dei personaggi.
Profile Image for Francesca dF.
47 reviews
August 17, 2023
Prima ed ultima volta che leggerò un libro della serie “l’avvocato Malinconico”. Generalmente non mi piace scrivere recensioni negative per non denigrare il lavoro e l’impegno di una persona ma questa volta sono rimasta abbastanza delusa. Leggendo la trama avevo ben intuito si trattasse di un libro leggero, un classico libro estivo non “impegnato”. Di pagina in pagina, però, ho trovato un modo di scrivere forzatamente “simpatico�� che non faceva ridere. Ho odiato il modo in cui continuamente venivano storpiati i nomi da parte dell’avvocato. La storia in se poteva anche essere “piacevole” ma non credo sia stata resa al meglio. Ho trovato abbastanza fuori contesto determinate digressioni (ad esempio sull’intelligenza artificiale) … senza le quali il libro sarebbe stato ancor più breve e non avrebbe perso nulla.
Adieu Malinconico… a mai più!
Profile Image for Simona Rinaldi.
17 reviews
August 9, 2022
Con il Malinconico di De Silva si va sul sicuro, quando compri un libro della saga sai già a cosa vai incontro (risate, riflessioni, quel senso di condivisione che si ritrova leggendo le pippe mentali dell’avvocato), ed è forse questo quello che mi ha lasciato un po’ delusa alla fine del libro: la perdita di sorpresa. Non fraintendetemi il libro mi è piaciuto, ma sapendo già cosa aspettarmi (essendo questo il quinto? Sesto? libro) l’effetto non è stato quello provato con i precedenti, per questo una parte di me spera che la storia di Malinconico sia terminata.
Profile Image for Max.
204 reviews5 followers
January 5, 2023
I libri con protagonista l'avvocato Malinconico si leggono per gli incisi, non certo per la trama. Che si, c'è, ma resta secondaria alle divagazioni. Esprimono pensieri della gente comune, e proprio per questo universali; pensieri che ti viene da dire "ma perché non ci sono arrivato io?".

Anche in questo caso - il sesto della serie - l'attitudine alla digressione di De Silva non delude.

Aspettative rinsaldate per gli appassionati, una scoperta inattesa per chi lo legge per la prima volta. Fedele.
Profile Image for GONZA.
7,428 reviews124 followers
March 31, 2022
L'avvocato Malinconico rende il mondo sopportabile, nonostante una guerra dietro casa, una pandemia che ora facciamo finta di ignorare ed una tendenza al peggioramento complessivo che in qualche modo tendiamo a sottovalutare.
Piú volte, come da tradizione, sono scoppiata a ridere per gli scambi tra Benny e Vincenzo e qualche volta mi sono anche commossa. Non vedo l'ora di leggere il seguito con la speranza di rivedere anche la mia nuova PM preferita.
Profile Image for Miss Bennet.
114 reviews2 followers
September 2, 2022
E' tornatoooo!! Finalmente ( il mio! ) Vincenzo e' tornato.. in grande stile perché negli ultimi non era proprio lui..... in questo ritrova le avventure tragicomiche che solo lui può raccontare! :-) tra class action assurde e personaggi unici nel loro genere le risate sono assicurate. Grazie anche per aver recensito cosi bene il film di quentin ( che però contiene spoiler )... io ho provato le stesse cose!!!
Profile Image for ReadingKumiko.
169 reviews8 followers
May 11, 2022
Sono felice, dove ho sbagliato? è il nuovo libro di Diego De Silva dedicato a Vincenzo Malinconico, l’avvocato napoletano più famoso tra i lettori, personaggio letterario a cui io sono più affezionata in assoluto, pubblicato sempre con Einaudi Editori. Avevamo temuto che il libro precedente potesse essere l’ultimo, e invece Malinconico non ha finito di trovarsi in situazioni paradossali, De Silva di raccontarcele e, tra un po’, Massimiliano Gallo di farcele vivere (è infatti in uscita una serie tv su Malinconico).

«Ora: sono tante le cause che può trattare un avvocato. Un recupero crediti. Un fallimento. Una fusione societaria. Un omicidio […]. Ma un pantano del quarto tipo bisogna proprio andarselo a cercare con il lanternino. Nel senso che per averne uno nel curriculum devi appartenere a un’élite di avvocati scelti, ma da clienti a vocazione psicopatica […]. Io, naturalmente, sono nell’élite»

Sono felice, dove ho sbagliato? – Trama
Sono felice, dove ho sbagliato? inizia da una speculazione filosofica – e figuriamoci se Malinconico non aveva una propria teoria – sulle tipologie di pantani sentimentali che possono capitare in una vita. A tutti può capitare che un amore sbagliato blocchi il senso delle nostre giornate, inceppi i meccanismi che ci fanno scandire il tempo, intrappolandoci in situazioni stagnanti da cui è difficile uscire. Situazioni in cui il legame affettivo diventa un nodo, una catena, una zavorra che nessuno dei due partner riesce a scaricare. Può succedere, però, che a un certo punto uno dei due, non solo dica basta, ma dica anche che non si vuole assumere la colpa totale di come si sente. Eh no, è anche colpa dell’altro se non si riesce a sbloccare la relazione e quella colpa ha e deve avere un peso. Si tratta, precisamente, – sempre secondo Malinconico – del pantano di tipo D o della rivalsa. E vogliamo forse credere che proprio Malinconico non si ritrovi coinvolto in questo pantano? Certo che sì! Ma non è lui quello ingolfato, la sua relazione con Veronica Starace continua a gonfie vele, tra un muso lungo e un altro. Bensì, è il suo lavoro di avvocato e la sua amicizia con il collega Benny Lacalamita che lo portano a interessarsi – o meglio, a sorbirsi – a un capannello di persone che hanno – addirittura – un gruppo di ascolto stile alcolisti anonimi, e che vogliono intentare una causa per l’infelicità di coppia. E chi vorrebbero come avvocato? Malinconico, ovviamente.

Ma non è tutto – e figuriamoci – infatti, Malinconico sta per diventare nonno: Alagia è incinta. Alfredo ha realizzato il suo primo cortometraggio. Nives non è cambiata di una virgola. E tutto sommato – class action contro l’infelicità a parte – la vita di Malinconico va abbastanza bene. Se non fosse che da un po’ di tempo ha l’impressione che un losco figuro lo stia pedinando…

Perché leggerlo
Sono felice, dove ho sbagliato? è sicuramente uno dei romanzi più dinamici del ciclo Malinconico. Tra i più divertenti e paradossali – vi giuro che ho iniziato a ridere alla prima pagina. Malinconico non ha smesso di darci consigli non richiesti – che poi, diciamocelo, noi lettori affezionati seguiamo alla lettera –, non ha smesso di sorprenderci con le sue trovate, non ha smesso di sbroccare e ridere – e farci ridere – nelle situazioni che più gli stanno strette. Come nel libro precedente, è un Malinconico più maturo quello che leggiamo. Più consapevole di sé – non che questo voglia dire poi molto quando ogni sua presa di posizione debba passare al setaccio di Veronica –, più convinto ancora di ridersi addosso quando dice cose assurdamente vere.

Sono felice, dove ho sbagliato? è l’ennesima conferma della bravura di De Silva e della nonchalance con la quale Malinconico riesce a stare al mondo. Io sono di parte – come credo siano tutti i lettori di Malinconico – perché dopo aver letto il primo libro su di lui, ho capito che non avrei più potuto fare a meno della sua filosofia di vita.
42 reviews
August 9, 2022
Molto divertente, leggero e scorrevole. Avrei evitato le pagine relative alla canzone Diana e ai film di Tarantino.
Geniale e generosa, invece, la scelta del dopo-fine (soddisfa "il mio ottimismo").

Lo consiglio.
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