Franco Fracassi (1964), è un reporter italiano esperto di geopolitica e di comunicazione. Ha iniziato a svolgere la professione di giornalista nel 1988, lavorando per testate italiane e internazionali: quotidiani, settimanali, mensili, agenzie di stampa, radio, tv e internet.
Per sedici anni è stato inviato di guerra (Bosnia, Kosovo, Angola, Iraq, Afghanistan), ha svolto inchieste su corruzione, mafia, terrorismo e servizi segreti e ha coperto i principali eventi mondiali (la caduta del Muro di Berlino, il colpo di Stato in Russia, le Olimpiadi, i vertici internazionali, tra cui il G8 di Genova). Molte delle inchieste che ha realizzato si sono trasformate in libri o in film, alcuni dei quali hanno avuto ottimo successo di pubblico e di critica, vincendo premi in tutto il mondo.
Come regista ha diretto quindici documentari d'inchiesta (di cui è stato anche autore e produttore), tutti distribuiti in Italia e all'estero. Tre di questi sono stati finalisti al premio “Ilaria Alpi”, uno è stato in concorso al Festival di Berlino e ha vinto il Nastro d’Argento come miglior documentario italiano, un altro è stato visto in 87 Paesi da oltre 250 milioni di persone, un altro ancora ha vinto il premio come miglior documentario di tutta Europa e Asia.
Come fotografo ha pubblicato su alcune delle principali testate internazionali, ha partecipato per tre volte al World Press Photo e ha pubblicato due libri fotografici. Fracassi ha cominciato a insegnare nel 1998. Da allora ha tenuto corsi, workshop e master per scuole elementari, medie e superiori, per università italiane e straniere e scuole post universitarie. Inoltre, ha tenuto conferenze in tutto il mondo.
Lettura davvero interessante. Un breve saggio che abbatte la visione manichea alla quale siamo incessantemente sottoposti dal 24 febbraio di quest'anno. Fornisce numerose informazioni e testimonianze per capire e riflettere su come siamo arrivati all'invasione russa dell'Ucraina. Si parte con un capitolo dedicato all'immensa campagna mediatica che è in atto da tempo a danno della Russia, passando per un excursus storico, fondamentale per capire il nazionalismo ucraino (fatti storici dei quali sfortunatamente i libri di testo scolastici non tengono conto). Inoltre, vengono accuratamente approfonditi i fatti di Maidan 2014 e Odessa, riportando anche svariate testimonianze; vi sono poi chiarimenti esaustivi sulle forze politiche che si sono lentamente avvicinate al potere dal 2004 e viene data grande attenzione alle figure di 2 donne: Kateryna Chumachenko e Victoria Nuland. Per concludere il quadro abbiamo un capitolo riguardante l'abbattimento del Boeing MHI-17 della Malaysia Airlines e un accenno ai biolabiratori. Le informazioni sono numerosissime, ma si riesce a seguire il filo logico senza venirne inondati; c'è però bisogno di lasciarle sedimentare, quindi consiglio di non leggerlo frettolosamente ma di riflettere su ogni capitolo.
Con molto piacere, ho appena finito di leggere questo libro. Lo consiglio a tutti per farsi un'idea completa, sulla gravità della situazione e di come sia assurdo sostenere questa parte dell'Ucraina di Maidan, golpista, terroristica e capillarmente nazista e criminale nell'accezione più piena possibile della parola nazista!
Dice tutto, da Maidan alla barbara strage di Odessa, dove l'ottavo anniversario della tragedia era proprio ieri, 2 maggio. Parla dei diversi battaglioni e partiti nazisti e di come i loro leader e le persone chiave di questo credo disumano, in chiave antirussa più che antisemita, siano state inserite nei ministeri e negli apparati strategici e militari più importanti del paese.
Si parla dei massacri alle popolazioni civili nel donbass, si accenna al fascista mercenario Francesco Saverio Fontana, già di casa pauond, e poi miliziano di uno di questi noti battaglioni nazionalsocialisti, si parla di stupri, massacri, uscisioni e assasigni ancora impuniti, di stato (post maidan in chiave nazista antirussa) e molto ancora.