Questo breve manuale di suggerimenti e pratiche, rivolto a studenti e imprenditori, ha lo scopo di offrire consigli per riuscire a conoscersi, affermarsi, individuare la propria strada, incoraggiarsi. Non rappresenta niente di nuovo però, tra qualche frase più scontata e altre più originali, prevale la valorizzazione della dedizione e della consistenza di tutti i giorni, messi a confronto con l'estro e la creatività. Tuttavia non penso che tali qualità di un'altra persona, per esempio l'impegno e la motivazione negli studi, possano essere quantificate semplicemente considerando un voto di laurea, come invece fa l'autore a pagina 74, giudicando in modo sarcastico un 95, o a pagina 77 criticando due ragazzi che commentano di avere studiato poche ore durante le vacanze di Pasqua, che accettano un 21 perché "l'importante è passare". Ho trovato questi passaggi un po' troppo superficiali. Non per forza un voto non eccellente implica un impegno scarso, così come, viceversa, una laurea con 110 e lode non vuol dire avere una mente brillante. Suggerirei all'autore di fare un salto, per esempio, a Ingegneria.
Merita di essere letto per contenuti, logica e per il supporto bibliografico. Unico neo manca la bibliografia (certo si investe per crearsela come suggerisce il libro facendo la necessaria fatica, ma anche le fatiche fanno riferimento alle energie che sono finite…un aiuto non sarebbe stato una contraddizione).