Un buio diverso. Voci dai Necromilieus

by Luigi Musolino, David Fragale (Illustrator)

Esistono geografie del macabro, luoghi in cui il Male ristagna e prolifera, varchi sull’inconcepibile. Necromilieus. Nelle cantine dei palazzi di periferia, nelle campagne infestate di cascinali, negli uffici, nelle scuole, nelle fabbriche, negli appartamenti dove consumiamo i riti quotidiani, gli araldi dell’ignoto premono sul reale e i loro volti hanno i lineamenti delle nostre paure, delle nostre mancanze e delle nostre nevrosi.

Un viaggio senza ritorno nel Buio, diciannove storie partorite dalla penna di Luigi Musolino e accompagnate dalle visionarie illustrazioni di David Fragale. Prefazione di Nicola Lombardi.

Genres: Horror, Italian Literature

436 pages, Paperback

Published June 13, 2022

About the author

Luigi Musolino nasce nel 1982 in provincia di Torino, dove risiede e lavora. Specializzato in folclore italiano, è autore di varie raccolte di racconti nel campo del weird, dell'horror e del gotico rurale (Bialere, Oscure Regioni 1 & 2, Uironda).
Nel 2019 ha visto la luce il suo primo romanzo, Eredità di Carne, per la Acheron Books, e nel 2020 la novella Pupille per i tipi di Zona42. Ha tradotto in italiano opere di Brian Keene, Lisa Mannetti, Michael Laimo e gli scritti autobiografici di H. P. Lovecraft.
Il suo ultimo libro è "Un buio diverso - Voci dai Necromilieus", pubblicato da Edizioni Hypnos e illustrato da David Chance Fragale.
Nel 2022 ha esordito negli Stati Uniti con la raccolta "A different darkness and other abominations", edito da Valancourt Books, finalista ai World Fantasy Awards.



Bibliografia
Bialere - Storie da Idrasca, (2012, autoprodotto)
Oscure Regioni Volume 1, (2014, Wild Boar Edizioni)
Oscure Regioni Volume 2, (2015, Wild Boar Edizioni)
Nelle Crepe, (2017, Miskatonic Press/Vincent Books)
Uironda, (2018, Kipple Officina Libraria)
Eredità di Carne, (2019, Acheron Books)
Pupille, (2021, Zona 42)
Un buio diverso, (2022, Edizioni Hypnos)

Traduttore
Rivelazioni in nero di Carl Jacobi, (Dagon Press)
Ritratti al chiaro di luna di Carl Jacobi (Dagon Press)
I Vermi Conquistatori di Brian Keene, (Edizioni XII e Urania Mondadori)
Torture Sottili di Lisa Mannetti, (Kipple Officina Libraria)
Parola di Lovecraft, tutti gli scritti autobiografici del maestro della letteratura fantastica (Società Editrice La Torre)


Pagina FB:
https://www.facebook.com/luigimusolin...

Reviews

[☆LaurA☆ · Rating 5 out of 5]

Finito il vecchio ed iniziato il nuovo anno con uno degli autori che più amo e ammiro nel buio dell'orrore italiano.
Luigi Musolino.

Ho avuto occasione di conoscerlo a Strani Mondi, credo di aver fatto la figura della 15enne davanti al suo cantante preferito, senza parole serie e finendo per dire solo parole sconnesse e ridere come un'idiota. Ringrazio Phil per avermelo presentato e aver coronato un mio piccolo sogno, ma con Luigi sarebbe meglio dire incubo?
Già, perché quando inizi ad inoltrarti nei racconti di Musolino, quando conosci il buio che ci circonda, quando entri nelle viscere della tua vita, quando tutto ciò che pensavi sano scopri essere solo un velo che copre quello che davvero si cela sotto, una normalità intaccata da ragnatele, muffa, putridume insomma.
Il nostro mondo una zona di confine tra fiaba e incubo dove il buio arriva sempre.
Luce. Oscurità.
Amore. Odio.
Speranza. Disperazione.
Gioia. Dolore.

Tutto ciò che ti accade, ti accade perché hai scelto una strada, hai fatto ambimbò ad un bivio e se quel che ti si para davanti è la scelta sbagliata, beh chi ti dice che se avessi scelto l'altro sarebbe stata quella giusta?
Luigi scava nelle paure reali, quelle condizioni umane che tutti sperimentano una volta nella vita, o che potrebbero sperimentare. Perché succede a tutti di amare un cane più di parenti e amici. Succede a tutti di avere una doppia personalità, una copia cattiva di noi stessi.
Succede a tutti di continuare a vedere una persona cara che non c'è più. Succede a tutti di prendere decisioni sbagliate. Succede a tutti di abbandonare i ricordi della nostra infanzia in scatoloni ammuffiti e gioire nel ritrovarli. Succede a tutti......

[Carmine R. · Rating 4 out of 5]

Il lucore dell'oscurità

"La campagna sta diventando come il manto di un cane. Un cane scabbioso, affamato, impazzito per il dolore, l'odio e la catena. Cane ha ancora fame. Lo so, lo sento, mi parla, a ogni crepuscolo: nei sogni e nella terra, col suo basso latrare che sconquassa i campi e fa fuggire le dorifore delle patate. Non ha più fame di pane secco, ossa di pollo, teste di tacchina.
E' una fame più antica. Vetusta."

"Provi terrore quando la mattina ti illustro i miei sogni, di scantinati e pozzi senza fondo, di corpi colossali e putridi che galleggiano nel buio dello spazio, di animali che non vogliono morire, di laghi troppo profondi per poter essere sondati, di pupille disincarnate e di esattori delle tasse che danzano sulle antenne della metropoli come schifosi parassiti"

Una bella raccolta: il mio commento potrebbe concludersi così. Musolino è garanzia all'interno della narrativa di genere nel nostro paese, grazie allo sguardo sull'horror che non si preclude compromessi morali né narrativi. Si parla di mostri, orrori vacui e terreni insondabili; si parla di lutti, vite insoddisfatte o esistenze sul filo dell'irreparabile.
Complimenti all'autore per questo ottimo lavoro (l'ennesimo) e in bocca al lupo per il World Fantasy Award!


Come cani ☠☠☠☠☠
Ragazzino di campagna subisce le vessazioni di un padre violento; e il misero cane di casa, con lui.
Ma il sotterraneo senso di vendetta si sposa con i necromilieus. Ottimo racconto d'apertura, capace di sfoderare le capacità affabulatorie di un Musolino in forma.

Dove fanno a finire gli accendini ☠☠☠☠
Cosa potrebbe mai esserci dentro l'apertura di un muro, esattamente dietro il proprio letto?
Forse gli accendini; forse qualcosa d'altro.

La copia ☠☠☠1/2
Sembrerà strano, ma dietro la fotocopiatrice - al buio dello stanzino - sembra che ci sia qualcuno che continua a fissare chi passa. Solido racconto sul doppelgänger oscuro (carina l'idea della stampante come "mezzo di contatto").

Schifidus ☠☠☠
Seconda short story molto simpatica, adatta per un cortometraggio trash su youtube.

Lago senza domani ☠☠☠☠
Due amici, durante una passeggiata in montagna, decidono di sostare nei pressi di un lago; un ottimo posto per riprendere le forze con l'ausilio di un po' di droga.
Reminiscenze lovecraftiane per una storia che riverbera alcune suggestioni "ittiche" de L'isola e l'abisso (sempre di Musolino).

Letto a castello ☠☠☠☠
Due fratellini scherzano - e bisticciano - su di un letto a castello. Racconto fulminante nella sua dolce drammaticità.

La foresta, i bivi ☠☠☠☠
Una coppia - non navigante in ottime acque - decide di andare in Romania per un'operazione odontoiatrica il prezzo è ovviamente concorrenziale; la clinica, come da prassi, situata in un posto da cartolina.
Racconto weird dalle tinte fosche, capace di destabilizzare il lettore grazie all'ambientazione (la foresta di Hoia Baciu) che depista il lettore attraverso suggestioni atipiche.

l'ultima scatola ☠☠☠1/2
Famiglia di artisti da circo - padre e figlio contorsionisti; madre trapezista - vede svoltare il proprio destino quando si crea l'occasione di essere visti da un circo dal più ampio respiro.
Ritratto affettuoso di una famiglia sui generis; la quale, dinnanzi all'irreparabile, persegue l'arte fino in fondo.

GALENSKAP ☠☠☠+
Potremmo dire, senza essere troppo ironici, che montare un tavolino IKEA non sia la più rilassante delle attività? Raccontino simpatico, che non può certamente confrontarsi con gli altri.

La rocca è casa loro ☠☠☠1/2
Fotografa si trova a Lerma, una cittadella ove si sussurra che sia dimora di mostri (streghe, ungumani; dolori che risalgono la china della montagna). Soggetto interessantissimo; gestione della tensione e resa finale solamente discreti.

Casolare vuoto ☠☠
Due amici si rifugiano in un casolare a fumare; ovviamente il casolare non è vuoto, e lo scopriranno troppo tardi. Raccontino senza infamia né lode, che si dimentica nel giro di un battito di ciglia.

Puka ☠☠☠☠
Mai abbandonare i pupazzi della propria infanzia: potrebbero ricordarselo.
Altra short story morbosa e disturbante, per quanto prevedibile sin dalle primissime righe.

Basta che non li fai entrare ☠☠☠1/2
Ricordarsi sempre che non è bene far entrare in casa un paio di individui sospetti; soprattutto se tengono il pallore di un cadavere e mostrano l'outfit adatto a un funerale.
Racconto moderatamente inquietante e simpatico, meritorio di dileggiare un tema come il canone televisivo (horror per diversi motivi).

Il corpo ☠☠☠☠1/2
L'uomo è dovuta fuggire dalla terra per rifugiarsi su Marte, in città protette da cupole impenetrabili e ulteriori livelli sotterranei: si anelava a un futuro migliore, ma l'umanità porta se stessa anche su Marte. E poi arriva quel corpo gigante...
Soggetto fantascientifico al servizio di una storia che nel suo incedere guadagna i crismi dell'orrore cosmico. Qualche pagina in più da dedicare al contesto avrebbe massimizzato la resa finale.

Perché i vecchi osservano i cantieri ☠☠
Forse l'unico racconto davvero loffio, che - manco a dirlo - gioca con il meme degli anziani che scrutano il cantiere.

Un buio diverso ☠☠☠☠☠
Una coppia rampante e dalla vita agiata vedono cambiare la propria vita a causa di una tragedia: la figlia viene smarrita al supermercato. Le estenuanti ricerche e il lento disgregarsi del rapporto sarà solo l'inizio dell'incubo. Racconto che dà meritatamente il titolo alla raccolta: teso, inquietante e inesorabile come una sentenza.

[Marina · Rating 4 out of 5]

Per quanto assurdo possa sembrare, ho sentito per la prima volta il nome dell'italianissimo Luigi Musolino quando proprio questo suo libro è stato tradotto in inglese da Valancourt Books, casa editrice americana che seguo e che apprezzo moltissimo. Così mi sono incuriosita e quando ho trovato questo ebook in offerta non ci ho pensato due volte.

In realtà se mi fossi informata meglio prima non avrei comprato questo libro. Perché, sebbene mi piaccia l'horror, odio lo splatter, e questo libro è super splatter. Ciò non toglie che questi racconti siano eccezionali e, cosa poco comune per una raccolta di racconti, la qualità è omogeneamente alta, senza alcun tipo di sbavatura, senza racconti meno riusciti.

I miei preferiti sono "Un buio diverso", "La foresta, i bivi", "La copia" e anche lo splatterissimo "Il corpo", in ordine di gradimento.

In "Un buio diverso", un uomo perde la propria bambina di 5 anni al supermercato e, insieme alla moglie, viene risucchiato in un abisso di disperazione che si fa fisico.

"La foresta, i bivi" è ambientato quasi interamente in Romania, dove una coppia si reca per turismo dentale: lei ha gravi problemi di denti e decide di farsene impiantare di nuovi in una clinica romena economicissima. Il marito non lavora, ma è un appassionato di vampiri e di tutto ciò che è misterioso, perciò quando hanno un giorno libero non ci pensa due volte ad andare insieme alla moglie a visitare una misteriosa foresta nelle vicinanze della clinica.

"La copia" è un classico racconto sul doppio/Doppelgänger, dove un tranquillo impiegato sembra trasformarsi nella versione peggiore di sé, mettendo in pratica quello che, si dice nel racconto, in tanti sognano ma solo in pochi hanno il coraggio di mettere in pratica.

Infine, "Il corpo" è un racconto horror-fantascientifico, in cui gli uomini sono costretti a vivere su Marte dopo aver praticamente distrutto la Terra. A un certo punto l'enorme corpo di un vecchio entra nella loro atmosfera, portando delirio e distruzione.

Veramente complimenti a Luigi Musolino, autore straordinario, che sa scrivere benissimo e sa catturare l'attenzione del lettore portandolo con sé nei peggiori abissi del delirio. Non credo che leggerò altri suoi libri, perché veramente non vado d'accordo con lo splatter, ma porterò questo libro nei miei incubi per molto tempo.

[Ambra • Sonosololibri · Rating 5 out of 5]

Sono commossa, devastata, stupefatta. E niente questi racconti sono così neri, la penna di Musolino così bella che io non so cosa dire. Si possono dare sei stelle?

[Federica Lup · Rating 4 out of 5]

Luigi Musolino, con questi racconti, squarci sull’esistenza mediocre, caduca, fallace e perduta dell’essere umano, ti catapulta in luoghi e situazioni dove angoscia e disperazione calano come un velo appiccicoso e denso, che non ti lascia scampo.

Un buio diverso per ogni racconto, frammento, personaggio, situazione, il filo conduttore: totale disfatta.

Visioni al limite e oltre la follia, tutta l’oscurità e l’annichilamento a cui si può pensare, eccoli. Te li sbatte in faccia senza mezzi termini e senza pietà.
Relazioni morte che si trascinano come cadaveri decomposti restii a morire, aberrazioni annidate negli angoli oscuri di cantine ammuffite, fabbriche che fagocitano l’anima di chi ci lavora, uffici alienanti e avvilenti.

Ci sono racconti che mi sono rimasti conficcati nella mente, primo fra tutti “Come cani” con ambientazione rurale, folklore di campagna e la più turpe e ributtante cattiveria dell’uomo.

“Il corpo”, a metà tra fantascienza post-apocalittica e visioni di un’umanità in cancrena e condannata, in accanimento terapeutico su sé stessa.

“Un buio diverso” che da il titolo al libro e che gioca su una delle paure più ataviche e devastanti: perdere un figlio.

Le riflessioni profonde abbondano, come abbonda un rivoltante e dunque ben riuscito body horror.

Leggerò altro di questo autore, poco ma sicuro.

[Federico · Rating 4 out of 5]

Ma cosa sono questi Necromilieus del titolo? Parola a me sconosciuta prima, ora ha un senso, sono luoghi speciali, luoghi di oscuro potere:

Necromilieus… le Zone della Paura, le Simmetrie Errate, le Periferie dell’Incubo, le Geografie dell’Impossibile.

Questo luoghi sono il filo conduttore del nuovo libro di Luigi Musolino, una raccolta di strane storie, horror, weird, spaventose e allucinanti che pescano dalla tradizione e dal folclore, aggiungendo, dove necessario, idee davvero originali.
I personaggi sono il principale punto forte di questa opera. Ogni racconto è un viaggio nelle profondità dell'animo umano, un viaggio in vite diverse, di persone che sembrano reali, con una loro vita, desideri, malattie (mentali e fisiche), spesso persone tristi, avvilite, a cui la vita ha affibbiato pesanti fardelli emozionali e psicologici, vite quotidiane finché non incontrano il milieu e da quel momento, per citare l'autore stesso, diventano "una mente scardinata dai binari della normalità".
Quello che colpisce è appunto la normalità di questi personaggi e la normalità delle situazioni e delle loro azioni. Pensandoci a posteriori, chiunque si sarebbe comportato così. Non ci sono eroi qui, solo l'uomo medio (o donna) e i suoi vizi.
Un altro punto a favore è la scrittura: semplice, precisa, "popolare", passatemi il termine, come le leggende che vengono narrate. L'autore ci descrive storie e situazioni che sono un vortice di vita quotidiana frammista a fenomeni oscuri, soprannaturali, spesso mostruosi e il passaggio dal normale al "non normale" è incredibilmente fluido e senza intoppi.

Carissimo Luigi, ti ringrazio per non avermi fatto dormire la notte. Non perché il libro faccia paura (ok, forse un pochino), ma perché non riuscivo a spegnere la luce e a posarlo sul comodino: ogni volta che terminavo un racconto ne volevo ancora e ancora di più! Volevo assolutamente vedere per quali strani e oscuri sentieri mi avrebbe portato nella storia successiva, quali persone avrei incontrato nella discesa verso l'affascinate milieu successivo.

Di seguito dei brevi commenti per ogni racconto con alcune citazioni. Non contengono spoiler se non per la trama generale del racconto. Non leggete se non volete sapere nemmeno quella e tenere la sorpresa!

Come cani - 4,5/5 - La triste storia di un ragazzo di campagna, maltrattato da suo padre e cresciuto a botte e duro lavoro. Il suo unico amico è un cane di nome Cane, che ne condivide il triste destino.

sotto l’intera Orlasco, percepivo ossa gigantesche scricchiolare e tessuti rigenerarsi e occhi maniacali di quadrupede pulsare ciechi e giganteschi nelle tenebre ctonie, in attesa di poter tornare in superficie a scrutare il cielo stellato vorticare sui campi e i cascinali e il mondo, e udivo lo schiocco dei denti, il loro rintocco tartaroso di un appetito inappagato…

Dove vanno a finire gli accendini - 3/5 - Sperate di non scoprirlo mai! Una voragine che nasconde anche tante altre cose.

La copia - 4/5 - C'è qualcosa di strano nello stanzino della fotocopiatrice. Sembra di non essere mai soli là dentro, di essere costantemente osservati. E quando decidi di fotocopiare la tua carta d'identità per una pratica del municipio, la copia della tua foto ti manda fuori di testa da tanto è orribilmente sfigurata. E poi quei terribili atti di violenza che si sentono al telegiornale!

Dal Fabriano A4 ti scruta un viso nero bitume, lucido, scolpito dal riflesso del flash sugli zigomi, sulla fossetta del mento, sulle labbra. Stai guardando il tuo viso, senza ombra di dubbio, un altro tu, ma è come se quel giorno d’innumerevoli anni prima, anziché sistemarti i capelli per sederti sullo sgabello girevole della macchinetta delle fototessere, ti fossi tuffato in un bidone d’inchiostro nero, in una colata di plastica o cioccolato fuso. I capelli sono incollati al cranio e alla fronte, un parrucchino fradicio. Il tuo cranio, nell’ingrandimento della fotocopia, ha assunto una forma errata, macrocefala. Eppure, sei tu. Sei tu. Dalle tempie sporgono bernoccoli d’oscurità, estrusioni enfie simili a bolle di sconcertante Crystal Ball avariato.

Schifidus - 3/5 - Una schifezza creata da bambini!

Lago senza domani - 4/5 - Un bel fine settimana di campeggio, pesca ad alta quota e acidi LSD, perché no! Attenzione però, il lago ha qualcosa di strano, quel vecchio pastore incontrato sul sentiero dice che è stregato! In effetti non abboccano pesci...

L’attesa, snervante, tormentata da interrogativi senza risposta e dalla sottile sensazione che l’ignoto avesse fatto irruzione nelle loro vite, si protrasse fino al crepuscolo.

Letto a castello - 5/5 - Il fratello maggiore, Nico, sta sul letto di sopra, il piccolo, Stefano, in quello sotto. Solo che Nico a volte fa degli stupidi scherzi al fratellino, terrorizzandolo nel bel mezzo della notte. E sbam! Una frase e ti cambia tutto il senso del racconto.

La foresta, i bivi - 5/5 - Hoia Baciu è una foresta nel nord ovest della Romania, famosa per essere uno dei luoghi più misteriosi e strani del pianeta (googolate pure). La coppia protagonista la visita durante un viaggio di turismo dentale, infatti Miriam si reca in una famosa clinica odontoiatrica posta poco lontana dalla foresta per rifarsi i denti. Un racconto pazzesco, cupo, profondo, mostruoso.

Se c’era una cosa che aveva capito crescendo in una casa di campagna nella Bassa piemontese, prima di trasferirsi a Torino per l’università, era che la Natura poteva dar vita a meraviglie strabilianti come ad aberrazioni illogiche.

... una missiva (al Bedolis morente)... - 3/5 - Una lettera di addio. Quando il milieu chiama, bisogna rispondere.

L'ultima scatola - 3/5 - Una famiglia di circensi (lei acrobata, lui e il figlio contorsionisti) colpita da una grande tragedia. L'amore e il dolore portano a eventi impossibili.

Galenskap - 3/5 - Chi ha mai montato un mobile per conto suo sa che ci si sente proprio come in questo racconto. Davvero divertente (e sanguinoso).

Non aveva bisogno delle istruzioni. La follia conosceva metodi e procedure.

La rocca è casa loro - 5/5 - Adoro queste storie di horror classico. Un paesino disabitato tra le montagne, antiche leggende raccontate da una vecchia signora, la protagonista con seri problemi fisici e mentali. 100% nella comfort zone. Stile e trama ricordano Eredità di carne, ma condensando tutto in un racconto l'effetto è migliore.

Il verso dell’animale – anche se non riesce a immaginare quale bestia possa emetterlo – le fa accapponare la pelle. Ricorda il grido di una scrofa, ma ha un afflato umano, consapevole. Il suono si sposta, muovendosi prima a destra, poi a sinistra. Sembra provenire da un punto indefinito dei boschi.

Casolare vuoto - 3/5 - Ottimo posto dove consumare hashish in tranquillità! Forse...

Puka - 3,5/5 - Dopo la morte della madre, Elio sgombera l'appartamento del genitore e in cantina, dentro un vecchio scatolone, trova Puka, il suo peluche preferito di quando era bambino. Poi si ritrova la casa vandalizzata e decide finalmente di concedersi qualche giorno di ferie. Racconto molto divertente!

Basta che non li fai entrare - 4,5/5 - Pagate sempre il canone della TV! Strabiliante come un racconto horror possa far comunque sorridere.

“Puah! Libri! Perché non accendi la TV, Andrea? C’è la replica di Affari tuoi. Non è meglio?”
“No. Non è affatto meglio, maledetti…”.

Il corpo - 2/5 - Un racconto fantascientifico, la Terra ormai morente e una parte della popolazione si trasferisce su Marte. Un racconto che parla della Morte e della fragilità umana, sia nello spirito che nel corpo. Ho trovato un po' fuori contesto l'ambientazione sci-fi.

Perché i vecchi osservano i cantieri - 3/5 - Non chiedete, tenetevi il dubbio, invecchiate e fatelo anche voi. Anche questo abbastanza simpatico come racconto orrorifico.

Un buio diverso - 4,5/5 - L'orrore più grande che possa capitare ad un genitore viene qui descritto fin troppo bene. Una famiglia distrutta. Finché non scoprono quel tombino in cantina, un tunnel verticale buio, troppo buio, di un Buio diverso.

Finché il vero orrore non ci accarezza con dita cadaveriche, non abbiamo idea della sua realtà.
Ma è sempre lì, che sghignazza e balla sulle nostre teste.
L’orrore è reale, È.

COSA MI È PIACIUTO
- Personaggi tuttotondo, ognuno con i suoi problemi
- Illustrazioni magnificamente inquietanti
- Scrittura fluida, semplice, che tiene incollati alla pagina
- Perturbante e creepy al punto giusto

COSA NON MI È PIACIUTO
- A volte si intuisce dove andrà a parare

[Andrea Butini · Rating 4 out of 5]

“Esistono geografie del macabro, luoghi in cui il Male ristagna e prolifera, varchi sull’inconcepibile.”
Di Luigi Musolino avevo già letto “Eredità di carne”, e al netto di alcune piccole sbavature mi era piaciuto un sacco. Sapevo già di andare sul sicuro con “Un buio diverso”.
Si tratta di una raccolta che alterna racconti mediamente lunghi a brevi pillole di oscurità, tutti accomunati dal tema di luoghi che si prestano all’assorbimento di forze oscure, luoghi che covano malvagità ultraterrene che entrano in risonanza con la malvagità stessa dell’uomo, come nel caso del primo racconto, “Come cani”, uno dei miei preferiti. Luoghi dove il dolore e la perdita si addensano, diventano interstizi di buio nella realtà o porte verso altri luoghi o altre “cose”.
Oltre a “Come cani” ho amato tantissimo “L’ultima scatola”, secondo me davvero una perla di perdita e solitudine condensate in poche pagine.
Il racconto “Un buio diverso” invece, che da il nome alla raccolta, è angoscia e lutto e disperazione, e fa capire quanto l’orrore vero non sia tanto nel sovrannaturale, ma nelle tragedie che possono capitarci.
“Tutto può cambiare in un istante. Un secondo di ritardo, un colpo di sonno, un minuto d’anticipo, possono mutare il corso della nostra vita in modo inimmaginabile.”
Se volete addentrarvi in un po’ di folk-horror italiano, questa raccolta è un buon punto d’inizio.

[Matteo Mazzoli · Rating 5 out of 5]

Sarò scontato, ma ogni nuovo libro di Musolino è un viaggio allucinante nella più disturbante delle oscurità possibili, trascinando il lettore fino a un fondo impossibile con la sua scrittura magnetica, che avvolge in spire stringenti e soffocanti, che ti si aggrappano alla gola e ti lasciano col respiro mozzo solo a notte fonda, con i brividi sotto la luce fioca della lampada che ha perso un colpo.
Ogni racconto racchiude la genesi dell'orrore inspiegabile, figlio di una terra dal passato antico e tetro come i suoi inverni, opprimente come l'afa delle sue estati. Leggetelo, e lasciate che il buio vi prenda. È davvero un buio diverso da qualsiasi altro abbiate conosciuto.

[Lucio · Rating 5 out of 5]

“Sono l’errore del pilota, la sofferenza del feto, il cromosoma aleatorio. Sono follia, completa e totale. Sono paura.” diceva Eric nel romanzo grafico di James O’Barr, “The Crow”.

“Un Buio Diverso” parla di questo tipo di paura. Non la paura di un’intrusione, di una minaccia esterna che turbi lo status quo; ma la paura che la realtà stessa nasconda un corredo di geni malati, tare che prima o poi si esprimeranno prosciugandoci l’esistenza, bruciando tutto ciò che ci fa sentire vivi, rendendoci irriconoscibili a noi stessi.

Luigi Musolino non crede che la narrativa dell’orrore sia un genere consolatorio. Non ci propone i suoi racconti e romanzi come le solite giostre da luna park, esperienze vicarie in cui sperimentiamo la morte da un luogo sicuro e protetto, ma come specchi, beffardi e impietosi, per contemplare chi e cosa siamo davvero, che ci accompagnano per mano al confine tra le nostre esistenze e il caos.

Non c’è catarsi, non c’è esorcismo: quel Buio che vediamo al di là dell’orlo è qui con noi, sempre.
Eppure la sua visione non è priva di speranza, per quando fievole e disperatamente lucida. Ci rimane tra le mani qualcosa di prezioso, una volta che tutto il fango, il sangue, il pus e il petrolio sono colati via. Perché se il Buio è sempre con noi sembra quasi che il libro ci inviti ad accettarlo, a integrarlo nelle nostre vite, ad addentrarci in esso e lasciare che ci divori; perché forse, dall’altra parte, ci aspetta un’altra esistenza, forse desolata ma priva di spettri e illusioni, dove ci rimane soltanto ciò che davvero conta - ossia tutto ciò che ci separa dal niente.

Insieme a “Pupille” (Zona 42), questo è il lavoro più complesso e maturo dell’autore. Nonostante sia un’antologia di racconti, ha una coerenza interna e una continuità tematica che ne fanno un’esperienza di lettura compatta e unitaria.

A fare da amalgama emotiva tra le varie parti del libro ci sono la copertina e i disegni di David Chance Fragale, un artista che nutre e si nutre dell’immaginario oscuro italiano contemporaneo, capace di suggerire la forma delle nostre inquietudini e degli incubi che avremmo voluto avere.

[Claudia Vannucci · Rating 5 out of 5]

Una nuova raccolta di incubi ambientati in scenari fin troppo familiari. La provincia italiana non è mai stata così disturbante, e comincia ad assomigliare ad un universo lovecraftiano.
Ogni racconto ti lascia un'inquietudine diversa, un diverso tipo di buio.

[irene · Rating 4 out of 5]

folk horror, leggende urbane, orrore che s'infila nel quotidiano e non lascia scampo - perché può.

[Leonardo Di Giorgio · Rating 4 out of 5]

L’orrore per Luigi Musolino si insinua in forma tumorale nella quotidianità di ognuno di noi, in rapporti amorosi deludenti, in frustranti luoghi di lavoro, negli abusi domestici e nei nostri desideri repressi, e poi esplode agendo sul nostro corpo, modificandolo, raddoppiandone i connotati, dimezzandolo e sommandolo ad altri corpi. 


Un buio diverso è una raccolta di racconti corposa (quasi 450 pagine) e mantiene un livello alto in tutta la sua durata, una raccolta che si ripete tematicamente e a livello strutturale (conferendo quindi continuità alla raccolta), ma che riesce ogni volta a sorprendere il lettore, soprattutto grazie all’abilità di Musolino di gestire la forma racconto, di narrare il quotidiano e di conflagrare nell’orrore del corpo, un body-horror sempre imprevedibile e ispirato. In Musolino il buio non è qualcosa da scrutare ma qualcosa che è già parte della nostra realtà malata.


La prosa di Musolino è chiara e diretta nel raccontare il quotidiano, fino a crescere in potenza, lirismo, descrittività e lunghezza del periodo quando la narrazione esplode nel finale. Un autore capace di gestire sia la prima che la terza persona (ma anche la seconda singolare), descrizioni e dialoghi, ma che ricorre troppo spesso all’andare a capo, riempiendo la pagina di capoversi, dandole un ritmo non in linea alla narrazione ed enfatizzando frasi superflue.


Non c’è luce in questi racconti (al massimo un buio, diverso) e tutto è raccontato senza filtri di sorta, toccando la piattezza di ogni nostra esistenza e i traumi nascosti; questi sono il buio diverso, immersi come flebile luce nel buio di sempre.

[.·:*¨༺ Susanna ༻¨*:·. · Rating 5 out of 5]

Una delle raccolte di racconti dell’orrore più belle che io abbia mai letto.

Come cani
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Dove vanno a finire gli accendini
⭐️⭐️⭐️
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La copia
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Schifidus
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Lago senza domani
⭐️⭐️⭐️
👻
Il letto a castello
⭐️⭐️⭐️
👻👻
La foresta, i bivi
⭐️⭐️⭐️
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L’ultima scatola
⭐️⭐️⭐️
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Galenskap
⭐️⭐️
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La rocca è casa loro
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Casolare vuoto
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0
Puka
⭐️⭐️
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Basta che non li fai entrare
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Il corpo
⭐️⭐️⭐️
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Perché i vecchi osservano i cantieri
⭐️
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Un buio diverso
⭐️⭐️⭐️
👻👻

[Federico · Rating 4 out of 5]

Non sono un amante delle raccolte di racconti, non conoscevo Musolino e quindi questa raccolta è stata doppiamente una favolosa scoperta. I racconti non ti lasciano chiudere il libro e sei sempre spinto a scoprire ogni "buio diverso" partorito dalla mente di questo scrittore. Recupererò sicuramente altri romanzi di Musolino. Buone letture!

[Carlo Salvoni · Rating 5 out of 5]

Questa straordinaria raccolta alterna racconti lunghi, che preferisco, a brevi bozzetti, accenni di terrore. La potenza immaginifica di Musolino si fa strada nei contesti più disparati, ma sono tutti vicini, ci riguardano: le beghe da ufficio, una gita fra vecchi amici, il supermercato, il dentista, una crisi di coppia. L'orrore, sempre spietato e definitivo, irrompe con forza nelle vite dei protagonisti, le stravolge, le rende qualcosa di diverso e inenarrabili ("La foresta, i bivi" è emblematico a tal proposito). Ci siamo tutti in queste vicende: padri, figli, moglie, colleghie cani). L'autore sa dove colpire, sa come fare male e lo fa, fino in fondo, fino a quando non ce la facciamo più (a me è successo col l'ultimo racconto che dà il titolo alla raccolta). Le pagine più tremende non sono sempre quelle col soprannaturale, il che dimostra che Musolino può travalicare il limite del genere quando vuole per parlare a tutti. Consigliato agli amanti del weird horror, ma non solo.
Troviamo un piccolo difetto, tanto per non fare un "santino" di un autore che è una garanzia: Il Corpo, bellissimo racconto, è un po' fuori contesto. Stava bene nella Prima frontiera Kipple.
Valore aggiunto: copertina a illustrazioni di Davide Chance Fragale, di grande impatto. Vale la pena avere il cartaceo

[We All · Rating 5 out of 5]

Se piacciono Lovecraft, Buzzati, Junji Ito, Lingotti, Barker o King ...leggete Musolino. In questa raccolta 15 racconti, e come ogni antologia ci saranno quelli che piacciono di più ed altri meno, ma il livello è comunque molto alto in tutti. Si passa da momenti più ironici ad altri più cupi. Andrebbero "sorseggiati" , per goderseli al meglio, però io li ho "tracannati" perché non vedevo l'ora di leggere cosa sarebbe successo dopo. La lettura è sempre agile e scorrevole. Musolino apre varchi di orrore nella quotidianità, una fotocopia al lavoro, una spesa veloce al supermercato, un' uscita per pescare al lago, tutte occasioni in cui ci si può confrontare con l' orrore. Ottimo

[mick_paolino · Rating 5 out of 5]

Devastante

[Maico Morellini · Rating 5 out of 5]

Immaginate di essere un contenitore. Una scatola al cui interno possono finire emozioni o sentimenti diversi: a volte rabbia, altre volte felicità. O amore. Odio. Disperazione.
Poi immaginate che questa scatola a poco a poco rimpicciolisca. Immaginate le pareti stringersi, pensate al contenuto della scatola che si comprime. Pensate a tutte le emozioni e ai sentimenti che sono costretti a condividere uno spazio sempre più angusto. Si sfregano tra loro, si mescolano, i contorni che le separano sfocano.
E se per amore e odio, o per felicità e tristezza è normale. Se loro sono abituate a trovarsi a stretto contatto, a sfumare la loro esistenza dove inizia quella della controparte emotiva, per altre emozioni forse no.
Forse odio e rabbia e paura e disperazione devono continuare a esistere su binari paralleli. Forse è il buio, quel buio interiore che poi si rispecchia tutto intorno a noi quando ne siamo saturi, che si occupa di tenere le parti più oscure di noi separate. Un buio diverso.

Il viaggio che Luigi Musolino ci offre, un viaggio in diciannove tappe, racconta proprio di questa compressione. Dell’eccessiva vicinanza tra ombre che dovrebbero restare separate tra loro. È così che i Necromilieus, luoghi affamati e voraci, persistenze fisiche che elidono i confini tra il male e il male, diventano anche geografie interiori. Sono loro quella scatola emotiva sempre più piccola all’interno della quale la pressione sale, le emozioni si annullano nel buio fino a liquefarsi in un brodo primordiale melmoso, respingente ma desiderato. Sono loro quei portali che annullano le distanza tra orrori indicibili e normalità. Che aprono porte su mondi neri abitati da essenze inconcepibili.
Musolino ci parla di ricerche interiori catalizzate dall’orribile attrazione dei Necromilieus. Ricerche dalle quali tutti dovremmo fuggire ma che a un certo punto della vita diventano ineludibili, necessarie. Attrattive.

Ci attraggono nel tentativo di sedare il dolore. Un dolore che può derivare dalla solitudine, dall’ossessione della perdita che finiamo col trasformare nella violazione delle nostre geometrie fisiche, da quella stessa ossessione che germoglia nella nostra piccola scatola interiore fino a liberare le incredibili pressioni distruttive che la abitano.

Le Voci di Musolino sono tanto dolorose quanto necessarie. E ci mettono in guardia da quel buio diverso che desideriamo pur avendone paura. Che inseguiamo nella speranza di non raggiungerlo mai.

[ninofricano · Rating 5 out of 5]

Qua Musolino sfodera tutte le sue carte, e lo fa al meglio.

Come l'album della piena maturità artistica per le rockstar, qua lo scrittore piemontese ci dà il capo-lavoro del suo percorso, portato avanti con corenza, umiltà, impegno e soprattutto con le idee chiare.

Dopo la pubblicazione di questa raccolta, inoltre, è arrivata la notizia dell'antologia americana, "A different darkness", ulteriore conferma che ci troviamo davanti a una voce che va sempre più diventando - meritatamente - importante e riconosciuta.

Basta "Come cani" a dare la prova del punto di maturità raggiunto: non una parola fuori posto, non un elemento di troppo, un colore tutto particolare, una voce differente da tutte le altre e un'asciuttezza e una cattiveria cesellata e cresciuta in anni e anni di esperienza.

La raccolta è ben nutrita, alcuni episodi forse sono un po' troppo prolissi, ma quando la becca Musolino colpisce duro e bene, e qui la becca spesso.

Il libro contiene infatti alcune vette qualitative per l'autore piemontese, che surclassano anche le cose migliori scritte prima.
Oltre a "Come cani", ci sono alcuni racconti brevissimi che sono pura poesia - come quello sui contorsionisti e la scatola, da leggere e rileggere - mentre l'ultimo racconto lungo, che si intitola appunto "Un buio diverso" - nerissimo, affilatissimo, così secco e crudele da risultare commovente - è uno straordinario saggio su come si gestisce la tensione.

In più, ho molto apprezzato il ritorno alla lunghezza breve o medio-breve delle storie, dopo il romanzo "Eredità di carne" che a mio parere comincia benissimo e finisce in una devastazione di allungamento di brodo che mi è risultato insopportabile.

Tenendo conto anche della ancora relativamente giovane età dell'autore, questo libro rappresenta quindi un oggetto importante ed entusiasmante per chiunque ami l'horror e la letteratura in generale.

Indicativo infine il fatto che venga pubblicato da Hypnos, ormai un punto di riferimento della scena alternativa italiana.

[Lolly Willowes · Rating 4 out of 5]

Questi racconti di Musolino non hanno tutti la stessa efficacia, molti, soprattutto i più brevi risultano addirittura superflui ma ce ne sono due, due che da soli valgono tutto il libro e le quattro stelline: "Come cani" e "Il corpo"
Il primo racconta di come creature sensibili, tormentate dall'abuso fisico e morale si trasformino, diventino sinistre ed infine mostruose nel loro definitivo abbandonarsi alla rivincita fino a diventare una leggenda. Una leggenda fatta di denti aguzzi e nebbia. Non potrete non tenere le parti di Cane.

Il secondo parla di una possibile storia futura dell'uomo. Dopo aver succhiato fino al midollo le risorse del pianeta e averlo devastato fino all'irreparabile, una parte facoltosa di umani lo abbandona per trasferirsi su Eva, la prima città costruita su Marte.
Ma dalle profondità remote dell'universo qualcosa si va avvicinando come un presagio, un allucinazione di carne in decomposizione.
Un racconto visionario che in certe scene mi ha ricordato il film di animazione "The end of Evangelion" e questo non può che essere un pregio.

Citazione
... dimodoché il mio amico a quattro zampe possa nutrirsi, crescere, farsi le ossa e un bel giorno sorgere dall'oblio sotterraneo in tutto il suo oscuro splendore, tornando a scorrazzare nella pianura dopo essersi scrollato di dosso grillitalpa, humus e larve, mastodontico e inarrestabile, senza più catene che possano trattenerlo.

[Regina Rossa · Rating 5 out of 5]

Di Luigi avevo letto "Eredità di carne", che avevo apprezzato pur trovandolo un po' asettico. Sarà che sul formato del racconto Luigi può invece sperimentare e lasciar libero il proprio estro, ma qua siamo di fronte a un capolavoro. L'ecologia semantica dei "necromilieus" affonda le radici in un regno ctonio, di decadimento e fetore, abbandono e divergenza, in una mescolanza deviante e assurda di elementi vegetali, animali e minerali, evocando scenari che trascendono la comprensione umana e per questo non possono essere descritti a pieno, ma solo suggeriti. E in questo, Luigi è un maestro. Ci sono passaggi che, in tutta onestà, mi sono trovata a invidiargli. "Vorrei averlo scritto io" è il più alto attestato di stima che io possa riconoscere a un collega (e non succede spesso).
Magari non tutti i racconti sono al top (quello di fantascienza, tanto per dire, nonostante un finale brillante, soffre di troppo tell e troppa compresenza dell'autore con il suo sistema di valori) ma il livello generale è eccellente. Il racconto che dà il titolo alla raccolta è magistrale, angosciante, desolante eppure struggente. E credo che l'impatto risulti amplificato quando letto da coloro che hanno figli. Imperdibile.

[Valerio Spisani · Rating 5 out of 5]

Non ho molti dubbi su quale sarà il mio libro horror dell'anno, visto che difficilmente leggerò qualcosa di meglio di questa raccolta di racconti di Luigi Musolino legati dal tema dei Necromilieus, ovvero luoghi misteriosi che si affacciano sul male (scusate il gioco di parole ma non ho resistito). Nel mezzo di un bosco, dietro la fotocopiatrice, in fondo a un burrone o in cantina, ci sono posti in cui si concentra il Male, aperture verso altri mondi (?) da cui questo fuoriesce e contamina chiunque si avvicini. E i personaggi che hanno malauguratamente a che fare con questi luoghi potremmo benissimo essere noi, i nostri familiari o il collega d'ufficio, l'escursionista che incrociamo durante il trekking o il salumiere. Insomma, queste lacerazioni degli spazi quotidiani che si affacciano su 'un altro buio', proprio perchè potrebbero essere gli spazi che viviamo noi stessi, diventano quasi plausibili, credibili, e durante la lettura mi sono ritrovato più volte a dovermi voltare per vedere se per caso un tentacolo non stesse strisciando verso di me. Un libro perfetto da leggere sotto l'albero di Natale (ah, ci sono anche le figure, bellissime, di David Fragale, al massimo se siete stanchi guardate quelle).

[Maurizio Ferrero · Rating 5 out of 5]

Per me Luigi Musolino è il migliore scrittore horror italiano.

Dopo questo inizio tutt'altro che incensante, aggiungo anche che se non avessi letto "Un Buio Diverso" a cavallo tra il 2022 e il 2023, sarebbe entrato di diritto tra le mie top letture dell'anno scorso. Ma lo farà di sicuro per l'anno in corso.

L'antologia racchiude una massiccia dose di racconti che spaziano dal weird puro al body horror, con anche una breve digressione nella fantascienza. All'apparenza scollegati, questi racconti hanno invece un filo conduttore impalpabile rappresentato dagli inquietanti pseudobiblia sui Necromilieu di Enrico Bedolis, un personaggio oscuro ma così ben raccontato che a un certo punto ho dubitato persino che fosse un personaggio di fantasia, e mi sono trovato a googlare il suo nome per avere conferme.

Come Cani, il fantascientifico Il Corpo e il racconto conclusivo, che dona il nome all'antologia, sono quelli che ho apprezzato maggiormente, ma l'intera opera lascia trasparire e respirare un'aria di decadenza morale e spirituale, parla della caducità delle cose e delle persone, e di tutti quegli orrori inconoscibili che strisciano nelle tenebre.

Il fatto che la stragrande maggioranza dei racconti fossero ambientati nel mio Piemonte mi ha fatto godere ancora di più di quelle atmosfere fatte di gelo che ti si attacca nelle ossa, nebbia, fango e afa infernale.

Lettura obbligatoria per gli amanti dell'horror weird. Non ve ne pentirete, dico davvero.

[Simone Lanzoni · Rating 5 out of 5]

Luigi Musolino padroneggia una prosa efficace e camaleontica, gestisce in maniera perfetta le meccaniche dell’inquietudine e soprattutto ogni brivido che suscita nel lettore non è mai fine a sé stesso; una lettura travolgente e ipnotica e, all’interno di un genere che ha già dato molto, assolutamente sorprendente.

[Luca Pelorosso · Rating 4 out of 5]

Luigi Musolino è entrato a pieno diritto tra i miei autori preferiti. Per il mio gusto attuale l'autore da il meglio di se nei racconti e questa raccolta di racconti lo conferma.

Piaciuta molto l'alternanza tra racconti brevi e racconti lunghi.

Consigliato

[Mauro Mollo · Rating 5 out of 5]

Primo libro che leggo di Musolino.
Precisiamo subito che è una raccolta di racconti.
Impressionante lo stile dello scrittore, la sua capacità di giocare con le parole.
Inquietante, davvero. Una grande scoperta per me.

[Johnny Marco · Rating 5 out of 5]

4.75

[fra_petrelli Francesca · Rating 4 out of 5]

Meraviglia! La penna di Musolino è semplice e scorrevole!

[Paolo Ferrante · Rating 4 out of 5]

Era molto tempo che volevo leggere Musolino, e ho pensato che cominciare da questa raccolta di racconti affascinante potesse essere un'ottima scelta, e così è stata: la prosa di Musolino è estremamente piacevole, ricca di immagini ed espressioni suggestive che leggerei altre cento volte.
Ogni racconto ti cattura e ti impedisce di scollare gli occhi dalla pagina, inoltre c'è questo leitmotiv - il libro immaginario sui Necromilieu - che aleggia in ogni storia e le collega tutte insieme come un saggio sull'oscurità alla maniera di Ligotti, ma con spruzzate sporadiche di ironia talvolta grottesca, un'ironia esistenzialista in cui ho percepito una forte critica alla società post-industriale che crea questi luoghi di morte e di buio. Il Necromilieu in un certo senso è il figlio deforme dello scellerato padre chiamato capitalismo.
Ho apprezzato molto tutti i racconti (un po' meno quelli filler,tranne Letto a Castello) ma in particolare mi sono rimasti in mente Come Cani, l'Ultima Scatola e quel pugno nello stomaco che dà il titolo a questa raccolta, Un Buio Diverso: veramente sublime. Inoltre l'idea dello pseudobiblion mi ha stuzzicato tantissimo, ed è una cornice narrativa davvero molto azzeccata. Chi ama l'horror moderno italiano dovrebbe leggere questa antologia, la consiglio caldamente.

[Dedi · Rating 3 out of 5]

Questa è la terza opera che leggo di Musolino, dopo la raccolta Oscure Regioni 1 e il romanzo Eredità di carne.
Eredità di carne mi ha convinto totalmente, facendomi conoscere questo scrittore completo. Come ho detto in altre recensioni definirlo solo uno scrittore horror mi pare limitativo.
Parlando di questa raccolta si nota una ulteriore maturazione dell'autore, una scrittura più consapevole, rivolta totalmente alle tematiche che sente il bisogno di trattare.
L'unico difetto che posso trovare in quest'opera è quello fisiologico di ogni antologia: accanto a racconti bellissimi ce ne sono altri meno convincenti, degli esperimenti o dei riempitivi.
E qui comunque di racconti fantastici ce ne sono, primo fra tutti l'iniziale Come cani, il mio preferito, storia feroce e malinconica che già da sola vale l'acquisto del libro.
Altri racconti che mi sono piaciuti sono lo struggente L'ultima scatola, di ambientazione circense, poi La rocca è casa loro, una storia intrisa di atmosfere evocative e solitudine.
Chiude il brano che da il titolo al volume, Un buio diverso, una storia nera, senza speranza, dove i viventi ne escono sconfitti sotto ogni punto di vista.
Da segnalare anche La foresta, i bivi, racconto disturbante ma che non mi ha incantato come gli altri.
Che dire? Il valore e il talento di Musolino ormai sono cosa acclarata.
Libro consigliato, i racconti citati a mio avviso sono delle vere perle.