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Senza verso. Un'estate a Roma

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Roma, vista dal basso, luglio-agosto

«Quella di cui godevo in quei giorni afosi, camminando sui larghi marciapiedi di viale Manzoni e di via Merulana al riparo del fogliame dei platani, era indubbiamente una felicità partorita da un’illusione: l’illusione di un piccolo numero di strade e incroci capace di suggerirmi la sensazione, razionalmente insana, che esistesse per me, come per chiunque altro, un luogo capace di farmi sentire a casa, qualunque disastro fosse in corso o mi pendesse sulla testa...»

132 pages, Paperback

First published January 1, 2004

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About the author

Emanuele Trevi

98 books128 followers
Emanuele Trevi (Roma, 7 gennaio 1964) è un critico letterario e scrittore italiano.
Figlio dello psicoanalista junghiano Mario Trevi, è editor e autore di saggi e romanzi. Ha debuttato nella narrativa nel 2003 con I cani del nulla, uscito presso Einaudi Stile Libero. È stato direttore creativo (con Arnaldo Colasanti) della Fazi editore, ha curato una collana presso Quiritta editore e, con Marco Lodoli, l'antologia scolastica Storie della vita edita da Zanichelli. Ha inoltre curato le edizioni di:
- la Tavola ritonda, classico italiano del XIV secolo
- Amore, figura e intendimento: osservazioni sull'allegoria in Cavalcanti e nella «Vita nuova» (di Dante Alighieri)
la Storia di fra' Michele Minorita di anonimo fiorentino
- l'introduzione a Charles Perrault, I racconti delle fate e Le fiabe francesi della Corte del Re Sole a Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi
- le Istruzioni per l'uso del lupo, una lettera alla critica italiana, in due edizioni
- Altri saggi vanno dall'introduzione a Il mio Carso di Scipio Slataper, all'intervista per «Paris Review» a Milan Kundera, dalla collaborazione per la parte delle prose all'edizione di Lucio Felici delle opere di Giacomo Leopardi, alla presentazione di una collezione di saggi di Viktor Borisovič Šklovskij, e ancora di opere di Emilio Salgari, John Fante, Gabriella Sica, Goffredo Parise, Giosetta Fioroni, Giorgio Manganelli, Alexandre Dumas, Ferenc Molnar, Edmondo De Amicis (i viaggi), Henri Michaux ecc.

Con il libro reportage sul poeta Pietro Tripodo, "Senza verso. Un'estate a Roma" edito da Laterza ha vinto il Premio Sandro Onofri.

Collabora con Radio 3 e ha scritto su diverse riviste come Nuovi argomenti, Il caffè illustrato e su quotidiani quali la Repubblica, la Stampa e Il Manifesto.

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Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,430 followers
June 23, 2025
VAMPE DEL TEMPO


Via Merulana a Roma. Sullo sfondo la basilica di San Giovanni.

Ho temuto che il sottotitolo “Un’estate a Roma” preludesse a qualcosa del tipo: strani incontri in città canicolare deserta. Un po’ come uno dei primi (modesti, mediocri) film di Matteo Garrone, avanti che liberasse il suo talento, a cominciare da quello visivo, con L’imbalsamatore.
Invece, per fortuna, così non è: e il talento di Trevi qui è già tutto in campo, rotondo solido accogliente.
L’io narrante è un personaggio che si chiama come lui, pensa come lui, parla come lui, fino a combaciare perfettamente con lui. Tuttavia tra l’io che racconta e l’autore c’è un impercettibile spessore, non più largo di qualche centimetro, una sorta di vetrocamera, opaca composta d’aria, che è lo spazio attraverso cui Trevi guarda se stesso e può raccontarsi.


Nella Basilica inferiore di S. Clemente l’affresco con le famose iscrizioni in volgare a mo’ di fumetto.

La canicola in effetti è presente: trattasi dell’estate più calda da secoli. Da questa del 2003 occorre risalire a quella del 1765 per registrare le stesse temperature, grado di umidità, assenza di vento e pioggia.
Ma la caldo torrido è solo lo spunto iniziale per inanellare una serie di collegamenti, coincidenze, illuminazioni, epifanie, riflessioni, sei-gradi-di-separazione, e soprattutto ricordi: perché questo libricino si configura essenzialmente come tale, un ricordo, in memoria dell’amico Pietro Tripodo, amico di una quindicina d’anni maggiore del nostro, poeta sconosciuto ai più, le cui (poche) opere pubblicate (in tiratura limitata) sono ormai fuori catalogo, che per mantenersi insegnava in un istituto tecnico dei Castelli (a Frascati, lo stesso dove insegnava anche Rocco Carbone, e io invidio quegli studenti con professori di questo livello e di questa umanità), tenero padre di due amatissimi bimbi dei quali sembra lui il vero figlio, un uomo che aveva diviso il mare della vita in innumerevoli bicchieri d’acqua, tutti in tempesta..


Pietro Tripodo: Roma, 11 gennaio 1948 - Roma, 4 maggio 1999.

Pietro, malato di tumore al cervello, va in coma, viene operato per regalargli qualche mese in più di vita, che saranno nove, come una gestazione, una nuova nascita: muore all’inizio della primavera 1999 e il nostro scrive sulla rivista Nuovi Argomenti un ricordo dell’amico. Adriano Sofri gli telefona per complimentarsi, gli è piaciuto il pezzo, ma è convinto che sia tutto inventato: solo che il nostro confessa che non sarebbe mai in grado di inventare un personaggio minimamente interessante come le persone reali che ha conosciuto.


La Villa Giustiniani Massimo (separata dalla famigerata sede delle SS in via Tasso da uno spazio aperto tra giardino e chiostro) con gli affreschi dei pittori tedeschi detti Nazareni: qui quelli di Joseph Anton Koch ispirati alla Divina Commedia.

Il gran caldo spinge il nostro a scendere ogni giorno al tempio di Mitra, nelle catacombe della basilica di San Clemente, più che a cercare il fresco, per ascoltare il suono dell’acqua sotterranea, un fiume che scorre in profondità.
Il caldo stimola un’invasione di scarafaggi: il nostro non prova neppure a respingerli, preferisce abbandonare il campo e traslocare. Si trasferisce a casa di un amico a poche centinaia di metri, sempre in zona via Merulana.
La casa è enorme e sempre vuota, priva di arredamento, con la serranda che non funziona. L’amico e la sua ragazza rientrano solo la sera. L’amico scriverà un libretto intitolato Sesso estremo, dove le illustrazioni non sono all’altezza delle descrizioni.


Antonio Tempesta: Mappa di Roma (1593). La zona della città è quella dove vive e peregrina il nostro.

Essendo rimasto nella stessa zona, può continuare a frequentare l’edicola di Antonio alla fine di via Merulana (o al principio, dipende da che parte s’imbocca la strada) che sembra essere parte dell’enorme platano che la sovrasta e protegge (o è viceversa, l’albero che fa parte dell’edicola?). Nelle foto di inizio Novecento albero ed edicola sono già lì. In una di quelle foto si vede una barbona: svariati decenni dopo, nello stesso identico punto, una sera il nostro si ripara dalla pioggia e conosce una barbona. Che ovviamente non è la stessa della foto, ma alla foto lo fa pensare.
A un corso di Tai Chi per sfigati, l’unica palestra senza aria condizionata nell’estate romana più calda da secoli, il nostro è così goffo e impacciato da cadere per terra, da ridere della sua stessa incapacità, da risultare sfigato tra gli sfigati.


Villa Massimo, chiamata anche Villa Giustiniani: la statua detta di Giustiniano nel chiostro. Le finestre in alto sullo sfondo un tempo erano murate e servivano da prigione nazista in via Tasso, oggi Museo Storico della Liberazione di Roma.

Camminando per il quartiere, dove abitava anche Pietro, il nostro visita le ville nobiliari raccontandone le trasformazioni. E anche quella palazzina in via Tasso, fatta costruire da un aristocratico, nulla di artistico, pura speculazione edilizia, appartamenti da affittare, una buona rendita: se non che prima che entrino gli inquilini arrivano i tedeschi. Le SS scelgono quel posto in via Tasso per la loro base, il luogo dove portare i sospettati, torturarli, tenerli prigionieri, spiazzandoli due volte, perché essere incarcerato in una cucina, in un ripostiglio, in una casa, fa doppiamente male.

Un’altra perla di questo scrittore che amo sempre di più, corredata di belle foto e di una piantina topografica artigianale (disegnata a mano su foglio di carta a quadretti).

Quel che sarò è quanto vedo adesso, eppure quello che sono vedrò solo un domani.


Il frontespizio della prima edizione di Roma Sotterranea di Antonio Bosio (1632).


Giorgio Morandi: Paesaggio con il grande pioppo (1927, acquaforte su rame).


La mappa contenuta nel libro.
Profile Image for Saverio Mariani.
182 reviews22 followers
September 9, 2021
In questo libro del 2004 di Emanuele Trevi si trovano un po' i prodromi dell'intenso e bellissimo Due vite. Senza verso. Un'estate a Roma non è per niente un libro sulla città svuotata dal caldo e in preda a un "silenzio assordante". Piuttosto è una passeggiata nel quartiere emotivo di Trevi, nella storia dell'amico-scrittore Pietro Tripodo, negli spazi infossati di Roma e delle sue infinite vite stratificate l'una sopra l'altra. Senza verso è un gioiellino apparentemente vago, quasi uno sfizio; è l'esito di una forma ben identificabile di libertà creativa: il tentativo inesauribile di dare forma a ciò che si riceve da fuori.
Profile Image for dv.
1,398 reviews59 followers
September 1, 2021
Questo è uno dei primi libri di Trevi - 2004. Dentro ci trovo la voglia di perdersi, più che in una città come il titolo e la prima parte del libro farebbero supporre, nella vita e nella letteratura, facendo emergere un dolce ricordo del poeta ai più sconosciuto Pietro Tripodo. Si tratta dello stesso approccio che compare nel 2021 in Due Vite, che poi vince lo Strega. Questa seconda lettura, seppur svolta in ordine inverso rispetto alla scrittura, mi rende quella di Trevi una voce familiare, che qui racconta particolarmente bene l'esistenza (più che la vita) di un amico e di un poeta.
Profile Image for Eleonora Carta.
Author 16 books37 followers
November 24, 2021
Roma è troppo, o forse Roma è troppa. “Non basta un vita” com’è stato scritto. E allora Emanuele Trevi se ne ritaglia un angolo, tra Esquilino, Oppio e Laterano, e apre “Senza verso. Un’estate a Roma” con una mappa disegnata a mano, come a dire: non mi allontanerò da qui. E in effetti, per tutta la narrazione (116 pagine con una sezione finale di materiali e immagini) il resto della città rimane sullo sfondo, come un rumore indistinto.
Quella che scopriremo essere una ricerca, inizia con una discesa nelle profondità dell’Urbe, nel Mitreo della Basilica di San Clemente, in cui risuona il fruscio sommesso di un fiume sotterraneo. Acque genitrici, sostanziali, che offrono sollievo dalla calura di quell’estate torrida del 2003, e saranno un elemento ricorrente, perché Roma si sa, è una città d’acqua.
L’autore/protagonista (difficile dire se vi sia distinzione tra i due) incede lento per le strade del suo quadrilatero, lo sguardo appannato, la capacità di reazione filtrata da un dolore latente. Gira nudo per casa per il troppo caldo, ma anche la sua anima è nuda, e in cerca di conforto.
Roma assiste in silenzio: rivela improbabili geometrie tra un palazzo razionalista, un obelisco egiziano e la via Merulana ancora pervasa dalle atmosfere del suo pasticciaccio, e arriva a generare un’illusione: “che esistesse per me un luogo capace di farmi sentire a casa”. La dimensione si fa onirica; sfuggire al caldo è anche sfuggire ai molti fantasmi – anche letterari – della propria vita, e trovare un senso, o meglio un verso. Che si rivelerà, infine, proprio nella poesia senza verso dell’amico perduto, il poco celebrato Pietro Tripodo, il cui ricordo è occasione per eleggere la letteratura a guida universale dell’agire umano.
Senza verso con le sue visioni metaforiche della Città Eterna, contiene già tutti gli elementi che saranno al centro di Due vite, il romanzo con cui Emanuele Trevi ha vinto quest’anno il Premio Strega. Forse, alla luce di questa suggestione, possiamo spiegare l’apprezzata scelta degli Editori Laterza di riproporre, in una nuova veste grafica, un libro uscito nel 2004.

(Mia recensione uscita su Unione Sarda di sabato 13 ottobre)
Profile Image for Giorgio Comel.
220 reviews1 follower
November 4, 2023
Il libretto degli esordi di Trevi. Libretto nel senso del volume, non della qualità dello scritto.
In parte memoria ed elegia di Pietro Tripodo, semisconosciuto autore, poeta e traduttore romano prematuramente scomparso pochi anni prima della pubblicazione di questo libro che è debitore a Tripodo del titolo.
Curiosamente mi trovo in queste settimane a frequentare spesso, per tutt'altri motivi, le strade e i vicoli del quartiere descritto da Trevi, che ha cambiato molto fisionomia in questi ultimi vent'anni.
Trevi è un camminatore indefesso, nonostante la canicola veramente da primato del mondo dell'estate 2003 (me la ricordo molto bene, ho fatto un trasloco in quel caldo assurdo), ed è a piedi che si deve percorrere quelle strade fra S. Giovanni e piazza Dante per assaggiare ciò che Trevi magnificamente descrive. Lo squallido mini-appartamento dove viveva, la casa vuota e grande del suo amico, il Reverendo, che lo ospita, l'edificio incongruente di via Tasso dove i nazisti sistemarono gli uffici delle SS e il famigerato carcere, e l'attiguo convento, così come i personaggi minori, o per meglio dire secondari, che vivono in queste pagine, l'edicolante Antonio, lo scrittore e partigiano Guglielmo, lo spione russo Igor, la monaca/prostituta Beatrice et al.
Inizialmente ho parlato di libretto, ma non c'è niente di minuscolo in questo libro. Anche se Trevi ha esordito nel mondo delle Lettere con un altro libro di modeste dimensioni che a me non è piaciuto (I cani del nulla), considero Senza Verso la vera Opera che ha rivelato al mondo la magia della scrittura di Trevi. A star was born.
Profile Image for Andrea Samorini.
882 reviews34 followers
September 24, 2024
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Nella foresta presto o tardi tutti si trovano a muoversi in cerchio. Un giorno il piede si imprime nella propria merda. Questo, dicono gli Indiani, è il primo passo sulla via della saggezza.
Thomas Pynchon

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E così, mi capita di iniziare a pensare che noi non siamo fatti per capire ciò che ci viene raccontato, ma per spingerlo avanti nel corso del tempo, come un fiume in piena spinge avanti i tronchi degli alberi caduti, o come gli scarabei stercorari spingono avanti, senza troppe domande, la loro pallina di merda. E io continuo a spingere la mia
Profile Image for Enrico Giammarco.
54 reviews2 followers
January 4, 2025
"Senza verso. Un'estate a Roma" è un'opera che invita alla riflessione, offrendo una visione intima e profonda di Roma e della condizione umana. La scrittura di Emanuele Trevi, con la sua eleganza e profondità, rende questo libro una lettura consigliata per chi desidera immergersi in un viaggio letterario tra le strade e i misteri della capitale italiana.
Profile Image for Luca Gatto.
145 reviews3 followers
January 15, 2025
Mi ha fatto sorridere, mi ha incuriosito, mi ha intristito, mi ha fatto riflettere.
Un libro in cui Trevi racconta l’estate del 2003, passata agli annali come una delle più calde mai registrate. Racconta della sua vita durante quella estate ma anche delle vite di chi lo circondava e soprattutto del suo amico Pietro che diventa poi parte centrale del racconto.
Profile Image for Stefano Sotgia.
90 reviews6 followers
June 2, 2021
"Quella di cui godevo in quei giorni afosi, camminando sui larghi marciapiedi di viale Manzoni e di via Merulana al riparo dal fogliame dei platani, era indubbiamente una felicità partorita da un'illusione: l'illusione di un piccolo numero di strade e incroci capace di suggerirmi la sensazione, razionalmente insana, che esistesse per me, come per chiunque altro, un luogo capace di farmi sentire a casa, qualunque disastro fosse in corso o mi pendesse sulla testa."

Profile Image for Simone.
75 reviews5 followers
March 13, 2025
Trevi sta diventando rapidamente uno dei miei scrittori preferiti. Ha una capacità quasi unica di mescolare vite e ambienti, pensieri e avvenimenti, dando vita a una narrazione ininterrotta e sciolta, toccando corde profonde, intime, con una incredibile leggerezza.
Profile Image for Paolo Brunati.
77 reviews
August 27, 2023
Bello e (come c'era da aspettarselo) scritto benissimo. Bello leggere di quella pare di Roma e dell'amico Pietro.
Profile Image for Boa Constrictor.
7 reviews
August 26, 2025
Uno dei libri migliori di Trevi, almeno tra quelli che ho letto, incentrato su una figura che da sola giustifica il racconto, ma divagante e capace di tenere insieme biografia e atmosfere.
Profile Image for Frabe.
1,196 reviews56 followers
August 17, 2021
Libro su Roma e su Pietro Tripodo (1948-1999), scrittore e poeta, con affetto per entrambi.
Profile Image for Aronne.
235 reviews2 followers
July 30, 2021
" ...il linguaggio pieno di aggettivi, emozioni, sentimenti nella stragrande maggioranza dei casi e solo una maschera sovrapposta, così pensavo, a una sostanziale indifferente interiore,a un definitivo tedio di sé e degli altri che si cerca di occultare con forza"
Profile Image for GONZA.
7,428 reviews124 followers
March 23, 2014
Roma resta sullo sfondo di questi racconti sparsi, autobiografici e inno alla vita dell'amico Pietro Tripodo, poeta scomparso.
Una Roma diversa da quella turistica, una su tutti la descrizione del Museo Storico della Liberazione, quello di via Tasso per capirsi, che mi ha ricordato la mia visita, tanti anni fa, fatta per caso e carica di un dolore così pesante da volerla dimenticare il prima possibile.
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