In Tibet shiné è la pratica del Calmo dimorare, nonché il nome di un famoso dipinto che raffigura un monaco nell'atto di inseguire un elefante nero, ovvero la sua mente. L'inseguimento consiste in nove stadi, che lo condurranno infine alla meditazione lhakthong, la pratica della visione profonda o analitica, che ha inizio con il decimo e undicesimo stadio e che gli consentirà di raggiungere l'illuminazione. Ci muoviamo nel testo seguendo tale sentiero. A piccoli passi sul tetto del mondo. Che cosa ci rimane del Tibet dopo il cammino? Di cosa possiamo fare tesoro? Oggi la meditazione sta entrando sempre di più nella vita di noi stressati occidentali. Ricordiamo però di portare sempre il dovuto rispetto: cerchiamo d'informarci e di non praticare solo per raggiungere obiettivi egoistici. Integrando la meditazione nella nostra quotidianità possiamo infatti ottenere benefici non solo per noi stessi, ma anche per gli altri e per il mondo.
Sin dalle prime pagine ho capito che questo libro non va semplicemente letto (per quanto l’attività do lettura non sia mai affatto semplice), ma compreso a fondo, quasi studiato. Mi sono goduta ogni pagina perché la lettura è densa, tra nozioni buddiste, esperienze di vita e pratiche meditative consigliate. È un libro che fa crescere, o almeno per me è stato così. Sono contenta di averlo letto, perché ho scoperto qualcosa di nuovo sul mondo e su di me. Del resto, come scrive l’autrice, ogni cosa coesiste.
Molto interessante, avvia spunti di riflessione e incuriosisce molto. Dopo di questo voglio saperne di più sulla meditazione e le altre pratiche come la mindfulness