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Non è un Paese per madri

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In Italia nascono sempre meno bambini, aumentano le donne senza figli, chi diventa madre lo fa sempre più tardi. Perché una dimensione della vita che dovrebbe essere semplice è diventata così complicata? Per rispondere bisogna affrontare sia gli aspetti culturali sia quelli strutturali che pesano sulle spalle delle italiane. Tra i primi, il mito della maternità che esercita una pressione fortissima nel nome di un ideale di perfezione. Tra gli aspetti strutturali, mancanza di servizi per l'infanzia, congedi parentali non equamente distribuiti e incertezza lavorativa. In questo saggio - informatissimo e ricco di dati - idee e proposte per superare la crisi demografica e per immaginare una società in cui vita professionale e vita privata siano in armonia.

160 pages, Paperback

Published June 1, 2022

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Displaying 1 - 5 of 5 reviews
Profile Image for Ghi.
17 reviews
January 15, 2023
Un libro molto denso di dati e riflessioni approfondite e che mi ha fatta incazzare ogni due pagine. Davvero necessario.
Profile Image for Angy - Books Lover .
244 reviews17 followers
August 1, 2023
Un libro che riporta tantissimi dati che illustrano tutte le difficoltà che le mamme affrontano in questo paese.

Utile per "aprire gli occhi" sul tema ma lo stile mi sarebbe piaciuto più accattivante.

Si legge comunque velocemente perché è piccolo.

Consigliato
25 reviews2 followers
July 31, 2024
“L’Italia per diventare un Paese per madri deve prima decostruire il mito della maternità.”

Un libro ben argomentato con letteratura accademica e molti dati statistici per raccontare una verità ormai riconosciuta da molti: l’Italia non è un paese per madri.
Negli ultimi capitoli in particolare la dottoressa Minello trova che la cultura tradizionalista sia il colpevole principale. Mi sarebbe piaciuto avere più proposte di politiche su come affrontare questo problema.
L’unica volta che l’autrice entra nello specifico sul da farsi è quando scrive del mondo accademico, proponendo una migliore suddivisione dei ruoli amministrativi e didattici e/o un riconoscimento di queste manzioni per i dati di produttività. Forse chiedo un po’ troppo per un libro di 140 pagine, ma mi sarebbe piaciuto vedere proposte di questo genere per più settori.
Ad ogni modo consiglio il libro vivamente. Forse uno dei modi migliori per cambiare la cultura patriarcale denunziata nel libro sarebbe farlo leggere ai giovani italiani.
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