1962. Nel giro di pochi giorni, tre omicidi – uno ad Alghero, uno a Cagliari e uno a Roma – vengono portati all’attenzione del tenente Roversi. Le tre morti paiono del tutto scollegate: le vittime non avevano legami tra di loro, e anche le modalità con cui sono state uccise sono molto diverse l’una dall’altra. Eppure, una curiosa circostanza accomuna gli omicidi. In tutti e tre i casi sembra infatti esserci un solo indiziato dal movente credibile; tuttavia, ciascuno dei tre sospettati presenta un alibi di ferro che lo scagiona da ogni accusa. Solo una curiosa coincidenza? Roversi non è uomo che crede alle coincidenze, e si getta quindi a capofitto nell’indagine, a caccia di un indizio che possa collegare i vari casi. Il suo intuito e la sua ferrea capacità deduttiva lo porteranno a svelare un ingegnoso disegno criminale, una trama così fitta da sembrare senza soluzione.
I would call it a summer noir. Light. There are three murders and an international drug trafficking, but there are also two bitchy old ladies and the whole plot is treated with a lightness that does not do justice to the underlying ideas. Even the killers seem almost good, naive, and there is no feeling of suspense or thriller. And even this Commissioner Roversi is not at all convincing, given that he too, surrounded by all these crimes, does not seem to care too much and he proceeds with his speed and his somewhat worldly habits. Really a booklet to put on file and to pull out when in the future one of our children or a friend of ours will ask us if we have an agile booklet to read on the beach.
Questa serie migliora col passare del tempo. I casi si fanno sempre più interessanti (anche quelli familiari del clan Gualandi), complessi ma ben sviluppati, per cui per il lettore è una soddisfazione seguire non solo le indagini, ma anche il modo di agire di Roversi, la ricerca delle prove e la cattura del/dei colpevole/i.
E mi diverto da morire con tutti i personaggi del clan Gualandi, mi fa morire il dottor Luigi con il suo quieto vivere, la sua calma e suoi proverbi storpiati... Inutile piangere sul latte scremato... proprio!
Trama ben articolata, una ridda di personaggi niente male (oltre a quelli che già conosciamo: Roversi, Gualandi e compagnia bella). Scrittura come al solito precisa e intrigante.
Tre delitti a distanza di pochi giorni: uno a Roma, gli altri ad Alghero e a Cagliari. Non sembra ci siano legami tra le vittime e i diretti sospettati pare abbiano alibi di ferro. Un piano machiavellico che solo la caparbietà e la capacità deduttiva del tenente Roversi possono scoprire e spiegare. É un piacere stare dietro alle indagini e venir trascinati nel meccanismo mentale dei protagonisti.
Simpatici i siparietti familiari dei personaggi principali e le loro (dis)avventure. Un po’ di nostalgia quando si incontrano riferimenti agli anni ‘60. Bei tempi!
Nessuna sorpresa in questa indagine del Tenete Roversi se non le modalità con cui trovare le prove ed ottenere le confessioni nei casi (o meglio nell'unico caso intrecciato) su cui sta indagando. Le indagini del tenente come sempre si intrecciano con le indagini di luigi Gualandi e Caterina a Villa Flora.
Un giallo simpatico, la trama sicuramente non avvincente. Avrei messo 2 ⭐️ se non fosse per l’ambientazione che mi è piaciuta molto. Un libro da compagnia da leggere sotto l’ombrellone, con tante vibes estive.
Giallo intricato come pochi altri, con indagini parallele altrettanto spinose, ma la trama regge bene e lo stile è sempre quello sereno e scorrevole di Gavino Zucca. Le vicende personali dei protagonisti mi ricordano che mi sono persa alcune puntate precedenti, da recuperare quanto prima. Promosso.