La notizia è di quelle che richiedono un brindisi speciale. Su una terrazza incastonata nel Supramonte, in uno degli hotel più incantevoli della Sardegna, il vicequestore Vito Strega sta festeggiando la nascita della nuova unità investigativa sui crimini seriali. Con lui ci sono le inseparabili ispettrici Eva Croce e Mara Rais. Finalmente tutto sembra andare per il verso giusto. Ma una telefonata li riporta alla realtà e i tre devono salutare il cielo terso e il sole dell'isola. Nelle terre paludose del Parco del Ticino è stato ritrovato il corpo di una ragazza. Quando l'ispettrice Clara Pontecorvo arriva sul posto, stenta a credere ai propri occhi: la vittima ha le mani legate dietro la schiena e indossa una maschera bovina. Mancava solo questo per Clara, che ha già un grosso problema: è alta 1,98, non trova mai dei vestiti adatti a lei. Tantomeno un uomo. L'istinto le dice che quella scena del crimine potrebbe essere la riproduzione di un altro delitto avvenuto anni prima in Sardegna. E nessuno, meglio di Strega, Rais e Croce, conosce quel caso, che aleggia ancora nelle loro vite come un'ossessione. Ora a piede libero c'è un emulatore, che vuole i riflettori puntati su di sé. I poliziotti dovranno essere più uniti che mai, e Vito Strega, per la prima volta così vulnerabile, si troverà a fare i conti con il proprio passato. Piergiorgio Pulixi, in un romanzo dal passo ritmato di danza, si addentra nei meandri oscuri dell'umano e interroga l'essenza più intima di una terra impenetrabile. Dall'inizio alla fine, una domanda, come un tarlo, accompagna Strega e noi lettori: sono i poliziotti a dare la caccia al killer o è lui a dare la caccia a loro?
Piergiorgio Pulixi, scrittore e sceneggiatore, è uno dei più apprezzati autori noir italiani, fa parte del collettivo di scrittura Sabot creato da Massimo Carlotto di cui è allievo. Insieme allo stesso Carlotto e ai Sabot ha pubblicato Perdas de Fogu, (edizioni E/O 2008). È autore della saga poliziesca di Biagio Mazzeo iniziata col noir Una brutta storia (Edizioni E/O 2012), finalista al Premio Camaiore 2013 e chiusa col romanzo finale della quadrilogia, Prima di dirti addio (Edizioni E/O 2016). Nel 2014 per Rizzoli ha pubblicato il romanzo Padre Nostro. Ha vinto numerosi premi letterari e nel 2015 è stato premiato ai Corpi Freddi Awards come miglior autore italiano dell’anno. I suoi romanzi sono in corso di pubblicazione negli Stati Uniti, Canada, e Regno Unito.
J'ai été vraiment séduite par le premier tome L'Île des âmes, un roman qui m'a transportée en Sardaigne avec une intensité rare. Le paysage, la culture, l'atmosphère si particulière de l'île : tout y était captivant. Le deuxième volet, L'Illusion du mal, a continué sur cette lancée avec un rythme soutenu et un style fluide, aussi grâce aux talents du traducteur.
Malheureusement La Septième Lune m'a laissée sur ma faim, au point que j'en ai abandonné la lecture. La mise en place est lente, au bout de 160 pages ça décolle à peine. Certes, la nouvelle enquêtrice Clara est intrigante, et on devine en elle un personnage qui pourrait rejoindre les rangs de l'unité spéciale. Pour moi, l'intrigue est une sorte de recyclage des crimes du premier tome mixée avec le rythme en version lente du deuxième tome. On est dans la plaine du Pô, dans une ambiance extrêmement glauque...
Ce qui m'a vraiment fait décrocher, cependant, ce sont les dialogues et les différentes dynamiques entre les personnages, notamment cette scène entre Rais et Croce :
C: Attends... Tu serais pas en train de me faire une proposition de nature sexuelle, Rais ?
R: Si, voilà. Si seulement j'étais lesbienne, tout serait plus simple.
C: Bah, tu sais que c'est ce qu'on raconte sur nous à la questure, hein ?
R: Bien sûr que je le sais. Mais sincèrement, ça me fait ni chaud ni froid.
C: Peut-être parce que c'est vrai...
Deuxième bourrade dans l'épaule, et nouvel éclat de rire d'Eva.
Mais oui que c'est comique ! Pourquoi est-ce si "drôle" d'imaginer deux femmes s'aimer ? Et puis forcément, le cliché des relations homosexuelles seraient "plus simples" que celles des hétéros est bien placé. Je ris, je ris. Non seulement absurde, mais aussi profondément médiocre. (Je parle d'expérience.) Au-delà de ça, la tension amoureuse et/ou sexuelle entre Strega et les deux enquêtrices ajoute une bonne dose de paternalisme agaçant. Le trio a été rassemblé par un homme. Il est le leader, le mentor de Croce et le fantasme - pour l'instant? - inatteignable de Rais. Bref, ça m'a saoulé. Ça n'apporte rien ni à l'enquête, ni à l'intrigue.
En somme, La Septième Lune m'a déçue. Piergiorgio Pulixi, qui avait su si bien allier mystère et humanité dans ses précédents ouvrages, semble ici s'égarer dans des choix narratifs recyclés. J'en ressors avec l'impression que dès le troisième tome d'enquêtes policières, beaucoup d'écrivains s'égarent.
Indecisa fra 3 e 4 stelle. Le sorprese sono tutte nel finale e il colpevole sembra venir scoperto quasi per caso da Strega e socie. A dir la verità, poi, ci si poteva arrivare: una volta “eliminati” tutti gli altri, rimaneva fuori solo una persona, anche se Pulixi è stato bravo a sviare l’attenzione del lettore, o perlomeno la mia. Un personaggio su tutti mi è piaciuto molto: Clara Pontecorvo. Spero di ritrovarla.
Continua il mio pendolarismo ferroviario che mi regala chicche interessanti :) Ammetto che davvero non mi aspettavo l'identità del colpevole, sono quasi saltata sul sedile (quindi per me è un 4*)
Giallo ben strutturato con dettagli sull’attività forense utili che non appesantiscono. Mi piace l’equilibrio della squadra anche se forse sono dinamiche già viste e basilari. Bel finale.
🌕 Quel plaisir de retrouver la toute nouvelle équipe de Strega. La dynamique des personnages est bien tenue, je suis tellement fan du duo Eva et Mara. Tous les trois forment une sacrée équipe qui a du caractère, et qui est souvent drôle. On s'attache énormément à cette équipe !
🌕 J'ai aimé le fait que l'enquête en cours les ramène sur les traces du tueur du livre L'île des Âmes car on sent que Eva et Mara avait un sentiment d'enquête inachevée.
🌕 J'ai été très surpris durant la lecture, je me suis fait tellement manipuler par l'auteur par contre !!! C'est ce qui en fait un très bon policier car l'auteur nous fait suivre plusieurs pistes et il arrive à nous surprendre jusqu'aux dernières pages !! Vraiment c'était INCROYABLE
Bon je crois que je vais arrêter là cette série, voire cet auteur.
Il y a beaucoup de savoir-faire dans l’écriture de Pulixi, et on retrouve ici le duo d’enquêtrices « que tout oppose » qui était le point fort du premier livre.
Hélas, ce duo n’évolue pas et j’ai l’impression qu’à chaque nouveau livre, il y a un nouveau personnage qui monopolise une partie du récit. Cela fait que les interventions de Maria et d’Eva sont moins nombreuses, et l’auteur choisit de consacrer ces pages-là à rejouer la comédie du « je t’aime / moi non plus », de refaire jurer Maria en sarde ou d’avoir une nouvelle fois Eva qui ressasse son douloureux passé.
L’intrigue en devient accessoire, n’est pas très intéressante et il ne se passe des choses qu’à la toute fin.
Dommage mais force est de constater que l’on tourne en rond.
Ho conosciuto il personaggio Vito Strega, nello stesso momento che ho conosciuto Pulixi era il 2016 e da quel momento tutto ciò che ha pubblicato l’ho acquistato. Ho imparato ad apprezzare la sua scrittura fluida, evocativa e i luoghi che descrive così bene che sembra di visitarli, la descrizione della sua terra, “L’isola delle anime” mi ha catturata e fatto venire voglia di andare a visitare un luogo che non conosco. E poi c’è lui Vito Strega, il suo ascoltare il canto degli innocenti, delle vittime che chiedono giustizia, e il suo buio, la sua solitudine che pagina dopo pagina si sta illuminando grazie alla famiglia che si è scelto in cui si sente accolto, Eva e Mara. Vito un personaggio che non si dimentica, che si attende con trepidazione che a malincuore chiudi il libro, perché vuoi ancora essere in sua compagnia, vuoi ancora perderti nella sua storia, proprio come Mara ed Eva, hai bisogno di lui. Insomma, è una vera e propria dichiarazione d’amore per un personaggio di carta. In questo libro facciamo un altro incontro interessante, una donna, una poliziotta toscana, che mi è piaciuta immediatamente, la sua ironia il suo essere caparbia e determinata nel lavoro e nella vita privata con un qualche problema. Una donna fuori da comune, ma questa volta parliamo del suo fisico, bravissimo l’autore perché l’ho immaginata immediatamente. Adoro le descrizioni dei luoghi naturali e con questo libro viaggiamo dall’isola dell’autore fino a Garlasco, e sembra sentirlo addosso il clima che cambia, la nebbia e l’acqua del nord contro il caldo delicato del Sud. La mescolanza dei luoghi e dei dialetti ti lega ancora di più al libro. Ma come accade che Vito e i suoi collaboratori dalla Sardegna vengono catapultati nel Parco del Ticino? Viene ritrovato il corpo di una ragazza, la vittima ha le mani legate e indossa una maschera bovina e l’ispettrice Clara Pontecorvo d’istinto si dice che quell’omicidio le ricorda qualcosa accaduto in Sardegna e facendo le sue ricerche si mette in contatto con Mara ed Eva. La squadra decide di partire e collaborare con i colleghi, ed è un continuo indagare, frugare nella vita della vittima, una ragazza definita “Perfetta” da tutti, ma è possibile? Neanche un segreto? Di segreti ce ne sono tanti, soprattutto se si vive di apparenza. Colui che uccide, il carnefice è stato mai vittima? Quando un uomo raggiunge il buio più completo? Potrebbe essere salvato? Questo libro ci pone anche questi interrogativi, l’autore non da giudizi, li espone, li porta alla luce poi il lettore deciderà. Ancora una volta non posso che consigliare questa lettura.
La première enquête du quatuor, L’île des âmes, je ne l’ai pas lue. En fait, je ne savais même pas qu’il existait. Bref, La septième lune y réfère, mais j’ai quand même été capable de suivre sans trop être embêtée.
D’emblée, je dois dire que j’ai préféré Le chant des innocents, un des précédents romans de Pulixi. Ici, l’histoire débute très lentement. Il y a une disparition, mais les policiers ne prennent pas au sérieux l’inquiétude de la famille, ce qui fait que le tout ne démarre pas vite. Ajouté à cela les parties entre Strega, Mara, Eva et Bepi, l’équipe de la nouvelle escouade du SIS, qui sont en vacances et qui diminuent le rythme du premier quart du texte. Cependant, quand les recherches commencent véritablement, là on est dans quelque chose de bien.
Pulixi nous offre toujours de bien beaux personnages, très attachants. J’aime beaucoup Strega (même s’il paraît un peu trop parfait) et Clara, cette géante qui m’a bien plu, malgré un côté de prime abord abrasif. La dynamique entre Mara et Eva est vraiment le fun. Elles qui se taquinent et se complètent bien. On veut tous avoir un.e collègue comme ça qui rend le travail agréable. Particulièrement si on est dans un milieu où il y a une grande part sombre à la profession. Bepi Pavan, bien que moins présent que les autres, est aussi sympathique. Petit avertissement : c’est un roman italien. La société italienne ne semble pas à la même place que l’Amérique du Nord sur la question du poids des individus. Il y a des passages où les blagues tournent autour du poids de Bepi, qui sont un peu fat shaming.
L’alliance entre l’humour et le suspense est bien maîtrisée pour notre plus grand plaisir. Pulixi nous plonge au cœur de la Sardaigne, expressions en dialectes comprises, on a presque l’impression d’y être. Cependant, il y a quelques petits hics. D’abord, j’ai deviné assez tôt un morceau important (je ne dis pas lequel pour ne pas divulgâcher), mais pas tout le chemin pour s’y rendre. Toutefois, l’auteur nous sème le doute avec moults rebondissements, donc ça va. C’est juste que je n’ai pas été à 100 % époustouflée. J’ai été un peu moins engagée que sur les 100 dernières pages. Ça m’arrive ces temps-ci, c’est donc très personnel. Peut-être que tu ne vivras pas ça.
Ensuite, je n’ai malheureusement pas trop cru à un aveu, à la fin. Je ne peux en dire plus, c’est déjà beaucoup. Peut-être que toi ça te paraîtra crédible, remarque. À voir ! C’était tout de même bien agréable comme lecture, même si ce n’est pas le meilleur bouquin de l’auteur.
Points bonus pour la qualité du papier ! My oh, my! Un vrai plaisir tactile !
J’ai énormément aimé ce livre, le plot était incroyable. On s’est beaucoup plus attaché aux personnages parce que cela fait un moment qu’on les suit, mais du coup la raison pour laquelle je n’ai pas mis cinq étoiles, c’est que je m’attendais à un dénouement beaucoup plus important que cela n’a été et de ce fait, j’étais un peu déçu, mais ça reste quand même un banger !
Questo libro alterna momenti che ricordano i primi Pulixi, ad altri meno convincenti. Il personaggio di Pavan, pur simpatico, non viene tratteggiato in maniera compiuta all'interno della squadra: è solo il giullare del gruppo, o contribuisce anche ad altro, in maniera solida ed importante? La Pontecorvo è interessante, anche se mi ricorda per la sua goffaggine il personaggio interpretato da Miranda Hart nel film "Spy". La conclusione è un po' affrettata, specie dopo il ragionamento della squadra con la persona poi individuata come colpevole: questo è un "vizio" che ho spesso riscontrato anche in Carlotto, maestro di Pulixi: avrei preferito cinquanta pagine in meno durante l'attività investigativa, e venti in più per il finale.
Avete presente quando in un libro trovate l'ennesimo personaggio con corpo non conforme che viene deriso in continuazione da tutti e che risponde a questi commentini stupidi con autoironia? Ecco, è il caso del personaggio di Bepi Pavan in "la settima luna" dello scrittore Piergiorgio Pulixi [che io adoro, ma se uno piscia fuori dal vaso preferisco farlo notare].
Il corpo di una ragazza, viene trovato nella zona paludosa del pavese. Il maltempo ha fatto la voce grossa, ha cancellato tracce e messo in grave difficoltà le persone che vivono nelle cascine in periferia. Il criminologo Vito Strega con le agenti Mara Rais ed Eva croce stanno festeggiando la nascita della nuova squadra speciale per crimini seriali. Sono tutti ilari e rilassati nella spa di lusso in Sardegna, poi giunge una telefonata che darà inizio alla prima indagine ufficiale della squadra che dovrà recarsi a Garlasco. La vittima infatti viveva in questo paese tanto noto alle cronache per l'efferato delitto di Chiara Poggi. Un paese che tenta di tornare lentamente alla normalità potrebbe trovarsi nuovamente catapultato su tutti i media. La denuncia di scomparsa di Teresa Poletto, prima che diventasse indagine per omicidio, era stata assegnata all’ispettrice Clara Pontecorvo, una toscanaccia alta un metro e novantotto, che fa di questa caratteristica fisica la sua forza e il suo disagio. Inizia per questo motivo, la collaborazione tra gli agenti della Pontecorvo e il team di Strega. Questo caso sembra riprodurre la scena di un crimine già avvenuto in Sardegna, forse un emulatore o forse qualcuno che vuole attirare i tre in una trappola. Dalle prime indagini sulla famiglia di Teresa, emerge un passato scomodo per quanto riguarda suo padre, pertanto questo sarà il punto di partenza delle indagini. Ci sono molte cose strane, molti soggetti attenzionati, discrepanze e cose non dette. L'indagine non sembra complicata visto che con un'attenta conduzione delle due squadre investigative, si giunge presto a informazioni cruciali. Tutto sembra troppo facile, tant'è che Strega capisce di essere finito in una macchinazione quasi perfetta, ma come scrive lui stesso nei suoi libri, il crimine perfetto non esiste perché è perpetrato dall'uomo che è per sua natura imperfetto. Sarà che sono rimasto alla durezza impavida di Biagio Mazzeo, il personaggio creato da Pulixi nei suoi primi libri, e niente, con questo trio non riesco a entrare in sintonia. Detto questo, la storia scorre veloce, senza intoppi. Oggi la ricerca della verità viene focalizzata sulle scienze forensi che sono il cuore di un'indagine delittuosa. Pulixi vuole usare un metodo più tradizionale per aggirare la noia che potrebbe derivare dal metodo scientifico, lo fa e ci riesce usando i tormenti delle persone, il passato di Vito Strega e le personalità di Croce e Rais. Alcuni personaggi come il PM Leone sono imbarazzanti, una caratterizzazione che mi è sembrata eccessiva, così come il dover rimarcare l'altezza della Pontecorvo ogni volta che viene citata. Tutto viene spiegato ma non mi ha convinto.
Pour fêter la création de leur nouvelle unité d'enquête criminelle sur les meurtres en séries, Vito Strega offre à ses collègues Eva Croce, Mara Rais et Bepi Pavan un week-end dans un hôtel de luxe dans la Barbagia, région montagneuse Sarde chargée d'histoire (et d'enquêtes passées). Pendant ce temps, dans la région de Pavie, une famille signale la disparition de Teresa, très jolie jeune femme. Les pluies diluviennes qui font déborder le Tessin rendent les recherches difficiles et la brigade de Clara Pontecorvo découvre trop tard la jeune femme. Son meurtre présentant des similitudes avec le meurtre d'apparence rituelle résolu par Eva et Mara, Vito et son équipe sont appelés en renfort à Pavie... Quel bonheur de retrouver Eva, Mara, Strega et Pavan ! Ce dernier me fait beaucoup rire, et sa présence déclenche des remarques hilarantes de la part de Mara qui a du mal à le supporter. Les relations entre les deux femmes se sont encore approfondies ; Eva sort un peu de sa coquille et se réouvre aux autres. Strega veille sur elle comme une poule sur ses poussins, c'est touchant. Et c'est pour notre plus grande joie que le trio principal se transforme en quatuor avec l'apparition de Clara, 1,98 m les pieds nus. Une taille pas facile à porter pour une femme, mais qui lui permet d'intimider qui il faut au bon moment, tout en jouant du broyage de main grâce à sa poigne d'enfer. Les mains ont une place importante dans le roman, elles sont le reflet de l'âme des personnages, comme dans la chanson L'ultima Luna de Lucio Dalla qui donne son titre au premier tiers du roman. J'aurais aimé savourer davantage cette lecture mais quand on tombe dedans on ne peut plus en sortir ! Tout est parfait : le rythme, le scenario et ses rebondissements jusqu'à une fin qu'on n'a pas vu venir. Piergiorgio Pulixi a ce talent incroyable pour rendre ses personnages vivants tant ils sont décrits avec une rare profondeur. Les descriptions de la nature sont remarquables et plantent un décor très cinématographique, où le brouillard et la boue s'accordent avec la noirceur des âmes. Tout cela est servi par une écriture qui nous emporte, ponctuée par les répliques savoureuses des personnages ; bravo à Anatole Pons-Reumaux pour la traduction impeccable de cette belle langue ! J'espère qu'un éditeur aura un jour l'idée d'établir un recueil des injures et blasphèmes venus de l'Italie toute entière dont l'auteur ponctue ses oeuvres : c'est un régal ! Et en plus il y une bande son qui rythme le roman : je vais essayer d'écouter tout ça maintenant.
J’ai vraiment aimé cette trilogie policière sarde. Piergiorgio Pulixi est la nouvelle voix du polar, une arme qu’il aiguise à sa guise pour choquer les consciences.
En tant que lectrice française, j’ai d’abord apprécié le travail d’immersion qui a été fait : l’insertion de phrases en dialecte, la documentation ethnique et culturelle sur la Sardaigne, la description précise des paysages… tout concourt à nous projeter dans une terre âpre et archaïque, mais dont la beauté retient jusqu’à nos personnages.
Parlons de ces derniers : révélant un passé sombre et une intériorité développée, teintée d’un humour piquant et très territorial, on ne peut que s’attacher à nos trois protagonistes. Ceux-ci évoluent au cours de la trilogie et tendent à devenir plus intimes, autant entre eux que pour le lecteur. Ils sont faillibles et singuliers, ce qui les rend imparables, étoiles de la série.
Puisque Pulixi ne semble rien laisser au hasard, notons le mordant de sa plume, et la théâtralité de ces moments où le suspense monte avant le coup de grâce. Cette narration fluide quoique sensationnelle sert des intrigues modernes complexes dans lesquelles l’auteur pointe toujours du doigt un sujet qui fâche. Que ce soit la violence aveugle qui croît dans la société, l’impartialité des médias ou le sacrifice que représente le métier d’enquêteur, Pulixi est sur tous les fronts. Ses romans, quoique démontrant une passion pour la fiction et un attachement quasi maternel à sa terre natale, servent surtout à alimenter un débat sociétal dangereux mais nécessaire pour que les choses changent.
E Pulixi continua a scrivere per me! Insieme a Cagliari qui mischia Pavia. Non so, cos'altro tirerà fuori???
«Sai cosa si dice su Toscanini e questa piazza?» Clara scosse la testa. «Pare che il maestro, nonostante fosse già piuttosto malato, chiese di essere portato qui a Vigevano per sedersi ai tavolini dei bar, perché considerava piazza Ducale alla stregua di una sinfonia musicale» raccontò il criminologo, indicando il perimetro. «Per lui era una sorta di composizione orchestrale su quattro lati, simile ai quattro movimenti delle sue appassionate sinfonie. Un connubio perfetto tra la simmetria dell’architettura e quella dell’armonia sonora.» «Però. È anche un esperto d’arte e musica classica?» «No. Ma quell’aneddoto mi è rimasto impresso.» «Be’, se questa piazzetta rappresenta una sinfonia, allora piazza del Duomo a Firenze cosa sarebbe? Il concerto di Woodstock del 1969, come minimo.»
Osservando quelle zampone da gorilla, Rais si convinse di avere di fronte una drag queen. “Cazzo, se sono avanti, a Pavia” si disse Mara. “Il massimo dell’inclusività alla questura di Cagliari è assumere i sassaresi.”
«Ti piace parecchio leggere» constatò Rais, indicando la sontuosa libreria.
«È una delle poche cose legali che restano da fare in questo posto dimenticato da dio, a meno che una non abbia la passione per messe, processioni e rosari.»
Oggi vi voglio parlare del terzo libro della trilogia Rais-Croce, questa storia ci riporta alle tinte del primo libro, un omicidio rituale molto simile a quello di Dolores Murgia. Siamo a Garlasco, luogo già famoso per il noto delitto, dove ritroviamo la nostra squadra di investigatori preferita, si aggiungeranno due personaggi interessanti, la ciclopica Clara Pontecorvo, ispettrice toscana e donna alta quasi due metri con un feroce senso dell’umorismo.
I nostri dovranno investigare prima sulla scomparsa e poi sull’omicidio della giovane Teresa Poletto, figlia di albergatori sull’orlo del fallimento e con un avvenire brillante, il tutto condito con misteriose incursioni in località segrete, con personaggi grotteschi e solitari che faranno accapponare la pelle.
Il ritmo è incalzante come tutti i suoi libri e la storia avrà un plot twist degno del suo nome.
Vi dico solo che sono in fervente attesa del prossimo libro, e voi che ne pensate? Conoscete Piergiorgio Pulixi? Vi piacciono i Thriller con retrogusto giallo?
“La morte era come se fosse un’ospite indesiderata che si autoinvitava a una festa con la precisa intenzione di rovinarla, riuscendoci puntualmente. Era la sua maledizione. Non poteva godersi un attimo di felicità senza che il buio riuscisse a scovarlo e tormentarlo.”
📖“Capita che la vita porti le persone su strade diverse.”
📝Proprio mentre Vito Strega sta festeggiando con Croce, Rais e Pavan l’ufficializzazione di una nuova sezione investigativa sui crimini seriali, l’ispettrice Clara Pontecorvo si trova davanti ad un cadavere, nel parco del Ticino, che le ricorda il caso seguito in precedenza dalla squadra di Strega, che subito volano sul luogo per aiutare nelle indagini.
📝Come ogni libro di Pulixi anche questo mi è piaciuto molto sia per lo sviluppo di una trama complessa, che per la caratterizzazione sempre più autentica e particolare di personaggi che con il loro magnetismo ti tengono avvinghiata ad una narrazione in cui la tensione non ti molla.
📝L’ambientazione con la suggestione delle sue atmosfere aleggia arricchendo un’indagine che coinvolge anche per i suoi risvolti nascosti nella vita della vittima così come in quella delle persone che le ruotano attorno, ognuna con i propri segreti da celare al mondo.
📝Un romanzo che parla di vendetta, di sentimenti feriti, di quel tipo di odio capace di corrodere tutto, di come l’apparenza faccia presto a crollare alla minima crepa e di come ciò che si rompe non sempre valga la pena essere recuperato. Bello!
Terzo libro della serie che vede oltre il troppo perfetto vicequestore Strega, soprattutto delle investigatrici femminili molto riuscite. Pulixi è bravissimo a creare personaggi femminili interessanti e notevoli, che fanno tante cose che ancora qualche anno fa, nei gialli, erano spesso riservate a personaggi maschili: battutacce per far ridere, intuizioni geniali per risolvere un caso complicato, e adesso, con una nuova figura che si immagina già futura componente stabile della squadra, anche violenze fisiche su malfattori. Infatti, la nuova comparsa Clara Pontecorvo fa quasi due metri di altezza per un quintale di peso, e le capita di sollevare uomini di peso per il collo. Nonostante questi estremi quasi caricaturali, i personaggi rimangono sufficientemente credibili. La trama è ben costruita e riesce a includere bei ribaltamenti finali inattesi. Prima della stretta finale ci passano tre quarti di romanzo - e passano senza fatica, perché Pulixi ha mestiere: capitoli brevi e molto dialogati, che non fanno mai tirare il fiato. Questo mi sembra finora il migliore della serie, comunque spero che al massimo fra 18 mesi ce ne sarà un quarto!
Come sempre Pulixi è galvanizzante e quasi non riesco a staccarmi dal romanzo finché non l'ho finito. Questa volta la nostra squadra gioca in trasferta perché pare che ci sia un emulatore del serial killer sardo incontrato ne L'isola delle anime, cosa che fa preoccupare parecchio Rais e Croce, e ancor di più Vito Strega, che è molto protettivo nei loro confronti. Comunque la squadra si sposta nel pavese, dove gode di una nuova aggiunta, il l'ispettrice Clara Pontecorvo, una gigantessa di 1 metro e 98, piuttosto suscettibile riguardo alla sua altezza, ma anche autoironica, che, lo confesso, mi sta parecchio più simpatica di Rais (che diventa sempre più odiosa), e che spero vedremo ancora. Non ero arrivata alle giuste conclusioni, devo ammetterlo, perché Pulixi è stato bravissimo a depistarmi. L'unica cosa che non mi ha convinta moltissimo è stata
Pendant que Eva, Maria et Vito Strega fétent la création officielle de la SIS, la nouvelle unité enquête dédiée aux crimes en série, Clara Pontecorvo, lieutenant de la Brigade mobile , reçoit le signalement d'une disparition inquiétante. Alice Poletto vient informer la questure de Pavie que sa soeur Teresa a disparu .. un corps est bientôt retrouvé et tout laisse à penser qu'il s'agit d'un crime rituel ... y a t'il un rapport avec la triste affaire survenue quelques années plus tôt en Sardaigne. ?..
La SIS est saisie . Nous retrouvons notre quatuor, n'oublions pas Bepi Pavan, à Pavie ...
Et c'est parti . Que faire d'autre que tourner les pages? Une fois encore Piergiorgio Pulixi m'a piégée . Tout est réuni pour captiver le lecteur. Une écriture fluide, rapide, précise, des chapitres courts permettent de conférer un rythme trépidant à l'enquête, rythme calqué sur celui des enquêteurs, des personnages inoubliables ./ Pourvu que Bepi Pavan ne s'invite pas à ma table/ ... Eva, Maria et Vito Strega égaux à eux-mêmes . Quant à la chute finale je vous laisse la découvrir par vous-même. surprise, surprise...
Allez encore une enquête en vue .. Stella à nous deux
Un peu difficile à juger sachant que c'est le troisième livre d'une trilogie, j'ai trouvé les personnages un peu lourds mais peut être que d'avoir lu les deux premiers tomes j'aurais été plus attaché.
L'enquête est intéressante. J'aurais encore plus aimé que le livre se finisse sans la toute dernière partie qui semblait un peu trop facile.
"A queo te fa prima a metterghea in cueo'na roba, piuttosto che in testa... *Celui-là, c'est plus facile de lui rentrer quelque chose dans le cul que dans le crâne (vénitien)"
"De la vingtaine de biscuits que Bepi avait achetés, il n'en restait plus qu'un. - Où diable ont fini les autres? - Dans le puits sans fond qu'est mon estomac. Je pense qu'il doit être connecté à un trou noir perdu dans d'Uranus."
"(...) ils savent que Leone va multiplier les faux pas et que ça va être un massacre. - En gros, ils restent assis sur la berge en attendant de voir passer son cadavre."
"Excuses acceptées, répondit Mara qui, en bonne Sarde, mettait entre trente et trente-cinq ans pour oublier une offense."
Gran bel libro. Piergiorgio Pulixi non sbaglia un colpo. In questo ritroviamo i personaggi tanto amati presenti già nei due libri precedenti, L'isola delle anime e Un colpo al cuore, Vito Strega, Mara Rais e Eva Croce, tanto diversi tra loro ma complementari come pochi, con l'aggiunta di due piccole, non tanto piccole, chicche, Clara Pontecorvo, 1,98 di altezza e il simpatico Pavan, che con le sue battute in veneto alleggerisce un pochino il clima pesante delle vicende. Anche se non è strettamente necessario aver letto i primi due libri, pure in questo la vicenda è ricca di adrenalina e piccoli colpi di scena, e i crimini richiamano un pochino i precedenti. Il tutto in una cornice nordica questa, la zona di Garlasco e del Ticinese, avversata dal maltempo, e il pool di investigatori si ritrova costretto a lasciare la splendida Sardegna per cercare di penetrare nella mente del, o dei, colpevoli. Finale per nulla scontato. Ascoltato in audiolibro e consigliato.
La scrittura di Pulixi si fonda su descrizioni puntuali e chiare, personaggi indimenticabili coi quali si costruisce un rapporto emotivo, dialoghi brillanti, centrati, mai una parola di troppo o mancante, a volte con quell'ironia che serve a spezzare la tensione e fare squadra. La trama accattivante risulta dinamica, ricca di sorprese in un bilico tra domande, tante, e certezze che emergono a poco a poco. Colpo di scena finale, con l'incredibile alleanza tra la squadra composta da Strega e Luana Rubicondi. Consiglio di leggere i libri precedenti per godere appieno dell'intreccio e dei personaggi.
Ancora una volta Piergiorgio Pulixi non mi ha deluso, anzi si è veramente superato. La sua scrittura scorre veloce, senza punti morti e l'idea di scrivere capitoli brevi mi piace moltissimo. Ai personaggi che già conosciamo e che amo alla follia, troviamo una new entry, Clara Pontecorvo, un "donnone " di due metri al quale è impossibile non affezionarsi...il finale è di quelli che ti lasciano letteralmente spiazzati... unico neo... sento già la mancanza di Strega e company e dovrò aspettare troppo per una nuova storia..