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Il singolare è d'obbligo: Oceano, unico grande mare che ricopre oltre il settanta per cento del pianeta. «Bisognerebbe chiamare la Terra Oceano, perché tutte le masse terrestri sono isole» suggerisce l'icona dell'oceanografia Sylvia Earle. Questo invito a cambiare sistema cosmologico, a essere meno terracentrici, si accompagna alla necessità di una conversione etica che miri all'empatia e a una visione del mondo meno antropocentrica. Spesso parlando di allevamenti intensivi si dice che «se vedessimo come vivono e muoiono gli animali» non li consumeremmo più. È meno comune che questi ragionamenti vengano estesi agli abitanti dei mari, nemmeno ipoteticamente, perché ciò che è sotto la superficie e per di più a centinaia o migliaia di chilometri dalla terraferma è molto più difficile da vedere. Per questo è ancor più importante parlarne, in termini sia scientifici che narrativi, e invitare alla riflessione, come fanno i migliori divulgatori quando ci spiegano che la conoscenza scientifica, per esempio sugli effetti devastanti dello sterminio della fauna selvatica oceanica, c'è già, ma non è ancora stata interiorizzata. Manca l'empatia quindi, quella facoltà che a torto consideriamo solo umana, quando nei cetacei, come indica lo studio della loro biologia e dei loro comportamenti, potrebbe essere ancora più sviluppata. Rimediare a questa «cecità al mare» non significa solo interessarsi alla salute degli oceani, così fondamentale per il regolamento del nostro clima, ma includere nella narrazione ― o portare a galla, l'acqua è il simbolo per eccellenza dell'inconscio ― tante storie invisibili: dalle vite dei lavoratori offshore sulle piattaforme petrolifere, alla riservatissima industria del trasporto marittimo, fino ai pescatori di frodo, disposti a sfidare iceberg, tempeste e mesi di fughe dagli ambientalisti pur di non abbandonare il loro prezioso carico. Bisogna cambiare rotta, e se lo dice un capitano esperto come Giovanni Soldini, non possiamo che seguirlo.

192 pages, Paperback

Published June 9, 2022

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Eskil Engdal

8 books2 followers

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Displaying 1 - 4 of 4 reviews
Profile Image for interno storie.
137 reviews52 followers
August 31, 2022
Un volume che racconta il sommerso, quanto è lontano dai nostri orizzonti. In primo piano c'è la questione ambientale, una priorità per tutta la terra.
Alcuni articoli sono un po' troppo scientifici, tecnici ma restano comunque una rotta per pensare l'oceano al pari delle cose terrestri.
Profile Image for Patrizia Galli.
155 reviews23 followers
July 15, 2022

Un bellissimo volume tematico dedicato all’oceano, ricco di spunti interessanti e di approfondimenti.


Il numero è quanto mai necessario, perché si conosce talmente poco delle profondità oceaniche, molto meno di quanto si conosca la Luna, per esempio. Gli articoli spaziano dalle interviste, quella a Sylvia Earle, icona mondiale dell’oceanografia, che ha dedicato tutta la sua vita allo studio dei fondali e alla salvaguardia di questo ecosistema, fino alle traduzioni di brani di libri inediti in Italia, come ad esempio quello di Simon Winchester, tratto da Pacific, dove si racconta della favola dell’Hōkūle‘a, la riproduzione moderna di una canoa polinesiana tradizionale che negli anni Settanta compì per la prima volta dopo più di sei secoli la traversata da Honolulu a Tahiti senza usare strumenti di navigazione moderni: un invito ad abbandonare l’idea tipicamente occidentale del mare come terra di conquista e a imparare dalle culture oceaniche il Malama honua: il rispetto e la salvaguardia di questo corpo d’acqua che crea la vita sul nostro bellissimo pianeta (cosa aspettano a tradurre Pacific, mi chiedo…). Poi ci sono gli articoli di giornalismo, quale quello di Tabitha Lasley, che ci porta a bordo delle piattaforme petrolifere, raccontandoci della durissima realtà di vita su questi avamposti sperduti nei mari; oppure l’articolo a opera dei giornalisti norvegesi Eskil Engdal e Kjetil Sæter che ripercorre l’inseguimento più lungo della storia marinaresca, tra un peschereccio di frodo in Antartide, la Thunder, e una nave di ambientalisti di Sea Shepherd (splendidamente raccontato anche nel bellissimo Oceani Fuorilegge di Ian Urbina). Poi c’è il bellissimo brano di Philip Hoare, che come immagine di rappresentazione del nostro rapporto con l’oceano sceglie le balene, da sempre sua grande passione: nella profondità delle Azzorre ci racconta le sue immersioni a fianco di questi splendidi e intelligenti mammiferi, capaci di legami sociali evoluti e di sistemi di comunicazione incredibili.

Tutto il volume è un invito alla riflessione su quello che è il nostro rapporto con le acque del nostro pianeta: sono l’origine della nostra vita, bisogna preservarle e amarle, altrimenti molto poco ci rimarrà da raccontare di questo splendido pianeta su cui siamo ospiti.


Profile Image for David.
18 reviews
December 21, 2024
Un bel numero di The Passenger, con degli articoli molto interessanti, come quello sulla caccia alla Thunder o sulla spedizione polinesiana, ma anche il semi-racconto sulle balene. Il focus, com’è giusto che sia è sul cambiamento climatico e sull’urgenza del dover agire, ma anche sulle realtà umane di chi in mare ci lavora (forse l’articolo sulle piattaforme petrolifere è un po’ fuori fase, ma è una mia opinione).
170 reviews
November 21, 2024
Come sempre trovo i numeri the passenger molto piacevoli. Alcuni articoli più interssanti di altri ( come quello sulle balene) alcuni che si di me hanno lasciato meno il segno. Nel complesso una buona lettura
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