Appassionato studioso di poesia italiana, Mengaldo mette a frutto le sue conoscenze di filologia, storia della lingua, linguistica e stilistica per indagare nel profondo uno dei capolavori massimi della nostra storia letteraria: i "Canti" di Leopardi. E lo fa soffermando l'analisi sulle differenze e sulle costanti interne alle quattro fasi dei "Canti": Canzoni, Idilli, Canti pisano-recanatesi e ultimi Canti. Ne emerge non soltanto l'individualità linguistica e stilistica di ciascuna delle quattro grandi fasi rispetto alle altre, ma anche, di volta in volta e secondo lo stesso principio, l'individualità dei singoli canti.
Pier Vincenzo Mengaldo (Milano 1936), filologo e critico letterario, si laurea a Padova con Gianfranco Folena e si dedicherà ai metodi della critica stilistica. Professore emerito di Storia della lingua italiana presso l’Università degli Studi di Padova, ha insegnato anche alla Sorbonne di Parigi (1982-1984), alla Brown University di Providence negli Stati Uniti (1988) e all’Università di Basilea (1990-1991). Nel 1987 l'Università di Chicago gli ha conferito una laurea honoris causa. È socio dell’Accademia della Crusca, ha collaborato con diverse riviste letterarie con articoli di critica, ed è direttore della rivista «Stilistica e metrica italiana», condirettore di «Lingua e stile» e fa parte del comitato di «Horizonte« e di «La parola del testo». Tra le sue opere si annoverano l’edizione critica delle Opere volgari di Matteo Maria Boiardo (Bari 1962); le quattro serie di saggi su La tradizione del Novecento (Milano 1975-2000); l’edizione critica e commentata del De vulgari eloquentia (Napoli 1979); Il Novecento (Storia della lingua italiana), Bologna 1994); Profili di critici del Novecento (Torino 1998); La tradizione del Novecento. Seconda serie (Torino 1993); Leopardi antiromantico (Bologna 2012).