Gianni estava convençut que «els errors no es troben en les paraules, sinó en les coses; hem de corregir els dictats, però sobretot cal corregir el món»; d’aquí neixen les històries i les rimes d’aquest llibre ple de personatges divertits i estrafolaris, i ple d’errors ortogràfics i gramaticals. Però no us espanteu: per a corregir els errors, el «mestre» Gianni feia servir una valuosa gramàtica de la fantasia, capaç de permetre a tothom, a través del somriure, l’ús total de la paraula «no perquè tothom sigui artista, sinó perquè ningú sigui esclau».
Val la pena que un nen aprengui plorant el que pot aprendre rient? Si es recollissin totes les llàgrimes vessades als cinc continents per culpa de l’ortografia, en sortiria una cascada que es podria aprofitar per obtenir energia elèctrica. Però em sembla que seria una energia massa cara. Els errors són necessaris, profitosos com el pa i, sovint, fins i tot bonics com la torre de Pisa. Aquest llibre és ple d’errors, i no només ortogràfics. Alguns es veuen a primera vista, altres estan amagats com endevinalles. N’hi ha en vers i n’hi ha en prosa. No tots són errades infantils, i això respon a la realitat: el món seria preciós si només s’equivoquessin les criatures. Entre pares ens ho podem confessar, però tampoc està gens malament que els infants ho sàpiguen.
Italian journalist and writer, particularly famous for his children books, which have been translated in many different languages but are not well known in the English speaking world. In 1970 he was awarded the Hans Christian Andersen Medal for children's literature.
Gianni Rodari era un must natalizio, l’ho ricevuto in dono per diversi anni, era un babbonatale di mamma e papà, a cominciare dalle Filastrocche in cielo e in terra, e la parola filastrocca in qualche modo scatenava suoni che diventavano immagini a cascata, viaggi, mondi nuovi. Mi piaceva allora, e mi piace adesso, quando lo sfoglio, perché ho conservato i suoi libri per tutti questi anni.
La fantasia al potere qualche anno prima che il potere lo si volesse dare all’immaginazione, e ancora adesso mi sembrano entrambi bei concetti, belle prospettive. Rodari usava una grammatica della fantasia, proprio come in quell’altro suo titolo, riusciva a elaborare, sviluppare, proiettare piccoli aspetti del quotidiano facendoli diventare prima di tutto gioco e divertimento, poi, apprendimento ed espansione dell’orizzonte personale. Diretto a piccoli e grandi, perché tutti imparassero l’arte (dell’apprendere, e quindi, del vivere).
Qui, nella prefazione dice: Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio, la torre di Pisa… Non tutti sono errori infantili, e questo risponde assolutamente al vero: il mondo sarebbe bellissimo, se ci fossero solo i bambini a sbagliare. Un mondo senza adulti faceva un po’ paura, ma esercitava comunque un fascino irresistibile. Inoltre, la paura a quell’età è compagna maestra e alleata di vita. Prendere gli errori (vizi) e con manipolazione fonetica e ortografica farli diventare corretti (virtù), deformare le parole, distorcere la lingua e usare tutte le sue potenzialità anche più estreme, generando rime bizzarre, inventando associazioni buffe, restando semplice, immediato, fresco, comprensibile da tutti, divertendo, giocando, coinvolgendo…
E sotto, e dietro, e tra, l’atrocità della guerra, della povertà, della mancanza di libertà, questi veri orrori, più che errori. Gli errori degli adulti. Questo libro è anche un invito a guardare tutto ciò che di sbagliato c'è intorno a noi e, in qualche modo, in qualche senso, a lottare per rendere questo mondo un po' migliore. Correggere i dettati, ma soprattutto correggere il mondo… A me sembra una gran bella impresa. Riuscita. Nella prima edizione il libro era completato dalle magnifiche geniali illustrazioni di Bruno Munari.
Dice un proverbio dei tempi andati: “Meglio soli che male accompagnati”. Io ne so uno più bello assai: “In compagnia lontano vai”.
Dice un proverbio, chissà perché: “Chi fa da sé fa per tre”. Da quest’orecchio io non ci sento: “Chi ha cento amici fa per cento”.
Dice un proverbio con la muffa: “Chi sta solo non fa baruffa”. Questa, io dico, è una bugia: “Se siamo in tanti, si fa allegria”.
Gianni Rodari era un must natalizio, l’ho ricevuto in dono per diversi anni, era un babbonatale di mamma e papà, a cominciare dalle Filastrocche in cielo e in terra, e la parola filastrocca in qualche modo scatenava suoni che diventavano immagini a cascata, viaggi, mondi nuovi. Mi piaceva allora, e mi piace adesso, quando lo sfoglio, perché ho conservato i suoi libri per tutti questi anni.
La fantasia al potere qualche anno prima che il potere lo si volesse dare all’immaginazione, e ancora adesso mi sembrano entrambi bei concetti, belle prospettive. Rodari usava una grammatica della fantasia, proprio come in quell’altro suo titolo, riusciva a elaborare, sviluppare, proiettare piccoli aspetti del quotidiano facendoli diventare prima di tutto gioco e divertimento, poi, apprendimento ed espansione dell’orizzonte personale. Diretto a piccoli e grandi, perché tutti imparassero l’arte (dell’apprendere, e quindi, del vivere).
Qui, nella prefazione dice: Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio, la torre di Pisa… Non tutti sono errori infantili, e questo risponde assolutamente al vero: il mondo sarebbe bellissimo, se ci fossero solo i bambini a sbagliare. Un mondo senza adulti faceva un po’ paura, ma esercitava comunque un fascino irresistibile. Inoltre, la paura a quell’età è compagna maestra e alleata di vita. Prendere gli errori (vizi) e con manipolazione fonetica e ortografica farli diventare corretti (virtù), deformare le parole, distorcere la lingua e usare tutte le sue potenzialità anche più estreme, generando rime bizzarre, inventando associazioni buffe, restando semplice, immediato, fresco, comprensibile da tutti, divertendo, giocando, coinvolgendo…
E sotto, e dietro, e tra, l’atrocità della guerra, della povertà, della mancanza di libertà, questi sì veri orrori, più che errori. Gli errori degli adulti. Questo libro è anche un invito a guardare tutto ciò che di sbagliato c'è intorno a noi e, in qualche modo, in qualche senso, a lottare per rendere questo mondo un poco migliore. Correggere i dettati, ma soprattutto correggere il mondo… A me sembra una gran bella impresa. Riuscita. Nella prima edizione il libro era completato dalle magnifiche geniali illustrazioni di Bruno Munari.
Dice un proverbio dei tempi andati: “Meglio soli che male accompagnati”. Io ne so uno più bello assai: “In compagnia lontano vai”.
Dice un proverbio, chissà perché: “Chi fa da sé fa per tre”. Da quest’orecchio io non ci sento: “Chi ha cento amici fa per cento”.
Dice un proverbio con la muffa: “Chi sta solo non fa baruffa”. Questa, io dico, è una bugia: “Se siamo in tanti, si fa allegria”.
In questo delizioso libretto il grande Gianni Rodari regala ai suoi lettori, piccoli ma non solo, una serie di storie nelle quali protagonisti principali sono gli errori; gli errori commessi, in serie e con grande godimento personale dai gemelli terribili Mirco e Marco e gli errori, da matita rossa o blu, che il Professor Grammaticus cerca in tutti i modi, anche con metodi ben poco ortodossi, come quello della macchina ammazzaerrori che, coi suoi modi alquanto violenti, lo caccerà in non pochi guai, di cancellare, salvo rendersi conto, grazie alla propria sensibilità ed al proprio cuore, pronti ed allenati quanto se non di più della propria coscienza linguistica, che vi sono ben altri errori, di molto peggiori rispetto a quelli grammaticali, da eliminare. Non vi sono solo gustosissime storielle di errori però in questo libro; infatti all'interno di questo succulento miscuglio di storie trovano posto anche storie più prettamente tenere quale quella intitolata "La sirena di Palermo" che deve come protagonista una giovane sirena che, intenta a giocare sugli scogli antistanti Palermo, ha perso la propria mamma e viene adottata da un pescatore che la porta con sé a casa facendola passare per la figlia di un parente (mi pare un cugino) arrivata da lui per trascorrervi qualche giorno; per spiegare il perchè della coperta che le copre la parte inferiore del corpo, la coda da pesce della sirena, il pescatore e i suoi familiari dicono che la piccola ha le gambe malate e la scusa regge fino a che dei vecchi pescatori sentendo la piccola narrare storie risalenti ad un lontano passato non ne riconoscono la voce ammaliatrice, tipica delle sirene. Un libro da leggere anche per quanti non sono più bambini ma, pur non essendolo, sanno ancora lasciarsi emozionare dalle storie belle e delicate.
io e mio figlio lo abbiamo trovato adorabile come sempre. ci sono alcune storie su cui si è fatto grasse risate e che si è imparato a memoria, come "Il primo giorno di "squola" o "L'incontro con i maghi" o "L'arbitro Giustino". diverse altre sono un po' meno buffe, ma sempre piacevoli.
Il libro degli errori è semplicemente adorabile e Rodari non delude mai! Questo libro è diviso in tre sezioni: Errori in rosso, Errori in blu e Trovate l'errore, ed è pieno di storielle e filastrocche dedicate ai bambini (ma che anche i grandi possono leggere senza problemi) le quali vedono come protagonisti, tra gli altri, il prof. Grammaticus, i terribili gemelli Marco e Mirco e Giovannino Perdigiorno. Lo consiglio soprattutto a chi ha figli in età scolare, impareranno molto dai racconti di grammatica e matematica: attraverso di esse, l'autore fa passare dei concetti e messaggi molto importanti anche per gli adulti.
Il professor Grammaticus entrò nel ristorante e ordinò al cameriere un'insalata abbondante: - Metteteci l'indivia, la lattuga, la riccetta, il sedano, la cicoria, due foglie di rughetta, un mezzo pomodoro, cipolla se ce n'è: portate l'olio e il sale, la condirò da me. E il bravo professore, con la forchetta in mano, si accingeva a gustare il pranzo vegetariano. Ma tutta la sua delizia fin dal primo boccone si mutò in una smorfia di disperazione. Guardò meglio nell'ampolla dell'olio e inorridì; gli avevano servito un «OGLIO» con la «g»! Offeso e disgustato fuggì dalla trattoria: sono un pessimo condimento gli errori d'ortografia.
***
Il monumento
Ho saputo che a Tokio in un vecchio monastero hanno messo un monumento, ma strano per davvero. È dedicato, dicono, a tre bravi signori che del fin-riki-sha furono gli inventori. Questo fin-riki-sha sarebbe poi il riksciò. Ne sapete come prima? Ve lo descriverò: È una specie di carrozzino che porta a spasso la gente, per andare va svelto, è comodo, solamente... c'è tra le stanghe, al posto del cavallo o del somarello, un uomo, un uomo vero, e questo non è bello. Era il caso di fare un monumento agli scaltri che hanno inventato la fatica degli altri? In conclusione io trovo, dopo averci ben pensato, che certi monumenti sono marmo sprecato.
***
Rivoluzione
Ho visto una formica, in un giorno freddo e triste donare alla cicala metà delle sue provviste. Tutto cambia: le nuvole, le favole, le persone... la formica si fa generosa... È una rivoluzione.
Ho amato questo libro fin dalla prima pagina. Rodari è incredibilmente abile a far nascere su chi legge i suoi racconti il sorriso e a far giocare con la fantasia grandi e piccini.
He estat llegint aquestes historietes, contes, poemes, cançons i faules gairebé cada nit al meu fill abans d'anar a dormir. El que més li ha agradat ha estat la primera part, dedicada al Professor Matematicus, i la seva falera de caçar errors ortogràfics que afecten directament el món real. Es pixava de riure. L'adaptació al nostre entorn (es canvien algunes localitzacions i jocs de paraules) en general és força bona, alguns cops un pèl forçada, però no desllueix la valoració global del llibre, molt i molt satisfactòria.
Simpatico libro pieno di filastrocche e storielle che aiutano i bambini a capire i piccoli errori comuni di grammatica Italiana. È bello anche per stranieri che vogliono capire meglio il mondo di grammatica in un modo divertente.
Dopo la lettura folgorante di "Favole al telefono" nel 2019, mi sono ripromessa di leggere circa un libro l'anno di questo autore per l'infanzia, che durante l'infanzia non mi è capitato di leggere. Nel 2020 Le storie di Alice Cascherina, nel 2021 La freccia azzurra, adesso Il libro degli errori. Rodari ci intrattiene nei modi più disparati, dai gemelli Mirco e Marco che maltrattano la grammatica e finiscono mangiati da un lupo offeso perché gli viene detto che "il lupo bela", al Prof Grammaticus, che distrugge una città con la sua macchina cancella-errori, fino ad arrivare a gati con una sola "g" che quindi hanno un baffo solo e vengono cacciati dai topi, a lettere Acca che scappano con la disperazione della popolazione di Chiusi-Chianciano, fino a Ladri di erre, che fanno cadere i ponti perché il cemento armato regge, ma il cemento amato no. Ma se conoscete un po' Gianni sapete anche che è una persona dal profondo senso civico, che quindi mette in mostra tutta la sua coscienza sociale nelle storie "Essere e avere" e "Italia piccola", storie di migranti, di uomini che abbandonano la famiglia per lavorare dove di lavoro ce n'è, che amerebbero avere delle belle fabbriche italiane dove lavorare ma che invece no, devono per forza andare altrove per mandare soldi alla propria famiglia. Altro caposaldo di Rodari è la fiducia incrollabile nei piccoli. Se solo li ascoltassimo, capiremmo che spesso hanno ragione. Molto bello il racconto "Il sole nero", dove quasi mandano una bambina dallo psichiatra per aver disegnato un sole nero, pensando a chissà quale trauma e quale disagio, quando invece piccolo piccolo in fondo al foglio c'era scritto "eclissi".
Si sente che è invecchiato negli argomenti e (soprattutto) nell'uso di alcuni termini. Eppure è ancora attualissima la bontà di cuore del maestro che accompagna gli allievi mostrando loro gli errori senza colpevolizzarli; in una mano la matita delle correzioni e nell'altra una carezza. Le favole alla lunga sono uguali a sé stesse ma le filastrocche, soprattutto nella maturità delle ultime righe, sono eclatanti.
Realmente me gustó y creo que está lleno de historias bonitas con muchos mensajes.
Lo recomiendo :)
PC: No todas las historias me gustaron, lo que quiero decir es que algunas más memorables que otras. Principalment las de la primera y segunda parte ( la tercera parte no me agradó mucho)...
Questo libro di Rodari �� divertentissimo, ma l'uomo �� un maestro delle filastrocche e non dei racconti. Alcuni sono anche carini, ma troppi sono noiosi e senza senso, o dal finale forzato e forzoso. Rimane comunque un ottimo libro per bambini o per i pi�� grandi che abbiano voglia di ringiovanire un attimo pur mantenendo la coscienza per poter riflettere su alcune tematiche che il Rodari nasconde (ma nemmeno troppo) all'interno dei suoi versi.
Per una persona studiando l’italiano, non era facile capire tutte le storie nel libro. Ci sono tanti dettagli legati alla storia d’Italia. Questo libro è un po’ speciale perché si trova un sarcasmo che mi sia piaciuto, anche la Poesia. Magari, devo rileggerlo nel futuro.