La sessantaseienne Ines Calici viene trovata senza vita nel suo appartamento, con un bavaglio che le serra la bocca e il corpo legato alla sedia. È morta soffocata in seguito a una crisi respiratoria: il bendaggio ne ha aggravato i già seri problemi di salute. Secondo le forze dell'ordine la sua morte è la tragica conclusione dell'ennesimo colpo di una banda di rapinatori che agisce nei quartieri più eleganti della città. Dopo l'evento, infatti, i furti sono cessati e per gli inquirenti questa è la prova della colpevolezza. Ma la nipote di Ines, Lucia Calici, non ne è affatto convinta e ingaggia l'Agenzia Cantoni per condurre un'indagine parallela. Poco prima di morire, Ines aveva deciso di impiegare gran parte dei suoi beni per un intervento sperimentale all'estero con cui sperava di migliorare la propria salute. Secondo Lucia, il colpevole è da cercare in famiglia. Mentre con Tonino, Cantoni e l'alano Otto, Anna si immerge nell'indagine, nemmeno sul fronte privato mancano le rivelazioni, e Anna scopre che, da una parte e dall'altra, a mano a mano che dipana la matassa, il filo della colpa si ingarbuglia. Oltre agli insospettabili aiutanti di sempre – Banzai il gatto, le tartarughe Tarta e Rughina, il poetico e strampalato cane meticcio Bergerac, il ficus adolescente e la piantaccia ormai matura – l'accompagnano nuovi testimoni chiave: fra gli altri, la gatta portinaia Lulù, una coppia di pappagallini inseparabili che in realtà non si sopportano più, un geco mitomane che si autoaccusa dell'omicidio in modi sempre più ridicoli e surreali, le terribili bande criminali cittadine delle gazze e dei ratti, in sanguinosissima guerra fra loro per il dominio dei quartieri... Tutte vite che permetteranno ad Anna di vedere il mondo in maniera non convenzionale e di scoprire la verità.
Sarah Savioli nasce nel 1974 in Sardegna. Laureatasi a Parma in Scienze naturali, consegue un master in Scienze Forensi e uno in Chimica analitica e per più di dieci anni lavora come perito tecnico scientifico forense, prima in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Parma e con il ris dei Carabinieri, poi in libera professione. Gli insospettabili è il suo primo romanzo.
Sempre ironica e divertente, quello che trovo fantastico nella Savioli è il modo in cui dà voce e personalità ai vari animali (penso che Giasoneh sia il mio preferito in assoluto), descrizioni azzeccatissime, non perde un colpo. *** Always ironic and funny, what I find fantastic in Savioli's works is the way she gives voices and personalities to the various animals (I dare say, Giasoneh is my favorite ever and ever), with perfectly apt descriptions, she never misses a beat.
E’ il terzo libro surreale di Sarah Savioli con protagonista l’investigatrice che ha la capacità di dialogare con animali e piante, di cui raccoglie le vaghe testimonianze utili nelle indagini. Questa volta il caso riguarda l’omicidio di un’anziana donna, che ha tutto l’aspetto di una rapina finita male. A mio parere, in questo romanzo, l’autrice ha esagerato con la presenza di animali coinvolti nella storia, per cui il romanzo mi è piaciuto meno dei due precedenti. La trama gialla comunque regge e lo stile è brioso. Meglio iniziare dal primo della serie: Gli insospettabili.
Il meno bello tra quelli letti finora, ma sempre piacevole. Anche qui gli animali la fanno da padrona e anche se non raggiugiamo le vette dei pipistrelli sfattoni del libro precedente, abbiamo delle discrete perle.
Un ottimo seguito per una serie che ormai dimostra solidità - sia per lo sviluppo dei personaggi principali, sia per quelli specifici di ogni romanzo, umani o animali che siano. Un po' più corto del secondo, anche qui troviamo una storia noir cupa (apparentemente una rapina finita in tragedia, con una donna anziana come vittima), che però si intreccia con vicende personali di Anna&famiglia raccontate con un tono più leggero, senza rinunciare al vincente gioco di proporre filosofia e analisi psicologica, presentata da personaggi inattesi.
Un po' delusa da questo romanzo. Mi spiego: Sarah Savioli è sempre frizzante e le paranoie di Anna sono divertentissime. Molto bello il suo rapporto con gli animali e le piante fissi del romanzo, soprattutto col gatto Banzai, con il cane Otto e con Giuditta, la rana toro di mezzo chilo che è diventata ormai la sua analista. Ma questa volta ha forse esagerato un pochino. Decisamente non mi è piaciuto quando ha svolto il ruolo di mediatrice tra le gazze e le pantegane... insomma, trovarsi in casa un ratto seduto in poltrona per ben due volte (anche se in realtà erano due diversi ratti, che si distinguevano da atteggiamento ed educazione differenti, ma non dall'aspetto, chiaramente, visto che Anna all'inizio crede che si tratti dello stesso) mi sa troppo di cartone animato. In questo modo si perde completamente di vista il caso giallo, che ho trovato davvero troppo pasticciato, con questa rapina finita male, ai danni di una donna che appartiene a una famiglia in cui regnano ripicche, gelosie e recriminazioni.
Anche ***1/2 Solo una conferma. Ma anche un miglioramento: i libri sono tutti molto graziosi, fanno ridere - sul serio io a letto ogni tanto ridacchiavo neanche troppo sotto i baffi che il marito mi guardava stranito! Del resto lui di leggero si legge M. Il figlio del secolo! - ruffianamente si attaccano alla gattara che è in me - gli animali sono tutti divertenti, ma svegli e saggi come il gatto Banzai non se ne trovano! - però la trama gialla acquista consistenza. E la soluzione è, almeno per me, arrivata inaspettata. Spero che andremo avanti...
Due tartarughine pettegole, una gatta vegana pacifista e un geco mitomane convinto di aver sparato a JFK. E ovviamente, in ogni giallo che si rispetti, un delitto sul quale indagare.
Non mi succede spesso di trovare un libro tanto divertente da farmi scoppiare a ridere, eppure in questo caso Sarah Savioli ha fatto il miracolo: il terzo capitolo della saga degli Insospettabili - che si può leggere anche come stand-alone, come ha fatto la sottoscritta - presenta una carrellata di personaggi spassosissimi e dotati di personalità riconoscibili e originali.
Si divora in un pomeriggio, ma il suo effetto sul lettore è potenzialmente molto più durevole. Dubito fosse l'intento dell'autrice, ma ho trovato il romanzo un perfetto manifesto antispecista che dimostra come la vita e l'interiorità di una pianta d'appartamento o di un rettile non valgano meno delle nostre.
Se proprio gli devo trovare un difetto, avrei mantenuto il tono sempre sull'ironico-parodistico, evitando qualche passaggio filosofeggiante, ma per il resto l'ho trovato un ottimo libro.
Ho la sensazione che l'autrice con questo terzo romanzo abbia preso maggiore confidenza con il suo mondo e i sui personaggi. Mi piacciono tante cose di questa serie, primo fra tutti il fatto che Anna è una persona comune come tutte noi e che il suo "superpotere" non la rende affatto una supereroina come spesso accade, anzi. Adoro l'ironia spolverata un po' ovunque, sia nel famigerato superpotere (e certi personaggi animali e vegetali sono veramente esilaranti) sia nel rapporto con le persone che più di tutte mettono in crisi Anna (suo figlio, sua sorella e, ovviamente, il suo capo), che rende la lettura piacevolissima e a tratti comica. Mi piace che si vada in profondità nel rapporto con la famiglia - specie il marito - e i colleghi, regalando spaccati che in un modo o nell'altro risuoneranno a chiunque di noi. Mi piace anche che sia scritto così, con frasi che potrei aver spesso usato anche io. Insomma, scorci di vita reale conditi da un tragicomico ma utile superpotere. La parte investigativa è quasi una scusa per raccontare tutto il resto, a me personalmente passa in secondo piano ma devo dire che i colpi di scena finali riescono a stupire. Libri perfetti da leggere in spiaggia!
È il primo libro che leggo dell'autrice e mi è stato regalato quindi solo in seguito ho appreso che fa parte di un'intera serie. Che dire, ho trovato che la storia si concentrasse più sulla protagonista e i suoi problemi legati alla sua sfera privata che alla trama gialla e quindi all'omicidio. Per tre quarti di romanzo vediamo solo Anna alle prese con le difficoltà giornaliere, divisa, non senza sensi di colpa, tra famiglia e lavoro. I veri progressi e la risoluzione del caso si hanno solo nell'ultimissima parte del libro dopo una serie di buchi nell'acqua e la comparsa di una caterva di animali (per carità, adorabili) e di crisi genitoriali. Non dico di non aver apprezzato i monologhi interiori della protagonista, anzi, costituiscono anche una buona base evolutiva del personaggio in termini umani ma non è quello che, personalmente, ricerco in un giallo. Ad ogni modo, un libro che sicuramente si fa leggere e scorre senza problemi.
p.s. menzione d'onore per Giasoneh e il Ficus che mi hanno strappato più di qualche volta un sorriso.
“Perché se è vero che le bestie ferite imparano solo a mordere, io non smetterò mai di credere che possano incontrare qualcuno che sappia insegnare loro anche qualcosa di diverso.”
È sempre un piacere leggere Sarah Savioli, non solo perché è una persona adorabile (l’ho conosciuta a un incontro nella mia biblioteca comunale) ma anche e soprattutto perché è in grado di unire ironia, sentimento e una grande profondità d’animo in quelli che sarebbero potuti essere facilmente dei gialli da leggere svogliatamente o magari solo dei divertissement per bambini. E invece si ride, ci si commuove persino, nel seguire la vita assurda e sconclusionata della protagonista, del modo in cui affronta le cose della vita in maniera vera, genuina, senza scadere nella patetica macchietta o nell’eroina indomita. Quindi sono felice e grata di aver letto anche questa piccola avventura: mi ha fatto davvero bene!
Come nei due precedenti titoli, la particolarità di questa serie risiede nella capacità di Anna, mamma a tempo (quasi) pieno e collaboratrice (quando la famiglia non la reclama) in un'agenzia di investigazioni, di saper dialogare con animali e piante. Tutti i tipi di animali e di piante, che spesso sono testimoni fondamentali sulla scena di un delitto. E in questo terzo titolo si dispiega davvero un serraglio assortito. Il coniglio da sgabuzzino Tucidide mi ha fatta davvero ridere sonoramente. La serie si conferma sempre una lettura divertente, ma con un retrogusto di profondità, a volte solo accennato e altre volte più esplicito.
Non ho finito questo libro subito solo perché ho avuto una serie infinita di impegni e da una parte sono felice di averlo fatto durare un po’, perché è sicuramente uno di quei libri che divori in pochi giorni! Una scrittura che è difficile al giorno d’oggi trovare, un vocabolario vasto e con termini ormai in disuso ma non per questo pesante, anzi è molto piacevole e divertente. Ironico e una protagonista che è una di noi. Lo consiglio soprattutto a chi vuole ricominciare a leggere e non lo fa da un po’, o a chi ama i gialli per niente banali.
Sarah Savioli ci regala un romanzo originale che ben avvicina la componente gialla a quella della commedia, unendole e creando qualcosa di unico.
Un racconto investigativo ben scritto e che rispetta tutti i canoni del genere: suspense, colpi di scena, ritmo serrato che tiene incollato il lettore alle pagine. Ma non solo.
Una commedia ironica, leggera: la vita di Anna che si dipana nelle pagine, la sua famiglia, la sua bizzarra capacità di comunicare con gli animali e le piante.
Non manca, inoltre, una forte componente psicologica su cui il lettore si trova a riflettere. Portatori di queste riflessioni sono gli animali: loro conoscono gli umani, li osservano da sempre e li trovano assurdamente complicati. Per loro le cose sono facili e lineari, senza complicazioni. E giudicare il mondo umano è il loro passatempo. Grandi verità vengono pronunciate proprio da loro.
Il tutto perfettamente amalgamato da una scrittura fresca, ironica, a tratti sarcastica e irriverente. Un romanzo che regala ore di relax e che, per la sua originalità, viene divorato in poche ore.
La banda dei colpevoli di Sarah Savioli ha tutte le caratteristiche per essere considerata la perfetta lettura estiva: una fresca ventata in una torrida giornata di sole.
Lettura facile e divertente, una morte strana, un'indagine che va a rilento con la protagonista che lavora in un'agenzia investigativa e ha la dote di parlare con animali e vegetali. Ma non tutto è così semplice, sono strani, demenziali, dispettosi, superbi e... come gli umani. Il tutto intrecciato con le problematiche di una mamma apprensiva, il suo bambino, un marito in viaggio, i genitori anziani. Non manca nulla, fino ad arrivare alla verità che non è mai quello che ci si aspettava.
Ho letto il primo poi ho comprato il terzo… la matematica non sarà mai il mio mestiere! Divertente come il primo! Ormai quando parlo con il mio gatto lo sento rispondermi tagliente coma Banzai! E non guarderò più un geco senza pensare a Geremiah! Il mondo che ci circonda sta andando a rotoli e se volete passare qualche ora spensierata (non completamente perché sempre di omicidio si tratta) leggete Le indagini di Anna Melissari.
"Perché se è vero che le bestie ferite imparano solo a mordere, io non smetterò mai di credere che possano incontrare qualcuno che sappia insegnare loro anche qualcosa di diverso."
Ho amato questo libro e in questo periodo da "adulta in perenne carenza energetica" è stato davvero una coccola. Anna personaggio che evolve di episodio in episodio e a cui ti affezioni sempre di più, con tutti i suoi piccoli drammi e i suoi affanni. Animali descritti e caratterizzati benissimo con le loro personalità che sono un tratto essenziale della storia (Giasoneh pezzo forte del tutto). Ho apprezzato tantissimo i ringraziamenti anche agli animali "reali" che li hanno ispirati. Trama sempre molto ben studiata e che ti fa venire voglia di continuare a leggere. Leggermente tirato via il finale giallo di una delle due storie ma, a parte questo, un cozy crime assolutamente godibile.
Adoro questi libri, sono la lettura perfetta per chi ha poco tempo, ha il blocco del lettore o cerca qualcosa di leggero (ma non banale). Le tematiche serie sono sempre bilanciate dalla comicità degli animali (i dobermann mi hanno ucciso) e la scrittura è talmente scorrevole che non ti accorgi nemmeno di quanto leggi. Molto buoni anche i capitoli corti.
I really enjoyed this book, even if the overall frame of the story seems quite ironic (the protagonist is a detective who can speak with animals). I appreciated the narrative and especially the way the author shares common fears and concerns of a young mother, with a full job and a husband on business trip
Una bella lettura rilassante, e perché no anche intrigante e divertente. Sempre simpaticissima Anna che dialoga con gli animali e le piante e si fa un sacco di seghe mentali su figlio, sorella, marito, ecc. A volte gli animali le vengono in soccorso con saggi consigli (Banzai). Mi sa che però ho saltato il secondo della serie… dovrò rimediare al più presto.
Terzo libro di quattro della saga! Come già detto per i due precedenti, il libro è bello, scorrevole ed ironico. Adoro il personaggio di Anna, è talmente ben costruito da aver empatizzato con lei al 100%. Stupendi anche tutti i dialoghi con gli animali e le piante che incontra sul suo cammino, ma il mio preferito rimarrà sempre Banzai 😂
Un libro incredibile. Si legge con grande facilità e risulta sempre fresco e leggero nonostante la storia sia densissima e piena di emozioni. Dalla vita di Anna, un po scomposta e incasinata, esce fuori una gran gioia di vivere e di amore per tutto e tutti che ti restano dentro e ti segnano. Un libro veramente bellissimo, l’ho amato come pochi.
E' sempre una garanzia. La storia non ha nessuna sbavatura, il ritmo, le parti esilaranti, le parti commoventi e le parti riflessive sempre al top. Aspetto con trepidazione il prossimo caso e il prossimo protagonista, perchè il geeco psicopatico con manie di serial killer era troppo forte.
*3.5* Un buon seguito per questa serie di gialli, interessante ma meno personale dei precedenti. Nel primo libro c'erano palesi indizi di una storia tra Cantoni e Anna che sono caduti nel vuoto, un peccato. Dopo un po' il matrimonio ricostruito passo passo finisce per annoiare. Spero nel prossimo.
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Leggere delle indagini di Anna è come andare a trovare una vecchia amica! No, non sono riuscita nemmeno questa volta ad individuare il colpevole prima della fine; in compenso mi sono portata dentro riflessioni sulla crescita personale e sulla famiglia.
Esilarante! 🤣 Un giallo ben costruito, con il plot twist finale, e l’immancabile capacità di Anna dove piante e animali diventano protagonisti parlanti della storia.