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El libro de las casas

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La historia de un hombre a través de las casas en las que ha vivido. Un personaje del que no llegamos a saber el nombre –es simplemente Yo–, pero sí todos los detalles de su vida. Que se va reconstruyendo en una sucesión de fragmentos: la compleja relación con su violento padre, la presencia de la madre atemorizada, la tortuga que vive en el patio, la emigración de la familia al norte, las estancias en ciudades extranjeras, el matrimonio, el ascenso social, la relación con una amante, el espacio íntimo en el que se refugia para escribir... Cada una de esas etapas, cada una de las emociones de ese personaje –la educación sentimental, los anhelos, las decepciones, el amor, las traiciones, la soledad...–, están relacionadas con una casa.

De fondo, dos acontecimientos históricos, dos hechos sangrientos, proporcionan el contexto: el secuestro y asesinato de El Prisionero y el asesinato de El Poeta, que no son otros que Aldo Moro y Pier Paolo Pasolini, cuyas muertes violentas definen los años de plomo de Italia. Y es que si la novela es ante todo la historia de un hombre a lo largo de su vida, también es, en cierto modo, la historia de Italia en los últimos cincuenta años, porque los fragmentos que constituyen esta novela se enmarcan entre los setenta del pasado siglo y un futuro más o menos lejano en el que solo la tortuga seguirá viva.

Andrea Bajani ha escrito una novela singularísima y fascinante, en la que, a través de los espacios que habitamos, se reconstruye la historia de un ser humano con todas sus contradicciones, miedos y deseos. No es una simple pirueta: es el retrato de un alma a través de las casas en que ha vivido.

288 pages, Paperback

First published January 1, 2021

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1394 people want to read

About the author

Andrea Bajani

28 books121 followers
Scrittore e giornalista italiano. Autore di romanzi e racconti, ma anche di reportage, opere teatrali e traduzioni di opere dal francese e dall'inglese. Nel 2002 pubblica il suo primo romanzo, Morto un Papa.
Nel 2008 vince il Premio Super Mondello, il Premio Recanati e il Premio Brancati con il romanzo Se consideri le colpe .
Nel 2011 vince il Premio Bagutta con il romanzo Ogni promessa.

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1 star
100 (7%)
Displaying 1 - 30 of 198 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,430 followers
April 18, 2021
TOPOGRAFIA DELL’ESISTENZA



Adesso sa che è solo il problema di essere nati, è il dolore di venire al mondo, sa che suo padre è anche un figlio.

Attraverso le case abitate, o anche solo frequentate (vedi quella di Moglie con anello), Andrea Bajani ci racconta la storia di Io, ma ce la racconta come se fosse un ‘lui’, alla terza persona singolare: Io fa, Io dice, Io pensa…
Il che in apparenza crea uno scarto, una distanza straniante.
Ma non c’è dubbio alcuno che in questo Io c’è tanto, molto dello stesso Andrea.

C’è molto dolore in queste pagine, anche quando sembra che Bajani racconti i momenti più felici di Io.
(Ma ne ha poi davvero?)
Dolore raccontato con tanta controllata ironia, con giochi di parole, con scelte che sorprendono, con accoppiamenti buffi.



Anche l’eternità ha bisogno di manutenzione.

I capitoli son tanti (78) e tutti corti.
Ogni capitolo è un luogo, sempre chiamato “casa”, anche se alcune di queste “case” sono immaginarie, come quella “del risparmio”, o “dei ricordi”.
E accanto a ogni luogo/casa c’è una data. Che va avanti e indietro nel tempo, cominciando nel 1975, con la nascita di Io – il cui primo ricordo è la bocca spalancata di Sorella terrorizzata di aver perso il posto unico in famiglia – fino al 2020, a pochi mesi fa, con un accenno alla pandemia, anche se non esplicitamente nominata.
Gli altri personaggi sono tutti correlati e collegati a Io, e anche loro presentati senza articolo, con la maiuscola, e la qualifica relazionale: Padre, Madre, Sorella, Nonna, Parenti, Moglie con Figlia, Moglie con anello…
Una pratica che mi ha immediatamente rimandato a quell’altro (molto) bel libro che è La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro.



Andrea Bajani è bravo: procedendo per descrizioni sa far parlare luoghi e spazi, mobili oggetti angoli, riesce a dare anima a una tartaruga (Tartaruga, appunto), e perfino corpo e voce alle ombre, come fa nel primo bellissimo capitolo, breve come tutti gli altri a seguire.
Qui e là è bello rileggere un passaggio, una brano, anche più di una volta, per le scelte di accostamenti inattesi, di frasi che richiedono più tempo a svelare il gioco interno.
Unico limite per me la musica sotterranea del romanzo: batte sulla stessa nota, senza cambio, senza impennate.
Nonostante ciò, probabilmente è il miglior Bajani che ho letto, il più maturo. E considerando che si tratta di autore che apprezzo molto, che qualcuno considera il migliore della sua generazione (e Naspini!), credo sia un bel risultato finale.

Profile Image for Laura Gotti.
587 reviews611 followers
March 18, 2025
Di Bajani bisogna essere un po' innamorati. Delle sue idee, della sua prosa, della sua scrittura scarna e tagliente, della sua malinconia e dalla voglia che io ho sempre, sempre, di fargli una carezza ogni volta che termino un suo libro.

E anche questa volta non si smentisce. Mi è piaciuta subito l'idea: raccontare le case che hanno fatto parte delle nostre vite, i nostri spazi, come eravamo noi quando ci stavamo dentro, com'era la nostra vita. Ma, essendo lo scrittore Bajani, siamo lontani anni luce dalla banalità. E allora non c'è solo la casa dell'infanzia, o quella delle vacanze, o la prima, o l'ultima. Ma c'è la cabina telefonica dove abbiamo fatto quella telefonata. O il taccuino su cui appuntiamo parte della nostra vita. E non vado avanti, perché non voglio svelare altro.

La sua prosa è, al solito, miracolosa. Lenta, aguzza, precisa. Non sono libri, i suoi, per chi è alla ricerca di una storia, di una pagina da girare. Ma, piuttosto, per chi ha voglia di fermarsi su quella pagina, a pensare, a perdersi, a piangere un po'.

Un libro malinconico e a volte feroce. Ho aperto un Lagrein, corposo, rosso, denso, a volte difficile. Ma capace, sempre, sempre, di scaldarti il cuore.
Profile Image for Giulia Papalia.
342 reviews46 followers
March 1, 2021
Urca, che fatica. Avevo delle aspettative altissime, leggevo in giro di questa scrittura magistrale che non mi permetto di mettere in discussione. Ma, urca che fatica. Il concetto di fondo mi piace anche; è romantica l’idea di spersonalizzare i protagonisti per “identificarli” con le loro case e che queste abbiano una vita propria e una memoria. Tutto è casa, da una cabina telefonica alla macchina in cui giaceva il corpo di Aldo Moro; le abitazioni sono semi che abbiamo piantato, frutto di ciò che siamo e delle nostre storie, sentono i cambiamenti delle crisi familiari, della solitudine e del passaggio di sconosciuti. Troppo spesso entriamo nelle case altrui senza vedere la linfa che scorre al loro interno e troppo spesso entriamo nelle nostre senza considerare il valore di ogni oggetto, la storia di ogni mobile o buco nel muro.
Mai come quest’anno ci siamo dovuti ricongiungere con le nostre case, ricavandovi spazi che ci avrebbero fatto respirare, che ci avrebbero fatto sentire semplicemente “fuori”, che ci avrebbero unito agli altri che come noi vivevano le loro case come luoghi dai quali fuggire.
E quindi, l’idea è bella e pensavo di uscirne in lacrime; non solo ci ho messo un’eternità a finirlo, ma i continui salti temporali mi hanno fatto perdere il filo e la passione.
Boh. Non fa per me.
Profile Image for Mihaela.
284 reviews79 followers
October 17, 2025
E foarte ingenioasa ideea sa iți povestesti viata prin intermediul caselor pe care le-ai cunoscut, absolut deloc in ordine cronologica, astfel ca cititorul e supus oarecum unui test de perspicacitate.
In afara celor obisnuite, unele case sunt, de fapt, doar niste spatii, cum ar fi cabina telefonica sau liftul, alteori sunt metaforice cum e verigheta ori "casa amintirilor care scapa". Mai apar, printre multe altele, casa Mortii Poetului - un monument inchinat memoriei lui Pier Paolo Pasolini, care a fost asasinat in 1975 si casa de Prizonier, acesta din urma fiind Aldo Moro, rapit si tinut acolo, pana in momentul mortii sale; ambii sunt doua repere obsedante ale romanului.
Casele sunt, deci, de toate tipurile, imaginatia e lasata libera si se extinde de la autor catre cel care citeste, intr-un joc permanent si incitant.
In afara de structura inedita, scurtele capitole sunt, in principal, descrieri ale obiectelor ce populeaza aceste case si totodata sunt niste frapante stop-cadre, pline de intelesuri, de stari si trairi, de dimensiuni nestiute sau neintelese, ale oamenilor si intamplarilor.
Am avut uneori impresia unei lecturi mai greoaie (traducerea?) sau poate limbajul e pe alocuri mai tehnic (veti gasi aici si schitele adevarate ale caselor), insa mi-a placut mult cartea aceasta, e un scriitor foarte talentat si poetic Andrea Bajani si merita citit si chiar recitit.
Cred ca cel mai simpatic personaj e o broasca testoasa, cu cea mai durabila casa.
De altfel, ce inseamna o casa? Nu poate fi decat viata inmagazinata in ea, timpul alocat de catre cei care au locuit-o, cu bune si rele.

"Căzând in lume, Io a inceput sa desprinda toate umbrele din copacul de lumina pe care l-a gasit; in fiecare zi a pus cateva in tasca lui cu lucruri; apoi a uitat de ea."

"Peste un secol nici unul dintre ei nu va mai fi aici sa vada momentul in care, cand va bate ultima secunda, casa va redeveni neant, iar sufletul va parasi zidaria."
Profile Image for Gattalucy.
380 reviews160 followers
March 11, 2021
Tutte le case della nostra vita, e quello che per noi significano

La sensazione iniziale è stata quella di essere finita involontariamente negli annunci di un’immobiliare. Stesso gergo scarno, stesso linguaggio similprofessionale edile.
Il risultato sono due mesi d’affitto a costo di rapina, per stare nel cemento a vista mare

Ma invece del falso sfarzo che ti propina chi vuol venderti o affittare una casa qui c’è la vita del protagonista che scorre di casa in casa, di quartiere in quartiere, portando con se una vita che cambia, che scala gradini sociali, o scade nella depressione insieme ai due locali che guardano il tuo abbandono, i tuoi rovesci, o le tue vittorie.
“Lo svuotamento di una casa è il momento di protagonismo per i chiodi, concepiti per vivere nascosti, e che compaiono alla luce solo in questi casi. Fuoriescono dalle pareti come antenne di lumache, si protendono per vedere: sono gli occhi del mattone, vedono che non è rimasto più niente”
E poi tutto quel vivificare oggetti quotidiani che sembrano prendere vita: “il fremito elettrico del frigo” , insieme all’analisi malinconica di una società borghese che attorno alla casa costruisce la maggior parte dei propri riti.

Rimandavo la lettura di Bajani, di cui seguivo articoli e reportage, perché avevo paura di rimanerne affascinata.
Ecco! E’ successo!
Ne comincio subito un altro.
Profile Image for Barbaraw - su anobii aussi.
247 reviews34 followers
June 5, 2021
Bajani non è Saramago

Esito tra...pessimo, noioso, illeggibile?

Ancora non l'ho neppure terminato.

Bajani aveva un'idea davvero carina, un'architettura del racconto interessante per la cornice spazio-temporale cangiante, per l'evocazione di grandi fatti italiani (il cadavere di Aldo Moro ritrovato in quella via...), un intreccio privato/pubblico non originale ma gradevole...e ci va a rovinare il tutto con uno stile assolutamente insopportabile dove snocciola frasi schizofreniche con un triste personaggio che si chiama "IO" e sembra godere della massima distonia grammaticale possibile:
"E' dentro questo spazio che Io trascorre molte ore della sua giornata battendo le dita sopra i testi". Che pena...
Aggiungete che la moglie si chiama Moglie, sua figlia, Bambina, e avanti così.
Non funziona, e mi chiedo quale sordità editoriale abbia preso la Feltrinelli per accettare un vezzo imperdonabile.
Non tutti sono Saramago!
Profile Image for Alice Raffaele.
300 reviews31 followers
April 14, 2021
Io e i verbi al tempo presente non andiamo d'accordo, lo so da decenni, ma in questo caso non sono stati solo questi a rendere la lettura molto faticosa. I nomi dei personaggi sono "Io", "Madre", "Padre", "Sorella", "Nonna", "Moglie", e via dicendo: non sono riuscita a identificarli, un po' impersonali e spesso anche freddi nelle descrizioni delle loro azioni.
Non ho generalmente problemi con diverse linee temporali portate avanti contemporaneamente per sviluppare la storia, ma quelle presenti in questo romanzo erano decisamente troppe per me. Mi sono persa più volte e non ricordo poco di preciso della storia; faccio solo confusione.
Raccontare una persona attraverso le case in cui ha vissuto era un'idea che mi affascinava molto, e alcuni periodi li ho trovati anche poetici, ma purtroppo non sono stata in grado di apprezzare la realizzazione nel suo complesso.
Profile Image for arcobaleno.
649 reviews163 followers
September 18, 2021
Fuori dal coro
Non avevo letto nulla di Andrea Bajani, ma mi sono lasciata convincere dai tanti giudizi positivi a proposito di questa sua ultima "uscita", che ho dunque acquistato con ottimismo. Mi sono messa tranquilla, sotto l'ombrellone di questa fine estate, e l'ho iniziato subito, in ascolto silenzioso, con buone aspettative e tanta curiosità.
Ho accettato quel modo strano di esporre, sintetico e impersonale; sono riuscita anche a cogliere, qua e là, qualche cenno poetico. Ero ancora al primo approccio, in fase di aspettativa fiduciosa, cercando di orientarmi nei suoi salti temporali (mi sembrava che i capitoli fossero stati numerati dopo averli estratti da un bussolotto!), quando più di un salto l'ho fatto io, a pagina 23. Non potevo credere che l'autore avesse potuto prendere tali cantonate, superando con disinvoltura l'editing della Feltrinelli fino ad arrivare tra i finalisti del Campiello e del premio Strega.
Come può Bajani definirsi "letterato" se la sua cultura generale non è neanche a livello di scuola primaria, arrivando persino ad osservare il Sole che tramonta a Est?! Mi sono venuti i brividi!
E dovrei assolverlo, considerando le sue affermazioni banali sviste, imprecisioni di poco conto, o forse "licenze poetiche"?!
Non riesco ad andare avanti nella lettura.
Dal mio punto di vista Bajani è bocciato.

È l'inizio della primavera, nei due giardini di cemento recintati dai palazzi arriva finalmente il sole. Non è molto e dura poco. È un'apparizione che si ripete per due volte durante la giornata. La prima quando il sole è in verticale, in questo periodo intorno alle 12.40 [...]
La seconda volta arriva da est, nel pomeriggio, verso le 18.30. È solo un raggio che s'insinua tra due edifici. [...]
Profile Image for cristina.
54 reviews1 follower
September 12, 2021
Scriveva Natalia Ginzburg:
«uno le case può venderle o cederle ad altri finché vuole, ma le conserva ugualmente per sempre dentro di sé».
Profile Image for Come Musica.
2,058 reviews627 followers
November 27, 2021
Se lo avessi letto in autonomia avrei dato tre stelle, penso.
L’audiolibro letto da Gifuni è un valore aggiunto: per come lo ha letto avrei dato 5 stelle.
Profile Image for Marica.
411 reviews210 followers
October 11, 2021
La tartaruga, o del vivere in un monolocale
Il mio incontro col libro è stato felicissimo, l'ho aperto e ho trovato il protagonista Io che gattonando per il cortile mattonato di casa incontra una tartaruga: gioia travolgente per il bimbo e la tartaruga, che si riconoscono come simili e vivono un'amicizia chiassosa, di zampette che si agitano.
Purtroppo la felicità evapora con l'aumento del comprendonio del bambino, che realizza gradualmente di vivere in una famiglia disfunzionale. Questa presa di coscienza manda in pezzi la personalità del bambino, che si ritira in sé stesso, facendosi tartaruga.
La struttura del libro è particolare, la vita del protagonista è destrutturata e viene raccontata in modo frammentario, attraverso le abitazioni che lo hanno ospitato. E' un artificio letterario che credo serva per raccontare la sensazione di essere sempre un'isola, molto lontana dalla terraferma: per carattere, per paura del coinvolgimento, perchè è più facile, per viltà; con dolore, quando il suo unico tentativo di formare una famiglia naufraga e Moglie con bambina escono dalla sua vita.
La vita personale di Io ha come sfondo l'Italia, dagli anni '70 in poi. Ho trovato emozionanti i capitoli in cui il bimbo guarda la televisione e vede la stanza del prigioniero e gattonando sul fascio di luce entra nella stanza, mi sono immaginata che il prigioniero lo tirasse su dal pavimento come un nipotino. Il prigioniero è Aldo Moro, ho visto la sua immagine decine di volte sui giornali, una storia triste finita nel cofano di un'automobile. Erano anni molto cupi, gli Italiani si esprimevano ammazzando scrittori, politici, giornalisti, funzionari: poi sono passati ai magistrati, ora sembra il momento del femminicidio.
E' un libro strano, doloroso, che esprime pienamente solitudine e incapacità di condivisione.
Profile Image for Valitza.
157 reviews3 followers
December 6, 2021
mi dispiace molto.... ci ho provato... sono arrivata fino a metà... forse dopo sarebbe stato fantastico... ma stavo faticando davvero troppo, neanche UN dialogo, descriziosi minusiose di mille case, davvero troppo per me.
Profile Image for Flavia.
214 reviews8 followers
April 8, 2021
L’idea c’è, la scrittura pure, ma tutto il resto no. Tanta fatica e cose messe lì che lasciano il tempo che trovano senza nessuno sviluppo. Eppure Bajani mi è sempre piaciuto, ma non questa volta. Manca qualcosa.
Profile Image for Francyy.
677 reviews72 followers
May 19, 2021
Non conoscevo Bajani, ma ne sono restata affascinata per il modo che ha di scrivere, di descrivere, di fare immaginare il lettore.
Questo libro a mio parere è davvero un capolavoro. Un libro che non ha un inizio ed una fine temporale ma che spalma attraverso le case fisiche e simboliche la vita di un IO senza volto e senza nome, il suo incrociarsi con le vicende della vita di Padre, Madre, Nonna, Moglie, Bambina di moglie, Parenti, Sorella, il suo entrare nella cronaca con Prigioniero e Poeta. Una Roma intravista dalle case, dalle quali si vive la città.
lo trovo un libro scritto benissimo e di una originalità interessante.
Dimenticavo Tartaruga e la casa per eccellenza: il suo carapece
Profile Image for Paolo.
105 reviews13 followers
April 26, 2021
Ho messo due stelle invece che una perché sono riuscito a trascinarmi fino alla fine del libro. Quando scoprii l'esistenza di questo romanzo, l'idea che sta alla base della sua struttura mi aveva particolarmente incuriosito. Purtroppo, nel corso della lettura mi sono reso conto che il risultato non mi sembrava particolarmente interessante; forse le anticipazioni hanno creato aspettative sbagliate. Non ho letto altro di Andrea Bajani e non voglio giudicare negativamente la sua scrittura, che non è banale. Solo che ho avuto l'impressione che il suo stile non sia nelle mie corde. Almeno in questo libro.
Profile Image for Alberto Palumbo.
314 reviews43 followers
May 4, 2021
Bah...non mi ha lasciato nulla. Bajani scrive bene, ma io non ho trovato una storia. Mi è sembrato un mero esercizio di stile sulla falsa riga de “Le città invisibili” di Calvino. Mettiamola così: dello Strega di quest’anno al momento mi hanno convinto solo 3 titoli, e “Il libro delle case” non è fra questi.
Profile Image for Doina.
96 reviews14 followers
November 9, 2022
Un capolavoro colmo di bellezza, tristezza e poesia. Indimenticabile.
Profile Image for Federica Rampi.
701 reviews229 followers
September 23, 2023
L’eternità dello spazio

Brevi capitoli si susseguono come frammenti evocando le case in cui l’autore ha vissuto dagli anni '70 ad oggi, senza ordine cronologico, il che dà l'impressione di entrare e uscire da queste diverse abitazioni come se si camminasse nella sua vita.
Il Libro delle Case è la storia di un uomo chiamato semplicemente “Io”, (a cui si aggiungono poi Sorella, Madre, Padre, Nonna, e in un secondo momento Moglie e Bambina) e delle sue contraddizioni, tra paure e desideri, amore tradimenti e solitudine.
Tutte le fasi della sua vita sono legate a una casa, ma tra quelle mura si incrociano anche i momenti drammatici dell’Italia degli anni di piombo e la morte di Pasolini.
Le case sono un mix di urbanistica ingegneria materiali da costruzioni ma la sua visione da architetto lascia spesso il posto alle immagini della dolcezza materna agli incubi del bambino che si sveglia di notte e all’adolescente che teme di non realizzare i suoi sogni
Dietro le planimetrie, dunque, ci sono le posture i gesti gli stati d’animo i dettagli di ciò che inizia e finisce
Nostalgia e spirito di osservazione, voyeurismo, come lui stesso lo definisce.
("Guarda noi, non guardare quello che sta sotto” ), bilanciano spazio e tempo perché negli spazi delle case qualcosa di chi le ha abitate permane anche dopo, quando rimangono vuote

Il Libro delle Case è un romanzo impegnativo, audace nella narrazione, dove il simbolismo ha una dimensione poetica, quella dei ricordi che sopravvivono a tutto.
Profile Image for Marika Pinto.
200 reviews66 followers
July 10, 2021
L'idea di base è molto originale: raccontare la storia di Io attraverso le case che lui e gli altri personaggi (Nonna, Moglie, Bambina, Tartaruga...) hanno abitato.
All'inizio questo modo di raccontare mi ha anche incuriosito, ma dopo un po', nonostante una bella scrittura, mi ha annoiato parecchio. Sicuramente il fatto di chiamare i personaggi in quel modo e non con comi propri non ha aiutato.
Ho letto che molti lo hanno definito un esercizio di stile, io ho avuto la stessa impressione. Peccato.
Profile Image for lereaders.
75 reviews16 followers
May 1, 2021
Tra i candidati al premio Strega mi incuriosiva molto il libro delle case di Andrea Bajani. In questo libro si conosce solo una parte della storia, quella che si svolge all’interno delle case. Seguiamo negli anni e nei diversi spostamenti la vita di una famiglia cercando di colmare i vuoti i non detti della storia. Ciò che viene nascosto perché all’interno di queste case c’è un mistero tetro.

Ad essere sincero è un libro in cui alla fine si ha più domande che risposte. Mi è piaciuto molto il parallelismo tra i segreti personali e la dimensione domestica, un continuo contrapporsi tra l’esterno e l’interno, il pubblico e il privato.

Questo libro è un viaggio che, al di là della storia, porta a interrogarsi sulla dimensione domestica, su ciò che si può dire e ciò che deve restare segreto.

Alla fine di alcuni capitoli ci sono dei documenti che mostrano la pianta delle case. Mi è piaciuta molto questa idea che spinge il lettore a fare una sua personale investigazione paragonando le date e le cartine.

Purtroppo quando ho comprato la versione digitale non ero a conoscenza della presenza di queste carte. Avendo la versione eBook è stato più complicato sfogliare e paragonare, quindi mi sento di dire che ho parso una parte del fascino del libro.

Vi consiglio questo libro se non vi disturba non trovare tutte le risposte nel libro. Mi ha ricordato molto i libri di Tabucchi in cui l’investigazione diventa la ricerca interiore del protagonista e perché no anche del lettore!
Profile Image for Azzurra Sichera.
Author 4 books89 followers
February 8, 2021
Avete mai letto Andrea Bajani?

La sua scrittura ha un potere enorme su di me. Mi rapisce, mi sfinisce, mi afferra e non mi lascia più andare. Lo stesso è successo con “Il libro delle case”, il suo nuovo romanzo che ho divorato.

La storia di un uomo chiamato Io viene raccontata attraverso le case che ha abitato. I mobili, la metratura, ma soprattutto i silenzi, le incomprensioni, i bocconi da ingoiare e poi dimenticare, le occhiate fuori dalla finestra.

Un televisore può diventare corridorio, un radiatore può scandire la privacy, un armadio è “messa in scena di una divisione”, un tavolo da pranzo conserva segreti, una finestra si fa portavoce di messaggi.

A quel punto ti guardi intorno, osservi i mobili e gli oggetti che popolano le stanze in cui vivi e gli dai una nuova forma, un nuovo significato, osservandoli per davvero. Diventano la storia del giorno in cui li hai spostati, acquistati, o del viaggio che hanno fatto insieme a te.

E poi guardi indietro, alle case che hai abitato o che hai soltanto attraversato, mutando pelle, aspetto, desideri. Pensi alle persone che non abitano più certe cucine, ai gesti che si ripetono solo nei ricordi.

Ti perdi nei pensieri, immaginando le case che potrebbero aprirti le loro porte, ricordando i momenti di socialità che oggi sono illusioni, riflettendo su nuove forme di relazioni che hanno costretto a mostrare un pezzetto della propria casa un po' a chiunque, dalle immagini di una webcam.

La forza della narrazione di Bajani sta anche nel rendere “casa” ciò che non ci saremmo mai immaginati di definire in quel modo. Bellissima la “casa del persempre” (scritto unito nel testo), suggestiva e perfettamente raccontata la “casa della voce”, ovvero una cabina telefonica.
Profile Image for Gaia.
22 reviews
June 28, 2025
Ho letto questo romanzo tutto d'un fiato con il desiderio di scoprire come proseguisse.
Interessantissima l'idea di raccontare la storia del protagonista tracciando tutte le case in cui ha vissuto o sono successi fatti.
Mi è piaciuto molto il modo di raccontare dell'autore, i fatti sono descritti in modo molto approfondito dando sempre importanza ai sentimenti e ai pensieri del protagonista.
Bellissimo
435 reviews18 followers
July 3, 2021
L'idea, a la Calvino, ci stava tutta, e tranne un paio di strafalcioni di contenuto e' scritto anche bene. Ma e' lungo, troppo lungo per il tipo di narrazione. Alla fine ci si trascina tra racconti molto simili, fosse stato la meta' e piu' coeso sarebbe stato nettamente piu' apprezzabile e memorabile.
Profile Image for Francesco.
192 reviews32 followers
August 21, 2021
Spesso fornisce buoni spunti per una metafisica della casa, dello spazio abitato in senso lato. Però alla fine risulta abbastanza confuso e straripante; di certo lo stile e la scelta di personalizzare gli individui presenti nella storia non aiuta. Non male ma nemmeno così bene come speravo.
Profile Image for lise.charmel.
524 reviews194 followers
September 29, 2021
Bajani racconta la storia di una vita (la sua?) attraverso le case che abita. Il tutto con dei personaggi impersonali, tutti raccontati in terza persona, compreso il protagonista: Io.
Oltre a Io, Moglie, Bambina, Padre, Madre, Sorella e altri, nelle vicende intervengono una Tartaruga, un Prigioniero (Aldo Moro), un Poeta (Pasolini), in particolare per questi ultimi due, la loro morte.
Le incursioni storiche potevano aggiungere contesto, ma personalmente mi sono sembrate molto più noiose della vita normale del protagonista Io.

Tutto sommato una lettura piacevole, meno peggio a parer mio di quanto si dice in giro.
Profile Image for sinepudore.
315 reviews10 followers
April 12, 2021
la neve stenderà una coperta bianca sopra questo passaggio di ricordi naufragati; anche se fredda proteggerà la terra e il suo tepore.
#quote
Profile Image for Kay Bressy.
17 reviews
July 18, 2023
Probabilmente non bisogna star a cercare un filo logico, ma abbandonarsi al “flusso di coscienza” e ricordi che crea la struttura del libro. Totale rottura con il genere contemporaneamente per un ritorno al modernismo o un passo in avanti verso nuove tecniche narrative.
Molto enigmatico e per questo non di scorrevole lettura, ma interessante dal punto di vista stilistico.
Profile Image for Marianna.
174 reviews16 followers
July 23, 2021
Narrazione al “chiuso”

Dalle prime pagine ti aspetti qualcosa di grande che sembra avvicinarsi, ma non arriva. Mi è sembrato di rincorrerla, di cercarla dietro l’orlo della pagina…ecco, l’ho presa. No, quel qualcosa di grande, di particolare, che rende un libro indimenticabile, non sono riuscita ad afferrarlo.
L’impianto, basato su una narrazione avente ambientazioni al chiuso, le case, appunto, da cui il titolo, è la particolarità dell’opera.
Ogni ambiente dà il nome anche al paragrafo: Casa di Parenti, Casa delle pietre, casa sopra i tetti, etc…seguita da una data, che scandisce i momenti salienti della vita del protagonista, Io.
La sua storia, ambientata in varie case o stanze al chiuso, segue vari binari temporali, prosegue per flashback e ritorni al presente.
A questa interessante e, per me, originale struttura narrativa si aggiunge anche uno stile scorrevole, sincopato, tipico dei poeti che a me piace tanto.
Tuttavia non sono stata in grado di apprezzarlo in pieno e me ne spiace tanto.
Si sente da mille miglia che Bajani sa scrivere molto bene, ha una penna interessante e sicura, ma a parte la progettazione per spazi chiusi, non sono stata coinvolta.
Mi meraviglia inoltre la doppia candidatura (non solo sua) sia allo Strega che al Campiello.
🌟 🌟 🌟

Me lo sono trascinato per tanto tempo…
Profile Image for La contessa rampante.
154 reviews96 followers
May 19, 2021
3 STELLE E MEZZO

Tracciare la biografia umana attraverso le case che un uomo ha abitato, sia in senso fisico che metaforico, è un esperimento affascinante, che comporta un lavoro certosino, ricco di dettagli, di spostamenti di oggetti, infiniti traslochi e abbandoni di elettrodomestici.

Andrea Bajani, nel suo romanzo racconta la vita di Io, un pronome personale, insieme a una serie di nomi comuni che definiscono le relazioni di una famiglia: padre, madre, sorella, moglie, bambina.

Lo stato d'animo dei protagonisti cambia a seconda del luogo che abitano, così come sono le case a cambiare, a trasformarsi in virtù di quei legami complessi, sottolineati dall'uso delle forme verbali impersonali e dalle vicende lasciate in sospeso, che segnano la distanza di io da suoi familiari, fisica e mentale, perché mettere insieme i ricordi fa davvero troppo male.

"Il libro delle case" è un romanzo in cui è contenuta la vera essenza dell'inquietudine umana: trovare un posto nel mondo e restarci tutta la vita non è sempre possibile. E allora che si fa?
O stai o rischi.
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