Le vicissitudini della pubblicazione di queste lettere di Mozart sono state illustrate dalla moglie Constanze: "Anche le lettere alla cugina, di gusto certo discutibile, ma molto spiritose, meritano una menzione, ma non devono essere pubblicate". Anche molti biografi e studiosi di Mozart rinunciarono a una pubblicazione delle "Lettere" per ragioni di decoro. Per la "pruderie" dell'Ottocento le "audaci espressioni" di Mozart non erano ammissibili. Ancora nel 1914 la "prima completa edizione critica" delle lettere di Mozart e dei suoi familiari espunge le parti incriminate per "ragioni estetiche" e solo nelle edizioni successive verranno pubblicate, sia pur parzialmente. Dietro il sorriso del genio Mozart, l'eterno fanciullino, si celava l'animo di un giocherellone che non smetteva di inventare scherzi e facezie, con cui intratteneva l'amata cuginetta. Le "Lettere alla cugina" sono forse uno dei testi più emblematici e intimi per penetrare nella personalità del grande compositore austriaco.
Johann Georg Leopold Mozart, the Austrian composer, toured Europe with his son, child prodigy, noted Wolfgang Amadeus Mozart, who gracefully and imaginatively refined the classical style with symphonies, concertos, operas, Masses, sonatas, and chambers among his 626 numbered works.
Wolfgang Amadeus Mozart prolifically influenced the era. Many persons acknowledged this pinnacle of piano and choral music. His popularity most endures.
Mozart showed earliest ability. From the age of five years in 1761 already competently on keyboard and violin performed before royalty. At seventeen years in 1773, a court musician in Salzburg engaged him, who restlessly traveled always abundantly in search of a better position.
Mozard visited Vienna in 1781; Salzburg dismissed his position, and he chose to stay in the capital and achieved fame but little financial security over the rest of life. The final years in Vienna yielded his many best-known Requiem. People much mythologized the circumstances of his early death. Constanze Mozart, his wife, two sons survived him.
Mozart always learned voraciously and developed a brilliance and maturity that encompassed the light alongside the dark and passionate; a vision of humanity, "redeemed through art, forgiven, and reconciled with nature and the absolute," informed the whole. He profoundly influenced all subsequent western art music. Ludwig van Beethoven wrote on his own early in the shadow of Mozart, of whom Franz Joseph Haydn wrote that "posterity will not see such a talent again in 100 years."
Tomovi i tomovi Mocartovih pisama, a neko napravi ovako loš izbor. Mislim da ovo možete da preskočite, sem ukoliko ne želite da čitate o opstipaciji i tepanju fekalijama. Ima par zanimljivih podataka koje možete pronaći u fusnotama, ali mislim da za to nije neophodno da čitate delo, verujem da ima pregršt zanimljivih članaka.
Che Mozart fosse un burlone l'avevo già appreso. Dovevo ancora apprendere invece che la corrispondenza con la cugina si può essenzialmente riassumere nel piacere di dire.."CACCA!", o in un momento di trasgressione maggiore, "merda". E non è che sia uno svolazzo qualsiasi tra le tante parole, questa raccolta di lettere è una vera e propria ode ad ogni possibile burla sullo stesso argomento. Il fatto che non fosse stato pubblicato a suo tempo e solo molto dopo è comprensibile, mica qualcuno si sogna di rivelare questa dark side e attentare al buon nome di Wolfgang Amadeus Mozart. Infatti mi posso immaginare la possibile reazione di una signorinella media della borghesia davanti a slanci di altissima poesia come "Che vorrà mai dire? Che la merda vuole uscire? Sì, sì, merda, io ti conosco, io ti vedo, io ti gusto!". La botta finale assicura lo svenimento istantaneo. Quindi direi che un pubblico di più liberi costumi come il nostro può apprezzare decisamente di più questo lato nascosto del buon cuginetto leprottino. Anche se, personalmente, lo scherzo è bello quando dura poco: e la prima volta si ride, e la seconda magari, alla terza ebbasta: abbiamo capito!, alla quarta diventa una tiritera indistinta che prosegue per la quinta, sesta, settima, ottava, nona + infinito. Nessuno potrebbe insinuare, però, che non la rigiri sempre in modo originale ed inedito. Nuovo commiato della buonanotte coniato da Wolfgang: "smerda il letto finché non risuona" o, per momenti di grandissima cura affezionata, "tira su il culo fino al mento". E per i gossippari che vogliono indagare su quanto siano effettivamente approfonditi gli exploit erotici sul piano pratico, ce n'è da vendere. "Mio padre le invia la sua ziale benedizione, e mia sorella le invia mille baci cuginali, e il cugino le invia ciò non gli è lecito inviarle. Adieu - Adieu - angelo": uno degli esempi più casti dei mille giochi erotici tra i due. E pensare che nell'apparato critico che ovviamente occupa almeno metà di questo esiguo libricino, ammiratori di Mozart hanno voluto a tutti i costi ripulire la corrispondenza da "oscenità di repertorio scatologico" o ambiguità sessuali. Posso immaginare che ciò che ne è uscito fuori è anche più esiguo di una lista della spesa per portafogli al verde. Ma a noi piace anche così e soprattutto così, o no? Chi se lo immaginava, mentre dilagava nell'ignoranza, che Mozart fosse del tutto lontano da essere una persona seria? Lettere alla cugina è fatto pure per questo: per riportare al lume della conoscenza sul nome risonante di Wolfgang Amadeus Mozart! Perché ricordate:
"Io sono, fui, sarei, sono stato, ero stato, sarei stato, oh se fossi, oh che fossi, volesse il ciel che fossi, fui stato, sarò, se fossi stato, oh fossi stato, sarò stato, oh se fossi stato, volesse il ciel ch'io fossi stato, cosa? - un baccalà.
baccalà (Stockfisch): nel senso di persona sciocca, la cui stupidità può essere però anche causata da amore."
Sigmund Freud, che ovviamente ha messo mano su queste lettere, è essenzialmente d'accordo con il soggetto interessato, riferendosi all'ossessione "scatologica" di Mozart come a un "infantilismo recidivo", e meditate meditate, presa la sua accertata "immaturità psichica", "è del resto lo stadio infantile dello sviluppo quello in cui, secondo Freud, si può osservare una sessualità ampliata sulla sfera anale". Anch'io, seppur con pensieri meno precisi dal punto di vista formale, ho pensate alle stramberie di Wolfgang come a un'evidente incapacità - dopotutto impagabile - di dimenticare il bambino trasgressivo che c'è in lui. Meno male che c'era sempre il tesoro bello luce dei suoi occhi ciccì coccò della sua cuginetta leprottina, oh très chére, che evidentemente era abbastanza svagata uguale per rispondere con partecipazione a questi sollazzi di decoro inesistente. Coppia esemplare. E viva la cacca, a questo punto!
Da questa breve raccolta di lettere, ho dedotto che Mozart quando scriveva musica era un genio, e quando scriveva parole era un folle (con una vena di coprofilia)
E' una lettura sicuramente curiosa e molto, MOLTO spiazzante. Siamo abituati a pensare a Mozart come ad un genio intoccabile, quasi divino e non umano. Da queste lettere, invece, si evince quanto di più bizzarro, impudico e "sconcio" Mozart fosse in grado di concepire; per di più con sua cugina! Questa raccolta di lettere è una vera e propria perla. Lettere atte a divertire la cugina ai suoi tempi e ad oggi a dare una visione più umana del lato ludico e scherzoso delle tendenze di una persona che ha dato un contributo immortale alla musica.
Un modo singolare per avvicinarsi ad un genio assoluto, così apollineo nel comporre musica ma così triviale nella vita di tutti i giorni, tanto da chiedersi davvero quale fosse il suo profilo psicologico. Unico problema: le lettere sono divertenti ma quasi illeggibili.