Tra Ding Zitao e il suo passato corre un fiume della provincia cinese del Sichuan orientale. Dalle sue acque turbolente l'avevano ripescata, esanime, nella primavera del 1952, mentre la Riforma agraria voluta da Mao Zedong seminava violenza. A quel tempo lei era una giovane donna ferita in fuga, e inconsapevolmente lo è ancora, ormai anziana e segnata dalla scelta compiuta decenni prima di seppellire nel silenzio le vicende dolorose a cui aveva assistito. Certi giorni, i segreti che porta con sé tentano di riaffiorare e uno scintillio pizzica i suoi occhi opachi e persi nel vuoto. Ora le pagine di un vecchio diario incoraggiano suo figlio Qinglin a sollevare il velo su quel pezzo di vita; ad affrontare la storia dimenticata di sua madre, in cui si riflette un dramma collettivo. Al momento della pubblicazione in Cina, nell'agosto 2016, Come un seme sepolto dal tempo ricevette un'ottima accoglienza; nel giro di qualche mese sparì dagli scaffali delle librerie vittima della censura. È un documento letterario audace, che con straniante delicatezza di toni apre a una riflessione dura, più che mai attuale, sulla contrapposizione tra la tentazione di dimenticare da una parte e dall'altra la necessità, o il dovere, di farsi testimoni; dando sostanza, duratura, alla memoria, altrimenti evanescente come uno spettro spaventoso.
Fang Fang graduated from the Department of Chinese Language and Literature, Wuhan University in 1982. She has published nearly seventy novels, novellas and essay collections. Many of her novels and novellas were published overseas in English, French, Japanese, Italian, Portuguese, Korean and other languages. Her representative works include the novels Chronicle of Wuni Lake and Water under the Time, and novellas The Scenery and Grandfather in the Heart of Father.
Leggendo "Come un seme sepolto dal tempo" di Fang Fang noi ripercorriamo la storia personale di Ding Zitao, afflitta da amnesia, e quella della Repubblica Popolare Cinese, in un arco temporale che va dagli anni Quaranta agli anni Novanta, entrambe segnate dalla tragedia; una storia, quest'ultima, che ha portato alla creazione di terribili neologismi, come quello di 'classicidio', usato per descrivere tra le centinaia di migliaia e i milioni di morti che videro come protagonisti soprattutto proprietari terrieri e, in generale, persone benestanti rispetto ai contadini. Come racconta nella postfazione Michael Berry: «Del libro se ne può fare una lettura su più livelli: è un romanzo storico (che racconta il periodo corrispondente alla fine degli anni Quaranta); è un ritratto della società cinese contemporanea (quella del boom economico degli anni Novanta); è un'indagine audace, ma refrattaria a fornire risposte certe e prevedibili; ed è soprattutto un romanzo che sprona i lettori ad affrontare questioni etiche fondamentali, riguardanti le ferite inferte dalla Storia e l'obbligo morale di ricordare. Quest'ultima dimensione sembra scagliarsi contro una condotta etica ormai profondamente radicata e definita con l'espressione mingzhe baoshen, talora tradotta con «la propria salvezza viene prima delle questioni di principio», o più spesso «tieni la bocca chiusa ed evita i guai». Con le vicissitudini storiche e politiche legate ai primi anni della Repubblica popolare cinese, come la Campagna anti-destra (1957-1959), il Grande balzo in avanti (1958-1962) e la Rivoluzione culturale (1966-1967), ha cominciato a diffondersi una cultura del silenzio. Per milioni di cinesi, mingzhe baoshen è diventata una delle massime più importanti da seguire nella vita di tutti i giorni; significava proteggere la propria famiglia, significava sopravvivere. Questa cultura della segretezza e del silenzio, tramandata di generazione in generazione, si traduce nella cancellazione della Storia». Ecco, questo libro, dalla storia difficile per la campagna di censura a cui fu soggetto dopo la sua pubblicazione, vuole contrastare un fenomeno molto diffuso in Cina e largamente caldeggiato, se non proprio supportato, dal PCC: dimenticare! Come dirà un amico del protagonista Qinling, Long Zhongyong: «Alcuni scelgono di dimenticare, altri di documentare. Si tratta di decidere che tipo di vita si vuole vivere; è così che funziona». Ebbene, per non assecondare la «cultura del silenzio» caratterizzata dalla politica di Xi Jinping e del PCC, per non dimenticare, credo sia necessario leggere "Come un seme sepolto dal tempo" di Fang Fang.
3.5 La storia mi è piaciuta molto, si tratta in parte di un romanzo storico/politico e ho apprezzato tanto questo continuo alternarsi tra presente e passato, è stato come rimettere a insieme, piano piano, i pezzi di un puzzle. Non do un voto più alto semplicemente perché ci sono state diverse parti (secondo impostate un po' a mo' di spiegone) che hanno rallentato la lettura e buona quindi annoiata. Per il resto niente da dire per lo stile, che è molto coinvolgente.
Raramente capitano libri scritti così meravigliosamente. Fang Fang ripercorre la tragica vita di Ding Zitao che, ormai anziana, si ritrova a fare i conti la sua storia rimasta sepolta nella sua memoria per oltre cinquant'anni. Ding Zitao era una giovane ricca e spensierata quando il Partito Comunista cinese le ha d'improvviso sconvolto la vita. Ding Zitao ha scelto di dimenticare quegli orrori finché le è possibile farlo... Il romanzo è un toccante ricordo di uno dei periodi più oscuri della storia cinese, raccontato magistralmente da questa scrittrice. Inutile aggiungere che il Presidente Xi non ha apprezzato il contenuto esplicito (e altamente critico) del libro e ne abbia fatto sparire le copie.
Romanzo complesso che si muove su più piani. Utile la riflessione della postfazione per capire pienamente il significato della memoria. La storia si costruisce nel passaggio dei ricordi che non sono sempre lineari. Si seguono le storie di diversi personaggi che sono tutte legate in una parte del passato ma che allo stesso tempo non conoscono il passato degli altri. È la storia che cerca di affiorare dai ricordi ma che non sempre ci riesce perché per i personaggi è più conveniente non ricordare. Anche in questo romanzo si conosce una parte della storia cinese è un punto di vista che riabilita le antiche famiglie di proprietari terrieri, anche se sempre con equilibrio, non tralasciandone i difetti. Lettura interessante
Ding Zitao è una donna anziana che, ad un certo punto della sua vita, ha un crollo e viene ritrovata dal figlio in stato vegetativo. Il ragazzo vorrebbe comprendere che cosa le è accaduto e inizia a scavare nel suo passato e in quello del padre, morto già da tempo. Attraverso la scoperta del diario dell’uomo e delle strane rivelazioni da parte della madre, il figlio di Ding scoprirà una parte del passato dei suoi genitori mantenuta nascosta per cinquant’anni. Il lettore capirà ciò che è accaduto a Ding Zitao attraverso il racconto di chi ha vissuto durante la Riforma Agraria di Mao Zeolong, di chi faceva parte di una famiglia benestante ed era proprietario terriero. i ricordi relativi a quel periodo sono violenti, dolorosi e, soprattutto, nascosti alla maggior parte dei cinesi tramite la censura. Difatti anche questo libro, a pochi mesi dalla sua pubblicazione e dopo aver vinto numerosi premi, è stato ritirato dal commercio asiatico. Un romanzo che indigna, commuove, addolora e che tutti dovrebbero leggere per essere messi a conoscenza di ciò che è accaduto in un passato non troppo lontano.