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Mercedes
Mercedes es una de las mujeres más poderosas del mundo. Hasta el día en que le avisarán que la llamarán para que responda de todas sus tropelías. Lo que ha hecho a lo largo de los años, cada trato rayano en la legalidad, cada acuerdo a pesar de las consecuencias. En un mundo donde el cambio climático se ha convertido en un trastorno socioeconómico, una mujer en fuga es la punta de la balanza de su propio destino y el de la humanidad. El autor cuenta una historia intrincada, estratificada, compleja, convincente, seductora e irredimible. La prueba más madura de autoría de un narrador que ahora es dueño de sus propios medios. Un libro de una potencia sin precedentes, capaz de hacer que el lector se sienta completamente indefenso ante los acontecimientos.
Hardcover
First published October 1, 2019
5 people are currently reading
444 people want to read
About the author
Daniel Cuello
16 books116 followersDaniel Cuello è argentino di nascita, italiano di adozione ma più che altro fumettista. Nel suo sangue ci sono circa sette nazionalità diverse. Autodidatta, da anni pubblica graphic novel, racconti brevi, illustrazioni e tante, tantissime vignette.
Ratings & Reviews
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Community Reviews
Displaying 1 - 30 of 108 reviews
December 31, 2019
Non mi ha convinto per niente, mi ritrovo spiazzata da questa Graphic novel, avevo letto già altro di Cuello che mi era piaciuto e coinvolta molto. (Residenza Arcadia ).
Qui, noiosa (per me) la storia e disegni stancanti.
Peccato!😕
Qui, noiosa (per me) la storia e disegni stancanti.
Peccato!😕
November 2, 2019
All’inizio non ero molto convinta di questa storia. Mi stava piacendo eh, mi stava intrattenendo e facendo anche sorridere, ma non capivo dove si volesse andare a parare. La parte finale ha chiarito ogni mio dubbio e ha colpito nel segno. Forse non il graphic novel che ho preferito di questo autore, ma senz’altro una lettura valida. Il personaggio di Merceds è molto complesso e ben costruito e fa emergere tante criticità della società di oggi. Non solo, ci parla direttamente facendo leva sui nostri legami sentimentali e sul concetto di libertà.
p.s. la storia extra finale (presente nell’edizione speciale per i 10 anni della casa editrice) mi ha fatto piangere copiosamente
p.s. la storia extra finale (presente nell’edizione speciale per i 10 anni della casa editrice) mi ha fatto piangere copiosamente
November 5, 2019
"Le cose non dette, quelle, sono le più rumorose"
*****
C'era Holden Caulfield che diceva “Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.”, e con Mercedes - ma anche con Residenza Arcadia e con Guardati dal Beluga Magico - la sensazione è stata esattamente quella descritta da Holden.
Daniel Cuello è uno dei pochi autori che riesce a costruire perfettamente la tensione narrativa dosando le finestre sul presente e quelle sul passato, prossimo e remoto, della storia che sta raccontando. Ogni tavola, ogni vignetta, ogni espressione ha un suo senso proprio che poi si arricchisce nella visione totale dell'opera.
Come in Residenza Arcadia la costruzione del contesto sociale e politico in cui si muovono i personaggi è sfumata (definire un 'dove' e un 'quando' non è facile, ma neppure fondamentale) ed efficace, e ancora una volta ci troviamo di fronte a personaggi che tutto sono tranne che paciosi e piacevoli, ma se in Residenza il focus era sugli abitanti di un intero condominio, qui il punto focale di tutta la narrazione è una persona sola: Mercedes.
Mercedes è una persona umanamente terrificante, ed è terrificante perché in lei sono incarnati i peggiori istinti che ognuno di noi si porta dentro, è terrificante perché è la parte di noi che non vorremmo mai che gli altri vedessero, è terrificante perché - nonostante tutto - non è una caricatura che possiamo mettere come niente fosse nella casellina dei cattivi: è un personaggio complesso per cui è impossibile non provare empatia, compassione. Guardare Mercedes, guardare gli altri personaggi interagire con lei, guardare cosa la spinge ad agire, cosa la spinge a fare terra bruciata è come squarciare il velo con cui nascondiamo le parti di noi che vorremmo ignorare.
Che altro aggiungere senza cadere nello spoiler o nel personale (che è peggio)?
Che Daniel Cuello si conferma essere abilissimo a narrare con le parole e con disegni e colori.
Che, veramente, "le cose non dette sono le più rumorose", come mostrato anche dalle molteplici vignette mute che costruiscono la narrazione.
Che, davvero, gli autori bravi li riconosci dalla loro capacità di osservare il mondo intorno a loro e rappresentare le persone con tutte le possibili sfaccettature, facendoti guardare anche dove non vorresti.
Ah e che è valsa la pena di mesi di HYPE e attesa per quella che è stata una delle letture più belle di quest'anno.
*****
C'era Holden Caulfield che diceva “Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.”, e con Mercedes - ma anche con Residenza Arcadia e con Guardati dal Beluga Magico - la sensazione è stata esattamente quella descritta da Holden.
Daniel Cuello è uno dei pochi autori che riesce a costruire perfettamente la tensione narrativa dosando le finestre sul presente e quelle sul passato, prossimo e remoto, della storia che sta raccontando. Ogni tavola, ogni vignetta, ogni espressione ha un suo senso proprio che poi si arricchisce nella visione totale dell'opera.
Come in Residenza Arcadia la costruzione del contesto sociale e politico in cui si muovono i personaggi è sfumata (definire un 'dove' e un 'quando' non è facile, ma neppure fondamentale) ed efficace, e ancora una volta ci troviamo di fronte a personaggi che tutto sono tranne che paciosi e piacevoli, ma se in Residenza il focus era sugli abitanti di un intero condominio, qui il punto focale di tutta la narrazione è una persona sola: Mercedes.
Mercedes è una persona umanamente terrificante, ed è terrificante perché in lei sono incarnati i peggiori istinti che ognuno di noi si porta dentro, è terrificante perché è la parte di noi che non vorremmo mai che gli altri vedessero, è terrificante perché - nonostante tutto - non è una caricatura che possiamo mettere come niente fosse nella casellina dei cattivi: è un personaggio complesso per cui è impossibile non provare empatia, compassione. Guardare Mercedes, guardare gli altri personaggi interagire con lei, guardare cosa la spinge ad agire, cosa la spinge a fare terra bruciata è come squarciare il velo con cui nascondiamo le parti di noi che vorremmo ignorare.
Che altro aggiungere senza cadere nello spoiler o nel personale (che è peggio)?
Che Daniel Cuello si conferma essere abilissimo a narrare con le parole e con disegni e colori.
Che, veramente, "le cose non dette sono le più rumorose", come mostrato anche dalle molteplici vignette mute che costruiscono la narrazione.
Che, davvero, gli autori bravi li riconosci dalla loro capacità di osservare il mondo intorno a loro e rappresentare le persone con tutte le possibili sfaccettature, facendoti guardare anche dove non vorresti.
Ah e che è valsa la pena di mesi di HYPE e attesa per quella che è stata una delle letture più belle di quest'anno.
May 22, 2021
Le cose non dette, quelle, sono le più rumorose.
January 22, 2020
I nodi alla fine vengono sempre al pettine, mentire a se stessi non serve! Impariamo a tenere leggera la nostra anima.Una graphic novel diretta come un pugno allo stomaco, che indica al lettore l' unica via possibile per essere sereni.
November 19, 2020
Beh che dire, STUPENDO! Durante tutto il libro davvero non sapevo dove la storia mi avrebbe portato o come sarebbe finita... Ma il finale raggruppa davvero tutti i pezzi del puzzle. Un libro raccontato ed illustrato alla perfezione, ogni vignetta mi ha emozionato e sorpreso sia dal punto di vista del talento illustrativo sia da quello della narrazione. Ho voluto leggere questo libro da più di un anno fa e sono riuscita solo quest'estate ad acquistarlo. Che dire... Ne è valsa la pena aspettare :) Daniel Cuello genio del fumetto!
November 5, 2019
Un lavoro estremamente curato nella parte grafica: disegni, colori e ambienti sono una gioia per gli occhi.
Ho trovato riuscitissimo il ritmo della narrazione, che tiene incollati alle pagine con colpi di scena e salti temporali.
Siamo in un mondo distopico, ma molto realistico e non troppo lontano da noi, un mondo in cui il cambiamento climatico e l’odio razziale hanno avuto la meglio. Un mondo non lontano da quello di Residenza Arcadia (forse lo stesso, se l’inserimento di personaggi da quella storia non è un caso!). Come in Residenza Arcadia, le caratteristiche di questo mondo distopico sono solo accennate e forse avrei gradito un approfondimento maggiore, soprattutto in riferimento ai crimini di Mercedes.
Nonostante questo la caratterizzazione di Mercedes è di grande impatto: una donna senza scrupoli, che ha commesso crimini orrendi e si dimostra egoista fino alla fine. Eppure l’autore riesce a farci empatizzare con lei (pur senza assolverla) mostrandoci il suo lato più fragile e umano.
Una storia scandita da tempi stretti, in cui si riflette anche sul tempo e sul valore della memoria.
Un’opera originale e di qualità, sono molto contenta del ritorno di Daniel Cuello.
Ho trovato riuscitissimo il ritmo della narrazione, che tiene incollati alle pagine con colpi di scena e salti temporali.
Siamo in un mondo distopico, ma molto realistico e non troppo lontano da noi, un mondo in cui il cambiamento climatico e l’odio razziale hanno avuto la meglio. Un mondo non lontano da quello di Residenza Arcadia (forse lo stesso, se l’inserimento di personaggi da quella storia non è un caso!). Come in Residenza Arcadia, le caratteristiche di questo mondo distopico sono solo accennate e forse avrei gradito un approfondimento maggiore, soprattutto in riferimento ai crimini di Mercedes.
Nonostante questo la caratterizzazione di Mercedes è di grande impatto: una donna senza scrupoli, che ha commesso crimini orrendi e si dimostra egoista fino alla fine. Eppure l’autore riesce a farci empatizzare con lei (pur senza assolverla) mostrandoci il suo lato più fragile e umano.
Una storia scandita da tempi stretti, in cui si riflette anche sul tempo e sul valore della memoria.
Un’opera originale e di qualità, sono molto contenta del ritorno di Daniel Cuello.
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November 19, 2019
Un po' confusa, un po' contenta, un po' basita, un po' arrabbiata, un po' dispiaciuta, un po' commossa.
É così che mi sento dopo la conclusione di Mercedes. É la prima storia che leggo di Cuello e non sapevo esattamente cosa aspettarmi... sicuramente non questo😅
La storia di una fuga, da parte di Mercedes la donna più potente del mondo, che gli si é rivoltato contro.
Mi é piaciuto molto l'aspetto politico, della storia, ma devo ancora far chiarezza su cosa penso dell'aspetto umano che piano piano viene fuori in tutti i personaggi e in particolare da Mercedes.....
Continuerò a pensarci nei prossimi giorni... Magari vado anche a darmi una sistemata ai capelli, con la speranza che il mio cervello non faccia cucù.
É così che mi sento dopo la conclusione di Mercedes. É la prima storia che leggo di Cuello e non sapevo esattamente cosa aspettarmi... sicuramente non questo😅
La storia di una fuga, da parte di Mercedes la donna più potente del mondo, che gli si é rivoltato contro.
Mi é piaciuto molto l'aspetto politico, della storia, ma devo ancora far chiarezza su cosa penso dell'aspetto umano che piano piano viene fuori in tutti i personaggi e in particolare da Mercedes.....
Continuerò a pensarci nei prossimi giorni... Magari vado anche a darmi una sistemata ai capelli, con la speranza che il mio cervello non faccia cucù.
October 24, 2019
Praticamente trovo brillante e bellissimo tutto ciò che scrive Daniel Cuello!
July 29, 2020
Strano, esilarante, dissacrante. Daniel Cuello riesce sempre a toccare le corde giuste.
January 28, 2020
CAPOLAVORO. Si sente la crescita dell'autore da Residenza Arcadia a questo, una storia attualissima ambientata in un tempo non ben precisato ma che potrebbe arrivare da un momento all'altro.
November 29, 2019
Questo Grafic novel mi ha steso.
Sono abituata all'altissima qualità delle edizioni e degli autori BAO, eppure Mercedes mi ha toccato nel profondo.
La storia si presenta in un modo e poi pian piano, un tassello alla volta, tutto si sgretola, va in pezzi e vedi il vero volto dietro la maschera.
Quello di Mercedes appunto.
Per interi capitoli non fa altro che insultare, umiliare, sfruttare e grondare la sua visione cinica del mondo da ogni poro, eppure pagina dopo pagina si entra in empatia con lei, si spiegano le sue scelte sbagliate e si piange. Ammetto di aver pianto tanto, perché è una storia che fa riflettere, tremendamente attuale. Ci sono frasi meravigliose, spunti di riflessione sui rimpianti, sul significato di libertà, sulla morte, sull'amicizia. Una vera lezione di vita. Complimenti di cuore Daniel.
Sono abituata all'altissima qualità delle edizioni e degli autori BAO, eppure Mercedes mi ha toccato nel profondo.
La storia si presenta in un modo e poi pian piano, un tassello alla volta, tutto si sgretola, va in pezzi e vedi il vero volto dietro la maschera.
Quello di Mercedes appunto.
Per interi capitoli non fa altro che insultare, umiliare, sfruttare e grondare la sua visione cinica del mondo da ogni poro, eppure pagina dopo pagina si entra in empatia con lei, si spiegano le sue scelte sbagliate e si piange. Ammetto di aver pianto tanto, perché è una storia che fa riflettere, tremendamente attuale. Ci sono frasi meravigliose, spunti di riflessione sui rimpianti, sul significato di libertà, sulla morte, sull'amicizia. Una vera lezione di vita. Complimenti di cuore Daniel.
April 11, 2023
Apprezzo molto il modo di raccontare le storie di Cuello, ma purtroppo sta volta non mi ha convinto pienamente.
La storia risulta essere un po’ troppo piatta e a tratti di facile intuizione. Anche la caratterizzazione dei personaggi mi sembra un po’ troppo semplicistica.
Fortunatamente il senso filosofico che si cela dietro le parole e le vignette dell’autore è molto profondo e risulta essere uno specchio amaramente veritiero della società moderna.
Consiglio vivamente in ogni caso la lettura.
La storia risulta essere un po’ troppo piatta e a tratti di facile intuizione. Anche la caratterizzazione dei personaggi mi sembra un po’ troppo semplicistica.
Fortunatamente il senso filosofico che si cela dietro le parole e le vignette dell’autore è molto profondo e risulta essere uno specchio amaramente veritiero della società moderna.
Consiglio vivamente in ogni caso la lettura.
March 11, 2024
Ho letto poche graphic novel ma questa è tra le migliori che fin'ora ho trovato.
Più di tutto ho apprezzato la costruzione della narrazione, che ti lascia in sospeso proprio fino alle ultime pagine, in cui tutti i pezzi del puzzle si ricompongono.
Ti viene voglia, quando raggiungi la fine, di risfogliarlo per rivedere tutte quelle piccole scene di flashback o anticipazione, che acquistano tutte un senso alla fine.
Stupenda la storia bonus "Ciao, cane". ❤️
Più di tutto ho apprezzato la costruzione della narrazione, che ti lascia in sospeso proprio fino alle ultime pagine, in cui tutti i pezzi del puzzle si ricompongono.
Ti viene voglia, quando raggiungi la fine, di risfogliarlo per rivedere tutte quelle piccole scene di flashback o anticipazione, che acquistano tutte un senso alla fine.
Stupenda la storia bonus "Ciao, cane". ❤️
March 2, 2025
«Porque la libertad son muchas cosas, Mercedes. Libertad es poder decir que no. O que sí.
Libertad es poder pasear cuando los demás caminan. Libertad es poder decidir qué zapatos ponerse.
Libertad es poder gritar cuando todos eligen el silencio. Libertad es poder actuar, en vez de cerrar los ojos.»
No le doy una única estrella porque la paleta de colores es bonita y tiene viñetas a página completa en las que detenerse. Por lo demás, no me ha gustado.
Libertad es poder pasear cuando los demás caminan. Libertad es poder decidir qué zapatos ponerse.
Libertad es poder gritar cuando todos eligen el silencio. Libertad es poder actuar, en vez de cerrar los ojos.»
No le doy una única estrella porque la paleta de colores es bonita y tiene viñetas a página completa en las que detenerse. Por lo demás, no me ha gustado.
March 13, 2020
Daniel Cuello è un paroliere straordinario e non è così scontato per un autore di graphic novel.
Così come Residenza Arcadia, anche qui si affronta il tema laterale della guerra e della libertà. Bravissimo.
Così come Residenza Arcadia, anche qui si affronta il tema laterale della guerra e della libertà. Bravissimo.
May 18, 2020
Mercedes è personaggio complesso, difficile, pieno di sfaccettature, che rappresenta molti dei peggiori istinti umani. Una storia intensa, forte e bella.
La parte finale è davvero emozionante, vale la lettura di tutta la graphic novel!
“Viviamo una vita a metà. Una parte fatta di delicato propositi e una di desideri repressi.”
La parte finale è davvero emozionante, vale la lettura di tutta la graphic novel!
“Viviamo una vita a metà. Una parte fatta di delicato propositi e una di desideri repressi.”
January 22, 2023
Qualcuno mi dica perché non è stato fatto un film da questo fumetto. Ditemelo. Semplicemente perfetto per una trasposizione. Tematica super rilevante e fa spaccare dal ridere, quindi è safe, fa ridere, tranquill*.
I lettori e lettrici delle CDP italiane sono distratti. Look here!
I lettori e lettrici delle CDP italiane sono distratti. Look here!
September 15, 2021
Mi aspettavo di più. Dopo l'ottimo esordio con Residenza Arcadia, mi aspettavo grandi cose da Daniel Cuello.
April 10, 2022
Mercedes, con la sua fluente chioma rossa (“Un rubino”), è la cattiva per eccellenza: già da bimba usava i pulcini come palline da lanciare in aria durante i tentativi di giocoleria (ali e zampe rotte ovunque) e crescendo la sua brama di potere e crudeltà non si è più placata.
Come ricorda un militante della resistenza (“Ma è una poesia? Per me! Sono così lusingata!”) Mercedes ha decimato animali, affamato popolazioni, seminato dolore: “Prima della grande siccità quelle colline erano ricoperte di alberi. Ora l’alba si vede meglio”, eppure “È un peccato che quelle cortine siano morte. Sono piene di storia, sa?”.
Il mondo che Mercedes lascia ai posteri è invivibile, funestato da una calamità naturale dopo l’altra, abitato ormai solo da anziani “Di giovani non ce ne sono più da queste parti. Il più giovane, in paese, ha cinquantatré anni e la settimana scorsa il dottore gli ha proibito i latticini”.
“Mio caro, imberbe ragazzo. Io ho contribuito più di chiunque altro alla salvaguardia di questo pianeta! Quando la civiltà come la conosciamo cesserà di esistere, tra venti o trent’anni, sarà stato merito mio!”.
Che cavolo! Mercedes non si fa problemi neppure a proporre una “spuntatina” ad un uomo calvo a causa della chemioterapia “Ormai è al quinto stadio… Non credo che vedrò un altro inverno, Mercedes” “Be’, non ti perdi molto. L’inverno è freddo, non piace a nessuno”.
Mercedes (le ovaie piene di rammarico, certo) dà fuoco alla casa della madre con dentro la sua “carcassa” e pretende di incolpare per l’incendio il riscaldamento globale.
Cosa motiva Mercedes? Apparentemente soltanto la curiosità di sapere quanto in là può spingersi pur restando impunita. Mercedes procede spedita come uno squalo che non può fermarsi, pena la morte.
Si muove sfruttando l’ignoranza e la paura: paura e ignoranza permettono a personaggi dagli ideali sempre più logori di essere largamente acclamati per le loro facili risposte. Risposte che ci consentono di sfuggire alla fatica del colmare quell’ignoranza e nel contempo mitigare le nostre paure.
Siccome si sa che le cattive ragazze arrivano dappertutto, Mercedes riesce ad inserirsi tra le maglie del Partito, occupa un posto fisso tra i salotti tv… entra così in confidenza col papa da mandare in vacca il protocollo (baciargli l’anello piscatorio) ed abbracciarlo urlando “PAPYY”!!
Quando Mercedes si ritrova nei guai e viene imbastito il caso “Mercedes contro tutti” però gli amici di un tempo scompaiono, la lasciano ad urlare e a chiedere aiuto fuori dal cancello come un testimone di Geova qualunque (“Figlio della merda!”).
Anche se non lo ammetterebbe mai, Mercedes si ritrova sola: “E in quanto all’onorevole?” “Ho preferito non distrarlo, era ora di cena”.
Anche in questa situazione Mercedes non perde il suo aplomb né stipula accordi o accetta elemosine (il papa la deride: “Noi ci campiamo da millenni”), e procede dritta per la sua strada anche quando ormai la strada non è che un vicolo cieco, quando non c’è più niente da comprare ed i carramba compaiono sul treno che la sta portando oltreconfine.
Durante la fuga Thelma-e-Louise versione Moira Orfei, la segue diligentemente il suo codazzo: una schiera d sottoposti che tremano al solo pensiero di chiedere una settimana di riposo post varicocele.
Dietro di lei, in fila indiana, ci sono: numerose valigie (imprescindibile è l’acqua micellare), l’autista, lo stenografo, la parrucchiera, la guardia del corpo, l’assistente (“Rispondo alle chiamate, rispondo alle mail, rispondo al papa, mi occupo dei suoi pranzi, delle sue cene, dei suoi hotel, degli assorbenti, del cane! Ieri sono perfino andata a fare il pap test al posto suo!”).
L’assistente in particolare sembra cinica almeno quanto Mercedes: “Che ne sarà di Genore?” (Genore sta per essere sgozzato, Mercedes si appresta a firmargli una buonuscita) “Mi doveva ancora venti euro per il regalo collettivo di Tito!”.
E perché finisce come finisce (cioè, uno schifo)? Perché Mercedes è una donna, e la convinzione di avere il potere tra le mani è per noi dotate di vagina soltanto un inganno: “Non dirmi che ci credevi sul serio?! Ti eri illusa fino a questo punto? Mercedes, figliola, tu non avevi alcun potere. Eri solo la nostra tamburina, quella che precede una truppa per dare ritmo alla marcia”.
Tra i momenti che mi hanno fatto sorridere ci sono: i brutti ceffi con i passamontagna che profumano di lavanda (“Cristo santo, non dirmi che te li fai ancora lavare da tua zia”), la madre di Mercedes che la chiama perché le spieghi il senso della mostra fotografica a cui è andata il finesettimana precedente, l’orologiaio che alla domanda “Ha mai desiderato poter fermare un momento?” risponde “Be’, no, sa com’è, il mio lavoro è fare esattamente l’opposto”. Anche è divertente la baruffa per scegliere quale canzone ascoltare durante il tragitto in auto: “Il cruscotto è pieno di cassette di Al Bano” “Il primo che mette play lo consegno all’esercito degli alberi”.
C’è un capitoletto finale in cui uno degli sgherri di Mercedes prende con sé un cagnolino (Pepito), e lo inizia ad una vita di concorsi canini tra fiocchetti e merletti, cambiando vita con lui.
Come ricorda un militante della resistenza (“Ma è una poesia? Per me! Sono così lusingata!”) Mercedes ha decimato animali, affamato popolazioni, seminato dolore: “Prima della grande siccità quelle colline erano ricoperte di alberi. Ora l’alba si vede meglio”, eppure “È un peccato che quelle cortine siano morte. Sono piene di storia, sa?”.
Il mondo che Mercedes lascia ai posteri è invivibile, funestato da una calamità naturale dopo l’altra, abitato ormai solo da anziani “Di giovani non ce ne sono più da queste parti. Il più giovane, in paese, ha cinquantatré anni e la settimana scorsa il dottore gli ha proibito i latticini”.
“Mio caro, imberbe ragazzo. Io ho contribuito più di chiunque altro alla salvaguardia di questo pianeta! Quando la civiltà come la conosciamo cesserà di esistere, tra venti o trent’anni, sarà stato merito mio!”.
Che cavolo! Mercedes non si fa problemi neppure a proporre una “spuntatina” ad un uomo calvo a causa della chemioterapia “Ormai è al quinto stadio… Non credo che vedrò un altro inverno, Mercedes” “Be’, non ti perdi molto. L’inverno è freddo, non piace a nessuno”.
Mercedes (le ovaie piene di rammarico, certo) dà fuoco alla casa della madre con dentro la sua “carcassa” e pretende di incolpare per l’incendio il riscaldamento globale.
Cosa motiva Mercedes? Apparentemente soltanto la curiosità di sapere quanto in là può spingersi pur restando impunita. Mercedes procede spedita come uno squalo che non può fermarsi, pena la morte.
Si muove sfruttando l’ignoranza e la paura: paura e ignoranza permettono a personaggi dagli ideali sempre più logori di essere largamente acclamati per le loro facili risposte. Risposte che ci consentono di sfuggire alla fatica del colmare quell’ignoranza e nel contempo mitigare le nostre paure.
Siccome si sa che le cattive ragazze arrivano dappertutto, Mercedes riesce ad inserirsi tra le maglie del Partito, occupa un posto fisso tra i salotti tv… entra così in confidenza col papa da mandare in vacca il protocollo (baciargli l’anello piscatorio) ed abbracciarlo urlando “PAPYY”!!
Quando Mercedes si ritrova nei guai e viene imbastito il caso “Mercedes contro tutti” però gli amici di un tempo scompaiono, la lasciano ad urlare e a chiedere aiuto fuori dal cancello come un testimone di Geova qualunque (“Figlio della merda!”).
Anche se non lo ammetterebbe mai, Mercedes si ritrova sola: “E in quanto all’onorevole?” “Ho preferito non distrarlo, era ora di cena”.
Anche in questa situazione Mercedes non perde il suo aplomb né stipula accordi o accetta elemosine (il papa la deride: “Noi ci campiamo da millenni”), e procede dritta per la sua strada anche quando ormai la strada non è che un vicolo cieco, quando non c’è più niente da comprare ed i carramba compaiono sul treno che la sta portando oltreconfine.
Durante la fuga Thelma-e-Louise versione Moira Orfei, la segue diligentemente il suo codazzo: una schiera d sottoposti che tremano al solo pensiero di chiedere una settimana di riposo post varicocele.
Dietro di lei, in fila indiana, ci sono: numerose valigie (imprescindibile è l’acqua micellare), l’autista, lo stenografo, la parrucchiera, la guardia del corpo, l’assistente (“Rispondo alle chiamate, rispondo alle mail, rispondo al papa, mi occupo dei suoi pranzi, delle sue cene, dei suoi hotel, degli assorbenti, del cane! Ieri sono perfino andata a fare il pap test al posto suo!”).
L’assistente in particolare sembra cinica almeno quanto Mercedes: “Che ne sarà di Genore?” (Genore sta per essere sgozzato, Mercedes si appresta a firmargli una buonuscita) “Mi doveva ancora venti euro per il regalo collettivo di Tito!”.
E perché finisce come finisce (cioè, uno schifo)? Perché Mercedes è una donna, e la convinzione di avere il potere tra le mani è per noi dotate di vagina soltanto un inganno: “Non dirmi che ci credevi sul serio?! Ti eri illusa fino a questo punto? Mercedes, figliola, tu non avevi alcun potere. Eri solo la nostra tamburina, quella che precede una truppa per dare ritmo alla marcia”.
Tra i momenti che mi hanno fatto sorridere ci sono: i brutti ceffi con i passamontagna che profumano di lavanda (“Cristo santo, non dirmi che te li fai ancora lavare da tua zia”), la madre di Mercedes che la chiama perché le spieghi il senso della mostra fotografica a cui è andata il finesettimana precedente, l’orologiaio che alla domanda “Ha mai desiderato poter fermare un momento?” risponde “Be’, no, sa com’è, il mio lavoro è fare esattamente l’opposto”. Anche è divertente la baruffa per scegliere quale canzone ascoltare durante il tragitto in auto: “Il cruscotto è pieno di cassette di Al Bano” “Il primo che mette play lo consegno all’esercito degli alberi”.
C’è un capitoletto finale in cui uno degli sgherri di Mercedes prende con sé un cagnolino (Pepito), e lo inizia ad una vita di concorsi canini tra fiocchetti e merletti, cambiando vita con lui.
March 13, 2024
Non l'ho capito, chiedo scusa 😂
March 21, 2020
3,5
Una bella storia di una donna di successo che scappa dai ricordi, dal dolore, dai sensi di colpa e dalla giustizia.
Come anche per residenza arcadia però sento che manca qualcosa, quella scintilla che rende memorabile la storia e te la fa entrare nel cuore.
Una bella storia di una donna di successo che scappa dai ricordi, dal dolore, dai sensi di colpa e dalla giustizia.
Come anche per residenza arcadia però sento che manca qualcosa, quella scintilla che rende memorabile la storia e te la fa entrare nel cuore.
July 19, 2020
Ambientato nello stesso universo narrativo di Residenza Arcadia, Mercedes è la storia di una fuga incredibile.
Il problema? Il finale.
Arrivi alla fine e... meh. Ed è un peccato perché proprio fino a pochissime pagine prima era frenetico e velocissimo, ma proprio sul traguardo si trasforma in un corridore amatoriale spompato.
Il problema? Il finale.
Arrivi alla fine e... meh. Ed è un peccato perché proprio fino a pochissime pagine prima era frenetico e velocissimo, ma proprio sul traguardo si trasforma in un corridore amatoriale spompato.
April 4, 2020
Ho iniziato questo fumetto attratta più dai consigli che dalla trama in sé stessa (che non mi incuriosiva particolarmente). A lettura finita ho sentito un grande MA aleggiare su questo graphic novel: carino ma...
MA non ho capito fino in fondo la storia
Ma mi ha lasciato perplessa
Ma non mi ha dato quel senso di stupore e meraviglia che mi aspetto sempre da una storia.
In questo fumetto Mercedes è una donna in carriera considerata dai media come la benefattrice del mondo: Mercedes ha un cuore grande, è buona, è indipendente e libera. Alla prima occasione però il mondo le si rivolta contro accusandola di aver provocato il crollo finanziario, il sistema climatico e in generale di aver decretato la fine dell'umanità. Da eroina a criminale. Dunque la nostra protagonista si prepara a scappare trascinandosi dietro il suo personalissimo club di schiavetti: collaboratori frustrati chiamati ad esaudire ogni suo comando, a rischiare anche la vita per servire una persona dalla dubbia moralità e senza le palle di ribellarsi troppo (le urlando dietro, non la sopportano ma alla fine di fronte alle sue minacce se ne tornano buoni a cuccia). Si lo so, sono molto diretta nel scrivere questa recensione, MA d'altronde è questo che Mercedes mi ha trasmesso. Sicuramente non é una di quelle protagoniste con cui sento un legame, in cui mi rispecchio, a cui guardo con ammirazione. Proprio tutto il contrario. Mercedes è irritante, cattiva, cinica. Il fatto che abbia avuto un passato difficile non la rende più umana, ma conferma il suo modo di essere. Ecco Mercedes non si redime mai in questo romanzo, crolla, dimostra rari momenti di affetto per la sua cerchia, ma alla fine rimane sempre fedele a sé stessa e al suo carattere da stronza. È sicuramente una storia che rimane nella memoria del lettore, che si distingue dalle altre (la storia e la stessa Mercedes) MA che purtroppo secondo me fa un po' di fumo. Forse sarebbe stato meglio approfondire un po' di più il background di Mercedes, esplicitare maggiormente cioè che è e ciò che prova. Trovo molto affascinante il non detto in una narrazione, quando però si capisce. In questa occasione l'ho trovato troppo abbozzato, piuttosto preferivo non sapere nulla a questo punto. Sui disegni non ho nulla da dire perché 1) non ho le competenze per potermi addentrare in un'alisi tecnica e specifica del tratto dell'autore; 2)perché mi sono piaciuti tanto. Li ho trovati estremamente espressivi. Daniel dichiara a fine fumetto di "rubare" le espressioni della gente nella vita reale per poi inserirle (più o meno stravolte) nelle suo opere. Questa attenzione traspare tutta: rughe di espressione, occhi che si spalancano, sopracciglia che si alzano o si aggrottano. I personaggi sono vivi e non si risparmiano di trasmetterci le loro risposte più istintive agli eventi (per quanto vorremmo, non saremo mai capaci di controllare del tutto le nostre espressioni).
Per tirare le somme: fumetto consigliato per la sua "stranezza" e novità. Sono molto curiosa di sentire le vostre opinioni in merito, che sono sicura riempiranno i vuoti che io non ho saputo capire né tanto meno colmare.
MA non ho capito fino in fondo la storia
Ma mi ha lasciato perplessa
Ma non mi ha dato quel senso di stupore e meraviglia che mi aspetto sempre da una storia.
In questo fumetto Mercedes è una donna in carriera considerata dai media come la benefattrice del mondo: Mercedes ha un cuore grande, è buona, è indipendente e libera. Alla prima occasione però il mondo le si rivolta contro accusandola di aver provocato il crollo finanziario, il sistema climatico e in generale di aver decretato la fine dell'umanità. Da eroina a criminale. Dunque la nostra protagonista si prepara a scappare trascinandosi dietro il suo personalissimo club di schiavetti: collaboratori frustrati chiamati ad esaudire ogni suo comando, a rischiare anche la vita per servire una persona dalla dubbia moralità e senza le palle di ribellarsi troppo (le urlando dietro, non la sopportano ma alla fine di fronte alle sue minacce se ne tornano buoni a cuccia). Si lo so, sono molto diretta nel scrivere questa recensione, MA d'altronde è questo che Mercedes mi ha trasmesso. Sicuramente non é una di quelle protagoniste con cui sento un legame, in cui mi rispecchio, a cui guardo con ammirazione. Proprio tutto il contrario. Mercedes è irritante, cattiva, cinica. Il fatto che abbia avuto un passato difficile non la rende più umana, ma conferma il suo modo di essere. Ecco Mercedes non si redime mai in questo romanzo, crolla, dimostra rari momenti di affetto per la sua cerchia, ma alla fine rimane sempre fedele a sé stessa e al suo carattere da stronza. È sicuramente una storia che rimane nella memoria del lettore, che si distingue dalle altre (la storia e la stessa Mercedes) MA che purtroppo secondo me fa un po' di fumo. Forse sarebbe stato meglio approfondire un po' di più il background di Mercedes, esplicitare maggiormente cioè che è e ciò che prova. Trovo molto affascinante il non detto in una narrazione, quando però si capisce. In questa occasione l'ho trovato troppo abbozzato, piuttosto preferivo non sapere nulla a questo punto. Sui disegni non ho nulla da dire perché 1) non ho le competenze per potermi addentrare in un'alisi tecnica e specifica del tratto dell'autore; 2)perché mi sono piaciuti tanto. Li ho trovati estremamente espressivi. Daniel dichiara a fine fumetto di "rubare" le espressioni della gente nella vita reale per poi inserirle (più o meno stravolte) nelle suo opere. Questa attenzione traspare tutta: rughe di espressione, occhi che si spalancano, sopracciglia che si alzano o si aggrottano. I personaggi sono vivi e non si risparmiano di trasmetterci le loro risposte più istintive agli eventi (per quanto vorremmo, non saremo mai capaci di controllare del tutto le nostre espressioni).
Per tirare le somme: fumetto consigliato per la sua "stranezza" e novità. Sono molto curiosa di sentire le vostre opinioni in merito, che sono sicura riempiranno i vuoti che io non ho saputo capire né tanto meno colmare.
January 15, 2020
Ho dovuto interrompere la lettura verso la fine perché la situazione, nel graphic novel, si stava facendo troppo intensa e avevo bisogno di una pausa.
Mercedes è tante cose, la maggior parte delle quali negative: è cinica, opportunista, concentrata solo sul proprio tornaconto, menefreghista in modi di cui neanche avevo idea. E' tutto quello che non dovremmo essere, è l'eccesso umano, quello senza un briciolo di empatia, quello che schiaccia qualsiasi cosa solo perché può farlo.
Eppure Mercedes è anche speranza: di essere salvati da noi stessi, in primis, ma anche di sapersi fermare, di saper perfino amare.
Mercedes, ecco, non "è una persona così brutta... non più di chiunque altro di noi"; è, se vogliamo, l'estrema sintesi di questi tempi così inquietanti, che Daniel Cuello riesce a tratteggiare con la stessa maestria che ho riscontrato in "Residenza Arcadia", la maestria di uno che, questi tempi, li riesce ad analizzare lucidamente. E io dico soltanto: "che roba".
Mercedes è tante cose, la maggior parte delle quali negative: è cinica, opportunista, concentrata solo sul proprio tornaconto, menefreghista in modi di cui neanche avevo idea. E' tutto quello che non dovremmo essere, è l'eccesso umano, quello senza un briciolo di empatia, quello che schiaccia qualsiasi cosa solo perché può farlo.
Eppure Mercedes è anche speranza: di essere salvati da noi stessi, in primis, ma anche di sapersi fermare, di saper perfino amare.
Mercedes, ecco, non "è una persona così brutta... non più di chiunque altro di noi"; è, se vogliamo, l'estrema sintesi di questi tempi così inquietanti, che Daniel Cuello riesce a tratteggiare con la stessa maestria che ho riscontrato in "Residenza Arcadia", la maestria di uno che, questi tempi, li riesce ad analizzare lucidamente. E io dico soltanto: "che roba".
January 20, 2020
La meraviglia, Cuello si è superato dopo “Residenza Arcadia”. Vorrei dire che è una metafora potente ma ci sono fin troppi spunti dal reale per essere solo quello. Purtroppo.
January 23, 2020
Recensione qui: https://lamenteaffilata.blogspot.com/...
January 3, 2022
Escape anfetamínico de una mujer poderosa (que aunque está inspirada en una señora que se encontró en una estación, recuerda mucho a Rita Barberá). No me ha gustado tanto como su obra anterior, pero sigue siendo potente.
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