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344 pages, Paperback
First published March 1, 2021
Afterwards he felt almighty. He had conquered America, he had stretched his own limits, he had perfected the motif: the woman who must die.
Come posso
accusare
Ted Hughes
di ciò che l’intero establishment
letterario e critico inglese e americano
ha tentato in tutti i modi di negare,
senza mai argomentarlo con tante parole, naturalmente:
l’assassinio di Sylvia Plath
?
Sarebbe sufficiente notare
la già deplorevole controversia
creata in larga misura dalle poesie e dalle lettere della Plath stessa
che si riferiscono ai peccatucci di quel caro uomo,
ma
l’accusa di stupro si potrebbe considerare
una metafora,
e inoltre, ad un uomo è permesso dalla legge stuprare
la moglie, nel corpo e nella mente.
È anche perfettamente legale se lui fa il lavaggio del cervello
ai figli di lei.
Non è un crimine se si impossessa del suo linguaggio poetico
o se si rifiuta di dare le prove d’accusa più rivelatrici
di lei contro il suo carceriere.
Non è illegale se lui fa un sacco di soldi
diventando il suo editore postumo,
e non compie reato, lui, scrivendo, guarda caso,
sbavature di versi puerili e pretenziosi.
Visto che ha avuto successo una volta
nel commettere
il matrimonio perfetto,
chi potrebbe biasimare Hughes se ci prova ancora.
Anche il secondo fu un suicidio,
o non lo sapevate?
Il suo nome era Assia Guttman Wevil.
Non la sposò mai formalmente — il che non è reato.
Lei traduceva poesie dall’ebraico
e aveva paura di perdere la sua bellezza.
È la donna della poesia Lesbos della Plath,
e, puntualmente,
scelse lo stesso metodo di chi l’aveva preceduta;
entrambe trovarono i vapori del forno meno letali
dell’amore del marito.
Una madre ebrea nel senso più eroico,
portò con sé sua figlia Shura.
A parte questo, fu identico.
Che coincidenza.
Ma solo dei paranoici potrebbero pensare
che una cosa così strana ridondanza costituisca
il movimento donnicida di un solo uomo.
La Plath, ad esempio, era chiaramente squilibrata
per scrivere delle poesie così terribili su Hughes,
La Guttman, poi, era ovviamente pazza
per uccidere sua figlia
piuttosto che lasciarla educare da Hughes.
E io, d’accordo, sono evidentemente psicolabile
per ritenere che entrambe erano sane come Cassandra,
o anche per scrivere questo in poesia, e non
in codice.
Ma mi è concesso, se non altro,
di accusare
A. Alvarez,
George Steiner, Robert Lowell,
e le legioni di critici necrofili
di congiura: perché piangono la genialità della Plath
e insieme parlano condiscendenti della sua follia perché annacquano
la sua rabbia, seppelliscono le sue idee politiche,
e aiutano, incoraggiano e ricompensano
il suo esecutore perfettamente legale.
Dire tutto questo non è diffamatorio, è solo pericoloso.
È anche perfettamente legale, capite,
che gli editori siano
o uomini
o codardi
o membri della stessa confraternita.
Quanto a me, non ho nessun desiderio di mettermi in mostra —
ma solo di essere efficace.
Ma poi si sa, noi donne cambiamo spesso idea.
È una nostra caratteristica.
Così magari non potremo, dopo tutto,
liberare Frieda e Nicholas,
suonare una notte il campanello
ed entrare, uno stuolo di sue ammiratrici adolescenti,
e disarmarlo di quell’arma con cui ci ha torturate,
ficcargliela in bocca, cucirgli intorno le labbra di poetastro,
e fargli saltare il cervello.
Chi lo sa?
Nel frattempo
Hughes
si è sposato di nuovo.
Mina armar var tunna som papper, jag hade knappt rest mig från hela det hysteriska företaget med att föda barn och amma barn och få psykbryt och influensa och mjölkstockning och gräla med en sinnessjuk man - jag förlorade nio kilo bara i augusti och september!! - och nu satt jag här och var tom.
Om jag formade ljud med munnen kanske tystnad var allt som kom.