Nuovo Ordine Morale. Una feroce dittatura militare. Un nuovo sistema carcerario estremo in cui le Cisterne rappresentano il terribile strumento per una radicale epurazione della società. Giovanni Corte, giovane pieno di speranze, conquista l’ambito ruolo di Custode della Cisterna 9, nella quale dovrà trascorrere un anno. E comincia così per lui un cammino - inesorabile, claustrofobico, allucinante - lungo gli oscuri sentieri dell’anima umana, verso il cuore buio di tutti gli orrori che albergano fuori e dentro ciascuno di noi.
Un romanzo tanto geniale quanto disturbante. Mi ha inquietato, sia per quello che Nicola ci mostra, sia per quello che ci suggerisce. Lo definirei un incubo a più livelli, capace di preoccupare la nostra parte consapevole e di corrompere le radici più profonde. Soprattutto nella prima metà è fortissima la claustrofobia fisica e mentale che Giovanni Corte, il protagonista, prova nel suo compito di Custode. Le immagini della Cisterna fanno venire i brividi e il cortocircuito tra i disturbi di Giovanni e quelli che possono colpire il lettore è davvero efficace. L'autore sceglie poi di sviluppare anche la parte più distopica e politica del romanzo ed è una scelta che personalmente ho apprezzato anche per la necessità di una pausa dagli incubi della Cisterna. In più, è un romanzo che, soprattutto in questo periodo storico, fa riflettere. Senza salire in cattedra, senza cercare di imporre un punto di vista, ma fa riflettere. Complimenti.
Con qualche mese di ritardo, arrivo anche io a parlarvi di questa lettura. Collaboro con la Dunwich da qualche mese e ammetto che con le prime letture, non le ho apprezzate fino in fondo. La cisterna però, dopo un inizio un pò difficile, mi ha letteralmente catturata.
Giovanni Conte è un uomo come tanti, che vuole trovare un buon lavoro e possibilmente anche socialmente utile. Quando inizia il concorso per diventare il nuovo Custode, si impegna al massimo per ottenere quel lavoro perchè il premio in palio è assai ghiotto. Un anno isolato la dentro per uno stipendio da capogiro. Il fato fa si che lo prendano e così incomincia il suo percorso ma più il tempo passa e più le cose diventano strane... e difficili, fino allo scadere del suo anno di lavoro, dove tutto prende finalmente una forma chiara e terribile.
Ho letto questo libro in corsivo e fidatevi, è stata una cosa difficile ma, questo non mi ha impedito di apprezzarlo. Nicola Lombardi ci guida in un percorso pieno di ombre con una maestria che mi ha impressionato. Per quasi tutta la lettura credevo che la chiave del mistero fosse qualcosa di soprannaturale ma alla fine, mi sono dovuta ricredere perchè il vero fulcro di tutto è la psiche dell'uomo. Giovanni Conte passa un anno praticamente isolato, gli unici contatti sono quelli con le guardie ma anche quelli, sono minimi e tutti incentrati al lavoro. Vive in un mondo tutto suo, con le sue fantasie per il futuro e la noia del presente. La sua mente, indubbiamente stanca di tutta quella solitudine, inizia a vedere e percepire cose che non esistono e ad accantonare domande più logiche. Il suo percorso però è già scritto ma ancora non lo sa.
La scrittura è fluida e non hai tempo di fare grosse congetture perchè cambia direzione in ogni momento con piccoli fattori... Vi ho già detto che è stata una bella lettura? Non sono arrivata ad immedesimarmi ma mi sono emozionata spesso.
I read this one because I've been on the lookout for a few good horror stories with Halloween coming up. Karl Drinkwater, an author I follow recommended this one, and so I thought I'd give it a shot, and it didn't disappoint me.
His review actually reflects a lot of my own thoughts about the book. I had a bit of trouble at first getting past the translation too, but that becomes less noticeable as you really get into the meat of the story. And I love the "Lighthouse Keeper" aspect of it.
For me, the real horror of this story isn't in the gory aspects, but the reality of Man's inhumanity to Man. The theme here really, is the dangers of being too fanatical about what you believe in, and letting that cloud the world around you. It's a harsh, and timely lesson.
As for the actual horror aspects of the novel, It's very atmospheric, in a claustrophobic way. and reads something like a bottle episode of television (I mean this in a good way, it's well done). If you want to read about something truly terrifying, the darker side of humanity for instance, this gets a recommendation from me.
Un horror psicologico originale e disturbante. I giorni successivi mi capitava di ripensarci. Non è tirato per le lunghe, una cosa che ultimamente apprezzo molto. Per gli amanti del genere, da leggere sicuramente.
Un horror psicologico, che scava nelle paure più profonde. Una trama avvincente che lascia il lettore con il fiato sospeso pagina dopo pagina, un horror senza spargimento di sangue, un horror che scava nelle paure, che ci fa pensare a cosa sia giusto o sbagliato, ci fa porre delle domande al quale non ci sarà mai permesso avere delle risposte. Il libro è in terza persona, la scrittura all'inizio l'ho trovata un po' difficile a causa di parole un po' troppo complesse, ma basta prenderci la mano e il libro scivola via in un soffio. Ci troviamo, probabilmente in un Mondo postapocalittico, ma non sappiamo esattamente in che luogo siamo, dai nomi molto probabilmente ci troviamo in Italia, non sappiamo cosa sia successo al Mondo esterno, siamo all'oscuro di tutto. Siamo all'interno della Cisterna, nell'anello l'unico posto "sicuro" di questo carcere, viviamo insieme al custode un anno interminabile, dove il protagonista dovrà "giustiziare" i condanni, per questo lungo anno sarà all'oscuro di ciò che accade al di fuori della Cisterna, l'unica forma di informazione che potrà avere saranno i vari telegiornali ma ovviamente non diranno tutta la verità. All'inizio vediamo Giovanni sicuro della scelta, sicuro dei suoi pensieri e della politica del NOM, ma con l'avanzare del tempo vediamo le sue sicurezze vacillare, comincerà a porsi delle domande alla quale, un po' come noi che viviamo nella sua storia, non riceverà mai risposte. Sarà lui sulla base di ciò che vede, sente e prova a doversi dare queste risposte. Risposte che lo porteranno alla cruda realtà, dove il sogno della sua Isola sarà spazzato via....ma non aggiungo altro non vorrei fare troppi Spoiler. Siamo noi Giovanni, siamo noi il custode, noi vediamo con i suoi occhi, proviamo le sue paure e le sue emozioni. Grazie alla scrittura perfetta e dettagliata di Nicola Lombardi riusciamo a vivere appieno la storia, l'ambiente che lo circonda. Lo stile di scrittura è super dettagliato non lascia niente al caso e grazie a ciò riusciamo a immaginarci ogni singolo angolo di questa Cisterna e immedesimarci ancora di più nella storia. Un romano che consiglio a tutti, soprattutto a coloro che amano questo genere di horror che ti entra dentro e non ti lascia più. Entrerà sicuramente nella mia Top Ten del 2015.
For a short book, this was a savage read. The Tank is a horror story that eschews the supernatural and delves into the real terror of what a totalitarian regime can be capable of. and could easily sit alongside Orwell’s 1984. The main character is an antihero: a bureaucratic executioner and ardent supporter of the regime. It is to the credit of the author that he is easy to relate to, even when disliking him. He’s a young man who has swallowed all the propaganda and ends up feeling confused when he’s sickened by the things he’s doing. The actual concept of the place where he works, the titular Tank, is a thing of nightmares. It wasn’t something I never wanted my imagination to linger on too long. Claustrophobic, uncomfortable, and seeping with paranoia, this book shows the power of fiction to explore the worst that human beings are capable of.
A note on the English edition: the version I read is in desperate need of copy editing. It’s filled with an alarming number of typos and spelling mistakes that makes it hard to concentrate on the prose, which is otherwise excellent.
La Cisterna, con la C maiuscola. Immaginate questo gigantesco cilindro dove il Nuovo Ordine Morale, la dittatura militare che ora governa il Paese, fa finire tutti i criminali e i dissidenti. Nel buio, accalcati gli uni sugli altri, lasciati senza cibo né acqua fino alla follia e alla morte. E dopo la dipartita il corpo va ad aggiungersi allo spesso strato di cadaveri che ricopre ogni centimetro del pavimento (ogni tanto viene fatto scorrere dell'acido per sciogliere i cadaveri più vecchi, abbassando il "livello" del locale). La Cisterna ha anche bisogno di un Custode, che viene cambiato ogni anno e viene scelto dopo durissime selezioni. Il Custode dovrà rimanere isolato dal mondo, senza mai uscire dall'area a lui assegnata nell'Anello (una specie di corridoio posto intorno al cilindro della Cisterna). Stavolta tocca a Giovanni, il protagonista del romanzo, che dovrà immergersi nella quasi completa solitudine e volgere senza remore e impeccabilmente il lavoro del boia. Ce la farà la sua psiche a non cedere?
Le premesse del romanzo sono davvero buone, così come i vari passaggi mentali di Giovanni nel "corso del suo anno di lavoro" e la crudele idea della Cisterna. Quello che manca davvero in questa opera è una trama vera e propria. Arrivano i prigionieri da scaricare nella Cisterna, poi si segue un po' la vita di Giovanni, poi altri prigionieri e via così. Certo, succedono cose, ma manca una storia di fondo. Lettura comunque interessante e scorrevole fino alla fine.
Un’Italia futura governata dal regime del Neom, dove la giustizia coincide con la repressione. I criminali, veri o presunti, vengono eliminati attraverso le spaventose cisterne, simbolo dell’annientamento dell’individuo da parte del potere. Lombardi costruisce un racconto teso, cupo e claustrofobico, in cui l’orrore non è soprannaturale ma politico e sociale, rendendo la vicenda ancora più disturbante. Breve ma incisivo, il romanzo lascia un senso di oppressione e inquietudine, spingendo a riflettere sulla fragilità della libertà e sui rischi di ogni deriva autoritaria.
Mi ha ricordato “Nella Colonia Penale” di Franz Kafka, dove un unico episodio e una macchina infernale bastano a evocare le assurdità e la disumanità di una società intera. Nicola Lombardi ha creato una realtà parallela con regole proprie, con le sue instabilità e rivoluzioni, e invece di farla esplodere in un romanzo corale l’ha raccontata con un personaggio principale, un solo luogo, una routine e qualche comparsa. Per narrare il suo presente alternativo non ha scelto un eroe ma un conformista, un uomo che ha delle buone ragioni per essere complice del governo a cui risponde, e ha raccontato la sua educazione umana senza giudicarlo. Il romanzo avanza come un agile horror psicologico dal ritmo incalzante e si legge in una o due sedute, ma i suoi effetti sono più profondi dell’intrattenimento che offre in superficie. Nel corso della lettura la Cisterna 9 diventa un luogo interiore dove le nostre vulnerabilità e cecità ci spingono a connivere con un sistema disumano, contro la nostra natura e il nostro interesse. Se alla fine rifiutiamo l’ordine che ci è imposto non è per presa di posizione ideologica ma per la riscoperta inevitabile della verità su noi stessi e sul nostro rapporto con il prossimo, seppellita sotto la retorica e la paura. Questo è forse ciò che spaventa di più in questa storia: la definizione lucida, onesta e a misura umana di ciò che realmente significano il conformismo e il dissenso.
Letto in due giorni (lettura finita proprio oggi) e non ancora metabolizzato del tutto. Intanto ci troviamo in Italia, con il Nuovo Ordine Morale che gestisce e governa il nostro paese. Giovanni Corte è diventato il custode della cisterna numero 9. Il suo ambito incarico lo porterà per dodici lunghi mesi a vivere e gestire questa "straordinaria" struttura, totalmente isolato dal resto del mondo. Se amate immergervi in totale simbiosi con il personaggio principale, all'interno di un caleidoscopio suggestivo di paure, timori, ossessioni, speranze, beh, questo libro farà per voi. Lo stile lo definirei riflessivo, che va a marcare le mille sfaccettature del custode della Cisterna. Giovanni è un personaggio tridimensionale, con pregi e difetti. Mi è piaciuto molto. Si tratta di un romanzo potente, in grado catturare il lettore e trascinarlo nell'oblio e nell'orrore in cui versa il nostro paese in questa storia. Inoltre, volevo sottolineare la bravura dell'autore, nell'aver reso tangibili quelle sensazioni provate da tutti personaggi del romanzo. Il finale non è scontato affatto. Consigliatissimo.
Väga hea düstoopia, talveks igati sobiv lugemine, kuigi ülejäänud aastaajad on ka esindatud.
Kui millegi kallal norida, siis tsisterni nr 9 valvuri jaoks jäetud lugemisvara hulgas leidus üsna mitu mässulise sisuga teost. Nii labiilse vennikese nagu Giovanni Corte puhul oleks need tulnud varakult ära korjata.
Mõni lugeja on väitnud, et tema poleks küll Giovanni olukorras oma Berettat nii kergesti loovutanud, vaid ikka korraliku lahkumispeo korraldanud. Ei tea midagi, autori valitud lahendus oli ka igati stiilne.
"La cisterna" di Nicola Lombardi, #dunwichedizioni. Viaggiare un anno con Giovanni, in uno spazio chiuso, con l'impressione di una luce verdognola sulla testa e intorno a noi. Il batticuore sugli eventi finali mentre all'inizio eravamo convinti di essere in sintonia con lui, ma soprattutto col Nom. Vibra un groove nella storia che, come anticipato nel precedente post, ci ha ricatapultato nelle atmosfere della "piattaforma" di Galder Gaztelu-Urrutia sebbene, sia chiaro, le storie siano ben differenti. Quanto si può essere fedeli ai propri principi, pur giusti che possano sembrare? Il concetto fondatore del romanzo travalica i confini nazionali, è distopicamente universale, non ci sono barriere perché coinvolge tutta l'umanità, a prescindere dalla nazionalità: è una meschina versione rimasterizzata del deserto dei Tartari (o un omaggio ad esso?).
Nella "Cisterna" torviamo un solo luogo con un solo personaggio, il Custode, che riassume un'idea di giustizia punitiva estrema, sintesi di un mondo che non ammette sbavature, errori, dissenso. Lo stile è asciutto, semplice, eppure spietato nel raccontare quell'ameba fluorescente che si agita nell'oscurità del groviglio disumano che è la Cisterna del Campo 9. Dominano il rigore, la sobrietà, le regole, un'efficienza sovrumana. Il protagonista non è un eroe che si scaglia con disperazione contro il mondo sbagliato in cui vive, è un conformista, che, sordo a ogni scricchiolio esterno, difende con ostinazione il terribile mostro di cui è esecutore insensibile. Un libro che non ambisce a insegnare qualcosa, ma obbliga a uno sguardo critico sulla realtà, trasinandoci verso temi che troppo spesso sorvoliamo con superficialità.
Di una cosa sono certa.. da ora in poi vedrò i serbatoi di gasolio sotto una luce diversa. Un horror distopico cupo e claustrofobico, senza possibilità di redenzione. Il Nuovo Ordine Morale vi osserva e vi giudica. Non importa che tu sia un omicida o un "semplice" rivoluzionario che distribuisce volantini. La legge è uguale per tutti. Arresto. Processo. Condanna. Confino. Scarico. Eliminazione. Questa sarà la tua sorte.
I had never heard of Nicola Lombardi before. That's not surprising. He is an Italian horror author and this is the only one of his books translated into English (as far as I am aware). I only became aware of this book because it was in the preliminary ballot for the Superior Achievement in a Novel category of the 2016 Bram Stoker Awards (the same year as one of my books was in the preliminary ballot, though for a different category). I like to follow prizes so acquired many of the books on the preliminary ballot, to discover new authors and titles. And then, of course, it took me a long time to get round to reading them ...
Well, I read a lot, and only two of the books I'd acquired from the list really moved and horrified me. This was one of them. (The other was The Sadist’s Bible, by Nicole Cushing.) I finished The Tank last night and the ending was every bit as bleak as I'd expected.
I'm not going to tell you what it's about, or what the titular Tank is for. No, it isn't the kind of tank with a gun and metal treads. But this story follows a single character through a year of their life, and almost every moment of it takes place within just a few rooms. In lesser hands that could be repetitive and slow, but I never felt that was the case here. I was always compelled to read on, even when I occasionally felt sick. I _had to know_. And the character arc and revelation both rewarded me and punished me for my morbid curiosity, totally in keeping with the contents of the story. Some things are so horrible that they create a sick fascination; the imagination wondering "What would it be like if ..." and refusing to stop prodding and probing. Here the reader almost experiences the same gruesome obsessions as the protagonist. Why are we doing this? What awaits us? Will our soul be permanently degraded by the experience? And what is the worst punishment for a crime?
The story is set within a totalitarian fascist regime, the New Moral Order (NMO). We have the stifling observation and secrecy of 1984 crossed with the moral bleakness of The Road, and told through a perspective that isn't a million miles away from "potentially deteriorating mental stability of a lonely lighthouse keeper" stories.
I thought this book was brilliant. It did everything it should, but with the most important being: make me pick up the book again and carry on. To know the truth even though I suspect what it will be, and it won't be pleasant.
There is one element I haven't touched on. The translation. Much as I hate to criticise things, it sometimes reads as if Google did it. On the one hand we get strange turns of phrase that wouldn't come about from a native English speaker - and that's actually not a problem. If anything it adds to the charm and the alien-ness of the thoughts, and the freshness of the imagery, and I would keep that aspect. However, there are also a lot of typos and incorrect words, and they are all ones that would have been easily picked up by a native-English proofreader (e.g. "the voices were suddenly louder know.") Now, please bear in mind that I am a stickler for punctuation and writing and grammar. I make my living as a writer and editor. I have been known to drop books for far fewer mistakes. So, the fact that I give this five stars DESPITE THOSE ERRORS is a huge vote of confidence. I am sure the original work in its native language is much more eloquent, and the issues are all minor translation issues that could be easily fixed whilst keeping the bulk of the translation exactly as it is. It's as if I am looking at the original story through a dirty window. And the view is enough that, despite the grime, or the barriers to communication, I keep looking. That's actually high praise. This is truly one of the most compelling and horrible books I've ever read.
È un libro a metà strada fra horror psicologico e distopia. Ho riscontrato purtroppo uno "scollamento" fra i primi due terzi del libro e la parte finale, ed è un peccato perché questo gli fa perdere qualche punto. È comunque un romanzo ben scritto e coinvolgente. Il mio giudizio è vicino alle 4 stelle.