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Serge

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"En début d'année, Serge s'était rendu en Suisse pour faire une cure de bouillon. Harcelé par Valentina pour changer de corps, il avait accepté une retraite dans une clinique de médecine intégrative sur le lac de Vaar. Là, humant l'air du Waponitzberg sur sa terrasse panoramique et carrelée, engoncé dans une pelisse de mouton et ceint d'une couverture, il entamait à prix d'or son repos digestif (autrefois dit jeûne) par un bouillon de légumes et une eau minérale. Le lendemain, le bouillon disparaissait du protocole et ne lui restait que l'eau et la tisane aromatique à volonté. Une impression de malheur l'avait assailli."

256 pages, Pocket Book

First published January 1, 2021

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About the author

Yasmina Reza

62 books594 followers
Yasmina Reza began work as an actress, appearing in several new plays as well as in plays by Molière and Marivaux. In 1987 she wrote Conversations after a Burial, which won the Molière Award for Best Author. Following this, she translated Kafka's Metamorphosis for Roman Polanski and was nominated for a Molière Award for Best Translation. Her second play, Winter Crossing, won the 1990 Molière for Best Fringe Production, and her next play The Unexpected Man, enjoyed successful productions in England, France, Scandinavia, Germany and New York. In 1995, Art premiered in Paris and went on to win the Molière Award for Best Author. Since then it has been produced world-wide and translated into 20 languages. The London production received the 1996-97 Olivier Award and Evening Standard Award. Screenwriting credits include See You Tomorrow, starring Jeanne Moreau and directed by Didier Martiny. In September 1997, her first novel, Hammerklavier, was published.

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1 star
99 (3%)
Displaying 1 - 30 of 245 reviews
Profile Image for Federica Rampi.
701 reviews229 followers
August 29, 2022
“Accettiamo che la vita sia una faccenda di solitudine fintanto che c’è un futuro.”

I tre fratelli Popper, ebrei viennesi non praticanti, stanno affrontando la morte della madre Marta, che con grande dispiacere del marito non aveva trasmesso ai figli nulla della religione ebraica, perché agli occhi del mondo lei non si sentiva una vittima “Che bisogno abbiamo di Israele?”

Serge, il primogenito, sessantenne spavaldo vanaglorioso dedito ai suoi “intrallazzi e traffici di cui non si capiva niente”, Jean, il narratore, giudicato senza personalità è l'eterno cuscinetto all'interno di quella famiglia che lui silenziosamente osserva, e Nana, la ribelle che ha sposato uno spagnolo di sinistra squattrinato, rimasta la smorfiosetta viziata di sempre.
Poco dopo la morte della madre, quando si accorgono che senza di lei tutto va a rotoli, loro che si amano tanto quanto non si sopportano, si ritrovano riuniti con le rispettive famiglie per un viaggio ad Auschwitz organizzato da Josephine, (la figlia di Serge) sulle orme dei loro antenati ungheresi

Dovere di memoria verso i loro ascendenti defunti o semplice turismo?
“Chi ha voglia di andare a impegolarsi nella religione e nella morte?”

Sarà un peregrinare nel luogo della Memoria che ne innescherà un altro, quello nelle loro vite legate dal vincolo di sangue che, da solo, non sempre basta a fare una famiglia.

Serge è soprattutto la storia di una famiglia, con i suoi dissensi, le gelosie e conflitti
Ne è passato del tempo da quando i tre giocavano spensierati ; ora i Popper sono adulti, si sono confrontati con la vita e mentre la generazione dei genitori muore silenziosamente, loro iniziano a contare i fallimenti e le rinunce, osservandosi l'un l'altro con spirito critico ma restano ancorati all’ immagine e alle ansie personali.
Perché l'uomo è così: capace di concentrarsi su ciò che lo tocca intimamente, mentre di tutto il resto si disinteressa, a patto che non lo minacci direttamente.

Yasmine Reza con l’intelligenza e la precisione della sua beffarda osservazione, regala una satira feroce, dove l'ironia corrosiva rivela anche qualche nota di tenerezza.
I membri di questa famiglia a volte sono insopportabili, pieni di colpe, ma alla fine mi sono piaciuti tutti , per i loro dialoghi taglienti e il modo in cui affrontano gli ostacoli della vita( lutto, angoscia, solitudine , malattia, vecchiaia, morte)

L'incapacità dei personaggi di relativizzare i guai le instabilità emotive e le liti appare in tutta la sua derisione quando visitano Auschwitz, dove il divario tra la tragica realtà del luogo e il comportamento dei turisti tra commozione e mania del selfie, vede i tre fratelli impacciati e più preoccupati dei loro piccoli drammi che dal ricordo dell’orrore prodotto dalla Storia

“Camminiamo su una strada che non appartiene a nessun tempo. E noi stessi ignoriamo che cosa ci abbia condotti qui”

Yasmine Reza ha scritto un libro terribilmente disincantato che spoglia le innumerevoli pretese con cui riempiamo il vuoto delle carenze e il ridicolo dei nostri egocentrismi.

Serge è un romanzo intelligente, vivace e inquietante che mette in discussione il dovere della Memoria e racconta di un’unanimità patetica e comica attraverso la storia dei Popper, ebrei senza passato e quasi senza futuro, tra felicità e fallimenti
Profile Image for Steffi.
1,121 reviews270 followers
April 1, 2022
Ich habe gerne die Stücke Kunst und Der Gott des Gemetzel von Reza im Theater oder als Verfilmung gesehen, doch dieser Roman kommt an die erbarmungslos-entlarvende Komik, bei der man sich dann aber auch irgendwie selbst ertappt fühlt, nicht heran. Sicher, Tendenzen dazu sind erkennbar und es gibt ein paar gute Szenen. Auch wie sehr ein Besuch in Auschwitz daneben sein kann (Menschen in Strandoutfits, der Geruch von Sonnenmilch liegt in der Luft, alle schießen Fotos mit ihren Smartphones), das wird bildreich beschrieben.

Am Ende ist mir die Geschichte trotz der wenigen Seitenzahlen öde geworden. Ich hätte lieber wieder eine schöne Reza-Komödie auf der Bühne.

Nur 2 Sterne sind sicher eine harte Bewertung, aber mein Vergleichsmaßstab sind nun einmal die oben genannten Stücke.
Profile Image for Come Musica.
2,058 reviews627 followers
March 23, 2022
Tre fratelli, (Serge, Nana e Jean, la voce narrante) ebrei, che non sono “né simili né poi così uniti. I legami fraterni si sfilacciano, si disperdono, finiscono per non ridursi ad altro che a un sottile nastrino di sentimenti o conformismo.”

I tre perdono i genitori e decidono di andare ad Auschwitz per ritrovare le loro origini, diretti verso il nulla

“Lungo queste lugubri volte si può leggere a lettere bianche brillanti e glaciali come la stessa diapositiva: Vernichtungslager. «“Tu che sai il tedesco, che cosa vuol dire?”. “Nicht, è: niente, nulla. Verso il niente, verso il nulla. Vuol dire campo di annientamento”». In Charlotte Delbo, «Le convoi du 24 janvier». In una sola immagine, l’allegoria della desolazione agguanta il visitatore. Superiorità delle immagini sul reale. Il reale necessita di interpretazione per restare reale.”

I tre vagano in quei simulacri della memoria “Il campo di Birkenau è immenso. Di un’immensità vertiginosa. Superato l’ingresso si entra in un luogo deputato alla morte. L’evidenza di questa finalità salta subito agli occhi. Ed è questa evidenza a essere vertiginosa. Nessuna finzione. I binari vanno dritti verso la morte. Tutte le strade presto o tardi conducono lì. A Birkenau non c’è altro da fare che camminare. Camminiamo in direzione delle colline. Filtra ancora qualche raggio di sole. Lungo la rotaia un uomo gioca a lanciare in aria un bambino.”

Un guardarsi indietro per capire i silenzi dei propri genitori “Ogni tanto penso a mio padre e provo una sorta di commozione. È possibile che sia un’altra di quelle nostalgie di se stessi e del tempo andato. Quando ho visto Shoah una scena mi aveva fatto pensare a lui. Un accostamento completamente slegato dalla storia e dalla sua gravità. Lanzmann interroga il barbiere Abraham Bomba, che aveva il compito di tagliare i capelli alle donne ebree e di rassicurarle prima che entrassero nelle camere a gas di Treblinka. Ripreso nel suo salone di barbiere a Tel Aviv, Bomba descrive minuziosamente tutto il processo con una voce stentorea e lentissima.”

I tre dopo questo viaggio torneranno a separarsi di nuovo per poi unirsi ancora in un’altra occasione di allarme. Chi è Serge? Chi sono loro come fratelli?
“Penso a Thomas Bernhard che andava a Nathal per risollevarsi da Vienna, ripartiva per Vienna per risollevarsi da Nathal, in un andirivieni sempre più frenetico, con fugaci puntate in altre città dal nome promettente, definendosi secondo una formula magnifica come il più infelice degli arrivanti, cosa che mi aveva sempre fatto pensare a Serge, incapace di rallegrarsi di essere in un posto senza aspirare subito a non esserci più, che passava la vita a sostenere di dover trovare scampo. Nostro padre diceva, è tarantolato, non riesce a star fermo! Ai suoi occhi era un pessimo segno. In quella irrequietezza lui ci vedeva solo vanità, solo pazzia o malessere. Io non ho mai creduto che si trattasse di semplice irrequietezza. Gli uccelli non sono né irrequieti né pazzi. Cercano il posto migliore e non lo trovano. Tutti crediamo che esista un posto migliore.”

Ironico, sarcastico, arguto, commovente, riflessivo.
Yasmina Raza si conferma una bravissima scrittrice.
Profile Image for Babette Ernst.
343 reviews83 followers
January 22, 2024
Die Botschaft oder Aussage dieses Romans ist gut versteckt, denn ich gehe davon aus, dass es eine solche geben muss. Gegen eine banale Familiengeschichte sprechen die Parallelen zu Rezas eigener Familie, finde ich. Schon allein der Titel wirft Fragen auf, denn eigentlich ist Serge nur einer von drei Geschwistern aus der Familie Popper, die alle gleichermaßen eine Rolle spielen. Die Eltern der Geschwister waren Juden, die dem Holocaust durch Flucht entkommen konnten, aber beide haben Verwandte und Freunde verloren. Die Mutter stammte, wie auch Rezas Mutter, aus Ungarn, der Vater aus Frankreich. Während die Familie der Mutter auf vollständige Assimilation setzte und das Judentum verleugnete, verherrlichte der Vater Israel und den Zionismus. Beide vermittelten aber weder jüdische Traditionen noch erzählten sie von ihren Erlebnissen während des Krieges. Die Geschwister, die zwischen fünfzig und sechzig Jahren alt sind, haben sich nicht um ihr Judentum gekümmert bis Serges Tochter Josephine eine Reise nach Auschwitz vorschlägt, die sie dann zu viert unternehmen.

Neben der Auschwitzreise werden in scheinbar willkürlichen Szenen Ereignisse im Leben der Familie und jüdischer Bekannter erzählt, die irgendwie banal sind und wenig Zusammenhang ergeben. Viel habe ich über die Aussage des Buches gegrübelt, aber vielleicht war es genau das, was die Autorin bezweckt hat. Welche Identität haben Kinder geflüchteter Juden oder Geflüchteter allgemein? Sind sie Kinder ungarisch-französischer Juden oder sind schlicht und einfach Franzosen? Was bedeutet es, Jude zu sein, wenn es in der Familie nie eine Rolle spielte? Was ist Erinnerungskultur? Lässt sich in Auschwitz zwischen posierenden Touristen irgendetwas begreifen?
Da die Geschwister alle mehr oder weniger mit Beziehungsproblemen kämpfen, stellt sich die Frage nach einem familiären Trauma einer jüdischen Familie oder handelt sich um Probleme, die in vielen französischen Familien vorkommen? Ist die Kindergeneration der Überlebenden nicht in der Lage, die Familiengeschichte aufzuarbeiten und sind es die Enkel, die daran Interesse zeigen?

Fragen über Fragen, aber keine Antworten. Natürlich ist es auch eine Kunst, solche Überlegungen mit einem Roman auszulösen, ich werde ihn durch die intensive Suche nach der Botschaft vermutlich länger in Erinnerung behalten, als manchen, den ich sofort verstanden habe. Trotzdem hätte ich mir ein paar Hinweise zum Thema und zum Zusammenhang der Sequenzen gewünscht.
Profile Image for zumurruddu.
139 reviews151 followers
June 25, 2022
Sempre bravissima a far emergere un intenso disagio esistenziale (i dialoghi, fenomenali!) e al contempo a farci avvicinare empaticamente ai suoi personaggi. A noi stessi.
Profile Image for Sergio.
1,344 reviews133 followers
June 15, 2025
Un libro che ho trovato insulso, incapace di regalarmi la minima emozione e un po' di coinvolgimento: protagonisti i fratelli Popper di origine ebrea, Serge, Jean e Nana ormai adulti con prole, alle prese con i problemi quotidiani personali, familiari, sentimentali, il confronto con le nuove generazioni, lo stress, le malattie, la morte. Racconto poco originale e superficiale: la spigliatezza dei dialoghi non basta ad elevarlo oltre un'anonima mediocrità. Peccato, soldi e tempo buttati.
Profile Image for Kingofmusic.
269 reviews52 followers
March 4, 2022
Genial banal

Lasst euch von der Überschrift nicht ablenken, liebe Leser:innen! Denn genial finde ich „Serge“ von Yasmina Reza (erschienen 2022 im Carl Hanser Verlag und aus dem Französischen übersetzt von Frank Heibert und Hinrich Schmidt-Henkel) weiß Gott nicht. Banal – ja, das trifft es (leider) eher.

Yasmina Reza erzählt auf gut 200 Seiten die Geschichte einer nicht gerade typischen jüdischen Familie aus Paris. Die Geschwister Popper (Serge, Jean – aus dessen Ich-Perspektive der Roman geschrieben ist – und Nana) machen sich nichts aus der Religion ihrer Eltern, aber in erster Linie auch nichts aus sich selbst.

Nach dem Tod der Mutter, die „[…]diese Kuddelmuddelkiste, unsere Familie geschaukelt [hat]“ (S. 13) erst recht nicht. Da mutet der Vorschlag von Serge´s Tochter Josephine, einen Ausflug nach Auschwitz zu machen, augenrollend merkwürdig an, wird aber trotz aller Unwägbarkeiten und Fragezeichen nach der Sinnhaftigkeit (auch im Nachhinein)

„Ich antwortete, ich hätte mir nichts Bestimmtes von dieser Reise erwartet und sei noch unschlüssig, was sie gebracht habe." (S. 156)

von den drei Geschwistern und Josephine angetreten.

Und die groß angekündigte Besichtigung von Auschwitz und Birkenau nimmt dann (leider) nur einen geringen Teil der Handlung ein. Und ist genau DER Teil, der mich am meisten überzeugen konnte. Hier zeigt Yasmina Reza meiner Meinung nach, wozu sie schriftstellerisch in der Lage ist – nämlich kritisch den Massentourismus an Orten der Erinnerungskultur mit Selfies vor den Gaskammern („Seht, ich war in Auschwitz!“ = 100.000 Likes; überspitzt dargestellt!) anzuprangern und zu hinterfragen. Ja, wir brauchen Orte, an denen wir an die Grauen des Nazi-Regimes erinnert werden. Und ja, wir brauchen von Generation zu Generation Autor:innen, die sich damit auseinandersetzen, um aus den Fehlern der Vergangenheit zu lernen. Ja, ich weiß – im Angesicht der momentanen Situation klingt das zynisch. Was wir jedoch nicht brauchen, sind 100 Millionen Fotos auf Smartphones und in (a)sozialen Netzwerken von diesen Orten – mit Shorts, Sonnenbrille etc. und dem perfekten Filter perfekt in Szene gesetzt.

Vor und nach dieser Episode strotzt der Roman jedoch vor Banalitäten und absurden Situationen, die mich mehr haben gähnen und Fragezeichen auf der Stirn erscheinen lassen als dass ich davon begeistert war. Die Charaktere sind durchweg unsympathisch und wenn an einer Stelle doch mal vernünftiges Personal auftritt, bleibt es bei einem (unpersönlichen) Kurzauftritt.

Für einige Leser:innen mag Yasmina Reza einen feingeistigen Humor haben; ich konnte an genau EINER Stelle im Buch herzhaft lachen. Aber was für die Banalitäten gilt, kommt auch hier zur Anwendung: jede:r sieht es anders und darf es auch anders bewerten.

Für den Ausflug der Geschwister Popper nach Auschwitz, den dadurch gewonnenen neuen Kenntnissen (die Judenrampe kannte ich zuvor nicht) und die zwei/ drei gelungenen Absätze vom Schlage eines

„[...] der außerstande ist, sich an irgendeinem Ort zu erfreuen, ohne sogleich darauf zu hoffen, ihn wieder zu verlassen, unter dem Vorwand, er müsse sein Leben lang fliehen. Unser Vater sagte, er hat Hummeln im Hintern, immer ist es irgendwo anders besser! In seinen Augen war das kein gutes Omen. Er sah in dieser Ruhelosigkeit nur Eitelkeit, er sah darin nur Irrsinn oder Krankheit. Ich habe nie geglaubt, dass es sich um schlichte Ruhelosigkeit handelte. Die Vögel sind weder ruhelos noch verrückt. Sie suchen den besten Ort und finden ihn nicht. Alle Welt glaubt an einen besseren Ort.“ (S. 161/162)

vergebe ich 2,5 (3)*.

Schade; ich hatte definitiv mehr erwartet.

©kingofmusic
Profile Image for flaminia.
452 reviews129 followers
September 4, 2022
di dinamiche tra fratelli hanno scritto in tanti, pochi però hanno saputo farlo con l’ironia, la spietatezza, il senso della dissacrazione e l’implacabilità di yasmina reza, specialmente quando tali dinamiche sono un pretesto per aprirci gli occhi su molto altro.
Profile Image for Frannie.
508 reviews221 followers
August 21, 2024
Ai pranzi famigliari nessuno dà mai il meglio di sé.

I Popper, due maschi e una femmina, sono i figli di mezza età di una famiglia ebraica, dunque hanno un’eredità culturale pesante che si mischia a storture e antagonismi congeniti.
Nana è la più giovane, viziata e fintamente ribelle. Poi c’è Jean, il figlio di mezzo, il cuscinetto tra gli altri 2 nonché narratore della storia. Infine Serge, il maggiore, il vanaglorioso egocentrico fanfarone che si mette tutti contro ma che nessuno disprezza davvero.
Con figli e nipoti, naturali o acquisiti, i Popper costituiscono una ciurma alquanto chiassosa e un inedito viaggio ad Auschwitz sarà l’occasione per vederli riunirsi ancora una volta e dare spettacolo.

Quelli di Yasmina Reza solitamente sono libelli sottili, da viaggi in treno. Le pagine si sfogliano veloci, eppure a tratti ci rifilano stoccate inaspettate.
Da scrittrice di teatro, la Reza è un’autrice ritmata, fresca, che sa andare in profondità senza scadere nel melodrammatico o nel pietoso.
Le basta concentrarsi su scene di vita quotidiana all’apparenza banali ma che poi ci rivelano lampi dell’esistenza universali e spiazzanti, sempre intrise di un’ironia deliziosa.
Allo stesso tempo, da sagace anticonformista e acuta osservatrice, Reza trova sempre il modo di scardinare le convenzioni e il buon costume di facciata.

Serge non fa eccezione. Un botta e risposta continuo brillante, che si avvicina molto al teatro. Il dialogo è infatti sempre un punto di forza nei libri di Reza.
La scrittura è umoristica, grottesca, ma senza mai smettere di essere empatica. Anche perché i temi affrontati in Serge non sono affatto leggeri: perdita, malattia, morte, separazione.
Essere fratelli di sangue spesso non basta a unire una famiglia. Ci sono faglie sotterranee, gelosie, reciproche disapprovazioni e rinfacciamenti. Ma Reza ci mostra anche scene di altruismo, per quanto impacciato, amicizia e rispetto.

Sempre beffarda ma mai senza tenerezza e riguardo per i suoi personaggi.
Brava, non ne sbaglia una.


4 stelline e mezzo
Profile Image for Luisa.
283 reviews
March 6, 2022
Der Klappentext von „Serge“ verspricht Antworten auf „große Fragen“: „Was bedeutet Familie? Was heißt jüdisch sein? Wie umgehen mit Alter, Krankheit und Tod?“ Tja, was soll ich sagen, auch nach der Lektüre von „Serge“ weiß ich nicht mehr über diese Themen.

Zur Frage nach der Bedeutung von Familie: Nach Yasmin Reza ist Familie ein mehr oder weniger loser Menschenverbund aus Geschwistern samt Anhang, die sehr wenig voneinander wissen, sich nicht besonders leiden können, nicht gut miteinander umgehen, sich gegenseitig unter Druck setzen und, um Zusammenhalt zu beschwören, in unregelmäßigen Abständen in Anekdoten aus der Vergangenheit schwelgen.

Was jüdisch sein bedeutet, kann ich dem Roman beim besten Willen nicht entnehmen. Die, durchaus zentrale, Reise nach Auschwitz begründet keine jüdische Identität, sie dient der Autorin vielmehr als berechtigte Kritik an der massentauglichen Inszenierung von Gedenkstätten und dem damit verbundenen wenig sensiblen Tourismus.

Bezüglich des Umgangs mit den bedrückenden Drei - Alter, Krankheit und Tod - hat „Serge“ mir nur sehr eindrucksvoll und überspitzt dargelegt, dass Männer offensichtlich gar nicht mit diesen Themen umgehen können. Mit zunehmendem Alter offenbart sich die Unreife der männlichen Figuren stärker, im Angesicht der Krankheit werden Untersuchungen am liebsten vertagt und Tod ist etwas das eher abgewickelt und absolviert wird – wobei ich zugeben muss, dass ausgerechnet die Einäscherung der Mutter noch die „humorvollste“ Episode dieses Romans, der angeblich „bissig, zärtlich und herzzerreißend komisch“ ist, darstellt.

Bissig mag der Roman in Passagen sein, vor allem in seinem tatsächlich besten Augenblick, dem Auschwitz-Aufenthalt von Serge, seinen Geschwistern und der Nichte. Hier wird nicht nur schonungslos der Umgang mit Erinnerung und Gedenken enthüllt, sondern es kommt auch so etwas wie eine sinnvolle, durchgängige und nachvollziehbare Handlung auf – das einzige Mal im gesamten Roman. Leider ist die Reise recht kurz und mit der Heimkehr nach Paris gleitet der Roman wieder in öde, langweilig zu lesende und willkürlich erscheinende Alltagsepisoden ab, die sich vor allem durch Banalität auszeichnen.

Die Hauptfiguren dieses Romans, der Erzähler Jean und sein Bruder Serge, sind träge, langweilige, alternde Männer aus der Kategorie nerviger Onkel, neben dem man auf Familienfesten ungern sitzen würde, weil er nur an sich selbst interessiert ist und nichts geregelt bekommt, aber immer noch der verklärten Selbstwahrnehmung verhaftet ist, sehr bald ganz groß rauszukommen.

Sprachlich und stilistisch ist der Roman ebenfalls enttäuschend. Der Humor mag für viele Leute funktionieren – meiner ist es nicht, von der angeblichen Zärtlichkeit ist allenfalls auf den letzten, sehr bemühten Seiten etwas zu spüren. Diese sind dann aber inhaltlich so mit künstlicher Tragik überfrachtet, dass man den Eindruck bekommt, die Autorin hätte auf den letzten Metern an ihren Figuren noch etwas gutmachen wollen.

Eine langweilige Leserfahrung, die ich nicht weiterempfehlen kann.
Profile Image for Encarni Prados.
1,399 reviews105 followers
January 4, 2022
Había oído hablar de la autora, pero, hasta ahora, no había leído nada suyo. Lo primero que me ha llamado la atención ha sido que está narrado del tirón, sus 196 páginas van seguidas, sin capítulos ni separaciones, lo que hacen que la historia parezca continua, aunque haya alusiones al pasado.
Es una novela sobre una familia a lo largo de los años, Jean es el narrador y Serge (el que da título al libro) es, su hermano. Me ha gustado como escribe Reza, como arrastran los personajes su pasado, son judíos aunque no practicantes. Y como la autora sabe dar las palabras justas para mostrar como es un determinado personaje, nos enseña cómo piensan y su interior como buena conocedora de la naturaleza humana.
Profile Image for Xenja.
695 reviews98 followers
June 27, 2022
Mi sono annoiata fin quasi alla fine. Avevo già deciso di bollarlo con una sola parola: insulso. Troppo comuni sono i rapporti fra questi tre fratelli cinquantenni che si danno sui nervi ma in fondo si vogliono bene; minima e esilissima la struttura (di trama non si può neanche parlare, non accade nulla). Ma nel finale si riprende, con alcune belle pagine.
Probabile che nei libri di Yasmina Reza mi sfugga qualcosa; nell’insieme ho trovato questo, come altri, non brutto ma inconsistente.
Due stelle e mezza.
Profile Image for Claude.
509 reviews6 followers
March 16, 2021
I gave up fifty percent into the book. I just found it boring. It’s my second attempt at a book by Yasmina Reza and I suppose I just don’t get her sense of humour. Anyway I’ve be been trying, bit by bit for one month. It is time to abandon ship.
Profile Image for Chiara Nontalini.
243 reviews6 followers
August 10, 2023
Sono rimasta un tantino senza parole, giuro che non credevo di ridere durante la descrizione di un viaggo ad Auschwitz, ma i personaggi sono così strambi e, allo stesso tempo, così reali nelle loro reazioni e assurdità che non ho potuto farne a meno. Un trio di fratelli che si ama e si odia per tutta la vita, in pratica la storia della maggior parte delle famiglie, raccontata con una vena di umorismo nero che, a tratti, scoppia in dialoghi in cui emerge tutto l'egoismo e l'incapacità di provare la minima empatia con gli altri esseri umani, eppure il legame regge lo stesso, sfilacciato, ma sufficiente ad andare in soccorso l'uno dell'altro in caso di necessità. Bella lettura.
Profile Image for Michelle Curie.
1,082 reviews458 followers
July 26, 2022
Does a book have to be fun to read in order to be good? There are different answers to this question and which one you choose will decide how much worth you'll find in this particular novel.

Serge is a sassy story about a French-jewish family, consisting of the three siblings Serge, Jean and Nana. It's difficult to tell what these three are to each other, but when Serge's daughter Joséphine proposes a visit to Auschwitz, they're all ready to explore not only their Jewish history, but also what family means to each of them.

The novel was a pain to read, but I assume this was the point. It's interesting, because every page felt like a chore and yet there is literally merit to it. I do think that Yasmina Reza is a sharp observer and clever writer. Her characters are narcissists, almost caricatures: full of refusal, selfishness and annoyance. Reading their bickering and chatting made me feel close to uncomfortable. It's like those days in middle school when you'd go over to a friend's house to dinner and accidentally find yourself a witness to some weird family drama that you play no part in.

It's a rich exploration of what family means. The dynamics of the characters were cleverly explored and it did make me think a lot about the difference between family and friends. Is blood really thicker than water? And more importantly, should it be?

Overall, I'm really torn about this novel – I appreciate it's themes and ideas and I see a lot of smartness and wit in it, but I'd like if I said that I enjoyed reading it. As this was part of a bookclub I kept my attention focused, otherwise it probably would have lost me. And for all it's good ideas, as a casual reader they're not worth a lot if I'm not ready to listen.
Profile Image for mia mathilda.
81 reviews38 followers
April 11, 2022

der roman hat einfach nichts mit mir gemacht. drei egozentrische geschwister, denen die leute in ihrem umfeld egal sind. sie reisen nach auschwitz, um sich das grab ihrer jüdischen vorfahren anzuschauen und streiten sich pausenlos. auf dem einband ist von einem „tragikomischen stil“ die rede, ich fand das buch aber einfach nur scheiße. einmal telefoniert jean (der ich-erzähler) mit seiner schwester nana. es steht immer erst was sie wirklich sagt, und dann in klammern, was sie wohl eigentlich damit meinte. frauen werden in der geschichte als nervig, irrational und neurotisch dargestellt - ich hasse es. normalerweise kann ich mit blöden charakteren umgehen, aber bei diesen hatte ich die ganze zeit das gefühl, dass eine persönliche note der autorin oder des übersetzers mit drinsteckte. in ihrer missgunst den anderen gegenüber einten sich die geschwister nämlich. einen stern kriegt das buch für sein wunderschönes cover - das war für mich ehrlicherweise auch der grund es zu kaufen… hätte ich’s mal gelassen! dass es ein spiegel bestseller ist kann ich wirklich nicht nachvollziehen?????
Profile Image for vecchiaphoebe.
70 reviews
February 19, 2023
La versione di Yasmina

il personaggio di Serge mi ha ricordato un po' Barney Panofsky.
questo non significa che la Reza non abbia uno stile tutto suo, distinguibile e meraviglioso nel procurati una fitta al cuore anche quando ti fa ridere clamorosamente.
quanta umanità e quanta ironia nei suoi dialoghi.
Yasmina Reza è una delle mie scrittrici preferite in assoluto.

un libro bello ed elegante come la sua copertina Adelphi.
Profile Image for António Dias.
174 reviews19 followers
December 9, 2023
Uma história familiar bem contada, íntima e universal ao mesmo tempo, e que nos coloca perante as grandes questões da nossa existência: o nosso lugar na História, a Vida e a Memória, o que herdamos pelos genes, pelo povo a que pertencemos e pelo meio e época, e claro: a Morte.

Através dos dramas dos Popper, uma família judaica, vemos ser desfiada uma malha de pequenos e grandes dramas, que levam o narrador, Jean Popper, a questionar as múltiplas vertentes da sua existência.
Profile Image for Alessia Claire.
153 reviews
April 6, 2022
"A bordo del TGV ho visto sulla copertina di una rivista una foto di Céline Dion terrificante. Si è fatta mora, ha i capelli corti e unti e una frangetta sfilata. È accovacciata in una posa demenziale, con le gambe aperte, jeans super larghi, stivaletti a punta da damerino. Mi è sembrata totalmente allo sbando. Inghiottita dal marketing e dall'allucinante soprabito verde fluo, mi sono detto e ci sono rimasto male. Non per lei ma per com'è cambiato il mondo. I ragazzi della mia generazione sprofondavano nelle droghe e nelle utopie. Meglio o peggio che fosse, restavano reali e si trovava di che fantasticare. Per riprendermi mi trasporto ad Auschwitz là dove queste fumose nostalgie non avrebbero mai avuto corso. E se mi viene da pensare ad Auschwitz (di solito non vado in cerca di controffensive così radicali) è perché Joséphine, giovane virgulto in piena crisi d'identità, si è messa in testa di andare a calpestare la tomba dei suoi antenati, trascinandosi dietro, come in un effetto domino, questo trio smemorato e disinvolto, suo padre, sua zia e me, lo zio."

Serge, Yasmina Reza.

Scritto durante il primo lockdown, questo romanzo è legato per la Reza a un periodo meraviglioso: "il tempo a Parigi era bellissimo, la città deserta. Di giorno scrivevo, alle cinque chiamavo Isabelle Huppert, che è una grande amica e camminavamo per la città. La sera guardavo Il Trono di Spade. Un film dal libro? "Non credo sia possibile perché bisognerebbe andare ad Auschwitz a fare le riprese. Il libro ha avuto un grandissimo successo in Germania e ho avuto proposte per un adattamento teatrale. Scriverà mai della pandemia? "No, è la cosa meno interessante che ci sia".

Yasmina Reza. Sento corrispondenza in tutto quello che fa, leggo tutto ciò che pubblica, teatro incluso. Mi piace molto e lo dico seriamente, con spavalderia e purezza di cuore. È antiretorica, anticiarpame, antiorpello, non ha alcuna missione da compiere. Possiede un'innata propensione all'essenzialità e al ritmo. Mi piace il suo teatro perché lì il dramma viene recitato con maggior franchezza che altrove.
Non mi sembra che ci sia alcuna maniera nella sua scrittura, alcun vezzo, ha un orecchio assoluto per i dialoghi (chi studia teatro suppongo consideri i suoi testi lezioni inconsapevoli di estetica e di politica). È provocatoriamente intelligente, bravissima nel rappresentare il vuoto, la malinconia e l'imbarazzo. Le sue storie girano attorno a una specie di inappagato senso del dolce.
Profile Image for Seregnani.
738 reviews34 followers
November 11, 2024
“I tre ragazzi Popper”, Serge - Jean - Nana i protagonisti di questo romanzo. Il narratore è Jean e racconta un po’ di tutta la loro famiglia, del rapporto con i fratelli, con la madre e il padre ed il cugino. Sono più portata a essere come un Jean che come un Serge, si parla tanto di lui ma la persona più umile difatti non è quella del titolo del libro. Un bel racconto.
Profile Image for Helene.
27 reviews2 followers
March 17, 2022
Ich kann kaum glauben, dass "Serge" eine fiktive Geschichte ist. Reza schafft Figuren, die derart vielschichtig und absurd sind, das sie eigentlich nur das Leben selbst schreiben könnte.
Der gesamte Roman ist von einer Ungezwungenheit durchdrungen, an düstersten Stellen erschrickt man über sein eigenes Auflachen, das die Autorin einem mit weltabgewandtem, fatalistischem Humor entlockt. Die Kommentare bezüglich des Umgangs mit der NS-Geschichte, dem Elendstourismus und der Erinnerungskultur, sind elegant in die Geschichte der Familie Popper eingearbeitet und regen zum Nachdenken an. Aber selbst in diesen Reflexionen, dieser scheinbaren "Tiefsinnigkeit", kann kein Komfort gefunden werden, denn der Roman kommentiert auch diese Selbstgefälligkeit sofort und schonungslos. Hier geht es am Ende nicht um richtig oder falsch, sondern um Sichtweisen, die nicht übersehen werden dürfen. Keine Überzeugung, sondern Perspektiven. Egal wie unbequem das sein mag.
Dies alles in einen gerade mal 208 Seiten langen Roman einzuarbeiten, in dem auch die Handlung kein bisschen zu kurz kommt (Vergangenheit der Geschwister Serge, Jean und Nana; Älterwerden, Nachwuchs, Zerstrittenheit, zerbrechende Beziehungen, Auschwitzbesuch auf Drängen der Tochter Nanas, Krankheiten, gleich zwei Todesfälle) ist derart beeindruckend.
Für mich bereits jetzt eines der besten Bücher, die ich 2022 lesen/hören durfte.
Profile Image for Marcello S.
647 reviews292 followers
October 18, 2022
Ritmo, dialoghi, essenzialità. Una specie di romanzo famigliare asciugato, più carrellata di situazioni che trama pura. Forse manca un po’ di colla a tenere uniti i pezzi, come una sceneggiatura senza i campi larghi di raccordo, ma dà una discreta soddisfazione in più momenti.

[75/100]


La strada sgombra costeggiava dei boschi. I lunghi tronchi fitti mi hanno fatto venire in mente le foreste dei film russi,
Il bosco di betulle di Wajda, un mistero fitto, opaco. Il sole ne illuminava soltanto le cime. Mi sono ricordato delle foreste ondeggianti e sublimi di Sobibór che si vedono in Shoah. Le immagini del film di Lanzmann hanno plasmato un territorio mentale, un paese dalla natura frondosa e impavida. Stavo guidando in quel paese.

Dietro gli alberi abbiamo sentito passare un treno merci. Un suono d’altri tempi nel silenzio lanoso della campagna. Ma di quali altri tempi? mi sono chiesto. La mente fabbrica corrispondenze illusorie. All’epoca in cui questo luogo fungeva da banchina non c’era affatto silenzio, non c’erano che caos e lugubre fracasso. I luoghi tradiscono. Come gli oggetti.

Superato l’ingresso si entra in un luogo deputato alla morte. L’evidenza di questa finalità salta subito agli occhi. Ed è questa evidenza a essere vertiginosa.
Profile Image for ➸ Gwen de Sade.
1,226 reviews112 followers
March 17, 2022
Die Geschwister Popper: Serge, verkrachtes Genie und homme à femmes, Jean, der Vermittler und Ich-Erzähler, und Nana, die verwöhnte Jüngste mit dem unpassenden spanischen Mann. Eine jüdische Familie. Nach dem Tod der Mutter entfremdet man sich immer mehr. Zu ihren Lebzeiten hat keiner die alte Frau nach der Shoah und ihren ungarischen Vorfahren gefragt. Jetzt schlägt Serges Tochter Joséphine einen Besuch in Auschwitz vor. Virtuos hält Reza das Gleichgewicht zwischen Komik und Tragik, wenn bei der touristischen Besichtigung die Temperamente aufeinanderprallen. Hinter den messerscharfen Dialogen ist es gerade die existentielle Hilflosigkeit dieser Menschen, die berührt.


Ganz okay.

Der Plot/die Thematik klang erstmal wundervoll, die Charaktere sind jedoch etwas karikativ und ein bisschen Tiefgang hat mir auch gefehlt.
Profile Image for Mariacarla .
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August 5, 2023
Avrei voluto leggere di più sulla famiglia Popper. Ho diluito le pagine perché non volevo finirlo, non volevo smettere di studiare i loro legami familiari. Relazioni che sono disfunzionali, ma in quale famiglia non esistono? Ed é per questo realismo cinico, crudo e crudele a tratti che possiamo facilmente immedesimarci nei personaggi. Uno dei primi romanzi familiari che ho letto e analizzato criticamente, con il mio occhio clinico (la laurea in psicologia é stata fruttuosa). Yasmina Reza ci mostra come i figli interiorizzano i comportamenti disfunzionali dei genitori, entrando a far parte poi dei nostri meccanismi. Alla fine li mettiamo in atto inconsapevolmente, ci guardiamo allo specchio e ci chiediamo "chi sono diventato?". Non vogliamo diventare i nostri genitori e alla fine, non si sa come, lo diventiamo. Difficile rompere questi meccanismi, ma non impossibile.
Profile Image for Gianluca.
Author 1 book53 followers
March 21, 2022
Superlativo. Yasmina è sempre la stessa. Ma proprio quando stai per pensare che forse, forse, si ripete un po', allora ti spazza via con un dialogo fluviale, pienissimo, da manuale. E poi ci sono sempre le sue immagini, le sue metafore, la malinconia che permea tutto... Yasmina è Yasmina.
Profile Image for Chiara.
86 reviews1 follower
September 7, 2024
Il suo raccontare la quotidianità mi lascia sempre con un magone incolmabile.
Un libro da un umorismo tagliente e mai melenso.
Il finale mi ha ucciso e non riesco a spiccicare parola al momento.
"Accettiamo che la vita sia una faccenda di solitudine fintanto che c'è un futuro"
Profile Image for Maria Pia.
99 reviews6 followers
March 5, 2024
È scritto benissimo, reale, con dialoghi costruiti attentamente. Una famiglia e le sue nevrosi. Assieme ai difetti di esistenze inspiegabili.
Profile Image for fiordiligi.
271 reviews217 followers
September 7, 2024
solo Yasmina Reza può scrivere un libro con così tante sfaccettature come Serge, dove non manca l’ironia pungente caratteristica della sua scrittura e a cui ormai mi sono affezionata <3
Profile Image for Massimiliano.
408 reviews82 followers
March 3, 2023
Tutto sommato una lettura carina, anche se alla fine lascia un po’ poco.
Solita analisi di rapporti familiari tossici da parte dell’autrice, dove a contare di più è il suo stile di scrittura.
Displaying 1 - 30 of 245 reviews

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