“Non credere all’esistenza degli spiriti è la cosa più sciocca che un uomo, una donna o un bambino possano mai fare.” Figlie di una terra in cui l’esistenza del “piccolo popolo” è una convinzione ampiamente condivisa, le fiabe irlandesi rappresentano una letteratura tradizionale fra le più ricche al mondo. Quando i fratelli Grimm e altri studiosi di folklore dedicarono la propria attenzione alla narrativa popolare fin lì tramandata in forma orale, alcuni tra i migliori autori irlandesi seguirono il loro esempio, raccogliendo e mettendo in forma scritta le storie della propria terra d’origine. In questo volume, che comprende testi di Douglas Hyde, Thomas Crofton Croker e Lady Wilde tra gli altri, una schiera di personaggi fatati – giganti, gnomi, streghe e leprecauni – aiuta, ostacola, incanta e terrorizza i propri vicini mortali. Si va dalla storia del contadino che oltraggiò le fate erigendo un edificio sul terreno consacrato alle loro danze alla fiaba del re dalle orecchie di cavallo, dall’avventura del gigante codardo salvato da una moglie piena d’inventiva agli utili rimedi da adottare per esser certi che il proprio bambino non sia stato scambiato nella culla con uno spiritello maligno. Ma alle creature fatate si affiancano in questa raccolta anche i santi e gli eroi e perciò non mancano le riscritture delle antiche storie dedicate a Finn, Oisin, san Patrizio e san Kevin. Ancora imbevuti del potere di incantare il lettore moderno, questi antichi racconti offrono una porta che permette di affacciarsi su un mondo allo stesso tempo familiare e ricco di mistero e magia.
Attingendo a varie fonti e a varie traduzioni, Antonio Bibbò, l’irlandesista curatore di questo volume, ci conduce attraverso un percorso (seppur abbastanza corto) tra le diverse e intricate radici delle tradizioni irlandesi. Vi si annidano spiritelli, leprecauni, folletti bevitori, sirene, giganti codardi ed eroi impavidi; in contrapposizione, la parte cristiana dell’Irlanda con San Patrizio, San Kevin, Santa Brigida, che utilizzano la loro fede per estirpare i peccati dal mondo. Carino e ben curato, a me non ha apportato nulla di nuovo che già non sapessi, ma ho trovato molto interessante la postfazione. Da aggiungere alla collezione di raccolte del folklore d’Irlanda 🍀
Simpatiche storie di tradizione irlandese, che affondano le loro radici nella tradizione orale. Il voto è basso a causa del fatto che io non abbia compreso i criteri della selezione operata per comporre la raccolta (randomica?) e che alcune narrazioni appartenenti alla suddivisione riguardante i santi siano noiose e frammentarie.
Una raccolta di storie popolari irlandesi, in cui creature sovrannaturali la fanno da protagonisti. Il voto non può essere basso perché propone esattamente ciò che promette e si può evincere dal titolo. È una raccolta scorrevole, piacevole anche per una lettura serale. Potrebbe suonare poco approfondito, ma in realtà non si prefiggeva obiettivi più profondi della semplice esposizione di storie.
Adorabile, davvero adorabile! Ne sono entusiasta! Leggendo questa raccolta di racconti ho riso molto e ho provato stupore, meraviglia, come quando ero bambina e mia nonna mi raccontava delle storie prima di dormire. Ho apprezzato molto questo libro e penso che lo rileggerò più di una volta nei prossimi anni!
Le storie sono davvero stupende, l'unico problema è che in questo libro servirebbe un apparato di note decisamente migliore di quello presente in grado di guidare il lettore nei termini gaelici, oltre che a specificare elementi appartenenti alla cultura irlandese.
Raccolta di racconti carini alcuni più famosi di altri. Peccato che il signor bibbio' abbia tradotto alcune cose dal gaelico, ( lingua non facile), in maniera errata.
Questo piccolo libricino di appena 208 pagine comprende ben 23 racconti. Per quanto mi riguarda troppi in confronto alle pagine. Alcuni racconti occupano una sola pagina o due.I racconti sono belli quando sono corposi, questo ovviamente per il mio modestissimo parere e infatti questa raccolta di racconti non mi ha soddisfatta per niente.
Alcuni racconti li ho preferiti ad altri, tra cui: La leggenda della bottiglia, Il decotto dai gusci d'uovo e Il Re dalle orecchie di cavallo, ma se devo essere sincera non hanno lasciato in me nulla che una semplice lettura fatta tanto per riempire una giornata.
Mi aspettavo qualcosa di totalmente diverso, magari un'analisi un po' più approfondita su queste figure popolari irlandesi, magari con un po' più di magia e mistero, ma così non è stato. E devo dire che anche la postfazione è stata piuttosto noiosa, non mi ha coinvolta per nulla.
Se proprio volessi trovare qualcosa che mi è piaciuto penso che sia l'unione tra questi spiritelli/creature e il cristianesimo che è arrivato dopo, obbligando a cancellare o a nascondere certe leggende, che fortunatamente sono sopravvissute fino ad oggi.
Ogni tanto purtroppo capitano le letture che non ci accontentano e va bene così, anche queste letture ci aiutano a capire cosa ci piace di più in un libro.