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Aggiustare il mondo. La vita, il processo e l'eredità dell'hacker Aaron Swartz

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La vita troppo breve dell’hacker Aaron Swartz – morto suicida l’11 gennaio del 2013 – ha tantissimi aspetti incredibili. Piccolo genio dell’informatica cresciuto in un sobborgo di Chicago, incontra, da adolescente, studiosi del calibro di Tim Berners-Lee e Lawrence Lessig e lavora con loro per costruire le architetture informatiche, e le licenze d’uso, del futuro. Con un cambio di vita radicale, deciderà poi di dedicarsi all'attivismo politico e tecnologico proprio mentre i suoi coetanei più talentuosi sfruttano l’onda della Silicon Valley per arricchirsi. Lui dedicherà, invece, le sue energie e il suo talento a combattere per l’open access, per la sicurezza delle comunicazioni, per l’anonimato e per “liberare” contenuti e cultura dai confini, e pedaggi, delle grandi banche dati. A un certo punto, però, il governo degli Stati Uniti d’America lo prenderà di mira e, lentamente, la potente macchina giudiziaria americana lo stritolerà. Il suo insegnamento, le sue teorie, la sua passione sono ancora oggi, a distanza di dieci anni dalla sua morte, esempio per tantissimi utenti, hacker e cittadini della società dell’informazione.

251 pages, ebook

Published November 8, 2022

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Giovanni Ziccardi

32 books3 followers

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126 reviews
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July 12, 2023
"World wanderers, we have lost a wise elder. Hackers for right, we are one down. Parents all, we have lost a child. Let us weep." — Tim Berners-Lee

Aaron Swartz è stato un genio.
Dapprima il suo lavoro creativo nell'ambito della rete, da genio dell'informatica quale era, in seguito il suo attivismo politico dimostrano l'attaccamento alle proprie idee di libertà.

Ha partecipato a iniziative per rendere più fruibile la rete, sia da "informatico" che da "legislatore". Ha collaborato, in età giovanissima, con Tim Berners-Lee (il "padre del web") e con Lawrence Lessig (per Creative Commons, per dare una nuova 'forma giuridica' alla circolazione dei documenti in rete, per snellire la visione del 'tutti i diritti riservati' che era diventata obsoleta e francamente inutilizzabile nel web).

Sua costante volontà era che si potesse lasciare libera la rete e la sua fruizione da parte di tutti.
Suoi contributi si sono avuti in ambiti chiave come "RSS feed", "Reddit", "Creative Commons".
Fin da piccolo ha costruito una sua visione del mondo che equivaleva alla condivisione delle risorse. Con essa, intendeva "aggiustare il mondo", renderlo più giusto.

Eppure il mondo è stato ingiusto con lui e qualcosa dentro di lui si è rotto.
Aaron è morto suicida a 25 anni perchè la sua visione si è scontrata con quella di istituzioni - tra cui il MIT - che hanno agito in primis per proteggere i propri interessi, non peritandosi in alcun modo di salvaguardare la vita di un singolo.

Secondo il detto "Unum castigabis, centum emendabis", il sistema ha fatto pagare ad Aaron la sua libertà di pensiero. Ha voluto difendere un sistema che rende bei soldi, mentre, come si legge dalla descrizione del libro su MLOL Aaron ha combattuto "per l'open access, per la sicurezza delle comunicazioni, per l'aninimato e per LIBERARE contenuti e cultura dai "confini", e pedaggi, delle grandi banche dati". Cioè per liberare i contenuti da un sistema chiuso.

La storia di Aaron Swartz è descritta magnificamente dal libro di Giovanni Ziccardi dal titolo "Aggiustare il mondo", in cui tutto (passione, genialità, vicissitudini e eredità) dà l'idea di che vuoto abbia lasciato Aaron. LIBRO --> https://libri.unimi.it/index.php/mila...

Questa recensione appare su Linkedin il 12 Luglio 2023 12 Luglio 2023
4 reviews
August 23, 2023
Il libro è scritto bene e contiene molte traduzioni di post del blog di Aaron e di interviste rilasciate da lui stesso e dai principali personaggi che hanno avuto un ruolonella sua breve vita, sia nel bene che nel male. Forse a volte un filo troppo ripetitivo, nel senso che alcuni argomenti vengono spiegati in certi punti e poi rispiegati nuovamente aggiungendo ulterioni dettagli/testimonianze.
Resta comunque un libro godibile su una storia da raccontare a 10 anni dalla morte.
Tutto è cambiato, e molte cose del mondo digitale oggi ad Aaron non piacerebbero, ma le sue riflessioni sono ancora molto molto attuali.
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