La Grecia che abbiamo imparato a conoscere e ad amare dall’epica, dalla tragedia, dalla storia è ricchissima di straordinarie figure di giovani uomini e giovani donne. Achille è l’eroe che a una vita lunga e incolore preferì la brevità di un’esistenza spezzata ma piena di gloria. Gli fa da contraltare il mite Telemaco: il figlio obbediente che vive nell’ombra di un padre mai conosciuto. E c’è Antigone, la vergine che, in un fragoroso assolo, osa levare la sua voce di dissenso. E Oreste, il figlio che uccide la madre per dare giustizia al padre. Fin qui il mito. Poi c’è la storia, che ci ha lasciato memoria dell’ambizioso Alcibiade, interprete perfetto di un tempo di cambiamenti nella cornice della guerra più atroce di Grecia. E come non ricordare Alessandro? Colui che osò sognare l’impossibile e che l’impossibile riuscì a realizzarlo, riunendo il mondo sotto di sé. Ma ci sono anche le figure femminili tratteggiate dai versi di Saffo, che ancora ci emozionano per la potenza dei sentimenti che esprimono. In queste pagine avvincenti le gesta, i desideri, le passioni di ragazzi e ragazze della Grecia antica cui dobbiamo essere tutti debitori per aver messo in discussione la tradizione e osato il nuovo.
“Storie meravigliose di giovani greci” dell’antichista italiana Laura Pepe edito Editori Laterza.
“Storie meravigliose di giovani greci” è come dice il titolo una raccolta di gesta dei più importanti personaggi mitologici, tragici o storici dell’Antica Grecia. Un saggio dove la scrittrice ci parla di come la giovinezza era vista nella società ellenica e come alcune figure abbiano avuto l’ardore di mettere in discussione le tradizioni credendo nei propri valori.
Laura Pepe ci porta in quel posto affascinante che è l’Antica Grecia costellata di figure mitologiche e tragiche che hanno lasciato una impronta profonda nell’immaginario collettivo e personaggi storici che con le loro imprese fanno parlare di loro ancora oggi. Ma chi sono questi giovani che con il loro fervore, la loro voglia di intraprendenza e pronti a impattare nel mondo hanno dato voce alle loro opinioni o fatto quello che ritenevano la cosa più giusta? Si comincia dal mito con Achille, il temerario guerriero acheo colui che scelse una vita breve ma gloriosa, poi Telemaco, messo in contrapposizione con il Pelide, viveva all’ombra di un genitore mai conosciuto. Si passa alle figure tragiche di Oreste colui che vendicò il padre uccidendo la madre e di Antigone giovane donna che sfidò re Creonte anche a costo della sua stessa vita per perseguire le leggi non scritte in cui credeva. Parlando di poesia e amore come si faceva a non menzionare Saffo, la poetessa di Lesbo con i suoi versi dedicati alle sue allieve? Infine si entra nella storia con i personaggi di Alcibiade grande oratore e militare e Alessandro Magno il grande condottiero macedone.
“Storie meravigliose di giovani greci” mi ha incuriosito appena uscito, letta la trama mi ha conquistato ed avevo altissime aspettative. È il primo libro che leggo di Laura Pepe (gli altri due sono in lista e spero di recuperarli presto) ma guardando i suoi documentari mi immaginavo di trovare uno stile di scrittura e linguaggio aulico, massima cura nei dettagli, nei termini greci e nelle spiegazioni, mi hanno pienamente soddisfatta. Le vicende sono molto approfondite e i personaggi ben caratterizzati e descritti anche dal punto di vista psicologico, entrare nelle loro menti e vedere come pensava un giovane nell’Antica Grecia è stato interessante. Pagina per pagina l’ho trovato avvincente e mi ha trasmesso ancora una volta l’amore per questa civiltà fatta di miti, storia e figure straordinarie che ancora oggi popolano il nostro linguaggio. Se devo trovare qualcosa di negativo dico le note a fine libro che a me non piacciono le preferisco a piè di pagina perché sono più reperibili ma comunque non ha compromesso la lettura poiché l’opera mi ha molto coinvolto.
Se siete appassionati di mitologia e storia greca questo libro lo dovete assolutamente leggere per avere uno sguardo più approfondito dei giovani ragazzi e ragazze che sono vissuti in una società diversa dalla nostra ma che hanno sfidato la tradizione cercando di inserire nuovi punti di vista e valori.
Laura Pepe, muovendosi tra mito e storia, delinea i ritratti di famosi giovani Greci: Achille, Telemaco, Oreste, Antigone, Alcibiade, Alessandro. Lo stile è elegante, chiaro, essenziale, quasi accademico. Mi è piaciuto soprattutto il fatto che l’autrice abbia voluto raccontare le vite di questi personaggi senza deformarle attraverso la lente della contemporaneità, ma rifacendosi solo a cultura, valori e tradizioni della Grecia classica. Ogni affermazione è basata su una testimonianza antica, doverosamente riportata nell’ampio apparato di note (purtroppo) in fondo al libro. La bibliografia è un altro punto forte del volume e mi servirà senz’altro per selezionare future letture. Le figure tratteggiate da Laura Pepe esemplificano il desiderio dei giovani di spingersi oltre (anche creando fratture con le generazioni precedenti e superando il senso del limite e della prudenza) ma anche il rischio di cadere in errore arrivando a distruggere anche se stessi. Ho amato questo volume dalla prima all’ultima pagina.
"Fu il suo tempo che non lo comprese abbastanza, e ne ebbe paura. Come spesso si ha paura dei giovani troppo esuberanti, degli uomini troppo forti. O, se si vuole, dei leoni."
La trama di questo romanzo mi aveva incuriosita fin dalla sinossi e sono felice che le aspettative che avevo riposto in esso siano state rispettate. Questo libro più che un racconto è un saggio, un'analisi che mai avevo incontrato su alcune figure famose (e altre meno) della cultura e mitologia dell'antica Grecia. Tra le pagine del saggio di Pepe scopriamo personaggi come Achille, Telemaco, ma anche Alcibiade, Antigone e Alessandro Magno e molti aspetti del loro carattere che si interconnettono con la storia della civiltà Greca.
Ho trovato veramente molto interessante quest'opera, perché non ci si trova davanti a un'analisi del testo come nelle varie trasposizioni (anche romanzate) delle due classiche opere, ossia l'Iliade e L'Odissea, ma a un'analisi psicologica e sociologica molto seria e ben dettagliata.
L'unica pecca è che il libro, essendo molto dettagliato e specifico, risulta a tratti lento e poco chiaro per chi non ha mai affrontato questi argomenti. Diciamo che non lo consiglio affatto a chi vuole leggerlo per avere un po' di leggerezza, bisogna essere molto concentrati su questo romanzo per non farsi sfuggire nulla. A tratti infatti mi è parso anche un testo che potrebbe tranquillamente essere utilizzato come materiale universitario.
Lo consiglio vivamente a chi vuole analizzare più approfonditamente certe figure della mitologia greca. Non lo consiglio invece a chi vuole avere un prima approccio, sarebbe in quel caso meglio prima analizzare più specificatamente i testi originali.
Parte preferita? Ho amato la parte su Antigone, l'avevo già analizzata come figura nei miei studi in giurisprudenza, in particolare in filosofia del diritto, e mi aveva già all'epoca affascinata.
Un saggio storico molto originale e interessante, che affronta il tema della gioventù nell'antica grecia prendendo come esempio delle figure sia del mito che storiche. Si nota subito che la scrittrice sia un'accademica dal modo in cui è scritto il libro, cosa che lo rende a tratti poco scorrevole. Laura Pepe ha avuto come insegnante la Cantarella e direi che si nota. Ottima lettura, magari chi non è abituat* a testi universitari lo può trovare un po' noioso.
Un libro MERAVIGLIOSO che in maniera semplice, fluente e coinvolgente racconta 6 storie di 6 giovani greci, da Achille ad Alessandro Magno. Sarò di parte ma in due punti mi sono commossa, nello specifico nella parte dedicata agli autori tragici, prima per Oreste e poi per Antigone. Felice di averlo letto, lo consiglio a chiunque voglia assaggiare un po’ di cultura e storia greca, ne vale assolutamente la pena.
Un ritratto appassionato e una penna mossa dal fuoco. Ma altrimenti non può essere se si parla di giovani. Un libro che mi ha riacceso l'amore per gli antichi greci e che è necessario per capire i giovani. Perché solo loro sono sempre uguali, sintesi di tradizione e innovazione. Contraddittori e appassionati. Una lettura di cui fare tesoro.
3.5/4 stelle Il racconto e la descrizione di alcuni giovani greci, tra mito e storia, che rappresentano varie sfaccettature dell'essere umano. Il cerchio si apre con Achille e si chiude con Alessandro Magno, il quale si considerava un novello Pelide, passando per Telemaco, Oreste e Alcibiade. Ma l'autrice analizza anche due figure femminili: Antigone e Saffo.
Come altri libri che ho letto dell'autrice, interessante ma un po' dispersivo, manca un filo conduttore (che sarebbe il discorso sui giovani, che però è molto debole). Comunque una lettura piacevole.
"Gli chiesi che cosa sapeva dell'Odissea. "Molto poco. - disse - Meno del rapsodo più povero. Saranno passati mille e cento anni da quando l'inventai". J.J. Borges, L'immortale