Interno, giorno. Giulia Calligola, di anni 13, si siede alla sua scrivania. Ancora non lo sa, ma sta per scrivere il libro fantasy più ingenuo, sconclusionato e orripilante della storia. E oggi la versione trentenne della medesima autrice è pronta a regalare al mondo questo gioiello. Perché? Beh, perché è esilarante! Anche se per i motivi sbagliati.
Sì, ok, ma in che consiste il libro? Questo non è un romanzo classico. Si tratta di un fantasy parodico, nello specifico di un'auto-critica. Un libro scritto da una ragazzina, lasciato così com'era, con tutti gli errori, le ingenuità e i doppi sensi non voluti; ma ripreso e commentato dalla versione più matura dell'autrice. In veste comica, s'intende. Esperimento mai tentato nella storia dell'editoria (e forse a ragione, ma Giulia, che ora sta parlando di sé stessa in terza persona, ha voglia di sperimentare e sbatterci il muso).
Un fantasy non editato ma commentato, quindi? Esatto. I commenti comici sono direttamente sul testo, in grassetto e tra parentesi quadre. [Così, per intenderci]
Ma... Giulia, stai bene? Probabilmente no.
Ed esattamente cosa speri di ottenere? Farvi ridere non basta? Ingrati. Comunque in realtà ci sono ragioni anche più profonde. Innanzitutto, questo libro è una vera e propria lezione di scrittura cosa NON fare quando si scrive un fantasy. E poi è un ottimo esempio di quanto l'esperienza e la pratica siano importanti per migliorare. Alcuni Utenti Kindle e Anonimo giurerebbero che le pubblicazioni più recenti siano i peggiori libri che Giulia Calligola abbia mai scritto, e invece dovranno un tempo, ella scriveva ancora peggio. Quindi sedetevi, mettetevi comodi. Preparatevi a entrare in questo mondo di fate, maschi di fate, centauri "molto grossi", arpie con difficoltà di dizione, unicorni bianchi che si chiamano "Bianchi" e finanche nani sardi. L'autrice non si assume alcuna responsabilità in caso di svenimento, sincope, infarto o morte del lettore. Disclaimer per contenuti con ironia tagliente (spesso autoinflitta dall'autrice, per l'autrice). Insomma, non pensateci neanche a farle causa, chiaro? Sta solo scherzando. Per il resto, buona lettura, e divertitevi!
Giulia Calligola, born in 1993, is an italian author and digital artist. Passionate about many genres, both as a reader and a writer, she prefers character-driven plots with a significant psychological impact. She published the first fantasy novels with the italian publishing house "Dario Abate Editore". She graduated in law subjects with a master degree and her best selling book, "The Judgment of Persephone", retelling of the greek myth, treats themes like the ambiguity of guilt and the importance of justice.
L'ho iniziato in ebook, ma per me sono già cinque stelle! Lo leggerò con calma quando arriverà il cartaceo. Questo libro non è solo divertente, ma anche un ottimo studio su come NON scrivere un fantasy (o romanzo, se vogliamo generalizzare).
Questa è stata veramente una lettura piacevole e divertente, ma me lo aspettavo.
Giulia Calligola ha deciso di portarci un libro che ha scritto a soli 13 anni, ma lo fa commentadolo, criticandolo, scherzandoci su.
Molti dei commenti (mostrati ne testo in grassetto e tra parentesi) mi hanno fatta letteralmente ridere ed è una cosa che non mi succede spesso. Si vede che vado d'accordo con l'umorismo dell'autrice.
Ho trovato la cosa veramente geniale e anche utile in quanto, a parte i commenti ironici, l'autrice da anche dei consigli pratici su cosa fare e non fare quando si scrive un libro.
Se state cercando un libro diverso dal solito capace di farvi divertire, questo fa per voi.
Ringrazio ancora Giulia Calligola per la collaborazione
Consigliato da @lacorte_di_carta_e_inchiostro non ho resistito e ne ho approfittato. Questa è un autocritica che tutti noi scrittori dovremmo leggere, anche solo per farci due risate. Perché con ironia e citazioni famose, la cara Giulia ci porta ad analizzare un testo scritto a tredici anni, gli stessi anni in cui ho cominciato a scrivere anch'io. Buchi di trama, personaggi senza spessore, insomma un vero disastro, eppure Giulia è orgogliosa di questo libro, perché è lì che tutto ha avuto inizio! Se dovessi guardare indietro nel tempo, come ha fatto Giulia, pure io mi autocriticherei per le cose che ho scritto; credo che i più grandi scrittori della storia si rivolterebbero nella tomba! Comunque ho apprezzato tantissimo quest'idea di autocritica, perché Giulia ha avuto un grandissimo coraggio a rendere pubblico un qualcosa di così semplice (passatemi il termine) e analizzarlo, dandoci tanti spunti interessanti! Tutte le cose hanno un inizio, e per noi scrittori è proprio questo! Scrivere male, scrivere sbagliato, e da questo imparare a migliorarsi! Chissà, magari adesso mi convincerò a leggere qualcosa di suo, dato che ho tanto sentito parlare bene di lei. A presto con un nuovo parere😘😘
Leggendo questo libro si può subito notare quanto TrediGiulia volesse bene alla sua protagonista Katy. Infatti, nonostante si sia trovata in situazioni difficoltose, abbia dovuto affrontare paludi pericolose, nelle quali nemmeno Atreiu sarebbe riuscito a salvare Artax, o dove i principali eroi son periti nel tentativo di compiere immani gesta... Katy ne è sempre uscita illesa. SEMPRE. Ditemi se non è amore questo!
L'autrice è stata magistrale nello spolverare un vecchissimo testo della allora tredicenne se stessa e riproporlo on commenti divertenti, comici e taglienti. Un'auticritica che è anche un punto di riflessione per come strutturare o NON strutturare un fantasy.
Una lettura scacciapensieri, che ti strappa una risata genuina, tra LATINO BRUTTO e titoli dei capitoli SPOILER. Saltando attraverso buchi di trama e nomi talmente banali da essere comici.
Però una lancia per TrediGiulia la vorrei spezzare. È vero, la storia fa acqua da tante parti che Titanic.. scansati. Però... però è una storia da tredicenne con una certa complessità e una trama che è una trama abbastanza completa, complimenti! Già in questo lavoro si poteva vedere la strada che avrebbe portato la nostra Giulia a scrivere romanzi come "Il Giudizio di Persefone" (se non lo avete letto... Leggetelo). Quindi... Leggete questo libro per: 1) Ridere 2) Scoprire come non scrivete un fantasy 3) Imparare un po' di latino (ovviamente BRUTTO) 4) Scoprire quanto può essere fortunata e stupida Katy contemporaneamente 5) odiare la parola MOLTO e la parola GROSSO (e anche il duo MOLTO GROSSO)
Grazie Giulia per averci offerto questa lettura e a tutti voi ricordo: se andate in un bosco, munitevi di arborometro per tener sotto controllo i livelli di sfiga ivi presenti!
Tutti noi abbiamo fatto qualcosa da adolescenti che, quando ci ricapita in mano, vorremmo non aver mai fatto. Eppure Giulia questa volta si mette alla prova autocriticando un fantasy scritto da le stessa quando aveva tredici anni. Il volume si divide in due parti, la narrazione scritta da TrediGiulia e l'autocritica della Giulia di oggi, scritta tra parentesi quadre, in corsivo e grassettato. Tutto ciò che leggeremo sarà esilarante, ma questo volume non è solo divertente, è anche formativo! Ho trovato spesso spunti interessanti di cose da fare o da non fare nella scrittura, ho ripensato MOLTO a ciò che ho scritto nel tempo e sono sicura che mi aiuterà nel futuro. Un GROSSO aiuto, MOLTO GROSSO. Scherzi a parte, il volume è veramente interessante, una lettura diversa dal solito, ma che può dare grandi soddisfazioni, risate e insegnamenti, soprattutto sul finale, dove le parole di Giulia vi colpiranno al cuore in un finale totalmente inaspettato e con preziosi consigli sul non mollare, sul non dare per scontato che ciò che abbiamo fatto sia da buttare, magari non sarà bello, eppure è parte di noi e ci ha sicuramente aiutato a migliorare, a crescere e ad imparare. La storia scritta da Giulia a tredici anni non ha solo lati negativi, anzi, nonostante le critiche mosse dalla Giulia del presente, posso affermare con certezza che c'è molto di buono in quello che aveva scritto, e sapere che ora Giulia ha scritto dei volumi meravigliosi, mi rende felice, perché ho potuto vedere uno scorcio nel passato di un'autrice che apprezzo. Tra personaggi dai nomi brutti, ambienti ricchi di alberi, scene in cui la protagonista, Kety, si salva grazie all'intervento di qualcuno, errori di battitura, lingue straniere e tanto altro, ma soprattutto commenti di una Giulia più matura e ironica al punto giusto, lanciatevi in questa nuova avventura, Kety vi aspetta! Recensione completa sul blog Noi_leggiamo, anche su instagram e facebook Ari
Avendolo già letto in parte su Wattpad, sapevo per certo che questo libro si sarebbe rivelato un capolavoro. Chiunque abbia mai provato a scrivere qualcosa, specialmente un fantasy, sa che il pericolo di produrre ""opere"" di dubbio gusto è dietro l'angolo, e la storia che l'autrice ha deciso di far venire allo scoperto è una delle più belle perle del trash che abbia mai letto. Certo, devo dire che non si tratta realmente del peggior fantasy mai scritto (ci sono libri scritti, e pubblicati, da adulti che sono peggio), ma ho riso di gusto dall'inizio fino quasi alla fine, sia per la storia in sé (che a tratti nella sua ingenuità risulta brillante) sia soprattutto per i commenti dell'autrice. E inoltre, il libro funge anche da efficace manuale su come non scrivere una storia. Insomma, è assolutamente geniale e ho idea che lo leggerò ancora in futuro.
Bellissimo. Ho amato i commenti e le battute, mi sono divertita dalla prima pagina fino a… beh, per ovvi motivi non proprio fino alla fine. Ed è giustissimo così. Non farò spoiler, ma sono stata trafitta in pieno dalla scelta dell’autrice, perché non ha beccato soltanto il mio lato da lettrice seriale, ma quello da aspirante scrittrice. Mi ha fatto riflettere molto e, sì, forse un pochino anche commuovere. Un grazie enorme per questo bellissimo viaggio, ignorante al punto giusto. ⭐️
Voto 4,5. Credo che molti amanti dei fantasy abbiano scritto in gioventù fan fiction e pseudo fantasy (spesso provenienti da idee censurabili). Questo libro è il quando lo rileggiamo 10 anni dopo. Il libro si legge su due piani: la storia (astrusa) e i commenti dell'autrice, prova a burlarsi della sua versione young.
Provare cringe per le cavolate che si scrivono a tredici anni è naturale, come anche riconoscere che senza quel fuoco che si accende da ragazzinə difficilmente si riesce a scrivere da adultə.