Het vijfde deel in de cosy-crimehit van bestsellerauteur Pierre Martin. Madame le Commissaire is terug!
Vanaf de rand van een steile klif, waar je anders zou kunnen genieten van de prachtige zonsondergang, heeft Isabelle Bonnet een allesbehalve idyllisch uitzicht: beneden op het strand ligt een dode non. De politie trekt de conclusie dat de vrouw moet zijn gevallen tijdens het zoeken naar geneeskrachtige planten, maar Madame le Commissaire wantrouwt de eerste conclusie van haar collega’s. Ze begint haar onderzoek in het eenzame maar pittoreske Monastère en heeft al snel meer dan één verdachte. Maar wie zou echt zo ver gaan om een non te vermoorden?
Pierre Martin is the pseudonym of a German writer.
Pierre Martin published under this name until mid-2019 six crime novels. They play in France and Italy and were all published by the publisher Droemer Knaur. The two main characters are Commissioner Isabelle Bonnet and her assistant Apollinaire.
Madame le commissaire e la morte in convento è il quinto capitolo di una serie di sei romanzi polizieschi, incentrati sulla figura del commissario Isabelle Bonnet e del suo assistente Jacobert Apollinaire Eustache. I libri sono firmati da Pierre Martin, pseudonimo di un autore tedesco che ha scritto già diversi romanzi ambientati in Francia e in Italia. I libri della serie sono stati già tutti pubblicati in Germania. Da noi arrivano grazie alla casa editrice Neri Pozza.
«Sembrava semplice, eppure era difficilissimo: Vivre le moment présent! Non pensare al passato e nemmeno al futuro, ma concentrarsi sull’attimo. Isabelle, seduta a occhi chiusi all’ombra di un pino, accennò un sorriso.»
Madame le commissaire e la morte in convento – Trama Madame le commissaire e la morte in convento si apre con il racconto di Isabelle che prova a godersi dei giorni di tranquillità insieme alla sua amica Jacqueline, che dopo tanto rimandare, è riuscita finalmente a lasciare per qualche giorno la scrivania della segreteria di Balancourt e a raggiungerla in Provenza. Jacqueline ha trascinato l’amica commissaria a una visita botanica e mentre Isabelle è intenta a gustarsi il momento, ecco che un capannello di persone si forma giù alla terrazza del caffè. Sugli scogli il cadavere di una suora morta. Tanto Isabelle quanto Jacqueline sono turbate dall’accaduto, ma tutto sembra far pensare a un tragico incidente. Se non fosse che madame le commissaire ha un istinto infallibile quando si tratta di casi di omicidio.
Ma chi vorrebbe mai male a una suora? Ecco che Isabelle si fa affidare il caso – tanto ai suoi colleghi non pare proprio ce ne sia alcuno – e comincia le indagini. Prima di tutto lei e Apollinaire devono scoprire chi sia questa suora, dato che non ne sono stati ritrovati i documenti. Le indagini, questa volta, hanno il sapore dell’analogico perché la vita della suora non sembra fatta di telefoni cellulari, internet e relazioni con il mondo esterno. Ma per fortuna, questa volta, madame le commissaire può concentrarsi su un solo caso per volta.
Più o meno, dato che a Shayana, la fidanzata tunisina del suo sous-brigardier Apolinnaire viene rubata la carta di credito e accusata di complicità con il fantomatico ladro. Ma anche questa volta non è tutto: la vita privata di Isabelle è tutt’altro che calma. Il suo ménage a trois con il bon-vivant Thierry Bles, sindaco di Fragolin e con il collezionista d’arte Rouven Mandriac sembra non funzionare alla perfezione e poi, questa volta, ci si è messa anche la sua gamba a tirarle qualche brutto scherzo…
Struttura narrativa e personaggi La struttura del libro è lineare e cronologica, il suo fluire è dato dagli snodi investigativi, come è giusto che sia in un giallo. Il pdv portante è sempre quello della protagonista; non ci sono incursioni, per esempio, nel pdv dell’assassino o in nessun altro personaggio. Del resto, non ce ne sarebbe bisogno: Isabelle Bonnet è una protagonista che non annoia, né nei suoi pensieri intimi e personali né nelle sue deduzioni investigative.
È un personaggio ricco di sfumature, il suo: una donna forte, ex capo dell’antiterrorismo, che però non ha perso né dimenticato la sua umanità. Ha un senso della giustizia che non viene mai meno e non si risparmia mai quando si tratta del suo lavoro. È un’investigatrice infallibile, nonostante la sua impulsività. Ha un carattere forte e deciso, ma non per questo insensibile. È una seduttrice e sa di esserlo. Ha una sicurezza e una naturalezza, anche delle sue parti più deboli, che conquisterebbe qualsiasi lettore.
Perché leggerlo Madame le commissaire e la morte in convento è un giallo ricco di suspense e colpi di scena, molto più dei romanzi precedenti. Le indagini sono sempre più difficili e meno scontante, così come le piste da seguire sono davvero molte e gli indizi di cui tenere conto sono numerosi e intriganti. Isabelle Bonnet si conferma, ancora una volta, una protagonista indimenticabile, così come i suoi casi da risolvere. Insomma, un nuovo capitolo della saga di gialli provenzali da non perdere.
3.5 zou ik zeggen. Niet slecht maar ook niet wauw. De verhaallijn van de dode non was best wel oké maar de 2e verhaallijn over de bankkaartfraude vond ik er maar wat bij gesleurd en niet interessant. De reeks begon heel sterk maar voor mij waren deze laatste 2 delen (4 en 5) toch wel minder.
Isabell Bonnet ermittelt nun in ihrem fünften Fall. Sie ist mit ihrer Freundin in eine botanischen Garten unterwegs, als dort am Fuße einer Klippe eine tote Nonne aufgefunden wird. Scheinbar ist sie beim Kräutersammeln verunglückt. Isabell ist diese Erklärung zu einfach und sie forscht etwas nach. Und siehe da, bei der Autopsie stellt sich heraus, dass die Nonne nach dem Sturz noch lebte und dann erstickt wurde. Isabell macht sich auf die Suche nach dem Motiv, was nicht so einfach ist, da die Identität der Nonne vorerst im Dunkeln bleibt. Der Fall bleibt bis zum Ende spannend denn erst nach und nach wird klar, was hinter dem Mord wirklich steckt. Und als ob das nicht Arbeit genug machen würde, können Isabell und Apollinaire noch den Fall von EC-Kartendiebstählen auflösen. Gesundheitlich machen sich die Nachwirkungen des Bombenanschlags bei Isabell bemerkbar, ihr linkes Bein macht plötzlich Zicken.
Mir hat dieser Band wieder gut gefallen, allerdings geht Isabell manchmal unnötige Risiken ein, was ihr durchaus auch selbst bewusst ist. Ihr Privatleben läuft auch nicht so ganz rund, hier drängt sich dann doch eine Entscheidung auf. Schön waren wie immer die landschaftlichen Beschreibungen und die Beschreibung des dortigen Lebens. Man sitzt direkt mit Isabell und einem Glas Wein auf ihrer Dachterrasse und auch der zeitweilige Ausflug ins Kloster ist toll beschrieben. Ich freue mich auf jeden Fall schon auf einen weiteren Band aus dieser Reihe, vor allem auch auf Apollinaire und seine zweifarbigen Socken.
Von mir eine volle Leseempfehlung für alle Liebhaber guter Regional-Krimis
Ecco il desiderio e l’obiettivo di Isabelle Bonnet, alias Madame le Commissaire, da quando ha deciso di stabilirsi nella bucolica località di Fragolin, suo paese natale, incastonato nella ridente Provenza. Anche se la sua vita passata di capo della sezione antiterrorismo a Parigi continua a perseguitarla, la vediamo qui godersi un lembo di Cote d’Azur insieme all’amica Jacqueline, cercando di assaporare l’attimo fuggente.
Ma a rimetterla in pista sarà una morte sospetta: proprio lei e l’amica troveranno un cadavere riverso sugli scogli. È quello di una suora che viveva in un remoto monastero con uno sparuto gruppo di consorelle. La caduta si rivela ben presto un evento tutt’altro che accidentale e Madame le Commissaire comincerà ben presto una meticolosa e complessa indagine, a partire dal convento e dalla sua storia.
Come al solito la combinazione di Isabelle e Apollinaire, il suo vice spilungone e strampalato, è vincente e spumeggiante.
Dit boek werd wat langdradig en minder interessant dan de eerdere in de serie. Isabelle, het hoofdpersonage leer je ook niet meer echt beter kennen dan in de eerdere delen. Voor mij was dit de laatste uit deze serie.
Once again madame le commissaire Isabelle Bonnet has to solve a crime. She is a special kind of commissaire who only listens to a minister who would like her to return to her job as commander of special forces where she got wounded in an explosion. Now she lives in Fragolin in the Provence where she runs her own police station with one strange employee who is quite brilliant in his own way.
This time Isabelle is troubled by her old wound from the explosion, and one of her boyfriends (yes plural) is not being honest and that is the private stuff. She also looks into the death of a nun, who turns out to be murdered which leads Isabelle to a monastery that is seemingly closed of from the outside world. And it seems that perhaps the value of the place might be worth more without the nuns living in it.
Another tale of murder and mayhem written in a easy style with a lot of joie de vivre injected into the book. A lot of fun returning to this place and it’s characters. For me a guilty cozy pleasure every time.
Questo libro come gli altri della serie è scorrevole e la vicenda è ben congegnata. La trama non è banale e regala anche qualche colpo di scena. Strana scelta la svolta "spirituale" di Isabelle, alle prese qui con la strana morte di una suora. Interessanti le figure dell'abate ex legione straniera e della madre superiore. I personaggi sono simpatici e contribuiscono al valore aggiunto del libro, mentre l'ambientazione in provenza è descritta con cura, aggiungendo un tocco di charme all'intera storia: viene sempre voglia di bere una caraffa di rosè ascoltando il chiacchiericcio di Clodine. Il colpevole, una volta tanto, non è così prevedibile. Uno dei migliori della serie di Madame Le Commissaire.
Sempre piacevole tornare in Provenza con Isabelle Bonnet, il suo menage a trois con il sindaco di Fragolin e il miliardario collezionista d'arte, e il simpaticissimo Apollinaire. In questo caso, l'indagine verte sulla morte sospetta di una suora, che sembra essere un incidente, ma che a Isabelle - che per caso si trova sul posto - puzza un pochino. Nel frattempo, Apollinaire si occupa di un caso di furti di carte di credito da cui vengono prelevati soldi (come se i ladri avessero i pin di tutti i derubati). E anche se avevo assolutamente capito chi fossero entrambi i colpevoli, questi gialli sono così piacevoli che non posso che aspettare la traduzione del sesto volume della serie.
Ogni volta che ho per le mani un nuovo caso di Madame le commissaire leggo crogiolandomi nel rincontrare personaggi ai quali sono ormai profondamente affezionata e, sempre, si desta in me un'irrestibile voglia di una vacanza in Provenza e Costa Azzurra 🥰🥰🥰🥰🥰
Der neue Roman von Pierre Martin spielt, wie auch schon seine Vorgänger, in der Provence und weckt schon allein durch das Cover, viel mehr aber noch durch seinen Inhalt, in jedem normalen Leser das Fernweh. Am 03. 04. 2018 ist das Buch bei KNAUR erschienen und dank einer Lovelybooks-Leserunde durfte ich es bereits sehr zeitnah lesen!
Worum geht es?
Im Zentrum der Handlung steht Isabelle Bonnet, Sonderermittlerin der französischen Nationalpolizei und darin ziemlich gut. Gemeinsam mit ihrem Assistenten Apollinaire führt sie aus dem kleinen Provence-Städtchen Fragolin Ermittlungen durch und begegnet dabei den absonderlichsten Personen und Kriminalfällen.
Die Geschichte des Romans beginnt in den (wunderschönen) Domaine du Rayol, einem etwa 20 ha großen botanischen Garten an der Mittelmeerküste im Départment Var. Ursprünglich als Tagesausflug mit ihrer besten Freundin geplant gerät Isabelle schnell in die Ermittlungen um den Tod einer Nonne, die sich augenscheinlich von den Klippen zum Meer gestürzt hat. Die Gendamerie geht von Selbstmord aus, Isabelle ist davon jedoch nicht überzeugt und beginnt ihre eigenen Ermittlungen. Dabei führt ihre Forschung sie auf 384 Seiten quer durch das Département und bleibt dabei hochspannend, denn: Was tatsächlich die Ursache für den Tod der Nonne ist, erfährt der Leser erst im letzten Kapitel.
Graphische und rhetorische Gestaltung
Das Cover ist gleich schlicht wie interessant. Zwar hat es (aus der Perspektive des Lesers) recht wenig mit der tatsächlichen Handlung zu tun, jedoch macht es neugierig auf den Inhalt des Buches und da der Mittelpunkt des Coverbilds eine Kirche ist und das Opfer eine Nonne lässt sich ein gewissern Zusammenhang erahnen. Hauptinteresse war vermutlich, die für die Provence so typischen Lavendelfelder mit dem Thema das Buches zu vereinen, was natürlich gelungen ist. Durch die Farbgebung wirkt der Roman weniger bedrohlich und mehr wie eine spannende Urlaubslektüre, so dass vermutlich auch Leser, die normalerweise keine Krimis lesen, zu diesem Buch greifen werden.
Der Schreibstil des Autors ist sehr schlicht und, das sei an dieser Stelle angemerkt, auch wenn der Name anderes vermuten lässt handelt es sich bei diesem Buch um ein deutsches Original und nicht um eine Übersetzung. Sicherlich wäre dadurch sprachlich noch Luft nach oben geblieben, allerdings handelt es sich hier ja doch eher um Unterhaltungsliteratur und dafür war die Sprache etc. genau richtig.
Sehr gut gefallen hat mir eine rethorische Überlegung des Autors: An wichtigen oder selbstverständlichen Stellen wurden immer wieder französische Wörter und Sätze anstelle der deutschen Äquivalenten eingesetzt, was das Buch um einiges realistischer macht und auch eine schöne Atmosphäre erzeugt. So hat der Leser noch mehr den Eindruck, gemeinsam mit den Figuren in der Provence zu sein.
Erzählt wird die Geschichte konstant aus der 3. Person, die Sichtweise bleibt dabei durchgängig bei Isabelle Bonnet.
Meine Meinung
"Madame le Commissaire und die tote Nonne" ist bereits der fünfte Band um die Ermittlerin Isabelle Bonnet. Logischerweise werden dadurch natürlich auch Figuren aus der vorherigen Romanen aufgegriffen: So ergeben Isabelles Beziehungen sicherlich mehr Sinn, wenn man deren Vorgeschichten kennt und auch ein wenig Vorwissen über die Figuren kann nicht schaden.
Ich habe diesen Roman als ersten und damit ohne Vorwissen gelesen - was meiner Meinung nach hervorragend funktioniert hat. Dem Autor ist es geschickt gelungen, Details über die bereits bekannten Figuren in die Geschichte einfließen zu lassen, so dass letztendlich alle Leser auf dem gleichen Stand sind und so kann man getrost auch diesen Band zuerst lesen. Eine Vorwarnung sei jedoch vorangestellt: Der Roman macht Lust auf mehr und den Vorbänden kann man sich nach der Lektüre wahrscheinlich nur schwer entziehen.
Insgesamt hat mich "Madame le Commissaire" auf ganzer Linie überzeugt und Lust auf mehr gemacht. Die Handlung war (für einen Krimi) wenig blutrünstig, dafür aber umso spannender und Isabelle ist ein Charakter, den man vielleicht nicht unbedingt lieben aber dafür umso mehr bewundern muss: Der Elan und die Gewitzheit, mit der sie sich in ihre Ermittlungen stürzt, ist wirklich atemberaubend. Deswegen kann ich das Buch nur weiter empfehlen - an so ziemlich jeden, aber vor allem an die, die gerade wieder das Fernweh plagt!
This was the fifth volume in the Isabelle Bonnet series and I enjoyed it. When Isabelle was in the botanical garden, a dead nun was found on the beach. Who is this nun and why do more nuns have to die? Isabelle is in the dark and goes undercover in the convent herself. In doing so, she puts herself in great danger. As a side story, Appolinaire and she also have to catch a thief who is stealing from Appolinaire's partner and Isabelle's best friend's bank accounts.
Passend zur Jahreszeit entführt Pierre Martin den Leser zum fünften Mal in die Provence. Im beschaulichen Städtchen Fragolin, wo die ehemalige Top-Polizistin Isabelle Bonnet das Büro der police nationale leitet, passiert ja eigentlich nie viel. Sobald es aber einen neuen Roman der Reihe gibt, kann der Leser sich sicher sein, in einen spannenden Fall gezogen zu werden.
Und wie meist setzt Isabelle alles daran, scheinbar harmlose Verbrechen oder als Unfälle getarnte Taten aufzudecken und die Gerechtigkeit siegen zu lassen. Dabei legt sie schon das eine oder andere Mal Vorschriften etwas großzügiger aus und bringt sich auch gerne Hals und Kopf selbst in Gefahr. Doch da es die Gewissheit gibt, dass sie als Hauptfigur noch länger unter uns weilt, sind auch diese Stellen mit gewissem Vergnügen zu lesen.
Wer sich von der Atmosphäre und den Charakteren vereinnahmen lässt wird in eine wunderbare Welt voll mildem Klima, gutem Essen und unterhaltsamen Persönlichkeiten entführt. Wenn da nicht noch ein Mörder unterwegs wäre…
Ich liebe die Isabelle-Bonnet-Krimis. Dieser Roman ist für mich der bisher Beste in der Reihe. Eine tolle Story, interessant geschildert und mit diversen "Nebenstories", die das Ganze abrunden.
This 5th book in the series about Isabelle Bonnet was again a nice read. There was a bit about relationships (in general and more specific those between the main characters), a murder, a robbery, religion, so a lot was going on. And I liked it. Isabelle is more and more coming to life as a character with her likes and dislikes, her flaws and her strong sides.
What I dislike in the book is, the repitetiveness. Not specifically about Isabelle's past, but within this particular book. When her past had been mentioned in the beginning of the book, why repeat that same information 3 or 4 times more? Or that the mayor of the village sees himself as host of the department of the Police Nationale and comes in without knocking or announcing himself? There are several of these minor details that are repeated over and over again, where the plot sometimes jumps to a conclusion that the reader can't deduce when following Isabelle's line of reasoning. I would have loved to see less of the repetition and more clear deduction (or at least a line that's logical to follow).
Wie auch die vorherigen Bücher sehr locker und lebhaft geschrieben. Pierre Martin erzeugt gekonnt eine südfranzösische Dorf-Atmosphäre. Wie echt die ist, kann ich nicht beurteilen. Auf jeden fall kommt es sehr authentisch rüber. Die Geschichte ist gut aufgebaut und spannend. Erneut ist allerdings wie in vorherigen Folgen wieder eine sehr konstruierte Szene enthalten (bei er Isabel fast ums Leben kommt - ich glaube ich nehme niemand die Spannung, dass dies nicht passiert - sonst wäre ja das Buch zu Ende ;-)). Hier versucht der Autor die Spannung auf die Spitze zu treiben und nimmt in Kauf, dass das sehr konstruiert wirkt. Aber angesichts des guten Restbuches, kann man trotzdem eine Topwertung vergeben.
Quinto volume della serie su Madame le Commissaire, e a mio parere il migliore finora. Già i primi quattro mi erano piaciuti molto ma questo si è superato. Isabelle Bonnet è protagonista assoluta, sempre più intrigante, brava, seducente, umana, forte seppur con qualche debolezza, preparata, intelligente, sa condurre indagini sempre più intricate anche se alla fine cede gli onori della ribalta ai colleghi. L'ambientazione in Provenza aggiunge sempre un tocco magico, con la vista di paesaggi splendidi e isole incontaminate come quella di Porquerolles, fa per un attimo dimenticare che si tratta pur sempre di crimini e non di vacanze in spiagge assolate. Scritto molto bene, si legge altrettanto bene e quando tutto sembra risolto niente è come sembra. Consigliato.
Bello, come del resto i precedenti. I personaggi, ormai consolidati, si muovono perfettamente anche in questa nuova storia gialla - che inizia con la morte di una suora ma che vedrà altri morti nelle 300 e passa pagine di questo libro - e sia le sottotrame sia la parte investigativa sono interessanti e divertenti da leggere. In questo caso i trucchi del mestiere (almeno quelli per distrarre) a mio parere sono un po' troppo evidenti (tanto che anche l'autore mette in bocca alla protagonista che non crede al colpevole più evidente) ma il romanzo rimane apprezzabile e consigliabile. Rimango in attesa della prossima traduzione - che comprerò appena disponibile.
3.75 Stars This was book number 5 of the series and personally this was my least favorite book. The storyline wasn’t so bad, the idea was great but not executed well. This time I thought the ending for both cases was really predictable through hints the reader receives while reading. The personal life of Isabelle is also a great part of the book as always which I like. Appollinaire is a character which adds humor to the book which brings a lot of joy while reading. All in all the book was okay nothing great but also not bad.
Questo quinto caso per Madame le Commissaire mi ha coinvolto. Ritroviamo gli elementi e i personaggi un po' stereotipati che, finora, ci hanno fatto compagnia. Ecco, ad ogni romanzo la mia antipatia nei riguardi di Madame le Commissaire aumenta: spesso fredda, distaccata e a tratti ambigua, non riesco a provare empatia per il suo personaggio. Rimane un romanzo leggero e godibilissimo.
Scrittura piacevole e scorrevole. Soliti personaggi, Apollinaire sempre geniale e un po' folle, Isabelle libera di fare la sua vita come vuole salvo pi a cercarsi delle piccole grane, Questa volta la grana ad un certo punto è stata grossa ma al solito l'autore l'ha salvata. E chi sarà mai l'autore? Il misero persiste.
Madame le Commissaire wird auch im 5ten Band weder eine bessere Freundin, noch Polizistin. Neu kommt eine Doppelmoral dazu. Da man als Leserschaft aber nicht mit der Protagonistin befreundet oder in einer Beziehung ist, macht dies nicht alzu viel aus. Ansonsten hat mich auch dieser Cozy-Crime gut unterhalten. Fragolin ist trotzdem einen Besuch wert. Wunderbar gelesen von Gabriele Blum.
Een ontspannend detectiveverhaal dat de zonnige sfeer van de Provence uitstraalt, met een rustige toon en een verrassende wending aan het einde. "Review door een lezer van bibliotheek 'de Priool'-Bocholt"
La commissaria diventa, via via che la storia si dipana, una sciupa uomini ma non è soddisfatta della sua vita amorosa. Il caso sembra intricato ma avevo capito chi era il colpevole già a pagina 10 e il resto mi ha annoiato un po’