Per la 'ndrangheta una guerra e una pandemia sono nuove opportunità di business. Il conflitto in Ucraina, per esempio, è una tavola imbandita dove non manca nulla: armi, edilizia, traffico di esseri umani, mercato nero e fondi europei. Una ghiotta opportunità che segue la lunga stagione del Covid-19, durante la quale la mafia calabrese si è prodigata in azioni «filantropiche» a sostegno di famiglie e imprese in difficoltà, innescando un meccanismo di dipendenza da sfruttare a tempo debito. Pur conservando la propria base in Calabria, la ʼndrangheta ha ormai ben poco della mafia rurale d'un tempo: è sempre più globale, più connessa, più ramificata. È attiva in gran parte delle regioni del Nord Italia e dei paesi europei, Germania in testa, poi in Africa, in America, in Australia, e guarda con interesse all'Asia. Il suo «sguardo presbite» non ha confini. In questo nuovo libro Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ci svelano i territori in cui la presenza della ʼndrangheta è più forte, mostrandoci come essa si premuri di rimanere al passo coi tempi. Certo, il traffico di droga e di armi, lo sfruttamento della prostituzione e la contraffazione dei prodotti restano attività irrinunciabili, ma contano sempre più lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici e il gioco d'azzardo online illegale, con il frequente ricorso alle risorse telematiche, alla crittografia, alle criptovalute, ai traffici sul dark web. Senza dimenticare il riciclaggio, perché la «modernità» della ʼndrangheta emerge soprattutto qui, nella capacità di infiltrarsi all'interno del mondo politico-istituzionale e nello sfruttare l'area grigia dei soggetti compiacenti appartenenti al mondo della finanza e dell'imprenditoria. Anche le mafie, come i virus, mutano in continuazione per adattarsi ai cambiamenti dell'organismo sociale che le ospita. La nuova parola d'ordine della 'ndrangheta è «centellinare la violenza e normalizzare la propria condotta», per non lasciarsi scappare nessuna occasione. In qualunque paese del mondo si trovi.
Nicola Gratteri è un magistrato e saggista italiano, dal 21 aprile 2016 Procuratore della Repubblica di Catanzaro, capoluogo della Regione Calabria. Attualmente è uno dei magistrati più conosciuti della DDA (direzione distrettuale antimafia). Impegnato in prima linea contro la 'ndrangheta, vive sotto scorta dall'aprile del 1989.
"Le logiche criminali sono piccole come gli uomini che vi perseverano. Il movente è il profitto, la causa occasionale la disperazione. Tutto si ripete, come nell'eterno ritorno nietzschiano. È un circolo che si alimenta di indifferenza e corruzione, e ruota senza sosta. Il paradosso è che, se il suo movimento è prevedibile, non è ancora possibile fermarlo". Si tratta di un saggio molto interessante, ben scritto (anche se, vista la presenza di alcuni passaggi decisamente ostici, non proprio alla portata di tutti) e molto utile per capire, per quanto sia possibile farlo, il fenomeno 'ndrangheta, con le sue diramazioni, sorta di veri e propri tentacoli, che partendo dalla Calabria si estendono in tutta Italia ed in tutto il mondo. Tentacoli che, nel sottobosco del malaffare, non risparmiano neanche la finanza e la politica. Un testo che fa molto riflettere e, perciò, ve ne consiglio la lettura. [https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
Spunti di riflessione interessanti sulle ramificazioni della ‘ndrangheta nel mondo geopolitico e digitale. Si capisce bene la complessità dei vari canali della criminalità organizzata legati soprattutto al commercio di droga e armi, e conseguenti sforzi per il riciclaggio di denaro.
Molto più debole il collegamento alla pandemia e alla guerra in Ucraina che vengono menzionati ma non approfonditi con concreti esempi di cronaca. A volte il libro presenta una carrellata di nomi e luoghi che è difficile da seguire.
Libro incentrato più che altro sulla cronaca giudiziaria. Chiaro e conciso il sistema di funzionamento di organizzazioni di questo tipo, un po' meno alcuni passaggi. A tratti si viene riempiti di nomi e luoghi e risulta un po' difficile seguire il filo logico del discorso .. Personalmente, sufficienza risicata
Divorato. Degli autori adoro la precisione di come raccontano i fatti. Fatti sconcertanti e allarmanti. Realtà che sembrano non avere fine. Finché varrà il detto “il pesce puzza dalla testa” non potremo mai porre la parole fine.
Questo libro è ottimo per capire come la n'drangheta sia riuscita a cavalcare l'onda della globalizzazione dagli anni '90 ad oggi e diventare l'organizzazione criminale numero uno in Italia e tra le più importanti al mondo, l'unica presente in tutti i continenti (escluso l'antartide per ovvie ragioni) Mi piace molto il modo di raccontare che hanno Gratteri e Nicasio, difatti consiglio di recuperare anche tutte le interviste/conferenze che fanno, e inoltre è sempre utile avere due punti di vista uno da Magistrato, mentre l'altro da Professore/Giornalista.