Un giorno nevoso di fine novembre Lorenzo Telmari, ex skipper e giramondo ritiratosi in campagna a scrivere un libro, riceve una telefonata da suo fratello che gli comunica che il loro padre Teo, virologo di fama internazionale, è morto. Lorenzo si precipita a Roma, dove scopre di aver ereditato un segreto scottante, con vaste implicazioni etiche e politiche. Presto è risucchiato in una vicenda attualissima e inquietante, che si snoda, senza un attimo di tregua, tra complicate relazioni famigliari, intrecci di politica e religione, una appassionata storia d'amore, fughe per terra e per mare fino alle coste del Portogallo meridionale. Con "Mare delle verità" Andrea De Carlo ha scritto uno dei suoi romanzi più impegnati e allo stesso tempo più avventurosi, intrecciando una trama serrata che gli permette di raccontare, con passione, indignazione e divertimento, del mondo di oggi e dei suoi molti problemi aperti.
wichtiges thema - die überbevölkerung, die rasant wachsende zahl der menschen, die das gleichgewicht der erde zerstören (werden). 2006 geschrieben, als es 6.65 milliarden menschen gab, ist es jetzt von noch größerer bedeutung und aktualität. literarisch nicht andrea de carlos bestes, weil zu viel in form einer wenig überzeugenden äußeren „spannung“ abläuft (verfolgungen etc.) - dennoch gibt es natürlich jede menge interessante gedanken darin. es würde sich lohnen, dieses thema nochmal aufzunehmen, anno 2020.
Es gab schon besseres von Decarlo - erhlich. Aber ich habe ihn lange nicht mehr gelesen und habe mich gefreut in wieder zu treffen. Ein "ausgestiegener" oder alternativer Sohn erfährt vom Tod seines Vaters. Er eilt in die Heimatstadt Rom. Dort trifft er zu einem italienischen Politiker mutierten kleinen Bruder. Er erfährt ein "Vermächtnis"des Vateres, dass der jüngere Bruder um seines Rufs willen verrät der verkuaft. Lorenzo der Protagonist macht sich auf die Scuhe nach dem Vermächtnis trifft auf Aktivisten und schliesst sich ihnen bzw. ihr (einem Rotblondschopf in dem er vernarrt ist. Das Buch ist an vielen Ecken sehr italienisch aber villeicht mittlerweile auch auf uns (D) übertragbar. Aber es gibt ein paar wunderbare Sätze die so de Carlo like sind wie vor zwanzig Jahren und das war wieder ein schönes Wiedererkennen.
Ebbene sì, anch'io so dare una stella come voto. Peccato davvero, perché avevo voglia di leggere un secondo De Carlo dopo la lettura, un anno fa, di "Tecniche di seduzione": lo avevo trovato autentico e coinvolgente. Purtroppo però il secondo romanzo su cui è caduta la mia scelta non è nessuna delle due cose. Se la quarta di copertina allude a un thriller avventuroso e mozzafiato, la verità è che "Mare delle verità" è una storiella d'amore (ma neanche quello...) scialba e insapore che risulta essere pure noiosa. Il protagonista Lorenzo torna a Roma in occasione della scomparsa del padre virologo e viene a conoscenza, attraverso l'attivista ecologista danese Mette, che il padre custodiva una copia preziosissima del memoriale di un sacerdote africano morto di AIDS, nel quale attaccava la Chiesa per la sua posizione contro la contraccezione. Ma questo, insieme al "tema della sovrappopolazione", vale solo come pretesto per scrivere: in realtà una trama non c'è, il libro racconta dell'infatuazione/passione/innamoramento istantaneo del protagonista per la bella-dai-capelli-rosso-miele Mette e della sua scelta di aiutarla e seguirla in capo al mondo dopo averla vista...tre volte? E' tutto lì, descritto in una maniera che ad un certo punto diventa fastidiosa, perchè Lorenzo sembra avere sedici anni e non oltre 40 come invece ha. Ma anche la caratterizzazione latita: di Lorenzo, in oltre 300 pagine, non si impara pressoché niente, Mette sembra lo stereotipo della attivista nordica (libera, indipendente, dedita a cause umanitario-ambientali del terzo mondo) e gli altri personaggi sono solo comparse, in quanto si dileguano tutti velocemente senza dare impronta alla storia per lasciare il lettore al turbinio di sudori e pensieri del nostro mentre sbava sulla sua ganza. Forse - ma solo forse - potrebbe piacere a un adolescente odierno che si prende una bella cotta a uno dei tanti "Fridays for Future". Si può fare molto di meglio.
Seconda volta he lo leggo, perché so che De Carlo mi piace molto, ma non me lo ricordavo PER NIENTE. Credo di aver capito perché non me lo ricordavo e credo che me lo ri-dimenticherò presto di nuovo! :P Niente di che. Sa fare di meglio, molto meglio.
Che bello! Si può dire? Questo libro è puramente BELLO. Lo stile di scrittura, la trama tra introspezione/rapporti familiari/ecoterrorismo, l’impronta (perché no?) un po’ alla Dan Brown. Così scorrevole ma pur sempre lasciando qualcosa in ogni capitolo. Una gioia per gli occhi!
Romanzo lineare, logicamente ben definito. Ma l'ho trovato scontato e banale nella fine rispetto a quello che erano le mie aspettative. Si legge molto velocemente
De Carlo non sembra trovarsi del tutto a suo agio, quando si parla di creare tensione; il thriller non è nelle suo corde. Infatti non ero molto invogliata a scoprire la soluzione del mistero, e il tutto è descritto in modo tale che sembra che anche l'autore la pensi allo stesso modo.
Tuttavia, è sicuramente molto bravo nel descrivere le persone e le personalità, e questo è da apprezzare.
La lettura non mi ha molto soddisfatto. L'ho trovato troppo lento all'inizio, dove veniva registrata ogni minima azione, ogni minimo stato d'animo, e poi all'improvviso le cose hanno cominciato ad accelerare ma senza un reale motivo apparente. Ho quasi avuto l'impressione che arrivati ad un certo punto l'autore si sia come stancato della storia e abbia quindi cercato un modo per chiuderla velocemente.
Una delusione cocente, visto che "Giro di vento" mi aveva fatto sperare in un semi-ritorno di forma. Sembra incredibile che provenga dallo stesso genio di "Due di due".