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Little Boy Blue

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Raised within the confines of a system that has done nothing but provide him with pain, Alex Hamilton's frustration and anger are completely natural--and inherently dangerous.
Since his parents split up, Alex has been constantly running from foster homes and institutions, yearning to be with his father, a broken man who cannot give his son the home he desperately needs. The only constant in Alex's life is no-good, criminally-minded peers, who are all too ready to plant illegal ideas in an intelligent mind. Bunker writes, "His unique potential would develop into unique destructiveness."

324 pages, Paperback

First published January 1, 1981

25 people are currently reading
794 people want to read

About the author

Edward Bunker

19 books275 followers
Edward Heward Bunker was an American author of crime fiction, a screenwriter, and an actor.
He wrote numerous books, some of which have been adapted into films.
Bunker was a bright but troublesome child, who spent much of his childhood in different foster homes and institutions.
He started on a criminal career at a very early age, and continued on this path throughout the years, returning to prison again and again.
He was convicted of bank robbery, drug dealing, extortion, armed robbery, and forgery.
A repeating pattern of convictions, paroles, releases and escapes, further crimes and new convictions continued until he was released yet again from prison in 1975, at which point he finally left his criminal days permanently behind and became a writer.
Bunker stayed out of jail thereafter, and instead focused on his career as a writer and actor.

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29 (2%)
1 star
6 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 55 reviews
Profile Image for Marco Tamborrino.
Author 5 books197 followers
November 12, 2015
Il paradiso della libertà era nebuloso, per lui, come il paradiso di Dio.

Un libro che s'è salvato dalle due stelline non so neanche io come. Sono sempre molto riluttante a dire "duecento pagine in meno avrebbero sicuramente giovato", ma questa volta è davvero così. Dopo un certo punto non c'è nient'altro di interessante da leggere. Succedono sempre le stesse cose, ma con una monotonia e noia tali da rendere indigestibile la lettura, non fosse per lo stile fluido e passabile.

Di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di Alex Hammond e di come è passato da essermi simpatico, fino ad averlo totalmente in odio. Ce l'avessi avuto davanti, l'avrei preso a schiaffi. Altro che rubare automobili e svaligiare farmacie o rivendite di alcolici. Schiaffi, schiaffi e ancora schiaffi. All'inizio questo bambino di undici anni ha tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiato, per ribellarsi, anche perché è ancora piccolo e non ha quasi nessuna colpa. La società sceglie a caso degli individui che, a causa di una serie imprevedibile di fatti, diventano dei piccoli criminali. Pensate agli immigrati che vengono nel nostro paese in masse sempre più enormi. Sono veramente tutti criminali come ci vogliono far credere i giornali? Certo che no. Ma sono poveri. Non hanno niente, e pochi riescono a trovare qualcosa. Cosa succede, allora? Succede che la società, il contesto in cui vivono, trasforma gran parte di loro in delinquenti. Non è colpa loro. È logico che più si vive in condizioni disumane, più si tende a intraprendere una strada che va di fatto contro la legge, l'autorità.

Il caso di Alex Hammond è leggermente diverso. Lui perde il padre durante la prima cazzata, la prima fuga (del libro, non della sua vita). Il padre muore e lui rimane orfano. A questo punto non si rende conto che dovrebbe invertire il suo comportamento. La gente che rimane sensibile di fronte alla sua condizione c'è, insomma! Per tutto il libro Bunker ci ripete che è intelligente e che ha un QI molto alto, ma le sue azioni dimostrano effettivamente il contrario. Alex Hammond è un emerito pirla. Ci saranno duecento pagine di risse nei riformatori che sono tutte dannatamente uguali. Scritte bene, per carità, ma un libro così lungo sempre sulle stesse cose non è il massimo che si possa trovare in una lettura.

Certo, ci sono anche dei punti a favore. Ma erano scontati. La denuncia della società americana post-depressione, anni '40, il razzismo, l'abuso di potere di poliziotti e altre figure di rilievo. Anche l'inizio della diffusione delle droghe pesanti. Tutte queste cose sono descritte da Bunker con uno stile vivido ed evocativo, attraverso gli occhi di Alex, durante la crescita del protagonista. Alla fine del libro, neanche i libri lo appagano più. La sua intelligenza è tutta rivolta al crimine. L'opportunità che gli viene data la butta nel cesso. Non è capace di sottomettersi agli ordini. Credo stia qui il fulcro del romanzo: se il protagonisto fosse stato più predisposto a imparare, forse non sarebbe finito su quella strada.

L'amore è delegato ai margini del romanzo, e solo superficialmente il protagonista lo prova sulla sua pelle. Bunker ha raccontato e mostrato risse e furti, drogati e riformatori, manicomi e codici della malavita. E l'ha fatto per 454 pagine. Ora, se io fossi una persona di parte, lo manderei a quel paese e chiuderei qui la citazione. Ma non sono così cattivo.

Vi invito a riflettere sulla frase di questo giudice, nel momento in cui deve decidere la sorte di Alex:

Ecco uno di quei tragici casi in cui non disponiamo dei mezzi per fare quel che è giusto. È il classico esempio di un circolo vizioso istituzionale reiterato: una famiglia spezzata o l'assenza totale di un focolare, una sequela di case d'accoglienza e scuole militari, un fuggitivo cronico, ma non un criminale, che alla fine commette un reato grave ed entra nel sistema della giustizia criminale. E noi che cosa possiamo fare? Le opzioni di cui disponiamo non proteggono la società nel lungo periodo. La migliore protezione sarebbe fare di questo ragazzo un membro effettivo della nostra società, un cittadino a pieno titolo. Ma non sappiamo come. Non sappiamo che cosa uscirà dall'altra parte della catena del sistema, se un individuo migliore o un individuo peggiore. Le statistiche dicono che probabilmente sarà peggiore. Ma che cosa posso decidere, io? La società esige che sia punito. Ha sparato a un uomo. Ma anche se la società non avesse queste esigenze, dove potrei mandare questo bambino? In una nuova casa d'accoglienza, in un altro colleggio? Si darebbe nuovamente alla fuga.

La società americana non funzionava all'epoca e funziona ancor meno adesso. Non ci vuole un genio per capirlo, ma - diamo a Cesare quel ch'è di Cesare - Bunker ha denunciato tutto il marcio dell'America attraverso un punto di vista giovane, quasi autobiografico, che gli rende davvero onore. E da qui le tre stelline. Alex a volte fa tenerezza, su questo non ci piove. Però il personaggio è portato a un'esagerazione fastidiosa.


Profile Image for Noel Brey.
Author 18 books36 followers
August 20, 2024
Demoledora historia acerca de un chaval problemático al que el sistema casi empuja a la delincuencia. A mi juicio, la narración resulta un tanto atropellada, pero es, sin duda, una novela impactante.
Profile Image for Mariano Hortal.
843 reviews202 followers
June 25, 2013
Publicado en http://lecturaylocura.com/la-violenci...

Mucha gente no suele entender la razón por la cual hay mucha gente que disfruta viendo películas de terror, violentas o, desde luego que no tienen un final feliz. Hay un fenómeno, inherente al ser humano llamado catarsis (del griego κάθαρσις kátharsis, purificación), palabra descrita en la definición de tragedia en la Poética de Aristóteles como purificación emocional, corporal, mental y espiritual. Mediante la experiencia de la compasión y el miedo (eleos y phobos), los espectadores de la tragedia experimentarían la purificación del alma de esas pasiones. (Extraído de la Wikipedia, en español, donde alguna vez puedes encontrar algo razonable).
Esa catarsis aristotélica tendría la facultar de hacer olvidar e incluso purificar sus pasiones, sus problemas, al verlas proyectadas en los personajes de la obra que esté observando, sobre todo si, en la obra ves que estas bajas pasiones reciben un castigo que el espectador considera justo. Es una manera de experimentar estas dificultades pero sin sufrir sus efectos reales; pero que, incluso, puede servir para que se construya su identidad y que no repita los errores que observa.
Sin lugar a dudas, dos de los géneros que producen mayor catarsis hoy en día son el terror y las novelas policíacas, sobre todo en su corriente más “hardboiled”, más “realista” y, sobre todo, violenta. Me quería centrar, precisamente en dos ejemplos muy claros de este segundo ejemplo donde la violencia que presenciamos sirve al propósito de lo que comentaba en los dos primeros párrafos.
El primer ejemplo es “Luther. El origen” de Neil Cross, publicada por Es Pop Ediciones. Sin desvelar detalles de la brutal trama, existen dos niveles muy claros que pueden llevar a lo que comentaba, el primero de ellos tiene que ver con lo tremendamente escabroso y violento que es el caso que trata el detective, con implicaciones sexuales y pedófilas, y con escenas cargadas de violencia y, mucha sangre, no lo voy a esconder a estas alturas. El segundo nivel tiene que ver con el detective, un “loser” de toda la vida, que empieza a derrumbarse en lo personal pero que nunca pierde su sentido de la responsabilidad:
“Entraste, te sentaste sobre el borde de la cama. Te vi beberte una pinta de whisky en unos diez minutos. Fue la primera vez que de verdad te vi llorar. […]
-Fue triste.
-Sé que fue triste, fue muy triste. Todavía pienso en ella de vez en cuando.[…]
Fue la primera vez que planteaste la posibilidad de dejar el cuerpo. Hace dieciséis años. Y llevas hablando de dejarlo desde entonces.
-Lo sé.
-Pero no lo has hecho.
-Lo sé.
-Ni lo harás nunca.
Luther no responde a eso. ¿Cómo podría?”
Tan humano e intenso que es imposible no empatizar con él, el lector experimenta todos y cada uno de sus sentimientos, desde la vergüenza y la tristeza:
“Luther tiene los ojos húmedos y enrojecidos. Se los seca con el dorso de la mano. Está avergonzado.”
Hasta el más puro odio que desemboca en un estallido radical de violencia: “Luther rebosa odio. Lo nota alzándose desde lo más profundo de su ser. Se extiende por su pecho y sus hombros como las que se despliegan.”
La resolución del caso se desplaza paralelamente a la destrucción del personaje y nosotros asistimos, sin remisión, a una trama sin descanso y cargada de intensidad narrativa.
El otro ejemplo es el “Little Boy Blue”, última novela publicada por Sajalín del siempre interesantísimo Edward Bunker, que vivió en carnes propias muchas de las experiencias que relata de manera “ficcional”.
En esta ocasión tenemos un “Bildungsroman”, una novela de formación a la violencia y a la delincuencia, ya que el protagonista, Alex Hammond, en un chico de once años que no para de salir y entrar de reformatorios por sus conductas altamente delictivas; y todo ello, a pesar de su inteligencia:
“Aunque era un chico inteligente que formaba parte del dos por ciento de la población con un nivel de inteligencia superior, su comportamiento caótico y sus problemas emocionales lo privaban de ser un buen estudiante. El muchacho tenía potencial pero no lo aprovecharía. “
“Alex caminaba con el grupo, pero pensaba en su padre y en marcharse de allí. Fuera podría leer, ir al colegió él solo o ir a ver películas de la sesión de matiné. Su padre sería la única autoridad. Clem y él podrían hacer cosas juntos todo el tiempo en vez de solo unas horas durante el fin de semana.”
Es una pena ir comprobando que, según avanza las páginas, es inevitable el destino al que está abocado, y que su único oasis, su padre, no puede convertirse en su verdadera ayuda, que lo equilibraría.
Lo increíble de Bunker es que entre estallido de violencia y estallido, existen remansos dotados de una lírica impensable y, curiosamente, siempre los asocia a los libros, solo tenemos que ver lo que sucede al coger el “Doctor Arrowsmith” de Sinclair Lewis:
“Sin saber que existía algo llamado literatura (un libro era un libro), de repente se vio sumergido en la vida nacida sobre el papel. Su vocabulario no incluía alguna de las palabras que encontró allí, pero eso no le importaba. La celda desapareció de su mente, olvidó sus problemas y se emocionó, sufrió y luchó con el doctor Martin Arrowsmith. Cuando las lunces se apagaron a las nueve y media, intentó leer con el resplandor que se filtraba a través de la red metálica, pero no fue suficiente.”
Las enseñanzas que recibe son, desgraciadamente, siempre acompañadas de dolor: dinero, ignorancia, qué más puede hacer para afrontar lo que le queda por vivir:
“No te equivocarás en la vida, ¿entiendes?, si antes de hacer algo piensas ¿Voy a ganar dinero con esto?, ¿entiendes? No falla. Es la mejor manera de vivir al máximo. ¿Te enteras?”
“Alex aprendió a permanecer inexpresivo mientras observaba a tres o cuatro auxiliares destrozar a un paciente, aunque el corazón siempre le latía a toda velocidad de miedo y ardía con una indignación silenciosa y enfervorecida. Las brutalidades menores del reformatorio lo habían preparado de algún modo para esto, le enseñaron que la violencia habitaba cada lugar donde los hombres tenían poder sobre otros.”
Y él es totalmente consciente de que no es vida, y de que no va a poder librarse de ella:
“Qué tipo de vida era aquella? En instituciones, peleándose todo el tiempo, recibiendo órdenes de hombres que utilizaban su autoridad según sus antojos y caprichos. Era una mierda. Exactamente eso. Una puta mierda.
El dolor y los ojos húmedos pronto se endurecieron en una ira profunda y desafiante.”
“Todos los aspectos de su vida le enseñaban la primacía de la violencia.”
En ese momento, estamos llorando con él, nuestras lágrimas de desesperación por su dolor empapan las páginas que leemos, el único arco iris que se puede vislumbrar es el de los libros, verdadera salvación y consolación:
“De hecho, mientras tuviera buenos libros prefería vivir en su mundos que en la fealdad de su propio mundo real. Por el momento no le importaba en absoluto estar en el agujero.”
Creo que, después de estos dos ejemplos, será patente para la mayoría de los lectores los efectos purificadores de la catarsis al leer esta violencia. Espero que os gusten, si os animáis.
Los textos son de la traducción de Óscar Palmer, editor de Es Pop Ediciones, para esta edición de “Luther. El origen.” de Neil Cross.
Textos de la traducción del inglés de Zulema Couso para la edición de “Little Boy Blue” de Edward Bunker de Sajalín Editores.
Profile Image for Giorgio Palumbo.
Author 4 books19 followers
September 14, 2021
in tutta onestà ho letto raramente libri del livello di Little Boy Blue.
vuoi perché in tutta onestà avevo sottovalutato la penna di Bunker, che è realistica, piena, emotiva a tratti Steinbeckiana mi aspettavo un libro quasi di intrattenimento. Invece questo è un libro dalle varie letture, dalla disperazione del sogno americano alla mattanza della vita carceraria, dalla ferocia della solitudine alla disperazione della mancanza di obiettivi che possano cambiare la vita.
Probabilmente chiunque legga questo libro ci troverà una sua chiave e questa è una cosa che è propria dei libri davvero importanti.
Profile Image for Mientras Leo.
1,778 reviews202 followers
August 13, 2013
Alex Hammond: sin infancia, sin moral, sin posibilidades.
Un gran punto de partida con el autor. Me gusta como escribe.
Profile Image for Alberto.
65 reviews
February 13, 2021
Escludendo l'autobiografica "Educazione di una canaglia", Bunker aveva affidato anche ad altre opere la sua feroce critica nei confronti della società, una critica ben rappresentata nel libro "Come una bestia feroce", dove Bunker lasciava al protagonista un'amara riflessione, che riporto: "Ma il crimine era il mio mondo, il luogo in cui mi sentivo a mio agio e non lacerato nel profondo. E sebbene si trattasse di una libera scelta, era anche destino. La società mi aveva reso quello che ero, e mi aveva messo al bando per paura di quanto essa stessa aveva creato; ma io andavo fiero della mia condizione".

Bene, "Little Boy Blue" riprende e rafforza questi concetti in maniera esemplare e illuminante. Il protagonista, Alex, ci immerge nelle sue vicende di un ragazzino in estrema difficoltà, senza più riferimenti per le vicende legate ai suoi genitori. Il suo mondo quindi diventa, lentamente e inconsciamente, il crimine, l'unico mondo dove sembra intravedere la possibilità di avere un ruolo e un riconoscimento che la società gli aveva negato.

Ma le vicende di Alex non sono soltanto un susseguirsi di fatti, quanto una profonda analisi dell'ineluttabile fallimento della società stessa, incapace di comprendere nel profondo e gestire le difficoltà di un ragazzino di appena 11 anni.

Bunker mette molto in chiaro questa critica nelle parole del giudice che esaminerà il caso di Alex, giudice secondo il quale "Le opzioni di cui disponiamo non proteggono la società nel lungo periodo. La migliore protezione sarebbe fare di questo ragazzo un membro effettivo della nostra società, un cittadino a pieno titolo. Ma non sappiamo come. Non sappiamo che cosa uscirà dall'altra parte della catena del sistema, se un individuo migliore o un individuo peggiore. Ma che cosa posso decidere io? La società esige che sia punito"

Un capolavoro, l'ennesimo di Bunker.
Profile Image for Diego González.
194 reviews96 followers
January 26, 2014
La novela más conocida de Edward Bunker, y probablemente la más autobiográfica, Narra la conversión del protagonista, de chico problemático a delincuente profesional. Es absolutamente trágica, de principio a fin, con apenas unos pocos resquicios para la esperanza y la redención, que son sistemáticamente aplastados.

A lo largo de 400 páginas absolutamente demoledoras se nos narra la violencia carcelaria, el mundo de las drogas, los bajos fondos, los atracos, las prostitutas, todo, desde el punto de vista de un chico de apenas doce años cuando empieza la novela y quince cuando termina. Sin concesiones, brutal, como casi todo lo de Bunker. Y genial, como ídem.
69 reviews
December 26, 2025
a solid 3.5 stars. gritty realism as only Eddie Bunker can do, no doubt drawing from personal experiences of the horrors of the reform school system of the 40s & 50s in CA
Profile Image for Simon.
176 reviews9 followers
March 19, 2012
Little Boy Blue By Edward Bunker
Damn this is one hell of a sad page turner of
hard Boiled crime fiction.
The book reminds me a lot of the Walker home for
Boys in the film Sleepers, as it deals in the
childhood of Alex Hammond whose parents split up
when he was young and then he's sent to various
foster homes and military schools and along the
way he just rebels and gets into rages and
trouble and well life goes from worse to evil
and beyond into a well worn path to a life in
crime and all by the time the boy is not even
sixteen years old.
Brilliantly written you never lose sight of the
fact that if Alex had had a few breaks when he
was a kid his life could have turned out so much
better. I now want to read more of Eddies books
anyone want to tell me which others are
indispensible go ahead.
Profile Image for Offuscatio.
163 reviews
August 15, 2013
Un niño de trece años, un expediente de violencia y orfandad, y los bajos fondos de la ciudad de Los Ángeles. No sé si es un libro imprescindible, pero, desde luego, después de leer la primera página resulta extremamente difícil soltarlo.
Profile Image for Lee Taylor.
353 reviews7 followers
December 6, 2017
I remember Edward Bunker as Mr. Blue from Reservoir Dogs. "You don't care they're counting on your tips to live?" Turns out he's also an amazing writer. If you've ever wanted to get inside the head of a juvenile delinquent in World War 2-era Los Angeles, I doubt there is a more authentic, better-written opportunity than this. Somehow, Bunker creates a character who is guilty, yet sympathetic. Bunker subtly places the blame at the feet of the criminal justice system itself. Very subtly. Bunker leaves all the decisions to us. Alex is rebellious and has trouble controlling his anger, but it's the institutions that end up turning him into a criminal. The brutality comes as often from those in charge as the patients and inmates next to him. This is expertly and deliberately explored in the novel, without a trace of moralizing and heavy-handedness. The prose itself is worth the read. It's beautiful in a stark way. Each sentence makes you want to read the next. At no point did I feel like I was reading about "book people." Everything rang true. The clarity of detail in this could never be simply fictionalized or researched. This is heavily autobiographical and couldn't have had the same impact if it weren't. Also, I'm not sure what it is about 1930's to 1950's Los Angeles, but I seem to end up enjoying every book I read set in that time and place.
Profile Image for Ari.
572 reviews4 followers
October 31, 2025
Probably a good description of child and juvenile delinquent punishment system in USA during 1940s. Whether or not that's interesting is up to you.
I wasn't too interested in that, but hey, I've also read Papillon and seen the movie three times. As a novel, Papillon was far more to my liking than this one by Bunker.
As did Henri Charrière also Edward Bunker writes probably basing on personal experiences.

The text itself was easy and catchy but I suppose the psychological undertones can (and should) perhaps be ignored. As well as the mild admiration of the criminal lifestyle, not so well hidden under the harsh and violent reality.

Very few authors are able to describe the mind and thoughts of a young child in a believable manner. Bunker is not one of those few. Even at the age of eleven his "hero" thinks and acts like a grown-up person.
This early maturation goes trough the whole story and makes the reader to forget that the persons in question are small children... driving cars and renting motel rooms etc. Not too feasible unless the children at that time were totally different creatures.

A rough and rugged story about institutions which were desingned to punish, not to heal or correct.

Kovan onnen poika
LIKE 2010
Profile Image for Lollo.
17 reviews
July 19, 2022
La vicenda di vita di un ragazzino, dagli undici ai quindici anni. Alex ha avuto un infanzia disagiata, tra la mamma assente e il papà che lo chiude in vari collegi; non ha valori di riferimento, e se li crea attaverso le persone che incontra, in carcere prima, in ospedale poi. Fa proprio il codice della malavita, in un'inconscia ribellione contro il sistema punitivo statale, basato sulla pura violenza. Il suo è un comportamento di azione e reazione, costretto a rispondere agli ostacoli che gli si presentano nel modo che conosce. Bunker è riuscito a captare i meccanismi di potere insiti nel sistema penale, un mondo di violenza, in cui ciò che conta è correggere le personalità devianti. Ma il ragazzo non molla, non si abbandona mai a se stesso, ama leggere e lì trova il suo angolo di speranza, che gli impedisce di arrendersi alla miseria
Profile Image for Zak.
131 reviews2 followers
September 21, 2021
One of the crime novels I’ve ever read. Tho I didn't know anything about the author, the first thought came to my mind after reading Little Blue Boy and No Beast So Fierce that Edward Bunker must have spent a long time locked up the way he writes about the netherworld of society’s outcasts for this kind of insight only comes from having lived life close to the bone.
Edward Bunker shoots straight—his direct prose captures the primacy of violence that defines life in the slammer.… he clearly articulates the code of prison life and the pathology of the career criminal in raw, muscular prose.
Profile Image for Brandon Duncan.
26 reviews31 followers
January 1, 2017

I believe this one might have had a few parts I didn't like but he was writing it how he wanted, and I can't take away from his talent and experiences that qualify him to write the books he wrote.

Get all of his books,. there s a few I have not read, now I am a BORN AGAIN CHRISTIAN and have no interest in taking my mind back to the old life I once lived. I do that enough when I share testimony nor write my own experiences.

Good powerful reads though.
Profile Image for Martin Sharp.
214 reviews6 followers
April 17, 2025
An incredibly powerful tale of Alex, an angry young man in and out of various institutions. Intelligent but quick to anger, he accepts that he's destined for a life of crime.
A semi-autobiographical book by the late Edward Bunker, this is a brilliant read.
Put down Catcher in the Rye and read this instead
Profile Image for Alejandro G. Barroso.
108 reviews6 followers
November 21, 2022
Una inteligencia dominada por un carácter indómito pasea entre instituciones represivas más que correctivas. No puede haber reproche a la repetición estructural de la escenografía porque nosotros no estuvimos ahí, nosotros no somos así.
Profile Image for Marianinna.
520 reviews17 followers
March 28, 2023
3.5 Estuve a punto de abandonarlo porque hasta un poco más de la mitad del libro era muy repetitivo, por suerte lo continué porque luego se volvió muy interesante y no quería soltarlo. De todas formas no puedo ponerle 4 estrellas por lo insufrible que se me hizo hasta más de la mitad.
Profile Image for Arnoldo Rosas.
Author 29 books10 followers
October 23, 2019
Debió haber sido impactante en su momento. Ahora es una historia trillada que no genera sorpresas.
Profile Image for Fuse.
45 reviews
March 11, 2020
Mágnifico, como todos los libros de Bunker, crudeza y realismo.
Profile Image for David Way.
399 reviews3 followers
February 15, 2025
Barely 3 stars on this one. I was so excited to read this but it was just wordy and boring which is pretty shocking given the subject matter
Profile Image for Mika Auramo.
1,056 reviews36 followers
March 3, 2016
Edward Bunkerin omaelämäkerrallisessa väkivaltaromaanissa seurataan päähenkilön Alex Hammondin väkivaltaista varhaisnuoruutta ja laitoskierrettä 11-vuotiaasta 15-vuotiaaksi. Alkuperäisteos Little Boy Blue julkaistiin vuonna 1981, ja sen on onnistuneesti kääntänyt Juha Ahokas.

Tapahtumat lähtevät liikkeelle, kun Clem-isä vie (ties monettako kertaa) poikansa uuteen koulukotiin, sillä hänellä ei ole varaa pitää poikaa kotonaan. Rikkinäisen perheen lapsi elää vaikeuksien keskellä ja vihaa auktoriteetteja ja aikuisten häntä kohtaan tekemiä vääryyksiä.

Vaikeuksiin joutuva poika tarttuu veitseen, kun valvova matami Thelma aikoo saada hänet kuriin, ja siitä alkaakin pakomatka, joka jatkuu koko kirjan ajan entistä karumpiin olosuhteisiin. Öinen myymälävarkaus päätyy kohtalokkaasti, kun Alex ampuu omistajaa. Entisen poliisin kaverit vievät Alexin uuteen kasvatuslaitokseen, jossa on pidettävä pintansa ja oltava kova, jottei saa nulkin leimaa. Väkivaltaisen pahoinpitelyn jälkeen onkin vuorossa tuomio ja mielisairaala, jossa tutkitaan, onko pojasta yhteiskuntakelpoiseksi vai pitääkö hänet jättää sen ulkopuolelle.

Camarillo-nimisessä sairaalassa on kohtuulliset oltavat verrattuna Pacific Colonyyn, joka on nuorille heikkolahjaisille tarkoitettu vankila, kasvatuslaitoksen ja kiduttamon välimuoto. Siellä Alexia pahoinpidellään raa’asti, ja matka jatkuu Whittieriin, joka on astetta kovemmille ja paatuneemmille väkivaltarikollisille. Sinnekin Alex kuljetetaan raudoissa, ja maine kiirii etukäteen. 11-vuotiaan on käytettävä nokkeluutta kompensoidakseen heiveröistä ruumiinrakennettaan. Aiemmin opitut alamaailman opit ja nyrkkeilyniksit tulevat tarpeen, ja isommat pojat sekä muutamat vartijat suhtautuvat häneen erittäin varovaisesti.

Lyhyen ja onnellisen paon ja rötöstelyn jälkeen on vuorossa Preston School of Industry, jonne Alex joutuu 13-vuotiaana, ja on nuorimpia asukkeja. Pahamaineisimmat rikolliset päätyvät San Quentiniin, jonne Alexiakin yritetään lähettää hänen lähes tapettua erään isomman pojan.

Alex joutuu eristykseen ja työkomppaniaan, kunnes pääsee ehdonalaiseen, jossa odottavat täti ja hänen miehensä. Välirikko on nopeasti edessä Avan ja Rayn kanssa, ja väkivaltaisen ja sopeutumattoman pojan mielenkiinto kohdistuu vapauteen, kavereihin, päihteisiin. Rikoksia ja ryöstöjä jatketaan, kunnes se päättyy dramaattisesti juuri ennen viisitoistavuotispäivää.

Vaikka kirja sisältää paljon raakaa väkivaltaa, se ei ole silmitöntä, vaan Alex toimii kasvatuslaitosten ja koulukotien vaatimusten mukaan. Siellä on selvä nokkimisjärjestys, ja vain kovat ja kovimmat pärjäävät. Sen älykäs Alex oppii jo varhain, ja hänellä on muutamia harvoja ystäviä eri laitoksissa, ja nämä valmentavat häntä kohtamaan kovempia haasteita. ”Kaikki hänen elämässään todisti väkivallan ensisijaisuudesta.”

Kirjan kerronta on neutraalia, eikä kertoja moralisoi tai ihannoi väkivaltaa, tekoja ja seurauksia. Sen sijaan useaan otteeseen tulee Alexin suusta, että hän on ikään kuin järjestelmän uhri. Hänellä ei ole muuta vaihtoehtoa toimia. Niin Ray kuin Whittierin isäntäperheetkin yrittivät kovan ja sadistisen kurin saavan aikaan muutoksen – turhaan.

Sen sijaan Alex hakeutui kaltaistensa ja sellaisten seuraan, joilta hän voi oppia selviytymiseen ja kehittymiseen tarvittavia toimintamalleja. Siksi hän ajautuukin rikosten poluille ehdonalaisensa aikana yhdessä ystävänsä Wedon kanssa ennen viimeistä ja kohtalokasta myymäläryöstöä.
Profile Image for Hanna.
238 reviews9 followers
March 30, 2013
Alexin tarina on suorastaan surullinen, mutta kieltämättä kiinnostava osoitus siitä mihin varhaiskypsän ja äkkipikaisen nuoren miehen tie voi johtaa, kun hänen intonsa suuntautuu ennemminkin rikolliseen maailmaan kuin mihinkään yleishyödylliseen. Olen pitkään ihmetellyt Liken ”rikos kannattaa”-sarjan kirjojen ideaa, mutta ”Kovan onnen poika”-kirjassa ajatus ainakin hetkellisesti toteutuu ajatuksena, johon Alex itsekin viittaa: kiinnijäämisestä huolimatta hetken aikaa rikos on saattanut hyvinkin kannattaa.

Luin yli 450 sivuisen kirjan suorastaan ahmimalla, sillä kirja oli niin mielenkiintoinen. Vaikka Alex syöksyikin lähes jatkuvasti ojasta allikkoon hänen tarinansa säilytti uskottavuuden, eivätkä hänen vastoinkäymisensä tuntuneet tekemällä tehdyiltä. Hän ei edes ajaudu tahallisesti törmäyksestä toiseen, vaan ne ovat lähes väistämättömiä ja syvässä suossa rämpiessään hän uppoaa jatkuvasti vain entistä syvemmälle.
Profile Image for Patti.
2,110 reviews
August 10, 2013
A great premise, just not great execution.

I get that Alex was a 12 year old in the 40s. What I don't get is how enlightened he was towards certain folks (blacks), yet so unenlightened as to others (mentally handicapped). Also, stealing was OK but vandalism wasn't?

Not the fault of the author, but the blurb on the back said "The best first-person crime novel I've ever read," which is why I picked it up. Presumably, that was referring to another of his books because this was not a first-person and was not a crime novel, other than petty thievery.

I got close to halfway thru the book before I gave it up.
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