Nihal, von alten Wunden und Fieber geplagt, begibt sich zu verschiedenen Heiligen Stätten, um die acht magischen Steine zu erlangen, die sie in ihren Talisman der Macht einfügen muss, will sie den Untergang der Welt aufhalten. Dabei ist sie in Begleitung ihres Knappen Laio, dem Magier Sennar und natürlich ihres Drachen Oarf. Die Reise führt zu allerhand phantastischen Orten, und es müssen zahlreiche Abenteuer bestanden werden, bevor Nihal dem Tyrannen in der letzten Schlacht gegenübersteht ...
Licia Troisi was born in Ostia, a little place by the sea near Rome. She’s been passionate about writing since her childhood. She took classical studies at high school and studied astrophysics in the university. She started to write her first trilogy, Cronache del Mondo Emerso (Chronicles from the Emerged World), at the age of 21. She got married in 2007 and is currently a PhD student in Rome. Music, movies and comics are among her interests.
"Non è detto che nel nostro futuro non possa esserci la gioia. Certo, dimenticare non è possibile. Però forse da tutto questo dolore nascerà qualcosa di buono"
Non ricordo da quanto tempo un libro non mi tenesse sveglia la notte per l'ansia di sapere il finale. Finale che mi ha fatto versare fiumi di lacrime oltretutto. ⭐️⭐️⭐️⭐️ stelline su 5 solo perché la prima parte ho fatto un po' fatica a leggerla, credo sia quella che mi è piaciuta di meno perché la ricerca delle pietre da inserire nel talismano è stata, soprattutto all'inizio, molto veloce, un susseguirsi solo di ricerca, dialogo, presa della pietra e via. Dopo le prime 200 pagine invece, con l'introduzione anche di quel che stesse accadendo al fronte, della preparazione alla guerra, la storia si è fatta molto più interessante.
In generale un buon libro, che mostra come la linea tra bene e male sia molto labile. I personaggi - Nihal in particolare - sono tutti maturati nel tempo... e già mi mancano
Eccomi a provare a scrivere questa recensione. Una volta finito questo libro ho dovuto prima metabolizzarlo per bene perché le emozioni che mi ha risvegliato erano tante e forti.
È l’ultimo viaggio, quello decisivo per Nihal, e Sennar con lei, in cui portare avanti il duplice obiettivo di trovare un senso alla propria vita e salvare le terre emerse dalla terribile minaccia del Tiranno che acquista sempre più potere e terreno. La Nihal che troviamo qui è completamente trasformata: è cresciuta, matura, più consapevole, anche se sempre tormentata perché non accetta di essere stata creata con l’unico scopo della vendetta, è stanca di combattere e vorrebbe trovare una motivazione diversa per quel viaggio e per le proprie azioni. Qui si ribaltano i ruoli: è Sennar a diventare quello più scapestrato in un certo senso, che si scopre arrabbiato e che si ritrova a compiere omicidi con una crudeltà che va oltre lo stretto necessario. Allo stesso modo Ido che invece, per noia inizialmente, ricerca lo sfogo nella battaglia, e incomincia una sfida tutta personale con Deinoforo, in cui emerge come anche per lui la guerra fosse diventata apparentemente l’unico mezzo per il riscatto dal proprio passato, e come invece, quando la vita lo metterà alle strette, dovrà invece cercare dentro di sè un senso diverso al proprio presente.
La ricerca delle pietre del talismano e le varie tappe in giro per tutto il mondo emerso, nei santuari dei sei dei, ci porta a conoscere le caratteristiche di tutte le terre conosciute, anche alcune di cui finora non avevamo letto, e ci mostra paesaggi completamente diversi l’uno dall’altro, dove la capacità di costruzione di mondi della Troisi migliora, ma soprattutto porta una riflessione e un insegnamento diverso per ogni guardiano, che corrispondono ad altrettanti insegnamenti per la vita reale. E questo è l’aspetto che più ho amato di questo libro, ma anche quello che fa più riflettere e anche amareggia quando in conclusione vedi trionfare una parte, che però non è la sola “buona”, ma solo quella che è riuscita a trovare un fine più nobile alle proprie azioni e a non perdere le speranze, mentre i “cattivi” sono tali solo perché, un po’ per gli eventi fortuiti a cui la vita li ha messo di fronte, un po’ per non aver saputo scegliere la strada giusta piegati dalla sofferenza, hanno smesso di crederci, scegliendo la soluzione sbagliata ma spinti esattamente dalle stesse motivazioni.
È la natura dell’uomo che qui viene messa in discussione e che si dimostra senza nessun dubbio nè possibilità di riscatto, fondamentalmente malvagia, capace solo di distruggere, sterminare, fare la guerra. E l’incapacità di accettare le differenze, ma reagirvi sterminandolo è l’aspetto più agghiacciante e più attuale che mai. E per questo aspetto, una volta svelata la natura dei fammin, ho versato calde lacrime.
E allora perché non sarebbe meglio una distruzione totale per ricominciare daccapo? Ed è questa la domanda che mi faccio anch’io da un po’ di tempo a questa parte, osservando il mondo intorno a me. La soluzione che trova la Troisi a ciò, tramite Nihal, è la salvezza per quei pochi capaci di amare e di compiere azioni buone e dispiacersi per la malvagità che li circonda e di dubitare. Io non ne sono ancora del tutto convinta realmente, visto tutto il male che stiamo facendo al mondo in cui viviamo e a tutti gli altri esseri, viventi e non.
Ammetto di averci messo una vita a terminarlo, però questa trilogia alla fine mi è piaciuta. Giunta alla conclusione, mi sono ritrovata a provare pietà per il nemico e a rendermi conto che la linea tra buoni e cattivi, sfuma facilmente
Finalmente questo libro infinito è terminato. Ci ho messo un po' a finirlo, come si è visto, sia perché ho avuto altro da fare, sia perché ci sono tante di quelle cose sbagliate in questo libro che non so neanche da dove cominciare a raccontarvele.
Faccio prima a dirvi la cosa più riuscita di questo libro, che secondo me è il Mondo Emerso: l'autrice ci ha messo tutte le meraviglie naturali che le venivano in mente, e quindi questo mondo è veramente stupendo a vedersi. Certo, ci sono alcune cose che non hanno molto senso, come il fatto che in una terra ci siano delle montagne intere piene del materiale più forte e prezioso del mondo - ehm... Licia, sai cosa vuol dire prezioso, vero? Il cristallo nero è peggio del silicio, sta ovunque. Comunque, a parte questo, il Mondo Emerso è davvero suggestivo, e per quanto la mappa sia molto elementare ci sono delle zone veramente belle, quindi su questo ho poco da dire. Tra l'altro, siccome buona parte di questo libro è la trama del primo Pokémon, in cui c'è Nihal che deve girare per il mondo a raccogliere le otto medaglie per battere la Lega, menomale che il Mondo Emerso è così bello, perché altrimenti la storia sarebbe una palla mortale. Bene, ho praticamente finito con le cose belle. Diamoci dentro con lo schifo.
Il primo ENORME problema di questo libro, e in generale con la saga ma qui si vede ancora di più, è il character development. Fino a metà del terzo libro, Nihal non cambia di una virgola e Sennar e Ido tornano addirittura indietro; e quando finalmente cambiano, l'autrice è totalmente incapace di raccontare un cambiamento fluido: le loro modifiche vengono raccontate con espressioni tipo "all'improvviso mi sono accorta che questo era vero", oppure "L'ho sempre saputo ma non me n'ero mai accorta", oppure "improvvisamente il cambiamento si è manifestato"... ma che schifo è? I personaggi cambiano perché succedono loro cose che fanno sì che il cambiamento avvenga, numero uno; perché vogliono cambiare, numero due; e perché riflettono molto sul loro cambiamento, numero tre. Che roba è "non me n'ero mai accorta ma improvvisamente il cambiamento si manifesta"? Non è mica un fiore che sboccia, è la tua cazzo di testa, come fai a non accorgertene? Che sei, cieco?
Secondo problema, che io faccio notare da tre libri, è che la relazione tra Nihal e Sennar è un'apologia della violenza domestica, e resta tale fino alle ultime 100 pagine del libro, in cui Nihal, dopo che in quintordicimila le hanno detto da tre libri che è innamorata di Sennar, si rende finalmente conto di essere innamorata di Sennar, e inizia un periodo in cui è gentile e tenera con lui. No, ma noi non lo sappiamo da pagina venti del primo libro che vi metterete insieme, che colpo di scena incredibile. Tra l'altro, ricordiamo che in tutto questo lei lo ha ferito con la spada, gli ha tirato due schiaffi e lo tratta in generale come il suo schiavetto personale; e la cosa ancora più assurda è che queste cose vengono poi denunciate dal cattivone del libro, il Tiranno, nelle ultime venti pagine di questo libro, ma siccome in quel momento la relazione tra Nihal e Sennar sembra una storia normale tra due persone che si amano, allora sembra lui quello stronzo. Licia, è inutile che tenti di salvare la storia tra questi due: Nihal in un mondo normale dovrebbe stare in galera, punto e chiuso.
Terzo problema: in generale tutti questi libri sono troppo Nihal-centrici, perché lei è l'unico personaggio che conta, e tutti gli altri si incontrano perché hanno a che fare con lei, o perché condividono la loro amicizia con lei. Quando Nihal sparisce, le storie degli altri personaggi sono anche interessanti; ma non appena lei torna in scena, tutti gli altri diventano delle comparse inconsistenti. Per esempio, l'amicizia tra Laio e Vrashta non viene minimamente sviluppata da quando Laio si ricongiunge con Nihal, e di Laio ci si scorda completamente fino a quando non muore, poche pagine dopo - e anche lì, Laio non vuole morire perché voleva mettere l'armatura addosso a Nihal per l'ultima battaglia... ma non puoi avere una genuina paura di morire? No, NihalNihalNihal. Oppure Ido, che parla con Soana perché "era l'amicizia con Nihal che li legava"... quando sappiamo benissimo che nella vita vera, se hai un amico in comune, o parli di lui o non parli di nulla, e invece questi sono amici, si preoccupano l'uno dell'altra, chiacchierano, si vogliono bene. Io addirittura pensavo che potesse esserci una storia tra loro, e invece no, perché Ido è un nano e Soana è ancora innamorata di Fen; tra l'altro, ricordiamo che questo tizio è morto nella prima metà del primo libro, sono passati quasi tre anni, ma lei è ancora distrutta, ancora non l'ha superata, e non c'è nessuno evidentemente interessato a farla stare meglio.
Il quarto mastodontico problema, ed è questo su cui infine vorrei soffermarmi di più, è la superficialità con cui vengono trattati i personaggi negativi del romanzo: la Troisi inventa pure delle storie vagamente interessanti per loro, ma siccome poi tutto viene sempre raccontato dal punto di vista dei buoni, queste situazioni non hanno quasi mai un vero impatto. Cominciamo con Vrashta, un fammin che diventa amico di Laio. I fammin, per chi non conoscesse questa storia, sono bestie immonde create dal Tiranno buone solo a uccidere, e dalle prime pagine vengono descritti, come carattere, in modo analogo ai troll delle armate di Sauron; e invece, da quelle poche pagine dedicate a Vrashta, si scopre che c'è tutto un mondo: innanzitutto, i fammin sono diversi caratterialmente tra di loro, mentre prima erano semplicemente stati descritti come delle macchine da guerra; secondariamente, si scopre che loro non vengono creati con la mentalità dell'uccisione in testa, ma gli viene fatto sostanzialmente il lavaggio del cervello a suon di ordini, e in più si utilizza un incantesimo per controllarli durante le battaglie; infine, ci sono un bel po' di fammin che si ribellano, dicendo che vogliono smettere di uccidere, e per questo vengono catturati e torturati dai loro stessi generali, e infine giustiziati. Capirete quindi bene che questa informazione è una bomba per la storia, una roba che potrebbe completamente cambiare le sorti della guerra da sola, perché i ribelli a questo punto potrebbero liberare i fammin che non vogliono uccidere, potrebbero diffondere tra di loro informazioni di libertà, di amicizia e di amore, e quindi ridurre drasticamente le file nemiche, o scatenare una rivolta dei fammin. E invece a questo aspetto, finito l'arco narrativo di Laio e Vrashta, non si fa più accenno, e viene completamente ignorato fino alla fine del libro. Perché? Ma perché bisogna parlare di Nihal, ovviamente! Secondariamente, devo dire che la Troisi ha un timing perfetto per raccontarti le backstory dei cattivi: esattamente nel momento in cui più pensi che di loro non ti frega assolutamente nulla. Il momento più evidente è quando viene raccontata la storia di Deinoforo, una sorta di super-guerriero contro Ido, che ommioddio chissà chi è e chissà come si fa a batterlo... tu pensi che sia un personaggio che hai già visto, e invece si scopre che è un tizio che non si è mai sentito prima. Ma oh, "Ido se lo ricordava bene"... buon per lui, io non l'ho mai sentito in vita mia.
E infine... il Tiranno. Mamma mia, il Tiranno. Di fatto fa parte del quarto punto, ma c'è talmente tanta roba da dire che fa un capitolo a sé.
Allora, incominciamo con il dire questo. Non mi interessa che la storia venga raccontata sempre dal punto di vista di Nihal: veramente, veramente, non c'era nessun altro modo di raccontare tutta la sua backstory, le sue motivazioni e i suoi desideri se non nelle ultime dieci pagine del libro, quando sappiamo che di lì a poco morirà? Veramente? Ve-ra-men-te? Non esisteva niente di meglio? No, lo dico perché questo è il motivo preciso per cui sono state trattate così a minchia, oltre al fatto che la Troisi non è minimamente in grado di dare delle motivazioni credibili a un cattivo.
Praticamente questo tizio, ve lo dico chiaro e tondo perché nel libro non lo si dice, è un pazzo furioso. Siccome secondo questo qua il mondo fa schifo, tutti gli esseri umani sono una merda e l'odio controlla tutti, allora non c'è nulla di male nell'essere ancora più pezzi di merda e torturare tutti quanti. Siccome nessuno lo dice nel libro, lo dico io: il mondo non è diviso in buoni e cattivi, e il fatto che l'odio ogni tanto muova alcune persone non significa che muova tutti allo stesso modo, e che tutti facciano sempre le stesse cose brutte; nello specifico, si potrebbe evitare di torturare la gente, Tiranno, te lo dico così, tanto per. Non è che siccome tutti in un modo o nell'altro facciamo un pochino schifo, allora è okay fare schifissimo 24 ore al giorno. Ma aspettate, perché adesso arriva il pezzo forte.
Indovinate perché il Tiranno pensa tutto questo? Perché era innamorato di una tizia chiamata Reis, ma praticamente per colpa del padre di lei (che non si capisce come cazzo abbia fatto... un incantesimo? Una botta in testa?), Reis passa dall'amore più profondo all'odio più viscerale nel giro di due minuti ddue, spezza il cuore al Tiranno e lo porta a pensare che tutto è odio. Quindi è l'ammmmoooorehh che lo porta a pensarla così, capite? Quindi poveriiino, lui aveva solo bisogno di qualcuno che lo amasse... lui non aveva trovato la sua Nihal, come Sennar, che invece l'ha trovata. Ve lo giuro, è questo che si dice.
Voi penserete che abbiamo finito con le stronzate, e invece no, perché peggio di questo, se possibile, c'è l'incontro tra Nihal e il Tiranno. Allora, sostanzialmente, Nihal arriva tutta incazzata, e quando lo incontra scopre che il Tiranno si chiama Aster, è un perenne ragazzino che "non poteva avere più di dodici anni" (anche se poi viene detto che lui viene reso così a sedici anni... vabbè, incongruenze continue), e soprattutto è un mezzelfo, come lei. Si capisce già quindi che lei farà fatica a ucciderlo; ma non è finita, perché poi lui le racconta tutta la sua tragica storia d'amore e le sue motivazioni, e la sfida a contraddirlo, e lei, siccome ha la mentalità di una bambina di due anni e non aveva la minima idea che la malvagità potesse venire guidata dalla razionalità, non riesce a farlo, non riesce a dire ciò che vi ho scritto io poco fa, e quindi si accascia al suolo piangendo. Ecco perché vi ho detto che il Tiranno non viene mai contraddetto: l'unico momento in cui si potrebbe fare è questo, ma non succede, perché Nihal non dice nulla. Io boh. Il Tiranno, che già in quel momento aveva vinto, non si capisce come mai ma continua a infierire su di lei, e le racconta che aveva catturato Sennar e che l'aveva torturato; infine fa l'errore più grosso della sua vita, cioè dice di averlo ucciso quando non è vero. Poi si avvicina a Nihal per ucciderla, ma ovviamente lei ha una spada e lui no, e quindi lei, distrutta dal dolore, lo trafigge. Tra l'altro in questo momento viene praticamente detto che il Tiranno è contento di morire perché "l'unica cosa che desiderava era la morte". Ehm, Licia, ci siamo? Siamo connessi al mondo vero? Una persona che ha in testa un piano come quello del Tiranno NON desidera morire, perché ha dato un senso alla sua vita. Un senso malato e pazzo, ovviamente, perché è questo che la mente fa quando non trova via d'uscita: cerca di dare un senso a se stessa come può, e di solito si incarta. Ma il fatto che questo fosse un disperato che voleva solo morire è una descrizione ridicola e stupida, soprattutto perché il Tiranno, come vi ho detto, un piano ce l'ha. Solo che non ve l'ho ancora raccontato, perché penso che sia la stronzata più colossale e gigantesca di tutto il libro. Vi invito a sedervi e di munirvi di acqua e viveri. Siete pronti?
Allora, il Tiranno ha come obiettivo quello di conquistare tutto il Mondo Emerso, e poi di lanciare sul mondo un gigantesco incantesimo a cui sta lavorando da tempo, che sostanzialmente ucciderebbe tutti. Bene. Adesso mi spiegate perché questo cazzo di incantesimo ha bisogno che il Tiranno conquisti tutto il Mondo Emerso prima di essere scagliato. No, veramente, voglio capirlo, perché qui è da quarant'anni che si combatte sta cazzo di guerra: se è un incantesimo che ucciderà tutti, a cosa diavolo gli serve avere il controllo politico di tutto il paese? E quindi è così che si conclude il libro: facendoti capire che tutto quello che hai letto fino a questo momento non ha assolutamente nessun cazzo di senso. E poi finisce.
PS: volevo chiudere la recensione così, per farvi capire fino in fondo lo smarrimento che ho provato nella lettura di questo libro, ma niente, non ce la faccio. Comunque insomma, capite perché ho dato due stelle a questo libro - e di fatto sono una e mezza.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Le Cronache del Mondo Emerso sono una trilogia di fantasy YA che mi sento di consigliare a chiunque cerchi una lettura leggera e con delle morali importanti. La serie si articola come un romanzo di formazione nel quale Nihal, la protagonista, cerca di salvare il mondo, ma prima deve trovare un motivo per combattere che non sia solo la disperazione e la vendetta. L'eterna lotta fra odio e amore si consuma ancora una volta sui cambi di battaglia a costo di enormi sofferenze, redenzioni e sconfitte. Ma, come è risaputo, "Amor vincit omnia".
What a ride ! I feel like I'm leaving long-time friends. I'm a bit sad but I liked that reading even if I was expecting a more tragic end. Through Aster's explanation of his violence, Licia Troisi is sharing a very pessimistic reading about life which could be applied to our world too. It's constantly questionning the boundaries between good and evil in both sides which, at some point, can make us wonder who are the good and bad guys. The end though, narrated by Sennar is proposing a qualified answer about these questions on the bad or good nature of all the creatures of their universe including the human kind, and on pessimistic and optimistic analysises. This statement is deprived of illusions, it's nor optimistic nor pessimistic: there will always be chaos and darkness in their world and then peace, and then chaos and dakrness again, and then peace again. It's an eternal circle, the constant search of balancing between good and evil. Chaos and peace. I started this saga when I was a child and I'm emotional to have finished reading it.
3.5⭐ Le Cronache del Mondo Emerso è una saga in equilibrio precario tra successo e fallimento. É evidente che si tratta di un esordio: tantissimo potenziale, non sempre sfruttato al meglio. La storia ha qualche passaggio lacunoso e frettoloso, come le caratterizzazioni dei personaggi. Nihal e Sennar risultano più sfaccettati di quello che si poteva pensare all’inizio e hanno un’evoluzione interessante e ben fatta, ma ci sono alcuni momenti di incertezza e forzatura che rovinano un po’ l’effetto. Ho molto apprezzato, invece, il world building: curato e dettagliato, molto ben costruito. Recensione completa✨
La prima parte non mi aveva entusiasmata: anzi, è stato tutto così rapido e sbrigativo da farmi tenere che tutto il romanzo fosse così. Non potevo sbagliarmi di più. È stato l’unico libro della trilogia in grado di farmi piangere, di risvegliare in me emozioni grandi e a farmi tremare per il destino dei personaggi. Ognuno ci mette del suo, ognuno dona l’anima e combatte le proprie battaglie personali fino alla resa dei conti finale con il Tiranno. Non nascondo che le ultime 60 pagine mi hanno fatto venire gli occhi lucidi, ma ultimamente piango per qualunque libro, quindi non so quanto questo giudizio valga effettivamente 🥺
Peccato che non sia possibile mettere più di cinque stelle, una storia che rispecchia la realtà e ti mette in mezzo ad una perenne battaglia interiore. L'inizio della trilogia ti fa sembrare una cosa lontana, il bene che trionferà sul male, poi verso la fine ti butta addosso la realtà della vita e del mondo che ti circonda.
3.5 Monologo sulla villain origin story✅ Villain che In ReAlTá È bUoNo✅ Personaggi sculatissimi che non muoiono manco con tre Avada Kedavra✅ Finale scontato✅
Però giuro mi è piaciuto
This entire review has been hidden because of spoilers.
Jak už jsem psala, všechny tři knihy, celý příběh, jsou psané jasně a přímo. Jsou určené cíle, za kterými se jde, jsou jasné strany, které se hájí. Děj postupuje skoro až stroze přímočaře. Ovšem jen na povrchu. Když se člověk zamyslí, k čemuž některé postavy příběhu hlavní hrdiny přímo vybízejí, nejsou věci vůbec černobílé. Za událostmi libými i neblahými stojí záměry, jejichž původní určení pramení z nečekaných zdrojů a postojů. Ač psaný jasně a přímo, je příběh daleko hlubší a je nadčasový.
Che dire di questo capitolo conclusivo della saga delle Cronache del Mondo Emerso? Che poteva anche benissimo non esserci. Ed essere distrutto. Eliminato dalla faccia della terra, come tutti i bei presupposti che avevo invece ritrovato nei due libri precedenti. Tutta l’esaltazione di una figura femminile forte e indipendente, la ricerca travagliata del proprio posto nel mondo e del proprio essere, la critica sociale che in sordina aveva attraversato i due episodi precedenti: tutto sparito, poof, scomparso, inglobato da una brutta copia di un romanzo di Jane Austen (che già di per sé sono brutte copie di se stessi) infarcito dal solito discorso trito e ritrito su quanto tutti gli uomini siano malvagi, sull’odio che è il profumo della vita (semi cit.) e bla bla bla. Ideologia, questa, portata avanti nelle ultime dieci pagine finali dal cattivone che ho aspettato di vedere per due libri interi e che si è rivelato un personaggio così profondo da fargli un complimento se mi sbilanciassi dicendo che ha lo spessore della suola delle mie vans vecchie di cinque anni.
Beh ma almeno gli elementi fantasy quelli saranno stati carini dai su almeno una cosa positiva. No. Ma proprio no. Tre quarti della main quest del romanzo liquidata nei primi dieci capitoli, per lasciare spazio nei restanti trenta alla sottotrama alla Jane Austen di cui sopra, all’abbozzo di personaggi rimasti comunque senza spessore, alla morte di qualcuno (perché ci sta sempre far morire qualcuno altrimenti che profondità psicologica c’è) e ai duelli finali. Importantissimi duelli finali liquidati anch’essi in due righe. Mister cattivone che ha ridotto in schiavitù na terra intera liquidato in due righe. Ah ok. Che non dico di dilungarci ai livelli di qualunque manga shōnen che ti viene la barba bianca prima della sconfitta del cattivo di turno, ma proprio due righe mi sembra l’esagerazione all’opposto.
Coincidenze che il 2020 si chiuda con questo meraviglioso romanzo? Io non credo.
2,5⭐️ Il primo bellissimo, il secondo carino, ma questo terzo e ultimo capitolo della trilogia mi è parso solo deludente🫠
Trama Troppo veloce. Capisco che ci sia una Guerra alle porte, ma davvero, tutto ciò che avviene soprattutto nella prima metà del libro è talmente sbrigativa da risultare inverosimile! Ogni volta che c’è una difficoltà viene facilmente risolta nel giro di mezza paginetta, se va bene. In più non posso perdonare la Troisi per un motivo in particolare: la morte di QUEL personaggio; non che non dovesse morire eh, ci stava che schiattasse, MA PORCA MERDA, ALMENO UNA MORTE DIGNITOSA NO? Per tutto il tempo mi è sembrato che la scrittrice non avesse più tutta questa voglia di continuare a modo la storia e avesse fretta di concludere la trilogia…
Scrittura Meh. Ciò che penso riguardo alla scrittura di questo libro è riassumibile in questa sillaba. Niente affatto scorrevole, a tratti molto noiosa… a sto giro non ha proprio funzionato😭
Caratterizzazione Questa ha fatto proprio acqua da tutte le parti. Personaggi sconclusionati, completamente fuori dal proprio carattere, ma tutti: Sennar, Nihal, Ido… ma voglio dire, sei un guerriero ora rispettato, che si è messo alle spalle il proprio passato oscuro, con una guerra importante da gestire e da combattere e tu che fai? Stai dietro ad una scaramuccia? Ma fammi il piacere. Di base mi sono stati tutti sulle balle, non se ne è salvato uno, ve lo dico.
Conclusioni finali Che brutto modo di terminare una trilogia che era partita così bene. Ora: è probabile che io abbia aspettato un po’ troppi anni per ultimarla e quindi è possibile che i miei gusti siano cambiati? Certamente. Mi sento comunque di consigliare questa trilogia a qualsiasi ragazzinə che sia interessato al mondo fantasy. Spero che le prossime trilogie siano migliori🙃
Questa trilogia, in particolar modo questo libro, mi ha fatto riflettere su come sia l'odio, piuttosto che l'amore, a guidare tutti noi. Che triste verità...
Comunque, ora che ho terminato Le cronache, non mi resta che proseguire con Le leggende.
Το πιο ώριμο βιβλίο της τριλογίας. Μια καλογραμμένη περιπέτεια που θέτει ταυτόχρονα πολλές ηθικά ερωτήματα και με ωραίους πολυδιάστατους ήρωες. Πολύ καλό και ευχάριστο.
Dieser Band hat mir etwas besser gefallen als die vorherigen. Vielleicht weil die Spannung stärker geworden ist und über die Schwächen hinweggeholfen hat, oder einfach nur, weil ich mich an den Schreibstil und die anderen Schwachpunkte gewöhnt hab.
Wie die vorherigen fand ich auch diesen Band etwas dilettantisch geschrieben, die Formulierungen und der Schreibstil sind für jüngere Kinder zwar ausreichend aber waren nicht so meins. Einige Ausrufe von Charakteren, die eher dramatisch wirken sollten, waren daher eher seltsam und etwas lächerlich.
Die Geschichte selbst hat ihre Stärken, kam mir aber letztendlich wie in den vorherigen Reviews schon erwähnt etwas vor, als würde sie aus einem Online–Fantasy–RPG stammen. Wieder fand ich den Großteil sehr vorhersehbar, da die Autorin bei dem Versuch, irgendwelche Wendungen in die Story einzubauen und schon früher die Grundsteine für diese zu legen einfach viel zu offensichtlich gearbeitet hat – während die Wendungen selbst auch nicht gerade zu komplex waren, um sie vorherzusehen. Gleichzeitig hatte ich das Gefühl, dass Troisi viele verschiedene Ideen hatte und sich nicht zwischen diesen entscheiden konnte, sodass sie letztendlich versucht hat, alles irgendwie einzubringen – auch teilweise widersprüchliche Handlungsstränge. Daher gab es einige Erklärungen, die gegen Ende dann wieder verworfen und unter dem Vorwand von Missverständnissen oder Lügen durch andere Erklärungen ersetzt wurden, obwohl diese weder besser waren noch wirklich zur Geschichte beigetragen haben; kurzum irgendwie sinnlos waren. Als wären sie nur zum reinen Selbstzweck überhaupt in der Story vorgekommen.
Den Epilog fand ich etwas schnulzig, obwohl er vermutlich besser geschrieben war als der Rest der Trilogie. Vermutlich hat die Autorin daran am längsten gearbeitet. Es hat auf mich auch so gewirkt, als würde sie wirklich versuchen, uns noch eine möglichst tiefsinnige, weise Moral mitzugeben. Das war zwar nicht furchtbar, aber mir persönlich doch etwas zu dick aufgetragen und es kam irgendwie auch etwas mit erhobenem Zeigefinger daher.
Dennoch der beste Band der Reihe, vor allem da sich Nihal endlich etwas besinnt und zumindest nicht mehr ganz so nervig ist. Wobei ich auch sagen muss, dass ich immer bedenklich (beziehungsweise einfach toxisch) fand, wie sie Sennar behandelt und ihm immer eine knallt oder ihn sogar mit ihrem Schwert angreift, wenn sie mal nicht einer Meinung sind; vor allem da das überhaupt nicht thematisiert und ganz unproblematisch dargestellt wird. Wären die Geschlechter vertauscht, würden wir alle Sennar hassen und hoffen, dass Nihal die Beine in die Hand nimmt.
Ci metterò un bel po’ di tempo per riprendermi da questa saga haha! Ma posso dire che, senza alcun dubbio, questi libri entrano nella mia top dei libri del cuore. Mi hanno regalato emozioni che non provavo da tempo e in quelle pagine ho ritrovato una parte di me. Il mio cuore, ora, ha un posticino riservato per Nihal e Sennar.
Ma parliamo di questo ultimo volume. Avevo aspettative altissime e non vedevo l’ora di scoprire i segreti e seguire le avventure dei protagonisti. E posso affermare che le mie aspettative sono state superate di gran lunga!
È un libro (posso parlare di trilogia ormai) perfetto. Non c’è nulla che stona e non c’è nulla che cambierei. Tutto confluisce in maniera armoniosa, studiata e nessuna questione viene lasciata da parte.
Tra lacrime (Laio💔), tensione, voglia di scoprire, il libro ci regala tanta azione, avventura e combattimenti di ogni tipo. La storia è interessante, originale ma soprattutto inaspettata. Non sai mai quello che può succedere e non ti resta che leggere e sperare nel bene dei personaggi.
Vabbè non lo dico neanche Sennar e Nihal insieme >>> Sapevamo tutti che erano fatti l’uno per l’altra e io sono sotto un treno per loro!
Potrei parlare per ora di questa storia ma voglio solo aggiungere un enorme “Grazie Licia” per aver scritto un capolavoro. Non mi appassionavo ad una saga da così tanto tempo che mi ero dimenticata cosa si potesse provare.
E ora non posso scappare 😂 Mi tocca continuare la storia e scoprire che fine farà il Mondo Emerso!
4,5 stelline perché all inizio del libro non riconoscevo più i personaggi mi sembravano troppo cambiati.. ho anche sofferto molto con questo libro ma comunque il finale è stato stupendo ! La trilogia in generale è una delle mie preferite di sempre ❤️
mi sono imbattuta in questa trilogia la prima volta quando avevo circa undici anni. è stato probabilmente il primo fantasy che avessi mai letto, il primo a farmi appassionare di word building, draghi, elfi e gnomi, insomma a farmi scoprire un genere - IL genere! - che tutt'oggi adoro. per questo, non ho potuto fare a meno che rileggere il primo volume quando l'ho rivisto tra le proposte della mia biblioteca. mi ha assalita una fortissima nostalgia di quando tutto il fantasy che leggevo era nuovo e assurdo. l'ho preso, ho trovato un posto dove sedermi e mi sono immersa a capofitto nelle pagine, leggendone ben 100 in una seduta. la nostalgia doveva aver funzionato, perché tra l'altro ero in blocco! ammalandomi di polmonite, ho avuto un bel po' di giorni da dedicare alla rilettura di tutta questa trilogia, di cui ormai avevo dimenticato moltissime cose, dai minimi dettagli ai grandi colpi di scena. è stata quindi tutta una riscoperta. mentre leggevo gli occhi che guardavano le pagine appartenevano a due versioni di me diverse: uno alla emma ragazzina che 4 o 5 anni fa scopriva un romanzo che l'avrebbe per sempre cambiata, e uno della emma di oggi, che ormai posso dire essersi fatta una certa cultura di fantasy (ma mai abbastanza, my tbr haunts me). quindi piccolo preambolo: leggendo le cronache del mondo emerso, nonostante tutti i suoi difetti che la emma di oggi critica cinica, non ho potuto non apprezzarlo per la emma del passato che romanticizzava tutto quanto. perciò non posso dargli un rating: per quanto tutto si sia ridimensionato nella mia testa, non riesco a dire addio all'incanto della prima volta che ho letto questi libri.
detto tutto questo, direi che per farla semplice potrei fare una specie di lista a casissimo dei miei pensieri. prima però, un minimo di sinossi: le cronache del mondo emerso seguono (praticamente solo) Nihal, che sogna di diventare guerriero e ben presto si ritrova a diventarlo, ma per vendicare il popolo dei mezzelfi, di cui è l'ultima sopravvissuta, e la morte del padre adottivo. diventa quindi un essere dilaniato dal dolore che combatte sia una guerra esteriore nelle fila dell'esercito delle Terre Libere contro le forze distruttive del Tiranno, sia una guerra dentro se stessa per ritrovare un motivo per vivere che non sia l'odio. tra le vicende spuntano i personaggi del mago Sennar, lo scudiero Laio e lo gnomo e guerriero Ido, di tutti loro parlerò più avanti.
la premessa in sé è molto interessante, e si preannuncia un romanzo di formazione perfetto per i giovani lettori delle medie e delle superori per i messaggi sulla crescita di Nihal (degli altri messaggi ne parlerò più avanti), che deve liberarsi del suo dolore, del suo odio e del suo desiderio di vendetta e trovare una motivazione per voler vivere e combattere al posto di uccidere. io ho trovato però che tutto il build up, a tratti anche molto snervante perché proprio quanto Nihal pensa di "essersi trovata" e "avere uno scopo" si riperde nell'abisso, fosse alla fine molto deludente. il motivo? perché lo scopo della determinazione di Nihal in guerra, quello che la spinge ad abbattere il Tiranno e a salvare il Mondo Emerso è solo l'amore per Sennar, che scopre si e no 100 pagine prima della fine. e magari semplicemente non sono una romanticona, però speravo in qualcosa di diverso. e non ho nemmeno potuto farmi risollevare l'umore dalle motivazioni degli altri, perché essendo Nihal la protagonista assoluta non ho avuto il privilegio di sapere tutti i dettagli degli altri personaggi che andavano oltre a quello che serviva al suo character.
proprio questo è un altro aspetto del libro chiarissimo: la centralità di Nihal nella storia. lei è la migliore Cavaliere di Drago e anche la più giovane, nonché la Consacrata, e anche una ragazza bellissima, magra ma con le forme (di questo parlerò più tardi). il suo personaggio finisce quindi per oscurare tutti gli altri. la emma del passato, alle prime armi con il fantasy, non aveva problemi con questo, anzi adorava continuare a leggere del dolore di Nihal e della guerra che distruggeva il suo animo. io però preferisco romanzi, soprattutto se fantasy, con un cast di personaggi diversissimi fra loro, ma ognuno ben caratterizzato.
e siccome ho detto troppo la parola Nihal in questa recensione, faccio una pausa per dedicarmi agli altri personaggi, che meritano uno spazio tutto per loro. prima di tutto, Ido: questa è una confessione d'amore. ho ADORATO questo personaggio scontroso e sempre con la pipa in mano, che combatte valorosamente ed è pieno di pillole di saggezza, e, anche se all'inizio del suo character development nell'ultimo libro sono stata un po' restia a lasciare andare il tipo piatto che avevo creato nella mia testa, sono stata piacevolmente sorpresa dalla profondità emotiva aggiunta e ho apprezzato mooolto il duello finale contro la parte di se stesso che aveva sempre cercato di ignorare. anche il suo attaccamento a Nihal mi è piaciuto, ma il ruolo che gli ho visto prendere alla fine mi è dispiaciuto perché l'ho immaginato come un viziato sul trono alla Raven, mentre io avrei preferito che istruisse i propri allievi in modo più diretto, insomma alla Ido. per quanto riguarda Sennar, non sono altrettanto entusiasta... nel primo libro mi era piaciuto, soprattutto perché aveva rimesso Nihal al proprio posto e poi perché l'aveva aiutata nel bosco, era determinato e brillante e anche un chiacchierone. era anche un po' un secchione come me e mi stava simpatico. nel secondo libro, nonostante le sue avventure nel Mondo Sommerso, non ottiene la profondità che speravo per lui, o almeno non abbastanza. tutto quello a cui inizia a pensare è Nihal, e da quel momento alla fine diventa un personaggio totalmente diverso, per me in negativo perché perde quella simpatia iniziale che me l'aveva fatto piacere. mi dispiace Sennar, ma per me, pass... Laio invece l'ho sempre percepito come un "pain in the ass". ho provato a simpatizzare con lui, ma nulla mi attraeva di quel personaggio, continuava a rallentare il gruppo e anche la sua morte è stato un dolore in più di cui doversi liberare per continuare il viaggio. mi sento davvero insensibile a metterla così, anche perché un paio di volte non mi è dispiaciuto nemmeno tanto come mascotte, ma quando ho dovuto leggere interi capitoli su di lui che andava dal padre (con Nihal come cane da guardia, ovviamente) li ho trovati così insopportabili da passare alla versione audio (di cui parlerò più tardi). per quanto riguarda gli altri personaggi, nonostante spesso ruotassero attorno a Nihal e fossero quindi tutti abbastanza statici, ho delle forti opinioni su molti di loro, perciò direi che questo è positivo.
continuando con questa interminabile recensione in cui mi dimenticherò cmq di menzionare qualcosa, vorrei fare un bell'accenno al wordbuilding perché l'ho adorato. è vero che le terre sono suddivise in modo classico, e l'idea del Tiranno è un po' basic (soprattutto per i fini davvero da cattivo assoluto che ha), però io ho apprezzato moltissimo il fatto che questo mondo sia stato effettivamente descritto, soprattutto durante i numerosi spostamenti dei personaggi, in cui ho potuto vivere insieme a loro ogni volta l'emozione di vedere un nuovo luogo, mozzafiato, strano o desolato che sia. e la varietà di creature (umani, folletti, mezzelfi, gnomi...) era semplicemente il top per me, che da troppo tempo non ne leggevo abbastanza.
il messaggio finale è interessante perché lascia aperta una domanda: c'è salvezza o siamo destinati a continuare ad alimentarci di odio? quando penso alla mia realtà dal mio divano mi sembra di si, ma se penso a tutte le discriminazioni e alle guerre in corso, soprattutto con il genocidio a G4z4, non so più cosa rispondere e comprendo il tono fatalista della Troisi, che è un po' come un ramo del Confucianesimo che ho studiato a scuola secondo cui la natura umana è malvagia.
ora vorrei discutere della mia più grande delusione di questo libro, ovvero la misognia che ho trovato al suo interno. non me ne ero accorta quando ero undicenne, ma rileggendolo è stata per me lampante e mi è dispiaciuto tantissimo che un libro che dovrebbe insegnare alle ragazzine a sognare in grande, appassionarsi alla lettura, magari anche scrivere, dica loro che sono belle se sono magrissime e muscolossissime maaaaa con forme super sinuose ed evidenti, che piacciono agli uomini. ma loro del loro aspetto non si devono curare, in realtà, oh no, loro devono rinnegare di essere donne, concentrarsi sulla loro missione. perché tutte le donne tranne Nihal, che ha scelto di essere guerriero e non più donna, hanno un solo destino: stare in casa con i figli. le uniche altre due donne del libro che mi vengono in mente sono Soana, che starà tutta la vita a vestirsi di nero per la morte del compagno, e Reis, che non è altro che vittima dell'abuso del padre. ah, ed Eleusi, madre e moglie devota che Nihal tratta come uno straccio quando se ne va via anche se con lei si era sentita in pace con se stessa dopo tanto tempo. e Ondine, la sottona per eccellenza che pende dalle labbra di Sennar. e Aeres, che continua ad essere sesssualizzata nonostante il suo ruolo importantissimo nella crescita di Sennar e nella sconfitta del Tiranno. mi è appunto dispiaciuto tantissimo leggere di queste donne e mai trovarne una che una piccola lettrice possa voler essere, se non Nihal, che però appunto rinnega il suo essere donna. anche quando prova il vestito e se ne compra uno, riduce l'idea di essere donna alla femminilità, senza capire che c'è una sorellanza dietro all'essere donna che non si può spiegare a parole, ma che va ben oltre l'aspetto fisico e la superficialità in cui le figure femminili di questo libro vengono infangate. tutte, anche la stessa Nihal che alla fine combatte perché ha trovato il suo vero amore. Licia, da tu che sei donna tu stessa mi aspettavo molto meglio.
in alcune parti che non mi interessavano ho passato all'audiolibro, nonostante io sia team cartaceo 100 per 100, come mi è già capitato di fare in passato. all'inizio non sapevo che l'autrice fosse la narratrice dell'audiolibro, ma quando l'ho letto mi sono un po' stupita: lei è brava a narrare, ma non avrei mai pensato che scegliesse di pronunciare Sennar "sEnnar" anziché "sennAr" come avevo sempre fatto io, e in generale appunto penso che in alcuni momenti in cui leggeva io mi aspettavo un tono diverso, a volte più drammatico, a volte più solenne, ma in generale consiglio l'esperienza audio!
penso di essere arrivata alla fine della recensione per ora, anche perché mi sono un pochino stufata di stare qua al computer a buttare fuori tutto, ma sono sicura di essermi dimenticata qualcosa perciò mi rivedrete presto, questa è solo la prima bozza. sono grata a questo libro per avermi tirato così tanti pensieri fuori dalla zucca che con questo caldo ho paura mi si sciogli, e per avermi ricordato perché amo il fantasy e il femminismo. del primo ho ritrovato l'amore, del secondo la voglia di battermi perché le ragazzine nel futuro leggano libri migliori a fare loro da ispirazione.
Finalul seriei Cronicile Lumii Pământene vine cu conştientizări fundamentale ale personajelor noastre. Moartea şi suferinţa ne însoţesc la fiecare pas iar idealurile pentru care credeam că luptăm tind să-şi piardă din convingere. Negrul nu mai pare atât de întunecat odată ce te pierzi în vâltoarea confuză al propriului eu. În timp ce luptăm să recuperăm piatră după piatră, după piatră, trupul ne slăbeşte, voinţa ne părăseşte şi gânduri negre ne asaltează. Vine un moment când te întrebi cu adevărat dacă lupţi pentru ceea ce trebuie sau dacă te zbaţi în van.
Beh, che dire...allora...delusa. Profondamente. Anche qua tanto potenziale, ma super sprecato. Ancora più che dei precedenti. 1,5 stella per il potenziale che ci ho visto, ma di più non merita. E mi dispiace dirlo.
Il caos della linea spazio-temporale peggiora fino all'inverosimile. Starci dietro è davvero difficile. Ma la cosa più difficile in assoluto da mandare giù sono i continui controsensi presenti in tutto il libro. Partiamo dai guardiani che rendono la vita facile a Nihal e Sennar per prendere le pietre e ognuno ripete 'non tutti i guardiani sono comprensivi/buoni come me'. Ehm, ok...tipo solo uno le da un minimo di filo da torcere. E finiamo a controsensi nella stessa frase. 'Non so dove sia, però se vai lì poi di qui poi di là lo raggiungi.' MA HAI APPENA DETTO CHE NON SAI DOVE SIA!
Per non parlare di immensi buchi di trama e i fili che si tirano a malapena per chiudersi nel epilogo alla fine. Che nervoso, nervoso, nervoso e ancora nervoso.
E la retorica del tiranno ha anche un suo filosofico perché alla base, ma è spiegato veramente male e il messaggio non passa, quindi non puoi capirlo. Un finale super raffazzonato, anche per dare un contentino ai fandom. Però ho apprezzato che almeno i protagonisti si porteranno dietro le cicatrici della guerra e delle loro avventure, senza rimanerne intonsi e immacolati come divinità alla fine della trilogia. Ecco, un ultimo punto a favore della Troisi è che rende i suoi personaggi estremamente umani: non ha paura di eliminarli se 'serve in qualche modo alla trama', c'è una naturalizzazione della vecchiaia e non sembrano eterni fino alla nausea; le cicatrici se le portano dietro, non esistono miracoli per toglierle e soprattutto non ci provano, anzi imparano a convivere con le nuove disabilità. I personaggi sono il punto forte dei libri della Troisi, con i loro difetti a livello stilistico, ma sono senza dubbio la cosa che le riesce meglio scrivere.
Nonostante io non provi un grande amore per lo stile di scrittura della Troisi, questo ultimo capitolo è stato davvero bello. Per me, il migliore dei tre. Finalmente Nihal è matura, affronta il suo compito con coraggio nonostante non lo senta veramente suo. Accantona la sua rabbia e il suo tormento interiore e riesce così a trovare la sua strada. Lei e Sennar comprendono che il Male è indissolubilmente legato al Bene, che non basta abbattere il Tiranno per cancellare il Male dal Mondo Emerso, esso è insito nella natura umana e la pace è un bene effimero e fuggevole.
Mi ha un po' delusa la mancanza di colpi di scena, la ricerca delle varie pietre procedete tutto sommato senza intoppi e il finale è quello che ci si immagina dal primo libro. E' una lettura che manda dei messaggi, di amicizia, amore, lotta e coraggio ma anche perdita e dolore. Sicuramente adatta a un pubblico giovane, forse qualche anno fa avrei apprezzato molto di più l'intera serie.
Κακογραμμένο και Boooooring. Ολοκλήρωσα την τριλογία ξεκάθαρα για ψυχαναγκαστικούς λόγους. Ένα αστεράκι για την έκδοση, ένα αστεράκι για τους δράκους. Τίποτα άλλο.
“Nihal aveva paura di morire, proprio ora che aveva imparato a vivere, ma quello era il suo destino. Recitò l'Incantesimo del Volare e mentre si lasciava trasportare dalla forza della magia, mentre sentiva la vita fuggire, le ali nere che aveva sulla schiena si spiegarono al vento.” - La mia Nihal si è trovata; e io non so veramente come esprimere tutto quello che sto provando in questo momento. Questa storia è spettacolare, e io ci sono affezionata come a sul serio poche cose. Tutti i colpi di scena hanno infierito come la prima volta e la morale che c’è dietro mi ha fatto venire i brividi. Le emozioni che si provano nel corso della lettura sono forti e devastanti e posso garantire che si ricordano per sempre poi. Sono sincera, questa è una delle trilogie che mi ha letteralmente cambiato la vita. È accattivante, coinvolgente, ti lascia veramente a bocca aperta, non c’è molto da dire. I personaggi sono tutti scritti in modo superlativo e niente batte l’amore che provo per il mio mago con la zazzera rossa e la mia mezzelfo dagli occhioni viola. Il loro amore è una delle cose più care che custodisco. Per non parlare di Ido; mi sono affezionata a lui in una maniera impressionante, tanto che ad un certo punto le sue emozioni erano le mie. Lo amo. Il mio gnometto falso burbero. Il suo arco narrativo è forse uno dei più sconvolgenti di tutti. Per non parlare del Tiranno e di quello che è in realtà, PER NON PARLARE DI LAIO. L’unico appunto che ho da fare riguarda il concreto arrivo di Nihal ai vari santuari. Affascinante e profondo come tutto il resto, ma ogni volta che ci si ritrovava davanti all’effettivo Guardiano mi è sempre parso tutto un po’ troppo veloce. Avrei forse preferito un po’ più di attenzione a quelle scene, che reputo davvero fondamentali. Però per il resto non ho nulla da dire, è agghiacciante come questo libro faccia risplendere sia il bene che il male, presentando sempre delle validissime motivazioni, senza mai cadere nel banale. L’ambiguità e il dualismo del personaggio di Nihal rimane assolutamente una della cose più belle di tutte. Ho amato vedere la sua crescita costante, fino a guardarla come una mamma fiera intravedere tra le fiamme dell’odio la sua pace, e riuscire a fare di tutto per preservarla. Oh, come le voglio bene, è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, basta. Questa storia è casa mia!!!!!!!❤️🩹 Grazie Licia, mi hai fatto veramente piangere tutto.
Sono rimasta incollata alle pagine fino alla fine, ormai innamorata di alcuni personaggi (ma sicuramente non di Nihal). Dal primo libro il suo personaggio è sicuramente migliorato ma continuo a trovarla di una banalità e stupidità assurda. Anche altri personaggi, per quanto ormai sia affezionata a loro, nel corso della storia non si sviluppano bene. Il loro carattere sembra evolvere ma poi ricascano sempre negli stessi errori e difetti (uno di questi è Ido, che nonostante ciò rimane forse il mio personaggio preferito) . La trama di quest'ultimo libro l'ho trovata un po' incoerente e complessa in alcuni punti ma tutto sommato apprezzabile. Mi sarei aspettata qualcosa di più dal finale e dalle motivazioni e il comportamento di Nihal (sigh). Sono curiosa di cosa accadrà ora nel mondo emerso, probabilmente leggerò anche la trilogia successiva. P. S. Non me la sento di dare 4 stelle, rispetto ai grandi classici questo è un fantasy abbastanza banale e tal volta mal costruito
Questa è la prima volta che una rilettura non mi soddisfa, e ne sono veramente dispiaciuta. Il world building è curatissimo, super dettagliato, costruito in maniera incredibile. Quando i protagonisti viaggiano, si è in grado di immaginare perfettamente la lucentezza dei luoghi circondati dal mare con quel pizzico di odore di salsedine o l'odore di zolfo e fuliggine proveniente dalla guerra. Il problema, per la me di adesso, è stato tutto il resto. Avevo un ricordo migliore delle dinamiche e dei protagonisti, e anche di alcuni loro comportamenti. Nihal fino alla fine riesce a riscattarsi, a maturare rispetto all'immagine di immaturità che la caratterizza nei primi due libri, ma in realtà anche gli altri personaggi ricascano sempre nelle stesse dinamiche e negli stessi sbagli, come se il vero punto focale della storia sia che non si impara mai dai propri errori. Non mi ha convinta.
Che palle, Nihal. CHE PALLE. Non la ho mai sopportata, nemmeno a 14 anni (prima lettura). Eppure dovevo passare dalle Cronache per tornare alle mie amate Guerre e finalmente posso tirare un calcio ai primi tre libri! Due stelle solo l'effetto nostalgia, perché tutta la storia dietro di lei è stata un patimento. Nihal è Peter Pan giacchè non cresce, non si evolve, non è in grado di svilupparsi. Nel primo tomo era una protagonista capricciosa, egoista, sempre a piangersi addosso. È tale e quale. Povero Ido e povero Sennar!