L'Italia nel petrolio: Storia della Prima Repubblica tra Mattei, Cefis e Pasolini

by Riccardo Antoniani, Giuseppe Oddo

Esplose in volo il jet che la sera del 27 ottobre 1962 doveva atterrare all’aeroporto di Linate. Su quell’aereo viaggiava Enrico Mattei, fondatore e presidente dell’Eni, e – come dichiarò Fanfani molti anni dopo – l’“abbattimento” del piccolo velivolo segnò l’inizio del terrorismo in Italia. Sovente adombrata dall’agiografia su Mattei, la storia di Eugenio Cefis si lega a doppio filo alle vicissitudini industriali e politiche dell’Italia repubblicana. Cefis e Mattei diventano personaggi di Petrolio, il romanzo incompiuto di Pier Paolo Pasolini, a partire dal settembre 1974, quando lo scrittore ricevette da Elvio Fachinelli alcuni materiali sull’allora presidente della Montedison. Cosa lega il fondatore dell’Eni all’intellettuale corsaro? Come si incrociano le loro storie con le vicende di Eugenio Cefis? Mattei e Cefis militano nella Resistenza e consolidano il loro rapporto nel dopoguerra. Nominato subito dopo la Liberazione commissario straordinario dell’Agip, Mattei chiama al suo fianco Cefis, che diverrà il suo vice e poi, dopo la sua scomparsa, presidente dell’Eni. Pasolini è invece affascinato da un discorso sulle multinazionali rivolto da Cefis agli allievi dell’Accademia militare di Modena e da un libro su Cefis che ne denuncia lo strapotere, l’arricchimento e i rapporti con i partiti e gli apparati dello Stato. E a partire dal 1975, l’anno del massacro al lido di Ostia, inserisce in Petrolio una serie di capitoli su Cefis e Mattei in cui avanza la tesi della eliminazione del fondatore dell’Eni, ribaltando la versione ufficiale dell’incidente aereo e facendo di Cefis un personaggio a tinte fosche.

494 pages, Kindle Edition

Published October 25, 2022

Reviews

[Emanuele Gemelli · Rating 3 out of 5]

Secondo me il titolo e' davvero fuorviante e toglie un po' il gusto della lettura; o almeno, mi aspettavo qualcosa di totalmente diverso. Gli autori spendono la prima parte del libro disquisendo della strategia di Mattei per rendere l'Italia un paese moderno ed indipendente e fin qui tutto bene; ben documentato, etc. (magari meno la tesi preconcetta che Mattei e' stato assassinato: dai le evidenze, poi il lettore tragga le sue conclusioni, visto che in fondo si tratta di supposizioni, incroci; si ha senso, ma solo con molte forzature); tuttavia la seconda parte deraglia e si concentra tutta su Cefis e diventa tutto gossip di potere, certo interessante specchio della politica italiana, ma si tratta di potere, non piu' di petrolio o di industria; o meglio, l'industria diventa soltanto la tappezzeria per descrivere le leve del potere. A questo punto leggo Scalfari e Turani, no? La terza parte su Pasolini, e' un po' buttata li' per avvalorare la tesi del doppio / triplo complotto. Non so, non mi convincono piu'le ricostruzioni che fanno uso di testimonianze raccolte 30-40 o persino 50 dopo gli eventi, anche se le testimonianze sono di persone che li hanno vissuti quegli eventi. Consiglio "la parola ai giurati" per capire esattamente di quello di qui sto parlando. Cmq, giusto opinioni personali; il testo e' lungo, ma interessante in ogni caso