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L' heure de Juliette

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Dal balcone di casa sua, Juliette (centouno anni, un mese e quattro giorni) tiene sotto controllo i movimenti di ciascuno dei nove anziani residenti a Pouligeac, uno sperduto villaggio di montagna nelle Ande meglio della televisione. Di fianco alla quale, peraltro, Juliette ha sistemato la propria lapide, fatta scolpire con congruo anticipo, per evitare brutte figure quando arriva l' l'attempata signora appartiene infatti alla scuola del "facciamoci trovare sempre in ordine". Tra un insulto e un convenevole -gli abitanti residui si conoscono da ere e si scambiano squisitezze con assidua e affettuosa perfidia- trascorre la vita tranquilla e apparentemente immutabile di Robert, detto il Petoso, di Franz il Crucco, di Martine la Svampita, di Léonie la Talpa... soprannome misterioso, per una che a ottantasette anni ancora serca disperatamente di perdere la verginità. Poi ci sono Ernest, Aurélie e sua madre la Vispetta, Ginette e Paulette, e infine c'è suo figlio Pierrot, il Piccinino. Un "ragazzo" di quarantasette anni, l'unico della sua generazione a essere rimasto in paese, per non lasciare sola la mamma. Pierrot è un generoso tuttofare, si occupa della spesa per gli anziani e di ogni sorta di riparazione e manutenzione nei loro vecchi in altre parole, è una presenza vitale. Fin quando, all'improvviso, la madre viene meno, e lui decide di abbandonare il villaggio per cercare una moglie e farsi una vita in città. Come sopravvivere se Pierrot parte? Chi provvederà ai bisogni quotidiani? Il gruppetto di anziani non si rassegna all'amara prospettiva di perdere il Piccinino; occorre escogitare qualcosa, e a quanto pare, il solo modo per trattenerlo è trovargli una sposa conveniente. Con un guizzo di folle intraprendenza i novelli cospiratori allestiscono in casa di Juliette una postazione Internet e, attraverso questa magia che non comprendono ma sfruttano astutamente, riescono ad attirare in paese Tatiana, una ragazza russa in cerca di fidanzato... Forse, se le cose vanno nel modo sperato, a Pouligeac si tornerà a impastare il pane, come usava dire Juliette... Fitta di irresistibili colpi di scena, personaggi eccentrici, dialoghi al vetriolo, Una sposa conveniente è una storia brillante, piena di umorismo e tenerezza, una favola moderna imbevuta di ottimismo, che fa riflettere sull'autentico significato della vita.

Paperback

First published January 1, 2008

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Elsa Chabrol

6 books1 follower

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Displaying 1 - 7 of 7 reviews
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
August 25, 2017
A Pouligeac, uno sperduto villaggio di montagna collegato al resto del mondo da una sola strada dissestata, vivono ormai solamente una decina di abitanti, tutti molto anziani, che si conoscono e detestano da sempre. Il tempo sembra essersi fermato, i giovani se ne sono andati per cercare fortuna altrove, gli anziani man mano muoiono ed ecco che ora gli abitanti si possono contare sulle dita delle mani.

La più anziana, Juliette, è un’arzilla vecchietta in gamba di 101 anni che tiene in casa la sua lapide già pronta e che trascorre le sue giornate ad allenarsi a fare espressioni da morta, a considerare ogni sua parola come se fosse l'ultima e a tenere d'occhio tutto il paese dalla finestra.

Tutti questi anziani sono aiutati da Pierrot, "il piccinino", un uomo di 47 anni che si dà da fare ad aiutare tutti. Pierrot ha un’automobile, va a fare la spesa al supermercato lontano, ripara quello che si guasta, distribuisce la posta. Impossibile farne a meno.
Ma, quando il “giovanotto” annuncia che se ne andrà per cercarsi una moglie, gli anziani cercano di darsi da fare per trovargli una compagna e non privarsi così dell'unica garanzia che hanno di sopravvivere.

Uno di loro lancia l'idea di cercare per lui una moglie tramite internet e gli abitanti del paese, sotto la supervisione di Juliette, si rassegnano a frequentarsi per usare il computer a caccia di una soluzione accettabile. E questa novità diventa il collante tra le loro esistenze. Infatti, che questa sia o meno la soluzione per il problema di Pierrot non è importante. Il traguardo maggiore già lo si è raggiunto: il paese è tornato ad essere vivo, visto che ora la gente comunica e lavora insieme.

Il libro è in grado di offrire un ritratto abbastanza fedele della vita delle piccole frazioni quasi deserte, che alla fine tendono ad assomigliarsi un po' tutte. La forza di questo romanzo non sta tanto nella trama, buffa e divertente, ma nella caratterizzazione dei personaggi del paese. Oltre a Juliette c'è la "Talpa", un’ottantottenne che ha come desiderio quello di non morire vergine e che cerca quindi di adescare qualunque uomo le si avvicini; c'è "la Vispetta", che vive in funzione dei programmi televisivi e che odia tutti gli uomini dopo essere stata abbandonata dal marito. C'è Ginette, che nutre un amore immenso verso il figlio fannullone e che si occupa del marito un po' fuori di testa. E poi ci sono "i Crucchi", forestieri trasferitisi in paese da poco per cercare di fuggire dal dolore della perdita del figlio.

Tanti personaggi molto ben caratterizzati che interpretano al meglio la vita di paese, dove vecchi racconti, avversioni, prese in giro, pettegolezzi e ricordi del passato alimentano la vita quotidiana, rendendola stabile e sicura e nascondendo quell'affetto e quella solidarietà che tutti in realtà provano nei momenti più tristi.

E' un libro lineare, che si legge in fretta, a tratti molti divertente, a tratti un po' malinconico. La sua lettura, oltre ad essere piacevole e divertente, rappresenta una bella esperienza di vita e permette svariati spunti di riflessione. Uno di questi è che la vecchiaia non è triste se non si vive nella solitudine; una persona anziana ha ancora tanto da dare e da trasmettere.
Profile Image for Rosalba.
249 reviews32 followers
June 14, 2013
Centodue anni!!! Acciderba! Proprio un buon giorno per morire!!


Brioso, divertente, a tratti spassoso. Una lettura deliziosa e tenera, con personaggi lucidi, pieni di iniziativa e una gran voglia di vivere, nonostante gli acciacchi e la veneranda età. Se la vecchiaia fosse così per tutti, direi che è quasi bello diventare vecchi!!
Profile Image for Rossella.
288 reviews38 followers
April 5, 2019
Léonie la Talpa è tenerissima nella sua eccentricità e innocente malizia. Mi ha inaspettatamente commossa!
Profile Image for Marina.
898 reviews186 followers
December 5, 2023
http://sonnenbarke.wordpress.com/2010...

Il vero protagonista della storia è Pouligeac, un villaggio delle Cevenne abitato da nove persone, tutte di età più che ragguardevole. Un paesino sperduto di montagna, collegato al resto del mondo da una stradina amorevolmente chiamata “il catrame”, che per la maggior parte del tempo è resa inagibile dalla neve e dal manto sconnesso che nessuna amministrazione si prende la briga di far riparare.

Personaggio principale è Juliette, ultracentenaria che tutte le mattine si mette davanti al calendario a contare il passare del tempo destinatole, con grande soddisfazione per l’età che avanza sempre più. Arrivata a cento anni si è fatta costruire una lapide a suo gusto, conservata gelosamente in casa dato che il sindaco si era rifiutato di far porre nel cimitero la lapide di una persona non ancora morta. Juliette tutte le mattine fa la sua ginnastica facciale, volta a esercitare il viso ad assumere espressioni consone alla morte. Mica si può far cogliere impreparata, e morire magari con un’espressione stupida! Per lo stesso motivo non dice mai frasi sciocche, per evitare di morire dopo aver detto banalità come “vammi a prendere un litro di latte” o cose simili. Insomma, Juliette cerca di tenersi sempre pronta, perché alla sua veneranda età la morte può arrivare in qualsiasi momento. Nel frattempo, si diverte a spiare i suoi compaesani dalla finestra (non esce mai per non morire fuori casa) e si è auto-assunta il ruolo di giudice supremo del villaggio. Nessuno infatti osa contraddirla, per paura che la vecchina muoia da un momento all’altro.

Fra gli altri abitanti del villaggio spicca Léonie detta la Talpa, ottantottenne che dopo un ictus ha deciso di non voler morire vergine e cerca disperatamente di esaudire il suo ultimo desiderio. Va precisato, dopo aver passato una vita da cattolica beghina, fiera della propria verginità.

A un certo punto si unisce poi agli abitanti di Pouligeac una coppia di neopensionati parigini, chiamati Crucchi a causa del nome tedesco del marito. I due si trasferiscono nel paesino sperduto proprio per stare soli, a contatto con la natura, essendo due maniaci del biologico e della vita sana, che per giunta hanno da dimenticare la morte dell’unico figlio in un incidente d’auto.

Il più giovane abitante di Pouligeac è Pierrot, detto il Piccinino a causa della tenera età: solo 47 anni. Il “ragazzo” vive con la mamma e funge da aiutante per tutti gli abitanti del villaggio, essendo l’unico che guida la macchina. Perciò è lui a fare la spesa per tutti i vecchietti, a fare le riparazioni, a tenere compagnia ai compaesani. Si può dunque immaginare il panico che coglie i cevennati quando Pierrot, morta la madre, annuncia di volersene andare da Pouligeac per cercare moglie e mettere su famiglia! Gli arzilli vecchietti si riuniscono dunque per trovare una soluzione: nessuno pensa di sostituire Pierrot, l’unica possibilità che prendono in considerazione è quella di trattenerlo nel villaggio, trovandogli dunque una donna disposta a trasferirvisi. Quale soluzione migliore di internet? È così che i vecchietti, con l’aiuto del Crucco Franz, si mettono alla ricerca di una moglie per Pierrot: deve essere rigorosamente russa e il suo nome deve essere Tatiana, per ordine di Juliette, in omaggio alla protagonista della Sonata a Kreutzer, libro molto amato dalla defunta madre della centenaria.

Per sapere il seguito bisogna leggere il libro, piacevole non solo per la trama ma anche per le innumerevoli situazioni che si vengono a creare. Un libro dolceamaro, che fa sorridere, ridere, ma anche pensare. La solitudine la fa da padrona a Pouligeac, nonostante gli abitanti del villaggio siano così pochi, o forse proprio perché sono così pochi: tendono a chiudersi in casa, diffidando l’uno dell’altro e con il solo televisore a tener loro compagnia. Ma la ricerca di una “sposa conveniente” li riavvicinerà inevitabilmente, con esiti inaspettati.

Un’ultima notazione interessante: la traduzione italiana del titolo sposta l’attenzione sulla ricerca della sposa per Pierrot, mentre il titolo originale mette l’accento su Juliette, che a dire il vero è un personaggio assai più centrale del Piccinino. Personalmente avrei tradotto alla lettera il titolo originale come L’ora di Juliette, ma forse si è pensato che potesse avere meno appeal nei confronti dei lettori italiani.

Lettura leggera adattissima alle feste natalizie, consigliata più o meno a tutti.
Profile Image for Tanabrus.
1,980 reviews198 followers
January 5, 2016
Onestamente mi aspettavo di più da questo libro.
Piacevole, certo, e divertente. Ma non esilarante come avevo pensato, non affascinante come avevo sperato.
Un libro leggero e simpatico, ecco.
Un libro che ci mostra uno dei tanti paesi moribondi abbandonati dai giovani e popolati solo dagli anziani che in quelle strade sono nati, cresciuti e dove probabilmente moriranno.
Un gruppo di anziani che si conoscono da una vita, un paese tenuto in vita dal Piccinino, un grande e grosso contadinotto tuttofare di quasi cinquanta anni. L’unica persona con la patente, l’unico in grado di riparare tutto ciò che si rompe al paese, l’unico a scendere fino in città tutti i giorni per fare la spesa per tutti gli abitanti di Pouligeac.
La storia comincia con l’evento che sconvolgerà decenni di tradizioni del paese: la morte della madre di Pierrot.

Senza più dover badare alla madre, Pierrot annuncia che la prossima estate se ne andrà, per vivere in città e magari farsi una famiglia.
Gli anziani vanno nel panico, ovviamente, e dalle suppliche passano alle accuse. Fino a ricorrere allo sconosciuto internet per cercare una moglie al Pierrot. Una moglie russa, trovata su un sito di incontri… cosa ne potrà venire fuori è presto immaginabile.
E questa cospirazione ai danni dell’ignaro Pierrot spingere gli anziani a uscire dall’isolamento in cui si erano rinchiusi, a ritrovarsi dopo decenni, a riscoprire la gioia della reciproca compagnia, a ritrovare in sé stessi e negli altri i ragazzi di cinquanta o novanta anni prima.

La vera forza del libro sono i personaggi.
Juliette, la dispotica decana che aspetta la morte venendone ignorata ogni giorno, che non esce mai di casa ma dalla sua posizione al centro del paese scruta tutto e tutti, eterna moribonda piena di vitalità.
La Ginette, una vita passata alla cassa della bottega e ora la vecchiaia passata ad accudire il marito ormai partito di testa, perso tra sprazzi di lucidità e sogni del passato.
L’Aurélie e sua madre, entrambe lasciate dai rispettivi mariti, entrambe forti del loro odio verso tutti gli uomini. Tranne il Piccinino, poveretto, che lui è diverso. Ma non troppo, eh.
Il Crucco e sua moglie, una coppia di quasi giovani estranei giunti nel paese in cerca di pace.
Ernest, il militante comunista.
Il Petoso, scontroso e burbero.
Léonie, che dopo essere quasi morta è passanta dal fervente cattolicesimo alla smania di perdere la verginità. Peccato che sia quasi novantenne e che sia sempre stata bruttissima anche da giovane… adesso il trucco pesante e dato male, i vestiti da ragazzina uniti agli spessi occhiali e alle scarpe ortopediche, i giocattoli sessuali presi per corrispondenza… tutto questo serve solo ad allontanare la gente impaurita e a far ridere i compaesani. Ma lei non demorde.

E il Pierrot, buono e pacifico, imperturbabile.
E Tatiana, certo. Attirata con l’inganna, rapita, e poco a poco incuriosita, affascinata, attratta da questa gente folle.

Un libro piacevole, ma speravo fosse più. Più divertente, più emozionante, più memorabile.
Profile Image for Lisetta.
142 reviews6 followers
June 25, 2013
Metti un paese , PuIigeac, sperduto tra le montagne francesi, così sperduto da essere dimenticato anche dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Mettiamoci poi una decina di vispi vecchietti quasi tutti ottuagenari che lì hanno vissuto una vita intera e lì, vogliono morire.
Mettiamoci anche la solitudine che segna le loro giornate , tutte uguali, trascorse davanti alla TV tra soap e giochi a premi . Infine mettiamoci pure la loro completa dipendenza da Pierrot, l’unico giovane del paese (giovane si fa per dire, visto che anche lui ha mezzo secolo sulle spalle) e l’unico che, potendo ancora guidare, si dedica alle esigenze di tutti gli altri abitanti. Fino a quel giorno infausto in cui, dopo la morte della madre, Pierrot decide di lasciare il paese per nuove avventure.
Bene, anzi, male, provate solo a immaginare quali possano essere i risultati di tutti questi elementi mischiati ben bene tra loro, se non una miscela esplosiva che innesca una sequenza di vicissitudini ironiche e malinconiche. Perché quando un gruppo di anziani si intestardisce, non ce n’è per nessuno.
Profile Image for ao.
241 reviews3 followers
May 14, 2014
Storia leggera, o apparentemente tale, un po' moraleggiante, tanto tanto noiosa.
Displaying 1 - 7 of 7 reviews

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