The name Poe brings to mind images of murderers and madmen, premature burials, and mysterious women who return from the dead. His works have been in print since 1827 and include such literary classics as The Tell-Tale Heart, The Raven, and The Fall of the House of Usher. This versatile writer’s oeuvre includes short stories, poetry, a novel, a textbook, a book of scientific theory, and hundreds of essays and book reviews. He is widely acknowledged as the inventor of the modern detective story and an innovator in the science fiction genre, but he made his living as America’s first great literary critic and theoretician. Poe’s reputation today rests primarily on his tales of terror as well as on his haunting lyric poetry.
Just as the bizarre characters in Poe’s stories have captured the public imagination so too has Poe himself. He is seen as a morbid, mysterious figure lurking in the shadows of moonlit cemeteries or crumbling castles. This is the Poe of legend. But much of what we know about Poe is wrong, the product of a biography written by one of his enemies in an attempt to defame the author’s name.
The real Poe was born to traveling actors in Boston on January 19, 1809. Edgar was the second of three children. His other brother William Henry Leonard Poe would also become a poet before his early death, and Poe’s sister Rosalie Poe would grow up to teach penmanship at a Richmond girls’ school. Within three years of Poe’s birth both of his parents had died, and he was taken in by the wealthy tobacco merchant John Allan and his wife Frances Valentine Allan in Richmond, Virginia while Poe’s siblings went to live with other families. Mr. Allan would rear Poe to be a businessman and a Virginia gentleman, but Poe had dreams of being a writer in emulation of his childhood hero the British poet Lord Byron. Early poetic verses found written in a young Poe’s handwriting on the backs of Allan’s ledger sheets reveal how little interest Poe had in the tobacco business.
Visto che online le fonti in italiano sono piuttosto confuse al riguardo, riporto di seguito l'elenco dei racconti racchiusi in questa raccolta: ✓ Il gatto nero ✓ Il barile di Amontillado ✓ Il genio della perversione ✓ Hop-Frog ✓ Sei tu il colpevole ✓ La sfinge ✓ Il ritratto ovale ✓ William Wilson ✓ Rivelazione mesmerica ✓ La mascherata della Morte Rossa ✓ L'isola della fata ✓ Un racconto delle Ragged Mountains ✓ Metzengerstein ✓ L'uomo della folla ✓ Il silenzio, Una favola ✓ L'ombra. Una parabola ✓ La casa oblunga ✓ Re Peste. Racconto contenente un'allegoria ✓ Perdita di fiato ✓ Berenice ✓ Eleonora ✓ Ligeia ✓ Morella ✓ La caduta della Casa Usher ✓ L'appuntamento ✓ La verità sulla vicenda del signor Valdemar ✓ Il colloquio di Monos e Una ✓ Conversazione tra Eiros e Charmion ✓ La sepoltura prematura ✓ I delitti della Rue Morgue ✓ Lo scarabeo d'oro ✓ Il cuore rivelatore ✓ Il mistero di Marie Rogêt ✓ La lettera rubata ✓ Una discesa nel Maelström ✓ Il manoscritto trovato in una bottiglia ✓ Il pozzo e il pendolo
Visto la serie TV con Christopher Lee, suspence con allegoria ed attenti alla bramia dell'apparire in tutti i modi possibili ed immaginari a dispetto di brave persone che sanno cosa sia l'onestà
Assieme a King e Lovecraft, Poe è stato uno dei miei autori primevi. Non solo responsabile dell'amore verso il genere horror, merito di cui può tranquillamente fregiarsi; l'autore statunitense ha sedotto la mente di un ragazzino, piegata alle maestranze della più abbacinante suggestione immaginifica. Racconti come Il gatto nero, Il barile di Ammontilado, La Caduta di Casa Usher, La discesa nel Maelström, Ligeia e Cuore rivelatore si stagliano imperituri nella memoria; La Sfinge, esercizio di beffarda ironia; La mascherata della Morte Rossa, la più carnevalesca delle euforie edonistiche che la lettura ricordi, epitaffio dell'uomo che invano rifugge la morte.
▪︎Il gatto nero ☆☆☆ (per favore no violenza sugli animali, purtroppo è il mio punto debole - soprattutto perché ho un sacco di micetti in campagna) ▪︎Il barile di Amontillado ☆☆ ▪︎Il genio della perversione ☆☆☆,5 ▪︎Hop-Frog ☆☆☆☆☆ (una tra le best, in my opinion) ▪︎Sei tu il colpevole ☆☆☆☆ ▪︎La sfinge ☆☆☆☆ ▪︎Il ritratto ovale ☆☆☆☆☆ (del buon cibo, dell'ottimo buon cibo! Ma con quanta delicatezza e candore Poe riesce a tratteggiarti un racconto sinistro?) ▪︎William Wilson ☆☆☆☆☆ (Iperbolico) ▪︎Rivelazione mesmerica ☆☆☆☆ ▪︎La mascherata della morte rossa ☆☆☆☆☆ (anche questo iperbolico e giustamente uno dei più generalmente apprezzati) ▪︎L'isola della fata ☆☆,5 ▪︎Un racconto delle Ragged Mountains ☆☆☆☆☆ ▪︎Metzengerstein ☆☆☆☆,5 ▪︎L'uomo della folla ☆☆☆☆ ▪︎Il silenzio. Una favola ☆☆ ▪︎L'ombra. Una parabola ☆☆☆☆☆ (qui la nota di BookBeat mi segna addirittura un entusiasta 'yaaas') ▪︎La cassa oblunga ☆☆☆☆☆ ▪︎Perdita di fiato ☆☆ ▪︎Berenice ☆☆☆☆☆ (e vagamente autobiografia: vero, Poe?) ▪︎Eleonora ☆☆ (da qui in poi, tutte i racconti che portano il nome di donna sono filiazioni vagamente amalgamate del campione originario - Berenice) ▪︎Ligeia ☆☆☆,5 ▪︎Morella ☆☆☆- ▪︎La caduta di casa Usher ☆☆☆,5 ▪︎L'appuntamento ☆☆☆☆☆ (questo di uno splendore tale che la mia mente non smette di volermelo far rivivere in continuazione) ▪︎Il colloquio di Monos e Una ☆☆☆ ▪︎Conversazione tra Eiros e Chermion ☆☆☆☆,5 ▪︎La sepoltura prematura ☆☆☆☆ ▪︎I delitti della Rue Morgue ☆☆☆☆☆ (quando s'infittisce nelle descrizioni sanguinolente prende anche me, il signor Poe, e io ho lo stomaco di ferro per certe cose) ▪︎Lo scarabeo d'oro ☆☆☆☆ ▪︎Il cuore rivelatore ☆☆☆ ▪︎Il mistero di Marie Rogêt ☆☆☆,5 ▪︎La lettera rubata ☆☆☆ ▪︎Una discesa nel Maelström ☆☆☆☆☆ (la perfetta rappresentazione su carta degli incubi che più mi affliggono featuring i disastri marini) ▪︎Il manoscritto trovato in una bottiglia ☆☆☆ ▪︎Il pozzo e il pendono ☆☆☆☆☆ (dulcis in fundo: l'ho apprezzato da storica e, da lettrice, l'ho letto sgomenta. L'ansia mi pungolava tanto che, mentre scorrevo le pagine, mi agitavo senza ressa sul letto).
Ritornare a Edgar Allan Poe, dopo tanti anni dalla prima lettura, è stato strano. Come entrare in una vecchia casa, che per quanto risulti inquietante, è un po’ familiare. Inoltre ho notato che averli letti insieme, uno dopo l’altro, ha tolto un po’ il gusto alla lettura. Da adolescente li avevo letti con lentezza, senza mai separarmi dal libro, che non conservavo mai. Potevano passare settimane tra un racconto e l’altro. Ricordo bene l’impressione forte che mi fecero racconti come Il gatto nero> e Il barile di Amontillado. Adesso leggere Berenice, Morella, Ligeia e Eleonora, tutti insieme, è risultato un po’ ridondante. Parlano tutti di donne, della loro morte, della loro costante presenza nella mente, e in qualche modo nella vita della voce narrante. Questi è sempre un uomo malato, fisicamente e mentalmente cagionevole, ossessivo, oppiomane, dolorosamente incapace di vivere. Come mai, mi sono chiesta, nella mente di E. A. Poe la bella e algida creatura femminile doveva sempre finire sotterrata? Come mai non era l’uomo, a morire? Donne che passano dalla più florida giovinezza ad una malattia improvvisa, vengono seppellite e poi tornano a devastare l’anima dell’uomo; donne più intelligenti e impavide di quest’uomo, comunque trasformate in vittime. E. A. Poe aveva una visione interessante dell’universo femminile. Continuo comunque a essere attratta e ammirata dalla sua filosofia, dal modo profondo di rimarcare le più inquietanti particolarità dell’animo umano. Ho trovato persino delle familiarità tra il monologo dell’uomo di un racconto e un pensiero squisitamente dostoevskjiano. L’ineluttabilità della caduta umana, raccontano entrambi, quando un uomo si vede difronte ad un precipizio e ne è attratto. E poi l’eleganza di E. A. Poe. Non ci sono narratori così eleganti, capaci di ammantare il lettore all’interno di meravigliose e spaventose ali nere. Tornerò ancora a leggerlo, magari centellinando i racconti con maggiore pazienza.
Finalmente terminei esse livro!!! Eu arrastei essa leitura por 2 meses, meu deus!!
Definitivamente não é o livro para mim. Alguns contos foram bem interessantes, outros....... eu chegava ao fim e não entendia qual tinha sido o objetivo da história, sinceramente. Eu sei que a tradução é um ponto fortíssimo e que influencia demais no fato de o leitor se envolver ou não com a história, mas apesar disso, sinto que realmente só não é pra mim. Ao menos eu consegui perceber o motivo pelo qual o Poe é tido como o grande escritor de terror, com as descrições muito bem feitas e detalhadas. Mas, infelizmente, além disso, nada mais conseguiu me prender na leitura (que algumas vezes chegou a ser tediosa).
Poe è decisamente da considerarsi un genio e un rivoluzionario per la sua scrittura e la sua immaginazione, soprattutto per la sua epoca. Ho letto questa raccolta per il progetto di classici a puntate del degustibook e devo dire che leggere due o tre racconti al mese e poi analizzarli in gruppo mi ha aiutato ad apprezzare l autore ,che magari non avrei retto letto tutto d'un fiato. Alcuni racconti li ho trovati ripetitivi,altri li ricorderò sicuramente,ma poe rimane una tappa importante nella mia vita di letteice
Non sono un'amante delle raccolte di racconti, ma questa era tanto che volevo leggerla. E a fine lettura devo dire che è stata più o meno come me l’immaginavo: carina, sì, ma i racconti brevi non sono per nulla il mio genere.
Ho trovato alcuni racconti molto belli, di quelli in grado di tenerti incollata alle pagine, mentre altri mi sono piaciuti molto meno, un po’ per la trama, un po’, anzi, soprattutto, a causa della lunghezza davvero troppo ridotta: praticamente non avevo il tempo di capire che cosa stesse succedendo che era già tutto finito, avevo bisogno di rileggerli 2 volte per poter rendermi conto delle varie azioni dei personaggi. Inoltre alcuni racconti, ma per fortuna pochi, li ho trovati davvero noiosi, in grado di farti addormentare dalla noia.
Nel complesso è comunque una raccolta in grado di tenerti con il fiato sospeso e con il cuore in gola, moltissimi racconti fanno davvero paura. Diciamo che dopo averla finita non è difficile capire il perché Poe sia diventato così famoso con i suoi racconti brevi.
VENDETTA E ASSASSINIO Il gatto nero **** Il barile di Amontillado **** Il genio della perversione *** Hop-Frog **** Sei tu il colpevole **** 1/2
IMMAGINARIO La sfinge *** Il ritratto ovale **** William Wilson ***** Rivelazione mesmerica ** La mascherata della Morte Rossa ***** L’isola della fata ** 1/2 Un racconto delle Ragged Mountains *** 1/2 Metzengerstein *** 1/2 L’uomo della folla *** 1/2 Il silenzio. Una favola ** L’ombra. Una parabola **** La cassa oblunga **** 1/2 Re Peste *** Perdita di fiato ***
LA MORTE Berenice ***** Eleonora ***** Ligeia ***** Morella **** 1/2 La caduta della Casa Usher **** 1/2 L'appuntamento *** 1/2 La verità sulla vicenda del signor Valdemar *** Il colloquio di Monos e Una **** Conversazione tra Eiros e Charmion ** 1/2 La sepoltura prematura ****
MISTERO I delitti della Rue Morgue ***** Lo scarabeo d'oro *** 1/2 Il cuore rivelatore ***** Il mistero di Marie Rogêt *** La lettera rubata
TERRORE Una discesa nel Maelström ***** Il manoscritto trovato in una bottiglia *** Il pozzo e il pendolo *****
Cosa si potrebbe aggiungere ad un libro di Poe? È un susseguirsi di racconti, di suspense, di terrore e di inquietudine: dalla follia umana ad indicibili torture, da case stregate ad omicidi irrisolti.
In realtà è stato difficile scegliere un voto. La prima cosa che mi è venuta in mente è stato un 3, se non altro perché è un voto medio. Poi ho ripensato a quanto mi è pesato questo libro. Si tratta di una quarantina di racconti, più o meno. La maggior parte (una trentina) facenti parte della raccolta dell'Incubo. E a parte due o tre veramente belli (da 4 o addirittura 5 stelle) e qualcuno da 3, la maggior parte li ho trovati veramente brutti, ma che più brutti non si può. Almeno 5 o 6 erano addirittura uguali con qualche variazioe sul tema. I racconti del Mistero, invece, mi sono piaciuti tutti. Infine, dei tre racconti del Terrore, mi è piaciuto solo "Il pozzo e il Pendolo". Pertanto, calcolando che su 40 racconti, almeno 30 si beccano 1 o 2 stelle, ecco spiegato il voto complessivo dell'opera. E' stata una delusione.
não tem como ler esses contos sem pensar: - poe é doido; - ele é muito macabro; - ele tinha MUITO medo de morrer enterrado vivo foi uma experiência que durou um mês e confesso que só li pq foi o livro escolhido no meu clube literário. a motivação de ler junto com o pessoal foi o start que eu precisava pra me aventurar por esses contos. pretendo complementar minha leitura das obras dele pq apesar de doidas são muito intrigantes. meu conto preferido foi "a mascara da morte rubra"
Si alternano racconti a mio parere davvero noiosi o inconcludenti ad altri, pochi, interessanti. Su certi racconti lo sguardo mi scivolava via dal libro con troppa facilit��.. davvero pensavo meglio... basti pensare che ci ho messo 4 mesi a leggerlo.
Bem legal ver a construção de um gênero com tal maestria. Os contos são fascinantes e aterrorizantes ao mesmo tempo, e nos levam a contemplar várias faces da perversidade.
"Contos de Terror, Mistério e Morte" é uma coletânea fascinante de Edgar Allan Poe, publicada pela Editora Nova Fronteira. A obra reúne contos que exploram os recantos mais sombrios da psique humana, mergulhando os leitores em atmosferas enigmáticas e macabras. A maestria de Poe na construção de narrativas intensas e na criação de personagens cativantes é evidente, proporcionando uma leitura envolvente para os amantes do gênero. A edição da Nova Fronteira apresenta uma seleção cuidadosa desses contos, convidando os leitores a se aventurarem nas profundezas do horror e do mistério.
Edgar Allan Poe uno dei miei primi preferiti scrittori di lingua inglese. Sin da quando ero un giovane ginnasiale ricordo che, più che studiare il greco e il latino, preferivo leggere i suoi fantastici racconti nei mitici volumetti della BUR (Biblioteca Universale Rizzoli). Li ordinavo di nascosto stampandomi la carta intestata nella tipografia di mio padre che portava la dicitura di “Arti Grafiche”. La casa editrice me li spediva con il congruo sconto destinato ai librai. Conservo ancora molte copie di quei volumetti con la copertina grigia. Di Poe, in particolare, tutta la raccolta dei suoi innumerevoli racconti in cinque volumetti rilegati in tela verde con tanto di cofanetto. Racconti dell’impossibile, del mistero, dell’incubo, del terrore e la lunga storia di “Gordon Pym”.
Figlio di attori girovaghi di origine irlandese, Edgar nacque a Boston il 19 gennaio del 1809. Il padre era un alcolizzato, scomparve quando lui era ancora in fasce. La madre morì due anni dopo. Il bambino venne adottato da un ricco mercante, John Allan, che gli diede il proprio nome. Di questo, tuttavia, l’artista ebbe poca ragione di orgoglio, si firmò infatti sempre e soltanto Edgar A. Poe. Fu tormentato ed inquieto fin dalla giovinezza: indisciplinato, giocatore, bevitore, litigò col padre adottivo, cominciò a vagabondare, diventò perfino una specie di soldato di ventura.
Nel 1827, all’età quindi appena diciotto anni apparve il suo primo volume di versi. Da allora Poe sarà un poeta e uno scrittore grande e terribilmente infelice, spinto a scrivere non solo per dare sfogo al suo spirito inventivo ma anche dal bisogno di soldi. Ma non è della sua vita nè dei suoi racconti che intendo qui ricordarlo, bensì per la sua straordinaria poesia "Il Corvo". Una lunga poesia molto nota nel mondo di lingua inglese che potrete leggere e ascoltare commentata da uno straordinario piano qui al link. Parla di uno studioso che ricorda in versi molto efficaci e potenti la perdita della sua Lenore.
Un corvo gli fa visita in una fredda notte di dicembre e in versi seguiamo la sua narrazione che si distende in versi e che inizia quasi con divertimento, ma finisce in semifollia. Quando fu scritta la giovane moglie di Edgar, Virginia, stava morendo di tubercolosi, il male del tempo. L’idea per scrivere una poesia del genere gli fu forse data dal corvo che appare nel romanzo “Barnaby Rudge” di Charles Dickens, pubblicato nel 1841. Nel libro di Dickens c’era anche un corvo che parlava ed è possibile che Edgar abbia avuto l’idea per il suo corvo.
Dopo aver scritto la poesia la consegnò al suo amico George Rex Graham nella speranza che la pubblicasse nella sua rivista che portava il suo nome. Graham non la pubblicò ma lo ricompensò con 15 dollari. Un’altra rivista, The American Review, invece la fece uscire nel numero di febbraio del 1845 con lo pseudonimo di “Quarles”. Venne ricompensato con 9 dollari. Apparve poi più tardi anche nel Evening Mirror con il suo nome. Il poema fece scalpore e gli diede nome e fama. Un critico lo riempì di elogi e scrisse che la poesia “si insinua nella memoria di chiunque la legge e vi rimane per sempre”. In traduzione, come ogni poesia, si perde molto della sua musicalità, delle assonanze e consonanze, oltre che rallentarsi il ritmo incalzante dei suoi versi. Un capolavoro che dura nel tempo.
Versione breve Tanti racconti ma pochissimi memorabili. Spiccano: Il gatto nero, La sfinge, William Wilson, La cassa oblunga, i tre racconti con protagonista Dupin. Il resto non è nulla di che: alcuni sono in anticipo sui tempi, per le tematiche trattate, ma in generale sono noiosi, scialbi, ed alcuni paiono viaggi mentali senza capo nè coda.
Versione lunga, con commenti ad ogni racconto - Il gatto nero: proprio bello, lungo il giusto e con una persistente sensazione d'inquietudine. - Il barile di Amontillado: deludente, troppo lineare e prevedibile. Mi aspettavo un plot-twist finale e invece... no. - Il genio della perversione: uff, che peso! Si risolleva un pò nelle ultime due o tre pagine, ma resta comunque una noia. - Hop-Frog: gradevole, sarebbe potuto durare un pò di più. - Sei tu il colpevole: carino, anche se pocco accurato nella spiegazione del colpo di scena. - La sfinge: bello. - Il ritratto ovale: mah, non molto ispirato. - William Wilson: un'antenato di "Dr. Jekyll e Mr. Hyde"; molto intrigante. - Rivelazione mesmerica: per capirlo bene, dovrete essere sotto acido. Altrimenti è un delirio. - La mascherata della Morte Rossa: carino, ma il colpo di scena finale poteva essere preparato meglio. - L'isola della fata: inutile. - Un racconto delle Ragged Mountains: niente di che, non troppo ispirato. - Metzengerstein: a parte i nomi astrusi, un pó confusionario nell’esposizione. - L’uomo della folla: mah, non ho capito molto il senso. - Il silenzio: onirico. - L’ombra: sempre più onirico. - La cassa oblunga: bello. Sempre sul filo della tensione, senza strafare. - Re Peste: insomma, dimenticabile. - Perdita di fiato: bizzarro. E noioso. - Berenice: inquietante. - Eleonora: dimenticabile. - Ligeia: strano, un amore che si trasforma in ossessione perversa. - Morella: una via di mezzo tra un racconto di fantasmi ed uno sulla reincarnazione. - La caduta della Casa Usher: gotico e decadente. - L'appuntamento: storia di un adulterio con una patina d'esoterismo, non molto riuscita. - La verità sulla vicenda del signor Valdemar: non molto interessante, sempre con questa fissazione del "mesmerismo". Uff... - Il colloquio di Monos e Una: anche in questo caso, per capirlo bene dovrete essere sotto acido. - Conversazione tra Eiros e Charmion: un raccontino sulla fine del mondo. - La sepoltura prematura: molto inquietante, se soffrite di claustrofobia. - I delitti della Rue Morgue: ottimo. Sia per il racconto in sè, avvincente, con un personaggio principale carismatico e centrato, sia per la sua valenza storica. Infatti, a questo racconto Conan Doyle si è presumibilmente ispirato per inventare il suo Sherlock Holmes. - Lo scarabeo d'oro: bel raccontino d'avventura. - Il cuore rivelatore: il resconto di un omicidio con un'esposizione piuttosto zoppicante. - Il mistero di Marie Roget: seguito de "I delitti della Rue Morgue". Altro bel racconto con protagonista il Sig. Dupin. - La lettera rubata: terzo racconto con protagonista il Sig. Dupin. Altrettanto interessante, come i primi due. - Una discesa nel Maelstrom: ben costruito, con la giusta dose di tensione narrativa. - Il manoscritto trovato in una bottiglia: ritmo incalzante e finale inconsueto. - Il pozzo e il pendolo: tensione alta fino alla fine, colpo di scena finale leggermente sbrigativo.
Una raccolta consigliata a chi vuole provare un'altissima tensione, tanta adrenalina e, naturalmente, terrore puro. Si invitano i più coraggiosi a leggere prima di andare a dormire, sempre ammesso che poi riescano a chiudere gli occhi e a rilassarsi. Sì, perché questi racconti saranno oggetto dei vostri incubi peggiori, che vi abbiano spaventati o annoiati a morte.
★★★★★: "Il gatto nero", "Berenice", "La sepoltura prematura", "I delitti della Rue Morgue" ★★★★✰: "Il ritratto ovale", "William Wilson", "Sei tu il colpevole", "La mascherata della Morte Rossa", "Una storia delle Ragged Mountains", "Metzengerstein", "La cassa oblunga", "Perdita di fiato", "Eleonora", "Ligeia", "Morella", "La caduta della casa Usher", "La verità sulla vicenda del signor Valdemar", "Lo scarabeo d'oro", "La lettera rubata" ★★★✰✰: "Il barile di Amontillado", "Il genio della perversione", "Hop-Frog", "L'uomo della folla", "Re Peste. Racconto contenente un'allegoria", "L'appuntamento", "Il cuore rivelatore", "Il manoscritto trovato in una bottiglia" ★★✰✰✰: "La sfinge", "Rivelazione mesmerica", "Il mistero di Marie Rogêt", "Una discesa nel Maelström", "Il pozzo e il pendolo" ★✰✰✰✰: "L'isola della fata", "Il silenzio. Una favola", "L'ombra. Una parabola", "Il colloquio di Monos e Una", "Conversazione tra Eiros e Charmion"
Un grande, superbo scandagliatore dell'animo umano e dei recessi più sordidi della mente. Racconti legati tra loro da fili conduttori "cari" (amaramente cari) alla vita e all'anima stessa di Poe - come l'ossessione di essere sepolto vivo, la Bellezza della donna inevitabilmente destinata a sfiorire vittima della malattia, l'istinto puro e atavico del male, del sadismo gongolante, della vendetta fine a se stessa - e sicuramente permeati di una visione allucinata e onirica, che non si può far a meno di pensare sia direttamente proporzionale all'abuso di oppio e alcool nella vita reale dell'autore. Per quanto riguarda lo stile, ho potuto verificare due registri nettamente distinti: in alcuni racconti Poe non si fa scrupolo di ricorrere a periodi ghirigorati e circonvoluti, lunghissimi, con incisi e subordinate che affaticano la lettura e fanno perdere il "filo" della frase principale. In altri invece lo stile è scorrevole, immediato, più asciutto e diretto, funzionale alle storie più "avventurose e "leggere", meno filosofeggianti o psicologiche insomma (Lo scarabeo d'oro, La lettera rubata, Il gatto nero). Antesignano dei moderni romanzi polizieschi (La lettera rubata e I delitti della via Morgue) e precursore del thriller psicologico più profondo (Il crollo della casa usher, Il cuore rivelatore, William Wilson), Edgar Allan Poe ci fa conoscere moti dell'animo umano e sentimenti latenti in cui, nostro malgrado, tutti ci riconosciamo... con un brivido.
L'esagerazione dell'intelletto. O il gigantismo della ragione. Al cospetto di uno dei massimi intellettuali e scrittori della storia, eppure si ha sempre l'impressione che le parole, i periodi, siano scritti quasi con leggerezza, con divertimento di se' e non con ricercata e ossessiva attenzione per il dettaglio, per l'incastro piu' ardito. Ci troviamo all'origine di tutto o quasi. Del racconto del terrore, del romanzo giallo-poliziesco, dell'indagine psicologica ante litteram. Se a questo aggiungiamo una vena ironica, delicata quanto coinvolgente e una sorprendente ingenuita' di fondo, arriviamo alla conclusione che questi racconti sono imperdibili e imprescindibili. Anche a costo di una piccola (minima) fatica nella gestione dell'elaborata e ricca sintassi.
Penso di non essere mai stata più delusa da un libro e un autore prima d’ora. Ho sempre voluto leggerlo, mi è sempre stato consigliato, soprattutto nella mia fase adolescianziale dark/emo. Ho quindi scelto di leggerlo subito per la mia stagione gotica di quest’anno, e sono arrivata fino all’ultimo perché avevo ancora un po’ di speranza e sopratutto perché i racconti del terrore, che erano quelli che più mi interessavano, sono alla fine. Invece, anche se alcuni racconti sono meglio di altri, non me n’è piaciuto nemmeno uno. Forse è anche la traduzione, forse sono meglio in originale, ma nessuno mi ha colpita o interessata.
Forse il libri di racconti non andrebbero letti in un colpo ma a pezzi nel tempo. Non essendoci un filo conduttore �� facile fare pause tra un racconto e l'altro. La struttura data a questa versione dei racconti non mi ha convinto. Ho quindi scelto di leggerli in una sequenza assai diversa da quella proposta. Ma non credo questo sia possibile ad una prima lettura. Se non fosse una rilettura... suggerisco andiate in modo randomico lasciando per la fine i soli ultimi tre racconti cos�� come sono stati proposti.
3,5 ⭐️ gostei de alguns contos e de outros fiquei meio confusa e entediada mas poe era um genio sem sombra de dúvidas. não gostaria de morar na cabeça dele
Ci ho messo un po' a leggere per intero quest'antologia di racconti (un anno, intervallandola ad altri libri, un racconto ogni tanto quando ne avevo voglia), e una difficoltà che ho riscontrato è stata lo stile altamente descrittivo, parole arcaiche e una narrazione che ho trovato pesante. Questo mi ha reso difficile fare "binge-reading" di questi racconti, ma ammetto che è un mio gusto personale ed una mia limitazione.
Detto ciò, il libro è diviso in parti diverse, una per "genere" di racconti (anche se questa suddivisione non è del tutto perfetta e ad un certo punto risulta pesante anche perché racconti più o meno simili sono messi vicini).
Ora parlerò delle varie "sezioni" e dei racconti che più mi hanno colpito
VENDETTA E ASSASSINO Racconti interessanti, dopo un anno dalla lettura "Il Gatto Nero", "Hop Frog" e "Sei tu il colpevole" rimangono bene o male ancora vividi nella mia memoria
IMMAGINARIO Questa è la sezione che più ho trovato pesante perché, oltre ad avere numerosi racconti, molti li ho trovati intricati e a volte noiosi/pesanti. Continuo a pensare che è una mia limitazione, ma non nego che alcuni sono riusciti a lasciarmi sbigottito e affascinato come poche cose che ho letto. Quelli che mi sono rimasti impressi sono "William Wilson" (uno dei migliori di Poe che ho letto), "La Mascherata della Morte Rossa" e "Rivelazione Mesmerica".
LA MORTE Sezione in cui il tema centrale è la morte, in generale interessante, nonostante alcuni racconti andavano messi nella sezione "Immaginario". Sezione interessante da leggere e non troppo pesante, seppur pochi racconti riesco a ricordarli dettagliatamente dopo la lettura. Quello che più mi è rimasto impresso è stato "La sepoltura prematura"
MISTERO Qui ci sono i racconti che hanno reso Poe il "papà" del giallo, di Sherlock Holmes e Agatha Christie. "I delitti della Rue Morgue" lo lessi anni fa ed è spettacolare. "Lo scarabeo d'oro" racconto stupendo ed avventuroso, il mio preferito di questa sezione. "Il mistero di Marie Roget" e "La lettera rubata" altri due racconti molto belli di Dupin, anche se per motivi diversi. "Cuore rivelatore" è più un racconto dell'immaginario che del mistero, non mi ha lasciato molto.
TERRORE Seppur non capisco l'esistenza di questa sezione (anche perché molti racconti dell'immaginario o di vendetta/assassinio sono anche molto dark), qui i racconti sono tutti molto interessanti, i due marinareschi ("Una discesa nel Maelstrom"/"Il manoscritto trovato in una bottiglia") e uno dei più famosi di Poe in assoluto, "Il pozzo e il pendolo". Quest'ultimo mi ha fatto capire il perché è un racconto così rinomato: pochi altri racconti mi hanno trasmesso tensione come questo.
Detto ciò, Poe è stato un arricchimento culturale interessante, ma se devo scegliere una narrazione più affine ai miei gusti personali scelgo Lovecraft, King o Bram Stroker se devo andare sull'horror/gotico. Come scrittore di gialli invece l'ho trovato fruibile e al livello della Christie (è pur sempre il suo maestro) e un appassionato del genere dovrebbe assolutamente leggere i racconti di Dupin, insieme allo Scarabeo D'Oro che è stato il mio preferito di quella sezione.
"La prima atrocità di cui si sa come è stata commessa prova soltanto, se prova qualcosa, che l'altra commessa quasi contemporaneamente non è stata commessa alla stessa maniera. Sarebbe stato un miracolo se, mentre gli stupratori stavano commettendo in quel luogo il loro misfatto, in un altro luogo simile della stessa città, un'altra banda, con gli stessi mezzi e metodi, stesse commettendo un misfatto della stessa natura e nello stesso momento!"
Mi sono approcciata alla lettura di questa raccolta con grandi aspettative, date dalla potenza del nome dell'autore, e, alla fine dell'esperienza di lettura, posso dire di non essere nè soddisfatta nè delusa; come ogni classico che si rispetti, non vi è un singolo momento in cui ho pensato che non valesse la pena approcciarcisi, ma non posso nascondere che il libro presenti alcune parti in cui è evidente un virtuosismo letterario che, nel caso di racconti (generalmente brevi... con qualche eccezione!) di natura orrorifica o thriller, rovinano completamente l'esperienza di lettura. Ho probabilmente sbagliato anche io, approcciandomi all'autore per la prima volta con dei racconti e non con un romanzo, dove magari è più facile percepire l'essenza di un autore; nondimeno però ho molto apprezzato l'esperienza e se capiterà di riprendere in mano una sua opera non mi tirerò indietro. Alcuni racconti mi sono davvero rimasti stampati nella mente, nonostante la lentissima lettura, ritardata in gran parte a causa della sessione invernale; e ciò dice molto. Ogni racconto è intriso di un forte immaginario ma mai campato per aria, sempre analitico, e questo continuo contrasto arricchisce notevolmente il lettore; torno con un pensiero più affilato e un animo sconvolto per alcune di queste storie. Per leggerlo ci vuole un pò di attenzione e dedizione ma come ho detto , ne vale la pena Voto: 7