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Jeux interdits

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"En sanglotant, Paulette s'agenouilla près de Michel. Michel n'avait pas une parole, pas un geste, pas un cri, la bouche entrouverte, les yeux clos, inerte. Paulette, le visage ruisselant de larmes, regarda autour d'elle. La croix était là tout près, tachée de sang. Et soudain, au pied du buisson, elle vit une boule hirsute, un hérisson. Paulette n'avait jamais vu un hérisson de sa vie. Ses sanglots redoublèrent, elle se pencha éperdue sur le visage de Michel, le caressant, l'embrassant, l'inondant de ses larmes qui se mêlaient au sang rouge, et de longues minutes le tint serré contre sa joue." Le roman qui a inspiré le célèbre film de René Clément, avec Brigitte Fossey et Georges Poujouly, l'un des "dix meilleurs films de tous les temps".

160 pages, Pocket Book

First published January 1, 1952

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François Boyer

20 books3 followers

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Community Reviews

5 stars
22 (10%)
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65 (30%)
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2 stars
33 (15%)
1 star
13 (6%)
Displaying 1 - 21 of 21 reviews
Profile Image for _nuovocapitolo_.
1,111 reviews34 followers
December 27, 2023
Nel luglio del 1947 giunge nelle librerie francesi come un meteorite una sorprendente opera prima, del tutto estranea — benché a farle da sfondo sia l'invasione nazista — ai canoni imperanti della littérature de guerre di quegli anni.

In Giochi proibiti, infatti, il conflitto vive unicamente nei gesti selvatici e scontrosi, negli impenetrabili occhi grigi di una bambina di nove anni, Paulette, cui le incursioni aeree hanno strappato padre e madre. E nella incantevole grazia, nel berretto nero calcato sulle orecchie, nelle rabbiose collere subito sciolte in pianto di Michel, il suo compagno di giochi. Giochi attraverso i quali Paulette e Michel, abbandonati a sé stessi da adulti inebetiti dal lavoro nei campi, ottusi e violenti, da grotteschi uomini di fede, affrontano insieme l'immane compito di farsi una ragione del Male e di elaborare il lutto della loro infanzia. Ignorato dalla critica e dai lettori e poi scavalcato dal successo della trasposizione filmica di René Clément, questo romanzo, che narra con misura perfetta l'iniziazione alla vita e alla morte di due bambini investiti dalla furia della guerra, si impone oggi più che mai per l'audacia di Boyer, per il suo sguardo insieme feroce e compassionevole – e per il radicale rovesciamento di prospettiva che suggerisce.

“Io mi chiamo Paulette”… …’ Io mi chiamo Michel”..

Due bambini investiti dalla Guerra la vivono e la attraversano nel reciproco giocoso mostrarsi, una relazione intensa destinata a crescere.
Francia, 1940, nel pieno dell’ invasione nazista

,….” il lento corteo degli sfollati percorre la strada maestra, tra furia, misfatti, corse sfrenate, lamenti, risate insulse e feroci, l’ incedere dei passi, dei veicoli che avanzano, delle ruote che schiacciano, travolgono, uomini, donne, bambini, un misto di lacrime, pianti, schiaffi, canti, risate indistinte”…..

A pochi chilometri di distanza si erge il casale Saint Faix, cinque fattorie sparse, una chiesetta, un’ osteria, …” un luogo con una storia che ignora la Storia e che in quel giorno del 1940 è a sua volta ignorato da essa”….
La Guerra negli occhi di Paulette, orfana di entrambi i genitori, abbandonata a se stessa, imbrattata di un trauma inafferrabile, ospitata dai Delle, e di Michel, figlio minore di una famiglia numerosa, un bambino vivace che vive in un mondo adulto grezzo, litigioso, indifferente.
Eccoli l’ uno di fronte all’ altra, sguardi silenti che scrutano tratti marcati

…” i grandi occhi grigi di Paulette, i capelli biondi che le coprono la fronte”….,
…” lo sguardo posato su Michel, sui suoi piccoli occhi neri, allungati e scintillanti, sulle sue grandi orecchie che sembrano sorreggere il berretto macchiato di grasso, calcato fino alle sopracciglia”….

Un legame che si autoalimenta, i soli a comprendersi, un incontro casuale quando, nella propria solitudine, l’ altro pareva un estraneo ostile e disturbante.

Attorno la sfaldata quotidianità di due famiglie confinanti schierate l’ una contro l’ altra, disgrazie, dispetti, odio, inganni, un’ ignoranza paralizzante verso gli avvenimenti e la ritualità di certi gesti, in attesa della voce stentorea del patriarca, e allora tutti si muovono, lentamente.
Michel e Paulette veleggiano nella propria assenza, vagano e si costruiscono un prezioso angolo di mondo, cercano di sopravvivere nel dolce sapore dell’ attrazione, gesti delicati, premurosi, sorprendenti, l’ uno attraversato dalla collera e dal pianto, l’ altra scontrosa e selvatica.
Un intreccio giocoso e pericoloso ( il furto delle croci ), una relazione che profuma di un linguaggio condiviso, lacrime, solitudine, sofferenza, distratti da molteplici presenze, sulla strada, nei campi, sulle siepi, sguardi, abbracci, risate, baci rubati, silenzi pensanti, la paura di separasi e di perdersi per sempre.

Il breve romanzo di Francois Boyer, uscito nelle librerie francesi nel 1947 tra l’ indifferenza di critica e lettori, impone una prospettiva bellica diversa ribaltandone i canoni rappresentativi in un’ estraniante visione della stessa, l’ iniziazione alla vita di due bambini che guardano e trattano con levita’ fanciullesca accadimenti e relazioni ai quali non riescono a sottrarsi e nei quali sono costretti a sopravvivere in un moto di malcelata dissimulazione.
Eccoli veleggiare e immergersi in un microcosmo di brutalità, incomprensione, banalità, sovente ignorati, tiranneggiati, dimenticati, mentre il respiro della morte imperversa e la forza della vita li attraversa.

La scrittura di Francois Boyer è densa, essenziale, caustica, diretta, descrizioni accurate di particolari significanti con pause di sarcasmo e di leggerezza, un contenuto che lascia intendere e ben rappresenta quel respiro di atrocità apparentemente dislocato altrove.
Il volto amaro della guerra impregna parole e sguardi condizionati e affranti dall’ eco della stessa, il respiro della vita permea gli sguardi maliziosi e intelligenti dei due protagonisti.
Profile Image for Stefano.
243 reviews17 followers
December 27, 2022
Forse se lo avessi letto negli anni 70 o 80 gli avrei dato 4 stelle … ma nel 2022 no. Strano a dirsi ma è un libro che assomiglia a quei vini che fino a 10 -15 anni di invecchiamento sono divini, poi, invecchiando di più perdono lentamente tutto. Non saprei dire veramente perché provo questo, ma mi piacerebbe parlarne se vi ha da la stessa “boccata”. Strano … non provo spesso questa sensazione!
Profile Image for Ana.
591 reviews54 followers
March 18, 2025
Nota: 4 sobre 5

Premisa:
A Paulette la guerra le ha quitado todo: sus padres, su rutina, su hoja de ruta, su esperanza. Menos mal que las gafas que lleva puestas de forma permanente hacen que la luz atraviese el filtro de la infancia, que hace que todo se vea de forma más sencilla y directa. Y menos mal que aparece Michel en su vida. Compañero de juegos y de soledad. Unión indestructible a pesar de los coletazos de la desolación más absoluta.

Opinión:
Las consecuencias de la guerra es una temática muy potente y muy prolífica. Está claro que hay numerosas generaciones y poblaciones que han estado tremendamente condicionadas por estos sucesos históricos, y la literatura que emerge de ellas así lo demuestra. En ella nos podemos encontrar leit motivs muy marcados como la pérdida, la falta de esperanza o la existencia de un montón de objetivos truncados. Un contexto destruido en el que solo podemos inventar algo nuevo ya que lo antiguo ya dejó de existir para siempre, ya no tiene cabida, no tiene sentido.

¿La infancia? No suele venir de acompañante. A veces nos la encontramos de forma colateral, pero parece que, a priori, no casan, no encajan bien. Qué falsa expectativa, error transportado por la ignorancia, tan valiente como incauta. Porque en realidad se engarzan a la perfección, como si fuesen viejos compañeros, amantes incomprendidos. Polos casi opuestos que utilizan un poco de esa atracción para compensarse y equilibrarse.

Dos niños a los que la soledad les ha atropellado. Pero, al mismo tiempo, se han encontrado en el camino. Magullados y desenfocados, pero con la fuerza propia de estar comenzando a vivir y la imprudencia de solo poder captar ciertas cosas de lo que les está sucediendo. La inocencia que fomenta la valentía, esa que los que llevan ya gran parte del viaje no son capaces de recomponer y utilizar.

Y nosotros como lectores podemos captar las sutilezas de su agonía a través de los detalles que nos proporcionan sus ojos inexpertos. Esos hechos objetivos que no son capaces de procesar pero que supondrán para ellos unos límites inquebrantables. Mención especial a la habilidad del autor para hacer que todo esto sea orgánico y sencillo. Un juego a simple vista que tiene mucho trasfondo detrás.

Una pequeña joya que nos regala Muñeca Infinita que, como siempre, nos acerca a historias que se conocen mucho menos de lo que merecen, a tramas inolvidables que se cuelan en el escenario por la puerta pequeña pero acaban recibiendo la ovación de toda la platea.
Profile Image for Sonia.
103 reviews7 followers
August 21, 2022
Quando un bambino vive la guerra e assiste ai suoi orrori, ogni cosa nel mondo perde d’incanto.
Lucido. cinico, crudele questo libro affronta scorci della seconda guerra mondiale attraverso gli occhi di due bambini: Paulette, i cui genitori sono stati uccisi sotto i suoi occhi da un attacco aereo del “lupo” nemico e Michel, i cui genitori, viventi, vivono la morte che li attornia con la stessa naturalezza con cui bevono il caffellatte al mattino.
Non ci risparmia nulla l’autore. E lo fa con uno stile unico a tratti visionario.
Paulette sviluppa un’attrazione verso l’orrore della morte che ai suoi occhi diventa quasi salvifica.
Ma mentre spesso appare distaccata, quasi insensibile a ciò che la circonda, Michel invece vive sull’orlo di un’isteria.
Lontani, lontanissimi da entrambi restano gli adulti.
E forse il vero gioco proibito è proprio la totale indifferenza del mondo adulto
Profile Image for Sofia.
170 reviews13 followers
May 24, 2025
Una lettura semplice e leggera, con protagonisti due bambini, abituati alla solitudine e alla brutalità del periodo storico in cui vivono, alla scoperta del mondo e dei primi legami. Non c'è malizia, solo stupore nelle piccole cose.
Nonostante Paulette abbia visto e vissute cose traumatizzanti, è una bambina curiosa, amante degli animali e della natura. Devo ammettere di aver trovato un po' inquietante la sua ossessione per gli animali morti, ma ho apprezzato l'impegno di Michel nell'insegnarle il rispetto e l'importanza della loro sepoltura.
Mi ha fatta sorridere, mi ha fatta ripensare alla mia infanzia e alle mie amicizie.
Non è un racconto da alte aspettative o che mi ha cambiato la vita, ma mi ha comunque colpita grazie alla sua leggerezza.

3.5/5
30 reviews
November 12, 2024
Una piacevole sorpresa.
I protagonisti sono due bambini che giocano con la morte e il Male, realtà con le quali hanno dovuto fare presto i conti, circondati da adulti ottusi e dalla guerra.
È un libro che lascia molta amarezza e in cui nulla, nonostante i protagonisti siano due bambini, è edulcorato.
Profile Image for Pascual Gudini.
9 reviews
October 28, 2021
Una lectura interesante, vaga pero descriptiva de acercamientos a la muerte y ritos funerarios de dos pequeños niños franceses
Profile Image for Muruy.
120 reviews
February 17, 2025
Onestamente, non mi è piaciuto. Paulette è una bambina traumatizzata dalla guerra e dai morti che gestisce il trauma attraverso gli animali.
Non so che dire
Profile Image for Anette.
13 reviews
October 11, 2025
Definitivamente no es una pérdida de tiempo, pero si de crucifijos
Profile Image for Rebeca.
129 reviews28 followers
September 6, 2025
3.5

Los conflictos bélicos explorados desde la mirada infantil han dejado una huella imborrable en la literatura y el cine. Hay algo devastador en ver a los pequeños intentar comprender el horror con sus propios códigos. En traducir la muerte en un juego porque es la única forma que tienen de asimilar el caos. Recrean los rituales que han visto hacer a los adultos, pero con la fascinación infantil que transforma lo terrible en un entretenimiento que los consuela y asusta a la vez, que los enfrenta a una realidad demasiado grande para ellos.

El libro destaca por su mirada feroz a la indiferencia de los mayores. Mientras Michel y Paulette inventan su particular forma de duelo, los adultos se sumergen en disputas absurdas, viejos rencores y mezquindades que reflejan a pequeña escala la gran tragedia europea. Porque al final, la guerra no son solo bombas y ejércitos, sino también ese odio cotidiano que se enquista en lo más íntimo.

Un relato breve, de apenas 150 páginas, pero que deja una impresión duradera, y que lamentablemente sigue siendo tan pertinente como cuando fue escrito.

Lee la reseña completa: https://www.instagram.com/p/DF3LeWbMq...
Profile Image for Mazel.
833 reviews133 followers
August 10, 2009
Au cours de l'exode de juin 1940 en France, un convoi de civils est mitraillé. Paulette, cinq ans, perd ses parents et se met à errer dans la campagne, serrant dans ses bras le cadavre de son chien.

Dans les bois, elle rencontre Michel, un garçon de dix ans, qui l'emmène vivre dans la ferme de ses parents. P

aulette enterre le petit chien, puis Michel ayant deviné ce que Paulette avait fait, ils se mettent à créer des sépultures pour tous les animaux morts qu'ils découvrent : rats, crapauds, poussins, etc. Michel ne trouve pas très réussies les croix qu'il fabrique et les deux enfants entreprennent de voler les crucifix qu'ils trouvent : sur le corbillard, à l'église, au cimetière.


*

En sanglotant, Paulette s'agenouilla près de Michel.

Michel n'avait pas une parole, pas un geste, pas un cri, la bouche entrouverte, les yeux clos, inerte.

Paulette, le visage ruisselant de larmes, regarda autour d'elle. La croix était là tout près, tachée de sang.

Et soudain, au pied du buisson, elle vit une boule hirsute, un hérisson. Paulette n'avait jamais vu un hérisson de sa vie.

Ses sanglots redoublèrent, elle se pencha éperdue sur le visage de Michel, le caressant, l'embrassant, l'inondant de ses larmes qui se mêlaient au sang rouge, et de longues minutes le tint serré contre sa joue.



Profile Image for Angelica Rico.
10 reviews2 followers
April 4, 2015
Una niña pequeña sufre los estragos de la guerra, pierde a sus padres y la muerte pasa de ser un concepto confuso para ella a un juego infantil compartido con otro niño. La muerte como juego infantil pareciera ser la única forma de comprender la realidad y el caos de la guerra. Este juego prohibido se convierte en una extraña diversión para estos niños cambiando totalmente su percepción hacia ella. Libro recomendado y de fácil lectura, aunque la traducción de la editorial Plaza y Janés no me pareció del todo buena.
Profile Image for Marie-Claire.
160 reviews
January 6, 2016
C'était une lecture correcte; je veux dire, l'écriture était belle, parfois simple comme celle d'un enfant, et c'était rafraîchissant. Il y avait beaucoup d'énumérations qui frôlaient le loufoque et j'ai bien aimé. Mais j'ai trouvé que l'histoire n'avait pas vraiment de but et était un peu étrange... Bref, ce n'était pas si mal, mais ce n'est définitivement pas trop mon genre de livres.
Profile Image for Christian Richter.
13 reviews1 follower
November 26, 2007
well, the book won't change my live. Too many stories of WW II already in my head. Didn't see the movie, though the text can fit very well to a sentimental art production. A view "naturaliste" of a terrible part of history.
Profile Image for Carla.
306 reviews11 followers
July 29, 2023
Escrita con un lenguaje relativamente simple, como si nos la contaran los niños. La amistad de una niña y niño en la época de la guerra.En sus juegos la muerte siempre está presente. Inocencia desoladora, duele. Un final potente.
1 review
December 30, 2020
La novela es muy buena, te atrapa desde el primer momento.
Esta edición tiene varios errores, el más notable es que cambian el nombre de Michel constantemente.
Displaying 1 - 21 of 21 reviews

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