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À la recherche de Marie

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Après six ans de mariage, Marie s'aperçoit que le quotidien a remplacé le bonheur et l'habitude a pris la place de l'amour. Elle n'est plus femme pour son mari, mais va le redevenir pour cet homme qui lui a demandé : Vous aimez l'aventure ? en lui confiant son numéro.

160 pages, Paperback

First published January 1, 1943

11 people are currently reading
1334 people want to read

About the author

Madeleine Bourdouxhe

10 books23 followers
Madeleine Bourdouxhe moved from Liège to Paris in 1914 with her parents, where she lived for the duration of World War I. After returning to Brussels, she studied philosophy. In 1927 she married a mathematics teacher, Jacques Muller. The marriage lasted until his death in 1974. Her daughter was born the day the Germans invaded Belgium in May 1940. She fled with her husband to a small village near Bordeaux, but was forced by the government in exile to return to Brussels, and remained there, active in the Belgian Resistance.

After the war, she lived regularly in Paris and had contact with writers such as Simone de Beauvoir, Raymond Queneau and Jean-Paul Sartre, and also with painters such as René Magritte and Paul Delvaux. Her last novel, 'A la Recherche de Marie', was published in 1943. In the mid-1980s, however, Madeleine Bourdouxhe was rediscovered by the feminists, resulting in new editions and translations.

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5 stars
186 (19%)
4 stars
389 (40%)
3 stars
294 (30%)
2 stars
74 (7%)
1 star
16 (1%)
Displaying 1 - 30 of 100 reviews
Profile Image for lorinbocol.
265 reviews434 followers
July 14, 2018
la storia è essenziale ma ha una sua potenza, questa marie è donna che mi resterà impressa, ma la scrittura e lo stile - per quanto coraggiosi negli anni ‘40 - non li ho apprezzati quasi per nulla. troppo spreco di voce fuori campo, poi.
(sarebbero tre stelle e mezza, ma stavolta il salumiere non le lascia).
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews467 followers
March 9, 2018
«Marie e basta.»

In verità Marie non aspetta Marie, come lascia intendere il titolo nella traduzione italiana, ma è À la recherche de Marie, come suggerisce, invece, il bel titolo originale nel suggestivo rimando all'opera di Proust.
Potrebbe sembrare in attesa, se così fosse, mentre invece la Marie di Madeleine Bourdouxhe è non solo un brulicare di pensieri e di sensazioni, ma anche di azioni improvvise, di impulsi e di pulsioni irrefrenabili, di decisioni capaci di scuoterla, di cambiarla, di accendere in lei, giovane donna innamorata e sposata, l’improvvisa passione per uno studente incontrato durante le vacanze estive nello stesso momento in cui i loro sguardi si sono incrociati per la prima volta sulla spiaggia.
È a Parigi, una Parigi dove soffiano venti di guerra (il romanzo viene pubblicato per la prima volta nel 1943 e l’atmosfera rimanda a quella di certi fra i romanzi più belli di Irène Némirovsky e a certa ineluttabilità degli eventi che li caratterizzano), che Marie e il giovane senza nome si incontrano nuovamente, dove a un certo conformismo dell’epoca fanno da contrasto immediato la scrittura dell’autrice e la spregiudicatezza di pensiero della protagonista, determinata a non “aspettare Marie”, ma a inseguirla, a cercarla, ad ascoltarla: ovunque si trovi: sulla barca a remi di una delle primissime scene, sul treno che la porta dalla sorella Claude o su quello che la porta invece dall’amante sconosciuto, nelle poche camere del paesino del Nord della Francia dove torna con il marito o in quelle in affitto dove incontra il suo amante, oppure nuovamente fra le strade di Parigi, dalle quali sorridere alla vita.

È il tradimento, ancora una volta, come già nello splendido La donna di Gilles (pubblicato nel 1937) a muovere le fila di questa storia, ma se da una parte c’è la sconfitta di Élisa, che ne è vinta e travolta fino al tragico epilogo (splendido anche il film di Frédéric Fonteyne, non finirò mai di ripeterlo), dall’altra, da questa, c’è l’assoluta arrendevolezza allo stupore di Marie: anche lei ne è vinta e travolta, ma non ne è vittima, non ne è soggiogata, ma è lei stessa che da protagonista si si lascia trasportare audacemente alla scoperta di sé: non si può disertare, non si può disertare da sé e dalla vita, siamo dalla parte della vita, dice a se stessa Marie, bisogna viverla, scoprirla, cercarla, mettersi al centro dell’universo.

Non sconvolgente come La donna di Gilles, che viene considerato il suo capolavoro, ma una di quelle storie che lavorano dentro anche quando si è finite di leggerle, quando inizia il lento lavorìo interiore di chi legge, la paziente opera di tessitura e di elaborazione dei tanti messaggi cifrati lanciati dall’autrice.
Madeleine Bourdouxhe si rivela un’autrice da riscoprire, così come raccontato nella pregevole postfazione di Faith Evans (che ignorantemente ignoro chi sia - il suo traduttore in inglese, credo di aver capito, ma forse anche di più, forse il suo biografo - e Google questa volta non mi ha aiutata), è la sua stessa biografia a rendercela interessante; il suo costante dividersi fra Liegi (dove nacque e dove è ambientato La donna di Gilles) e Bruxelles (dove si stabilì dopo la fine della guerra) e la Francia (dove inizialmente cercò contatti per essere pubblicata ma dalla quale si ritrasse dopo aver compreso che le case editrici erano controllate dai nazisti) e la sua resistenza attiva contro il nazismo, fra la scrittura e lo studio, fra le amicizie importanti - la sua costante ricerca letteraria che la pose in relazione con i maggiori artisti e intellettuali dell’epoca di rilievo - da Jean-Paul Sartre, a Simone de Beauvoir (che la citò nella sua opera Il secondo sesso, a René Magritte - e la sua personalità, fanno di Madeleine Bourdouxhe un’autrice passata inosservata troppo a lungo.

Nota a margine: solo io sono stata infastidita dal continuo zompettare da una forma verbale all’altra? Presente, imperfetto, passato remoto, condizionale… Mi piacerebbe capirne il senso, capire quanto dipenda da scelte di traduzione e quanto da scelte dell’autrice.

Nella strada due operai disponevano un passaggio pedonale: lavoravano chini verso il suolo, in un odore di catrame. Uno di essi alza la testa e vide il viso di Marie: «Che fai, bellezza, sorridi agli angeli?».
E si chinò di nuovo verso terra. Tra sé Maria risposte: «Ma no, sorrido a te».
Così come ai due bambini che indugiano a guardare con la cartella sottobraccio, alla donna che ha fretta, a quel giovane soldato che non aspira nessuna vittoria, e a tutta quella folla mite che le passa accanto, toccata dalla grazia di vivere sulla terra.
Profile Image for ☽ Sono sempre vissuta nel castello Chiara.
185 reviews297 followers
September 21, 2018
Il libro, pubblicato da pochi giorni ma scritto nel 1940, è stato una lettura veloce ma non per questo poco dimenticabile. Lo stile impeccabile racconta una storia in cui penso ogni donna si possa in parte riconoscere, Marie è una donna che si è persa, si è persa nell’uomo che ha sposato, finché qualcosa in lei si risveglia grazie all’incontro con un ragazzo in vacanza. È interessante vedere come questo cambiamento avvenga quasi inconsapevolmente, lentamente Marie si accorge di voler liberarsi delle sue vecchie spoglie, prendendo coscienza del desiderio, della passione, in ultima analisi rendendosi conto della voglia di vivere e di riscoprire se stessa che ancora ha. Con uno sguardo più “psicologico” ho visto in Marie una persona che ha perso la sua identità e la ritrova, o meglio cerca di costruirne una autentica, nuova, nel libro infatti rincontra/ricorda la se stessa di quand’era ragazza, adolescente, forse l’ultima volta in cui si è sentita veramente Marie. Un libro da ⭐️⭐️⭐️⭐️ stelle , mi è piaciuto veramente tanto.
Alla fine del libro c’è una bellissima analisi della storia fatta da Faith Evans, molto profonda e interessante
Profile Image for Antonio Fanelli.
1,030 reviews203 followers
December 20, 2018
Splendida storia con una protagonista resa con un realismo per nulla freddo. Si vivono le sue illusioni, le delusioni, l'amore, la tenerezza, il dolore e la speranza; così come sono vive le passeggiate per Parigi e la tetraggine del Belgio.
Gli accenni familiari contribuiscono a rendere viva la protagonista che non può non ispirare simpatia e rendere complici nel suo strappare al quotidiano brandelli di felicità.
Profile Image for Karine Mon coin lecture.
1,719 reviews295 followers
March 26, 2025
Voici donc un roman écrit à la fin des années 30 qui nous parle d'une jeune femme qui, au retour de vacances, s'éveille à elle-même et à ses désirs. C'est féminste, super bien écrit, peut-être pas aussi frappant que "La femme de Gilles" mais tout en délicatesse!
Profile Image for Dame Silent.
313 reviews192 followers
Read
July 11, 2023
Je continue ma découverte de cette autrice et c'est un régal. Cette fois-ci, le registre est bien plus lumineux : une femme se cherche intimement au delà des carcans de la société. Peut être moins percutant que La Femme de Gilles, mais tout aussi beau et subtil !
Profile Image for JacquiWine.
676 reviews174 followers
February 15, 2017
Last year I wrote about La Femme de Gilles (1937), an early novella by the Belgian writer Madeleine Bourdouxhe. It’s an intensely powerful story of desire, pain and selfless love, all conveyed in the author’s spare yet beautiful prose. When Daunt Books announced they would be reissuing Marie (first published in 1943), Bourdouxhe’s follow-up to Gilles, I knew I wanted to read it. Luckily this book came along at just the right time for me; moreover, it turned out to be a great choice for Women in Translation month which is running throughout August.

Like its predecessor, Marie focuses on the inner life of a young married woman. As the novella opens, thirty-year-old Marie is on holiday in the Cote d’Azur with her husband of six years, Jean, the man whom she loves with a profound sense of tenderness. One afternoon, while Jean is swimming in the sea, Marie notices a young man on the beach, most probably another holidaymaker; he is lean, tanned and muscular, and Marie is instantly attracted to him. The sight of this youth in his early twenties awakens something in Marie, more specifically ‘the realm of the possible; the fascination and excitement of a new world.’

A day or so later Marie heads out for a walk on her own with the intention of finding the attractive stranger again; it’s not long before she spots him on the beach. Even though the man strikes up a conversation with Marie, words are barely needed; they have already formed a deep connection.

They sit on the sand. They might have gone on talking; about the distant hills that unfold towards the sea, about a white villa the outline of which is visible among the cypresses. But what would have been the point? They know that there is nothing to say. They mutually accept this great silence, and the richness, the sincerity that lies within it. They also know that in that moment they are seeing everything from the same point of view and that, for both of them, that red sail on the sea stands out as clearly, as harshly, as cruelly, as the thing that is deep inside them. (pg. 17-18)

As they prepare to part, the young man gives Marie his phone number back in Paris, the city which is also home to Jean and Marie. As she watches him go, Marie feels completely alone, stranded between two opposing worlds: the safety and security of her life with Jean vs the possibility of new and uncertain experiences ahead.

To read the rest of my review, please click here:

https://jacquiwine.wordpress.com/2016...

Profile Image for Evelyn.
1,371 reviews5 followers
July 10, 2016
An early feminist novel about a woman who awakens to the fact that she is an individual who is not defined by her husband and is free to make her own choices in order to pursue happiness.
Profile Image for fdifrantumaglia.
208 reviews49 followers
March 11, 2018
Con #MarieAspettaMarie Madeleine Bourdouxhe ci regala il ritratto spezzato, incalzante e pieno di riflessioni di una donna che nel 2018 ci vivrebbe benissimo. Perché Marie, alla fine, aspetta solo sé stessa.
Leggi la recensione completa qui:
http://illunedideilibri.it/marie-aspe...
Profile Image for WillemC.
599 reviews27 followers
February 16, 2025
"Op zoek naar Marie" (1943) van de Belgische Madeleine Bourdouxhe ligt in de lijn van haar debuut: het hoofdpersonage Marie is een getrouwde vrouw met een rijke innerlijke beleving die - zonder dat al te drastisch te doen - voelt dat er meer in het leven moet zitten en tijdens een zonnige vakantie toenadering zoekt tot een jonge student. Bourdouxhes vrouwelijke figuren zijn individuen met diepgang waarmee ze feministische thema's verkent en taboes aankaart. Spijtig dat de tweede helft, net zoals bij "De vrouw van Gilles", me wat minder kon boeien, al maken de slotgedachten veel goed. 3.25/5

"Iets is alleen groots en aangrijpend als het de dood als mogelijkheid in zich draagt."

"Wanneer ik vertrek, doe ik dat niet om iets te ontvluchten maar om ergens heen te gaan."

"Melancholisch, regenachtig Noorden, komen in jouw fletse kleuren en uitgestrekte, drassige verlatenheid de harten niet tot rust?"
Profile Image for Angelique.
776 reviews21 followers
March 15, 2017
Right. So I understand what the author was trying to do, but that doesn't mean I like it. In the beginning she is like all I love my husband and I am boring and then she sees a fine looking 17 or so year old and her 'passions are woken up'. But then there is some stuff in there about her sister and how badly her sister needs her. It feels like the sister was only written in there, so the author could put in her opinions about suicide. And even though Marie's 'sexuality' has been awaken, there isn't enough of it. And the bit with Marius only seems to be there to write that cute little line 'two spoonfuls of Spinoza, one of Plato, three grams of Bergson'. I didn't care about Marie, because she was there as a function (to demonstrate the servility of women/etc.) not as a person. It had way too much going on for a short book. I didn't relate to or like Marie, because I never really got to know her. And if you are going to have a woman realizing her sexuality, show her doing sexy things, not just clinging on to another man for dear life.

I gave it two stars because of the scene of her coming home from Paris with the soldiers, the only scene in the book with a bit of life and character.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Virginia Felloni.
20 reviews45 followers
April 10, 2018
L’ultimo capitolo vale tutto il libro.
Le ultime tre pagine:
le ho lette una prima volta, in modo forsennato, non riuscendo a fermarmi;
le ho lette una seconda volta, a bocca aperta, stupita da tanta compostezza stilistica;
le ho lette una terza volta, in modo pacato, cercando di farmi assorbire dal flusso di pensieri di Marie;
le ho lette una quarta volta, ad alta voce, in sintonia con Marie, come fosse un inno d’amore.

Cavolo! Questa Marie di fine anni Trenta è terribilmente moderna!
È una Madame Bovary cresciuta, che non cerca il suicidio, che al contrario è piena di vita e trae dal tradimento un forte slancio emotivo, un profondo senso di contentezza e benessere.
È una Madame Bovary matura, totalmente paga della sua vita in ogni sua piccolezza.
Profile Image for Natalie (CuriousReader).
516 reviews483 followers
Read
March 12, 2018
Madeleine Bourdouxhe's novel 'Marie' is a mixture of J. D. Salinger's attentiveness to detail in recreating fleeting moments, the play with narrative form in the 2001 film 'Amélie', and something entirely its own - in telling the story of a woman who walks through her life with such a rich inner world that she is at times more alive in her own mind than in the outside world, where she has a husband, a lover, a sister, friends and acquaintances all mingled into the threads of her narrative and forming her outward existence.

The novel opens with Marie and her husband going to the beach, during their holiday away from Paris. While her husband goes off to take a swim, she sits in the sun and locks eyes with a young man she ends up having an affair with. While she is married, she doesn't view this affair truly as an affair but rather as an intense and somewhat magical connection that is only alive in the few times they meet, so far in between meetings that it is in most ways a small part of her everyday. Her relationship with her husband isn't bad, it hasn't propelled her into this new relationship but rather it's an extension of her overflowing sensing of the world - she feels so much, so deeply, and one person isn't enough to receive all that feeling, she muses. While the novel shows Marie interacting with many men, her husband and her lover and others to boot, it's not so much about the relationships per say but rather in Marie's reactions to other people and to moments, even to physical objects, that this novel truly shines. Her relationship with her sister, Claudine, is another cornerstone of the novel - this sister, who is so different from her, and then her sister's need for her, shows another side of Marie. Both her distance in sharing her own inner life, to her sister or to anyone really, and how she is viewed by other people - creates an interesting contrast as you, the reader, see Marie mostly from within.

What I meant by the resemblance to Salinger is in particular Salinger's strength in short stories, to capture a moment - a single second-like moment of time in which nothing much happens, but there is a vividity to the picture that not only brings the people to life but creates an impression of sound, smell, and touch. There is even a sense of the emotions the characters are feeling, not so much in big brushstrokes like 'sadness' or 'loneliness' but more an indescribable sense of loss, or a longing for a place that never was. There is a timeless sense to the novel's minutiae moments, that reminded me of Salinger, and something I haven't seen much aside from in his writing before.
The other similarity to the film 'Amélie' is the way the narrator is sometimes talking directly to Marie, as if Marie is talking to Marie - possibly in her mind, she is talking to and guiding herself and in her actions, her decisions. There is this awareness interwoven in the story, through the way the narrative is performed, that reminded me of this charming film and its implications for the reader as being both an insider, and somewhat like an intruder into someone's mind.

There is something indescribable about Bourdouxhe's writing and her way of both transforming Marie and pulling her forward through these 141 pages. At the same time, it feels like such a novel where not a word is wasted in capturing something essential - something true. In many ways, I think I reacted to this book so strongly because it connected with me in a personal way, with Marie's own mind. Putting that aside, I really do think it's a novel many people would love and it's a shame this writer isn't more well-known. An utterly fantastic book and one I'm certain will be one of my favorites of the year!
Profile Image for Giovanna Tomai.
405 reviews5 followers
February 13, 2018
Un libro classico, una storia d'amore, un personaggio femminile, Marie, a tratti romantico a tratti coraggioso e dotato di molta volontà.
Uno stile narrativo che non prediligo, ma è una buona lettura, rilassante.
Profile Image for Marta Folgarait.
693 reviews7 followers
February 12, 2021
Nella sua felicità costruita alla quale, a mio avviso, non crede neppure lei, l'incontro con un giovane segnerà l'inizio della ricerca di se stessa, della sua individualità e della sua libertà.
Profile Image for Carlotta.
4 reviews1 follower
June 7, 2025
Uno stile di scrittura assolutamente impeccabile
Profile Image for Charles A. Bush.
Author 3 books73 followers
September 22, 2016
“Marie” is one of those rare novels that was ahead of its time. The novel is a story of a strong-willed woman, Marie, that goes against the female stereotypes of the 1930s. She is a strong protagonist that follows her heart, and has no problem living by the creed, “If a man can do it, then so can I.” Marie is beautiful, smart, passionate, and determined...yet, she is also an individual that seeks happiness in life, even if that goes against what is found suitable for women in society. I like to think of Marie as a female Don Draper, minus the alcoholism and being a dick. It is her moxie and elegant determination to grab life despite her gender that makes this novel such an absolute delight. Bourdouxhe’s writing is also very poetic and beautiful, which is simply icing on this French cake.
Profile Image for Chiara Villa.
29 reviews6 followers
April 9, 2018
Marie aspetta Marie è un bellissimo libro che parla del percorso di una donna verso la consapevolezza. Una donna che non vive più attraverso al proprio uomo ma che ascolta e si abbandona alle proprie passioni. Un dialogo con se stessa, una confusione che si trasforma in comprensione della imperfezione dei rapporti, dell’amore. Ma si accetta. E sorride.
Profile Image for Ramona.
75 reviews
May 15, 2018
Un peccato averlo finito già, avrei voluto che la voce narrante mi accompagnasse ancora per un po'.
Profile Image for Hana.
754 reviews17 followers
April 7, 2018
"Jean corre verso gli scogli, si ferma nello stesso punto in cui Marie aveva visto il giovane. E adesso vede Jean, in quella stessa cornice, compiere gli stessi gesti. Scena quasi identica, ma dotata di un'aura diversa.
(...)
Aura soave, fatta della dolcezza e del calore delle cose familiari, di ciò che si ama. E poco prima? Lo sconosciuto che si credeva invisibile fra le rocce. Altra realtà, altra aura... Una realtà da indovinare, da afferrare, da fare propria. Il mondo del possibile; il fascino, la vertigine di un mondo nuovo."


All'apparenza, Marie aspetta Marie potrebbe sembrare semplicemente la storia di un adulterio; in realtà, è il ritratto vivido e palpitante di una donna che abbraccia la vita e tutto quello che offre, senza esitazioni, con un unico principio: essere fedele a se stessa. Sempre.

Marie e Jean, entrambi poco più che trentenni, sono ormai sposati da anni; il loro non è certo un matrimonio in crisi, anzi: sono continuamente additati dagli amici come esempio di unione perfetta. Eppure, qualche piccola incrinatura c'è: la routine ha pian piano fatto si che il loro amore perdesse parte del suo smalto, o, forse, qualcosa è sempre mancato, qualcosa di cui solo Marie pare rendersi conto. Lei ama con tutta se stessa, ma si può dire lo stesso di Jean?
Quello che non ha, Marie lo vive in fantasie, in cui si perde languidamente, ma che non sono altro che un sogno ad occhi aperti, almeno fino a quando, durante una vacanza sulla Costa, incontra lo sguardo di un giovane uomo...

Per l'occhio moderno Marie potrebbe sembrare nient'altro che una donna imprigionata nel ruolo di moglie, così come imposto dalla società del tempo, la cui giornata è scandita dall'accudire il marito e dal curare la casa; ma Marie non è in gabbia, nulla le è davvero imposto, ma è sempre frutto di una scelta consapevole; Marie è libera perché dentro di sé è riuscita a trovare la vera libertà, qualcosa di cui nessuno potrà mai privarla.

Marie ama intensamente suo marito, e per lui è disposta a tutto; con il passare del tempo, però, il suo amore si è tinto delle sfumature di quello di una madre per un figlio o di una sorella per un fratello. Questo non ne ha minato l'intensità, ma l'ha trasformato in qualcosa di diverso.
Con lo studente che un nome non ha, è pura passione, appagante e rinvigorente; incontri fugaci, ma straripanti di vita.
Marie non lascerebbe mai il marito per l'amante, e non per mero senso del dovere o paura del giudizio altrui; semplicemente, questo significherebbe rinunciare ad una parte di sé, ma Marie non è per le rinunce, bensì per un vivere la propria vita in pieno, senza rimpianti.
Marie ama, ed è questa la cifra che la distingue: ama i momenti che si ritaglia per sé, vagando per l'adorata Parigi, fermandosi per un caffè o una sigaretta; ama gli sconosciuti con cui scambiare delle parole o vivere piccole avventure; ama tornare a casa, e occuparsi delle faccende domestiche, anche stavolta non per un obbligo, ma perché la fanno stare bene, le danno serenità; ama abbandonarsi ai ricordi dell'infanzia e del periodo degli studi (il titolo originale A la recherche de Marie ha un che di proustiano volutamente non casuale...) con lieve nostalgia e non con rammarico; in altre parole, Marie ama la vita, e non può che provare rabbia di fronte a chi la vita la abbandona, invece che combattere, invece che trovare una ragione per andare avanti.

È sempre così che agiscono le donne: veleno, gas o annegamento. Poche hanno il coraggio di usare una pistola. Soprattutto, poche hanno il coraggio di vivere...(...).
Rifiuto della lotta, della solitudine, della sofferenza... rifiuto su tutta la linea! (...)
Fuga vigliacca verso la quiete, verso il nulla... Possibile che in loro non ci sia nulla che le trattiene! Qualcosa che non dipenda da tutto il resto, che le faccia essere se stesse. E che dovrebbe sempre impedire di uccidersi... Quella cosa preziosa che bisogna protendere avanti, come un ostensorio... (...)
E poi siamo impegnati, fino all'ultimo istante, a lottare contro il nemico: la morte. Lottare finché non ci prende di forza, la puttana! Mai arrendersi... è questa la colpa. Non si può disertare. Siamo dalla parte della vita.

Ecco cosa fa Marie: va avanti, giorno dopo giorno "toccata dalla grazia di vivere sulla terra".

"La vita non è una storia che si racconta. Tutt'al più, potrebbe essere una storia che si rappresenta..."

In queste pagine, caratterizzate da una prosa estremamente lirica, dove le parole si fanno carezze, ma dove è presente anche un deciso approfondimento psicologico e filosofico, Madeleine Bourdouxhe ci regala piccoli frammenti del mondo di Marie, un mondo in cui i semplici gesti quotidiani non sono che la superficie, e celano all'occhio altrui la vasta profondità squisitamente interiore di un segreto da custodire gelosamente, che non può e non deve essere condiviso, perché è solo a Marie che appartiene.

Tu sei lontano da me. E io accetto questa distanza dolorosa. E non so come tu mi ami. Non dirmelo. Difendi da me la tua vita, conservala per te. Ne hai il diritto. E se non l'avessi, questo diritto, dovresti conquistartelo. Ma io ti amo. Non te lo dirò: Lo dico a me stessa: Perché dovrei porre un freno a ciò che è così potente dentro di me? Ti amo. Forse per un tempo brevissimo, forse per sempre. Nessuno lo sa. Nell'amore non ci sono né perfezione né eternità prestabilite. L'amore batte secondo le pulsazioni del tempo, come battono tutte le cose viventi. Si rafforza o si sgretola, declina e si risolleva. Se è vivo può morire. Ed è questo il suo bello. Una cosa è grande e commovente solo quando contiene una possibilità di morte.

La sensibilità di Marie è antica e moderna al tempo stesso: è la consapevolezza di chi da sempre è riuscito a costruirsi una sua intimità in cui trovare appagamento, ma è anche portavoce di istanze estremamente attuali di ricerca del sé per una completa pienezza.

Un libro (e un'attrice) sicuramente da riscoprire.
Profile Image for Come Musica.
2,063 reviews627 followers
February 13, 2018
Nelle mie corde: mi molto piaciuta la figura di Marie.
Ne scrivo meglio dopo!
Profile Image for Cristina Gimini.
75 reviews30 followers
April 22, 2018
Mamma mia, l'ultimo capitolo è qualcosa di meraviglioso. Vale tutto.
171 reviews13 followers
February 10, 2011
It is next to impossible to try to summarise what exactly goes on in this book in the way of plot. All that I can really say is that it follows the relationships of the eponymous Marie, some good and some bad, and watches as they unfold. The original French title of this book is A la recherche de Marie, an homage to A la recherche du temps perdu, suggesting that it is probably full of very clever allusions to Proust which I completely failed to spot, not having read Proust. In fact, I’m sure anyone who is more familiar with this type of literature would probably find reading Marie a far richer, more involving experience than I did, but as it was I was happy just to drift along, carried by the lovely prose.

This prose is often astute and insightful, and I’m going to have to quote a large chunk of it to give a proper feel for Bordouxhe’s writing: "A few days ago, a young woman in a linen skirt was sitting on a sunny beach. Today, a young woman plunges tanned hands into soapy water, goes down to the cellar to fetch the coal, cleans the floor, peels the vegetables. Marie thinks of other young women she knows and smiles at the astonishment they would feel if they could see her now. What did these other women think of Marie; why does she feel herself to be so different, and why has she never succeeded in really becoming their friend? Perhaps life is simpler if your world is like theirs, confined to choosing wallpaper or sofa covers, to a luxurious home, to the importance of having a maid, to immaculate receptions, to tea parties with friends where a few ideas are exchanged on the latest books. If they have a child, they love it not because it is flesh of their flesh but because it has finally given some point to their existence. They give the impression of being happy or, if they are not, they speak of happiness as an unusable, clearly defined object that need only be discovered and then hung in the apartment like a sprig of mistletoe." (pp. 30-31)

The writing (and indeed the translation) of this book is skillful, alternating as it does between the faintly vague and disconnected atmosphere that I tend to associate with writing of this period and style, and moments of intense, vibrant, passionate immediacy. As Bourdouxhe says: "So it was that whole minutes, hours, years passed by — all full, fine and perfect in their way, but essentially artificial, for if Marie were not in charge of them, these moments would not exist; she alone constructs them, with her heart, her flesh, her personal desires. This was her only faith, and it shone as brightly as the reins she held in her hands." (p. 60)

Marie herself also switches between these two extremes, sometimes quiet and distracted, as though she isn’t really present on the page, and at others vivacious, opinionated and irrepressible. She also seems incredibly modern and forward for a woman of this time, perhaps because the book is quite candid about her sexual encounters. Marie is a truly believable character and the book portrays the meanderings of her mind in such a way that I felt I knew her as much as it is ever possible to know someone (which, as this story suggests, is never as well as you might think). The final chapter, the only one narrated directly by Marie, is simply stunning.

I will definitely be seeking out more of Bourdouxhe’s work after reading Marie. It’s a shame that she seems to be so little known, although perhaps this isn’t true of the French speaking world.
Profile Image for Gresi e i suoi Sogni d'inchiostro .
698 reviews14 followers
March 3, 2022
Ma lasciamoci ogni volta, senza lacrime, e senza arrivederci. Separiamoci senza promesse e senza tenerci la mano, perché il nostro amore è una cosa viva.



Questo lungo racconto, se così lo si può definire, è una delle dichiarazioni d’amore che poche autrici come Madeleine Bourdhouxhe hanno intrappolato dalla risacca disomogenea del tempo. Nemmeno duecento pagine di palpiti, sussulti, sfregamenti del cuore, spasmi e stupori che furono composti quando la mia nonna emise il primo vagito sul mondo, qualche mese di stesura forzata e appassionata durante i quali taccuini, bozze, parole estrapolate a caso furono quegli effetti collaterali che la indussero a concentrarsi sul compito che si era prefissata, ovvero raccontare la storia della vita di una persona qualunque senza raccontarla come una storia di una persona qualunque quanto inzuppata di un chè di soave, dolce, calore, intrappolato in un ambiente famigliare che tuttavia bisogna indovinare, interpretare in cui ci si muove con difficoltà, quasi ansimando, quasi la paura e la sicurezza oscillano come elementi indivisibili. Procedendo per momenti continui che compongono un arazzo bellissimo, affascinante, intimo e introspettivo, malgrado il vuoto, il silenzio che ha assordato le mie piccole orecchie, ho immaginato questa ragazza non come una figura fatta esclusivamente di carta e inchiostro quanto un essere umano in carne e ossa che, isolata dal mondo, la sua storia si risolse in qualcosa di simile a una commedia drammatica francese, o a qualcosa di più che una semplice storia: un lungo tuffo nel rigore intellettuale e morale il cui eco proviene da gesti, echi, volti di passaggio in cui si ribadisce continuamente il diritto di vivere una vita diversa. Del resto, un’altra sua omonima eroina letteraria, si guardò allo specchio per esaminare ciò che nascondeva il suo volto, la sua anima, giungendo alla conclusione che non sarebbe mai stata in grado di riconoscersi, senza dubbio incrementato dall’impossibilità di poter vivere in una realtà ricca e soddisfacente.
Quella de Marie aspetta Marie è la più bella dichiarazione gestuale e intenzionale di proporre un mondo governato da dogmi e paradigmi in cui l’amore, la passione dei sensi è sopita nel bel mezzo di forme di attesa, l’incertezza di un mondo bizzarro pieno di cose non dette, una forza bruta che tiene sotto il suo gioco, che studia qualunque assetto tragico e inevitabile, nonostante si mira ad ottenere l’ottimismo, una certa forza morale, una certa esaltazione dalle stesse fantasie.
Come con La donna di Gilles, durante il processo di lettura, il mio cuore non ha smesso un attimo di sussultare. Le mie viscere si contrarono in continuazione, una massa informa si incastrò nel mio cuore, pareva che un groppo allo stomaco si fosse incastrato sul mio intestino e che questa nave su cui ero salpata non mi avrebbe permesso di scendere tanto facilmente. Evidentemente non avevo scuse per andarmene. Misi una certa dose di interesse, per non parlare di diffidenza, nel momento in cui Marie aspetta Marie approdò nel mio cerchio personale. Il miglior beneficio dell’anima. E quando tutto finì mi è sembrato di svegliarmi da un sogno chiarissimo il cui messaggio fu alquanto chiaro: perché non ero partita prima, questo bellissimo viaggio dovevo viverlo prima! Ripenso a tutte le storie d’amore che negli anni ho letto. Ma che cos’è l’amore? Un puro infuocato sguardo. Un cerchio d’attrazione. Quanti, almeno una volta nella vita, credendo non di non viverlo, ignoravano di averlo sotto gli occhi? Anche se poi non succede nulla: l’amore sboccia, sfoga nei momenti più impensabili. Allora? Capita che si cada fra gli incauti sussulti del cuore che non se ne è del tutto consapevoli, predestinati a questo tipo di sentimento.
L’amore diviene interpretazione di un mondo con assetti e sfumature diverse. Anche questo romanzo ha lasciato un segno del suo passaggio, e da ciò ho appreso che se certe cose vanno vissute è perché detengono un motivo. Il nostro stato d’animo spesso coincide con l’emozioni, con l’ambiente circostante, la libertà è intrappolata in una bolla di solitudine, insoddisfazione che dovrebbe scovare un equilibrio esteriore in un mondo di affetti domestici, gesti abituali, operazioni abituali …. E avanti a sragionare.
L’amore diviene interpretazione di un mondo con assetti e sfumature diverse. Anche questo romanzo ha lasciato un segno del suo passaggio, e da ciò ho appreso che se certe cose vanno vissute è perché detengono un motivo. Il nostro stato d’animo spesso coincide con l’emozioni, con l’ambiente circostante, la libertà è intrappolata in una bolla di solitudine, insoddisfazione che dovrebbe scovare un equilibrio esteriore in un mondo di affetti domestici, gesti abituali, operazioni abituali …. E avanti a sragionare.
Marie, vive sulla pelle la bellezza di certe emozioni, non scovando tuttavia alcuna soluzione ai suoi problemi, perché non si riesce a scorgere un granchè da un presente che in ogni momento possibile trasfiguri malesseri, dolori interiori, drammi che languiscono in forme di solitudine e vittimismo. Non c’è soluzione a tali problemi del destino perché si osserva la vita come scritta da qualcun altro, oppure la si può vedere come scritta da noi in ogni momento. Entrambe le versioni sono vere. Ogni decisione può essere presa da noi in base a una libera scelta o presa perché uno era predestinato a prenderla. Non fa niente per evitarlo. Ci si allontana ma impossibile; l’aura lucente della sua anima lo trascina all’indietro. In questo modo, questa lettura ha avuto un effetto assolutamente magnetico per me poiché ho accolto la storia della dolce Marie così come qualche tempo fa feci con la dolce Gilles. Ignara che, se non avesse dato retta alle condizioni del suo cuore, non sarebbe stata vittima di affranti e lotte interiori gravi. Ma il destino talvolta è ineluttabile e la profezia è una sorta di rituale da cui non se ne libera tanto facilmente: serve a far accadere quel che gli uomini di loro scelta non avrebbero fatto. Ma come capirlo? Come interpretare l’amore anche quando è egoista, crudele, tragico?
Penso alla potenza dei sentimenti che questa lettura ha sortito così bene. Chi sono io, per decantare le lodi di questa lettura? Una banalissima ragazza di ventinove anni che è stata colpita da un dolore profondo e mal espresso, che sa di lacrime ancora versate, sofferenza, disgusto, inquietudine che non ha più l’aspetto di terribile di rivolta o incredulità. Piegata su un fianco per trascendere nella naturalezza del tempo, trascinata nella crudeltà e nella follia. Fra mutamenti vari che rispondono sia ad una visione esteriore sia interiore, il tutto avvolto nel più rigoroso dei segreti.
Profile Image for Lyuba.
196 reviews
February 4, 2017
Marie is a thirty-year-old woman who feels and experiences everything with great intensity and yet an even greater need to distance and silence. Even her husband, although fond of her, admits that he could never match the intensity of her feelings for him.
During their vacation, Marie sees a young boy on the beach and from that very first moment, without details or explanation, the author brilliantly conveys a sense of inevitability. It cannot be reversed before it has even happened.
But this book is not about just a frivolous affair (we never even learn the name of the boy), it is about Marie's awakening and rediscovery of her independence and identity.

The novel is full of feminist undertones (the idea that women are entitled to alternative lives and this is nothing be ashamed of; the comfort she gets from feminine tasks like putting butter on a piece of bread for her lover) and a series of introspective moments, past and present, through which Marie realizes how bound she has become by her husband, sister, parents.

At the end she is free, free to love "the great face of the world, marked by joy and suffering, by blessings and miseries."
13 reviews
September 2, 2018
Parigi, anni '30. Marie è una donna di circa trent'anni, felicemente sposata con Jean. Trascorre le sue giornate in funzione del suo uomo, esiste solo in quanto "moglie di". In realtà sembra incatenata in un'esistenza circoscritta al marito, fino a quando, un giorno, una mattina d'estate, distoglie per un attimo lo sguardo dal suo uomo e incontra gli occhi di un altro. Inizia un processo di liberazione, in cui lei cerca se stessa, l'indipendenza perduta. Nasce un viaggio interiore che la riporterà ai sapori dell'infanzia, alla libertà della giovinezza, a prendere coscienza della bellezza della vita che le scorre intorno. Non conoscevo la Bourdouxhe, non l'avevo mai letta prima, e ne sono rimasta estasiata. La sua scrittura sa tratteggiare con poche pennellate una figura complessa, donandole grazia e forza, eleganza e passione, senza mai definirne bene i contorni. Il romanzo è del 1943, ma è apparso in Francia solo negli anni '80. Non mi sorprende affatto che sia stato "ignorato" per quasi mezzo secolo, troppo alto il rischio che spingesse ad un risveglio femminile.
Profile Image for Melanie Moore.
395 reviews9 followers
July 19, 2018
I love when a book comes along and you happen to read it at the perfect time which makes all the difference. I picked up this book at Daunt Books in London months ago. I even tried to read it once and it just didn't click. Fast forward to a few days ago when I picked it up again, and I was mesmerized. Marie was first published in French in 1943 and was only recently translated and republished. I was drawn to Marie's quiet strength and her optimism in seeing the joy and love in even the smallest of life's details. The author, Madeleine Bourdouxhe, has been known as a feminist writer and compared to Virginia Woolf. I saw some similarities but I much preferred her style of writing. It's a short read at only 141 pages but not a quick read. I wanted to linger on Marie's thoughts and outlook on life as she reawakens to her purpose and passion for life.
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