Selezionate da Giovanni Giudici, le poesie di Saba qui proposte offrono l'immagine di un io poetico costantemente diviso tra situazioni temporali e conoscitive opposte ma il presente realistico, con i suoi elementi quotidiani, e il passato immaginato o reinventato in chiave letteraria, mitica o psicologica. È, quella di Saba, una poesia cosciente di sé, che - come afferma Giudici- «fa propri non solo i modi convenzionali dello scrivere versi, ma anche le occasioni e gli argomenti più fondamentalmente convenzionali che ci riportano ai grandi temi di nascita, amore e morte». Una poesia di classica limpidezza, "onesta", per usare la terminologia sabiana, nella quale vedere non tanto la spontanea trasposizione di dettagli biografici, quanto la realizzazione di uno dei valori poetici la capacità di elevare a mito la realtà grazie ai filtri e alle risorse della letteratura.
Umberto Saba was an Italian poet and novelist, born Umberto Poli in the cosmopolitan Mediterranean port of Trieste when it was the fourth largest city of the Austro-Hungarian Empire. Poli assumed the nom de plume "Saba" in 1910, and his name was officially changed to Umberto Saba in 1928.
Decisi di leggere questa raccolta poetica perchè Saba è rinomato per essere uno dei grandi della letteratura italiana, e purtroppo alle superiori non abbiamo avuto il tempo nemmeno di accennarlo, perciò mi sembrava davvero una lacuna da riempire. Inizialmente la lettura è stata abbastanza ostica perchè lo stile di Saba è molto "stilnovista", passatemi il termine, e la sintassi non è tra le mie predilette, mi ricorda molto quella latina. Eppure ho divorato queste poesie, perchè i contenuti di questi scritti sono talmente toccanti ed immensi, che non ho pootuto fare a meno di continuare la mia lettura. Saba ha questa straordinaria capacità di comunicare emozioni molto intense attraverso parole tanto semplici quanto espressive, il dolore umano è descritto in modo così apparentemente leggero e semplice, che è straziante per l'anima del lettore, perlomeno lo è stato per la mia.
Neve che cadi dall'alto e noi copri, coprici ancora, all'infinito. Imbianca la città con le case e con le chiese, il porto con le navi; le distese dei prati, i mari agghiaccia; della terra fa' - tu augusta e pudica - un astro spento, una gran pace di morte. E che tale essa rimanga un tempo interminato, un lungo volgere d'evi.
C'è un motivo abbastanza preciso se una delle poesie di Saba è stata appesa alla parete della mia camera da letto per anni. È uno dei miei poeti italiani preferiti.
"Amai la verità che giace sul fondo Quasi un sogno obliato Che il dolore riscopre amica Con paura il cuore le si accosta Che più non l'abbandona..." ✨📚