In origine conti di Moriana, signori delle vie di Francia che passano per il Moncenisio e il San Bernardo; poi duchi di Savoia, dinastia per metà francese e per metà italiana che domina tra il Rodano e il Po; dal Settecento re di Sardegna, ormai inseriti negli equilibri della penisola; dal 1861, sino all'esilio, re d'Italia. Che cosa ha permesso a una famiglia feudale alpina di resistere alle ambizioni di vicini tanto più potenti e di sopravvivere per ben nove secoli? Qual è il segreto di una dinastia che ha saputo conquistare il trono ed è diventata la più longeva d'Europa? Partendo da queste domande Gianni Oliva traccia un inedito affresco in cui le vicende dei Savoia e dell'Italia si intersecano con la grande storia del continente.
Vorrei tanto leggerlo, ma, anche con gli occhili da presbite, i caratteri sono troppo piccoli. Spero in una edizione in ebook. Alla fine è arrivata. Davvero interessante e scorrevole, non è una mera sequenza di nomi e date: ci sono tutti i principali Savoia con pregi e difetti. Molto suggestivo il primo capitolo sulla fine del regno.
Aspettative disattese, ma soprattutto grande delusione sulla qualità dell'opera. Testo troppo superficiale, affrettato, grossolano, approssimativo, impreciso . Scade anche nel pettegolezzo (pur dichiarando di volerne rifuggire), nei luoghi comuni e nelle facili semplificazioni, e l'appoggio su fonti di seconda/terza mano denota la gravissima mancanza di documentazione diretta che inficia la qualità del contenuto e fa perdere di respiro alla trattazione. Paga il prezzo dell'ambizione di voler condensare un millennio di storia dinastica, nazionale ed europea in meno di 500 pagine effettive (circa 25 pagine a secolo come media , tra tratteggi mordi e fuggi di conti, duchi, principi e re). Presenta delle lacune, infatti. Dato che il tema dell'opera è la dinastia sabauda avrei gradito che la trattazione avesse compreso anche gli altri personaggi di spicco della storia di famiglia e gli anni dell'esilio di Umberto II. Non condivido, tra l'altro, la scelta di aprire il saggio con l'abdicazione di Vittorio Emanuele III e il referendum del 1946, e chiuderlo con l'armistizio del 1943; avrei preferito una struttura cronologicamente omogenea. Ma quest'ultimo è un dettaglio marginale. Giusto lo stile si salva, disinvolto il giusto e in grado di non annoiare, rende agile e scorrevole la lettura. Utile solo per avere una prima infarinatura di base sulla storia sabauda, interessante per scoprire magari figure poco conosciute dei primi conti e duchi, ma assai scadente (e poco neutrale) man mano che ci si avvicina alle epoche più recenti - anche perché si trasforma, da saggio su una dinastia e i suoi esponenti, ad approssimativa e opaca trattazione della storia d'Italia in stile "volo a uccello". Insoddisfacente.
Lettura scorrevole. Non è mai noiosa. Approfondisce soprattutto gli albori della dinastia fino all'unità d'Italia. Alla fine chapeau. Li ho dovuti rivalutare. Mi ha stupito soprattutto l'abilità politica che gli ha permesso di mantenere secoli di l'indipendenza.
Gli ultimi discendenti della dinastia Savoia hanno offuscato le indubbie qualità e i meriti di una famiglia che, tramite molte figure di primissimo piano, hanno saputo accrescere il prestigio della casa, intuendo nei possedimenti cisalpini, più che in quelli transalpini o svizzeri che pure esistevano, il proprio destino. Il libro di Oliva ha il prestigio di tratteggiare dei ritratti vividi, senza dimenticare questo fil-rouge dinastico.
Avevo già letto due volte una pesante storia dei Savoia, di Hayward, ereditata dai miei genitori, questo l'ho trovato scorrevole, delinea bene i personaggi dentro la storia. rispetto al precedente è un po' più riassuntivo .