Since their days at Oxford, they've gone their separate ways - but none of them have come to terms with Maggie's acciendental death. She was always the headstrong one, the righter of the wrongs. It was her idea to teach Jake's childhood tormentor a lesson. But is those she left behind who learned that lessons seldom unfold as planned.
Noi è un romanzo da leggere d’un fiato, magari seduti su una panchina al parco o sdraiati all’ombra di un salice piangente, sulla riva di un laghetto. Le vicende di Adrienne, Jake e Julian hanno tutte un punto in comune: la figura di Maggie. Ho trovato interessante e assolutamente stimolante la scelta di parlare di Maggie senza che sia Maggie stessa ad apparire come personaggio principale. O meglio, Maggie c’è ma vive attraverso lo sguardo di tre persone legate a lei in modo indissolubile, quasi manicale. Il romanzo ha inizio a fatti compiuti non si sa bene quando e perché; si intuisce che Maggie sia morta, ma non se ne conosce il motivo, né si sa quanto tempo sia passato esattamente. Chi era Maggie? E perché tutti sono così ossessionati dalla sua figura? Perché ne parlano come se fosse una persona meravigliosa, matura, intelligente più del normale? Poco a poco, attraverso le parole di Adrienne, Julian e Jake scopriamo la figura di Maggie, una ragazza con un carattere spigoloso, a volte addirittura sgradevole, intelligente sì ma non poi così meravigliosa. Ciò che stupisce, durante la lettura, è come faccia una persona come lei a rendere tutti completamente dipendenti da lei. Julian e Maggie sono fratelli e, sebbene abbiano un rapporto complesso e spesso non roseo, lui non riesce a non pensare, ossessivamente, a ciò che la sorella pensa o fa, a chi frequenta e perché. Come a dimostrare che, ancora una volta, il legame di sangue conta più di ogni altra cosa. Conta più dei malumori, conta più delle ipocrisie, degli scherzi del destino. Il sentimento che, invece, lega Jake a Maggie è l’amore passionale tipico degli amanti. Jake è completamente rapito da lei, dalla sua mente contorta e, perché no, forse un po’ maligna. Il lettore però (o almeno a me è successo) sospetta fin da subito, soffermandosi sulle parole dei protagonisti, che il sentimento di Jake sia più profondo, più vero di quello che Maggie nutre per Jake. In verità, già da più o meno metà libro, ho cominciato a sospettare che tutti loro nutrissero un affetto più profondo per Maggie di quello che lei nutriva per loro. Perché le loro vite, i loro sentimenti, le loro azioni ed emozioni, dipendono quasi completamente dalla figura enigmatica di Maggie ma non viceversa. Ciò che Maggie fa, i suoi atteggiamenti, sembra vengano eseguiti perché lei lo vuole e, consapevole di avere un fortissimo ascendente su chi la circonda, non si preoccupa delle conseguenze. Quello che traspare è che Maggie sia troppo impegnata a mettere avanti sé stessa e i suoi desideri piuttosto che le emozioni di chi la ama incondizionatamente, certa che gli altri la ameranno comunque, qualunque cosa faccia. E poco importa se qualcuno non è d’accordo e glielo fa notare, lei non tornerà indietro ma continuerà per la sua strada e, alla fine, chi inizialmente non era d’accordo si piegherà al suo volere. A causa della contorta Maggie, della sua "spettacolare" morte di cui tutti si sentono in larga parte responsabili senza esserlo davvero, i rapporti fra i tre ragazzi si logorano, marciscono, diventano putridi, sterili. Perché, anche dopo la sua morte – e forse anche più di prima – Maggie continua a ossessionarli, a renderli dipendenti, a comandare i loro sentimenti. Terminata la lettura non ho potuto fare a meno di pensare a quanto spesso ci lasciamo trasportare dalle nostre irruente emozioni soffocando la nostra parte razionale. A quante volte ci ritroviamo, senza rendercene conto, a idealizzare così tanto una persona da rischiare di annullare noi stessi, vivendo in funzione dell’altro. A quante volte, anche io, ho commesso questo errore nella mia vita. E quando interviene la morte, inaspettata, della persona che abbiamo idealizzato, le doniamo ancor più magnificenza, sentendoci addirittura direttamente responsabili del fatto che non sia più tra noi, senza riuscire a scindere emozioni e pensiero razionale, riempiendo la nostra vita di se e ma. Perché Julian, Jake e Adrienne è proprio questo che fanno: per il resto della loro vita non faranno altro che pensare a cosa Maggie avrebbe detto loro, a cosa avrebbe pensato della loro situazione, della loro inutile vita. La morte, presente sin dall’inizio, chiude il romanzo lasciando il lettore con una sgradevole sensazione di vuoto. La "mancanza" descritta dalle parole di Mason che si concretizza con la morte non è però meramente fisica, ma anche e soprattutto interiore. A Julian, Jake e Adrienne manca infatti qualcosa di importante, manca la felicità. Senza Maggie qualcosa si è rotto, una crepa profonda ha segnato la loro vita e non esiste nulla al mondo che possa sistemare tutto. Le parole di Mason, incisive come uno schiaffo in pieno volto, mi hanno toccata dentro, hanno graffiato le pareti del mio cuore. Un romanzo che, già grazie alla sua struttura narrativa, promette di rivelarsi prepotente come un pugno sullo stomaco, soddisfa le aspettative e si rivela poco a poco, in crescendo.
I was so disappointed in this book. It could have been good, it should have been good, but it totally failed to deliver. The plot has something going for it and could have been gripping, but the annoying style of constantly changing voices, with sometimes just a paragraph each, was an irritating and sometimes confusing distraction that ended up leaving me unengaged. The four main characters were total caricatures; I neither believed in them, nor liked them, nor cared about any of them. And I totally failed to recognize Maggie's charisma, apparently central to the plot; it would have gone completely unnoticed except that the author kept telling us about it. Enough said...
Non accade spesso che il mio personaggio preferito, all'interno di un romanzo, sia il protagonista. Noi costituisce un'eccezione dal momento che ho adorato Maggie, indiscussa prima voce nonostante le vicende vengano esposte unicamente dai punti di vista di Jake, Julian ed Adrienne. E' Maggie il fulcro di ogni significativo avvenimento, è lei a far sì che gli altri personaggi interagiscano fra loro, è lei a dominarli tutti da viva ed è sempre lei a sconvolgere le loro esistenze una volta morta. Sottolineerei la causa della sua scomparsa, un banale incidente, che pare così sbagliata per una ragazza tanto passionale ed assetata di giustizia. La terza stellina proprio perchè la sua fine strideva talmente tanto che ha finito per piacermi.
Due stelle solo per la scrittura. Per il resto è qualcosa che ho già letto troppe volte e non c'è nessun tipo di approfondimento psicologico nei personaggi che sembrano delle macchiette da film romantico adolescenziale del 2000
Tre giorni bellissimi sui mezzi pubblici di Milano. Richard Mason è la Sally Rooney che non ci meritavamo nei primi anni Duemila, ed è davvero una goduria.
Un viaggio tra i pensieri e le emozioni di tre personaggi legati da un ricordo impossibile da dimenticare che segnerà le loro vite per sempre.
Il libro è un susseguirsi di scambi nella narrazione condotta a ogni capitolo da un narratore diverso tra i tre, fino a raggiungere un frenetico scambio di paragrafi che sostituiscono quasi i dialoghi con monologhi, dove i personaggi si scambiano sensazioni ed emozioni che solo il lettore riesce a conoscere appieno, in quanto quello che dicono e quello che pensano, il più delle volte, non coincide.
Un gioco che rivela la difficoltà dei rapporti umani, l'incapacità a palesare quello che realmente si agita nell'animo e la solitudine che scaturisce da questi rapporti veri a metà, a causa delle occasioni mancate, delle parole non dette, del carattere stesso dei personaggi che finisce per isolarli; il tutto reso più complicato da un evento tragico che si frappone ulteriormente nel meccanismo delle comunicazioni rendendole, di fatto, impossibili.
Julian è un ragazzo insicuro il cui credo è "prudenza". La sorella Maggie, invece, è sicura di sè, battagliera ed estrema. Jake è un ragazzo della borghesia catapultato da una scommessa nell'esclusivo mondo dei ricchi. Adrienne è una ragazza americana vessata da una madre incredibilmente sopra le righe. Un semestre a Oxford e una scherzosa vendetta tardiva sono lo scenario per un'incredibile e dolorosa tragedia che amplifica e cristallizza tutti i timori, le insicurezze e le meschinità dei protagonisti, costringendoli a un triste e dimesso destino. Tutto questo fino alla "rivincita" finale. Un finale che è un tristissimo pugno sullo stomaco.
In realtà il mio voto sarebbe un 3-. La qualità della scrittura non mi è dispiaciuta, solo i personaggi sono caratterizzati in modo un po' scialbo, alla storia manca ogni tanto il mordente e certi passaggi nella trama proprio non li ho capiti. Il continuo passaggio di voce narrante da un personaggio all'altro è efficace nell'invogliare a proseguire, tranne a volte dove diventa un vero e proprio singhiozzo continuo di due righe in due righe... come fosse un movimento di camera in un film d'azione. Forse così è un po' esagerato, si tratta comunque di un romanzo, per così dire, sentimentale. Nonostante le tinte cupe e un vago, vaghiiiissimo sottotesto di critica sociale
The plot was sounding appealing, but then it developed with no enthrallment at all. Charachters were pretty much plain, just like the writing style and nothing really new or interesting came along. i wouldn't say it was boring, because all in all you are hooked to see what happens, but then it's quite disappointing
Richard Mason è considerato il nuovo fenomeno della letteratura anglosassone: ventisei anni, nato in Sudafrica e di cittadinanza inglese, studi di letteratura a Oxford, cultura raffinata e quel particolare fascino, pulito ma imprescindibile, a sottolineare la privilegiata appartenenza all’upper-class. Dopo il grande successo internazionale ottenuto con “Anime alla deriva”, scritto a diciannove anni e tradotto in 22 lingue, scrive “Noi”. Con questo libro ha confermato la sua maturità di scrittore, dal taglio acuto e pungente, ritmo e linguaggio narrativo levigati e una sorprendente capacità di sostenere senza cedimenti una difficile struttura narrativa. In “noi”, non c’è un protagonista, l’autore scrive una storia corale, a più voci, in cui le voci dei quattro personaggi principali si intersecano fino a formare un suono unico, quasi indistinto, che alterna voci e piani temporali, in un ricamo di punti di vista. Tre, sono i personaggi che raccontano in prima persona, attraverso il filtro delle loro personalità. La quarta protagonista, Maggie, è raccontata dagli occhi e dal vissuto comune degli altri tre. Julian, colto insegnante inglese, che colora di grigio la propria esistenza, seguendo il motto di Hobbes: “Esperienza vuol dire prudenza”; Jake, figlio di un’estetista, approdato per un caso fortuito dalla ruvida periferia a uno dei più esclusivi college inglesi e altrettanto per caso diventato artista alcolizzato, che disprezza la propria arte ingannevole e “nuda”; Adrienne, bionda bella e ricca americana, succube di Mamma (l’unico personaggio senza nome) e di una felicità patinata costruita a tavolino sulle ceneri di un amore. Personaggi che si presentano nei primi anni di una maturità dolente e sospesa. Per un viaggio a ritroso - corale e personale, tragico e ironico al tempo stesso - verso gli anni incerti ma determinanti di un’adolescenza dominata dalla figura - e dalla morte - di Maggie, sorella di Julian, fidanzata di Jake, amica del cuore di Adrienne e carismatica paladina dei più deboli. Il romanzo di Mason ricostruisce le dinamiche di quegli anni dell’adolescenza dei protagonisti, evidenziandone le sofferenze, il disagio e l’incapacità di comunicare con gli adulti. “Noi” presenta degli adulti troppo preoccupati delle apparenze, come la madre di Adrienne o il padre di Julian, per accorgersi del malessere dei propri figli. Eppure il libro si concentra proprio su quel malessere, che, anche se ormai lontano nel tempo, rimane un segno evidente e pregno di conseguenze sulla vita di tutti i protagonisti. Nel rumore di fondo delle voci che si intersecano, si distingue quella solista di Maggie, la più chiara di tutte forse proprio in virtù del suo silenzio.Maggie è assente, perché la storia raccontata è radicata in un presente in cui lei non c’è più. Ma Maggie non compare nemmeno nel passato, se non negli sguardi dei suoi compagni di avventura che, focalizzandosi su di lei, la rendono la unica vera protagonista. La morte conferisce a Maggie la forza di contrastare tutte le tendenze centrifughe della narrazione, che in questa figura assente trova il suo centro gravitazionale. E “Noi” si rivela allora un percorso alla ricerca di Maggie. Un romanzo sull’amore e la crudeltà, con tutte le difficoltà affrontate nel periodo adolescenziale con conseguenti conflitti generazionali, le stesse difficoltà che ci troviamo o ci siamo trovati ad affrontare. Spesso si è troppo sordi per ascoltare ciò che ci capita intorno, ciò che le persone che ci sono vicine provano a farci capire. La parte che racconta come Jake diventi artista è molto realista e interessante, poco importa se si ha delle capacità, basta un po’ di immondizia una persona che ti vuol far divenire qualcuno e decollerai aiutato dai mass media…una realtà che ci riguarda molto da vicino, purtroppo. Un romanzo di vita, sull’insicurezza di una vita in cui ogni atto è insostenibilmente pesante e leggero al tempo stesso. A me ha donato molti spunti di riflessione, lo consiglio. Una lettura semplice che ti prende e avvinghia fino alla fine. Un finale sicuramente inaspettato.
“Noi”, secondo romanzo di quel Richard Mason celebrato per il suo “Anime alla deriva” d’esordio, raggiunge la (mia, personale) sufficienza per un paio di espedienti narrativi. Nulla che faccia gridare al miracolo, eh.
“Noi” è costruito intorno a una figura principale, Maggie: direi una protagonista, se non fosse che il personaggio chiave di tutta la storia è morta, e lo veniamo a sapere fin dalle primissime pagine. I racconti di Adrienne, Jake e Julian sono il mezzo attraverso cui conosciamo Maggie e attraverso cui approfondiamo gli effetti che una giovane morte (tra l’altro stupida, sostanzialmente insensata) produrrà su tre esistenze che non possono fare a meno di ricordare.
Il palleggio narrativo tra i tre onestamente funziona: è un rimbalzo continuo fra tre voci inizialmente ordinato, facile da seguire, che lascia il posto, da un certo momento in poi, a una sorta di flusso di pensieri continuamente rilanciato fra i tre. Complessivamente non ti perdi, ma un minimo di attenzione (e qualche punto di domanda nel cranio) la devi mettere in conto.
Ho letto impressioni di “romanzo adolescenziale” e di “scenette da film romantico da botteghino”, e a tratti è apparso così anche a me: resta, in sottofondo più o meno emergente, un romanzo che parla di persone, della loro infinita mutevolezza, e della nostra incapacità di comprendere. Il che, invece, è certamente adulto.
Ho cercato per più di mezz'ora di scrivere una recensione, ma non ci riesco è stato "complicato" leggere questo libro, figuriamoci riordinare le idee per scrivere una recensio. Lo stile di scrittura è scorrevole, ma qui il problema è il cosa c'è scritto, non il come. I problemi più grandi secondo me sono stati: - Il tempo, in quanto spesso si percepisce che i protagonisti sebbene siano lontani siano nello stesso filone temporale e invece alla fine si scopre che non è così - I dialoghi, i capitoli si concentrano su alcuni protagonisti alla volta (sono 4 in totale, ma solamente 3 sono i narratori) e molto spesso non si capiva chi stava parlando, erano quasi come flussi di coscienza di 15-20 righe e solo alla fine capivi a chi faceva riferimento - la conclusione, per tutto il romanzo non capivo dove voleva andare a parare lo scrittore e adesso che l'ho finito, non ho ancora capito. Non mi ha trasmesso nulla, questo è l'unico commento sensato, che mi sento di fare.
Probably a 3.5 star using the traditional method of rating, instead of the skewed GoodReads one, but I remember enjoying it on my first read also, so have rounded up instead of down. I bought this about 10 years ago, from a bookstore I ended up working in, and read it fairly quickly. I have a vague idea that I wasn't overly impressed by the ending? Ten years and some maturity on, I actually quite liked the ambiguity. It's reminiscent of Julian Barnes in some ways (Sense of an Ending, when I read it, reminded me of this), and although it looks like it's pitched solidly at young adults, I think the slightly older adults are the ones who are going to appreciate it most - let's say, 30 and upwards?
Would recommend for a light, but still affecting, read.
Título: Nosotros (Us) Autor: Richard Mason País: Sudáfrica 🇿🇦 Genero: Novela Año: 2005 Opinión: Es de esas historias que no cautivan de entrada, en las que te preguntas todo el tiempo hacia dónde va, quién era quién y en qué momento histórico está. Pero hay alguna razón que motiva a continuar la lectura, probablemente tenga que ver, por lo menos en mi caso, con la sagacidad de las descripciones, personajes y situaciones, tan genuinamente que interpelan todo el tiempo. Bajo el argumento que pone en marcha la novela se lee la crítica sutil y mordaz al estilo de vida europeo de quién conoce y vivió el otro estilo de vida, el del tercer mundo, no la encara de lleno pero sin dudas se detecta. En síntesis me gustó, no me fascinó, considero que no ayuda la traducción. . . . #ProyectoLecturaUniversal #Proyecto #Lecturas #ProyectoLiterario #LecturaUnuversal #LiteraturaUniversal #Leer #Lectura #Literatura #Read #Reading #Ficcion #Fiction #Novelas #Novels #Nosotros #Us #RichardMason #Mason #Sudafrica🇿🇦 #AmoLeer ❤️
3,5🌟 Molto bello il retroscena dei personaggi, è la parte di storia che ho preferito e con cui ho anche più empatizzato, ma non ho apprezzato particolarmente Maggie e anzi non ho visto questo grande fascino professato dai personaggi. Nonostante ciò, trovo che tutto il racconto retrospettivo sia pertinente soltanto fino a un certo punto per lo sviluppo del finale, il quale rimane particolarmente affrettato e non ben spiegato. Ulteriore nota a sfavore: la divisione dei capitoli è confusionaria proprio per la sua particolare struttura e a volte non si capisce quale sia il personaggio che sta parlando.
Richard Mason scrive una college novel a tutti gli effetti. Il racconto si snoda inizialmente nel "presente" (siamo comune parecchi anni fa rispetto ad oggi) per poi scivolare impercettibilmente nel passato. I ragazzi sono giovani e alle prese con i primi imprevisti e scivoloni della vita. Le loro vite si incontrano e si scontrano e, come è naturale per quell'età, tutto sembra sempre possibile ed è tutto amplificato, Tutto è questione di vita o di morte. Le cattive parole di un gruppo, di un singolo, vengono viste come grandi ingiustizie da vendicare. C'è chi è più debole e permissivo e chi più intransigente. Ma alla fine la fatalità zittisce tutti e presenta il conto da pagare.
Mi è piaciuta la struttura dei diversi punti di vista ma a livello di trama fondamentalmente Maggie
"Maggie non possedeva neppure un grano della garbata capacità di nostra madre di ignorare verità sgradevoli, di vanificare l'accaduto, fingendone l'inesistenza. Lei non riusciva a lasciare andare le cose." pag. 92
"Questa volta era... vero, come in un film." pag. 186
Non mi ha convinto. Inizialmente l'ho trovato intrigante, mi sembrava una storia misteriosa e coinvolgente, ma a lungo andare mi ha stancato il continuo cambio di narratore (che confonde) e in chiusura, il finale mi ha deluso.
Rispetto al suo libro di esordio c'è una bella differenza... Mi aspettavo qualcosa in più. In realtà la trama ha i suoi pro, ma il modo in cui è stato scritto (a più voci che si alternano continuamente, creando spesso confusione) per me lo ha penalizzato parecchio.
I liked it. I wouldn’t rave about it. I think he could’ve done a lot more with the characters. I found the subject matter quite upsetting – bullying really upsets me. It’s an OK read.
Not bad, but not brilliant. The fault lies, I think, in that not one of the characters is lovely enough for you to care a lot about what happens to him or her. The ending was great.
A good read with interesting characters and an insight into the English "class" system and the effects it can have on those who are seen not to "belong".
L’ho trovato irrealistico e poco avvincente. Succede tutto troppo velocemente. Mi aspettavo un’intensa storia di amicizia, invece non c’è nessun “noi”, solo un “io”: Maggie. Peccato, mi aspettavo una storia intrigante.
Olihan se hyvä kirja. Nautin tarinasta, mikä oli yllättävän ja älykkäästi rakennettu. Aino asia mikä oli rasittavaa oli ajan ja henkilön vaihtelu. Ei se ole huono asia mutta tässä tapauksessa se tapahtui niin usein.. Oli vaikea pysyä kärryllä. Muuten hieno tarina ja odottamattoman loppu.
A few years ago I read a novel called The Drowning People. I fell in love with it (despite one slightly melodramatic moment in the plot) and went in search of more novels by the same author. There weren't any - I was amazed to discover that this was Richard Mason's debut and that he was only 20 years old. (At which point I immediately forgave him for the moment of unnecessary melodrama.)
An article in a weekend supplement alerted me to the fact that he had a new book out - and that this one had slipped under my radar.
Us tells the story of Julian, Jake and Adrienne. The story moves effortlessly between the three characters in the present day and back to the time when they met as students at Oxford. Like The Drowning People, this novel tells us what happened very early on, but the how and why are only revealed very gradually. Having read the article about Richard Mason just before I read this book, I found myself wondering how much of this was autobiographical.
I enjoyed this, as I expected to, although I found a few scenes broke the spell somewhat - Richard Mason is not that good at writing sex scenes!
Richard Mason ci ha stupito con Anime alla Deriva scritto a solo 22 anni quando frequentava ancora il corso universitario a Oxford. Noi è il secondo romanzo e questo autore ci piace, ci convince. la storia di 4 personaggi così diversi e così lontani fra loro ma anche da se stessi. particolarmente interessante risulta l'organizzazione del libro che ondeggia tra i diversi punti di vista dei protagonisti, che parlano in prima persona e vedono e vivono le cose a modo loro. l'ambientazione ondeggia tra il college di Oxford e New York, tra ricchi e artisti alcolizzati, tra prepotenze e bullismo e incidenti accidentali. una storia ben scritta, ingarbugliata al punto giusto. un buon libro, da leggere soprattutto per lo stile usato e le descrizioni degli animi umani.
Well, at least the first chapters were promising. We know that the three main characters are scarred by the death of a person who was close to them, and their situation interested me. It all became terrible when they started talking about their past and Mason introduced the fourth main character (maybe the most important one), Maggie. She is absolutely hateful, and probably one of the most unpleasant characters I've ever met. She does things for no reason at all. She's pretentious, selfish and completely reckless. I really couldn't stand her. I think that ruined everything for me. Sorry, guys.