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The Ruling Class of Judaea: The Origins of the Jewish Revolt against Rome, A.D. 66-70

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Goodman examines the background of the AD 66 Judean revolt against Rome. He attempts to explain both the rebellion itself and its temporary success by discussing the role of the Jewish ruling class in the sixty years preceding the war and in the independent state that lasted until AD 70. The author shows that the revolt's ultimate cause was a misunderstanding by Rome of the status criteria of Jewish society.

280 pages, Paperback

First published December 25, 1987

106 people want to read

About the author

Martin Goodman

60 books26 followers
Librarian Note: There is more than one author in the Goodreads database with this name.

Martin David Goodman is a historian and writer on Roman history and the history of the Jews in the Roman period.

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Displaying 1 - 3 of 3 reviews
Profile Image for Vladimiro.
Author 5 books37 followers
May 27, 2023
L'analisi è senza dubbio acuta. L'autore spazza via con dovizia di dettagli diversi luoghi comuni/miti sulla guerra giudaica: essa non ebbe carattere rivoluzionario in senso sociale; non vi fu attrito religioso tra romani ed ebrei; la guerra fu dovuta ad una precisa scelta della élite sociale che era stata inizialmente (alla creazione della provincia nel 6 dC) scelta dai Romani, miopi in questa scelta. Ovviamente, il testo è accademico e si rivolge a chi già conosce i fatti e le imprescindibili opere di Giuseppe Flavio. Ho apprezzato molto questa parte, perché è il tipo di analisi che mi piace: piuttosto che proiettare categorie moderne in epoca antica, l'autore analizza le classi sociali, le posizioni e l'influenza delle stesse nella società.
La rivolta, dunque, scoppiò quando l'élite giudaica non ebbe più, come mezzo di potere, quello di fare appello al governatore romano a causa di una sfortunata serie di corrotti personaggi (da Albino a Floro): Roma aveva già perso fiducia nell'élite che essa stessa aveva scelto. In tale ottica si spiega anche la sistemazione della Giudea (Gerusalemme quasi degiudaizzata) dopo la guerra.

D'altra parte, diversi passaggi dell'autore sono abbastanza deboli, in mia opinione. Goodman giustifica la mancata consegna dei responsabili delle offese al governatore Floro (anno 66, poco prima della rivolta, momento cruciale del ragionamento dell'autore) con una presunta elevata estrazione sociale dei responsabili: non dimostrabile, ovviamente. La rivolta, secondo Goodman, fu dovuta all'ambizione/sete di potere dei gruppi dirigenti. non è sufficiente, secondo me. Carente è difatt la parte religiosa e spirituale: l'autore esamina soprattutto le pratiche cultuale e le credenze dell'epoca, rilevando la loro eterogeneità, cosa che avrebbe impedito, secondo lui, che un singolo fattore religioso facesse da guida alla rivolta. Paradossale è la conclusione di questo capitolo: il messianesimo, anziché indurre qualcuno alla rivolta, sarebbe stato fonte di rassegnazione e dunque accettazione dell'ordine (romano) costituito!

Non credo, in sostanza, che gli argomento addotti dell'autore siano sufficienti per spiegare i sanguinosissimo pogrom antiebraici della prima parte (segno di ostilità tra il mondo romano-greco e quello giudaico) né la pervicace resistenza dei giudei all'assedio di Gerusalemme e il quasi-genocidio che ne seguì. Concordo che Flavio Giuseppe va analizzato e studiato in dettaglio, ma qui forse si è esagerato... difatti un altro studioso come Brizzi, nel suo libro sulla guerra, è giunto a conclusioni opposte: il mondo romano e quello giudaico erano incompatibili a livello più che profondo.

Questo di Goodman rimane comunque un libro valido e molto interessante, soprattutto nella prima parte e nell'ultima parte ed è ovviamente consigliato. Interessantissimo il capitolo finale dove la situazione giudaica viene acutamente confrontata con quella della Gallia.
Profile Image for Timothy Smith.
50 reviews3 followers
November 30, 2014
One of the more important books I have read this year on the context of the New Testament, on Josephus as a historical source, on Roman provincial administration, and of course the Jewish revolt. Goodman argues the revolt happened because the Romans entrusted power to the wealthy families in the province, but Jewish culture did not equate status with wealth but with birth and knowledge of Torah. When the wealthy we're not able to achieve status and power in the eyes of the populace they ultimately chose to lead a revolt in a gambit that failed miserably. Of course there is much more to his argument than stated here and I would encourage you to read it carefully for yourself.
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