Desideriamo un’architettura che sia integrale piuttosto che empirica, che sia profonda invece che ampia; desideriamo un’architettura capace di ispirare l’anima. (Steven Holl) Parallax nasce dall’invito di Bruce Mau per una conferenza al Powerplant di Toronto l’11 maggio del 1999. Tornato in studio, Steven Holl sente l’esigenza di approfondire il discorso lavorando a un libro che affermi “uno spirito dell’architettura e delle scoperte nella scienza e nel campo della percezione, che cerchi di esplorarne le relazioni”. Di quelle note Parallax mantiene alcune caratteristiche, più che un lungo saggio si configura come un diario concettuale composto da immagini e frasi brevi, un libro dal forte carattere sperimentale che esplora alcuni aspetti della scienza a partire dal doppio senso del titolo. Il termine “parallax”, infatti, concentra in sé due aspetti fondamentali dell’architettura di Steven Holl, i fenomeni naturali e scientifici e l’aspetto esperenziale dell’architettura. Lo spazio è il mezzo essenziale dell’architettura. Esso è molte cose i vuoti e lo spazio intorno all’architettura, le vastità del paesaggio e della città, lo spazio intergalattico dell’universo. Lo spazio è qualcosa di intrinseco e relazionale. (Steven Holl)
Steven Holl (born December 9, 1947) is an American architect and watercolorist, perhaps best known for the 2003 Simmons Hall at MIT in Cambridge, Massachusetts, the celebrated 2007 Bloch Building addition to the Nelson-Atkins Museum of Art in Kansas City, Missouri,[1] and the praised 2009 Linked Hybrid mixed-use complex in Beijing, China.
Holl graduated from the University of Washington and pursued architecture studies in Rome in 1970. In 1976, he attended graduate school at the Architectural Association School of Architecture in London and established his offices New York City. Holl has taught at Columbia University since 1981.
Holl's architecture has undergone a shift in emphasis, from his earlier concern with typology to his current concern with a phenomenological approach; that is, with a concern for man's existentialist, bodily engagement with his surroundings. The shift came about partly due to his interest in the writings of philosopher Maurice Merleau-Ponty and architect-theorist Juhani Pallasmaa.