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Più forte di ogni addio

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Se hai voglia di dire qualcosa a qualcuno, fallo. Ora. «È che ogni giorno che passa mi rendo conto che praticamente tutti avrebbero bisogno di coraggio. Glielo vedi negli occhi che hanno un progetto che non hanno ancora trovato il coraggio di realizzare, un ragazzo con cui non hanno trovato la forza di provarci o, come me, qualcosa da andare a dire a qualcuno, e che non ci sono mai riusciti.»È importante dire quello che si prova, sempre. È importante dirlo nel momento giusto. Perché, una volta passato potremmo non trovare più il coraggio di farlo. È quello che scoprono Michele e Nina quando si incontrano sul treno che li porta a scuola, nel loro ultimo anno di liceo. Nina sa che le raffiche di vento della vita possono essere troppo forti per una delicata orchidea come deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre. Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. Quando sale sul treno e sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di non sa che cosa sia, ma sente che lo sta chiamando.Ogni giorno, durante il loro breve viaggio insieme, in un susseguirsi infinito di domande e risposte, fanno emergere l’uno nell’altra lo stesso senso di smarrimento. Michele insegna a Nina a non smettere di meravigliarsi ogni giorno. Nina insegna a Michele a non avere rimpianti, che bisogna sempre dare l’abbraccio e il bacio che vogliamo dare, dire le parole che non vediamo l’ora di pronunciare. Ma è proprio Nina, quando un ostacolo rischia di dividerli, a scegliere di non dire nulla. Di fronte al momento perfetto, quello in cui confessare che si sta innamorando, resta ferma. Lo lascia sfuggire. Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l’istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell’essere due ragazzi pieni di sogni. Enrico Galiano, libro dopo libro, è diventato l’idolo dei lettori. Nessuno come lui sa parlare agli adolescenti e agli adulti attraverso il linguaggio universale delle emozioni. Dopo il successo di Eppure cadiamo felici , esordio più venduto del 2017, e di Tutta la vita che vuoi , per mesi in classifica, torna con un romanzo che ci ricorda che ogni momento è importante. Soprattutto quello in cui dire alle persone che amiamo che cosa significano per noi. Bisogna farlo subito, senza aspettare.

Hardcover

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About the author

Enrico Galiano

20 books322 followers
Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977. Insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per il mondo con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore.

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Displaying 1 - 30 of 126 reviews
Profile Image for Il confine dei libri.
4,857 reviews151 followers
May 14, 2019
Salve a tutti!
Ho fatto un errore che definire imperdonabile è dire poco. L'errore riguarda un autore italiano che conoscevo, ma non avevo mai letto: Enrico Galiano. È stato sinceramente imperdonabile da parte mia non leggere mai nulla di suo, ma spero presto di recuperare, perché dopo l'ultima lettura onestamente penso di essere innamorata del suo stile.
Già solo la trama mi aveva catturata e se vi state chiedendo di quale libro parlo, è "Più forte di ogni addio" edito Garzanti.
Vi avverto, questo non è un semplice libro e basta. Questa è una trappola, una bomba emotiva così ben costruita che vi terrà inchiodati alla lettura, fino a farvi lacrimare gli occhi.
Narra la storia di Michele e Nina, due ragazzi diciottenni che si incontrano in treno nel tragitto verso scuola.
Sembra semplice, vero? Una storia come tante. E invece no, assolutamente.
Michele è cieco per colpa di un incidente avuto in macchina quando aveva tredici anni. È intelligente e affamato di vita, ma ha dovuto rinunciare al suo sogno di essere portiere per una squadra di calcio professionista a causa dell'incidente.
E Nina? Nina sembra in apparenza una ragazza sì particolare, ma nasconde molte sfaccettature. Nina ha tanti strati, nasconde la verità del suo animo e di chi è dietro la facciata di spregiudicatezza che sembra proiettare.
Si incontrano sul treno e Michele ci mette un po' a racimolare il coraggio di parlarle. E Nina? Nina lo spiazza con la sua musica tecno che l'aiuta a non pensare e le sue domande dirette ed imbarazzati su cosa vuol dire essere cieco.
"L'amore è questo che dovrebbe farti, fare quello che Van Gogh fa con i girasoli: tu sei lì, non sei niente di speciale, anzi hai anche un sacco di lati che il resto del mondo vede e pensa che siano stupidi, pazzi, brutti o insignificanti, e poi improvvisamente arrivi davanti a qualcuno matto abbastanza da guardarti e vederci dentro tutta la cazzo di bellezza che c'è nel mondo."
Il bello di essere giovani è questo, questa sfida a non ritrarsi che manda avanti i due ragazzi nell'indagarsi, nel conoscersi, nell'uscire insieme, nonostante gli ostacoli che sembrano evidenti anche a un cieco, come scherzerebbe Michele.
Qualcosa però di nascosto, segreto, invisibile c'è. Un segreto che divide e che fino a buona parte del libro non avrei immaginato.
A differenza di molti libri in cui il pathos, una situazione che degenera per colpa di un segreto tenuto nascosto, esplode e poi si risolve, che sia il perdono o un addio, qui va in modo differente.
Non posso sbilanciarmi troppo per non rovinare la sorpresa della trama, ma la bravura di Galiano nello svilupparla, aggiungendo punti di rottura, svolte impreviste, colpi di scena in calcio d'angolo, è semplicemente spettacolare.
Lo stile dell'autore è delicato e al contempo brutale per l'onestà con cui candidamente racconta la vita di due ragazzi, i loro pensieri, le loro paure e le loro fragilità, ma soprattutto la loro forza. Il doppio punto di vista e la narrazione in prima persona ci permette di entrare in relazione con entrambi i protagonisti.
È un'opera che posso definire tranquillamente magistrale, in ogni suo dettaglio.
Michele e le sue descrizioni, più chiare e diretta di chi "ci vede davvero", la sua analisi della vita e delle persone, sono profonde e attente e aprono davvero gli occhi su spunti di riflessione importanti.
Nina si autodefinisce "bambina orchidea", ovvero un fiore fragile, difficile da coltivare, che sente la minima variazione dell'ambiente circostante, che soffre più di quanto sia lecito e per questo è destinata a sbagliare di più, a perdere più facilmente la strada.
Galiano non è mai noioso, mai ripetitivo, anzi è accattivante e appassionante nel raccontare questa storia. È una storia che parla di addii e di cuore, di chi vede bene perché vede con il cuore e di chi ha il coraggio di sognare e vedere le stelle anche quando è tutto buio.
Personalmente mi ha scatenato molti sentimenti, ma soprattutto quel bisogno spasmodico di continuare a leggere, eppure contemporaneamente la necessità di rallentare, di gustarmi appieno un piatto che era chiaramente prelibato.
Leggetelo, leggetelo, leggetelo!
Voto 5
Profile Image for Ilariareads.
47 reviews41 followers
May 7, 2019
Avevo già letto due libri dell'autore, ovvero "Eppure cadiamo felici" e "Tutta la vita che vuoi", e li avevo adorati,mi avevano sempre lasciato un senso di nostalgia e non sono mai riuscita a dire addio a tutti quei personaggi. Appena ho saputo, infatti,che sarebbe uscito un terzo libro mi sono subito catapultata nella lettura e dopo pochi giorni lo posavo già a malincuore sul comodino.
Questa non è soltanto una storia d'amore qualsiasi,ma parla della storia tra questi due ragazzi,Michele e Nina,totalmente diversi che sono legati da un imminente destino.Ci viene raccontato il lungo "viaggio" fatto da questi due ragazzi attraverso la voce di Michele,il protagonista maschile. Lui è un ragazzo che è rimasto cieco a quindici anni a causa di un terribile incidente, è un personaggio con una forza e una sensibilità disarmante che tramite la sua ironia riesce sempre a strapparti un sorriso, me ne sono innamorata con tutte le sue teorie dall'amore agli addii.
Nina Florenzi,invece, è una ragazza di diciassette anni che è nata orchidea ma che vuole diventare soffione, è stanca di dover essere costantemente vulnerabile e soprattutto di sentire tutto quello che le succede, insomma vorrebbe solo farsi scivolare tutto addosso.E' segnata da una grande perdita di una persona molto importante. E' ricoperta di tatuaggi poichè vuole essere lei a decidere cosa può segnarla realmente, l'unico suo desiderio è quello di non sentire più nulla; sapete cosa? Lei ci stava quasi riuscendo fino a quando Michele Strada si è buttato a capofitto nella sua vita.

"Avete presente quando vi sembra che vi stiano chiamando e vi girate? Ecco, uguale: solo che io non sentii una voce, ma un profumo. Il profumo più buono che sia mai passato per le mie narici.
Un profumo di ragazza.
Sì."

L'incontro tra Michele e Nina sempre doveva accadere. Michele riesce a prendere il treno da solo e non appena sale sul treno sente un odore diciamo di mare che proviene da una persona, ebbene sì Nina,e lo attira così tanto che decide di sedersi vicino a lei. Passano i giorni e i due si continuano a sedere vicino continuando ad ignorarsi, fino a quando lei decide di iniziare a parlare con lui, da quel momento in quei dodici minuti in treno ognuno fa delle domande all, altro,sempre più bizzarre, con una regola: non fare una domanda a cui l'altro ha già risposto.
Giorno dopo giorno i due incominciano ad affezionarsi l'un altro e si accorgono che quando stanno insieme riescono ad essere veri e sinceri, quindi incominciano a vedersi anche fuori da quel vagone.
Le cose tra loro sembrano andare più che bene, Michele non si aspettava di trovare l'amore sul treno quel giorno e tantomeno Nina,ma dopo arriverà la dura realtà che entrambi non si aspettavano.

" Il difficile non è tanto il vedere. E' farsi vedere.
Far sì che qualcuno ti veda. E' una faccenda che riguarda tutti.
Tutti sappiamo che gli altri sono lì, tutti sappiamo che ci guardano, ma allo stesso tempo quante volte ci sentiamo invisibili, quante i nostri gesti sembrano inutili, le nostre parole mute: è così dannatamente difficile trovare qualcuno che, semplicemente, ci veda.
Qualcuno che ci metta dentro il pezzo di mondo che i suoi occhi ritagliano ogni istante."

Leggere questo romanzo per me è stato un viaggio anche per me stessa, mi sono veramente ritrovata rappresentata in un po' di tutti i due personaggi ed era da tempo che non mi succedeva. Questo libro ti insegna a non fermarti alle apparenze, ma ti spinge a vedere veramente anche quelle piccole cose che nessuno noterebbe e soprattutto ti induce a cogliere quel benedetto attimo,perchè se non lo cogli immediatamente potresti pentirtene per sempre. Certo per fare tutte queste cose ci vuole coraggio e secondo me ne vale davvero la pena.
L'autore con questo romanzo mi ha davvero fatto emozionare, ho letto e sottolineato molte frasi in cui mi sono rivista almeno un centinaio di volte. Sapete una cosa? Mi sono sentita capita ed è anche questo quello che deve fare un libro: accoglierti in un mondo totalmente diverso dal tuo con persone differenti che, però ,poi scopri essere molto più simili a te di quanto avessi mai pensato.

Non posso fare nient'altro se non consigliarvelo vivamente,Galiano ancora una volta è riuscito con uno dei suoi romanzi a rubarmi il cuore.
Profile Image for foschia75.
163 reviews33 followers
April 18, 2019
"No, il dolore, se è vero dolore, non lo puoi cancellare.
Bene che vada, lo puoi solo addomesticare".

Più forte di ogni addio sarà il romanzo che farà battere giovani cuori, gli stessi cuori che il Prof. Galiano alimenta di emozioni e conoscenza sui banchi della sua scuola. Il primo plauso lo faccio per aver scritto un romanzo "fuori dal tempo" impazzito nel quale viviamo, plasmando personaggi graffianti scevri dai social e dalle assurde tendenze dei nostri giorni. Il secondo apprezzamento è per l'intensità dei sentimenti che permeano le vite dei protagonisti, seppur giovani già così forgiati dagli eventi.
Nina e Michele, due steli d'erba verdissimi, scossi dal vento che soffia sulle loro vite, flettendoli senza mai spezzarli. Due anime affini in cerca della luce che dia colori decisi alle loro esistenze.
Lei sfuggente e inquieta solo come si può essere nell'età delle svolte improvvise, lui cresciuto troppo in fretta per godere della spensieratezza che gli spetta. Due esistenze "rette" che un giorno cambiano improvvisamente traiettoria e finiscono per incrociarsi, creando quel contatto che non potrà essere corretto o cancellato. Nina e Michele, una croce a definirli, la stessa croce che portano sul cuore senza saperlo e vista da parti opposte. Il dolore come dice l'autore è uno solo, non importa come ti ha colpito, quando è vero lo puoi solo addomesticare: questo è quello che proveranno a fare i due protagonisti, non prima di aver cercato di domarlo inutilmente.
Entrambi devono trovare il coraggio di perdonare e soprattutto perdonarsi, solo allora potranno addomesticare il dolore e imparare a conviverci.
Hanno perso molto Nina e Michele, non solo le persone a cui tenevano di più, ma la capacità di "vedere" i colori oltre il dolore, quelli nitidi e accecanti che solo le sfaccettature della perdita sanno restituire. Nina, così arrogante verso la vita, così fragile verso la verità; Michele così pieno di speranze nonostante il buio che lo circonda. Due figure che hanno tanto da prendere e imparare l'una dall'altra. A permeare la loro storia, il potere degli affetti, nel bene e nel male, i legami familiari che si sfilacciano dopo un big bang emotivo, dopo una perdita che sposta gli equilibri in modo imprevedibile.
Il rapporto tra genitori e figli, mai facile, controverso. La pretesa di poter sempre tenere i figli al sicuro, salvarli dal dolore e l'oggettivo fallimento davanti alla volontà di questi ultimi di voler muovere i propri passi nel mondo, cadere e rialzarsi.
Enrico Galiano dimostra di essere un grande osservatore, creando personaggi che potrebbero benissimo sedere tra i banchi della sua classe, credibili e così pieni di voglia di vivere.
Più forte di ogni addio è la storia di come si entra in scivolata nella crudele realtà adulta, di come affrontare un dolore senza bagaglio, trovando dentro se stessi la forza di perdonare e ricominciare.

Profile Image for Tutta colpa dei libri.
959 reviews43 followers
April 19, 2019
Ecco come innamorarsi del libro che stai leggendo dopo neanche dieci minuti che hai iniziato a leggerlo. Oramai sono una veterana dei romanzi di Enrico Galiano, ma nonostante questo rimango sempre spiazzata di fronte al carico di emozioni che si abbattono sul mio cuore. Questa volta non è stato da meno, anzi mi spingo oltre dicendo che Più forte di ogni addio è il romanzo più profondo dell’autore che finora abbia letto. 

La storia è impostata a mo' di racconto attraverso la voce di Michele Strada, protagonista maschile del libro che inizia una sorta di excursus della storia d’amore tra lui e la sfuggente Nina Florenzi. Un viaggio lungo e meraviglioso alla scoperta di due esistenze diverse eppure compatibili.

Per la recensione completa seguiteci qui:

http://tuttacolpadeilibri.blogspot.co...
Profile Image for Ludovica Ponzo.
272 reviews7 followers
June 25, 2019
https://lalettricesullenuvole.blogspo...

12 minuti. Sono sufficienti 12 minuti per conoscere una persona, per dire a lei più cose di quante si abbia mai sentito il bisogno di confidare ad anima viva, per abbattere i muri della non visibilità, per amare e lasciarsi amare. Il viaggio in treno che porta Michele, quasi diciottenne che cinque anni prima, a causa di un incidente stradale, è rimasto cieco, e non dico non vedente perché a lui darebbe fastidio, dura 12 minuti, solo dodici, ma è grazie a quell’insignificante viaggio, a livello temporale ovviamente, che su quel treno potrà conoscere Nina, una ragazza che con il suo profumo è riuscita a conquistare il suo cuore, in pochissimi secondi.

Michele è un personaggio che ho amato da subito, e non perché sia cieco, non perché avesse un grande sogno nel cassetto che si era realizzato proprio la sera dell’incidente, cioè diventare portiere dell’Udinese, e con l’incidente si è andato a schiantare contro un paraurti, no, Michele mi piace perché è ironico, ed autoironico, dote che non guasta mai in un giovane che in una manciata di minuti vede il suo futuro sgretolarsi e non può far nulla per cambiare la realtà delle cose, Michele è Michele, nelle sue elucubrazioni mentali (e fisiche!), Michele non ha paura di buttarsi, e sì che ne avrebbe tutte le giustificazioni, Michele è intelligente, arguto e non si è fatto abbattere dalla “sfiga”. Michele è il ragazzo delle teorie, dei numeri, dei Lego, il ragazzo delle metafore, perché ne ha una per ogni cosa che racconti, Michele è il ragazzo dei Colori, come Nina è la sua ragazza Indaco.

Michele parla direttamente al lettore, attraverso una registrazione che dura tre ore, ma a me piace pensarla come ad una lunga confessione che fa a se stesso o una lettera d’amore e d’odio che rivolge all’oggetto della sua invettiva: Nina. Michele in questa pseudo lettera mette tutto se stesso, senza farsi sconti, mette le sue debolezze, racconta gli imprevisti come se fossero scenette divertenti, ci fa conoscere i suoi pensieri, dai più immaturi ed umani a quelli filosofici ed esistenziali.

Nina è un gran bel punto interrogativo dall’inizio alla fine, è sfuggente, è chiusa, è sincera, brutalmente sincera, non si lascia catturare dalla penna, ma allo stesso tempo è incapace di non farsi vedere per quello che è davvero da Michele, il cieco più vedente che si sia mai visto in giro. Perché Michele sceglierà Nina non solo dal suo profumo, ma dalla percezione di una lei che vada oltre l’apparenza, sembra quasi che lui riesca a sentire in lei l’odore del dolore. E lei che, a metà del libro, finalmente esce fuori per quello che è realmente, una ragazza-orchidea, desiderosa solo di amare. Nina ci racconta il suo punto di vista (e qui Michele ci farebbe senz’altro una battuta!) attraverso un lungo dialogo che intraprende con la tatuatrice, appena conosciuta, sembra quasi una scena teatrale, dove a farla da padrone non sono descrizioni ed una narrazione in prima o in terza persona, ma solo delle virgolette precedute dai due punti.

Non c’è dubbio che Galiano, che ancora una volta sceglie di parlare del mondo degli adolescenti, e lo ringrazio per questo perché mi piace il suo modo di rapportarsi ai giovani, conosce quello di cui parla, si percepisce che in ogni frase che fa pronunciare ai suoi due protagonisti, porta un pezzo della sua storia con i ragazzi, di dialoghi ascoltati o solo intuiti, comunque una porzione di realtà che egli stesso vive quotidianamente.

Non c’è dubbio che il punto di forza dello scrittore sia proprio la sua scrittura, la scioltezza con cui parla di sentimenti ed emozioni, la sua capacità di rendere alla perfezione più un mondo interiore che quello che gli occhi vedono. Come al solito, di fronte ai suoi libri, mi sono trovata a sottolineare tantissime frasi, a rifletterci su, a farle mie, ad immedesimarmi fino a sovrapporre la mia adolescenza con quella di Michele e Nina. Ah! Il potere della scrittura!

In tutto ciò, però, c’è un MA. La storia mi ha emozionato, davvero, ho ritrovato il Galiano della “mia” Gioia Spada, il Galiano dalle tinte forti, mai tenui o indefinite, i suoi racconti sono sempre solidi, precisi, ma se fino a più della metà del libro, ho pensato che come in Eppure cadiamo felici si rasentasse la “perfezione”, per me ovviamente che non sono neanche una blogger ma una lettrice-semplice, sul finire della narrazione ho trovato qualche forzatura nella trama, qualcosa che stonasse non solo con l’inizio, ma anche con i soliti romanzi di Galiano. Addirittura ho avuto l’impressione che risultasse tutto un po’ retorico, un po’ costruito, un po’ ridondante, un po’ ripetitivo, un po’ plasmato per lanciare per forza un messaggio. Come se ogni pagina ed ogni frase non fossero già un messaggio conciso e bellissimo del Carpe diem, un inno a scegliere, a fare, a buttarsi, ad avere coraggio anche quando può sembrare incoscienza!

Michele è un personaggio che mi resterà a lungo dentro, andrà a fare compagnia a quella Gioia Spada che continua a tormentare le mie riflessioni ed i miei pensieri e che continua ad essere il libro che vorrei scrivere.

Avrei voluto che il romanzo si chiudesse ai tre/quarti della stesura, invece di perdersi (o son solo io ad essermi smarrita?) sul finale, sulla risoluzione del “problema, sul superamento degli ostacoli. Il libro mi è piaciuto tantissimo, mi sono emozionata e la scrittura è stata un’ulteriore conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, ma sul finale mi ha lasciato con la sensazione di non soddisfazione, con una nota stonata nella bocca. Aspetto altri pareri per confrontarmi ed anche, perché no, per rivedere le mie idee, per parlarne ed approfondire le mie percezioni!
Profile Image for Elisabetta Veneziani.
874 reviews38 followers
April 28, 2019
Questo è uno di quei libri che vorresti sottolineare praticamente tutto dall’inizio alla fine perché ogni frase ha un significato potente che non si può dimenticare. È uno di quei libri che ti fa ridere e commuovere allo stesso tempo. È uno di quei libri che ti lascia con uno splendido sorriso sulla faccia.

❤️
Profile Image for Sonia Donelli.
2,513 reviews115 followers
April 18, 2019
http://www.esmeraldaviaggielibri.it/r...

Recensione di Esmeralda – Più forte di ogni addio di Enrico Galiano, romanzo di narrativa young adult in uscita oggi, 18 aprile, grazie a Garzanti.

Galiano scrive storie molto particolari, con elementi che le rendono strazianti, a questo dovremmo esserci ormai abituati. I suoi libri hanno sempre un perché, una motivazione che ti permette di sentirli nel profondo e questo non fa eccezione. Mi aspettavo di soffrire, ma alcune scelte mi hanno lasciata spiazzata. Poi c’è stato un momento preciso in cui mi sono sentita dentro 9 Novembre di Colleen Hoover, attenzione non sto dicendo che sia una copia di quel libro, mai pensato nemmeno per un secondo, per me questo è un grandissimo complimento perché la Hoover la adoro e credo sia maestra nel raccontare tragedie e nel farle sentire al lettore come se fossero cose di tutti i giorni.

Più forte di ogni addio è diviso in parti dai seguenti titoli:

Prima parte: L’amore rende ciechi
Seconda parte: Incroci
Terza parte: Big Bang
Quarta parte: Solo
Finale: La notte più incredibile
I protagonisti della storia sono Michele e Nina. Di Michele mi sono innamorata, ho tifato per lui, l’ho compreso, l’ho sentito parte di me e ho tifato con ogni mia cellula che per lui tutto andasse a posto. Poi c’è Nina, lei è certamente il personaggio più particolare, sono suoi i gesti che non ho digerito, sono sue le scelte che hanno fatto soffrire Michele e me di conseguenza. Nina è un enigma difficile da risolvere, è quell’incognita che dovresti essere laureato in matematica per poter trovare. Nina ti permette di porti tantissime domande, ma non tutte riusciranno a trovare risposta tanto facilmente. Nina è una donna.

Avete mai provato a dire addio a qualcuno? Io ho una teoria: che gli addii siano il momento più bello di una storia d’amore.

È Michele a dire questa frase. Michele che ha teorie su ogni aspetto della vita e che vede oltre il visibile perché lui la vista non la possiede più da cinque anni e ha imparato a vedere il mondo attraverso le sue sensazioni. Michele che ha faticato ad accettare la sua nuova condizione, lui che sognava di diventare portiere in serie A e parare un rigore a San Siro, adesso si trova a vedere come una conquista il fatto di prendere il treno per andare a scuola da solo.

Con i numeri me la cavo bene. Di loro mi piace che non si spostano. Vai, torni, e loro sono sempre lì. Sono affidabili, ecco. Per questo amo la matematica.

E io preferisco le cose che restano. Mi stanno molto più simpatiche di quelle che se ne vanno. Nina, dovunque tu sia, spero che ti stiano fischiando le orecchie.

Nina Florenzi, la ragazza più bella che le mie mani abbiano mai visto. E anche la più stronza, a essere rigorosi e precisi.

L’incontro tra Nina e Michele sembra scritto nel destino, sono gli stessi protagonisti a parlarci delle fasi della loro storia. Michele lo fa a un registratore, ma ha un migliore amico spassosissimo che etra spesso a far parte della narrazione, Carlo, Nina invece racconta ‘tutto’ a Flo, una tatuatrice appena conosciuta.

Come vi dicevo il primo incontro tra i due sembra scritto nelle stelle: Michele può finalmente prendere il treno da solo, e decide di sedersi davanti a una ragazza apprezzando particolarmente il suo profumo fresco che sa di mare. Stesso treno, stessa scena per moltissimi giorni, fino a quando la ragazza, complice una frenata brusca del treno, gli piomba addosso.

Continuare a ignorarsi a questo punto diventa impossibile e Nina e Michele cominciano a passare i dodici minuti in treno a farsi domande sempre più bizzarre. Unica regola non porre mai all’altro la stessa domanda a cui tu hai già risposto.

L’interesse reciproco cresce e i due decidono di frequentarsi oltre i dodici minuti giornalieri. Iniziano a uscire insieme e a capire che tra loro sta nascendo un sentimento. Michele è al settimo cielo, tutto si aspettava dal viaggio in treno, tranne che trovare una ragazza da amare.

Purtroppo la felicità non sempre dura e ben presto Michele dovrà scontrarsi con la realtà e superare tutto sarà molto difficile, ci vorranno tutto il coraggio di cui sarà capace e tutto l’amore che prova per Nina per riuscirci. Ma saranno sufficienti o Nina continuerà a fuggire?

Più forte di ogni addio è un viaggio. Un viaggio profondo dentro i protagonisti e dentro noi stessi. Perché nella vita tutti siamo e saremo sempre un po’ Michele e un po’ Nina. Ci saranno giorni in cui sbaglieremo e dovremo sperare nel perdono altrui e altri in cui dovremo essere abbastanza forti da riuscire a perdonare chi ci ha fatto un torto pur amandoci profondamente. Alla base di tutte le scelte c’è il coraggio, perché per affidarsi completamente all’altro ce ne vuole una dose massiccia e non tutti siamo in grado di farlo a occhi chiusi.

Michele è così, lui ripone la fiducia in Nina, la ama con tutto se stesso e quando si dà tutto ci si rende vulnerabili. Nina sente tutto fin nel profondo, ha provato a essere soffione per soffrire meno, ma il suo animo orchidea non può rimanere imbrigliato, deve tornare a emergere. Michele e Nina sono due facce della stessa medaglia, insieme possono essere la cosa più meravigliosa al mondo, ma devono avere il coraggio di credere l’uno nell’altro senza porsi alcun limite.

Ultima cosa poi vi lascio perché oggi sono veramente troppo prolissa, menzione d’onore al prof di chimica, confidente di Michele, che ha creato dodici profili di donne da cui bisogna scappare a gambe levate, questo personaggio un po’ macchiettistico mi ha strappato qualche sorriso e in un libro così ci voleva proprio un pizzico di leggerezza.

Consiglio Più forte di ogni addio a chi ama Galiano, ma anche a chi non ha mai letto nessuna delle sue precedenti opere. Credo che questa storia sofferta e difficile possa essere amata da tutte le lettrici che adorano Colleen Hoover e da tutte le fan del genere young adult. Provate e poi ditemi cosa ne pensate, mi raccomando.

ps credo di non aver mai sottolineato così tante frasi belle, ma belle davvero. Galiano mi ha stupito per la vena poetica che è riuscito a far emergere in questo romanzo. Complimenti davvero.
Profile Image for Chiara (insidefiction).
236 reviews18 followers
August 16, 2019
2 stelle e mezzo, ed ecco perchè.

E così che, per l'ennesima volta, mi sono lasciata ingannare da parole piene di sentimento e di amore, di dolore e di speranza. Più forte di ogni addio è infatti una storia intrisa di emozioni, una storia in cui Enrico Galiano dimostra la sua abilità di leggere dentro le persone e farle sentire meno sole. E questa è la terza volta che succede.

La verità è che le citazioni, quelle belle, quelle in cui non puoi fare a meno di rispecchiarti, sono da sempre il mio punto debole. Condite la storia di parole che mi facciano sentire capita e compresa e mi conquisterete. Per questo ero entusiasta di leggere Più forte di ogni addio e lo sono rimasta per tutta la prima metà del libro: perchè, come vi ho raccontato poco fa, Enrico Galiano è un maestro in queste cose.

L'autore propone una storia originale e forte, una storia con un tema delicato e onesto, approcciandosi ad esso come se si trattasse di una conversazione tra amici. Lo stile di scrittura è semplice e lineare, a volte forse fin troppo, al punto da risultare a tratti banale. Durante la lettura mi sono domandata più volte se l'autore avesse scelto di utilizzare un lessico così colloquiale in modo consapevole; ho pensato che, forse, in questo modo per lui sarebbe stato più facile raggiungere il pubblico a cui il libro è implicitamente rivolto. Dal testo, infatti, è chiaro l'intento di Galiano di comunicare con i più giovani, seppur Più forte di ogni addio sia un romanzo capace di abbracciare lettori di qualunque età.

I due protagonisti, Nina e Michele, sono due personalità estremamente dinamiche e scoppiettanti, ma nelle interazioni con gli altri personaggi si trasformano in eroi decisamente inverosimili.

Nina, ad esempio, racconta le vicende che l'hanno portata ad entrare nella vita di Michele a una tatuatrice conosciuta pochi minuti prima. Per carità, ho amato Flo [la suddetta tatutatrice] e la sua irriverenza, spesso mista a fragilità, ma se penso alla vita vera non sarebbe una scena credibile. Nina è un personaggio che si fa amare per la sua schiettezza e il suo coraggio, si fa apprezzare per la sua insicurezza e il suo amore e piano piano, senza rendertene conto, te ne sei innamorata. Ma poi apri gli occhi e, quando giungi alla seconda metà del libro, ti rendi conto che Nina non è ciò che sembra e l'autore non fa niente per sottolineare la complessità di questo personaggio, al contrario la esalta. Ed è qui che ho iniziato ad allontanarmi dal romanzo. Perchè Nina non è altro che una psicopatica, un personaggio profondamente disturbato e per niente sano, che avrebbe bisogno di un grande aiuto psicologico. Ma a quanto pare nessuno, autore incluso, lo ritiene necessario. È un fatto evidente che Nina non stia bene, che sia "malata" e lo dimostra con un atto tanto eclatante quanto stupido, un atto che viene innalzato come un eroico gesto di amore, ma che non è altro che un chiaro segno di instabilità. E qui, Enrico Galiano, ha sbagliato alla grande.

Dall'altra parte abbiamo Michele, un personaggio costruito ad hoc per entrare in empatia con il lettore e affrontare il tema della cecità. Michele, infatti, ha perso la vista in seguito ad un incidente d'auto e convive da anni con questa condizione. E diciamolo, questo è pressochè l'unico motivo per cui mi sono avvicinata al libro: capire cosa significhi vivere con questa disabilità. E sapete una cosa? Non ho scoperto nulla di nuovo, perchè quali siano le conseguenze e le difficoltà che la cecità di Michele comporti non viene approfondito: una condizione che dire che è stata trattata superficialmente è dire poco. Il fatto è che per Michele sembra sempre tutto così "facile" (passatemi il termine), come se l'essere cieco non gli creasse nessun impedimento, al massimo giusto qualche figura imbarazzante. Tutto viene dato per scontato, non viene avanzata nessuna spiegazione e io certe cose volevo proprio saperle, tanto che in testa avevo sempre la stessa domanda "ma come avrà fatto a farlo?". Chissà.

L'aspetto della cecità, poi, non è l'unica questione lasciata aperta. Di dove sia finito il padre di Michele non è dato saperlo (o forse mi son distratta io?). Del perchè la madre di Nina faccia una guerra tanto ostica nei confronti di Michele neanche. Ma, soprattutto, c'è un evento particolare alla fine del libro, un evento che riguarda Nina, un colpo di scena assurdo (beh, mica poi tanto...) che sei lì e pensi "oh, finalmente qualcosa di buono" e NIENTE NIENTE NIENTE, da una pagina all'altra l'autore non ne parla più, se ne dimentica, lascia spazio alle ennesime azioni irrazionali e paradossali che concludono il libro in maniera vergognosa.

E ora mi ritrovo qui, ancora una volta a dover mettere insieme cuore e testa per riuscire a valutare in modo equo questo romanzo. Perchè sì, in fondo, sono state ore piacevoli quelle trascorse in compagnia della penna di Galiano, ma me la sento davvero di consigliarvelo? Nì. È un sì, se cercate una storia di adolescenti, di colpi di testa e di follie. Un no, se cercate tutto il resto.
Profile Image for Elena.
189 reviews10 followers
October 17, 2019
Quando decisi di prendere questo libro non sapevo la sua storia. Dalla breve descrizione sapevo solo che aveva a che fare con il dire le cose che contano per tempo, far capire alle persone a cui teniamo che sono importanti per noi, perché anche se pensiamo di avere sempre tempo per rimediare non è così.
Insomma, un libro sui buoni sentimenti, sull’amore, con una qualche morale di fondo.
Quello che mi sono ritrovata è una storia d’amore assurda fra un ragazzo cieco e una ragazza cretina, che per tutto il libro non farà che fare e dire cose cretine.
Non mi dilungo nella trama, se non per dire che è totalmente assurda. Anche i dialoghi sono assolutamente inverosimili, e i comportamenti dei protagonisti illogici.
Questo libro ha la pretesa di voler essere profondo e romantico, ma è solo banale e insensato.
Profile Image for Ladybooksalott.
94 reviews53 followers
October 6, 2020
Ik kreeg een recensie-exemplaar van 'Sterker dan elk afscheid' opgestuurd voor de leesclub die op 6 oktober via Teams plaatsvond, samen met Enrico.

Doordat al mijn lezersvrienden met zo veel lof spraken over Enrico's eerdere boek, 'De bijzondere woorden van Goia', waren mijn verwachtingen torenhoog. Zijn schrijfstijl werd door anderen beschreven als magisch, poëtisch en bovenal prachtig. Je snapt dan wel dat dit hoge verwachtingen creëert.

Nu kan ik zeggen dat Enrico die verwachtingen meer dan waar heeft gemaakt. 'Sterker dan elk afscheid', dat het verhaal vertelt van een blinde jongen genaamd Michele en een hoog sensitief meisje genaamd Nina, is een klapper van een YA-roman.

Ten eerste wil ik het uiteraard hebben over de schrijfstijl. Enrico schrijft als een woordenkunstenaar. De manieren waarop hij simpele, alledaagse zaken als regendruppels die op een autoraam naar beneden lopen beschrijft, is werkelijk magisch. Hij weet doodnormale dingen in poëzie te veranderen. Ook de manier waarop hij moeilijke onderwerpen aankaart, of hoe hij mensen omschrijft door de ogen van beide personages - de ene blind en de ander ziend - is erg bijzonder. De schrijfstijl zorgde ervoor dat ik me helemaal onderdompelde in de wereld van Michele en die van Nina.

Dan het verhaal. Na het horen van Enrico's verhalen, ben ik ontzettend blij dat zijn uitgever en verloofde hem hebben overgehaald om het verhaal zowel vanuit Michele als Nina te beschrijven. Michele's perspectief is krachtig: de manier waarop hij het leven bewandelt is bijzonder en bewonderingswaardig. Maar ook Nina's perspectief is krachtig, al dan op een héél andere manier. Nina is hoog sensitief en voelt dingen anders, heftiger dan andere die dit niet zijn. Ze noemt zichzelf een orchideekind - een kind dat de pijn van anderen aanvoelt en opneemt; pijn die littekens achterlaat. De manier waarop Enrico de pijn, maar ook de positiviteit van beide personages weet te beschrijven is knap.

Alle personages in het verhaal zijn levendig. Ze voelen echt aan. Alsof ze van de pagina's zouden kunnen springen en ik ze in de trein tegen zou kunnen komen, net zoals Enrico Nina 'tegenkwam'. Vooral meneer Streng vond ik een grappige karikatuur, en ook Flo vond ik een personage met diepgang; een vrouw met een groot hart dat ze verbergt onder een stoere façade.

Als enige minpuntje had ik dat ik soms de keuzen van enkele personages wat minder vond, en ze daardoor bijna niet meer leuk vond. Ik heb eigenlijk nog nooit meegemaakt dat ik een personage onbegrijpelijk begon te vinden, maar in 'Sterker dan elk afscheid' kwam er één gevaarlijk dichtbij. Na het herlezen begreep ik dit personage echter toch beter dan ik dacht. Dit was dus een ieniemienie puntje dat tijdens mijn éérste leessessie voorkwam, maar waar ik me overheen wist te zetten. Het andere punt is eigenlijk dat ik de plottwist al zag aankomen. Het lag er een beetje dik bovenop en ik vond het ook vrij apart dat het boek na de plottwist nog zo lang doorging. Eigenlijk kabbelde het nét iets te ver door en had het voor mij wat eerder mogen worden afgerond. Maar dat is een erg persoonlijke mening.

Al met al is 'Sterker dan elk afscheid' van Enrico Galiano een ontroerend en prachtig verhaal van twee jongeren die op een eigen manier worstelen met hun problemen, maar tegelijkertijd ook over zichzelf heen stijgen en triomferen. Daarom geef ik 'Sterker dan elk afscheid' met heel veel liefde vier sterren.
Profile Image for Leesdromen.
158 reviews10 followers
October 7, 2020
“Dat de dag waarop je ontdekt dat je gelukkig bent, ook de dag is waarop je ontdekt hoe kwetsbaar je bent. ‘’ –p. 47.

Het boek staat vol met zulke mooie citaten, woorden en prachtige omschrijvingen.

Michele is door een auto-ongeluk zijn zicht kwijtgeraakt, waar hij ooit een veelbelovende keeper was, moet hij nu zijn weg vinden met een blindenstok. Michele ziet op zijn eigen, mooie, bijzondere manier. Op een dag ontmoet Michele Nina, in de trein naar school. Het parfum van Nina wijst Michele de weg naar haar, op een dag durven ze elkaar aan te spreken en raken verliefd. Nina is hoogsensitief en sinds het overlijden van haar vader woont ze nog alleen met haar strenge moeder. Op een dag verbreekt Nina al het contact met Michele. Hij is radeloos en blijft achter met een gebroken hart. Terwijl Nina een tattoo laat zetten, raakt ze in gesprek met tatoeëerder, Flo, een excentriek vrouw die de shop bestiert. Tijdens het gesprek merkt Flo dat Nina iets achterhoudt.

De manier van schrijven is heel bijzonder, het verhaal van Michele word geschreven vanuit zijn eigen perspectief en het verhaal begint bij het begin. Waarbij het verhaal van Nina, een gesprek is met Flo en ga je steeds met stapjes terug in de tijd. Dit is heel mooi samengeweven waardoor je op een bijzondere manier het verhaal leest.

Het is zo mooi om in het leven van een blinden jonge jongen gezogen te worden, Galiano laat het je beleven met alle emoties die erbij horen. Het verhaal is zo mooi, poëtisch, luchtig, maar met humor en met een traan geschreven. Waardoor je meerdere malen tijdens het lezen een brok in je keel hebt of er tranen over je wangen lopen, niet alleen dat, soms kun je ook heerlijk lachen. Dit vind ik zo mooi gedaan. Buiten de beleving die je met Michele hebt word je ook flink meegenomen in het leven en de emoties van Nina, zij is zoals ze zelf zegt een Orchideeën kind (hoogsensitief), het is zo bijzonder geschreven, vol emoties, vol diepgang en heel realistisch.

Ook weet Galiano heel goed de “struggles” van beide personages goed neer te zetten, dat hoe positief Michele ook probeert te zijn over zijn blindheid dit ook heel moeilijk is. Ook lees je hoe Nina zich verzet tegen het zijn van een Orchideeën kind en vecht tegen “het gevoelig zijn”. Want hoogsensitief zijn is meer dan “alleen gevoelig zijn” en door dit verhaal krijg je daar in mijn ogen een goed beeld van. Zelf ben ik niet hoogsenstief maar iemand in mijn naaste omgeving wel.

Het enige min punt wat ik had tijdens het lezen van dit boek is, dat er een kleine dip in het verhaal zit, waar je even rustig kabbelt door het boek, en een beetje de “urge” verliest om verder te lezen. Maar zodra je op een bepaald punt komt in het boek, lees je hem in een ruk uit, maakt niet uit hoe laat het is.

PS. Lieve lezers, zorg dat er tissues binnen handbereik zijn, want die heb je nodig. Prachtig boek met meerdere prachtige boodschappen en citaten.

“Dat de wereld zonder hem alleen maar nacht zou zijn” –p. 64.
Profile Image for Emanuela.
762 reviews39 followers
February 20, 2024
Ho aspettato un attimo a recensire questo libro dopo averlo finito, complici anche impegni quotidiani, per far sedimentare le opinioni, ma purtroppo il risultato non è cambiato.

Questo libro ha come protagonisti due adolescenti: Michele, un ragazzo non vedente (ma lui preferisce decisamente essere identificato con quello che può non con quello che non può fare), e Nina, una ragazza con qualche difficoltà esistenziale (direte quale adolescente non ne ha?) dovuta anche alla perdita del padre per malattia, oltre che alla sua grande sensibilità.
Viste le premesse avrebbe potuto rivelarsi una gran bella storia. Ma purtroppo non è stato così per me.

È questo perché si riduce ad essere solo ed esclusivamente una storia d’amore. Tutto ruota intorno al loro rapporto e, anche se probabilmente a diciassette anni, spesso le storie d’amore si rivelano totalizzanti, per due ragazzi con le loro vite, stento a credere che possa non esistere altro.
Inoltre, è una storia vissuta (o forse solo descritta) in maniera molto, troppo, adolescenziale.
E comunque questa è una cosa che non sarebbe negativa di per sé, ne ho lette diverse di storie di adolescenti travagliate di altri scrittori, e mi hanno catturata. Ma questa no.

L’unica parte che un po’ mi ha presa è stata quella in cui si scopre il risvolto della medaglia del loro incontro, nel collegamento con l’incidente (cosa che da un certo punto in poi, diventa altamente intuibile), ma che poi si risolve comunque in un nulla di fatto, in nessuna riflessione più profonda ma solo in una ulteriore trafila di opposizioni, stavolta reali, di familiari, come a renderli dei nuovi Romeo e Giulietta, cosa che peraltro loro citano più e più volte, col risultato però che, più che strappalacrime diventi spacca……
Ma non so forse sono io che in questo momento vorrei più concretezza e meno sbrodolamenti fini a se stessi.

Ed anche il finale comunque, a parte essere sospeso, risulta un tantino irrealistico perché non si comprende come nella realtà, due ragazzi di quella età, possano continuare ad affrontare la loro vita quotidiana senza fare i conti con le decisioni delle loro famiglie.

In più ci aggiungerei che la figura del prof amico secondo me è stata amabilmente inserita da Galiano per mettere se stesso e il proprio ruolo istituzionale in una luce positiva ma diciamoci la verità: non solo non ho mai personalmente avuto notizie dell’esistenza di un insegnante che si comporti così, ma nemmeno credo che sarebbe tanto ortodosso in quanto si comporta un po’ da adolescente lui stesso, oltre che da amicone per un suo alunno.

Insomma un no su più fronti e anzi, prima gli avevo dato tre stelle ma ora rivaluto e gliene darò due.
Profile Image for Rita .
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April 25, 2019
SQUARCIARE L'OSCURITÀ

"Tutti posso guardarmi ma ti giuro, oggi è stata la prima volta che qualcuno mi ha vista davvero. Tu, che sei cieco, sei la prima persona che mi ha vista davvero."

Splendido, davvero. Persino nel momento in cui ho previsto il colpo di scena, con un'espressione tipo "L'urlo" di Munch che portava con sé tutta l'angosciosa consapevolezza di una storia pronta a cadere nel banale e nel patetico, questa stessa storia ha saputo deliziarmi con un arsenale di ostacoli capaci di far emergere potentemente la statura dei protagonisti. È stato proprio con la seconda parte del libro, infatti, che mi è stato possibile affezionarmici. In modo particolare, mi sono identificata con l'ermetismo e la fragilità di Nina, le cui parole mi hanno profondamente commossa.

"Credimi, essere orchidee fa schifo, Flo. È come essere malati, sai? Essere orchidee vuol dire che saluti una persona che rivedrai dopo due giorni e già ti manca, essere orchidee vuol dire che niente ti scivola addosso, che ti ricordi tutto, tutto ti si scrive sulla pelle, altro che tatuaggi [...] quando c'è qualcosa che ti fa star male [...] tutti ti dicono quella frase, “Ma sì, fregatene!” [...] ci ho provato, giuro, a lasciarmi andare, ma quando vedi che lasciarsi andare spesso vuol dire lasciarsi fregare poi ci stai sempre più attenta [...]. E scottarsi non è bello, Flo, perché anche se il male passa, il segno resta e lo vedono tutti. Essere orchidee fa schifo per questo, perché più lo sei e più ti senti ridicola, ti sembra di essere una bambina in confronto agli altri, tutti che sembrano sapere come si fa [...] Dio, che invidia per tutti quei soffioni, tutti quei soffioni là fuori che gli possono dire quello che vogliono e loro niente, che non stanno male per uno sguardo in più o in meno, che non soffrono per cazzate [...] e hanno già dentro quella forza che noi invece ci dobbiamo costruire da noi, pezzo dopo pezzo, la forza di non sentire, ecco che cosa volevo, la forza di non sentire, di non stare sempre così male."

"«Flo, tu non ti senti mai come un museo vuoto, che nessuno viene a visitare? Come se fossi un posto pieno di quadri, statue, affreschi e per tutto il giorno la gente passasse solo davanti, senza entrare? Al massimo qualcuno che arriva e si affaccia, to’, ma poi non mette piede dentro, se ne va con la faccia annoiata...»
[...]
«Però è anche vero che quando qualcuno provava a entrare, ero quasi sempre io a farlo uscire a calci in culo!»
«Sì, anch'io. Ma in realtà, non so come spiegarti, credo di farlo perché così so se a qualcuno importa davvero, di me.»
[...]
«Quando io e lui abbiamo iniziato a fare questo gioco, sembrava come se qualcuno finalmente fosse entrato nel museo, tipo di nascosto, ed era felice di essere lì! Non mi era mai successo, sai? [...] Bello e anche brutto. [...] Perché a volte ci sono quadri che magari uno non vuole che siano visti.»
"

Un altro elemento che mi ha colpita (e divertita) è stata l'ironia di cui l'autore si serve per stemperare una vicenda altrimenti troppo "pesante", un'ironia letteralmente personificata dal personaggio di Carlo. Essa è la concreta dimostrazione di come in questo romanzo non sia mai tutto completamente buio, fatto comprovato dal protagonista maschile: Michele sarà anche cieco, ma ha una lucidissima consapevolezza dei rapporti sociali e della loro fragilità, nonché una resilienza pazzesca con cui poter squarciare l'oscurità della paura e della solitudine.

"Ci sarebbe tanto da dire, su questo fantomatico nostrobene che salta fuori ogni volta che i genitori prendono delle decisioni al posto nostro [...] «Lo so perché ci sono già passato». [...] Non avete mai pensato che, semplicemente, anche se per un tratto siamo stati sulla vostra stessa strada, poi a un certo punto ci è venuta voglia di cambiare e abbiamo preso un percorso nuovo, voltato a un bivio e non ve ne siete accorti? Quelle erano le vostre buche, le vostre macchie d'olio per terra, perché dovrebbero essere anche le nostre? [...] No, non ci sei passato, perché questa è la mia strada, ed è diversa dalla tua."

"Chiedere scusa è come usare il bianchetto: non cancella l'errore, lo copre e basta. E, quando lo usi troppo, lascia uno strano odore."
Profile Image for Chiara171.
490 reviews25 followers
June 24, 2019
Scritto male, banale, ripetitivo - tanto ripetitivo! - esagerato, impossibile più che inverosimile, scontato, scialbo e ripetitivo (l'avevo già detto?!).
Personaggi? La mamma cattiva peggio di Malefica, l'amico e gli altri 2 genitori a encefalogramma piatto di cui non sappiamo neanche l'aspetto fisico ma in quanto a banalità dette non li batte nessuno, il fantasma di papà Homer che non capisco perché non l'abbiano già fatto santo e... basta, perché non ci sono altri personaggi, solo 2 protagonisti che per tutto il libro ripetono le stesse frasi e gli stessi pensieri in loop perenne e i 5 appena descritti (4 vivi ed 1 morto) anche loro in loop. Ah, no, c'è un'altra amica, di cui mi sono ricordata or ora. Figuriamoci che peso specifico aveva se me l'ero dimenticata..
Trama? Oltre a vincere il premio per l'improbabilità (ma é proprio tanto improbabile...) è elementare ed esasperata, senza dettagli che facciano immaginare un mondo, buttando lì eventi ed azioni senza rifiniture, senza particolari che ci facciano immedesimare, senza colore. Piatta.
Sui giovani e le emozioni dei primi amori se ne stanno scrivendo a decine, tutti a raccontare ed interpretare gli adolescenti di oggi, nuova miniera d'oro di scrittori e sociologi. Questo, tra gli altri, è proprio brutto.
Profile Image for Irene.
979 reviews
October 8, 2020
Met een aantal lezers mocht ik deelnemen aan de leesclub van dit boek. Het bijzondere was dat daar een live online leesclub bij hoorde met Enrico Galiano zelf. Heel tof en bijzonder om hem te horen praten over het boek, personages, keuzes en nog veel meer.

Michele, 18 jaar, was een veelbelovende keeper tot de Big Bang. Het moment dat hij in één klap blind werd door een auto-ongeluk. Geen voetbal meer in zijn hand, maar een blindenstok.
Nina, 17 jaar, is hoogsensitief en sinds het overlijden van haar vader woont ze alleen met haar strenge moeder.
Ze leren elkaar kennen tijdens hun dagelijkse treinritten naar school en worden verliefd. Op een dag verbreekt Nina alleen alle contact. Michele is radeloos.

Michele ziet niet zoals wij zien, maar ziet met zijn gedachten, geluiden, aanrakingen en geur. Hij is niet blind, hij is niet-ziend. Ondanks dat hij niet ziet, wil hij wel gezien worden.
Al snel viel mij op dat het perspectief van Nina alleen dialoog bevat en het perspectief van Michele beschrijvingen, gedachten én dialoog. Hoewel je vanuit twee personages leest, gaat dit verhaal voornamelijk over Michele. Het is daarom logisch en mooi dat Nina’s perspectief alleen dialoog bevat, Michele hoort haar namelijk alleen maar. Achteraf viel mij op dat de verhaallijn van Nina van Nina van heden naar verleden loopt en die van Michele van verleden naar het heden. De manier waarop beide lijnen weer bij elkaar komen is mooi.
Met dezelfde poëtische schrijfstijl als in De bijzondere woorden van Gioia schept Galiano een realistische wereld waarin Michele en Nina leven. De schrijfstijl moet je liggen als lezer denk ik, mij zette het in ieder geval aan het denken. Daarbij kun je bijna niet om de goede vertaling heen van Ada Duker en Henrieke Herber. Gezien de poëtische zinnen of bepaalde woorden in dit verhaal die zo goed overkomen in het Nederlands, is dit heel goed gedaan.

Na de contactbreuk laat Nina een tatoeage zetten en ze vertelt Flo, de tatoeerster, over hun ontmoeting. Flo ontdekt dat Nina iets achterhoudt en uiteindelijk besluit Nina dit te vertellen aan haar. Dit is ook het moment in het verhaal dat ik niet helemaal aan zag komen. Dit plot deed me sterk aan een ander boek denken met een blind personage en ik vind het knap dat beide verhalen enigszins op elkaar lijken, maar beiden zo verschillend zijn.
Net als in zijn debuut speelt een docent in dit boek een kleine, maar belangrijke rol. Galiano is zelf docent en ondanks dat ik dat niet weet, denk ik dat hij op deze manier ook een beetje van zichzelf in het verhaal verwerkt.

In mijn hele lezende leven heb ik al tientallen boeken gelezen, maar nog nooit was er een boek waarin ik mij zo herkende in een personage als Nina. Niet in alles wat zij meemaakte, maar wel de beschreven momenten over orchideekinderen en paardenbloemkinderen. Orchideeën die alles opzuigen aan gevoelens en gedachten van anderen, paardenbloemen die overal maar (vanzelf) kunnen groeien en die niet lijden onder een blik meer of minder. Zelf heb ik er nooit iets meegedaan, want ik weet dat ik gevoelens snel oppak, net als dat prikkels soms hard binnenkomen, dat ik ontzettend veel dingen onthoud en dat ik niet alles even gemakkelijk loslaat. Vermoeiend. Ik weet dat veel meer mensen, ook lezers, dit hebben, maar toch is het fijn om te weten dat ik niet de enige ben.

“Het betekent dat niets van je afglijdt, dat je alles onthoudt, dat alles onder je huid gaat zitten. Geen woord, geen komma, je vergeet niets, en het is verschrikkelijk om nooit iets te kunnen vergeten. En het is ook vervelend omdat iedereen altijd “Ach joh, laat toch gaan!” zegt als er iets is waardoor je je ellendig voelt. Maar hoe moet dat, als je alles voelt, als alles binnenkomt? Leer me liever hoe ík weg kan gaan, ver weg kan gaat. Je herinnert je álles, registreert alles, let er altijd op dat anderen zich niet naar voelen, juist omdat je weet hoe dat is, alleen zijn anderen bijna nooit zo oplettend als jij.”

Dit maakt, in combinatie met het mooie verhaal, de wijsheden, de levenslessen, de vergelijkingen en mooie schrijfstijl dat ik dit boek ontzettend mooi vind. Een verhaal heeft twee kanten en dat laat Galiano in dit liefdesverhaal goed zien. Met heel veel liefde geef ik dit boek graag meer dan vijf sterren. Dit boek gaat op mijn favorietenplank.

Een aanrader voor young adults, maar zeker ook voor volwassenen. Ik gun iedereen zo’n soort boek en vooral een boek van Galiano.
Profile Image for Teddy Kleijberg.
72 reviews
January 26, 2025
4.75/5

Toen ik dit boek in de kringloop zag staan moest ik hem gelijk hebben. Want Enrico Galiano is namelijk ook de schrijver van een van mijn lievelingsboeken (de bijzondere woorden van Gioia).
En Enrico heeft me weer helemaal verwonderd. Dit is zo'n boek wat je niet kan vatten. Het is ontroerend, fascinerend, prachtig en bizar tegelijkertijd. Het is een menging van verschillende ingredienten die een hit of een miss kunnen zijn. En deze bijzondere combi was absoluut een hit.
Ik heb momenten gehad dat mijn mond waarschijnlijk open hing en mijn hoofd vol zat met vraagtekens maar wat was dit een heerlijke read. Ik ben er echt doorheen gevlogen. Er is iets aan de schrijfstijl van Galiano waardoor je het boek niet alleen maar leest maar het gewoon lijkt of je er bent. Je neemt situaties waar met alle zintuigen. Je ziet het voor je, je bevind je in het verhaal, je voelt de emoties, je ruikt en proeft bijna de geuren. Dit is niet alleen maar lezen. Dit is ervaren.
Dit is wat een goede schrijver kan. En Enrico doet het meesterlijk.

En toch mis ik iets om het de 5 sterren te geven die ik het zou willen geven. Sommige momenten kunnen voelen als pijnlijk, narig, ongemakkelijk, gewoon bizar. Nagels over een krijtbord. Dus ja het hangt echt tegen de vijf sterren aan maar ik ben toch niet helemaal overtuigd. Pietluttig I know maar ik ben in me kritische bui.

Maar overall echt een chapeau aan deze schrijver want schrijven vanuit een karakter dat niets kan zien en toch zo'n scherp en vindingrijk perspectief kunnen geven. Ja ik ben om. Ik krijg bij dit boek de neiging om een marker te pakken en alle prachtig geschreven zinnen te gaan markeren. Maar eerlijk gezegd is dan gewoon het hele boek neon. Laatste lofzang, laten we nog even kort karakters talk doen:

Michele: Ik weet niet precies hoe ik zijn naam uitspreek maar ik voelde me gewoon alsof ik in zijn hoofd zat. Dit karakter is levensecht gevangen en ik heb van hem genoten ondanks zijn soms obsessieve, schunnige gedachten.
Nina: Ik weet niet of ik nou van haar moet houden of in haar gezicht moet slaan. Haat-liefdes verhouding zou je het zeker wel kunnen noemen. Maar ondanks dat ik geen idee heb hoe ze er uberhaupt uit ziet lijk ik haar van binnen en buiten te kennen. Wellicht ook een stuk zelfherkenning in de orchideeen club.
Carlos (Cawlos): Dit is mijn middernacht inside joke hahaha. Maar ik zie Carlos helemaal voor me. Kleding en al. Hij is de definitie van voor iemand door het vuur gaan.
De scheikunde leraar: Ik gun deze man wat meer vertrouwen in vrouwen. Ergens zie ik het ook wel helemaal voor me. Zo'n verstrooide professor, ongelukkig in de liefde.
De moeder van Nina (la trut): Overbezorgde moeder, beetje psycho. Maar ik zou liegen als ik zou zeggen dat ik het helemaal niet zou begrijpen. Mensen doen rare dingen voor liefde, om hun geliefde te beschermen. En eigenlijk komt het allemaal vanuit een goed hart.

kortom: Dit boek is een dikke vette aanrader.

En laat ik hiermee deze review besluiten want anders zou ik echt een uur lang kunnen praten, of typen. Het was me weer een waar genoegen. Wellicht is dit mijn teken om meer boeken van Enrico Galiano te gaan kopen. Maar ik heb toch nog wel een pittige tbr op mijn bordje dus we lezen gewoon lekker door terwijl ik nog even nageniet.


Dikke kus!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Eleonora.
241 reviews2 followers
May 1, 2019
Recensione completa sul blog Once Upon a Time a Book: https://onceuponatimeabooklove.blogsp...

Quando inizio una lettura firmata Galiano so già che sarà, non solo un successo, ma soprattutto uno di quei romanzi che saranno in grado di emozionarmi davvero. Ogni volta che sfoglio le pagine, mi affeziono a questi personaggi che puntualmente riescono a farsi spazio nel mio cuore e a rimanerci. Ogni volta, cerco di trovare le parole giuste all’altezza del libro, per esprimere al meglio quello che mi lascia, ma puntualmente faccio cilecca. Quindi Enrico perdonami ma ci ho provato!
Voglio iniziare da Nina. Lettori miei, Nina sarà un personaggio difficile. Per quasi tutta la lettura non sono riuscita a capire se mi piacesse o se la odiassi per i suoi atteggiamenti. Nina sarà un controsenso dopo l’altro. Sarà amore e odio, sarà felicità e tristezza, sarà gioia e dolore. Alla fine del libro mi sono accorta che Nina sarà solo tutto, ma in più sarà anche la vittima di tutta una serie di eventi e di persone che la distruggeranno e tenderanno a trasformarla in qualcosa che non è. Ma lei sarà semplicemente Nina. Con le sue difficoltà, con le sue fissazioni, con i suoi dolori, sorrisi e amore. Quell’amore che troverà solo in due persone nella sua vita: Michele e Homer. Chi è Homer? Beh per scoprirlo dovrete ovviamente leggere la storia.
E ora tocca al mio piccolo ometto. Michele. Devo ammettere che parlare di lui mi viene davvero difficile. Con Michele, per me, è stato amore fin dalle prime pagine. Troviamo questo ragazzo intelligente, sveglio, simpatico e anche molto chiacchierone. Che ha fatto di quello che, per tanti poteva essere una sconfitta finale, la sua parte più bella. Non voglio essere moralista, perdere la vista a 13 anni per colpa di un incidente deve spezzarti in due. Vedere tutte le bellezze del mondo il giorno prima, e perdere tutto quello successivo, deve essere stato traumatico. Solo lui saprà davvero cosa si proverà. Ma nonostante tutto lui sarà super cazzuto, (lasciatemi passare il termine, ma non ne riesco a trovare altri che rendano così bene il concetto), e cercherà grazie ad una super mamma, di trovare la sua indipendenza. Viaggerà da solo sui treni, andrà a scuola da solo, e cercherà di vivere la sua vita come chiunque altro. Devo solo ammettere che ogni tanto però cercherà di utilizzare il ‘suo essere non vedente’ per ottenere quello che vuole! ;) perché lo metto tra virgolette? Perché Michele non potrà vedere i colori, le forme, e gli oggetti, ma riuscirà a vedere alla perfezione, o meglio sentire, quello che sono gli altri. E vedrà Nina. La vedrà per davvero.
Ma ora bando alle ciance perché se no potrei stare qui a tediarvi per ore. Che posso dirvi di più per farvi capire che questo romanzo merita tantissimissimo di essere la vostra prossima lettura? Voglio ringraziare davvero di cuore la casa editrice per avermi permesso di leggere questa meraviglia, e soprattutto te Enrico che con le tue storie e i tuoi ragazzi riesci sempre a insegnarmi qualcosa di nuovo e di bello. Tu hai questo dono di arrivare dritto, punto.
Insomma, chiudendo ve lo consiglio davvero.
Profile Image for Dona DeSy.
610 reviews7 followers
September 3, 2021
Uno Young adult. Ma dimenticate tutti gli Young adult letti finora; quella è carta straccia. Questo libro è un concentrato di poesia,introspezione profonda, dolore, sentimenti e speranza… tanta, tantissima speranza. Più forte di ogni addio.

“Sempre secondo la mia teoria, in un mondo perfetto, due che si amano – che si amano davvero dico – si stanno sempre dicendo addio. Lo so, lo so, sembra un’idiozia, ma seguite il ragionamento: se fosse possibile tenere vivo per sempre quello stato mentale che ti fa guardare la tua lei o il tuo lui e pensare: Oh merda! Fra un po’, non so quanto, un anno, due, dieci, io non potrò più vedere questa persona! Devo assaporare tutto di lei perché poi la perderò!”

Due personaggi meravigliosi, perfetti come non ne leggevo da parecchio tempo.

Nina, una bambina orchidea. In psicologia questi bambini sono riconosciuti in contrapposizione con i bambini “soffione”, spesso timidi, a volte introversi, amano la routine; sono estremamente sensibili e di sovente considerati “difficili”. Hanno paure profonde empatia dolorose. Li ho incontrati nella teoria degli studi e nella pratica della mia vita. Esposti a difficoltà e sofferenze anche altrui reagiscono con insofferenza e disagio crescente, che li portano poi a condurre vite disordinate e infelici. Ci vuole tanta pazienza, tanto amore ,tanta tolleranza… non è sempre facile come genitore rapportarsi a loro.
Quello che dico è che portare su carta un personaggio come Nina era un’impresa non semplice. Ma Nina è un personaggio straordinario;

«Tutti che parlano di questa cosa, la felicità, e te la vendono come la cosa più bella del mondo. E hanno ragione, ma si dimenticano sempre di dirti l’unica cosa davvero importante, della felicità.» «Quale?»«Che il giorno in cui scopri di essere felice è anche il giorno in cui scopri quanto sei fragile.»

Lui è Michele. 18 anni , sognava di diventare portiere e di parare un rigore a San Siro. Un ragazzo come tanti che amava gli U2 e i lego. Un ragazzo che nella notte più promettente della sua vita, a 13 anni, diventa cieco.

«La vedi quella stella?». Era una sera limpida d’inverno e c’era una stella luminosissima proprio al centro del parabrezza, e le parole che stavo per dire e che non riuscii mai a pronunciare erano: «Quella stella mi proteggerà e io ce la farò. Un giorno parerò un rigore a San Siro!». Non riuscii mai a dirla, però, quell’ultima frase, perché prima che la voce uscisse fuori fu il turno dell’ultimissima cosa che i miei occhi videro, cioè il paraurti posteriore di una Mercedes Classe C che ci piombava addosso.


Il modo in cui parla, vive, sente e descrive la vita Michele è qualcosa di talmente toccante da farmi segnare il libro una pagina sì è una pagina no.

I colori li vedo, eccome se li vedo. C’è l’arancio vermiglio di quando Carlo dice una stronzata delle sue, c’è il turchese chiaro di quando sotto la doccia ti viene voglia di cantare, il grigio ardesia di quando fai una battuta e nessuno ride oppure qualcuno ride per circostanza, il viola prugna di quando qualcosa ti fa paura – un’interrogazione il giorno che non hai studiato o i rumori a notte fonda – o il color zafferano di quando sei in macchina e la radio passa la canzone che ti piace e che era tanto che non sentivi.


Una volta ho sentito che la parola desiderio viene dalla parola sidera, «stelle», ma che col prefisso de significa in realtà «mancanza di stelle», e io trovo che non esista definizione più azzeccata, perché inizi a desiderare le stelle quando il cielo è nero di nuvole e non si vede niente: io avevo diciotto anni e mai avuto una ragazza, mai, neanche un bacio a fior di labbra, figuriamoci un bacio vero.

Devo tagliare corto perché ci sarebbero altri 20 passi che vorrei condividere, ma ovviamente vi vado a mettere mezzo libro, e ad allungare forse è troppo una recensione che deve rimanere tale senza spoilerare troppo.

L’amore fra Nina e Michele e’ totale. Folle inopportuno ,terribile,perfetto. I due sono intrecciati in maniera impensabile nella prima parte del libro. Starà al lettore scoprire in che modo e in che misura.
Straordinari anche i due principali personaggi secondari, Flo e Carlo.

«Ma com’era? Bella ’sta tipa?» «Carlo, non so come dirtelo, ma ho un leggerissimo impedimento che non mi permette di dare una risposta alla tua domanda, se non te ne sei accorto!»

«E cosa vuoi: zuccherino o spinaci?»«Spinaci, ovvio.» «No. Non capirà.» «Ah, grazie eh!» «Non capirà. Ma per fortuna l’amore non c’entra niente col capire le cose.»

Anche dal punto di vista stilistico il racconto è interessantissimo in prima persona con pov alternati di Nina e Michele, ma raccontati in una maniera diversa dal solito che non vi anticipo, che dovete andare a scoprire.
Lo stile impeccabile, le introspezioni giuste, sensate, commoventi, mai troppe e mai inopportune.
Più sensualità in un solo bacio, che in tutte le scene erotiche mai lette nei millemila ya fatti in serie. Niente prestazioni da superuomo ai limite dell’incredibile. Qui c’è roba seria, qui c’è la vita reale.
Il finale meraviglioso senza epiloghi che raccontano salti temporali poco credibili, solo l’espressione di come si possono amare alla follia due giovani diversi fra di loro e dagli altri, difficili, ma veri e folli come si è a 18 anni.
Questo libro è una qualità di diverso livello, non comparabile a tutto quello che ho letto del genere Young adult fino a oggi quindi in questo genere merita per me ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ + . Davvero indimenticabile, so già che lo rileggerò fino a impararlo a memoria.
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Profile Image for Iris.
220 reviews4 followers
October 7, 2020
Een schrijver die omschreven wordt als de Italiaanse John Green. Dit boek heeft een gemiddelde van 4 sterren.

Het gaat over Michele. Hij is blind geworden waardoor hij zijn grote passie voetbal niet meer kan doen. Op een dag ontmoet hij Nina in de trein. Wij volgen hem in zijn verhaal. Ook zijn er stukken vanuit Nina geschreven. Dit zijn alleen maar dialogen. Ik moet zeggen dat ik hier nogal moeite mee had. Hierdoor kwam ik niet goed in het boek. Ik snap dat het geschreven is met dialogen maar het is niet helemaal mijn ding.

Hoe verder ik in het boek kwam, hoe beter het werd. Het boek is verdeelt in deel 1 t/m 4 en daarna de finale. Deel 1 vond ik nogal matig, zoals ik net al zei, kwam ik er niet goed in. Bij deel 2 werd het al een stuk beter. Hier krijg je ook iets meer duidelijkheid. Deel 3 vond ik duidelijk het sterkste deel. Alleen het laatste stukje verpestte het heel erg voor mij.

Persoonlijk vond ik het plot nogal voor de hand liggend. Ik zag het al vrij snel aankomen. Niet helemaal precies natuurlijk. Maar het verpestte voor mij wel veel. Ook door wat er in het derde deel gebeurde was ik er wel klaar mee.
Dan deel 4 en de finale. Dit pakte mij weer niet. Vooral door Michele. Ik kan niet zeggen waarom want dan spoiler ik.

De personages vond ik wel realistisch. Ze reageerde wel echt op de situaties. Tevens waren er leuke bijpersonages. Zoals Carlo, Flo en de scheikundeleraar.

Conclusie
Voor mij is Enrico niet de nieuwe John Green. Maar mocht jij van zulke boeken houden, dan raad ik je dit boek wel aan. Persoonlijk vond ik dit boek niks. Vooral door de schrijfstijl en de plots. Verder vond ik soms de zinnen wel erg lang. Als dyslect gaat het voor mij dan door elkaar lopen of ik raak de draad kwijt.
Wel een erg uniek verhaal over iemand die blind is. Dit is de eerste keer dat ik erover lees.
Als ik sterren zou moeten geven, dan blijf ik hangen tussen de 2 en 3 sterren. Voor nu doe ik daarom maar 3 sterren.

Ik heb dit boek gelezen voor de leesclub van @vibyoungadult. Hiervoor heb ik dit exemplaar mogen ontvangen, nogmaals bedankt.
Profile Image for Giordana.
75 reviews
December 2, 2023
Il libro si divide in quattro parti più il finale. Un ragazzo che ha perso la vista da cinque anni si innamora di una ragazza sul treno, sentendo il suo solo profumo. Ma per mille ragioni non riescono mai a stare insieme, lei troppo instabile e i genitori continuano a intromettersi. Riusciranno alla fine a vivere felici e contenti?
La prima parte del libro mi è piaciuta molto e le avrei dato 5 stelle, mi è piaciuto in particolare il racconto della ragazza alla tatuatrice alternato ai capitoli in cui a parlare era il ragazzo non vedente, ma passando alla seconda parte sino al finale mi è caduto. Ha preso una piega troppo assurda, troppo simile anche ad altri libri scritti dallo stesso Galiano (è il suo terzo libro che leggo) e semi copiati da altri autori. La trama è diventata banale, tragica, surreale e inverosimile. Non mi sono piaciuti i personaggi dei genitori, e il più delle volte neanche quello di Nina, la protagonista, mentre al contrario ho apprezzato quelli della tatuatrice, del professore di chimica e dell'amico Carlo.

"Io ero così, ero una bambina orchidea. Non riuscivo a lasciarmi mai scivolare via niente, tutto mi restava addosso, come se... come se mi si scrivesse addosso".

"Se sei orchidea non lo decidi tu, ma sempre gli altri. Sono gli altri che ti lasciano i segni addosso, e la maggior parte delle volte sono segni che non vuoi avere".

"Perché davvero quella ragazza si merita di meglio. Dal suo ragazzo o da chiunque altro. Si merita qualcuno che risponda con messaggi lunghi il doppio, qualcuno che sia contento di sentirla al telefono e che non la faccia soffrire".
Profile Image for cristina..
126 reviews5 followers
July 4, 2022
“ So solo che mi sono rotto di tutte quelle persone là fuori che non hanno il coraggio di impegnarsi in qualcosa di appena un po' più difficile che mettere un «Mi piace», so solo che se avessero coscienza di quanto è tutto provvisorio, se solo si rendessero conto di quanto poco basti per mandare a puttane
tutto, non farebbero così gli splendidi, non si comporterebbero come ci fosse sempre per loro disponibile una seconda occasione, del tempo aggiuntivo, della vita di riserva sempre
a disposizione. “ ✨
Profile Image for Pauline Jansen.
163 reviews6 followers
August 31, 2020
Wauw, dit boek is geweldig!
Een prachtig liefdesverhaal, eentje die je absoluut niet mag missen.
Het deed mij denken aan een combinatie van Een weeffout in onze sterren meets Romeo en Julia. En dat zijn twee grote namen die je niet zomaar zegt ter vergelijking.

Ik zou deze maar lezen als ik jou was, hij is geweldig ❤️

Recensie binnenkort op www.lovethesmellofbooks.nl
Profile Image for Mariella Manfré.
43 reviews11 followers
November 8, 2020
Ik was een beetje huiverig om dit boek te gaan lezen, omdat ik het vorige boek van Galiano, De bijzondere woorden van Gioia, zo mooi vond, dus vanwege mijn hoge verwachtingen zou dit misschien gaan tegenvallen. Maar nee, dit boek is nóg mooier! Prachtige zinnen, diepe gedachten, onverwachte wendingen, bijzondere verteltrant... ❤️❤️❤️
Profile Image for Toglietemi tutto, ma non i miei libri.
1,500 reviews8 followers
April 21, 2019
"Più forte di ogni addio" è un romanzo indicato soprattutto agli adolescenti, un romanzo che ho apprezzato perché, tra tanti libri che parlano di storie d'amore idilliache e perfette, questo mostra invece un rapporto più realistico.
Ci mostra un amore impacciato, tenero, dolcemente ironico, un amore dove non tutto è perfetto, un amore pieno di figuracce e momenti difficili.

"Non capirà. Ma per fortuna l'amore non c'entra niente col capire le cose."

Mi piacciono i libri di Enrico Galiano perché incentrati sui ragazzi, sui problemi tipici della loro età.
Lui si focalizza sul cambiamento che gli adolescenti affrontano, sulle difficoltà che incontrano lungo il cammino della crescita.
Con una narrazione coinvolgente, porta alla nostra attenzione situazioni problematiche, delicate, situazione che a volte, perfino gli adulti faticano ad affrontare.
Profile Image for Benedetta Cipriano.
Author 18 books64 followers
August 12, 2019
Un romanzo che arriva dritto al cuore. Una prosa fluida, delicata, ma coraggiosa, proprio come questa storia.
Semplicemente indimenticabile.
Profile Image for Hanneke.
384 reviews2 followers
June 14, 2021
Goed begin, origineel, maar voor mij te langdradig.
Profile Image for Zoë.
3 reviews
July 4, 2022
One of my favorite books for sure. Exactly what you want a Roman novel to be, but with some amazing plot twists. Absolutely loved it ❤️
Profile Image for Shemene.
274 reviews12 followers
October 16, 2020
5/5 sterren!

Dit boek is een geweldig verhaal tussen twee tieners. En ondanks dat het best voorspelbaar is op sommige vlakken is dit een uniek verhaal.

Dit is absoluut een van mijn nieuwe favorieten!
Displaying 1 - 30 of 126 reviews

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