In principio erano le mutande

by Rossana Campo

Libro usado en buenas condiciones, por su antiguedad podria contener señales normales de uso

Genres: Fiction, Italy

145 pages, Paperback

First published January 1, 1992

Reviews

[Pavel Nedelcu · Rating 3 out of 5]

Lettura estiva, da leggere sotto l'ombrellone.




Lettura molto leggera, anche e soprattutto grazie all'originale lavoro dell'autrice sulla lingua. Storia semplice che fa respirare comunque un'aria di vacanza, ma in cui si affronta anche qualcos'altro.

La protagonista di questo romanzo è alla ricerca dell'amore, e racconta in maniera molto disinvolta una serie di "sfighe" legate all'oggetto della sua ricerca. Descrive tutti gli "infami" di cui si è innamorata, non consoni alle sue aspettative.

Molto importante per riuscire a superare non solo le difficoltà in amore, ma anche le ristrettezze economiche in cui spesso si trova, si rivela il sostegno di alcuni buoni amici.

Quando tutto sembra andare in frantumi e il cappio si stringe sempre di più intorno al collo della protagonista, la speranza che forse questa volta sarà quella giusta è l'unica a cui aggrapparsi per riuscire ad andare avanti.

[Andrea · Rating 2 out of 5]

Dunque ci è questa ragazza, tanto simpatica e senza un soldo, che racconta così con purezza di cuore la sua storia porca, le cose che con le amiche a Genova hanno capito sulla vita il sesso eccetera. Intanto le piace godersela vivaddio, ma mannaggia incontra un sacco di uomini etero infami: il padre e il fratello per cominciare, poi il ginecologo fedifrago, il pittore con l'ex-moglie, l'archeologo depresso. L'improbabile protagonista parla un po' così, però conosce la lirica e l'analisi reichiana, sa tutto di Geltrude Stein e il suo cenacolo artistico, ma non di tal Salvador Dalì. Un'opera prima un po' autobiografica, piena di debiti letterari e buone intenzioni politiche, la scrittura impigliata intorno ad un'artificiosa naturalezza, i personaggi riesumati da un filmino di qualche anno prima.
Prima di leggere il secondo mi prendo una pausa.

[Ginny_1807 · Rating 2 out of 5]

L’idea della sballata costantemente senza mezzi che racconta le proprie traversie amorose intercalate da abbuffate e bevute solenni (a sbafo) mi è sembrata simpatica, e così pure la sua predilezione per gli uomini maturi, specie se provvisti di pancia imponente sul modello del suo idolo erotico, Luciano Pavarotti.
Mi ha tuttavia dapprima disorientato e poi infastidito lo stile in cui si esprime la protagonista, che all’inizio credevo fosse di nazionalità ucraina o qualcosa del genere, e poi mi è apparsa forzosamente illetterata, viste certe citazioni piuttosto colte che di tanto in tanto facevano capolino nel racconto.
L’autrice, infatti, a mio avviso eccede in maniera inopportuna nella ricerca di un linguaggio informale tipo confidenze tra amici, affidandosi a questa specie di flusso di coscienza dei poveri, con esiti a dir poco irritanti e ad evidente discapito di una storia che sarebbe senz’altro risultata più gradevole senza tanti artifici.
Bellissimo il capitolo sui ricordi di infanzia, che riproduce in modo tenero e divertente le ingenuità e le curiosità ‘proibite’ di quell’età.

[Chiara Paolini · Rating 2 out of 5]

2.5 perché le grandi promesse della protagonista sono in tutto e per tutto le mie (grande fame, grande amore, grandi sfighe e gioie alcoliche), ma in generale è pasticciato e concluso alla volemosebbene. Carino ma non indispensabile, ecco :)

[Pretty in Mad · Rating 3 out of 5]

Libro carinissimo che fa molto ridere ma anche un po’ riflettere!
La protagonista sbandata è molto simpatica e genuina nel raccontare le sue vicissitudini.
Mi è piaciuto molto il modo di scrivere dell’autrice, di cui non avevo mai letto nulla, credo cercherò altro di suo.
(Finito il libro mi è venuta voglia di guardare il film “liberamente ispirato”. Beh quello davvero non ve lo consiglio!)

[Luisa · Rating 3 out of 5]

3.5
ma quanto ho riso con questo libro!? frizzante spontaneo e ironico, la protagonista descrive le sue continue sfighe amorose senza perdersi mai d'animo. Anche se inizialmente può sembrare facile da leggere, la scelta da parte dell'autrice di usare un italiano neo standard (ma neo neo! al limite del sub standard) dopo un po' risulta stancante, o addirittura di difficile comprensione (infatti molto spesso ho avuto mal di testa e di conseguenza sono stata costretta a interrompere la lettura). Grazie a quel perenne sarcasmo è sembrato quasi di rileggere i miei diari del liceo, e questo mi ha fatto molto divertire :)

"Mica devo venirvelo a dire io che puoi dimenticarti di tutto quello che vuoi ma che quando ci hai un amore nella capoccia quello ti si ficca e non si schioda nemmeno con le cannonate porca puttana"

[Lupurk · Rating 4 out of 5]

Ero indecisa tra le 3 e le 4 stelle, perché questo linguaggio, per quanto sicuramente voluto, un po' alla lunga infastidiva...però alla fine mi è rimasta una sensazione talmente fresca, leggera e allegra che via, le 4 stelle se le è meritate, perché ogni tanto ci vuole proprio, una ventata di freschezza! La storia di questa povera spiantata, costantemente affamata e senza soldi, delle sue sfighe in amore e delle sue improbabili (ma mica tanto) avventure, mi ha tenuto compagnia per qualche ora, facendomi dimenticare, anche se per poco, delle mie, di sfighe, e quindi ben venga!

[Gian]

A volte mi chiedo come fanno certi autori a trovare cittadinanza presso case editrici di una certa importanza.
Il dubbio, anzi il tarlo mi ha corroso la mente per tutta la lettura di questo romanzo, si fa per dire, scritto in modo infame, noioso fino allo sfinimento, che avrebbe dovuto essere ironico ma che non mi ha strappato nemmeno il più striminzito sorriso.
Per fortuna che era corto e la pratica l'ho finita in fretta.

[Eddy64 · Rating 3 out of 5]

Divertente. Sarà anche sconclusionato, strampalato, sopra le righe... ma é comunque divertente. La protagonista è una ragazza con una grinta e una faccia di tolla senza pari che vive da sola con il gatto Ubaldo in una casa nei vicoli puzzolenti di Genova. Si definisce una predestinata alla sfiga cosmica, vive di lavoretti saltuari, chiede prestiti a destra e a manca, sfugge ai creditori a partire dalla padrona di casa e ha una fame continua che non le fa mai rifiutare un invito a cena, manco fosse da parte di Jack lo squartatore. E ha un gran bisogno di affetto che la fa innamorare ogni tre per due. Le piacciono i tipi alla Pavarotti, sui cinquanta e con la pancia, e ne trova almeno tre di questi "infami", con grandi idilli iniziali e solenni arrabbiature al presentarsi di fidanzata, mammina o ex moglie di turno. Si racconta senza peli sulla lingua (e senza essere mai volgare) quasi a ruota libera alternando il presente tra gli infami e gli amici di sempre, più o meno sballati come lei, e il passato della sua infanzia di bambina "diabolica" che con le amiche già pensava al sesso e alle mutande da lasciare intravedere sotto la gonna. Lo stile riflette il carattere impetuoso della protagonista, incapace di stare ferma e di affrontare una cosa alla volta: e allora ecco una sorta di parlato, con una sintassi a volte bislacca, i verbi all'infinito e il mangiarsi le parole, saltando da un fatto all'altro, tanta è la fretta di dire e raccontare. Un romanzo più al femminile che femminista come si potrebbe inizialmente pensare e che dietro un buon numero di invettive contro il Maschio, nasconde il desiderio di una vita di coppia, di un figlio... Scritto nel novantadue (e gli oltre trent'anni non si sentono affatto) è il primo romanzo di Rossana Campo. Esordio col botto visto il successo all'epoca. Successo meritato e tre stelle mezzo per un paio d'ore di piacevole ed esilarante lettura.

[Carlotta Calderoni · Rating 4 out of 5]

"In principio erano le mutande" - titolo che evidentemente vuole ironizzare sulla Bibbia, data l'inclinazione della protagonista per le bestemmie e quelle che chiama le "cose porche" - è un romanzo piacevole e breve che racconta in modo confuso, ma divertente le vicissitudini di una ragazza di poco meno di trent'anni.
Quello che rende difficile la lettura, in un primo momento, e che può risultare fastidioso per i puristi della lingua, è lo stile colloquiale, l'omissione di articoli, talvolta verbi, in generale, parti del discorso che normalmente si troverebbero in prosa.
Tuttavia, superate le prime perplessità, ci si ritrova in un vortice di parole che richiamano espressioni gergali, esperienze di vita condivisibili, sfortune amorose sperimentate un po' da tutti.
Così, in uno "stream of consciousness" più comprensibile di quello di James Joyce è facile rimanere invischiati e farsi anche delle belle risate.

"Con questa Christina tedesca passiamo l'inverno. [...]
Dice, Molto bello tuo amico Ifano, mi ricorda il calabrese. [...] Grandi tragedie. Christina scappa e mi tiene informata di dov'è però minacciandomi di morte se io dico a Ifano.
Io non dico a Ifano, poi dico e lui va a prenderla e vissero felici e contenti."

[Alessia · Rating 3 out of 5]

Ero partita con aspettative abbastanza basse e invece questo piccolo romanzo è stato una positiva sorpresa.
La protagonista, di cui solo a metà libro mi son resa conto essere senza nome, è una sciatta, filosofica, romantica, un po’ tirchia, ligure dalle origini napoletane. E già questo è abbastanza per conquistare una napoletana che vive in liguria come me (sciatta e filosofica forse, tirchia non direi).
Menzione speciale per l’amica Giovanna innamorata degli uomini di colore e l’amico Ivano il libertino, ma anche per l’amico Tasca.
La scrittura è organizzata come il cervello della protagonista: sciatta e filosofica, proprio per questo mi sono fatta un sacco di risate.
Tre stelline piene.

[Sara maria Serafini · Rating 4 out of 5]

Se vi viene in mente di scrivere un romanzo tutto con voce narrante in prima persona del tipo "parlato", prima leggete questo romanzo della Campo, "In principio erano le mutande", un gioiellino. Così magari la voglia vi passa e ci risparmiamo l'ennesimo capolavoro incompreso. 😅
▪️
"Poi la porta si chiude e nella casa qui arriva il famoso rumore della solitudine e io mi dico che con questa storia della solitudine è capace che io sono predestinata a essere un grande genio come Kafka per esempio, non è da escludere."

[Lucrecia · Rating 3 out of 5]

È la prima volta che leggo un libro in italiano. Non l'ho capito tutto, ma è stato molto divertente!!! Il modo in cui è scritto sembra stranno, ma ricorda "the stream of conciousness". Dopo ho provato a leggere un altro libro di Rossana Campo ma non ho potuto perchè mi sembrava que il personagio era la stessa.

Se vuoi avere divertimento durante un po e le parolace non ti dispiaciono, queste libro è una buona opzione.

[Irene Rizzi · Rating 2 out of 5]

storia che secondo me avrebbe del potenziale e mi sarebbe potuta piacere molto, se non fosse per la sorta di flusso di coscienza non sviluppato nel migliore dei modi, la scrittura manca molto spesso dei verbi e ciò mi ha rallentato nella lettura perché rende tutto più artificioso inoltre non ho trovato molta sostanza nella trama. Un libro carino da leggere al mare ma che non mi ha convita del tutto.

[Silvia Ortelli · Rating 4 out of 5]

Simpatico forte. Si leggere in un batter d'occhio e mette di buon umore.

[Giulia China · Rating 3 out of 5]

Un libro impressionista che utilizza le parole come pennellate

[Ariadne's thread · Rating 2 out of 5]

Lettura monotona con un linguaggio alquanto basilare.

[Simone De Lorenzi · Rating 2 out of 5]

Che trash.
Sì, lo so, è scritto così apposta.
Però insomma.

[leir · Rating 4 out of 5]

La mia passione che è la lettura anche ci dò sfogo in questi fine settimana nei posti bellissimi.

[Marta · Rating 4 out of 5]

In principio erano le mutande (1992)

Stranamente lo stile colloquiale non mi ha irritata e, nonostante le esagerazioni e le assurdità di trama e personaggi, non sono riuscita a smettere di leggere (anche il finale, così a tarallucci e vino, avrei dovuto odiarlo, invece ok, lo accetto); ho però il sospetto che questa magia non si ripeterà e di Rossana Campo, qualora dovessi affrontare anche altri testi, alla fine mi piacerà solo questo libro


Joan Miró, Escalade vers la Lune (Climbing to the Moon), 1969

[Alexandre · Rating 4 out of 5]

In principio erano le mutande di Rossana Campo è un romanzo che gioca con un linguaggio crudo e ironico, raccontando la vita di una giovane donna alle prese con le difficoltà quotidiane, i sogni e le disavventure sentimentali. Ambientato in una Napoli viva e reale, il libro si concentra sul percorso della protagonista, una donna ribelle e ironica, che naviga tra la precarietà economica e le relazioni complicate.

Il tono del libro è graffiante, spesso divertente, e la narrazione offre uno sguardo autentico sulla condizione femminile in un contesto sociale non sempre favorevole. Campo riesce a dare voce a una protagonista imperfetta, ma proprio per questo estremamente umana e riconoscibile. Il suo sguardo disincantato sulla vita e l'amore è una delle forze del romanzo, che riesce a strappare sorrisi e riflessioni.

Tuttavia, nonostante l'originalità dello stile e la forza della voce narrante, il libro a tratti risulta frammentato e manca di una struttura narrativa solida che lo renda davvero incisivo. Alcune scene si ripetono, e il linguaggio volutamente colloquiale, sebbene efficace, può risultare pesante o poco incisivo per alcuni lettori. Inoltre, il finale, pur coerente con il tono generale, non lascia un’impressione memorabile.

In sintesi, In principio erano le mutande è un libro che si legge con leggerezza e che sa intrattenere, ma senza lasciare un segno particolarmente profondo. È un ritratto di una femminilità libera e imperfetta, ma che avrebbe potuto sviluppare meglio le sue potenzialità narrative. Tre stelle per la freschezza dello stile e per il coraggio della protagonista, ma con qualche riserva per la mancanza di profondità in alcune parti.