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L'Alligatore #1

La verità dell'Alligatore

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L'Alligatore è un ex cantante di Blues. Ingiustamente condannato a sette anni di carcere, gli è rimasta addosso la fragilità degli ex dete­nuti e l'ossessione della giustizia.
Ha messo a frutto le sue «compe­tenze» e le sue conoscenze nella malavita divenendo un investigato­re molto particolare: più a suo agio nel mondo marginale ed extra legale che tra poliziotti e magistrati, ricorre volentieri all'aiuto di strani «personaggi», primo fra tutti Beniamino Rossini, un malavitoso milanese con il quale ha stretto una bella amicizia malgrado le differenze culturali e di temperamento.
I due intuiscono presto che gli omicidi di due donne, imputati a un povero tossico, sono in realtà maturati nei corrotti ambienti di una certa bor­ghesia di provincia...
Con il personaggio dell'Alligatore nasce in Italia un nuovo tipo di giallo, più vicino al noir americano per la capacità, tutta nuova nel nostro paese, di elaborare e raccontare esperienze realmente vissute nel mondo del carcere, della latitanza, dell'extralegalità.

257 pages, Paperback

First published January 1, 1995

10 people are currently reading
344 people want to read

About the author

Massimo Carlotto

125 books261 followers
Massimo Carlotto began his literary career in 1995 with the noir novel The Fugitive, a fictionalized account of his time on the run. In 1998 he published Le irregolari, the semi-autobiographical novel on the Argentine military regime of the Seventies. In 2001 he released Arrivederci, amore ciao, which was adapted into a movie in 2005. In 2004 he published Death's Dark Abyss, a nihilistic noir on the theme of revenge.

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47 (5%)
1 star
14 (1%)
Displaying 1 - 30 of 75 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,430 followers
November 25, 2023
MASSIMO NON FUGGE PIÙ



1995: nasce l'Alligatore.
Sono passati pochi mesi dall'ottimo esordio, Il fuggiasco, e Carlotto ci regala questo nuovo personaggio, un dono prezioso, una chicca: fuori dai canoni, irregolare, Marco Buratti detto l'Alligatore è già una leggenda.

Fatta di blues, calvados, la sua giustizia e la sua verità.
Beniamino e Max completano il quadro, e non sono da meno



Dio che partenza! Il primo paio di pagine è un saggio di hardboiled, quintessenza di noir, pura delizia.
E che capacità di settare ritmo, atmosfera, situazione, plot, personaggi: siamo già subito perfettamente dentro, sappiamo tutto l’antefatto, chi è l’Alligatore, cosa fa, perché lo fa.

description
Chissà se la persona indicata da Massimo è il vero Beniamino Rossini, quello a cui il personaggio di Beniamino è ispirato, e al quale Carlotto ha dedicato il bel ‘Terra della mia anima’.

Marco Buratti è un mio amico, lo frequento da quando è nato, siamo cresciuti insieme (io invecchiato più che cresciuto, lui m’è sempre parso molto maturo).

L’indagine parte dalla ricerca di un tossico in semilibertà che è sparito, il che conduce al suo pusher, al primo delitto, al furto di quindici milioni di vecchie lire, una storia di bondage, un processo truccato, una giudice popolare di Corte d’Assise, dimostrare che anche un morto ha diritto di avere giustizia se è innocente (la giustizia che l’Alligatore non ha avuto), un giro di imprenditori veneti dediti al sadomaso e al consumo e importazione di chili di cocaina dal Sudamerica, AIDS, un professionista troppo arrembante, i Cavalieri dell’Ordine di Santa Costanza, una morte per overdose, un suicidio, eccetera.

description
In un film, o in una serie, Giuseppe Battiston sarebbe un perfetto Max la Memoria.

Non c’è lieto fine, non potrebbe esserci, date le premesse, dato il tono. Ma l’Alligatore, a suo modo e maniera, una qualche forma e tipo di giustizia riesce a ottenere per l’innocente, o meglio, l’ingiustamente condannato, che è eroinomane e ladro.
Sembra di essere dentro un quadro di Caravaggio, in mezzo a quell’umanità, la madonna che era la prostituta del porto, con quelle luci e quell’atmosfera.

L’investigazione dell’Alligatore (aiutato da Beniamino e brevemente anche da Max la Memoria) procede instancabile con un ritmo che toglie il fiato.
E così fa anche il romanzo, pur evitando i classici colpi di scena, costrunedo l’intreccio, concentrandosi sulla trama e i suoi sviluppi, senza serial killer schizofrenici paranoici, ma con assassini comuni, molto ‘normali’, tenendo l’occhio fisso sulla geografia umana e sociale, l’economia, la cronaca.

description
Puoi togliere il blues dall'alcol, ma non l'alcol dal blues.

Il personaggio Alligatore e il suo passato attingono a piene mani dal vero caso giudiziario che coinvolse l’autore.
E non solo: Beniamino Rossini è personaggio vero, esistito, conosciuto dall’autore in carcere. Il sassofonista Maurizio Camardi non so se sia davvero così esperto di belle donne padovane, ma è sicuramente un bravo musicista che ho avuto modo di ascoltare e apprezzare più volte…
Realtà e finzione si mescolano in una miscela condita con generose dosi di noir in versione hardboiled. E distillato di sidro a volontà.

description
Il romanzo è ambientato a Padova.

Il delitto perfetto non è quando il colpevole non viene scoperto, ma quando un innocente viene accusato e condannato al suo posto.

La prigione è luogo di dolore, con le sue regole, da rispettare.

L’Alligatore ha Un fuoco che brucia dentro e consuma. Il cuore diventa nero e piccolo e duro come un pugno…Avete i vostri conti da regolare, soprattutto con voi stessi e ogni giorno che passa è una nuova cicatrice…

È la maledizione della nostra generazione, commenta l’Alligatore.

description
Il blues dell’Alligatore: Massimo Carlotto, Maurizio Camardi, Francesco Garolfi
Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,430 followers
May 5, 2025
L’IRREGOLARE


L'Alligatore in televisione è stato Matteo Martari.

Dio che partenza!
Il primo paio di pagine è un saggio di hardboiled, quintessenza di noir, pura delizia.
E che capacità di settare ritmo, atmosfera, situazione, plot, personaggi: siamo già subito perfettamente dentro, sappiamo tutto l’antefatto, chi è l’Alligatore, cosa fa, perché lo fa.
Marco Buratti è un mio amico, lo frequento da quando è nato, siamo cresciuti insieme (io invecchiato più che cresciuto, lui m’è sempre parso molto maturo).

L’indagine parte dalla ricerca di un tossico in semilibertà che è sparito, il che conduce al suo pusher, al primo delitto, al furto di quindici milioni di vecchie lire, una storia di bondage, un processo truccato, una giudice popolare di Corte d’Assise, dimostrare che anche un morto ha diritto di avere giustizia se è innocente (la giustizia che l’Alligatore non ha avuto), un giro di imprenditori veneti dediti al sadomaso e al consumo e importazione di chili di cocaina dal Sudamerica, AIDS, un professionista troppo arrembante, i Cavalieri dell’Ordine di Santa Costanza, una morte per overdose, un suicidio, eccetera.

description
In un film, o in una serie, Giuseppe Battiston sarebbe un gran Max la Memoria.

Non c’è lieto fine, non potrebbe esserci, date le premesse, dato il tono. Ma l’Alligatore, a suo modo e maniera, una qualche forma e tipo di giustizia riesce a ottenere per l’innocente, o meglio, l’ingiustamente condannato, che è eroinomane e ladro.
Sembra di essere dentro un quadro di Caravaggio, in mezzo a quell’umanità, la madonna che era la prostituta del porto, con quelle luci e quell’atmosfera.

L’investigazione dell’Alligatore (aiutato da Beniamino e brevemente anche da Max la Memoria) procede instancabile con un ritmo che toglie il fiato.
E così fa anche il romanzo, pur evitando i classici colpi di scena, costrunedo l’intreccio, concentrandosi sulla trama e i suoi sviluppi, senza serial killer schizofrenici paranoici, ma con assassini comuni, molto ‘normali’, tenendo l’occhio fisso sulla geografia umana e sociale, l’economia, la cronaca.

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Puoi togliere il blues dall'alcol ma non l'alcol dal blues.

Il personaggio Alligatore e il suo passato attingono a piene mani dal vero caso giudiziario che coinvolse l’autore.
E non solo: Beniamino Rossini è personaggio vero, esistito, conosciuto dall’autore in carcere. Il sassofonista Maurizio Camardi non so se sia davvero così esperto di belle donne padovane, ma è sicuramente un bravo musicista che ho avuto modo di ascoltare e apprezzare più volte…
Realtà e finzione si mescolano in una miscela condita con generose dosi di noir in versione hardboiled. E distillato di sidro a volontà.

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Il romanzo è ambientato a Padova.

Il delitto perfetto non è quando l’autore non viene scoperto, ma quando un innocente viene accusato e condannato al suo posto.

La prigione è luogo di dolore, con le sue regole, da rispettare.

L’Alligatore ha Un fuoco che brucia dentro e consuma. Il cuore diventa nero e piccolo e duro come un pugno…Avete i vostri conti da regolare, soprattutto con voi stessi e ogni giorno che passa è una nuova cicatrice…
È la maledizione della nostra generazione, commenta l’Alligatore.

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Il blues dell’Alligatore: Massimo Carlotto, Maurizio Camardi, Francesco Garolfi
Profile Image for Corto Maltese.
99 reviews38 followers
March 18, 2020
Εξαιρετικά καλό-γραμμένο μεσογειακό noir, το πρώτο της σειράς με πρωταγωνιστή τον ντέντεκτιβ πρώην αριστεριστή & τραογουδιστή μπλουζ, Μάρκο Μπουράτι, ποτισμένο διαπαρτά με blues νότες. Επιβάλλεται για τους φαν του είδους.
Profile Image for Ermocolle.
472 reviews44 followers
June 30, 2023
L'ho incontrato con notevole ritardo e adesso conto di recuperare il tempo perduto.

L'alligatore, alias Marco Buratti, mi ha conquistato. Ex cantante di blues, al gruppo deve il suo soprannome, attuale investigatore privato molto anticonvenzionale che, passato dal carcere, mantiene contatti con altri ex compagni di "stanza" che all'occorrenza sanno mettere a disposizione le loro inconfutabili competenze sul campo.

Un giustiziere con una sua etica molto particolare, un personaggio definito molto bene dalla scrittura di Massimo Carlotto che gli affianca anche altri co-protagonisti di spessore e carisma.

L'alligatore si muove a Padova e dintorni e sicuramente merita un posto d'onore nelle trame e nelle atmosfere del noir mediterraneo.

Non mi resta che proseguire.

"Gli strinsi la mano. Lui me la trattenne. - Vuoi un consiglio?- - No-
- Te lo do lo stesso. Cambia musica. Quel blues ti ha intaccato l'anima. -
- Cosa voleva dire? - Chiese Beniamino.
- Che non ascolto più la musica con il cuore ma con i ricordi. -
- Cosa? -
- Lascia perdere, nient'altro che discorsi tra musicisti."
Profile Image for Makis Dionis.
558 reviews156 followers
December 30, 2022
Ο Αlligatore Marco Burrati είναι το Παντοβέζικο Νουαρ, με πιστη στον ανθρωπο, στη δικαιοσύνη, στα μπλουζ κ στα καλβαντός.
Respect!!
Profile Image for Patryx.
459 reviews150 followers
March 3, 2019
La giustizia è un meccanismo che stritola i perdenti. E voi siete nati perdenti.


Mi è piaciuto molto questo noir tutto italiano, in cui sin dalle prime pagine emerge con chiarezza che l’autore ha una diretta conoscenza dei meccanismi della giustizia e delle modalità di indagine degli inquirenti. Sono riportati stralci di verbali e documenti la cui verosimiglianza con quelli che circolano nei commissariati e nei tribunali è rispettata: un giallo, insomma, in cui si è consapevoli che la vicenda si svolge in Italia e non si scimmiottano le strategie e le procedure di altri paesi. Alcuni aspetti dell’intreccio, secondo me, sono abbastanza chiari sin dall’inizio ma la caratterizzazione convincente dei personaggi e il rispetto delle peculiarità del Bel Paese rendono la lettura interessante e convincente.
Profile Image for Sandra.
964 reviews333 followers
July 18, 2015
E' la seconda avventura dell'Alligatore che leggo, avevo già letto "il maestro di nodi" e questo libro mi è piaciuto più dell'altro.Un romanzo avvincente, ben scritto e in grado di "intaccarti l'anima", come fa il blues con il protagonista di questo giallo/noir: un investigatore 'maledetto', già condannato ingiustamente e stroncato sentimentalmente.
Un giallo che ti tira dentro e ti stimola ad arrivare alla fine per riuscire a dipanare l'intricata storia descritta in apertura.
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews464 followers
March 23, 2015
«To have the blue devils»

L'alligatore vive mimetizzato nelle paludi, silenziosamente si nasconde e avanza nelle acque melmose fra le mangrovie; con i suoi piccoli occhi mobili osserva tutto e tutti, senza perdere di vista nulla, senza sembrare interessato a nulla.
Ma quando spalanca le fauci per attaccare, divora la sua preda senza pietà, annientandola.

Allo stesso modo Marco Buratti, vive la sua esistenza di ex carcerato accusato ingiustamente di un reato ormai scontato, senza far mai parlare di sé e con un indirizzo sconosciuto a tutti, amici e non, fra le notti buie che trascorre nei locali di Padova dove si suona il blues, i bicchieri di Calvados che accompagnano le sue serate, e le piccole investigazioni che solo chi, come lui, si muove a proprio agio nel sottobosco della malavita locale, è in grado di svolgere.
È un disilluso, un idealista, un cliché, forse.
Ma lo diciamo oggi che sono passati vent'anni da quando il primo romanzo della serie dell'Alligatore di Massimo Carlotto è stato pubblicato, oggi che di investigatori, commissari e vicequestori un po' cinici e disillusi, sentimentalmente a riposo e fedeli solo all'alcol, alla musica o alla buona cucina, sono piene le pagine di gialli e noir.
Ma l'Alligatore è anche un uomo che non riesce a resistere alla tentazione di rischiare il tutto per tutto per un senso di giustizia che si porta dentro da quando da quella giustizia dei processi e degli avvocati, delle sale di tribunale e delle indagini superficiali, è stato tradito.
E così quando gli capita fra le mani un'indagine un po' particolare - cercare di ritrovare un tossico in semilibertà scomparso all'improvviso e condannato per un omicidio avvenuto vent'anni prima - e di inciampare accidentalmente in un secondo cadavere, e di comprendere che forse lo scomparso non è colpevole né dell'uno né dell'altro omicidio che cercano di accollargli, non può fare a meno di buttarsi a capofitto in un'indagine che non gli è stata commissionata da nessuno.
Si muove nel silenzio, spesso da solo, ma aiutato anche da personaggi che come lui con la giustizia hanno avuto a che fare, che nelle carceri sono passati, il più delle volte a ragione, come il Beniamino Rossini - un vero amico, un malavitoso alle soglie della pensione, il suo "braccio armato" - o Max la Memoria - l'analista, un cane sciolto, un latitante legato agli ambienti dell'eversione - o Il Colonnello - un ex terrorista, un vero e proprio stratega - che sono per l'Alligatore il trait d'union tra la legalità e e l'illegalità.

A fare da sfondo all'indagine, il Nord-est, la Padova bene degli ambienti intoccabili, quelli dei professionisti, dei giudici e degli avvocati, delle cliniche private e delle famiglie borghesi, e un'epoca, quella della fine degli anni Novanta, in cui in Italia ci si illudeva ancora che Tangentopoli potesse aver spazzato via un sistema fatto di corruzioni e mazzette e in cui i più deboli erano pedine di scambio per i potenti.

Non c'è consolazione nei noir, diceva Massimo Carlotto qualche sera fa durante la presentazione del nuovo romanzo della serie dell'Alligatore alla quale ho assistito, ed è proprio così: il giallo trova sempre i colpevoli e li assicura alla giustizia: ma giustizia, alla fine, ci dice anche questo noir, è veramente fatta?

Una scrittura che oggi forse appare un po' troppo datata, soprattutto nei dialogohi fra Buratti e Rossini, ma che forse deve il suo manierismo più al calco di alcuni romanzi e di certi film di genere - l'hard boiled e il noir, appunto - che non al passare del tempo, ma che trova il pretesto e l'accordo, secondo me riuscito, nella ricerca, che scava nella realtà sociale e nella cronaca reale, e nella denuncia, di sistemi e connivenze ormai ben saldate fra loro.
Profile Image for Procyon Lotor.
650 reviews111 followers
October 6, 2017
Nessuno tocchi Caino, voglio ammazzarlo io.

Tu lettore sei libero. Marco Buratti, nomato Alligatore quando cantava blues, no. L'Alligatore è liberato. Dopo qualche annetto di detenzione ingiusta - in assoluto gli errori non sono molti - ma su certe nicchie cui apparteneva l'Alligatore, non si andò tanto per il sottile, Buratti deve inventarsi un mestiere. Tolta la possibilità di aprire un locale per bevascoltare, non rimane molto; ma ha agganci carcerari (Beniamino Rossini) e movimentistici (Max La Memoria), con questi sodali una piccola attività di investigazione - di fatto illegale ovviamente - è sostenibile.

Del resto per non essere illegale basta non definirsi né investigatori tantomeno giornalisti. Sleale, alcoolico, anarcoide, scorretto, molto violento, provinciale, disperato, dossieristico, sfanculato, paranoico complottista.
Eccellente.

Si dimostrerà che uno dei travasi che fa finire gli innocenti in galera è, come sempre, che fior di stronzi stanno liberi e giocondi fuori. Allora che fare? Giustizia non risponde? Violenza sia.

L'eventuale obiezione che un'allineamento di teste di cazzo come questo non si da, è destituita di ogni fondamento. L'importante è che le ragioni ed azioni di ognuna siano vere. La coperta non si trova sul mercato ma tutti i pezzi sì.
L'eventuale incredulo vada a vedersi quell'inchiesta di trent'anni fa in zona Veneto, iniziata con alti intenti moralizzatori, per dare un colpo mortale alla prostituzione locale. Quando si trovarono le agendine coi numeri di telefono di svariate mogli, sorelle e figlie degli appartenenti all'Unione per l'ordine morale come fornitrici, e dei correlativi mariti, fratelli e padri come utilizzatori finali, l'inchiesta si arenò.

colonna sonora: Eric Clapton / B.B.King - Riding with the King
Ryuichi Sakamoto - Sweet Revenge
Profile Image for Ilaria Quercia.
408 reviews113 followers
April 7, 2025
Non credo che leggerò mai più niente di questa saga.
Non ho minimamente simpatizzato per nessuno dei personaggi a partire dal protagonista Marco Buratti, detto l'Alligatore, mi ha lasciata talmente indifferente che a parte il suo amore per il blues e la sua condanna ingiusta che però gli ha consentito di avere i giusti contatti non me lo ricordo più ed ho appena chiuso il libro, non l'ho trovato assolutamente degno di nota, non l'ho trovato intuitivo, non l'ho trovato simpatico, soprattutto non l'ho trovo memorabile.
Ad aggravare il tutto, ho trovato lentissima e contorta la trama anche per la mancanza di una suddivisione adeguata in capitoli che normalmente lascia il fiato sospeso e spinge alla curiosità per quello che deve succedere dando il giusto ritmo.
Non avevo voglia di andare avanti, non avevo voglia di ricominciare la storia che ho trovato immobile fra una lettura e l' altra, volevo solo finire perché ormai ero andata avanti ed infatti ho finito, ho finito con l'Alligatore! Adios!
Profile Image for marco renzi.
299 reviews101 followers
August 28, 2017

Il primo libro che leggo di Massimo Carlotto.
Senza dubbio, nel complesso l'impressione è positiva: l'Alligatore è un personaggio intrigante, ben delinenato, con la quale è difficile non simpatizzare; e anche il suo compagno di (dis)avventure Beniamino non è da meno.

Ciò che più colpisce in un racconto come questo, un buon esempio di giallo-noir all'italiana, è il sottotesto politico che si cela dietro a una trama tutto sommato serrata ma al contempo pure un po' prevedibile.

I protagonisti vivono in una Padova intrisa di bassezze e giochi di potere, nella quale il marcio s'insinua (quasi) sempre nei gradini più alti della scala sociale; e a pagarne le spese sono appunto personaggi come l'Alligatore, che in fondo non è che un vinto come molti altri, comunque dignitoso anche nella sconfitta.

Nella sua malasorte è impossibile non rintracciare rimandi alla sfortunata storia dell'autore, per fortuna conclusasi nel migliore dei modi; sebbene ci siano voluti molti, troppi anni per giungere a tale esito.
Profile Image for Franco Vite.
218 reviews17 followers
December 30, 2010
La saga dell'Alligatore è una delle cose migliori prodotte da Carlotto, a mio modestissimo avviso.
Il ciclo è composto da:
* La verità dell'Alligatore (1996)
* Il mistero di Mangiabarche (1997)
* Nessuna cortesia all'uscita (1999)
* Il corriere colombiano (2000)
* Il maestro di nodi (2002)
* Dimmi che non vuoi morire (2007, a fumetti)
Con Carlotto inizia la storia italiana del Noir sociale, romanzi che con la "scusa" di raccontare dei gialli, in realtà raccontano, e criticano, i migliori, la società italiana degli anni '80 e '90.
In questo caso Carlotto racconta la storia del celebre Nord-Est, terra di produzione e di ricchezza, il famoso "distretto urbano" tanto studiato dai fautori del neoliberismo più estremo.
Carlotto ci fa vedere l'altra faccia della medaglia, the dark side of the moon, con il suo portato di violenza, ingiustizia, illegalità, falsità e schifo.
Da leggere.
Profile Image for Librielibri.
267 reviews113 followers
October 30, 2020
Giallo noir, ambientato a Padova, in sottofondo musica Blues.
L'Alligatore, il protagonista, si muove tra personaggi della mala di vario genere.
Scrittura spedita, ironica.
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews153 followers
August 27, 2020
Niente, il Carlotto in salsa hard-boiled non è proprio nelle mie corde. Se ripenso al piacere provato leggendo il suo “L’immensa oscurità della morte” e ancor di più “Niente, più niente al mondo” la differenza è abissale. Non bisognerebbe fare sempre confronti, ogni romanzo a sé, eppure viene spontaneo, perché da una penna capace come questa si è portati ad aspettarsi sempre tanto, indipendentemente dal genere e sotto genere…ma non c’è nulla da fare, se la penna è abile ma la materia non ti entra nell’anima, giri le pagine per forza d’inedia, ma senti la mancanza del “rapimento”. E’ quello che mi è mancato qui. Grandiosa la figura dell’Alligatore, ex cantante di Blues, ex carceriere, un duro in realtà sensibile e con un senso della giustizia tutto suo (mi ha ricordato un po’ il mitico Schiavone di Manzini, ma manca la “verve”): quando gli viene chiesto di indagare su un ex tossico in semilibertà, accusato dell’omicidio di una donna, dapprima titubante, ci si lancia poi a capofitto, restando invischiato in una maglia di malavitosi, giornalisti, complottisti. Un investigatore maledetto, arguto e stroncato sentimentalmente, amante della bella musica, con amicizie equivoche e appunto un forte senso della giustizia. L’ho seguito ma poi mi sono persa nella storia, poca passione, poco fascino, poca sorpresa, poca grinta.
Un hard-boiled all’italiana, degnamente scritto ma letto con poca pancia, con poco pathos.
Profile Image for Georgiana 1792.
2,402 reviews161 followers
April 10, 2023
Marco Buratti, meglio noto come l'Alligatore, ha scontato sette anni di carcere per un delitto mai commesso e adesso fa l'investigatore privato a Padova proprio nel tentativo di risolvere terribili ingiustizie commesse dalla magistratura. I sette anni trascorsi nelle patrie galere lo hanno fatto diventare estremamente duro e hanno stretto amicizie tra lui e alcuni pregiudicati che gli torneranno utili nelle indagini.
In questo primo caso viene contattato dall'avvocato Barbara Foscarini per cercare il suo assistito, Alberto Magagnin che, in regime di semilibertà, non si è presentato in carcere la sera precedente.
Magagnin è stato accusato dell'omicidio di Evelina Mocellin Bianchini, di cui si è sempre professato innocente. Un omicidio che somiglia - non troppo casualmente - al caso in cui lo stesso Carlotto si trovò coinvolto negli anni '70 e per cui scontò diversi anni di carcere.
Mi è piaciuto molto questo caso, anche se
Profile Image for Marco Landi.
617 reviews40 followers
February 8, 2025
3.5 stelle
Diciamo che rispetto ad altri romanzi di Carlotto, l'ho trovato un po' meno 'originale'..
Scritto bene, forse soffre un po' gli anni, in quanto ci sono molti fatti raccontati e poco vissuto, con alcune situazioni che si inanellano in modo in po' troppo semplice.. è più un giallo con bene noir che un proprio noir, anche se il duo di protagonisti è davvero riuscito nel loro essere antieroi e scorretti, che non lesinano a interpellare esponenti di criminalità e malavita per arrivare al loro obiettivo.. Il finale per altro mi è piaciuto molto, meno banale..
73 reviews
July 12, 2022
Molto intrattenente, anche se a tratti mi faceva proprio venire la pelle d'oca per l'imbarazzo con le rispettive allusioni al Calvados ed al Blues.

La storia mi ha tenuto incollato alle pagine, veramente divertente.
Profile Image for Patrizia.
536 reviews164 followers
October 20, 2017
“La giustizia è un meccanismo che stritola i perdenti.” Ed è tra questi ultimi che si muove Marco Buratti, detto l’Alligatore, sette anni di carcere per un’imputazione da cui ha rifiutato di difendersi, che gli lasciano un desiderio quasi ossessivo di giustizia e una serie di conoscenze nel giro della malavita, di cui si serve per fare l’investigatore privato senza licenza. Si muove in una sorta di limbo, tra i “regolari” (incensurati) e un universo di ex detenuti, spacciatori e criminali. Due mondi, ognuno con le sue regole e ognuno diversamente malato, tanto che spesso è proprio nei luoghi e tra le persone più insospettabili che sembra risiedere il vero marciume.
In suo aiuto accorre Beniamino Rossini, contrabbandiere conosciuto in galera, a lui legato da una sincera amicizia.
Ritmo serrato, trama ben costruita, atmosfera fumosa che coinvolge sin dalle prime righe, fanno del primo capitolo della serie un libro imperdibile.
Mi dispiace non avere incontrato prima Marco Buratti, ma i suoi blues e le sue storie mi faranno compagnia nei giorni a venire.
Profile Image for Silvio Giono.
Author 2 books2 followers
October 27, 2022
LA VERITA DELL'ALLIGATORE
Primo romanzo di Massimo Carlotto in cui compare Marco Buratti detto l'Alligatore, un ex cantante blues che nei sette anni trascorsi da detenuto innocente ha sviluppato capacità di ricerca, ascolto e mediazione. Uscito dal carcere si inventa come investigatore privato senza licenza e viene contattato da un'avvocatessa il cui cliente è scomparso poco prima di finire di scontare la sua pena: con la sua testardaggine e l'aiuto di ex compagni del carcere, riuscirà a scoprire la verità, che è molto diversa da come appare.
Il romanzo si snoda come una lenta canzone blues, musica con un ritmo ben preciso ma dai toni malinconici, espressione di un gruppo sociale emarginato, impaurito e libero solo formalmente: gli stessi ambienti dove si muove l'Alligatore per scontrarsi con il male, spesso nascosto da uno spesso velo di perbenismo. L'ambiente è il Veneto degli anni 90, gli ultimi anni della crescita economica del Nord Est, quando girano molti soldi a disposizione di chi non si fa scrupoli di usare anche il potere e la violenza per ottenerli.
Una versione contemporanea e italiana del romanzi hard boiled americani, con risultati apprezzabili e probabilmente replicati nei successivi della serie
Profile Image for Lupurk.
1,103 reviews34 followers
January 3, 2023
Forse non era il suo momento, forse sentirlo leggerlo da Gigio Alberti non mi ha dato la soddisfazione che speravo, ma...mi aspettavo di meglio. Mi spiace, lo so che piace a tutti e mi sento quasi in colpa, però boh, non mi ha entusiasmato come speravo.
Profile Image for Scassandra.
419 reviews14 followers
September 22, 2025
“Puoi togliere il blues dall’alcol ma non l’alcol dal blues.”
Profile Image for Equipaje.
21 reviews2 followers
November 2, 2011

Ex musicista, ex carcerato-vittima-di-errore-giudiziario, bevitore compulsivo di Calvados, Alligatore ha quella cert'"aria di lutto che contraddistingue i cuori spezzati" (p. 232) e ascolta solo blues. La sua zona è la ricca bigotta e ipocrita Padova, gli anni son quelli immediatamente successivi a Tangentopoli -1993/94-, con qualche irriducibile compagno ancora rinchiuso nelle patrie galere.

Da un lato la Padova "per bene" e perbenista: professionisti e industriali senza scrupoli dediti a pratiche improbabili e/o associati in Ordini elitari; rampolli, deboscio. I sadomasi locali paiono un gruppo scout, a paragone.
Dall'altro la Padova "per male" dove si spalleggiano, o fronteggiano, malavitosi professionisti e soggetti marginali per motivi politici/ideali o per pura e semplice impossibilità ad integrarsi e adattarsi (la vicenda dello sfigatissimo "colpevole ideale" Magagnin riecheggia quasi perfettamente, sin dalla data del delitto del '76, l'odissea di Carlotto). Marginali e perdenti. "Tipi come me e come te li chiamano pregiudicati. Siamo i rifiuti della società. Ci possono fare a pezzi. Come e quando vogliono." (Rossini ad Alligatore, p. 66).

Alligatore ha mantenuto qualche residua ingenuità "da extraparlamentare anni '70" (p. 226), ma non si schiera: sceglie di essere un investigatore -senza licenza- perché il ruolo gli permette di "non stare con nessuna delle due parti" (p. 242), non è (più) fatto "per i grandi ideali, e probabilmente nemmeno per quelli piccoli" (p.233) e, al dunque, quando il gioco si fa duro, rifiuta di fare la sua parte. Non sembra peregrino ipotizzare che anche i dialoghi sulla liquidazione dei fratelli C. possano essere ispirati alle giovanili esperienze del Carlotto. Parecchio imbranato e un bel po' vigliacchetto dunque questo Alligatore: e non perché antieroe o alieno ai "ferri", ma perché le castagne dal fuoco, alla fin fine, gliele deve togliere tutte lo zio Ben, uno che invece si sporca le mani (e pure le scarpe di camoscio, ahilui) e che proprio per questo diventa quasi il vero protagonista.

Padova "per bene" e "per male" a confronto, dunque. E classismo (questo sì molto anni '70, tranchant): se sei povero e fragile pagherai sempre al posto dei rampolli di buona famiglia, e ti fotteranno sempre, e sempre alla grande. E tutto "il sistema" (avvocature, psichiatria, medicina legale) collaborerà affinché così sia: "la giustizia è un meccanismo che stritola i perdenti. E voi siete nati perdenti" (avv. S., p. 224).
Trattative? "Le trattative funzionano solo all'interno dello stesso ambiente" (Ben, p. 216), dunque non c'è speranza.

Carlotto minuzioso e preciso: che sia una perizia ematologica, un locale padovano o un incartamento processuale, fornisce descrizioni dettagliate. Riferimenti musicali (blues) e cinematografici "blockbuster" a gogò. Riesce ad acchiappare quasi subito il lettore: tre stellette e mezzo, e mi riprometto di continuare.
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October 27, 2012
noir padovano

La verità dell'Alligatore è un buon "noir padovano", abbastanza ben congegnato, con personaggi divertenti e che si legge con un certo piacere.

Il problema con Carlotto (il mio problema, almeno...) è che dopo aver letto "L'oscura immensità della morte", si rimane sempre un po' delusi ad ogni nuovo incontro con l'autore, perchè si cerca (vanamente) lo stile, l'originalità, la grandezza di quello che, a mia conoscenza, è uno dei più belli, se non il migliore, fra i libri italiani di genere scritti negli ultimi 30 anni.

A rigor di logica sia "La verità dell'Alligatore" sia "Il fuggiasco", l'altro libro di Carlotto che ho letto di recente, sono le due opere prime dell'autore padovano e sono stati scritti una decina di anni prima di "L'oscura..." e possono essere interpretati come i tentativi, tutt'altro che mal riusciti, di uno scrittore di trovare la propria dimensione e la propria maturità; quindi prima di archiviare Carlotto, farò sicuramente qualche tentativo a partire dalla bibliografia recente dell'autore, evitando lo stretto ordine cronologico delle opere.

"La verità dell'Alligatore" mostra qualche ingenuità nella costruzione dei personaggi, divisi in modo troppo manicheo fra alto borghesi sistematicamente corrotti, delinquenti, pieni di brutti segreti nascosti ed ex-galeotti, gli amici che aiutano il protagonista a dipanare l'intrigo, tutti generosi, leali, fieri nella loro marginalità che appare come un marchio di distinzione. Di conseguenza ogni incontro dell'Alligatore con uno della rete dei "colpevoli" (avvocati, possidenti, criminologi...) avviene in maniera un po' standardizzata fra ostentata spavalderia iniziale e successivo crollo, per evitare pregiudizi della reputazione!

Allo stesso modo ogni personaggio conosciuto tanti anni prima come compagno di galera, si presenta con le iniziali diffidenze ed estreme difficoltà d'approccio (psicologico o di reperibilità fisica...) per poi rivelarrsi immancabilmente pieno di risorse e profondo conoscitore di tutti i loschi segreti sotterranei che pervadono la città nel presente e nel passato! Il tutto con uno schema troppo standardizzato che distacca un po' il lettore da un'adesione convinta alla storia narrata.
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February 10, 2018
Marco Buratti, apodado el Caimán, es un investigador privado al que sólo unos pocos saben cómo contactar con él para pedirle ayuda. Bebedor compulsivo de calvados, el Caimán pasó siete años en la cárcel por una injusticia. A causa de ello ha tenido que olvidar su pasado como cantante de blues y ahora se dedica a la investigación. Un día la abogada Barbara Foscarini lo contratará para localizar a Alberto Magagnin, un preso que durante el régimen de libertad condicional ha desaparecido. El Caimán se verá envuelto en una trama surrealista y enseguida comprobará que Magagnin ha sido otra persona, al igual que él, injustamente encarcelada. Acompañado de su amigo Beniamino Rossini, un gánster​ más expeditivo que Caimán, se iniciará una investigación que les llevará a comprobar que Magagnin es la persona ideal para encubrir otros asuntos mucho más turbios. Obsesionado por los abusos judiciales, y a pesar de que pronto se resolverá el motivo por el que ha sido contratado, esa ofuscación por querer saber más y destapar qué es lo que se esconde les llevará a ambos amigos a un asunto muy peligroso.

Esta es la primera novela de la serie del Caimán que Debolsillo ha reeditado recientemente. Una novela publicada originariamente en Italia en 1995 y que se encuentra recreada durante un caluroso verano en Padua. Con un ritmo vibrante que bebe más del hard-boiled que de la novela negra mediterránea —aunque la combinación de ambas características dan mucho juego a este libro y se percibe muy cercano para los que nos bañamos en este mar meridional—, la trama, como buena novela negra... http://www.abrirunlibro.com/2018/02/l...
Profile Image for NonnaBaigia.
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August 12, 2019
Ma che caruccio questo giallo, ma che caruccio! Una vera scoperta, un ennesimo libro tenuto troppo sul comodino, un autore consigliato ma messo in ultima fila (non lo metterei in primissima fila, ma comunque va detto che si merita un buon posto nelle file)...sempre cosi!
Autore padovano, il primo veneto di cui leggo qualcosa, un'ottimo ingresso nel mio Olimpo letterario (e chissà quanti ancora...diventerà un mega rave letterario già so'). Noto con piacere essere uno che non si è girato i pollici, quindi direi che per qualche tempo sono tranquilla e potrò leggere ancora tante cosucce scritte da lui...un po' come Camilleri (che già mi manca terribilmente come autore di "Montalbano sonooo".
Sicuramente il nostro Carlotto ha letto molti testi americani, gialli direi, ancora più probabilmente, unito ad una innata passione per il giallo, abbiamo qui un ottimo mix che ti tiene legato alle pagine fino all'ultima. Il racconto è molto simpatico e scritto molto bene, incalzante, intrigante, insomma non manca nulla. Ma Carlotto non si ferma qui...il protagonista antieroe nel suo essere personaggio ambiguo e con un "suo" personale codice, fantastica miscela insieme al suo socio altrettanto pregiudicato. Insomma tutto ribaltato...i buoni diventano i cattivi e i cattivi diventano i buoni. Fantastico il rapporto dei due e dei canali "particolari" per arrivare alla verità e avere finalmente giustizia. Un mix perfetto per drogati di libri come la sottoscritta!
Non vedo l'ora di leggere il n. 2 e quando finirò la raccolta dell'Alligatore sarà come aver perso un caro amico. Grande Carlotto!
Profile Image for Serena.. Sery-ously?.
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August 9, 2015
Dopo essermi innamorata (pur rimanendone abbastanza disturbata, ammettiamolo) di "Arrivederci amore ciao", "Alla fine di un giorno noioso" e soprattutto - per impatto emotivo - "Le irregolari", approfondire la serie dell'Alligatore era un passo decisamente obbligato :D
La cosa che mi ha nuovamente colpito è la sua capacità di mostrare il marcio e la corruzione degli esseri umani, tutti, nessuno escluso. L'ho ammirato perché lui come pochi, riesce a parlare di argomenti scomodi, anche considerando che il libro ha circa una ventina d'anni..
Dunque perché le 3 stelline?
Il romanzo - pur trovando alcuni passaggi davvero belli - non mi ha convinta perché l'ho trovato sterile e troppo 'artificioso'.. Marco Buratti detto l'Alligatore, non mi ha trasmesso assolutamente nulla e ho seguito le sue vicende con scarso interesse.. Anche tutte le persone a cui l'Alligatore si rivolge non mi hanno affatto convinta e anzi, mi sono sembrate troppo caricaturali!
A livello di trama sono convinta nì: Carlotto mi ha dato la dimostrazione di saper tessere grandi trame mentre qui.. Non male, ma ho visto di meglio!! E' pur vero che è il suo secondo romanzo e che probabilmente poi si è fatto le ossa.. Sicuramente leggerò i seguiti!
Non è stata una brutta lettura, anzi.. Ma non mi ha convinto al 100%!
Profile Image for Ilmatte.
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March 13, 2014
intanto il giochetto dell'orologio è completamente sbagliato. e poi trovatemi della gente - non necessariamente ex galeotti, gente qualunque - che parli in quel modo.
una storia che oscilla continuamente tra vicoli ciechi, salti dello squalo e personaggi inutilmente improbabili, che servono solo a tirarsi fuori dal pantano e arrivare in qualche modo alla fine.
pessimo.
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