Da quando è morta sua madre, Eirene ha sempre vissuto con la speranza che Claudia, una loro cara amica, riuscisse a ottenere la sua custodia e a riportarla a casa. Nel momento in cui finalmente ci riesce, Eirene ha intenzione di riprendersi in mano quella vita che fino ad allora sembrava esserle stata rubata, nonostante le incertezze e i dolori che ancora si porta sulle spalle. Il suo cuore è pronto a riaprire quella ferita che porta il nome di Alan, figlio di Claudia e amico d’infanzia di Eirene. Per lui però niente sembra essere rimasto uguale a un tempo. Arrabbiato, con uno strappo che non riesce a ricucire, Alan non è disposto a perdonare gli sbagli di lei. Lui ha una chitarra ridotta a brandelli sotto il letto. Lei ha un paio d’ali pronte a migrare, come quelle di una rondine. Ma quando i due si lasciano travolgere dal fuoco della passione, qualcosa arriva a mettere alla prova la forza che si nasconde dentro quella ragazza che porta il nome di una rosa.
"Frutti della memoria" non è una semplice storia. Non è un semplice libro. Non per me. Non so nemmeno da dove iniziare, perché quando mi piace talmente tanto un racconto, non riesco a esprimermi come vorrei veramente. Credo di aver trovato casa in mezzo a queste pagine. Credo di essermi sentita coccolata. Amata, come è amata Eirene, come è amato Alan. Ho sentito il calore di Claudia, l'affetto di Olga, le battute di Franco, le braccia di Alan stringermi forte, le ferite di Eirene bruciare sulla mia pelle. Non è una semplice storia.
La scrittura mi ha conquistata dalla prima pagina, scorrevole e fluida, riesce a non farti staccare gli occhi dal libro. Profonda ma semplice. Piena di significati ma banalmente comprensibile. Una coccola che ti riscalda sono le parole di Eirene sussurrate a sua madre all'inizio di ogni capitolo. Gli occhi di Alan sono le frasi in silenzio più importanti, sono gli sguardi senza voce che riescono a farti capire tutto.
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La storia mi aveva conquistata già dalla sinossi. Amo i romanzi "secondchance" e "childhood", quindi sapevo che lo avrei amato, anche per tutte le recensioni positive che avevo visto e sentito. Ma non pensavo di poter trovare COSÌ TANTO dentro questo libro. Mi ha lasciato veramente molto. Mi sono sentita a casa, solo con delle parole. Le ambientazioni mi hanno portata lì, in quella casa, in quel giardino. I flashback mi hanno fatto conoscere i protagonisti più piccoli, mi hanno fatta sorridere ed emozionare. I personaggi sono stupendi. Ho trovato tanto amore nella figura materna di Claudia, la mamma di Alan, che ama e protegge Eirene come se fosse sua figlia.
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Mi sono piaciuti gli amici di Alan e anche Natalia mi ha trasmesso tanto.
Penso che un libro così si trovi una volta ogni tanto, non capita spesso di trovarsi così bene, dentro delle pagine. Non vedo l'ora di leggere il secondo volume per scoprire cosa combineranno Eirene e Alan.
<Resisti. Sei di gomma. Ma anche la gomma si strappa, alla fine>>
penso proprio di classificarlo tra i miei romance preferiti. i due protagonisti si conoscono sin da piccoli, lei poi lo abbandona e si ritrovano qualche anno dopo.
lui da subito sarà scorbutico, pieno di rabbia e aggressivo nei suoi confronti perché tempo prima non gli è stata data la possibilità di provarci con lei, insomma, sembra una storia che tra i due non potrà funzionare.
invece la purezza, dolcezza, la sensibilità e fragilità di Eirene sono capaci di intontire completamente Alan.
lui è un musicista e capo di una band con i suoi amici, che saranno, anche loro, irrimediabilmente attratti dalla bellezza di Eirene, ma Alan gli darà filo da torcere.
un romance slowburn, enemies to lovers, aggiungerei anche forbidden perché sono considerati come fratelli, anche se non lo sono di sangue.
secondo me vi farà perdere la testa, poi non dite che non ve l’avevo detto🤭
3,5⭐️ Allooora: non è stata una brutta lettura, solo un po’ pesantina. Ho adorato l’inizio e tutta la prima metà: le vibes, il fatto che fosse ambientata in Italia (e in montagna!), la presentazione dei personaggi, la storia che si sviluppa. Poi però mi sono un po’ persa. Se all’inizio i due protagonisti sono entrambi affascinati, Alan accattivante e Eirene impossibile da odiare, poi effettivamente mi sono risultati insopportabili: la ripetizione di pensieri sempre uguali tra loro, il fatto che ad una certa abbia iniziato a perdere interesse per la loro storia, la tossicità della loro relazione, mi hanno fatto finire il libro con un po’ di fatica. Mi è piaciuto che ogni capitolo si aprisse con una dedica alla madre, il rapporto e ogni dialogo tra Eirene e Olga, ho amato Franco (seppur superficiale) e ho capito Alan più di Eirene, ma resta il fatto che questo libro mi è piaciuto a metà. Inoltre è chiaramente centrale il rapporto tra Eirene e la mamma, eppure in questo libro non ci è dato sapere praticamente quasi nulla sulla madre: giusto come muore e quello che accade dopo, oltre ad alcuni episodi sporadicissimi tra le due donne. Mi sarebbe piaciuto vederla di più, conoscerla di più, e non soltanto attraverso i pensieri di Eirene o di Alan. Forse un po’ troppo pretenzioso, parte bene ma finisce col dire troppe cose (sempre le stesse ripetendole allo sfinimento) senza però concludere effettivamente quasi niente. Non penso di continuare con il secondo volume, anche se mi dispiace perché il rapporto tra Alan e Eirene almeno inizialmente mi stava prendendo un sacco.
“Frutti della memoria” non è una storia straordinaria. Perché non ha nulla al di fuori dell’ordinario, e proprio per questo è un capolavoro. L’abilità di Violet sta nel convincere il lettore del fatto che lei stia raccontando qualcosa di vero. La sua prosa armonica è come una carezza, che trasporta il lettore per mano all’interno del libro, nella quotidianità dei protagonisti. Ci si sente parte della famiglia Castrovecchio, si avverte sulla pelle il calore di Claudia e Franco, gli sguardi di Alan, l’affetto pasticciato di Olga, i consigli di Guapa, la stravaganza di Nic e Lisa, il silenzio carico di parole di Diego, la timidezza di Luca, i pigolii di Amèlie. Persino i personaggi secondari hanno voce, sono a tutto tondo, ma non per questo tolgono spazio e attenzione ad Alan ed Eirene, il nostro dispettosone e la nostra rondinella. Tutto è curato nei minimi dettagli. Si percepisce l’amore tra loro, così come quello che Violet ha sparso tra le pagine di questo mattoncino, perché quando uno scrittore tiene davvero a quello che scrive si sente. Lei ci ha messo tanto cuore, ce lo ha lasciato, ma ha rapito anche il mio, zitta zitta. Perché Alan ed Eirene sono entrati in punta di piedi, con la porta socchiusa, ma hanno piantato radici profonde per restare. E io li porterò sempre con me.
La delicatezza di una rondine che vola leggiadra del cielo, il coraggio di un fiore che sboccia per primo in primavera e la passione di un sole che non smette mai di baciare la terra.
Questo libro è poetico ma reale, lenitivo ma viscerale. Ci sono emozioni profonde, legami inspiegabili e scelte sbagliate. Perché i protagonisti sono umani, rivestiti delle loro imperfezioni, ed è di quel essere così “veri e tangibili” che ci si innamora.
Perché non ci si può non lasciar coinvolgere dalla rabbia di Alan, fatta per custodie un cuore sensibile, dall’amore di Claudia, che la rende di una dolcezza indistruttibile e dalla fragilità di Eirene.
La scrittura di Violet Ren è come il percorso di vita di un fiore, delicato ma diretto, non c’è tempo per tergiversare, ma è anche inevitabile il perdersi nella sua poeticità: ti ammalia con la fioritura, ti sorprende con la perdita dei petali e ti da speranza a ogni nuovo germoglio. Insomma, l’ho adorato 💜 Tanti complimenti 💜
Nel complesso il libro non è male, ha molto potenziale, vorrei però sottolineare degli aspetti che non mi sono piaciuti o che mi hanno messo a disagio durante la lettura.
Gli elementi che permettono l’avanzamento della trama mi sembrano particolarmente superficiali. Tutto il libro si basa sul risentimento di Alan nei confronti di Eirene. Sin dal principio, il protagonista maschile non comprende e non accetta la decisione della ragazza di entrare in una comunità dopo la morte della madre. Decisione praticamente necessaria tra l’altro, visto che Eirene è minorenne, il padre non è nelle condizioni di prendersene cura e le pratiche per l’adozione che verranno successivamente portate a termine dalla famiglia di Alan richiedono diverso tempo per essere ultimate. Il ragazzo si sente quindi abbandonato e le fa pesare questa scelta per 300 pagine. Il libro si conclude su un’ennesima situazione di conflitto, che alla fine è esattamente la stessa: Eirene ha deciso di riprendere i contatti con il padre e vuole passare un weekend da lui. Alan teme che questa decisone possa portare a un trasloco definitivo e minaccia Eirene di mettere fine alla “relazione” che i due ragazzi avevano cominciato a ricostruire. Francamente la trovo una reazione esagerata, motivata esclusivamente dalla necessità di far avanzare la trama in qualche modo.
Non posso non parlare di alcune scene a sfondo sessuale che mi hanno veramente perturbato. Ne cito solamente una: “La mia mano arrivò da dietro, proprio nel cuore del suo sesso. Vacillò di colpo e tentò d'istinto la fuga, ma con l'altra le afferrai il fianco e la tenni ferma. Percorsi tutta la sua fessura, fino a prendermi anche il suo meraviglioso culo tondo. Lo strizzai senza tenermi a freno.” (Pagine 470) Onestamente, in che mondo questa non è una mezza molestia? Non la trovo una scena adatta e continuo a chiedermi perché, ultimamente, in ogni romance che leggo in cui il POV maschile è presente l’unica cosa che cambia dal POV femminile sono le riflessioni da ragazzino arrapato presenti in ogni pagina. Io non so voi, ma mi auguro che gli uomini siano in grado di pensare ad altro che non sia il sesso e a quanto e come si farebbero la protagonista. Dico, mi piace pensare che il mio ragazzo sia un essere pensante che ogni tanto magari si fa due domande anche sul riscaldamento climatico.
Detto questo, come già detto, ci sono aspetti molto interessanti e piacevoli da scoprire in questo libro (le ragazze della comunità, la storia del libro, il rapporto di Eirene con Claudia e Franco). Spero che siano approfonditi nel secondo e nel terzo volume.
Bisous,
Giulia
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Il suo rifugio, come un nido in cui poter tornare. Le sue radici, come una rosa con spine che può toccare. E la sua aria, che le ali gli permette di spiegare. È leggerezza, una follia. Che strana sensazione, profuma di armonia. È questo che sei per lei Alan, il cielo.
Una linea che segna un cuore su un finestrino bagnato. Tutto il tempo che hai aspettato. Una scimmia sulle spalle, dillo che ti sei innamorato. E che quel bacio, tu non lo hai mai dimenticato. Ma Eirene lo sa, glielo ha detto il temporale nel tuo sguardo. Innocente, ma beffardo.
I giorni scorrono Alan e tu non sei più lo stesso. Dimmi che torni, se ti dico che resto. Mi hai guardato e mi è scoppiato il cuore. Ti sei presa tutto ed io non voglio più sentire dolore. Ma la casa fluttuante, Eirene, custodisce ancora il nostro amore.
La perdita della persona che ti ha cullato. L’abbandono da parte di chi non ti ha mai veramente amato. Il tuo essere pura, viva anche se il mondo ti ha scordato. Sei un uragano ed io, in mezzo, sono stato catapultato.
E non l’ho capito che sei volata via perché cercavi la tua casa. E non l’hai capito che quella casa ero io. E sono rimasto fermo, a guardarti da lontano. E nei miei sogni ti ho preso anche la mano. Ti ho condotto ai frutteti perché sono ancora quel bambino. È qui che puoi tornare, oppure lasciami venire con te se vuoi scappare. Voglio solo guardarti ballare mentre canto. Fiorellino.
E ora lo so, volerai perché solo migrando tu guarisci. Ma tornerai da me perché sarò primavera mentre ti aspetto. Sto costruendo un rifugio per noi, te l’ho detto? La rondinella che mi ha portato all’agonia. La stessa, senza la quale patirei per sempre nell’apatia.
Continua a suonare Alan. Ti sento. Sto tornando. Devo raccontarti come ho imparato ad essere un soldato. E poi la verità è che ho perso la cognizione del tempo, forse mi piace volare perché tu sei il mio cielo. L’universo, il centro. Che sia primavera, sempre, o al mio rientro.
Avevo sentito parlare di Frutti della memoria e anche molto bene, ma non ero pronta ad un travolgimento simile. Ho vissuto con i protagonisti ogni emozione e letto ogni pagina con il fiato in sospeso, mentre nel frattempo pensavo a come si possa avere un dono così: quello di far provare al lettore il dolore dei personaggi, la loro paura e contemporaneamente la voglia irrefrenabile di entrare nel racconto e abbracciarli. Mi sono follemente innamorata di Alan, non che non abbia fatto lo stesso con Eirene, ma questo personaggio maschile l’ho sentito tanto simile a me, seppur per situazioni e contesti diversi. La scrittura di Violet Ren sembra aver quasi accarezzato temi tanto fragili e dico accarezzato perché ne parla con una delicatezza capace di far emozionare. Si tratta della sensazione di sentirsi soli, senza un posto in cui tornare, senza un rifugio in cui sentirsi protetti. Si tratta dell’abbandono, della rabbia verso il mondo e quella verso sé stessi, per il sentirsi quasi colpevoli o il non sentirsi abbastanza. Lo stesso abbandono che vive un ragazzo innamorato che vede andar via il centro dell’universo senza aver avuto ancora l’occasione di urlare al mondo che quel centro, è suo. Che quell’universo non potrà mai essere di nessun altro. Si tratta dell’amore che emana protezione, che assume la figura di una casa, anche se non ha fondamenta di legno. Perché casa non è solo due finestre, una porta e un tetto. Si tratta della sicurezza in noi stessi, del passato che è presente costantemente, del rimorso, della tentazione di mollare tutto. Si tratta del cambiare per il dolore, diventare la peggior versione di noi stessi, irriconoscibili. Si tratta dell’amore genuino, della gelosia primitiva. Del volersi bene oltre ogni cosa. Si tratta di tenere testa a un mondo che ride di noi mentre continuiamo a cadere. E della difficoltà di lasciarsi aperti alle emozioni perché di soffrire ancora, abbiamo troppa paura. Eppure Eirene, all’esterno docile e genuina, è un uragano. Ed Alan esternamente un uragano, è in realtà docile e genuino. La rosa e la sua rondinella.
"Mi hai messo le mani attorno al cuore e se tu adesso te ne vai, lo porti con te"
Un libro che all'interno racchiude due anime spezzate, ma forti, che si rincorrono da tutta la vita e lottano ogni giorno contro sè stesse. Un libro dolce ma con un retrogusto amaro e difficile da digerire. Eirene, delicata e sensibile, che all'interno di sè ha un mondo da scoprire, da curare e da proteggere. Una persona che nella vita di tutti i giorni lotta per trovare il suo posto, il suo spazio in cui riesca a sentirsi amata e voluta. Che nonostante il vento forte che la trascina indietro, la stanchezza del viaggio, la pesantezza che si porta dentro, continua a volare. Alan, irascibile e impulsivo, cerca in tutti i modi di curarsi le ferite da solo, rimanendo spesso incastrato nei suoi pensieri e nella sua paura. Una persona che sà quello che vuole, ma che non riesce a prenderselo, che più si avvicina alla meta, più essa si allontana e lui non può far altro che continuare a correre e sperare di raggiungerla. Mi sono emozionata più volte durante la lettura. Travolgente e doloroso. E' la storia di Eirene e Alan. Due fiori. Il loro percorso non ancora concluso, un'amicizia nata per volontà di altri, costretti a crescere insieme, hanno imparato ad avvicinarsi, ad esplorarsi e legarsi, e che nonostante la lontananza, il tempo, gli avvenimenti esterni, hanno creato un legame infrangibile, profondo, che si è stretto in un abbraccio talmente forte da risultare inseparabile.
Ho amato Eirene, la sua continua ricerca del buono, la sua perseveranza nonostante le innumerevoli porte in faccia che la vita le ha sbattuto, nonostante le cadute che le hanno creato ferite interne ed esterne, che le hanno reso instabili le gambe ma che ha comunque continuato ad alzarsi e a lottare.
Entrare in contatto con Alan mi è risultato più difficile all'inizio, un anima chiusa in sè stessa, che si prende il suo tempo, con calma, per venire fuori e farsi scoprire. Ma nonostante questo ha un mondo all'interno intricato e fragile, da maneggiare con cura e di cui non puoi far altro che voler difendere.
Consiglio la lettura a chiunque abbia bisogno di sentirsi trasportato in un mondo fatto di emozioni contrastanti e travolgenti, chi si vuole innamorare non solo della storia ma anche di tutto quello che la circonda; una casa in montagna, due genitori puri e amorevoli, degli amici scatenati ma veri, di una natura impetuosa che prende il sopravvento.
Una storia da vivere pagina dopo pagina, emozione dopo emozione. L’ho amato e non vedo l’ora di leggere il secondo!
Da quando è morta sua madre, Eirene ha sempre vissuto con la speranza che Claudia, una loro cara amica, riuscisse a ottenere la sua custodia e a riportarla a casa. Nel momento in cui finalmente ci riesce, Eirene ha intenzione di riprendersi in mano quella vita che fino ad allora sembrava esserle stata rubata, nonostante le incertezze e i dolori che ancora si porta sulle spalle. Il suo cuore è pronto a riaprire quella ferita che porta il nome di Alan, figlio di Claudia e amico d’infanzia di Eirene. Per lui però niente sembra essere rimasto uguale a un tempo. Arrabbiato, con uno strappo che non riesce a ricucire, Alan non è disposto a perdonare gli sbagli di lei. Lui ha una chitarra ridotta a brandelli sotto il letto. Lei ha un paio d’ali pronte a migrare, come quelle di una rondine. Ma quando i due si lasciano travolgere dal fuoco della passione, qualcosa arriva a mettere alla prova la forza che si nasconde dentro quella ragazza che porta il nome di una rosa.
Questo libro è poesia. Mi ha emozionata, fatta piangere, sorridere, ridere e arrabbiare. Sono così tante le frasi e i momenti che ho amato che è impossibile elencarli tutti. La storia di Eirene è commovente e realistica proprio perché i momenti bui, le sconfitte e le insicurezze hanno un peso nella sua vita tanto quanto ce l’hanno i momenti di gioia, amore e speranza. Nulla è lasciato al caso o è sottovalutato. Una cosa che ho adorato follemente è il modo in cui, nel libro, sono stati costruiti i rapporti tra i personaggi. Il bene che Franco e Claudia provano per Eirene, quello che Eirene prova per i suoi amici e soprattutto l’amore che prova per Alan. È un libro completo in cui vengono affrontati, con delicatezza, temi molto importanti e allo stesso tempo si racconta la storia di un dolcissimo ma tormentato amore. Lo consiglio davvero a tutti, sono sicurissima che non ve ne pentirete🌷
Eirene e Alan sono entrati nel mio mondo piano piano con e loro paure, le loro fragilità e i loro scudi. E a un certo punto me li sono ritrovata accanto mentre discutevano, mentre si lanciavano sguardi, richieste di attenzione e carezze. • Ho amato la particolarità di Eirene, il suo essere dolce, con la testa sulle spalle e che non si faccia condizionare, ma dopo i consigli prenda le decisioni con la sua testa e il suo cure. E Alan. Lui è l'amore di Eirene. E geloso, caparbio, fragile bello e….. innamorato (no, non dannato). Oh quanto è innamorato lo sa solo lui. Lui e il suo dolore. Oltre ai protagonisti il mio personaggio preferito è Diego, il migliore amico di Alan. Simpatico e gentile, è sempre disponibile e con una parola di conforto per i ragazzi. Poi ci sono Luca, Nic, Olga, A e Guapa, che hanno tanto da dire e attraverso cui si sviluppano diverse tematiche molto importanti e toccanti. Vorrei fare un giro con tutti loro un giorno, andare a prendere un gelato e coricarmi su un prato a sentire il canto degli uccellini e lo sfrusciare del vento. • Rimango ora in attesa di rincontrarli nel secondo volume e nel frattempo, guardando le nuvole, so che saremo sotto lo stesso cielo.
Dalle vibes cottage-core mi ha accalappiata dalla prima riga. Sono stata incollata alla pagine e mi ci sono dovuta staccare a forza. Non volevo finirlo. Il modo in cui mi è piaciuto è stato di un modo pulito e puro, senza timore o inquietudine, ma con un semplice desiderio di scoprire gli eventi, di immergermi ancora di più nella storia dei protagonisti e nell'ambientazione. Le vibes mi hanno fatta impazzire. Le descrizioni, le metafore, l'accuratezza che percepivo in ogni sfumatura. Non ho motivi per non dare a questo libro le cinque stelle.
La situazione dei nostri protagonisti è molto delicata. Il loro rapporto ha una crepa e ora sembra molto difficile chiuderla. Ce la faranno a lasciarsi alle spalle il passato? Eppure il passato insegna. E quando i giochi sembreranno conclusi....
Quindi mi ha davvero conquistata. Il finale assolutamente scioccate mi fa temere il secondo e allo stesso tempo desiderarlo con una stretta al petto.
Non il Romance più eccellente che io abbia mai letto… i personaggi sono un po’ piatti,la protagonista femminile è quasi insopportabile,estremamente infantile per l’età che gli viene attribuita e in alcune situazioni cringe da morire (le scene con la rondine). Il personaggio maschile è parso molto interessante, a volte ha assunto dei comportamenti totalmente ingiustificati. La famiglia di lui totalmente inutile,troppo dolce,poteva essere tranquillamente tagliata o omessa,per la storia non ha avuto alcun peso.
Sincera, non so come sentirmi al momento. Il mio cuore non riesce a contenersi dalla marea di emozioni che ho provato durante tutta la lettura di questo libro. Partiamo dal fatto che ho amato tutti i personaggi (sì, proprio tutti). Cominciando con la nostra rondinella Eirene con la E davanti❤🩹 è di una dolcezza e forza uniche veramente. Ho letto diverse volte di protagoniste così piuttosto che "cazzute", ma lei mi è veramente entrata nel cuore. È una ragazza veramente fortissima, con la sua visione del mondo e con il suo grandissimo desiderio di libertà. Oh come la capisco. Il suo percorso in questo mondo è stato travagliato e continuerà così per un po', ma come ha detto alla sua Amélie, "spesso è proprio chi ci sembra gentile e dolce ad avere nelle vene la forza dell'acciaio" e io la vedo proprio così. La sua spensieratezza e la sua dolcezza ti fanno bene al cuore❤🩹. Poi abbiamo quel brontolone di Alan che nonostante tutto è riuscito ad entrarmi dentro. Tra i due mi rivedo decisamente di più in lui sarò sincera, l'amore intenso che prova lui è qualcosa di disarmante davvero. I suoi piccoli gesti, quelli mi hanno fatto davvero scaldare il cuore 🌹Il modo in cui si prende cura della sua rondinella e della sua famiglia sono davvero qualcosa di meraviglioso. Loro due come coppia sono davvero spettacolari, di una purezza unica. Come già detto, ho amato tutti gli altri personaggi, passando da Franco e Claudia che veramente adottatemi vi prego, a Niccolò e Lisa che diciamocelo, sono persone divertenti che tutti dovrebbero avere nella loro vita, a Diego, giuro lo amo😭finendo anche con Luca e Natalia. Questi ultimi due sono quelli che ho capito di più fino in fondo davvero, insieme alla mia adorata Guapa. Mi sono ritrovata veramente tanto nella situazione di Nat e Guapa e questo mi ha scombussolata un po', ma spero davvero il meglio per loro e guale per Luca❤🩹Molte scelte che sono state fatte da varie persone fossi stata al posto loro avrei agito diversamente, ma il mondo è bello perché vario no? :) L'amicizia di Eirene con le ragazze della comunità madò, carinissime. Il supporto reciproco e l'affetto che c'è tra di loro🫶🏻 Nonostante la marea di lacrime per diverse parti di questo romanzo, posso dire che è entrato tra i miei libri preferiti. Con la dolcezza e le spine delle mie rose preferite Alan ed Eirene, consiglio vivamente a tutti questo piccolo capolavoro 🌹🤍
💮 Frutti della memoria: il bacio della primavera 🎸
«Dovresti capire, Eirene, che non puoi sempre aggiustare la vita degli altri. Soprattutto le persone, quelle non si possono sistemare.»
Questo romanzo è veramente intenso. Dice tante e troppe cose. Ti fa sentire tutto. Mi ha fatta sia stare bene, mi ha fatta sentire in quella che io considero pace e mi ha fatta stare male. Mi ha anche lasciato tanto, mi ha insegnato molto. Ve lo giuro. È un romanzo che in qualche modo mi ha sbloccata. Mi ha fatta sentire viva. Non saprei esprimere come mi ha fatta sentire, perché solo se lo leggi puoi capirlo e sentirlo sulla tua pelle. È perfetto.
Alan ed Eirene (con la e davanti) sono diversi, ma in qualche modo uguali. Ammetto che non ho capito fin da subito il carattere di Alan, perché è difficile capirlo, ma grazie ai suoi pov, ho iniziato a capire il perché facesse quelle determinate cose verso Eirene. Eirene la capisco tanto, ma posso capire anche Alan, perché il dolore è unico, ma quando soffri è difficile tutto. Eirene, sei forte, sei sempre stata forte. Non ti sottovalutare mai. Hai subito un dolore così atroce e grande in un'età davvero piccola. No, non posso capire quel tuo dolore, perché ogni dolore è personale. Non esiste chi soffre di più e chi di meno. Alan, posso dire che ti ho odiato? Perché hai fatto del male a Eirene, anche se lei non sapeva cosa fare. Ma sai ti capisco. La rabbia a volte è l'unica cosa che ti fa stare in piedi. Le parti in cui le dicevi quelle cose mi hanno distrutta mentalmente.
Ho amato e odiato, e pianto tanto, nelle parti in cui c'erano le ragazze che erano inseme a Eirene in comunità. Perché in alcune cose la nostra Violet mi ha rappresentata. E vedere alcuni temi trattati in modo così bene, mi ha fatta sentire bene anche a me. Guapa e Olga hanno un posto dentro il mio cuore. Ma anche la cara Dolly. Loro più di tutte sono quelle a cui ho fatto fatica leggere le loro parti. Cara Guapa, scusami. Mi sento così vicina a te. Che fai il tuo dolore una battaglia. E che lo sopprimi con altro dolore. Devi scusarmi perché ho odiato la tua parte. E ho amato anche il gruppo di amici che si è fatta a scuola: Lisa, Nic, Luca e Diego, sono persone che vogliono un mondo di bene a Eirene e lo si vede. Sono persone che vogliono fare del bene a Eirene e ci sono riuscite.
La penna dell'autrice non sbaglia. È molto bella, ma anche semplice e d'effetto. È una scrittura a cui ti affezioni leggendo, perché è fluida e scorrevole, oltre al contenuto che stiamo leggendo. La trama, si capisce passo dopo passo leggendo. È ben sviluppata. Le scene spicy sono di una dolcezza indescrivibile. Sono spicy al punto giusto e sono davvero scritte bene
Ammetto che è uno dei primi romanzi che leggo ambientato in Italia, più precisamente in Piemonte e devo dire che questa scelta mi ha stuzzicato parecchio interesse. È stato molto bello il fatto di ambientarlo proprio qua in Italia. Anche questa cosa mi ha fatto sentire a casa.
La fine non l'accetto, quindi appena leggerete questa recensione mi starò già immergendo nel secondo volume, che anche se ultimo, sono stra curiosa di vedere come finisce.
Quindi per tutto questo si merita le 5 stelle. Leggetelo, ve lo consiglierò fino alla morte. Fatelo per voi. Grazie Violet per aver dato vita a loro. E per aver scritto delle cose così pure e belle. E anche per le ragazze.
Possibile spoiler, anche se questa cosa viene spiegata letteralmente nei primi capitoli.
Non essendo appassionata di botanica io non sapevo i nomi di queste due meraviglie rose. E quindi ho amato i loro nomi. Ho amato come quella rosa bianca di nome Eirene sia il nome della nostra protagonista. È proprio come la rosa: bianca e pura. E che la rosa Alan Titchmarsh invece sia proprio il nome del nostro "scorbutico". Lui è come lei: delicato con i boccioli che crescono in maniera diversa nel modo in cui vengono curati.
☆☆☆☆☆
E noi ci vediamo alla prossima recensione, la vostra Lola ♡
Ho avuto l’onore di leggere questo libro in anteprima. È stato subito amore. La scrittura di Violet Ren mi aveva già rapita in “Mela e Cannella”, qui è meno ricercata, ma non per questo meno poetica. Eirene con la “E” è una ragazzina che cerca una casa, una famiglia, che vive in un mondo tutto suo. Un mondo di speranze, ricordi e illusioni. Un mondo in cui non esiste cattiveria, un mondo che solo una bambina potrebbe sognare. Alan ha il nome di una rosa, ma non lo confessa a nessuno. Col suo caratteraccio è tutto spine, rancore e paure, non ha voglia di mettersi in gioco o in discussione. Il suo mondo si è spezzato insieme al suo cuore. Non c’è più nessuna casa fluttuante, non ci crede più.
È una storia dolcissima, ambientata tra i monti piemontesi, villa Castrovecchio, la scuola, gli amici, i roseti, le foreste e due camerette separate da un minuscolo corridoio. È una storia d’amore che assomiglia alla primavera, la 𝘷𝘦𝘳𝘢 primavera, quella con temporali improvvisi e soli appena tiepidi, quella in cui preghi che non piova, ma ti porti comunque dietro l’ombrello, perché non si sa mai quello che potrebbe accadere...
Ho amato l’ambientazione italiana, la cura dei dettagli, il fatto che sembrasse tutto così reale... E sì, mi sono affezionata tantissimo ad Alan, un ragazzo fragile e pieno di difese, un ragazzo che ha bisogno di essere amato, ma non da una qualunque, dalla sua rondinella. Eppure lei vola sempre altrove...
“Anche quando ti dirò che ti ho dimenticata, Eirene, tu non credermi mai”
La storia parla di Eirene, che da quando le é morta la madre ha sempre vissuto con la speranza che Claudia, una loro cara amica, riuscisse ad ottenere la sua custodia e a riportarla a casa. Quando finalmente Claudia ci riesce, Eirene é pronta a riprendersi la sua vita e a riaprire il suo cuore ad Alan, figlio di Claudia e suo caro amico d’infanzia. Alan però è cambiato, non è più il bambino con cui giocava da piccola e non è disposto a perdonare Eirene per gli sbagli che ha commesso in passato.
Credo che sia impossibile non identificarsi, anche solo per un momento, con i personaggi presenti in questa storia. Eirene che sente il bisogno di “immigrare” come una rondine o Alan che non riesce ad accettare l’abbandono di una persona per lui cara e si protegge mettendo un muro tra lui e il mondo esterno.
Violet é riuscita a scrivere un romance con una storia originale inserendo al suo interno anche delle tematiche molto importanti (morte di una madre, orfanotrofio, affidamento, abbandono…) in un modo delicato ma allo stesso tempo esaustivo.
Se amate gli enemies to lovers e soprattutto gli slow burn e volete una storia originale non potete non leggere questo libro.
Questa storia mi ha catturata all’instante, ho adorato vedere che l’ambientazione era in Italia (e non, come nella maggior parte dei libri, in America) però devo ammettere che nutrivo un po’ di timore su questa ambientazione perchè tante volte ha portato ad un libro che non mi soddisfaceva del tutto, ma Frutti della Memoria è stata l’eccezione: questa storia mi ha presa e trascinata con sé e nelle vite di Alan e Eirene, finendo con l’innamorarmi di loro follemente
ho apprezzato tantissimo il protagonista maschile, alan ha tutto il mio cuore. invece per quanto riguarda la protagonista femminile devo ammettere che non mi è piaciuta, l’ho trovata troppo infantile, non mi sono piaciute le scelte e la la parte con la rondinella l’ho trovata solo cringe. nel complesso non mi è dispiaciuto come libro e prossimamente deciderò se leggere il secondo.
"Se esistono pastiglie per riempire il vuoto della solitudine, o che ci facciano sentire importanti per qualcuno,o semplicemente meno inutili, vanno bene quelle".
Eirene, un nome particolare e semplice al tempo stesso. Un suono, che si identifica con l'anima di una ragazza che cerca disperatamente la sua primavera avendo conosciuto un cupo inverno. La vita punisce pur non avendo colpe e infierisce attraverso gli occhi dannati di Alan, che Eirene, non l'ha mai dimenticata. Un ritorno che ha il sapore dell'abbandono e si concretizza in un mordi e fuggi di istinti che tanto irrazionali poi non sono. È un libro dove la sofferenza fa da voce narrante. Un'equazione difficile da risolvere e alla quale trovare il giusto risultato, in un mondo dove è facile non rappresentare mai l'abbastanza di qualcuno. Come essere punzecchiati ogni giorno nello stesso punto, fingendo che la pelle resti sana, guadagnando un dolore costante, immaginario agli occhi degli altri e per questo vile ed egoista, come tutte le cose che fanno male. L'autrice è stata molto brava a descrivere il dolore, porta il lettore a identificarsi con esso, a sentirlo sottopelle. Leggendo ho pensato a quanto spesso le persone circostanti si arroghino il diritto e la presunzione di conoscere la nostra emotività, giudicandola dalle espressioni del nostro volto. Sorridere non sempre corrisponde a essere felice e piangere non vuole dire soltanto tristezza. Le emozioni vanno e vengono e plasmano come meglio possono ciascuno di noi. C'è chi avrà sempre un velo nello sguardo e chi un lampo di luce, entrambi hanno eguali valore e meritano enorme rispetto. Non sappiamo cosa si nasconda dietro agli occhi di un altro. Alan ed Eirene provano a scoprirlo reciprocamente, riuscendo a comprendersi senza parole. È lì, in quell'intesa silenziosa, che probabilmente si nasconde la gioia più bella che esista; un'empatia che non riesce a essere egoista. Sono rimasta colpita dalla storia e soprattutto dai suoi protagonisti. La scrittura è a tratti poetica e manieristica, l'ho apprezzata tanto. Ci sono alcuni punti ancora leggermente acerbi, ma per essere un primo lavoro il risultato è fortemente positivo. Quando un libro riesce a suscitare emozioni così forti, vuol dire che è ricco dentro e questo per me è fondamentale.