“Mi chiamo Nìgariel Gardell, sono stato uno scienziato, un soldato, un amico, un traditore, uno sciocco. Aggiungerei anche pazzo, ma quello lo sono tutt’ora. Ho amato, con tutte le mie forze, ma raramente l’amore è sufficiente. Ho visto il meglio e il peggio di ogni Razza dell’Ombra, ho visto le favole prendere vita, ho ingannato il tempo per assistere ad avvenimenti che giudicavo impossibili, e ora voglio raccontarveli.”
Dopo un’ibernazione di quasi cento anni, Nìgariel si risveglia in un mondo profondamente cambiato, dove gli Umani hanno perso il predominio e i Maghi, gli Elfi e i Nani possono finalmente vivere alla luce del sole. La Guerra dell’Ombra contro gli alieni Korg è alle porte e Nìgariel per sopravvivere dovrà trovare il suo posto e scendere a compromessi con i suoi lati più oscuri, che prenderanno sempre più spazio.
“Affinché possiate capire, bisogna partire dal principio. Tutto è iniziato con una morte. Se vi hanno detto che la morte non è un inizio, credetemi, vi hanno mentito.”
Oggi vi parlo di uno dei pochi libri a cui ho dato 5 ⭐️ quest’anno: “𝑳’𝒆𝒒𝒖𝒊𝒍𝒊𝒃𝒓𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐: 𝑳𝒆 𝒄𝒓𝒐𝒏𝒂𝒄𝒉𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑳𝒖𝒏𝒈𝒂 𝑺𝒕𝒓𝒂𝒅𝒂”.
Dopo un periodo di ibernazione, Nìgariel si risveglia in un mondo diverso da quello che aveva lasciato. Le creature dell’Ombra, composte da Maghi, Elfi e Nani, sono uscite alla scoperto dichiarando la loro esistenza a tutto il mondo. Come se le cose non bastassero, la guerra contro i Korg, esseri umanoidi provenienti da un altro pianeta, sta distruggendo tutto ciò che di umano era rimasto, costringendo le Creature dell’Ombra a combattere. Nìgariel ancora non sa quale sarà il suo ruolo, ma presto dovrà fare i conti con la parte più oscura di sè.
Voi non potete capire quanto io abbia amato questo libro. È la perfezione nel suo genere, è tutto ciò che cerco in un libro. Ma non lasciatevi ingannare, non è un semplice fantasy perché c’è una mescolanza di generi, tra cui l’horror, lo sci-fi e il distopico, che rende questa storia unica. Ovviamente anche la parte romance non manca.
“Le persone sentono sempre il bisogno di parlare, di imprimere qualcosa nel momento, per non farlo andare sprecato o per far sì che non venga dimenticato. Eppure ciò che ricordo meglio di lei, sono i nostri silenzi.”
La componente più forte è quella dark e i personaggi principali sono tutti morally grey. La cosa che mi ha colpita maggiormente è stata l’incredibile evoluzione dei pensieri del protagonista che sono diventati sempre più morbosi e disturbanti.
Questa storia mi ha sicuramente lasciato un segno indelebile, sono innamorata di tutti i personaggi, per via della loro complessità e delle loro contraddizioni.
Per tutta la durata della lettura non c’è stato nemmeno un secondo in cui io abbia voluto staccarmi. La scrittura è ipnotica. 𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢 𝟓𝟎𝟎 𝐩𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐨 𝐦𝐚 𝐢𝐨 𝐧𝐞 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐢 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝟏𝟎𝟎𝟎.
Ringrazio moltissimo l’autrice per avermi dato la possibilità di leggere il suo libro che nel giro di due giorni è diventato uno dei miei preferiti.
☄️ Siete pronti a catapultarvi in un mondo in cui gli Umani sono stati sconfitti da esseri malvagi e i Nani, gli Elfi e i Maghi sono chiamati a proteggere loro e la Terra?
Nigariel, Derith e Alkon sono i personaggi principali di questo primo volume che, con grande facilità, riesce a unire gli elementi dell'High Fantasy con il post-apocalittico e un pizzico di fantascienza.
Derith e Alkon sono in assoluto i miei preferiti. Lei è molto forte, ma delicata, e determinata. Sa quali sono i suoi compiti e non si fa fermare da nessuno. Arriva a sacrificare tutto per assolvere ai propri doveri. Alkon, invece, appare come quel personaggio sfacciato e ironico che ti conquista subito (detto fatto) e poi piano piano si apre e svela tutti i suoi misteri.
Poi c'è Nigariel. Lui è la voce narrante, ma non aspettatevi un protagonista eroe o positivo. In questo primo libro si può definire morally grey, ma secondo me ha intrapreso un bel percorso per diventare il perfetto villain (ci spero? Sì). È molto egoista e ha un potere pericoloso: può entrare nelle menti delle persone. E ben presto lo fa. Non si fa scrupoli né ha rimorsi nel ficcanasare nella mente di Derith (suo interesse) e ben presto entra in un circolo vizioso malsano. Nigariel pensa solo a sé stesso, a torta finita, infatti non si fa nemmeno troppi problemi a intessere una relazione (🎺) con Sezena, nonostante sappia che lei provi qualcosa di diverso rispetto a ciò che sente lui (il nulla totale). È o non è un papabile villain? Secondo me può evolvere in tantissimi modi, ma la via dell'oscurità gli sta bene.
Ma oltre ai personaggi, mi ha colpito tanto il worldbuildind! Non avevo mai letto un libro che combinava tutti questi elementi diversi e, vi dirò, stanno pure bene insieme. I Korg (👽) sono creature criptiche, di cui spero di leggere di più nel secondo volume, mentre gli Umani, beh, mi è dispiaciuto per la loro involuzione, ma diciamo che, in questo contesto, se la sono "tirata" 🙈.
È inutile che vi dica che non vedo l'ora di leggere il secondo e vedere come prosegue la storia!
Okay, fatemi essere chiari fin da subito: questo romanzo è un concentrato di generi che presenta interessanti elementi horror e fantasy, con delle sfumature gotiche, violente, passionali. Popolato da tante creature e personaggi vividi, con un ritmo narrativo proprio che provocherà dipendenza. Bene, ora possiamo parlarne. Il protagonista, nonché voce narrante del libro, è Nìgariel, uno scienziato talentuoso assetato di conoscenza. Insieme ai suoi due amici, Michele e Karim, riesce a perfezionare la creazione del padre, la “Bara Glaciale” una capsula di ibernazione all’avanguardia. La narrazione prende immediatamente, una prosa malinconica, piena, che oscilla tra lo struggente e l’inquietante. È tutto avvolto da un mistero che inizia a sfiorarci, saggiandoci, studiandoci. Se da una parte, infatti, ci lasciamo ben avvolgere dal punto di vista di Nìgariel, una voce interiore schernisce il personaggio e allo stesso tempo ci mette in guardia. Insinua il dubbio sulla veridicità di quello che stiamo leggendo. Dopo l'inizio del libro, una tragica notte in quella casa abbandonata, dopo i mostri, dopo il bambino, per una serie di eventi concatenati tra di loro, Niga si iberna nella sua capsula sperimentale. Si risveglierà dopo ben novantotto anni di lungo sonno. In questa parte del romanzo empatizziamo moltissimo con il nostro protagonista, avvertendo la matassa confusa di emozioni che si agitano sotto la superficie. Immaginatevi di risvegliarvi dopo un lungo sonno e scoprire il mondo totalmente diverso. Non solo, popolato da nuove specie, un nuovo ordine. Nìgariel si sveglia e scopre che i mostri sono reali. Anzi, tutto sommato, il nostro protagonista la prende bene: un uomo che si trova a vivere nel futuro, estraneo ai suoi ritmi e oscuro degli avvenimenti accaduti. Come ho già detto, il punto di vista è quello di Nìgariel e credo sia uno degli aspetti di punta del romanzo: riesce a narrare in modo sarcastico, serio, intimo ma anche tormentato, non molto lucido e colmo di una malinconia che arriva dritta al lettore. Scopriamo che il mondo è sempre stato abitato da altre razze, che vivevano nascoste dagli esseri umani. Le razze dell’ombra sono tre: i Maghi, gli Elfi e i Nani, queste razze temevano l’egemonia dell’uomo e vivevano, appunto, nell’ombra. Dopo aver scoperto l’esistenza del suo Potere mentale, Nìgariel cerca di gestirlo e migliorarlo… ma qualcosa pare pulsare al di sotto della sua superficie, qualcosa che si stiracchia ed chiede di essere riconosciuto. Qualcosa che esige un po’ più di spazio. E il lettore diviene acutamente consapevole di questo “qualcosa”. In realtà, fin dall’inizio del libro c’è qualcosa che non quadra in ciò che narra Nìgariel. Nel corso della storia è un pensiero che viene accantonato, ma che ora torna con prepotenza. È una scelta narrativa geniale, perché il lettore è cosciente di avvertire qualcosa fuori posto ma le persone con cui Nìgariel interagisce non si accorgono di niente, dunque, lentamente ma inesorabilmente un’inquietudine non ben definita ci avviluppa. L’equilibrio del tutto, primo volume delle Cronache della Lunga Strada, ha un world building articolato e sapientemente ricco con le proprie regole. E l’autrice ci nutre a grandi e saporite cucchiate durante il nostro viaggio: come la bellezza del rituale dei Maghi con la creazione del proprio bastone e la complessità del ciondolo Sul’ehntur, il legame con la natura antica, le voci sussurrate, il mistero degli Squarci aperti. A tratti è come star giocando ad un videogioco tale è l’immersione. Oltre il ben iniziato world building, la narrazione riesce anche a scandagliare le profondità dei personaggi che animano il romanzo. C’è un apprezzato sviluppo nei personaggi in risposta agli accadimenti che succedono e alle emozioni vissute. Il romanzo riesce a farci assaporare tante diverse sfaccettature di emozioni: amore, sacrificio, odio, dolore, impegno, incertezze, frustrazione, eccitazione, inganno. Davvero, c’è tutto. Non solo, i momenti di allenamento e combattimenti li ho trovati davvero belli, pieni e descrittivi; insieme al modo in cui viene descritta la magia e la varietà dei poteri. L’equilibrio del tutto porta con sé anche importanti temi, tra cui: la discriminazione tra le razze, l’importanza di conoscenza, la potente meraviglia catartica che la musica riesce a risvegliare, il senso di giustizia, la preziosa capacità di empatia. In particolare l’accezione viene anche posta sul timore che le razze dell’ombra nutrono nei confronti dell’uomo, soprattutto il loro menefreghismo e capacità. Queste razze ricordano bene cosa voleva dire vivere nella paura dell’egemonia umana. Ed ecco, che il romanzo ci pone un’importante quesito: davvero la discriminazione va pagata con altra discriminazione? È un circolo vizioso di cui si fa fatica ad uscire e l’autrice riesce a presentare un tema spinoso, pieno di pro e contro, di cui ancora dobbiamo vederne il fulcro. Alla fine del libro scoppiano le bolle dei nostri personaggi, che hanno cercato disperatamente di tenere salde. Parole sono state dette e altre taciute; alcune verità sono state scoperte e altre celate. L’unica certezza che abbiamo è che siamo solo all’inizio di un percorso frastagliato, doloroso e pieno di insidie, forse anche dove non le aspettiamo. E, dunque, riusciamo ad intravedere cosa sia questo equilibrio del tutto, che da il nome al volume, cosa porta i personaggi a rimanere in piedi, a combattere, ad osare. È un romanzo con una grande verità all’interno: che molte volte non ci sono strade “giuste” da intraprendere. Si deve sbagliare, sperimentare, perdersi. E trovare l’equilibrio del tutto nella lunga strada che abbiamo davanti. Io, personalmente, non vedo l’ora di continuare a percorrerla. Che il cammino sulla Lunga Strada vi sia lieve! 💙
Solitamente, prima di scrivere una recensione, mi prendo del tempo per riordinare le idee e di capire effettivamente se 𝘲𝘶𝘦𝘭 libro mi è piaciuto o meno e cosa mi è piaciuto. Con 𝔏𝔢 𝔠𝔯𝔬𝔫𝔞𝔠𝔥𝔢 𝔡𝔢𝔩𝔩𝔞 𝔏𝔲𝔫𝔤𝔞 𝔖𝔱𝔯𝔞𝔡𝔞: 𝔏'𝔢𝔮𝔲𝔦𝔩𝔦𝔟𝔯𝔦𝔬 𝔡𝔢𝔩 𝔱𝔲𝔱𝔱𝔬 non ho dovuto pensarci troppo.
𝘓'𝘌𝘲𝘶𝘪𝘭𝘪𝘣𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 è il primo volume di una saga dark adult fantasy con elementi sci-fi e un pizzico di horror. Un libro che ho divorato in pochissimo tempo, tanto mi è piaciuto.
La scrittura dell'autor3 è davvero scorrevole, dettagliata sia nei luoghi sia nelle ambientazione ed estremamente ammaliante. Il world-building, almeno inizialmente, potrà apparire un tantino complicato, questo perché non ci viene spiegato sin da subito ma 𝘮𝘢𝘯 𝘮𝘢𝘯𝘰 che si sviluppano le vicende.
Il punto forte di questo libro sono sicuramente i personaggi insolito ma ben caratterizzati e dinamici.
Nìgariel è un personaggio... 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦. All'inizio mi è apparso difficile da inquadrare, per svariate ragioni. Tuttavia, in lui c'era quest'aura 𝘮𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳𝘪𝘰𝘴𝘢 che mi ha spinta a proseguire con la lettura. E così, sono finita per innamorarmi (letterlmante parlando, eh!) di questo personaggio un po' pazzerello.
Derith e Alkon sono altri due personaggi degno di nota. Entrambi dotati di un carattere forte e molto coraggiosi. Li ho amati entrambi!
E il romance>>>😏😏
+470 pagine divorate in due giorni. Un mix di generi, ricco di suspense, guerra, misteri e tanta azione. 𝘓'𝘌𝘲𝘶𝘪𝘭𝘪𝘣𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 è un libro tutto da scoprire e divorare! Non vedo l' ora di leggere il suo seguito.
Dimenticate il mondo, la Terra e l’umanità… dimenticate tutto ciò che conoscete o pensavate di conoscere; Dimenticate ed imparate nuovamente sulla base di “L’equilibrio del tutto”.
“Mi chiamo Nìgariel Gardell, sono stato uno scienziato, un soldato, un amico, un traditore, uno sciocco. Aggiungerei anche pazzo, ma quello lo sono tutt’ora. Ho amato, con tutte le mie forze, ma raramente l’amore è sufficiente. Ho visto il meglio e il peggio di ogni Razza dell’Ombra, ho visto le favole prendere vita, ho ingannato il tempo per assistere ad avvenimenti che giudicavo impossibili, e ora voglio raccontarveli.”
Dopo un’ibernazione di quasi cento anni, Nìgariel si risveglia in un mondo profondamente cambiato, dove gli Umani hanno perso il predominio e i Maghi, gli Elfi e i Nani possono finalmente vivere alla luce del sole. La Guerra dell’Ombra contro gli alieni Korg è alle porte e Nìgariel per sopravvivere dovrà trovare il suo posto e scendere a compromessi con i suoi lati più oscuri, che prenderanno sempre più spazio.
“Affinché possiate capire, bisogna partire dal principio. Tutto è iniziato con una morte. Se vi hanno detto che la morte non è un inizio, credetemi, vi hanno mentito.”
“L’Equilibrio del Tutto” è un adult fantasy distopico con elementi di sci-fi, dark fantasy e romance. Il tema principale: l’esplorazione della mente e il difficile viaggio nel riconoscere e accettare la propria oscurità viene proposto al lettore in una chiave del tutto innovativa e moderna.
Primo della saga “Le Cronache della Lunga Strada” esso si presenta già dalle prime pagine come scorrevole e ricco di suspence con colpi di scena capaci, con fare naturale di tenerti sulle spine incitando a continuare la lettura.
Con una costruzione dei personaggi sicuramente insoliti e diversi come ad esempio il nostro Nìgariel, la narrazione acquista una denotazione del tutto propria e profonda. Attribuisco alla sua figura un aspetto sicuramente diverso dai soliti letti fino ad ora, che tende completamente a discostarsi dagli stereotipi descritti ma che con tenacia riesce indubbiamente ad accompagnarti con fare soave nel corso della narrazione.
Nota sicuramente positiva: il suo punto di vista, sono completamente attratta dalla narrazione maschile ed aver potuto leggere un intero libro solo dal punto di vista di una figura così enigmatica è stato letteralmente pane per i miei denti.
Dehrit d’altro canto, è sicuramente un personaggio femminile intrepido e non banale. Apprezzo sempre quando la controparte femminile si discosta dai soliti atteggiamenti delicati e rivisti in ogni sorta di lettura, poter apprezzare un carattere ben articolato, forte e senza mezzo termini, risalta in modo unico su uno sfondo di tale genere.
Ma in realtà non c’è stato personaggio che io non abbia nel proprio modo apprezzato, dai principali ai secondari, seppur per alcuni spero di riuscire meglio a leggere in un secondo volume.
Horror e soprannaturale si fondono per creare un equilibrio di dettaglio mai raggiunto prima di allora. Seppur io non sia amante del genere horror e delle sue sfumature, qui all’interno di questa narrazione, la scelta non poteva che essere la più azzeccata. Ogni genere dona una componente importante per lo sviluppo della storia, un mix perfetto e ben riuscito che tende a fondersi in un tutt’uno.
Un aspetto ben illustrato è senza ombra di dubbio la ricorrenza della dominanza umana e della sua effimera superiorità; Credenza innata ed infondata di essere sopraelevato rispetto ogni popolo.
Descrizioni di luoghi ed ambienti impeccabili in cui non immedesimarsi è veramente impossibile.
Phedre espone i meccanismi di questo nuovo modo, intelligente e sicuramente diverso per concetti e cultura, in maniera del tutto naturale senza appesantire troppo il lettore con informazioni superflue ed ingegnose. Ho apprezzato la parte scientifica e come essa venga più volte accostata all’ambito mistico, tale concezione a mio parere interessante è stata una vera furbizia, inserita con cura e ricerca.
“L’Equilibrio del Tutto” è propriamente un viaggio alla scoperta e comprensione del proprio inconscio. L’umanità che ci viene mostrata, la mente che attualmente sovrasta l’uomo ripone molti chiari riferimenti sicuramente alla società e mentalità del tempo attuale. Riflessioni e spunti sono la chiave per la comprensione di questa avventura alla scoperta del proprio io più recondito.
Abbandonarsi ai propri istinti, saper convivere con il proprio io addentrandosi nei meandri della propria mente, questo sarà il punto focale: mente e potere collaboreranno per dare vita ad un solo tema, il viaggio.
Nìgariel e Dehrit cui hanno avuto sin da subito il mio cuore, creano il perfetto connubio fatto di anime ed intesa che più mi piace leggere ed associare nel momento in cui leggo un libro. La loro intesa fatta di supporto, coraggio e crescita ha sin da subito stimolato la mia curiosità rendendomi per tutto l’arco narrativo dipendente dal loro sviluppo.
«Ti ho sentita,» una frase che ha sin da subito reso perfettamente l’idea della sfera emotiva dei due personaggi e che in un certo senso ho associato alla fatidica linea “I see you”. Una combinazione di generi: romance, horror, fantasy e fantascientifico che tendono ad incastrarsi alla perfezione l’uno con l’altro, creando una sfumatura unica e ben equilibrata.
Alkon, complicato dallo sguardo attento. Una mente misteriosa colma di ricordi, con un passato importante alle spalle ed un carattere massiccio. Un personaggio che si completa al trio fino ad ora elencato e che a detta non so se definirlo il mio preferito per le caratteristiche conferitegli. Trepidante, introverso, magnetico ed ipnotico, Alkon è tutto questo e molto di più.
Commozione ad esaltazione, due grandi emozioni che si alternano per l’intero arco narrativo. Scene confortanti a pura azione ricca di eventi, questa lettura è stata decisamente esaltante con un andamento ritmico e deciso.
Coscienza, potere, consapevolezza, paura, decisione, grandi caratteristiche di un tema univoco: il cammino verso la proprio oscurità interiore. L’abbandono a quella parte di sé nascosta e temuta, il crollo di ogni credenza e la rinascita della propria comprensione.
“L’Equilibrio del Tutto” vi regalerà grandi piaceri, in una grande trama stupefacente e sapida. Con un continuo fare supposizioni, investigare, comprendere per poi riformulare, entrerete in una visione del mondo completamente diversa dalle concezioni attuali. E quando penserete di aver compreso tutto preparatevi, perché solo a quel punto vi renderete conto che in realtà non avrete compreso nulla…
“Affinché possiate capire, bisogna partire dal principio.Tutto è iniziato con una morte. Se vi hanno detto che la morte non è un inizio, credetemi, vi hanno mentito.” Cosa fareste voi se dopo anni, anni, anni, ma veramente tanti anni vi risvegliaste in un mondo totalmente cambiato, privo delle persone che si è abituati a frequentare, conoscere, privo di quei luoghi familiari e delle solite abitudini quotidiane che si è soliti svolgere appena svegli? Io sinceramente non saprei cosa rispondere, sicuramente le mie prime sensazioni sarebbero quella di panico, stordimento, ansia, come credo possa accadere a chiunque si trovi in questa situazione, ma a differenza nostra ho notato che il protagonista, Nìgariel, affronta tutto si con queste stesse sensazioni ma con più maturità, più coscienza, con la razionalità e ragionamento tipici di uno scienziato che tutto analizza con occhio clinico e critico, per cui l'ho ammirato e apprezzato moltissimo. Come ho appena accennato il protagonista è Nìgariel, all'apparenza un comune scienziato ma con un cervello e capacità fuori dal comune e che al suo risveglio imparerà ad usare e sfruttare al massimo. Il mondo in cui si ritroverà è cambiato totalmente e creature che credeva esistessero solo nelle favole prenderanno vita e interagiranno con lui ed in più una nuova specie di esseri farà la sua apparizione, i Korg, se una specie buona o cattiva spetterà a voi scoprirlo nel corso della lettura e perché no, anche della saga stessa, perché nulla è come sembra. Il suo personaggio lo trovo veramente originale e spettacolare, pieno di sorprese e ciò che mi colpita maggiormente è la sua capacità di non comprendere di quanto sia altruista verso gli altri quando lui si crede privo di sentimenti, un blocco di ghiaccio, mentre io ho davvero percepito altro di lui, e mi è piaciuta anche questa sua continua lotta con sé stesso e quindi con il suo lato oscuro, quella vicina che ci parla ed ignoriamo, quel lato che vive in ognuno di noi e che in genere cerchiamo di sopprimere per evitare che emerga fuori, dargli quel "po' di spazio" che forse alle volte è necessario mostrare per toglierci da situazioni spiacevoli o che ci aiuta ad evitare dolori e sofferenze, ma che invece sotterriamo e facciamo finta che non esista. Capite bene che il tema principale è questo, ovvero attraverso il racconto del protagonista e quindi i suoi occhi, seguiamo il suo percorso di crescita e l'accettazione di sé, del suo vero io, della conoscenza di sé stesso e di quella parte che già appena sveglio inizia ad emergere dentro di sé, l'oscurità, per cui ricapitolando il tema è l'accettazione di quella oscurità che non accettiamo, o meglio, non accetta la maggior parte di noi, ma per me c'è anche il sacrificio verso il prossimo come tema principale e il mettere spesso da parte, per il bene dell'altro e di chi si ama, i propri sentimenti e accettare che prenda la sua strada per quanto difficile possa essere, quindi parliamo anche di accettazione dei propri sentimenti e dell'amore che fa girare il mondo intero. <> [...] <<È l'amore a muovere ogni cosa. È lui che impedisce al mondo di cadere...>> [...] <<È l'equilibrio del tutto.>> Al personaggio di Nìgariel si aggiunge quello di Dehrit, la protagonista femminile di questa storia, anche lei molto originale come personaggio, in quanto ho notato che nonostante sia un personaggio forte, molto forte in tutto e per tutto, mostra anche quel lato fragile tipico di ogni donna e tutto questo, così come la sua conoscenza più intima dei suoi pensieri e di sé stessa, lo scopriamo sempre attraverso "gli occhi" di Nìgariel. Lei è quella persona a cui Nìgariel tiene tantissimo e cui giura estrema fedeltà, quella importante e per cui farebbe di tutto, ma essendo lei un personaggio contorto in quanto sin da bambina ha sofferto tantissimo, lo farà veramente penare e in questo primo volume il loro rapporto sarà sì stretto, ma allo stesso tempo lontano. Lo so, sono difficile da comprendere ma giuro che solo leggendo il libro potrete comprendere tutto ciò che vi dico. Altro perosnaggio su cui mi soffermo è Alkon che nel libro appare più tardi rispetto ai due, ma egli è un personaggio fondamentale a modo suo e sia con l'uno che con l'altra sarà legato in maniera diversa e in un certo senso "indissolubile". È un soggetto che mi ha colpita, molto forte, oscuro anche lui come ognuno dei personaggi presenti nella storia, freddo, ma che non ho ancora compreso, è tutto da studiare e scoprire, sono sicura che nel prossimo volume ne vedremo delle belle. Altri personaggi appaiono nel corso della storia come Lehiron o Sezena e tanti altri, ma mi soffermo su loro tre perché per me sono il fulcro di tutto. Per il resto vi dico che la scrittura di questa autrice è fenomenale, tiene alta l'attenzione del lettore dall'inizio alla fine senza mai annoiarti, anche perché se provi a distogliere l'attenzione subito appare un colpo di scena o qualcosa che non ti aspetti, quindi capite bene che capacità possiede, il tutto aiutato dalla sua scrittura scorrevole, fresca e facile da comprendere, e dalle sue descrizioni fatte ad hoc e che nulla lasciano al caso. Tutto veramente apprezzato, nulla da dire e così la sua copertina che adoro da morire, ti colpisce subito appena la vedi. Concludo con alcune domande: chi è la vocina che parla e cerca un po' più di spazio ogni volta nella testa di Nìgariel? Che ruolo ha? Anzi, chi è veramente Nìgariel? Chi sono i Korg? Come procederà il rapporto tra i tre personaggi principali? Cosa continuerà la vicenda generale? La guerra si avvicina? Alla prossima lettura. ❤️
Le Cronache della Lunga Strada - L'Equilibrio del Tutto. Scelta curiosa, per un titolo, non è vero? Non lasciatevi ingannare, perché ogni parola ha il suo significato, il suo peso nella storia e sui personaggi. Partiamo con gli aspetti più oggettivi: si tratta di un primo volume in cui il fantasy predomina sugli altri sottogeneri. Tra questi, contiamo qualche tratto sci-fi, horror e romance. Sebbene il sci-fi non mi avesse mai attirato più di tanto, in questo libro per ogni elemento "scientifico", c'era sempre la componente fantastica a rassicurarmi, tenendomi per mano in questo viaggio che si è rivelato essere uno dei più belli da quando ho iniziato a leggere fantasy, o "a leggere" e basta.
I personaggi principali di questo primo volume sono tre: Nìgariel, Dehrit e Alkon. Il primo, è un uomo di scienza che fin dal primo capitolo si accorge di sentire una vocina che sembra avere vita propria, pur avendo messo radici nella mente di Niga. Ad un tratto, il nostro scienziato si ritrova catapultato in un mondo che non è il suo, eppure sembra fatto a posta per lui, come il tassello mancante di un puzzle infinito. Nìgariel rappresenta, per me, tutto ciò che è amicizia e lealtà. Non si tira indietro nei momenti di difficoltà, neanche quando la sua presenza non può essere accolta come vorrebbe. E farebbe di tutto pur di proteggere chi ama, con un affetto smisurato che a volte gli si ritorce contro.
Dehrit è un personaggio particolare: il suo Potere e il suo ruolo sembrano perseguitarla più di quanto dovrebbe, ma in fin dei conti la sua vita non è mai stata semplice, né normale. La sua esistenza è un misto di illusioni, delusioni e desideri irrealizzabili, e ci saranno elementi che riusciranno sempre a trovare un modo per farle mettere i piedi per terra. La sua lealtà, la sua fiducia e il suo amore sono i suoi punti di forza, ma rappresentano inesorabilmente tutto ciò che può ferirla in questa realtà bellica in cui deve riuscire a capeggiare. Tuttavia, non è sola. Può contare sul suo braccio destro, l'amico che non ha mai avuto: Nìgariel. Finché, ovviamente, non arriva lui. Per lui, intendo Alkon. Anche quest'ultimo personaggio è speciale. Non solo per la sua "specie", ma anche e soprattutto per gli orrori vissuti che l'hanno forgiato. Si presenta come un assassino di professione, ed è bravo in ciò che fa. Ma ha un punto debole, una paura che non riuscirà mai, purtroppo, a superare: amare e perdere l'amore. All'inizio volevo detestare Alkon con tutte le mie forze, anche se è stato impossibile. Poi, però mi sono abituata alla sua presenza, e l'ho accettato. Ho accettato lui, e il suo modo di entrare nella vita di Niga e Dehrit. Tutti e tre agiscono in modo egoistico, nel nome dell'altruismo, ed è questo il tipo di collante che segna il rapporto tra di loro.
Egoistico perché, anche se in modi diversi, tutti e tre vorrebbero trovare quel barlume di felicità. Ma il solo cercare di raggiungerlo significherebbe accendere una piccola speranza, sentimento che non dovrebbe essere sprecato in emozioni che, nel mondo in cui si trovano, sembrano essere effimeri. Per cui, cercando di pensare al bene comune, al "lasciamo tutto come sta, e poi si vede", sembrano fare continuamente quel passo indietro che potrebbe portare all'irreparabile. Niga, Dehrit e Alkon mi hanno accompagnata in questo viaggio che non dimenticherò mai. Perché alla fine, la vita è una lunga strada, e c'è un'unica cosa che ci permette di andare avanti e stare in equilibrio.
Al di là della storia di per sé, che si colloca senza esitazione nella mia TOP 3 dei libri fantasy preferiti, vorrei parlarvi della scrittura dell'autrice. Scorrevole, incalzante, misteriosa e piena di espedienti interessanti e originali per variare il ritmo della narrazione. Prima di tutto, a ogni capitolo troviamo un estratto di riviste, giornali o libri che aiutano ad avere un quadro più generale della storia. Dopodiché, il punto di vista unico di Nìgariel, con l'ausilio del suo Potere per cambiare di scena, è stato molto interessante e piacevole. È stato soprattutto questo, forse, a farmi entrare di più nei panni del personaggio e a farmelo apprezzare così tanto, nonostante tutto. (#TeamNiga per sempre)
Avrei tantissime cose da aggiungere, tra cui: l'aspetto horror, con le descrizioni delle creature mostruose che incontrano, i loro poteri e le loro uccisioni (pura azione che coinvolge in un modo incredibile); Lèhiron e gli altri personaggi secondari, ma che hanno la loro importanza nella storia; la componente romance, non sempre evidente, ma che in un modo o nell'altro è sempre presente; gli Osservatori, le Razze dell'Ombra, i Korg; le varie leggende, i vari Poteri; TUTTO.
Insomma, cercate un fantasy fuori del comune, che vi prenda fin dall'inizio tenendovi incollati alle pagine? Allora leggete L'Equilibrio del Tutto, non ve ne pentirete.
Holiii lettori e lettrici di Leggiamo Perché come state? Oggi voglio parlarvi del primo volume, della saga “Le cronache della lunga strada”, “L’equilibrio del tutto” di Phedre Banshee.
Aveto letto qualcosa dell’autrice?
Conoscete la saga?
Vi piace il genere?
𝑇𝑟𝑎𝑚𝑎:
“Mi chiamo Nìgariel Gardell, sono stato uno scienziato, un soldato, un amico, un traditore, uno sciocco. Aggiungerei anche pazzo, ma quello lo sono tutt’ora. Ho amato, con tutte le mie forze, ma raramente l’amore è sufficiente. Ho visto il meglio e il peggio di ogni Razza dell’Ombra, ho visto le favole prendere vita, ho ingannato il tempo per assistere ad avvenimenti che giudicavo impossibili, e ora voglio raccontarveli.”
Dopo un’ibernazione di quasi cento anni, Nìgariel si risveglia in un mondo profondamente cambiato, dove gli Umani hanno perso il predominio e i Maghi, gli Elfi e i Nani possono finalmente vivere alla luce del sole. La Guerra dell’Ombra contro gli alieni Korg è alle porte e Nìgariel per sopravvivere dovrà trovare il suo posto e scendere a compromessi con i suoi lati più oscuri, che prenderanno sempre più spazio.
“Affinché possiate capire, bisogna partire dal principio.Tutto è iniziato con una morte. Se vi hanno detto che la morte non è un inizio, credetemi, vi hanno mentito.”
𝐶𝑜𝑠𝑎 𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑜:
“La paura ci rende quello che siamo davvero, nel bene e nel male”
La 𝑐𝑜𝑝𝑒𝑟𝑡𝑖𝑛𝑎 richiama a pieno l’atmosfera del romanzo e ci fa subito intendere il genere della narrazione. Su sfumature che vanno dal nero all’azzurro troviamo in primo piano il nostro protagonista, di spalle, immerso in un mondo fantascientifico. In alto c’è la firma dell’autrice mentre in basso il nome della saga e il titolo del volume. Sul retro è situata la trama.
Durante la narrazione scopriamo molteplici 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑔𝑔𝑖 ma quelli principali sicuramente sono:
Nigariel: protagonista indiscusso; il narratore della storia; con lui veniamo catapultati in questo nuovo mondo. Un personaggio complesso, geniale, debole e timoroso ma con una forza oscura interna che lo porterà ed aiuterà in questo nuovo cammino.
Dehrit: protagonista femminile, donna al primo impatto dura ed autorevole ma con al passato una marea di dolore ed insicurezza…quello che mostra agli altri è solo uno scudo, una maschera, data anche dal ruolo che ricopre. Sta a noi lettori saper leggere dentro questo personaggio complesso e vi posso assicurare che se riuscirete ad entrare nel cuore di Dehrit ne uscirete migliori.
Alkon: personaggio forte e sfrontato viene chiamato a Tanelope per preparare i maghi per il campo di battaglia. Duro, autorevole e di poche parole risulterà antipatico all’intera congrega, ma dietro a questa armatura si cela un personaggio che ha sofferto e che per sopravvivere ha dovuto contare solo sulle sue forze. Amerete scoprire le sue mille sfaccettature e seguire la sua crescita nella scoperta di nuove emozioni.
Lehiron: Lo definirei il maestro, la guida dei maghi e soprattutto di Nigariel. Se non fosse stato per lui il nostro protagonista, soprattutto all’inizio, non avrebbe avuto mai la forza di riprendere in mano le redini della sua vita e di ricominciare a vivere. Tra loro nasce una vera amicizia, saranno l’uno la spalla dell’altro. Ma anche in Lehiron c’è un dolore profondo, dato dal suo passato, che lo logora pian piano. In lui si insinua un sentimento di vendetta che solo leggendo scopriremo se metterà in atto.
Lo 𝑠𝑡𝑖𝑙𝑒 è semplice e lineare; L’equilibrio del tutto presenta al suo interno vari generi tra cui il Fantasy, il romance, la fantascienza e l’horror.
Devo dire che questo romanzo mi ha colpita molto. Ho apprezzato tantissimo la capacità dell’autrice di miscelare così tanti generi, che al primo impatto potrebbero sembrare distanti tra di loro, legandoli perfettamente, donando al lettore una storia super piacevole, veloce e magnetica.
L’unica cosa che mi dispiace, e l’autrice lo sa, è non aver avuto il tempo necessario da dedicare alla lettura e di non essere riuscita a terminarlo prima.
Questo libro merita tantissimo…nonostante parli di elfi, maghi, nani, vampiri e chi più ne ha più ne metta, non cade mai nel banale anzi ti fa scoprire nuove sfaccettature dei generi che gli amanti di queste letture, come la sottoscritta, apprezzeranno assolutamente.
Ringrazio ancora Phedre per avermi dato l’opportunità di recensire il suo libro e spero ci sarà ancora occasione per collaborare insieme in futuro.
Dunque ragazzi eccoci tornati con una nuova recensione, oggi parleremo di un libro che mi ha fatto innamorare, un libro che si è guadagnato le 5⭐️ (con questo arriviamo a quota 5 quest anno) insomma un romanzo che non potete farvi scappare quindi direi di non perderci in chiacchiere e iniziare a parlarne . ⚠️ il romanzo di cui stiamo per parlare sfocia nel horror, non elencherò per tanto i tw, perché potrebbero essere considerati spoiler, ma sappiate che non è proprio una lettura leggera, se non vi piace il genere questo libro non fa per voi⚠️ . "Tutto è iniziato con una morte. Se vi hanno detto che la morte non è un inizio, credetemi vi hanno mentito" Riprendendo l'esempio di Nìgariel che fa iniziare la sua storia dalla morte, io voglio iniziare a raccontare questa storia dalla fine (per così dire). Cosa sareste disposti a fare guidati dalle vostre emozioni? Quanto permettereste loro di avere il sopravvento? Quanto spazio dareste a quella vocina che vuole solo stare comoda nella vostra testa? Questi sono gli interrogativi che affliggono o condannano Nìgariel in un certo senso . Partiamo proprio da lui, sicuramente non corrisponde all'ideale canonico di protagonista, forse perché lui non deve essere il classico eroe senza macchia, deve solo cercare di capire chi sia veramente. Ciò che ho maggiormente apprezzato di Nìgariel è che con lui non vediamo un confine netto tra bene e male, bianco e nero si fondono creando il grigio, e indubbiamente il risultato è un personaggio complesso, ma anche un personaggio vero e capace di coinvolgere il lettore. Inutile negarlo, mi sono totalmente innamorata del suo ruolo nel quadrato amoroso con Dehrit, Alkon e Sezena, credo che in questo caso si possa vedere esattamente come lui sia la fusione di bene e male, se da un lato lo vediamo vittima di un amore non corrisposto da parte di Dehrit, dall'alto non lo vediamo compassionevole con Sezena, ne proprio corretto con Alkon. Sicuramente stiamo parlando di un personaggio che ha una base solida, e una caratterizzazione meravigliosa, non vedo l'ora di saperne di più nel prossimo libro, secondo me ne vedremo delle belle. Derith, è l'altro vertice del quadrato amoroso, di lei impareremo a conoscere diverse sfaccettature, ma saranno sempre mediate dalla visione innamorata di Nìgariel, poiché è grazie ad un suo particolare potere che potremmo indagare nella mente di Dehrit e di altri personaggi. Tuttavia nonostante io adori l'amicizia tra lei e Nìgariel, non posso non innamorarmi del rapporto con Alkon. Vedere due personaggi rotti, legati da un destino indissolubile ha risvegliato il mio animo romantico, e spero vivamente che alla fine abbiano il loro lieto fine. Approfondire il suo personaggio non è stato semplice, siamo davanti ad una ragazza rotta, che custodisce un segreto terribile, il quale la porta ad essere insicura e spesso sulla difensiva, ma che al tempo stesso brama amore, adora gli umani e le loro abitudini, una ragazza che troppo presto si trova a capo di un regno, e che si troverà ad essere il centro di una guerra ben più grande di lei, dove il solo alleato è proprio Alkon. Su Alkon non mi soffermerò molto, se da un lato lo adoro con Derith, dall'altro sento di avere ancora pochi elementi per poterlo giudicare pienamente, probabilmente perché le uniche visioni che abbiamo di lui sono quelle di Nìgariel è Derith (neanche a dirlo che sono visioni contrastanti). Se da un lato rispecchia i miei standard di ragazzo bello, tenebroso e problematico, ho la sensazione in lui ci sia molto più di questo, spero che nel prossimo libro venga data una visione più completa del suo personaggio, soprattutto su quello che riguarda la sua vera natura. . Bene ragazzi questo è quello che pensavo di questo romanzo, vi consiglio assolutamente di recuperarlo, non solo per i temi meravigliosi trattati, ma anche perché la penna dell'autrice è particolarmente evocativa e immersiva, vi sentirete catapultati nella storia e pure voi come me sarete chiamati ad intraprendere il cammino della lunga strada. . Come sempre vi chiedo di scrivere nei commenti se la storia vi ha incuriosito o se già conoscevate questo libro, vi leggo sempre . See you soon amici
Oggi vi parlo di una nuova collaborazione. “L’equilibrio del tutto” è il primo volume della saga “Le cronache della lunga strada” di Phedre Banshee. Ringrazio l’autrice per la proposta di collaborazione e per la fiducia!
“Mi chiamo Nìgariel Gardell, sono stato uno scienziato, un soldato, un amico, un traditore, uno sciocco. Aggiungerei anche pazzo, ma quello lo sono tutt’ora. Ho amato con tutte le mie forze, ma raramente l’amore è sufficiente. Ho visto il meglio e il peggio di ogni Razza dell’ombra, ho visto le favole prendere vita, ho ingannato il tempo per assistere ad avvenimenti che giudicavo impossibili, e ora voglio raccontarveli”
Nìgariel Gardell è un brillante scienziato nonostante la giovane età. É riuscito a creare una macchina che permette di ibernare un essere umano, mantenendo al minimo le sue funzioni vitali. Niga non vede l’ora di cominciare la sperimentazione, ma mentre è alla ricerca di uno strano metallo alieno con dei suoi amici, trovano un gruppo di forme aliene sterminate e qualcuno li attacca. Lo scienziato riesce in qualche modo a tornare al suo laboratorio e a ibernarsi per un centinaio di anni, al fine di scappare dai suoi assalitori. Nìgariel si sveglia a Tànelope, dove una serie di persone lo mettono al corrente di tutto ciò che è successo alla razza umana e alla terra durante il suo sonno. Niga scopre che ciò che resta del pianeta è popolato da elfi, nani, maghi e altre creature e che gli uomini hanno perso il loro dominio sulla Terra. Niga però, non è un semplice umano. Dopo aver parlato con Lehiron, capo dei maghi, scopre di essere speciale e di avere dei poteri particolari anche lui. Inizia così, per lo scienziato, un’avventura che non avrebbe mai pensato di vivere. Infatti, il mondo è devastato dai Korg, una razza aliena che vuole distruggere e dominare tutto. Niga sarà un tassello decisivo per la guerra.
Inizio dicendo che ho apprezzato molto l’idea dell’autrice di ribaltare i protagonisti. Solitamente, sono quasi sempre gli alieni o le altre razze ad essere in svantaggio nei confronti degli essere umani e questa volta sono proprio le minoranze a predominare. L’autrice è stata davvero brava a riempire il vuoto di cento anni nella testa del protagonista e mi è piaciuto leggere e intendere il libro come una sorta di diario di Niga, il quale narra tutti gli eventi che lo hanno portato alla sua situazione principale. Lo stile della narrazione é coinvolgente e incalzante. La stessa storia è piena di colpi di scena posizionati al momento giusto.
Per quanto riguarda i personaggi, posso dire che mi sono piaciuti tutti. Il mio preferito però, resta Nìgariel. Mi sono innamorata di lui a partire dal suo nome, poi ho apprezzato il suo carattere e la sua intraprendenza, la sua intelligenza. Un personaggio che si sviluppa, cambia e si adatta alle situazioni che vive. Anche lui ha i suoi scheletri nell’armadio, non è il classico eroe senza macchia. Ho apprezzato anche Dehrit e Alkon. Tra i due, ho preferito Alkon, per la sua forza e la sua determinazione. Ho trovato, invece, Dehrit un po’ infantile e capricciosa alle volte.
In ogni caso, questo romanzo fantasy è davvero ben scritto e interessante. Lo consiglio a tutti i lettori che amano le storie particolari e intricate. A chi piace leggere libri con protagonisti razze aliene e maghi, nani e elfi!
Una storia da raccontare, una storia più grande di lui, dei sentimenti provati, delle sfide superate e che hanno fatto vacillare chi impugna con incertezze e pazzie quella penna, con il compito sfortunato di ricostruire il proprio passato, gli avvenimenti di cui è stato testimone fisico o frutto di una capacità importante. L’incipit del Fantasy “L’equilibrio del tutto” è una premessa ed una promessa.. La parte iniziale immerge il lettore in un futuro in cui maghi, elfi e nani possono uscire allo scoperto ma, per gli uomini le cose non vanno poi tanto bene! La minaccia più importante è rappresentata dai Korg. Queste creature aliene sembrano superiori a tutte le altre e quindi lo scontro è inevitabile!
Ma potrà solo la magia e l’alleanza tra le razze (dell’ombra)aiutare le sorti dell’umanità? A complicare la situazione ci sono i sentimenti di frustrazione, paura, angoscia ma anche di lealtà e amore, a rendere il racconto di Nigariel, vivo e sentito!
Per entrare nel mondo de Le cronache della lunga strada dovete lasciarvi alle spalle tutto ciò che credete di sapere sull'umanità.
📖Siamo sulla Terra nel 2052, da anni le cose si sono evolute, nuovi materiali sono stati scoperti ed altri creati. Nìgariel, il nostro protagonista, è uno scienziato il cui scopo attuale è quello di far funzionare ciò che il padre, ricercatore biomedico, aveva creato: la capsula ibernante. A seguito di un evento Nìga è costretto ad entrare nella Bara Glaciale, la capsula che ha da poco ultimato, per salvarsi la vita. Dopo un'ibernazione durata cento anni, NÌga si risveglia in un mondo completamente cambiato.
I Korg, esseri superiori, hanno colpito l'umanità. Gli umani sono stati spazzati via e i pochi rimasti ancora in vita, vagano sulla terra protetti dalle razze delle ombre: Nani, Maghi e Elfi.
💬Mi è bastato leggere l'incipit per caricarmi, mi sono bastate le prime cinquanta pagine per innamorarmene. Ciò che rende Le cronache della lunga strada un libro straordinario è l'intreccio di più generi, Phedre spazia tra lo sci-fi, il dark fantasy e altri sottogeneri senza contare l'inserimento di scene horror e la componente romance.
Questo primo volume è una storia complessa, piena di intrecci. Phedre riesce a spiegare il tutto con una semplicità disarmante. La prima metà del libro è più introduttiva, la scrittrice ci delizia con la spiegazione delle diverse razze e ci delinea la città stessa. Dalla successiva metà in poi inizia l'azione, si viene catapultati tra le varie missioni e la preparazione alla guerra. Nonostante ciò si evince che l'intero volume è preparativo ai volumi successivi.
💘È difficile per me mettere nero su bianco tutte le emozioni provate leggendo il libro di Phedre, senza tralasciare nulla di essenziale. Non c'è stata una sola cosa che non mi abbia preso, dallo stile fluido e scorrevole, al Worldbuilding e ai personaggi. Tra i personaggi abbiamo Nìga con il quale personalmente ho instaurato un rapporto di odio/amore proprio per la sua caratterizzazione particolare, c'è tutta un'aurea di mistero celata dietro il suo personaggio, il quale alterna momenti di puro egoiamo a momenti di altruismo micidiale impedendo al lettore di inquadrarlo. Abbiamo poi Derith, lei è sicuramente la mia preferita per il suo carattere gentile e caritatevole, inoltre è dotata di una grande forza d'animo. Infine c'è il mio grande amore Alkon, già dalla prima comparsa avevo intuito fosse un personaggio essenziale per lo sviluppo della storia ma non immaginavo a questi livelli. Pienamente soddisfatta del ruolo che Phedre fa ricoprire a questo personaggio per tanto; Phedre niente scherzi e mantienimi in piedi la coppia!
💘Che dire amici, se amanti del genere leggetelo, se non amanti del genere dateli una possibilità, non ve ne pentirete!
In questa storia non ci sono buoni o cattivi, non nel senso più tradizionale del termine. Ci sono compromessi duri da digerire, buone intenzioni che presto vedono sfumare i propri contorni in tonalità che da un caldo grigio arrivano a toccare le profondità del nero.
Non ci sono davvero “brave persone”, almeno non tra i personaggi principali, almeno non a mio avviso. Ognuno di loro ha lati oscuri con i quali cerca di convivere senza distruggersi più di quanto non sia necessario, o che tenta di ignorare sino a quando non gli sarà più possibile, perché è nella sfacciataggine di nascondere ciò che davvero siamo, sia nel bene che nel male, che si annida il germe del disastro. Le persone che seguiamo a occhi chiusi, alle quali doniamo la nostra fedeltà, meritano tutta questa cieca fiducia? Esiste la famosa “bugia bianca”, la quale dovrebbe proteggerci da verità da altri supposte come scomode e dannose per la nostra serenità? Oppure una menzogna resterà sempre nient’altro che menzogna, un teatrino architettato ad arte che, prima o poi, finirà per restare schiacciato sotto le sue stesse macerie?
Le Cronache della Lunga Strada parlano anche di questo: di menzogne, verità taciute e timore di mettere in gioco i propri sentimenti e vederli andare in mille pezzi. Paura di affidare sé stessi a qualcun altro perché entrambi irrimediabilmente imperfetti. Cosa guadagneremmo, però, dalla fredda serenità conquistata grazie all’aver messo a tacere con violenza il sentimento?
Vale davvero la pena, barattare la propria umanità per timore di restare feriti?
Quando leggo che un libro è ambientato nel futuro mi fa sempre un po' paura perché penso che potrà non piacermi. Non è il caso delle Cronache della Lunga Strada. Libro che ho avuto la fortuna di vincere in un give@way e che è arrivato a casa mia pieno di altri gadgets meravigliosi. Mi ha subito chiamata e appena ho potuto ho iniziato la lettura. Phedre è riuscita alla perfezione a mettere insieme avanguardia, scienza e magia. Il nostro protagonista è Niga, uno scienziato che dopo un incontro poco piacevole si criogenizza da solo per poi risvegliarsi dopo 80 anni in un mondo completamente diverso.
Non so davvero dirvi quale sia la cosa che mi è piaciuta di più. I personaggi sono caratterizzati alla perfezione, diversi tra loro per natura, carattere e molto altro. La storia la trovo davvero originale e ho davvero apprezzato moltissimo come l'autrice abbia sfruttato le abilità del protagonista per permetterci di avere un multipov anche quando effettivamente non c'è. L'equilibrio del tutto è carico di azione, fin dai primi capitoli i momenti di tensione non mancano. Ma non c'è solo azione.. anche sentimenti. Nel primo volume delle Cronache abbiamo un "triangolo amoroso" che non ha nulla di cliché, anzi. È molto complesso e profondo e sono davvero curiosa di vedere come proseguirà perché non riesco davvero a farmi un'idea. Alkon comunque per il momento è il mio personaggio preferito, tormentato ma ironico... Mi spezza ogni volta. Un bel colpo di scena sul finale ci lascia a bocca aperta e con qualche timore su cosa succederà ai nostri protagonisti.
Nìgariel è uno scienziato, uno dei più grandi visionari del suo tempo, lavora ad una camera criogenica e tutto va esattamente come dovrebbe andare. La camera funziona. Il lavoro di una vita sta per essere coronato quando, d’improvviso, viene aggredito da una creatura mostruosa. Per salvarsi si rinchiude nella sua camera criogenica e lì rimarrà in stasi per quasi un secolo. La creatura era un Korg, un alieno il cui destino è legato a quello della Terra da tanti secoli quanti ne ha la razza umana, forse anche di più. Nìgariel scopre questo e molto altro quando viene espulso dalla sua camera e scopre che il mondo è completamente cambiato. Elfi, nani e maghi hanno preso il sopravvento ora che l’umanità è stata devastata dai Korg. Le cronache della lunga strada è un romanzo che parla attraverso i racconti dei suoi personaggi, ricostruisce una storia lunga più di cento anni, fatta di segreti che Nìgariel svelta uno dopo l’altro come tessere di un mosaico che solo alla fine mostrano un’immagine terribile. La grande forza di questo romanzo è l’approfondimento del protagonista, la sua evoluzione segue un arco narrativo tragico che vede prendere il sopravvento della parte peggiore di sé, morbosa e ossessiva, ma non solo, ne è complice una voce estranea nella sua testa che lo spinge a cedere parti sempre più ingenti della sua umanità. Una chicca sicuramente vincente che rende questo romanzo un’inquietante incedere verso un apogeo drammatico.
📝“Se vi hanno detto che la morte non è un inizio, credetemi, vi hanno mentito.”
🖇️La storia di Nìgariel è una storia di sacrificio, spirito di adattamento, scelte difficili, delusioni; è proprio per questo che legarsi a lui è fin troppo facile per il lettore. Sono molti gli eventi e le svolte che si susseguono irrefrenabili in questo romanzo e Niga, dal buon cuore e dalla salda volontà di voler fare del bene nel nuovo mondo in cui entra in contatto, dovrà spesso mettere da parte se stesso per il bene di chi ama, specialmente per l’incolumità di Dehrit, erede alla posizione di Gran Maestro Mago. Ho amato questo libro per la preponderante presenza di personaggi moralmente grigi che, con le loro scelte non sempre condivisibili ma costantemente comprensibili e motivate, manderanno avanti la narrazione con innumerevoli colpi di scena. Inoltre, l’autrice ha saputo ben moderare le descrizioni, che danno pienamente l’idea dello spazio della vicenda, senza però risultare ridondanti o noiose.
📝“La musica era sempre stata la chiave di tutto. L’unica invenzione di cui gli Umani erano davvero padroni, l’unica meraviglia che metteva tutti d’accordo sulla sua grandiosità.”
✅Costituito da personaggi ben caratterizzati, sottotrame perfettamente incastrate tra loro e dal mix eccezionale di fantasy e sci-fi, questo libro potrà facilmente essere uno dei vostri preferiti, se gliele darete la possibilità.
Le cronache della lunga strada è il primo volume di una saga (spero di non sbagliarmi) ed è un adult fantasy con elementi di fantascienza, romance e anche horror. Non so cosa dire in questa recensione perché ho paura di spoilerare come fa Fedez e io non voglio farlo perché merita ma merita proprio di essere letto e vissuto. Però vi posso dire che mi ha colpito moltissimo la scelta che ha fatto Phebe nel scrivere la storia in prima persona e scegliere anche un narratore dal punto di vista del protagonista maschile che si risveglia in un mondo ma anche in un tempo che conoscerà piano piano per la prima volta. Lo ha fatto magicamente e non credo sia una cosa facile. Io ho visto in ogni personaggio, pizzico di umanità che li fa proprio amare e odiare come se fossero veri. Vi giuro raga, il protagonista maschile Nìgariel non è come lo immaginate. Cioè dal primo capitolo all’ultimo, ha avuto un glow up stupendo. Dehrit è una ragazza forte, indipendente e mi è veramente piaciuta moltissimo. Li amo insieme, li amo troppo cioè.
Ho preso questo libro al Salone del Libro, dove ho anche avuto il piacere di conoscere quest autrice di persona.
L'avevo preso un pochino a scatola chiusa, desiderosa di scoprire un nuovo genere e, sapete? Mai stata più felice di averlo fatto!
Lo stile è coinvolgente, i personaggi sono adorabili e anche da prendere a testate, e il tutto ti trascina in un vortice che non vorresti finisse mai!
Siamo un un futuro apocalittico, dove gli alieni hanno invaso la terra (Keroro!😅🤣) ma se alcuni avevano buone intenzioni, altri invece hanno dato il via a progetti ed esperimenti raccapriccianti.
Ma qui non troverete solo alieni, bensì Elfi, Nani e Maghi che uniranno le forze per salvare la razza Umana dell'estinzione.
Nigariel è l'unico superstite umano che, tramite una macchina di ibernazione, si ritrova in un mondo nuovo e dove non deve solo lottare per padroneggiare un Potere di cui non ne era a conoscenza, ma deve anche destreggiarsi tra delusioni, perdite e fare i conti con una realtà davvero dura.
Ho adorato questo libro e non vedo l'ora di parlarvi dei suoi seguiti.
Cosa ci aspetta adesso? . Ho trovato questo libro una piacevole sorpresa. Non sono tanti i fantasy distopici che ho letto, usciti da una penna italiana, che possono vantare una completezza di wordbuilding e un'innovazione sorprendente come questo. Ho adorato la scelta del punto di vista maschile. Un punto di vista disturbante a volte, quasi fastidioso per quello che è un carattere non facile del protagonista. A tratti lagnoso, egoista ma anche disposto a sacrificarsi per chi ama. Originale è anche l'inserimento di tante altre voci attraverso l'acquisizione dei loro ricordi e delle loro emozioni (non so come descrivere meglio questo aspetto senza rischiare di fare spoiler). Ma in generale ho trovato questa una storia intensa, di vita e di sconvolgimenti, dove niente è come sembra e dove le apparenze possono trarre in inganno. Questo libro è perfetto se siete alla ricerca di un scientific fantasy distopico, accattivante e coinvolgente. E che il cammino della lunga strada vi sia lieve!
Si parte col botto in questo primo volume. Devo dire che forse nessun libro come questo mi ha preso meglio nella prima metà che nella seconda, l'autrice ha uno stile interessante e unico che lascia subito il segno e la storia incuriosisce fin dalle primissime pagine. L'ho trovata originale, nonostante alcuni aspetti che rischiavano di cadere nel cliché nello svolgimento della trama tutto trova un perché. Si sente che l'autrice ne sa di scienza, si sente anche il grande lavoro e cura che c'è dietro, è un libro che si fa divorare. Colpi di scena ne abbiamo. E furbo il modo in cui l'autrice abbia gestito le scene anche lontano dal personaggio principale. Ci sono alcuni cambi di tempo verbale che hanno senso per la prosa, ma che comunque non mi hanno fatto impazzire. Nonostante questo e qualche refuso di troppo il libro è scritto così bene da poterci passare sopra facilmente. Decisamente sopra la media, leggerò sicuramente il secondo volume!
Come posso parlarvi di questo libro rendendogli la giustizia che merita?
“L’Equilibrio del Tutto” è una storia che mi ha sorpresa e che si rivela una delle mie letture preferite in assoluto di questo 2024, almeno per il momento. Il libro è un connubio di tanti generi diversi. Sebbene prevalga il fantasy, un fantasy dark e decisamente con un target adulto, sono in realtà presenti anche forti elementi di fantascienza e distopico, romance e un pizzico di horror, che però non mi è dispiaciuto. Si vede che l’autrice ha lavorato duramente per realizzare questa unione perché risulta perfettamente naturale e ben costruita.
Ho trovato molto affascinanti i poteri che hanno i personaggi in questo mondo, in particolare quello di Niga, e come l’autrice lo abbia collegato alla sua intelligenza, dandogli una spiegazione scientifica che risulta perfettamente plausibile nel contesto. Inoltre, nota di merito anche per il world building, complesso ma introdotto progressivamente da Phedre, senza spiegoni ad appensatire il tutto ma dialoghi e soprattutto la preziosa guida di Lèhiron che ci narra la storia di questo affascinante universo.
I personaggi sono tutti contraddittori, intricati, dalle plurime sfaccettature, ed è bellissima l’attenzione data alla loro introspezione nonostante sia un fantasy, senza trascurali o relegarli a eroi piatti e senza colore. I miei preferiti sono ovviamente Niga ma anche Dehrit e Alkon e sono curiosa di vedere come nel futuro questo trio farà la differenza in questo mondo.
Ho amato tantissimo anche il richiamo alla fiaba di Hansel e Gretel, sebbene sia un episodio secondario, così come ho visto l’ispirazione di un altro libro nel finale ma non mi ha disturbato per nulla, ANZI: trovo che ogni cosa sia stata inserita in maniera originale e unica nel mondo ideato da Phedre.
Vorrei anche sottolineare le tematiche importanti dell’ “Equilibrio del Tutto”. Questo fantasy infatti contiene temi profondi, come l’ossess1on3, l’amore che a volte può diventare t0ss1co e man1polat0rio, lealtà e amicizia (Karim🥺💔).
Non so come altro dirvelo e non so neanche se sia riuscita a esprimere tutto il mio amore per questa storia ma ve lo assicuro: questo fantasy vi ruberà il cuore con i suoi segreti e misteri, con la sua profondità e con tutte le sue mille colorate (ma anche oscure) sfumature.
Oggi vi voglio parlare di un libro tutto italiano e che mescola alcuni dei miei generi preferiti. Abbiamo, infatti, una dose di #fantasy e #fantascienza, mescolati con un pizzico di #romance e, perché no, un po’ di #horror. Non vi basta questo per convincervi? Benissimo, allora vi invito ad andare avanti a leggere, non ve ne pentirete!
La mole del libro non è esattamente micro, ma se c’è una cosa che mi ha colpito fin da subito è la scorrevolezza e la capacità di catturarmi fin da subito, scatenando in me una curiosità infinita.
Nìgariel mi ha colpita fin da subito ed è uno scienziato un po’ particolare e che agisce fuori dalle righe. Portando avanti un progetto iniziato col padre, si ritrova ibernato e, successivamente, si risveglia in un mondo completamente diverso da quello che conosceva. Un mondo dove creature dell’Ombra, Nani Elfi, Maghi e guerre sono all’ordine del giorno.
Ecco che ben presto dovrà fare anch’esso i conti con una guerra che mira a cancellare tutto ciò che è umano, cercando di capire quale sarà il suo ruolo in tutto questo. Ma sarà davvero un semplice umano? O in lui c’è molto di più? In un mondo dove gli umani sono la minoranza, la terra sconquassata da anni di battaglie e guerre, creature che sembrano uscite da mondi fantastici, ma decisamente reali, Nìgariel dovrà credere nelle sue capacità, riuscire ad adattarsi e sfruttare la sua qualità migliore, l’intelligenza.
Noi vivremo la storia attraverso gli occhi e la mente del protagonista, con un linguaggio sciolto e intervallato da note umoristiche che si intervallano a momenti più cupi e tormentati. Phedre ha, inoltre, creato un worldbuilding complesso, dove tutto ha un ruolo ben preciso, ma la narrazione non ne risente, anzi! Ho trovato profondamente interessante analizzare questo mondo che è il nostro ma che, allo stesso tempo, non lo è più.
Una storia originale, intrigante, che nonostante possa fondere generi diversi ha il suo equilibrio narrativo e cattura dall’inizio alla fine! Non vedo l’ora di leggere il secondo volume!!
Primo volume di una saga adult fantasy molto particolare, perché ai tipici elementi del fantasy più classico, come la presenza di diverse razze (umani, maghi, elfi, nani), aggiunge vibes horror, sci-fi, nonché romance. Potrebbe sembrare un’impresa audace o improbabile, eppure…
Funziona benissimo! Chi legge fantasy italiano, che sia di CE oppure indipendente, come in questo caso, sa che le commistioni tra generi possono sfornare perle di rara bellezza. Se poi aggiungiamo il fatto che uno degli intenti della saga è quello di sondare la mente umana, con tutti i suoi meandri di luce e oscurità, per me, il coinvolgimento è assicurato.
Nìgariel è uno scienziato che, dopo un incidente dalle tinte horror, appunto, si risveglia dall’ibernazione e trova un mondo completamente diverso. Maghi, elfi e nani everywhere, gli umani dove sono finiti? A Lèhiron e sua figlia Dehrit il compito di istruirlo riguardo gli eventi passati, tra alieni Korg, rituali, combattimenti e progressi della scienza.
È una lettura molto scorrevole e le nozioni riguardo il worldbuilding, che ho trovato molto articolato ma non complicato, sono inserite sia tramite stralci di lettere o estratti di pseudobiblia, sia nei dialoghi tra i personaggi e con la narrazione in prima persona affianchiamo Nìgariel nel suo apprendimento.
Sono presenti alcuni espedienti già visti o letti nel fantasy, ma ognuno di questi è rielaborato con aggiunte specifiche e utili alla trama, con tanto di assegnazione di termini ben definiti, come ad esempio il Dahn’set. Infine, i personaggi…
I personaggi sono vividi e realistici, ognuno con le proprie zone di luce e ombra, che si scoprono attraverso l’introspezione e nel rapporto con gli altri. E, come al solito, io sono caduta nella trappola del personaggio misterioso e taciturno, fulcro di uno dei plot-twist finali che non avevo proprio visto arrivare e vedo l’ora di proseguire col secondo volume!
I libri di fantascienza non sono esattamente il mio genere, ma quando mi hanno parlato della trama di questo, mi sono subito incuriosita. Nel complesso mi è piaciuto lo sviluppo della storia e dei personaggi. Purtroppo però non penso che continuerò la serie.
Prima di tutto, vorrei ringraziare l’autrice per la fiducia che ha riposto in me.🫶🏻
L’equilibrio del tutto è stata una lettura che mi ha davvero sorpresa perché, mentre leggevo i primi capitoli, ero molto confusa. Confusione che poi ho capito essere fondamentale per comprendere lo stato d’animo del protagonista, Nìgariel, e inquadrarlo psicologicamente. Il suo addestramento come mago mi ha ricordato moltissimo la saga de ‘Wizards of Mickey’ (che amo alla follia), mentre il suo dialogo interiore mi ha fatta pensare a ‘Il Signore degli Anelli’ (e non vi spoilero altro). Non manca di certo la sfumatura romance e, se apprezzate la saga di Sangue e Cenere, non rimarrete delusə da Dehrit e Alkon.
La narrazione è scorrevole e rende semplice assimilare la moltitudine di elementi presenti nel testo. Ho apprezzato moltissimo il fatto che l’autrice abbia inserito vari elementi per creare un qualcosa di nuovo. Esiste inoltre un sito dedicato a questa saga, con mappe, glossari e approfondimenti sulle vicende menzionate all’interno del libro, per contestualizzare ancora meglio la storia!✨