Ca mai toate cărțile scrise de un colectiv de autori și aceasta este foarte inegală. Apoi, Titlul este înșelător - nu este vorba despre omul medieval, ci de omul din a doua jumătate a Evului Mediu. Dacă ștergi cu buretele jumătate dintr-o perioadă, care aici înseamnă aproximativ 500 de ani, nu mai poți afirma că vorbești despre „omul” din acea perioadă. Pe lângă restrângerea istorică, mai avem și o restrângere geografică serioasă (sunt discutate în special Franța, Italia și Germania).
În afară de câteva pasaje răzlețe, singura operație de sintetizare a materialului este făcută de Le Goff în studiul lui introductiv (aceasta fiind și una dintre acuzele principale aduse școlii analelor sau „noii istorii” - și anume incapacitatea de-a vedea pădurea din cauza copacilor).
Questa raccolta di saggi focalizza l'interesse su diversi personaggi particolari e ci permette di conoscerne le caratteristiche,l'origine,le mutazioni e l'importanza sociale in modo particolareggiato. Per chi conosce la materia è un'interessante approfondimento,per chi vi si accosti per la prima volta può essere un buon punto di partenza. Particolarmente di mio interesse il saggio riguardante gli intellettuali.
Accesibila si fara prea mari pretentii academice (middle ages for dummies - if you prefer), desi necesita o oarecare cultura generala. Adevarul e ca mi-a restirnit interesul pentru Boccaccio si Decameronul lui, dar stiu ca n-o sa-l citesc niciodata (cel putin nu in intregime), cu atit mai mult cu cit deja am vazut filmul lui Pasolini (pe care-l recomand).
Testo di approfondimento sulla società medievale scritto a più mani. Ogni capitolo tratta un personaggio diverso ed è scritto da uno storico differente. Si nota la diversità degli stili e i capitoli sono variamente interessanti. Io ad esempio ho apprezzato maggiormente il contadino, il mercante, la donna e l'emarginato, avendo un interesse maggiore per le figure umili. Non nego momenti di noia e di pesantezza durante la lettura, soprattutto quando si parla delle vite dei grandi personaggi.
All these articles were written by scholars of the Annales school—and it shows. Many are informative, yet they’re marred by outdated, repetitive concepts, occasional internal contradictions, circular reasoning, and a clear political slant. Some passages are downright absurd—like comparing farmer rebellions in the Middle Ages to modern labor strikes, implying they were of similar frequency and intent. The author clearly lost touch with reality! For context: in 400 years of medieval history, Portugal experienced only about half a dozen peasant revolts, while in 2024 alone, Portugal recorded 1,099 strike notices—down from roughly 1,495 in 2023, but still on an entirely different scale! Despite these flaws, the volume does contain genuinely valuable insights.
Below you can find a summary of each article. I preferred to keep the Italian title and mentioned the author of each paper:
Introduzione – Jacques Le Goff Sets the stage by presenting the idea of identifying ten “types” of medieval person—monks, knights, peasants, townspeople, intellectuals, artists, merchants, women, saints, and the marginalized. He explores shared medieval mentalities: obsession with sin, the blurred line between this world and the beyond, the centrality of the miracle and intercessio.
I monaci – Giovanni Miccoli Describes monks as the praying class (“oratores”) within the medieval tripartite society. Focuses on monastic life: literacy, libraries, scriptoria, the monastery as spiritual center, its role in hospitality, caring for the poor, and its royal patronage under Charlemagne and successors. Also the difference between the way monachism was seen in the eastern and western Christianity and throughout the Middle Ages.
Il guerriero e il cavaliere – Franco Cardini Examines warriors and knights across martial and literary dimensions—from chansons de geste to Arthurian romances. Discusses their heroism, religious fervor (Crusades), questing behavior, identity, and symbolic roles in medieval culture . Fails miserably to show us how they lived and thinked. Focus on ideas of chivalry, pax Dei, etc but doesn’t even mention Eleanor of Aquitaine!
Il contadino e il lavoro dei campi – Giovanni Cherubini Explores peasant life: their labor in fields, seasonal transhumance, woodcutting, community festivals, the central place of the Church, and the role of peasant satire and popular belief systems.
Il cittadino e la vita di città – Jacques Rossiaud Outlines urban life: demographic diversity, citizenship rituals, communal security, sanitation issues, economic reliance on money, schools, festivals, and developing civic etiquette—manners, modesty, public ceremony. The main focus is on belonging to a community, to a guild, to a neighbourhood.
L’intellettuale – Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri Depicts scholars and clerics—magister, philosophus, doctor, litteratus—who were literate, mobile, often celibate, and engaged in university life. Addresses tensions between church orthodoxy and intellectual freedom (e.g., Averroës, Dante).
L’artista – Enrico Castelnuovo Focuses on medieval artists: largely anonymous creators (sculptors, miniaturists, architects) working within ecclesiastical and patronage systems. Explores the symbolic role of art in churches, devotion, and monastic culture (drawn from broader studies).
Il mercante – Aron Ja. Gurevich Displays merchants as an ambiguous, often mistrusted group—associated with finance, usury, and travelling, evolving into reputable money changers. Highlights the emergence of practical knowledge, languages, and urban teaching of arithmetic.
La donna e la famiglia – Christiane Klapisch Zuber Examines women in medieval society through family roles: daughter, wife, widow; constrained by kinship, property rights, and Church norms. Argues women's power lay in the domestic sphere, tied to marriage, dowry, and household management.
Il santo – André Vauchez Addresses saints and sanctity: holy men and women, relics, miracle narratives, and the process of sainthood. Connects devotion, cult practices, and the intercession of saints in daily medieval faith. The several types of preferred saints in different periods of the Middle Ages; from hermits, to kings and nobles and friars in contact with the community.
L’emarginato – Bronisław Geremek Explores marginalized individuals—beggars, lepers, heretics, “others”—examining how medieval society viewed and reacted to them: with fear, exclusion, or charity – or all of these together! Highlights their complex role at society's edges.
This collection offers a cultural anthropology of medieval personality types and social roles, with each chapter weaving together case studies, mentalities, and social functions. Together, these works create a mosaic that reveals how diverse identities intersected within medieval Europe’s worldviews and institutions from roughly 800 AD (with occasional earlier examples) to 1500 AD.
While these papers yield valuable insights—particularly at an undergraduate level—they fall short for anyone seeking a foundational understanding of medieval mindsets and daily life. For that purpose, there are far stronger works available.
Üpriski igavalt kirjutatud raamat, mis annab ülevaate erinevate ühiskonna liikmete igapäevaelust keskajal. Eesti keeles on see saadaval nime all "Keskaja inimene".
Testo davvero importante per chiunque desideri affrontare un approfondimento ben strutturato delle figure che componevano la società medievale e che, proprio per questo, sono alla base dell'attuale mondo occidentale.
Per districarsi in un argomento di tale portata, Le Goff cura questa raccolta di saggi ben organizzati che può essere letta nella sua interezza o consultata alla bisogna, diventando un ottimo strumento di supporto per lo studio universitario. Lo stile varia a seconda del saggio in questione, ed è inevitabile che alcuni siano più scorrevoli di altri. Fondamentale è il saggio introduttivo dello stesso Le Goff, che offre un'utile panoramica generale sull'opera e ne chiarisce anche le scelte stilistiche: consiglio caldamente la lettura anche a chi non fosse interessato al testo nella sua interezza.
Purtroppo l'opera inizia a mostrare segni d'età, essendo passati più di trent'anni dalla sua pubblicazione, ma con una lettura critica e inserita in un contesto più ampio di studi medievali, continua a rappresentare un ottimo punto di riferimento per gli studenti e gli appassionati di storia.
Vuoi sapere come riconoscere al volo una persona che non ha argomenti, parla per luoghi comuni, ripete come un pappagallo concetti sentiti altrove? È semplicissimo. Se dice: “È da medioevo”, sei in presenza di una persona che ha tanto bisogno di leggere.
E potrebbe comprarsi questo titolo: “L’uomo medievale” a cura di Jacques Le Goff, editore Laterza. Sia chiaro: questo libro, piuttosto corposo (io ho la versione digitale, quella cartacea è di oltre 400 pagine) è il frutto di un gruppo di lavoro che Le Goff ha coordinato. Assieme a lui ci sono i contributi di importanti medieviste quali Franco Cardini, Enrico Castelnuovo, Christianne Klapisc Zuber e altri ancora.
Naturalmente siamo alle prese con un libro che ricorrendo alla categoria dell’uomo medievale desidera provare a spiegare i diversi “modelli” di uomo medievale. Quindi abbiamo a che fare con l’emarginato, l’artista, l’intellettuale, il mercante, il cavaliere e ovviamente anche la donna. Ogni capitolo, tra l’altro, propone una interessante bibliografia, per quanti desiderano saperne di più e ampliare le loro letture.
Più ci si avvicina a questo mondo, a questi “tipi” umani, più ci si rende conto che siamo figli di costoro, e non certo della Rivoluzione francese. Basti pensare a quanto la figura del mercante sia stata fondamentale per gettare le basi del capitalismo, grazie al quale noi siamo qui, e facciamo la via che facciamo. Il povero mercante, che per secoli era visto da tutti, soprattutto dalla Chiesa, come un essere che si esponeva al peccato, alla truffa, poiché comprava la merce a un prezzo per rivenderla a un altro, e quindi guadagnarci.
Col tempo però, la sua figura, la sua intraprendenza si impone, in un mondo che si crede immutabile, e fissato da regole che si rifanno alla filosofia greca. Ma la realtà è sempre più potente delle ideologie e ben presto il mercante diventa la figura cardine della vita cittadina, uno dei suoi motori più potenti. La ricchezza diventa una cosa bella e buona, e nonostante la schizofrenia di certe frange, anche la Chiesa si adegua, accetta di avere a che fare con queste persone.
Anche l’intellettuale è una figura che proprio nel Medioevo emerge, pur tra enormi difficoltà. Una società divisa tra chi lavora, chi prega e chi fa la guerra non aveva nessun interesse per chi si guadagnava da vivere solo con l’intelletto, un intelletto che magari cercava l’indipendenza dalla Chiesa. E destino simile aveva l’artista, anche se in questo caso questo tipo umano che scolpisce, modella, lavora l’oro, costruisce cattedrali, compare e si impone sulla scena proprio durante il Medioevo.
Anche perché non erano pochi gli uomini di Chiesa che erano anche artisti sopraffini.
E le donne? Sì, ci sono anch’esse nel Medioevo, ma non godono di grande considerazione. Devono sfornare figli a getto continuo, anche per una ragione molto pratica. Di figli non ne sopravvivono praticamente mai. Se tra i ricchi si partoriscono almeno 10 figli, tra i poveri ci si ferma a 7, circa. Ma circa il 45% dei nati non arriveranno mai ai 20 anni, stroncati da febbri, pestilenze, malattie, guerre. Alla fine della loro vita, spesso i genitori si ritrovano, se sono fortunati, al massimo 2 figli.
Eppure la lettura di questo libro è straordinaria perché quel periodo è straordinario. Spumeggiante, pieno di vitalità, di voglia di fare, di scoprire, di osare. Anche di divertirsi. Soprattutto ci troviamo ad avere a che fare con uomini sempre intraprendenti, magari pieni di dubbi o di paure ma sempre determinati a farcela, a ritagliarsi un posto, a migliorarsi.
A questi uomini e a queste donne senza nome, noi dobbiamo praticamente tutto quello che noi siamo, al giorno d’oggi.
O excelentă colecție de texte care ajuta orice medievist in cercetarea sa. Totul este foarte bine pus la punct și analizat. Jacques le Goff nu dezamăgește niciodată.
Keskajas on midagi paeluvat ja müstilist. Siin kogumikus on kümme erinevate autorite poolt kirjutatud portreelugu, näiteks intellektuaal, kaupmees, pühak, kunstnik. Minu lemmik oli vaieldamatult heidik - kogumik väga eriilmelistest ja värvikatest inimgruppidest ühiskonna äärealadel.
Era la prima volta che leggevo un saggio ed effettivamente è risultato un po' pesante, tanto che ci ho messo tre o quattro mesi per finirlo. Detto questo, il libro è un insieme di dieci trattati sulle principali categorie di persone del medioevo e credo che illustri bene la situazione delle persone nell'area europea di quei tempi. Con questa lettura credo di aver rivalutato l'uomo medievale che mi immaginavo molto diverso, soprattutto per quanto riguarda alcune categorie di persone. Lo consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono approfondire sul tema, anche perché queste cose raramente si imparano a scuola.
Questa raccolta di saggi focalizza l'interesse su diversi personaggi particolari e ci permette di conoscerne le caratteristiche,l'origine,le mutazioni e l'importanza sociale in modo particolareggiato. Per chi conosce la materia è un'interessante approfondimento,per chi vi si accosti per la prima volta può essere un buon punto di partenza. Particolarmente di mio interesse il saggio riguardante gli intellettuali.
Prantslaste viljeldavas kirjanduses on midagi, mis lugemise ajal ikka kripeldama jääb ja kuidagi rahu ei anna. Ma ei tea, kas see tuleneb suurest, kergelt maniakaalsest armastusest oma keele vastu, et lihtsalt võimalikult palju sõnu öelda, kui vähemaga saaks ka hakkama, aga igatahes jääb täpselt selline mulje. (Aitäh, Exupery, sulle pole midagi öelda!) Seega ootan pikisilmi aega, mil prantsmannist kirjaniku raamatut tõeliselt suure huviga loen. Ehk toob Hugo mingit lunastust kord...
Un po’ di saggistica ogni tanto non fa male e sono tornato ad una passione di gioventù: il Medioevo. E quale guida migliore avrei potuto scegliere se non quella di Jacques Le Goff?