William Falk, Danmarks ukronede krimikonge, er en mand, der skiller vandene. Læserne elsker ham, den litterære elite rynker på næsen, og kollegerne er ved at gå til af misundelse. Men ingen kan påstå, at Falk ikke er en mand, der kan sit kram. Med stor grundighed og kompromisløshed har han skabt successerien ” Fiskeren”, og han syntes at have tænkt på alt - selv sin egen begravelse.
Da William Falk findes død, er han kun halvvejs i sidste bind, og så går jagten på efterfølgeren i gang. Laust Troelsen, der henslæber en eremitagtig tilværelse som gymnasielærer, vil helst glemme sin tilknytning til Falk, der engang var leder af en skrivegruppe, der legede med en forskruet form for method writing. De ting gruppen skrev om, skulle også afprøves i virkeligheden – hvordan var det at skære i lig? Hvordan var det at være sammen med en prostitueret?
Udfordringerne dengang udviklede sig hurtigt og hvad der til en start var drengestreger, blev pludselig til farlig leg. Laust ser sig nu pludselig inddraget i spillet om William Falks livsværk, og det står hurtigt klart, at begivenhederne i deres fælles fortid har fået Falk til at udnævne Laust som kandidat til at samle handsken op. Laust er dog ikke den eneste kandidat, men da folk begynder at falde døde om omkring ham, går det op for ham, at det er slut med at flygte fra fortidens synder.
“Il successore” è una macabra caccia a un tesoro postumo, il piano ben congegnato di uno scrittore di successo che programma una serie di tappe enigmatiche prima della sua dipartita, perché lo fa?
La morte di William Falk avviene nello studio di Laust Troelsen, un insegnante che da tempo ha abbandonato l’idea di diventare scrittore. William Falk era un autore di gialli all’apice del successo che ha deciso di togliersi la vita nello studio di un uomo con cui aveva condiviso un corso di scrittura e alcuni fine settimana dedicati all’immedesimazione in situazioni “particolari” utili a comprendere i meccanismi del romanzo giallo.
Laust si trova così dapprima protagonista delle indagini sulla morte dell’autore e successivamente al centro di un macabro gioco postumo architettato dall’autore stesso: essere tra gli autori scelti per terminare il suo ultimo romanzo.
Oltre a questa sfida che Laust non potrà rifiutare, inizierà una caccia all’indizio attraverso messaggi misteriosi che William Falk ha lasciato proprio per l’uomo scelto per proseguire la stesura delle sue opere.
Ma perché proprio Laust? Perché dopo così tanto tempo? E cosa accadde in quei fine settimana che sembrano celare un terribile segreto? Ma soprattutto perché William Falk ha deciso di porre fine alla sua vita e perché proprio in quel modo?
È un romanzo pieno di incognite “Il successore”, incognite che riempiono di enigmi e imprevedibilità ogni pagina della storia che, tra passato e presente, si dipana come una partita a scacchi da giocare con un uomo deceduto il cui piano sembra essere più astuto di qualsiasi giocatore si presenti al suo cospetto. È un mistero fatto di indizi, segreti e un passato drammatico che emerge con il suo carico molto lentamente, un passato che si mescola a un presente ancor più misterioso in cui il pericolo si affianca alle volontà di William Falk e alla stesura postuma del suo romanzo attraverso il talento di Laust.
Un romanzo complesso ma accattivante, ricco di complessi rompicapo, misteri, segreti e imprevedibili evoluzioni. Il nuovo romanzo di Mikkel Birkegaard è un thriller dal ritmo incalzante che evolve unendo mistero ed enigmi a un finale adrenalinico tipico forse più delle spy story. Una trama tutta votata alla letteratura, all’editoria e a un messaggio celato tra pagine inconcluse. Una storia originale, cruda ma totalmente irresistibile che non rallenta mai, in completa evoluzione con tratteggi differenti per ogni fase della storia. Un thriller davvero molto bello!
Tusind tak til @alphaforlag for anmeldereksemplaret!
“Efterfølgeren” af Mikkel Birkegaard er en kriminalroman, der udspiller sig i et krimi-miljø af krimiforfattere. Yderst interessant vinkel.
William Falk er en velkendt krimiforfatter, der er mange meninger om. Han har totalt styr på genren og læserne elsker ham. Men der er også mange, der misunder ham. En dag findes han død. En af Falks bekendte, Laust Troelsen, vil helst glemme sin tilknytning til forfatteren. For de har gjort nogle ting, han måske fortryder. Og pludselig begynder flere mennesker at findes døde.
Det er en meget interessant vinkel, Mikkel Birkegaard har valgt til sin krimi. At hovedkarakteren, William Falk, er krimiforfatter og at fortællingen omhandler litteratur og den genre, der fortælles i er sjovt tænkt. Det er næsten en metafortælling. Unikt og genialt!
Mikkel Birkegaard er en god skribent. Sproget er spændende og tempoet er godt. Samtidig er der også plottwists at finde i fortællingen.
“Efterfølgeren” minder mig meget om en anden krimi, jeg tidligere har læst. Jeg kan ikke komme i tanke om, hvilken, men der er nogle særlige træk og passager, jeg synes at genkende. Det er måske også det der er meningen, hvis vi igen fokuserer på den metafortælling, Mikkel Birkegaard har valgt at skrive med referencer til andre fortællinger.
“Efterfølgeren” af Mikkel Birkegaard er en ny, spændende pageturner af en krimi. Er du normal krimilæser? Så vil jeg helt klart anbefale dig at læse “Efterfølgeren”. Det vil måske give dig et nyt syn på den genre, du ellers holder så meget af. Yderst interessant og spændende krimi.
Idea di base molto bella e il libro è scorrevole. Ci sono però alcuni dettagli e soprattutto il banalissimo finale che lo fanno scendere a 3 stelle. Personaggi poco caratterizzati e alcuni addirittura inutili(vedesi il poliziotto) , passaggi poco legati e alcuni capitoli inutili. Peccato poteva essere tranquillamente un 4 stelle!
"Laust se ne rese conto solo in quel momento: proprio lui, un insegnante di liceo, avrebbe dovuto scrivere la conclusione della serie. Se tutto fosse andato come doveva, là fuori ci sarebbe stato un libro con sopra il suo nome"
THRILLER AL GUSTO INCEL
Nelle mie ricerche librose mi piace guardare oltre gli onnipresenti autori britannici e statunitensi per esplorare altre nazionalità; non si può dire che i risultati siano sempre incoraggianti, ma con la Danimarca finora avevo avuto decisamente fortuna. Ecco perché mi sono interessata ad "Il successore", attratta senza vergogna dalla bella copertina realizzata per la pubblicazione in Italia. Peccato che i miei elogi non si possano estendere anche alla sinossi scelta dall'editore nostrano, che fornisce informazioni non necessariamente false, ma formulate in modo tale da lasciar intendere dei presupposti narrativi errati. A quanto pare, anche questa volta tocca a me illustrare la trama in modo chiaro!
La narrazione è divisa tra due linee temporali: nel passato vediamo un gruppo di aspiranti scrittori di mystery - l'insicuro Laust Troelsen, lo spigliato Flemming "Flemmingway" Karlsen, il nervoso Poul Hansen ed il metodico Jørgen Brink- incontrarsi ad una masterclass a tema, mentre nel presente seguiamo principalmente Laust, che ha accantonato le sue velleità artistiche per dedicarsi all'insegnamento. Nel frattempo Jørgen, adottato lo pseudonimo di William Falk, è diventato un famoso giallista; proprio il giorno in cui viene pubblicato il suo nuovo romanzo, l'uomo si introduce nell'appartamento di Laust per suicidarsi, ma non prima di averlo inserito nell'elenco dei candidati che ultimeranno il volume conclusivo della sua saga.
Questo passaggio di testimone è sicuramente l'elemento che da subito ha catturato la mia curiosità, e continuo a ritenerlo un valido spunto anche a lettura ultimata. Nonostante la storia di Laust non mi abbia convinto su una quantità di fronti, le idee alla base sono buone ed offrono (almeno sulla carta) degli appigli adatti ad una narrazione ricca di mistero ed azione, nonché accattivante nell'ottica di un lettore appassionato visti i tanti rimandi al mondo dell'editoria. Un altro aspetto che confermo di apprezzare è senza dubbio la cover: a conti fatti è molto generica, ma rimane esteticamente stupenda. E per concludere questa purtroppo breve disamina dei pregi, devo menzionare lo stile di Birkegaard, che non mi ha fatto urlare al miracolo ma si può considerare promosso con un voto ben oltre la sufficienza.
Ho parlato tanto di potenziale perché l'intreccio ottenuto dagli elementi mesi in gioco dal caro Mikkel non rispetta le aspettative create, proponendo una trama farcita di eventi fortuiti e scene inutili, che tra l'altro fatica molto ad acquistare un ritmo accettabile. Una volta scoperte le carte in tavola, interi capitoli sembrano non avere senso, e così personaggi ed ambientazioni: a cosa serve creare tanto mistero attorno alla tenuta di Falk se poi lì non succedere letteralmente nulla di rilevante? quale ruolo svolge il personaggio di Versal nel grande schema della storia, così come nella sua sottotrama personale? In realtà, tutti i personaggi sembrano delle semplici pedine, non perché siano particolarmente stereotipati quanto per la loro mancanza di autonomia. E per assurdo il finale pare confermare l'insensatezza di questi caratteri e della narrazione nella sua totalità, infatti la risoluzione è talmente rapida e semplice che viene da chiedersi perché Falk abbia messo in piedi l'intera baracca.
A peggiorare la situazione contribuiscono gli scontatissimi colpi di scena (vi sfido a non azzeccarli tutti con pagine di anticipo!), l'assenza di tensione per buona parte del romanzo e la descrizione a dir poco ridicola del mondo editoriale: se non sapessi che questo autore ha diversi romanzi all'attivo, penserei che si tratti di un esordiente autopubblicato per come parla idealisticamente di questa realtà. Il mio vero tallone d'Achille è stato però il protagonista, che ho mal sopportato sia a livello caratteriale -per l'atteggiamento lamentoso e la prospettiva sessista- sia a livello narrativo, infatti la sua indolenza è quasi sempre causa della lentezza con cui prosegue la trama. Sarete d'accordo che in un thriller mantenere viva l'attenzione del lettore con una storia adrenalinica è vitale!
Indicazioni editoriali Uno scrittore morto all’apice del successo. Tre uomini legati da un segreto. Un insegnante chiamato a vivere la vita di un altro. Scorrono così, i giorni di Laust Troelsen, lenti e noiosi, tra le pareti di una classe di liceo e una pizza a cena, in compagnia dei suoi libri. Avrebbe voluto fare lo scrittore, ma il destino gli ha riservato un’esistenza da insegnante di lettere, costringendolo ad abbandonare i sogni di gloria. Finché un giorno la noia decide di abbandonare lui, e lo fa nel più sconvolgente dei modi: Laust rientra a casa e trova il cadavere di un uomo riverso sul pavimento. Sul tavolino, un pacchetto di sigarette e un pezzo di carta con scritto «SCUSA». Laust conosce quell’uomo, il suo volto campeggia sui manifesti nelle strade di Copenaghen. È lo scrittore più famoso di tutta la Danimarca. È William Falk. Quello che Laust ancora non sa è che lo staff dell’autore lo ha designato come suo successore e gli ha affidato il compito di portare a termine il romanzo conclusivo della serie che ha consacrato Falk re del giallo. Ma perché hanno scelto proprio lui? E cosa significa lo strano messaggio che Laust trova nel suo appartamento, e che è solo il primo di una lunga serie? Il successore dovrà rivivere alcuni ricordi che credeva di aver sepolto per far luce sulla morte di Falk e su una nuova vita piena di misteri: la sua.
Il continuo gioco di passato e presente, di finzione e realtà, di personaggi veri e di fantasia, mi ha fatto girare la testa e a tratti mi sono persa. Se non bastasse troviamo corrispondenze tra realtà e finzione letteraria, meccanismi inquietanti e sconcertanti, rimandi che assottigliano via via il complicato confine tra ciò che è solo scritto e ciò che è davvero accaduto. Una gran confusione.