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La signorina Tecla Manzi

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Siamo negli anni Trenta, all'epoca del fascismo più placido e trionfante. Nella stazione dei Carabinieri di Bellano, sotto gli occhi del carabiniere Locatelli (bergamasco), rivaleggiano il brigadiere Mannu (sardo) e l'appuntato Misfatti (siciliano). Un'anziana signora, "piccola, vestita con un cappotto grigio color topo, una borsetta tenuta con due mani all'altezza dello stomaco", vuole a tutti i costi parlare con il maresciallo Maccadò. La donna - anzi, la signorina Tecla Manzi - è venuta a denunciare un furto improbabile: il quadretto con il Sacro Cuore di Gesù che teneva appeso sopra la testata del letto. Inizia così una strana indagine alla ricerca di un oggetto senza valore, che porta alla luce una trama di fratelli scomparsi e ricomparsi, bancari e usurai, gerarchi fascisti e belle donne, preti e contrabbandieri. Con l'estrema e godibilissima bravura che la critica e il pubblico gli riconoscono, Andrea Vitali disegna l'anima dell'Italia più vera raccontando i piccoli segreti della vita di paese e, sullo sfondo, la grande storia. Intrecciando e dipanando senza posa i fili di una matassa che sembra non avere fine, divertendosi a incrociare mille destini e aneddoti, creando personaggi vivissimi nelle loro astuzie e ingenuità, cogliendo sul filo della memoria quei dettagli che fanno sorridere e ricordare, La signorina Tecla Manzi si fa leggere tutto d'un fiato e aggiunge un nuovo godibile tassello al coinvolgente universo romanzesco di un autentico scrittore.

262 pages, Hardcover

First published January 1, 2004

6 people are currently reading
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About the author

Andrea Vitali

116 books163 followers
Italian writer and doctor. Andrea Vitali è nato nel 1956 a Bellano, sulla riva orientale del lago di Como, dove esercita la professione di medico di base. Ha pubblicato Il meccanico Landru (1992), A partire dai nomi (1994), L'ombra di Marinetti (1995, premio Piero Chiara), Aria del lago (2001) e, con Garzanti, Una finestra vistalago (2003, premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio letterario Bruno Gioffrè 2004), Un amore di zitella (2004), La signorina Tecla Manzi (2004, premio Dessì), La figlia del podestà (2005, premio Bancarella 2006), Il procuratore (2006, premio Montblanc per il romanzo giovane 1990), Olive comprese (2006) e Il segreto di Ortelia (2007), La modista (2008, premio Ernest Hemingway) e Dopo lunga e penosa malattia (2008), Almeno il cappello (2009, premio Casanova; premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante; Premio Campiello selezione giuria dei letterati; finalista premio strega), Pianoforte vendesi (2009) e Mamma de sole (2010) . Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l'opera omnia.

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166 (36%)
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42 (9%)
1 star
13 (2%)
Displaying 1 - 30 of 53 reviews
Profile Image for Barbara.
17 reviews1 follower
August 10, 2014
Non c'è nulla da fare, dopo La modista ho riprovato a leggere Vitali ma l'impressione è sempre la stessa: sopravvalutato misteriosamente da pubblico e critica.
Anche in questo romanzo la trama è talmente inconsistente da lasciare esterrefatti ma quello che più mi disturba è il suo "stile" di scrittura: frasi brevissime, 5 massimo sei parole e capitoli spesso di non più di una pagina. Ne risulta una lettura molto frammentaria e quello che rimane è solo il dubbio sul perché si stia leggendo proprio questo libro. Simpatici solo alcuni siparietti tra il carabiniere sardo ed il suo sottoposto siciliano.
Profile Image for arcobaleno.
649 reviews163 followers
October 16, 2014
Scopro di aver letto questo romanzo (2007); scopro di averlo commentato aNobianamente con un laconico "umorismo piacevole e inaspettato"; scopro, soprattutto, di non ricordare assolutamente nulla del contenuto, nemmeno del suo umorismo. Mi sento in diritto di ...'destellarlo'; dunque lo passo a due!
Profile Image for Arwen56.
1,218 reviews336 followers
March 15, 2015
Molto gradevole, anche se meno di Olive comprese, questo secondo romanzo che ho letto di Vitali. Mi piace la sua asciuttezza espressiva, mi piace ritrovare il lago di Como nelle sue pagine, mi piace il sapore delle piccole cose e di antiche atmosfere che riesce a far rivivere. Di sicuro, anche lui ha amato molto Don Camillo. Ci potrei scommettere.
Profile Image for Mary.
77 reviews
August 9, 2020
Questo è il primo libro che leggo di Vitali e devo dire che è stato piacevole!
La storia di svolge in un’epoca storica di grandi tumulti e cambiamenti per l’Italia, ma quasi non si vedono i grandi cambiamenti perché ci si concentra su un particolare paesino, una piccola realtà e una storia di tante vite che si sono succedute in due generazioni.
Non è impegnativo eppure descrive così bene i personaggi. Mi è piaciuto avventurarmi col brigadiere Mannu nel mistero della tomba profanata e dei soldi del Perego. Punti bonus per i meravigliosi dialetti italiani che spuntano qua e là, in ogni pagina.

Consigliatissimo!
Profile Image for Giulia.
3 reviews
September 20, 2017
È un no. Struttura del periodo praticamente inesistente, se la cava con frasi lapidarie e a mio avviso male accostate. Un intreccio caotico che solo nelle espressioni dialettali riesce ad essere, a tratti, divertente. Unica nota positiva: il titolo.
Proverò a leggere altro di Vitali, magari ho iniziato dal libro "sbagliato".
Profile Image for Adam Quadrelli.
40 reviews
June 11, 2019
Mi piace molto lo stile e la storicità usata dal Vitali. Questo libro l'ho però trovato un filo troppo intrigato.
Trama sicuramente originale e a tratti divertente
Profile Image for Francesca.
8 reviews
October 18, 2021
Gradevole, lettura leggera che fa sorridere. Non è un capolavoro ma scorre bene.
Profile Image for Giorgia Saolini.
Author 6 books39 followers
August 22, 2024
Questo è uno dei pochi libri che, quando l’ho finito, sono stata pronta a “gettare nel dimenticatoio” a causa del livello di mediocrità che ho trovato al suo interno.

La prima cosa che mi ha infastidito è stato lo stile di scrittura. L’ho trovato inutilmente frammentario, superficiale ed elementare tanto che la maggioranza delle frasi erano ridotte alla struttura basilare di soggetto-verbo-complemento oggetto (gli altri erano troppo complessi per usarli…).

Facciamo finta di poter passare sopra allo stile, anche se è stato il problema maggiore, di questa storia rimangono dei personaggi appena sfiorati, una narrazione confusa e un mistero che viene svelato tramite fantabubbole campate per aria.

Credo che sull’ultima cosa non ci sia molto da dire quindi parliamo della narrazione. Uno crederebbe che limitarsi alla struttura base della grammatica, l’intreccio degli avvenimenti sia chiaro all’inverosimile, E INVECE NO! Io davvero non ho idea di come si possa anche solo aver pensato (e pubblicato) un libro del genere.

I personaggi, in linea di massima, si sarebbero anche potuti rivelare interessanti, se solo avessero avuto la dovuta attenzione e il dovuto approfondimento, ma in quasi trecento pagine di fuffa e fumo tutto questo non avviene.

In pratica ero partita bene con la recensione ed è finito tutto a scatafascio, ma pazienza, spero di avervi strappato un sorriso :P
Profile Image for Stefania Crepaldi.
232 reviews43 followers
June 11, 2017
Questo è il primo romanzo in assoluto di Andrea Vitali che leggo. Considerata l’ampiezza della sua produzione letteraria non sapevo proprio da che storia iniziare per fare amicizia con la sua produzione letteraria e con il suo stile.

La signorina Tecla Manzi ha attirato la mia attenzione, perché fin dal nome è possibile immaginarsi il personaggio: un donnino basso basso, secco secco, preciso preciso, con cinque chiavi e altrettante serrature che difendono la sua casa dai malintenzionati, un cappotto lungo lungo, quello buono della domenica, l’immancabile borsetta tenuta religiosamente con due mani all’altezza dello stomaco e un tic nervoso alle ali del naso, che accompagna ogni sua reazione, parola e pensiero.
Un giorno la signorina Tecla Manzi si reca alla caserma di Bellano, un piccolo paese sulle rive del lago di Como, e chiede aiuto al brigadiere Efisio Mannu, un sardo che fa le veci del maresciallo, in licenza per venti giorni.

Alla signorina Tecla è stato rubato un oggetto di grande importanza: un quadretto del Sacro Cuore di Gesù che ha sempre impreziosito una delle pareti della camera da letto della casa di famiglia.
Il brigadiere, ancora ottenebrato e rilassato dalla sua licenza, durante la quale ha potuto riassaporare i limoni dell’albero della zia Ninna, in Sardegna, e ha messo gli occhi sulla donna più bella mai vista in vita sua, non prende molto sul serio le rimostranze della signorina, liquidandola in tono fermo e gentile.

Ovviamente la Manzi non è intenzionata a mollare la presa, e tutta la caserma viene messa al lavoro sul suo buffo e sconcertante caso.

Il lettore si ritrova a leggere un romanzo di un’ironia sferzante, che strappa molte risate, e fotografa la vita di un paese lombardo del 1929, mentre Sua Eminenza Benito Mussolini è a capo del governo.

Straordinario il conflitto che si crea tra i tre carabinieri: il brigadiere Mannu, che è sardo; l’appuntato Misfatti, siciliano e il giovane Locatelli, bergamasco appena arrivato in caserma che suda al sol pensiero di rispondere al telefono e prendere un messaggio.
Mentre altri eventi apparentemente strani e senza senso si intersecano alla sparizione del quadretto, vediamo insorgere anche il conflitto isolano Sardegna/Sicilia, di cui il Locatelli è l’unico testimone. 

Capitoli brevi, frasi secche e veloci descrivono un’Italia provinciale e i personaggi che l’hanno caratterizzata. Il volto di una nazione ormai scomparso — ma ancora intuibile nei piccoli borghi e nei villaggi — che passava attraverso la compassione e la misericordia senza negare spazio a un pizzico di maldicenza e di credulità. 

Un appunto tecnico: lo stile di Vitali è talmente ben cesellato da risultare inconfondibile. Pochi autori possono permettersi il lusso di narrare eventi semplici, legati alla quotidianità, che definiremmo banali, con una tale dose di ironia e una prosa ricca e pertinente.
Profile Image for Sonia Marouani.
187 reviews3 followers
June 17, 2024
vi voglio raccontare di uno scrittore che ho recentemente scoperto, si tratta di Andrea Vitali, scrittore super prolifico, che di professione fa il medico e ambienta i suoi romanzi nella sua Bellano.
Ha scritto diversi romanzi auto conclusivi, ma in questo caso si tratta della serie del Maresciallo Maccadò.

Ho avuto qualche difficoltà a reperire l’ordine esatto di uscita dei libri che lo riguardano e alla fine ho dovuto arrendermi a leggerli in ordine sparso.
Molto bello che sia lo scrittore stesso a leggere interpretando i suoi libri, mi ha colpito anche la sua conoscenza della Sardegna e del dialetto sardo, infatti nel libro che vi racconto oggi, il Maresciallo è il licenza e fa le sue veci il Brigadiere Mannu, carabiniere sardo della zona del campidano.

La storia è piuttosto divertente, racconta di questa arzilla vecchietta, La Signorina Tecla Manzi, appunto, che si reca in caserma per denunciare la scomparsa di un manufatto da sempre presente a casa sua, un Sacro Cuore di Gesù.

La vicenda ha dell’assurdo, almeno agli occhi del Brigadiere che dovrà capire come mandare avanti la caserma in assenza del superiore, e tra rivalità con il sottoposto siciliano, l’appuntato Misfatti e il carabiniere Locatelli, molto giovane e ingenuo, e la comparsa di questa strana signorina che pretende di parlare con il Maccadò, avrà il suo bel da fare per risolvere ben tre casi che sono stati portati alla sua attenzione, quello di un presunto guaritore farlocco, che utilizza il nome del Duce per le sue magie, il caso di una profanazione di tombe e la scomparsa del piccolo dipinto.

Un romanzetto molto carino e godibile, che ci proietta nella Bergamasca del ventennio fascista, con descrizioni accurate e personaggi davvero peculiari.
Profile Image for Domenica Puglisi.
738 reviews9 followers
March 20, 2025
Nella Bellano degli anni '30, un piccolo borgo sulle sponde del lago di Como, la signorina Tecla Manzi si reca alla locale caserma dei carabinieri per denunciare il furto di un oggetto a cui tiene particolarmente: il quadretto del Sacro Cuore di Gesù che da tempo immemore si trovava appeso in camera del fratello, ora defunto.
La strana richiesta incuriosisce il brigadiere Mannu che in assenza del maresciallo comanda la stazione. Ma, avendo un caso più scottante tra le mani, assegna il caso all'appuntato Misfatti che non gradisce molto la cosa, ritenendo assurda e insensata la denuncia della donna.
Mentre Mannu si ritrova ad indagare sulla scomparsa di un corpo, apparentemente trafugato dal cimitero, dopo che il custode ha trovato la sepoltura aperta, le scoperte di Misfatti vanno indietro nel tempo, si intrecciano con il caso di Mannu o meglio, della persona deceduta che non si sa che fine abbia fatto.
Tra piccoli misteri, intrecci che affondano nel passato losco di buona parte dei parenti di Tecla, padre e fratelli e di altri concittadini, tra le battute dei due carabinieri che non si odiano ma che nemmeno si amano, la storia scorre veloce e leggera, ti strappa un sorriso in più di un'occasione, accompagna alcune ore della giornata, ritornando in un passato molto diverso dal presente.
Non è il primo libro di Vitali che leggo ma questo è il primo che mi ha lasciato una sensazione diversa, che mi è proprio piaciuto, perché ha più senso, la storia e i protagonisti sono ben delineati e ben descritti, è ironico senza esagerare, incuriosisce la figura di Tecla che mette in moto una storia che ha origine almeno un ventennio prima. Una storia leggera che non annoia e che si legge e/o si ascolta, come nel mio caso, molto velocemente.
92 reviews
December 8, 2024
Un romanzo ambientato a Bellano, sul lago di Como, negli anni ‘30, che ha per protagonista l’anziana e stravagante signora Tecla - anzi signorina, come precisa lei – la quale si reca dai carabinieri per denunciare la scomparsa di un quadretto del Sacro Cuore. Da lì partono le indagini parallele del brigadiere Mannu, di chiara origine sarda, e dell’appuntato Misfatti, siciliano, colleghi-rivali presso la piccola stazione locale dell’Arma, che piano piano, tra sorprese, equivoci e buchi nell’acqua, scoprono e svelano piccoli misteri e intrighi di paese. Il tutto viene raccontato con aria scanzonata e ironica, rendendo la lettura davvero piacevole e divertente. Da segnalare anche il giovane ed esilarante piantone Locatelli, una sorta di Catarella bergamasco.
Profile Image for Alessandro.
124 reviews2 followers
February 16, 2019
In un paese dove non succede mai nulla, Bellano sul lago di Como durante gli anni 30, un maresciallo sardo si ritrova finalmente un passatempo che lo distragga dai continui pensieri verso la sua amata lasciata nell’isola, e di cui stava dimenticando persino i lineamenti. Il passatempo glielo fornisce la piccola signora, anzi signorina, Tecla Manzi che indossa un cappotto color grigio topo e porta una borsetta tenuta stretta con le mani all’altezza dello stomaco.
Il resto della recensione si può leggere qui:
https://alessandroraschella.com/2019/...
Profile Image for Abby.
70 reviews5 followers
September 28, 2019
Il libro, come spesso accade per gli scritti di Vitali, è una ingarbugliata matassa di vite e faccende. Il mistero di fratelli, quadri, soldi e cadaveri che scompaiono e (a volte) ritornano misteriosamente è appassionante e coinvolgente.
I personaggi principali, i tre carabinieri più che la signorina Tecla nonostante si il suo nome a comparire in copertina, sono ben delineati ma non diventano il punto focale dell'attenzione. L'ambientazione è come al solito molto ben delineata e il comune di Bellano con i suoi dintorni sono descritti molto bene.
Profile Image for Uranium.
186 reviews8 followers
April 25, 2024
Primo libro di Vitali.
Simpatico; libricino, leggero e senza tante pretese.
La storia parte da un presunto furto di un ridicolo quadretto appartenuto alla Signorina Tecla Manzi. Il brigadiere Mannu si trova incastrato in questo ingrato compito che darà il via ad una concatenazione di misteri quantomeno singolari.

Qualcuno l’ha definito “il nuovo Guareschi”… Io propenderei più per il “ma che stai a di’?!” ma aspetto di leggere almeno un altro libro prima di sbilanciarmi definitivamente.

Per ora di Vitali mi resta impressa la scelta dei nomi.
Profile Image for Simonetta Michelotti.
71 reviews
June 16, 2022
Questa volta la contestualizzazione storica sono gli anni '30 in pieno fascismo. Più si legge più si apprezza. Qui anche il plot è ben articolato con una storia ironica e intricata che porta a scoprire come la famiglia Manzi fosse sì un po' squilibrata ma anche capace di fare affari. Sullo sfondo un'indagine per vilipendio del Duce che serve soprattutto a mettere in risalto i contrasti tra il brigadiere e l'appuntato dei carabinieri (l'uno sardo, l'altro siculo).
Profile Image for Ruggero Ligotti.
39 reviews1 follower
October 23, 2020
Leggere un libro di Vitali è come passare un pomeriggio al bar o al parco di Bellano e sentirsi raccontare una storia. Il giorno dopo dimentichi i particolari ma ricordi bene l'atmosfera, che è quella di ogni libro. Una lettura che può coinvolgerti di più o di meno ma dipende da te e non dal libro che scorre quasi come un sottofondo
Profile Image for Monica Riva.
249 reviews
December 6, 2019
Era nella mia lista dei desideri da un po' e finalmente sono riuscita a trovarlo e leggerlo con molto piacere.
Romanzo ben scritto scorrevole, fatto di tanti mini-capitoli, si legge molto volentieri.
Non diventerà un caposaldo della letteratura, ma comunque ha la sua dignità.
350 reviews3 followers
November 7, 2018
Un bel romanzo, con personaggi divertenti e colorati, in un'epoca lontana ma ben descritta. La signorina Tecla Manzi mi è proprio piaciuta!
5 reviews
March 17, 2021
Primo libro letto di Vitali lo trovato molto scorrevole e carino, personaggi scritti molto bene
Profile Image for Olga Vannucci.
Author 2 books18 followers
August 8, 2021
Sul Lago di Como i carabinieri
Svelano insieme vari misteri.
Profile Image for Carlo.
238 reviews1 follower
April 3, 2025
Ciò che affascina di più nei romanzi di Vitali è che si leggono sorridendo con piacere così come questo "giallo paglierino" che diverte, fa sorridere, e c'è qualcosa da scoprire.
Profile Image for Daniela.
132 reviews7 followers
July 20, 2024
Questa volta la scintilla non c'è stata, un racccontino esile esile senza né alti né bassi.
Profile Image for Moloch.
507 reviews782 followers
February 18, 2015
Un’altra (parziale) delusione da imputare a D’Orrico, che esalta fino all’eccesso autori che poi non mi sembrano mai granché (ricordo una sola eccezione). Ormai da parecchio tempo nella mia libreria mi aspettava al varco questo libro, che in effetti partiva da uno spunto simpatico e originale: siamo nel settembre 1935 e nel sonnacchioso paesello di Bellano, sul lago di Como, l’arcigna zitella Tecla Manzi si rivolge ai carabinieri per denunciare la scomparsa del quadretto col Sacro Cuore di Gesù che era appeso in casa sua. Naturalmente, da questo avvio apparentemente insignificante si sviluppa una storia molto più complessa, che porta alla luce misteri ben più inquietanti legati a un episodio che ha scosso il paese tanti anni prima…

Trama che ci si poteva attendere non convenzionale e piacevolmente intrisa di un tono tra giallo e commediola leggera. Lo svolgimento invece è stato piuttosto deludente, soprattutto dal punto di vista dello stile. I capitoletti brevissimi, le frasi secche e gli a capo frequenti sono alquanto irritanti (se non altro perché sono espedienti abusati): sembra davvero di guardare una fiction televisiva e i suoi numerosi cambi di scena, gli avanti e indietro da un set all’altro. In qualche pagina, poi, il continuo andirivieni genera persino confusione su quale segmento della trama si stia seguendo al momento, tanto che si avrebbe la tentazione di leggersi in blocco tutti i capitoli dispari, poi quelli pari, per avere un quadro continuo e lineare di ciò che fa questo o quel personaggio, senza dover “staccare” ogni trenta secondi. Queste frequentissime interruzioni di capitolo, che spesso tentano anche di chiudersi su fiacchi cliffhanger, non hanno in effetti alcuna vera ragion d’essere se non quella di evitare all’autore l’improba fatica di raccordare fra loro le scene. Aggiungiamoci un certo tono “piacione” e continuamente colloquiale che alla lunga perdeva la sua carica di simpatia. Dal punto di vista della struttura giallistica, non sono ben chiari certi passaggi e c’è qualche incongruenza, come quando, nel racconto di un episodio del passato, riferito dal personaggio A, si passa all’improvviso al punto di vista del personaggio B, e non è chiaro se anche i pensieri di questi vengono riferiti, e in effetti come facesse A a conoscerli. Soprattutto, difetto grave, alla soluzione conclusiva si giunge in modo alquanto bislacco e forzato.

Il protagonista è il brigadiere sardo Mannu, delle cui pene d’amore non ci può importare di meno, e che invece ci vengono ricordate a ogni pie’ sospinto con una scelta di parole scarsamente variegata e con un’insistenza degna di miglior causa: d’altronde, è anche l’unica nota di caratterizzazione che si tenta di dare al personaggio, che altrimenti appare, al confronto con gli altri (la signorina Tecla Manzi, l’appuntato siciliano Misfatti, il giovane carabiniere Locatelli, tutti ben tratteggiati), totalmente anonimo e noioso. Sarebbe stato interessante vedere una maggiore interazione tra lui e la sua “spalla” Misfatti (tra i due si svolgono solo alcuni siparietti più o meno comici nella prima parte: perché invece non mostrarli costretti a superare la reciproca antipatia e a mettersi a lavorare al caso insieme?), ma invece le loro storie corrono per lo più in parallelo, e al dunque la sottotrama che vede protagonista Misfatti, che avrebbe potuto fornire spunti godibili, non approda proprio a nulla e viene lasciata cadere bruscamente.

La storia principale è comunque interessante: intrigante osservare come da un esordio da commediola all’italiana si scivoli gradualmente alla descrizione di un quadro familiare di cupa desolazione. Peccato per quegli inserti macchiettistici a volte scontati, a volte poco convinti, e quelle cavolatine alla “Don Matteo” che spuntano qua e là.

In sostanza, secondo me è un libro scritto male nel quale comunque è possibile apprezzare una certa abilità nel ricreare un paesaggio umano vivissimo e un’atmosfera antica: il sospetto è che su questa abilità Vitali ci stia costruendo un po’ tutti i suoi libri. Ne ho un altro da leggere, più recente, si intitola Almeno il cappello: so che nei suoi libri l’autore usa sempre l’ambientazione prediletta della Bellano degli anni Trenta, spero che non sia caduto anche lui nel “vizio” di riproporre la sua coppia di investigatori (ormai pare che i libri funzionino solo a serie, avuta un’idea buona è necessario riciclarla di continuo) e che nel frattempo il suo periodare si sia fatto più elaborato.

2,5/5

http://moloch981.wordpress.com/2011/0...
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