Giuseppe Ungaretti was an Italian modernist poet, journalist, essayist, critic and academic. A leading representative of the experimental trend known as ermetismo, he was one of the most prominent contributors to 20th century Italian literature. Influenced by symbolism, he was briefly aligned with futurism. Like many futurists, he took an irredentist position during World War I. Ungaretti debuted as a poet while fighting in the trenches, publishing one of his best-known pieces, L'allegria ("The Joy").
During the interwar period, Ungaretti was a collaborator of Benito Mussolini (whom he met during his socialist accession), as well as a foreign-based correspondent for Il Popolo d'Italia and La Gazzetta del Popolo. While briefly associated with the Dadaists, he developed ermetismo as a personal take on poetry. After spending several years in Brazil, he returned home during World War II, and was assigned a teaching post at the University of Rome, where he spent the final decades of his life and career. Ungaretti's Fascist past was the subject of controversy.
Opera omnia delle poesie di Ungaretti, mi aveva stregato moltissimo la prima parte con titolo "L'allegria", poi pian piano l'interesse ed il coinvolgimento si sono dissolti, fino a diventare quasi noia, però l'ultima parte con titolo "Taccuino di un vecchio" si è riaccesa, un po', la scintilla!
La notte bella Quale canto s'è levato stanotte che intesse di cristallina eco del cuore le stelle
Quale festa sorgiva di cuore a nozze
Sono stato uno stagno di buio
Ora mordo come un bambino la mammella lo spazio
Ora sono ubriaco d'universo
Sereno Dopo tanta nebbia a una a una si svelano le stelle
Respiro Il fresco che mi lascia il colore del cielo
Considerato uno dei poeti più importanti del 1900… Ungaretti è definito l’ideatore della poesia pura, poesia semplice, spesso scritta in pochi versi. Conoscevo già la sua penna, l’ho letta e studiata sia a scuola che all’università, ma volevo leggere la raccolta poetica integrale di questo scrittore, da moltissimo tempo… ed eccola tra le mie mani. Questo libro, trovato da libraccio, in questa edizione vintage… doveva essere mio… l’ho assaporato, divorato e alla fine anche amato! Si tratta di un’antologia completa, pubblicata nel 1966, con l'autorizzazione dell'autore che porta lo stesso titolo scelto da Ungaretti per la pubblicazione della propria opera complessiva, rappresenta una preziosa sintesi del suo intero percorso poetico attraverso tutte le raccolte poetiche scritte durante la sua vita: "L'allegria", "Sentimento del tempo", "Il dolore", "La terra promessa", "Un grido e paesaggi", "Il taccuino del vecchio". Definirei questa raccolta poetica una sorta di diario perché il poeta si descrivere nei dettagli, descrive il tempo che vive, descrive i suoi sentimenti e ciò che lo circonda. Inoltre la definire una raccolta poetica difficile proprio per le tematiche che affronta… al primo posto immancabilmente si ha la guerra, che lo stesso scrittore ha vissuto. Insieme alla guerra, i temi affrontati sono la sofferenza, la speranza, la vita che continua, l’amore per la famiglia e l’amore in generale. Un diario di guerra ma non solo. Un diario di vita, in cui Giuseppe Ungaretti mette su carta i pensieri più intimi e ciò che gli passa per la testa, creando una poesia pura e senza tempo.
Io e la poesia non andremo mai d'accordo, però se non altro le poesie di Ungaretti sono corte e molto suggestive. Preferisco la prima produzione, quella ancora legata ad Alessandria o alle trincee della Grande Guerra (come Soldati o San Martino del Carso). Dopo cominciano a diventare poesie lunghe troppo difficili da seguire, ermetiche quasi come quelle di Montale.
Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916 Come questa pietra Del S. Michele Così fredda Così dura Così prosciugata Così refrattaria Così totalmente Disanimata Come questa pietra È il mio pianto Che non si vede La morte Si sconta Vivendo.
SOLDATI
Bosco di Courton luglio 1918 Si sta come D’autunno Sugli alberi Le foglie
ETERNO
tra un fiore colto e l’altro donato l’inesprimibile nulla IN MEMORIA Locvizza il 30 settembre 1916. Si chiamava Moammed Sceab Discendente di emiri di nomadi suicida perché non aveva più Patria Amò la Francia e mutò nome Fu Marcel ma non era Francese e non sapeva più vivere nella tenda dei suoi dove si ascolta la cantilena del Corano gustando un caffè E non sapeva sciogliere il canto del suo abbandono L’ho accompagnato insieme alla padrona dell’albergo dove abitavamo a Parigi dal numero 5 della rue des Carmes appassito vicolo in discesa. Riposa nel camposanto d’Ivry sobborgo che pare sempre in una giornata di una decomposta fiera E forse io solo so ancora che visse
Giuseppe Ungaretti is an Italian modernist poet and one of the most prominent contributors to 10th century Italian literature. When he was young, he used to be a soldier under Mussolini's regime. His life experience was later narrated into his works and his collection of poem Vita d'un uomo is one of the examples.
Vita d'un uomo to me seems like a media for Ungaretti to express his unspeakable feelings and to tell the unspoken words about the world he is living in. As what one can probably see in his poem entitled Mattina (morning) that he writes in Santa Maria La Longa on 26 January 1907, in which he says;
"Mattina
M'illumini
d'immenso"
simply translated as
"morning
I illuminate (myself)
with immensity.
That poem becomes the evidence on how Ungaretti express his feelings towards things surround him. He also tells his feelings regarding the First World War in Soldati (soldier)
"si sta come (it's like being)
d'autunno (in the autumn)
sugli alberi (on the tress)
le foglie (the leaves)
Another lines of other poem like in :
"Questa è la mia nostalgia (this is my nostalgia)
che in ognuno (that in everyone)
mi traspare (it transpires)
ora ch`è notte (now in the night)
cha la mia vita mi pare (that my life seems to me)
una corrola (a petal)
di tenebre (of darkness)
He probably wants to convey his uneasiness for being a soldier and being in a war by associating his experience and the unbearable moment with night and petal of darkness.
It is sad that not so many people know Ungaretti and his works. This is because Ungaretti is a great poet and his works are full of emotion. One can relate her/himself in the grief, sadness, joys, happiness and the admiration that Ungaretti tries to convey through each of his line.
Ora il vento s’è fatto silenzioso E silenzioso il mare; Tutto tace; ma grido Il grido, sola, del mio cuore, Grido d’amore, grido di vergogna Del mio cuore che brucia Da quando ti mirai e m’hai guardata E più non sono che un oggetto debole.
Grido e brucia il mio cuore senza pace Da quando più non sono Se non cosa in rovina e abbandonata.
***
Sono una creatura
Come questa pietra del S. Michele così fredda così dura così prosciugata così refrattaria così totalmente disanimata
Come questa pietra è il mio pianto che non si vede
La morte si sconta vivendo
***
Sereno
Dopo tanta nebbia a una a una si svelano le stelle
Respiro il fresco che mi lascia il colore del cielo
Mi riconosco immagine passeggera
Presa in un giro Immortale.
***
San Martino del Carso
Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro
Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto
Ma nel cuore nessuna croce manca
È il mio cuore il paese più straziato.
***
Finale
Più non muggisce, non sussurra il mare, il mare.
Senza i sogni, incolore campo è il mare, il mare.
Fa pietà anche il mare, il mare.
Muovono nuvole irriflesse il mare, il mare.
A fiumi tristi cedé il letto il mare, il mare.
Morto è anche lui, vedi, il mare, il mare.
***
Segreto del poeta
Solo ho amica la notte. Sempre potrò trascorrere con essa D’attimo in attimo, non ore vane; Ma tempo cui il mio palpito trasmetto Come m’aggrada, senza mai distrarmene.
Avviene quando sento, Mentre riprende a distaccarsi da ombre, La speranza immutabile In me che fuoco nuovamente scova E nel silenzio restituendo va, A gesti tuoi terreni Talmente amati che immortali parvero, Luce.
Poeta maledetto e dall'animo sempre ferito, Ungaretti regala emozioni uniche evocando tra i suoi versi ermetici il dolore, la morte, la malinconia dell'esistenza ma anche la gioia, l'amore, la gioventù, l'amicizia, la solidarietà. L'autore viene universalmente ricordato per le liriche che gravitano attorno alla Grande Guerra (L'Allegria) ma la sua produzione spazia anche dall'idillio e il paesaggismo, lasciandoci carmi a volte dal retrogusto naive. Se è vero che la prima antologia rimane quella più originale ed icastica, anche le ultime poesie sul significato del tempo e dell'eseprienza umana meritano grande attenzione. Confermo che, anche dopo una lettura ammanierata dei componimenti, non si riesce a venire a capo dell'ambiguità ideologica che ha visto protagonista il poeta a partire dagli anni della defastiscizzazione in poi.
L'edizione di tutte le raccolte ungarettiane con le note ai testi redatte dallo stesso Ungaretti e un suo saggio di poetica... interessante perché mostra come la poesia di un autore possa cambiare nel corso della vita a seconda delle esperienze vissute...
Le poesie delle prime due raccolte, de L'allegria e Il porto spolto, spiccano indiscutibilmente sulle restanti, adombrandole in maniera quasi completa e facendo meritare alla raccolta le tre stelline di valutazione. Le successive composizioni infatti paiono ridondanti, lontane, scontate o, banalmente, atone. Dispiace dover fare simili constatazioni, specie quando si parla di un poeta pilastro della poesia novecentesca quale è Ungaretti, ma, a sua discolpa, posso forse supporre che il risultato è così in parte insoddisfacente a causa della selezione delle poesie compiuta non dall'autore medesimo.
Vita d’uomo racchiude 106 poesie di Ungaretti composte tra il 1914 e il 1960. Si possono identificare tre sezioni che contraddistinguono la lirica di Ungaretti, che coincidono con alcuni periodi della sua vita. Senza ombra di dubbio ho apprezzato in maniera molto maggiore la prima parte, che comprende tutte le poesie scritte in guerra. La parte più immatura forse ma molto più toccante e profonda.
San Martino del Carso “Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro
Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto
Pensavo: Ungaretti è un poeta molto più grande di quanto raccontano le nostre antologie scolastiche.
"Ho popolato di nomi il silenzio.
Ho fatto a pezzi cuore e mente Per cadere in servitù di parole? (...) L'uomo, monotono universo, Crede allargarsi i beni E dalle sue mani febbrili Non escono senza fine che limiti.
Attaccato sul vuoto Al suo filo di ragno Non teme e non seduce Se non il proprio grido.
Ripara il logorio alzando tombe, E per pensarti, Eterno, Non ha che le bestemmie."
Una delle migliori collezioni di poesie che abbia mai letto. Ungaretti risalta come un poeta dell’eccellenza italiana. Qui traspaiono i suoi pensieri sulla vita (e spesso sulla morte), la sua inquietudine esistenziale, il malessere della vita, l’amore perduto… e si denota un’evoluzione e uno sviluppo stilistico di anno in anno, di poesia in poesia, che andrebbe studiato a scuola.
Il maestro dell’ermetismo. Non solo le sue poesie proiettano immagini (reali e metaforiche) colme d’emozioni e schegge di vita, ma la filosofia che si cela dietro alle composizioni di Ungaretti è pura magia dell’anima.
Un'antologia che il poeta autorizzò e che propone una scelta tratta dalle sue opere, dall'Alllegria fino al Taccuino del vecchio. "Siamo tutti usciti dal pastrano di Ungaretti, il solo liberatore nella catena dei poeti moderni " scrive Contini nella quarta di copertina nella nuova edizione Oscar.
Mi affascina che certe poesie scritte in un tempo cosí diverso siano cosí attuali da sentirle tue. Sono poesie non del tutto concrete, parole che si caricano di significato in base al lettore. 4.5. ⭐️⭐️⭐️⭐️✨
No me convence la traducción. Existen varias erratas —a veces groseras— que contrastan con la pulcritud de la edición material del libro, que realmente es impecable.