La primera bruja fue quemada vivan en 1333, la segunda fue envenenada en 1498, la tercera naufragó en 1580, la cuarta desapareció en 1666, la quinta fue guillotinada en 1794, la sexta fue deportada en 1942, la séptima bruja, la más poderosa, tiene sólo una misión: ¡salvárlas!.
Una aventrua trepidante, un viaje en el tiempo para reunir el poder de siete brujas y derrotar a un hombre malvado... ¡Todo en una sola noche! Es la misión de Meg, LA SÉPTIMA BRUJA. La última obra de la italiana Paola Zannoner, autora de Quiero ser escritora, novela también publicada por Marenostrum
After a very boring beginning - if you can keep going -, the story gets better: there aren’t only friendship and growth, but also equality and feminism.
Al principio ho fatto davvero fatica a farmi prendere dal libro. Vedevo questa ragazzina americana che non sapeva di essere una strega e che viene istruita dalla sua maestra in una serata in cui il loro nemico (Belaguer, il mago nero, il nemico in ogni epoca di tutte le "streghe", che poi altro non sono che ragazzine che cercano di emanciparsi ciascuna in un secolo diverso... sì, certo, hanno anche dei poteri magici...) ha scatenato i suoi licantropi. Ma l'istruzione arriva tutta in un sol colpo ed è davvero difficile da digerire. Poi, però, Meg scopre di dover salvare le sue sei "sorelle", ciascuna in un secolo diverso (e in un momento storico particolarmente critico e importante), e questi viaggi nel tempo, nel tentativo di battere sul tempo il nemico e il suo tirapiedi senza cuore, rendono il libro molto più interessante. Tra l'altro, ciascuna delle sei sorelle o antenate, o come vogliamo chiamarle, è collegata a un'opera d'arte, e ciascuna a modo suo ci fa vedere come nel corso dei secoli le donne venissero accusate di stregoneria ogni volta che manifestavano intelligenza, aspirazioni, ambizioni di equipararsi agli uomini, con la possibilità di diventare superiori a loro. Quando Daisy, la strega del XVI secolo, cerca di procurarsi cadaveri per studiare l'anatomia, la regina Elisabetta è quasi compiaciuta che una ragazza - una sua parente, tra parentesi - sia così intraprendente da pagare dei becchini per riesumare dei cadaveri da esaminare, ed è tentata di non punirla. Del resto, anche lei è una donna! E non le sta certo bene sentire che le donne non possono svolgere attività prettamente maschili, visto che lei lo fa egregiamente! «Non è nella natura femminile occuparsi della fisiologia umana.» «Sembrava non lo fosse neppure regnare» ribatté la regina in tono risentito. L’uomo chinò la testa in un lieve assenso. «Sua maestà non può paragonare misure così distanti. La legge vieta alle fanciulle la pratica scientifica.»
La prima strega fu bruciata viva nel 1333 (Marga Mellus, erborista. Lunetta dell’ Allegoria della Vita di Benedetto Antelami, Battistero di Parma.)
La seconda fu avvelenata nel 1498 (Giuditta, Firenze, studentessa di filosofia all'Accademia di Ficino, conosce gli scritti di Pico della Mirandola. Raffaello, Dama con liocorno (1505-1506), olio su tav., Galleria Borghese, Roma.)
La terza naufragò nel 1580 (Daisy Hamilton, Londra, studentessa di medicina, parente della Regina Elisabetta I. Nave inglese del XVI secolo.)
La quarta scomparve nel 1666 (Laetitia De Pareja, Alcazar di Madrid, chiaroveggente al servizio di Margherita Teresa d'Asburgo. Velazquez, L’Infanta Margherita (1660), Museo del Prado, Madrid.)
La quinta fu ghigliottinata nel 1794 (Charlotte Fatus, Parigi, attrice e rivoluzionaria. Terrore. Arazzo Dama con unicorno, sec. XV, sala XIII museo di Cluny, Parigi.)
La sesta fu deportata nel 1942 (Anna, Praga, violinista. Seconda Guerra Mondiale. Insegna del XVI secolo in piazza della Città Vecchia a Praga: Ragazza con ariete-unicorno.)
I presupposti di questo romanzo sono geniali. La ricerca storica alla base è accurata e coinvolgente. I personaggi, anche se raccontati con un po' di forzatura, sono particolari e risultano... meno antipatici, una volta giunti alla fine delle vicende. Interessanti anche i diversi stili adottati nelle diverse epoche storiche, più ricercati nelle età d'oro, malinconici ed evocativi quando alle prese con il Nazismo: l'ultima scena su Anna ha davvero dello struggente. Se solo la storia portante fosse un po' meno affrettata, un poco più precisa (in quale o quali lingue comunicano le sette streghe tra loro, una volta appurato che non tutte parlano il francese o lo spagnolo o persino l'inglese? Quali erano gli scopi più profondi di Belaguer, peraltro uscito di scena in modo davvero superficiale? A conti fatti, pur con tanta attenzione al background, ci sono un po' troppe facili risoluzioni), il risultato sarebbe stato ottimo.
Ho appena finito di leggere questo romanzo e devo dire che la trama è davvero ben ideata. La ricerca storica alla base del racconto è precisa e avvincente, rendendo la lettura un'esperienza immersiva. I personaggi, sebbene a volte descritti con un po' di forzatura, sono particolari e diventano più comprensibili e meno antipatici man mano che si avanza nella storia. Ho trovato affascinante come l'autore abbia adottato stili diversi per le varie epoche storiche: linguaggi ricercati per le età d'oro, e toni malinconici ed evocativi per i periodi più oscuri, come quello del Nazismo. Tuttavia, la trama principale a volte risulta affrettata e poco precisa. Spesso mi sono bloccata a leggere alcuni capitoli, alcuni noiosi, dettagliati nei momenti sbagliati, poca profondità negli ostacoli che Meg incontrerà lungo i suoi viaggi nel tempo assieme a Damon e la ricerca delle altre streghe da salvare. Se avesse approfondito alcuni momenti importanti quali la protagonista affronta, sarebbe stata perfetta.
Questo libro è abbastanza frustrante. Le parti "storiche" che raccontano gli spaccati di vita delle streghe sono ben scritti, il resto bleah. I dialoghi sono terribili e inutili ai fini del racconto. Meg, la protagonista non cresce con il racconto bensì rimane esattamente uguale a come è introdotta nella prima pagina. Poi, la costruzione del mondo magico è inesistente, l'autrice, inoltre, tenta più volte di accostare la "magia" (mai descritta) con la scienza e le teorie della relatività generale senza una base. Il risultato è decisamente ridicolo. Concludendo, la storia sembra scritta in fretta, senza la voglia di approfondire nulla, dai personaggi al funzionamento della magia alla costruzione del mondo, alla relazione tra i vari personaggi. Terribile. Paola, ma che dobbiamo fare?
AT the beginning I was a bit annoyed with this book, the insta love between Meg and Damon, the confusing explanation of how she got powers and the character of Meg (sometimes she is petty and jealous). But when the started travelling in the past, I also started to enjoy the book more and I also learned or re-learned lots of things. So at the end, I'd say that it is overall an enjoyable book.
Lo ammetto: avevo delle aspettative molto basse essendo sia un young adult che un fantasy e quindi due generi che non leggo spesso, invece mi ha piacevolmente colpito. Lo consiglierei per chi si sta approcciando per la prima volta a un qualcosa di simile. Inoltre c'è un interessante excursus storico.
Libro carino , più propenso per adolescenti. Importante è la figura della donna che nonostante le diverse epoche, veniva etichettata come “strega” quando si avvicinava ad interessi di tipo culturali.
Muy original para hacer un libro para niños mayores de 12 años tiene cosas muy interesantes y cosas de verdad muy tontas pero sirve como lectura recreativa como que si fuera de verdad un cuento para niños chiquitos pero estos no entenderían mucho ya que hablan de historia
Non mi ero ancora imbattuta in questa scrittrice prima d'ora, così mi sono messa al computer per conoscerla un po' meglio e per vedere cos'altro avesse scritto. Con piacere ho scoperto (ma suppongo che ai più fossero cose note) che non è solo una scrittrice (molto produttiva per altro), ma nasce consulente bibliotecaria e critico letterario. Insomma una donna che vive letteralmente circondata dai libri! I suoi libri si rivolgono per lo più ad un pubblico molto giovane (diciamo 11-15 anni più o meno), come è il caso de La settima strega, in cui incontriamo Meg, una quindicenne, che non sa di nascondere in lei un potere eccezionale. Lei è la settima strega, destinata a salvare nel passato le sue sei sorelle, a riunirle e a lottare contro il male che le vuole distruggere, cioè il Manto Nero
La prima cosa che salta all'occhio è la cura dell'edizione (che se ho capito bene è una riedizione rinnovata con qualche cambiamento rispetto alla vecchia edizione edita da Fanucci). Avevo pubblicato le foto mi pare su Facebook non appena mi era arrivato il libro: copertina rigida, con all'interno le foto dei quadri e degli arazzi che si citano nel libro, numeri di pagina decorati, un carattere di stampa un po' diverso dal solito. Diciamo che è esteticamente molto ben curata, anche se la copertina non mi ha entusiasmata.
Il primo impatto con la storia non è stato felice. Ho trovato le prime pagine un po' confusionarie e in alcuni casi frettolose. Meg scopre chi è veramente e dopo poche pagine la vediamo già saltare nel tempo con una consapevolezza di quello che deve fare che mi ha un po' spiazzata. Proseguendo la lettura ci si abitua un po' al ritmo del racconto, tanto da trovare uno schema all'interno della storia: Meg e Damon saltano nel tempo, si trovano nel posto sbagliato, corrono contro il tempo, salvano in extremis la strega e ripartono. Questo schema si ripete per due o tre volte, e anche se non aiuta il mistero a me non dispiace: è come se ci preparasse a quello che viene dopo, perché sappiamo che ad un cero punto qualcosa lo romperà! E così è! Infatti la seconda metà del libro è molto più interessante e accattivante, succedo molte più cose e si rimane con fiato sospeso, fino alla bomba finale, che ovviamente non vi dirò!
Passiamo ai personaggi. All'inizio Meg mi stava antipatica, troppo fifona, un po' lagnosetta, non mi sembrava avere la stoffa dell'eroina che invece aspettavo. Con lo scorrere delle pagine invece fa un cambiamento incredibile, diventato molto più sicura di se, più forte, con i suoi momenti di debolezza o confusione (ha comunque quindici anni!) ma pronta a spremersi le meningi e a trovare una soluzione. Non sarà forse la protagonista perfetta, ma si fa amare. Quello che mi è piaciuto è vedere le sette ragazze una vicina all'altra: sono simili, hanno qualcosa in comune, eppure ognuna ha il suo carattere spiccato, qualcosa che la differenzia e che a volte le fa anche entrare in conflitto (vedi quella civettuola di Charlotte). Il maschietto del gruppo, Damon, mi ha lasciata invece più perplessa. Da una parte la sua presenza si rende necessaria, non solo dalla storia in se, ma anche dal bisogno di mettere un elemento diverso nel gruppo di streghe, qualcosa che fosse dentro e che aiutasse ma che contemporaneamente avesse anche uno sguardo un po' più critico e ironico sui fatti. E in questo Damon è perfetto e mi è piaciuto. D'altra parte però l'ho trovato in alcuni momenti un po' passivo e un po' assente. Non mi ha convinta invece l'idea del doppio nemico, il Manto Nero e Gain. Il Manto Nero è il nemico per eccellenza, il male che si incarna nel corso dei secoli e quindi ci deve essere. Ma Gain invece mi è meno chiaro: è l'arrivista, quello che vuole sfruttare Meg per soldi e potere, ma alla fine... il suo ruolo rimane un po' sospeso, incompiuto e poco convincente.
In conclusione: mi è piaciuta la storia, anche se avrei voluto più chiarezza all'inizio e dei personaggi un po' più convincenti.
Meg vive in un paesino che non ha nulla di speciale, un po' come lei, che semplicemente frequenta l'ultimo anno della scuola media, senza avere talenti speciali nè una bellezza disarmante. Una ragazza come tante, ecco chi si crede Meg, fino a quando la sua bulla non si tramuta davanti ai suoi occhi in un lupo mannaro e una strega, tramutata in orso, le apparirà davanti. Da quel momento la sua vita cambierà, infatti Meg non è assolutamente una tra tante, ma la settima reincarnazione di una strega perseguitata dal male nel corso dei secoli.
È difficile per me recensione questo libro da adulta, in quanto da ragazzina è stato per anni uno dei miei romanzi preferiti. Credo dobbiate accontentarvi di una recensione bipolare, in cui vi dico come mai lo avevo amato così tanto, come mai mi sia piaciuto anche questa volta e quali sono invece le criticità che questa volta ho rilevato.
Innanzitutto La settima strega è stato per anni il mio libro preferito perché contiene tutto: amore, amicizia, magia, avventura, storia, ma anche una rappresentazione della donna in molte delle sue sfaccettature e nel corso dei secoli, una cosa che adoravo già da piccola senza saperle dare un nome.
Tutto questo l'ho ovviamente ritrovato anche in questa mia rilettura matura, quello che ho riscontrato, però, con lo spirito critico affinato in questi anni di studio, è anche uno stile un po' acerbo, a tratti ripetitivo, sicuramente che potrebbe essere più curato. Così come ho riscontrato alcune imprecisioni storiche, che probabilmente non insegnano meno a un ragazzino nè tanto meno gli impediscono di godere della lettura, ma che a me hanno fatto storcere un pochino il naso.
Comunque un libro valido e piacevolissimo, che come bonus track potrei dirvi contenere un sacco di citazioni di Emily Dickinson, come forse saprete, se siete qui da un po', mia poetessa preferita da allora.
El libro tiene ideas muy originales y disparatadas que se mezclan bien. La narración es ligera, aunque en ocasiones puede ser apresurada; da la impresión de que la escritora tenía un límite de páginas y tenía que hilar muchísimos hechos en un espacio demasiado reducido.
La historia es buena, eso no se discute. La niña viajando a través del tiempo junto a su compañero, y la forma en que resuelve cada dificultad que se le presenta son increíbles. Y aplaudo el trabajo de la autora a la hora de investigar e informarse acerca de hechos históricos en los que basarse; es un detalle que se agradece mucho en un libro juvenil.
Me gustan sus descripciones, la forma en que puede introducir una época histórica a nuestras mentes, situarnos ahí. También las buenas dosis de humor y amor.
¿Y qué puedo decir del villano? Villanos, en realidad. El primero que la persigue a través de los siglos es tan lógico y calculador, siempre empecinado en tomarse su misión como un negocio, que cae en su propia estupidez. Uno de esos "malos" que no puedes odiar o temer, sino que dan pena. En cuanto al villano principal... El típico que quiere llevarse al protagonista al "lado oscuro", y al no lograrlo, se la quiere cepillar.
El libro me ha dejado con opiniones variadas: a ratos pasaban muchas cosas interesantes, que me animaban a seguir con la lectura; en otras, el sentimiendo de prisa y falta de espacio se percibía con total claridad.
A pesar de su originalidad, apenas me ha interesado; en mi defensa diré que este libro me ha pillado muy mayor. Si lo hubiera leído con 12 o 13 años, me habría gustado mucho. Pero a mis 20 veía venir las cosas a kilómetros... ^^U Aún así, el libro ayuda a pasar el rato, lo que es un requisito imprescindible para que guste, por tanto, lo recomiendo para un público infantil/juvenil.
Puedo decir que esperaba mucho mas de este libro, ya que me habia enganchado y simplemente la historia me atrajo de una u otra manera, sin embargo faltando unas pocas paginas para el final me aburri de una manera impresionante y casi que no puedo acabarlo.
PUNTOS BUENOS
¿Quien no ama los viajes en el tiempo? ese fue uno de los motivos que mas me gusto; me gusto ver la segunda guerra mundial, ver como se hacia la guillotina, las horcas, el envenenamiento, la profanacion de muertos, El amor a la filosofia e innumerables razones que hicieron de este libro algo especial
Los personajes estan muy bien planeados y estructuras aunque existe una que otra exepcion que fueron los que me causaron aburrimiento.
PUNTOS MALOS
No hay una forma constante de escritura y esto hace que aveces te emociones pero en otras te hace aburrir de una manera desesperante, es mas, parece una obra escrita por 4 manos en vez de 2
¿LO RECOMIENDO?
Si claro que lo recomiendo para aquellas personas que les gusta el tema de la brujeria, tambien a aquellos que les gusta la historia y viajes en el tiempo.